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Lettura della poesia di Vittorio Sereni
Sereni non è un poeta facile; anche se molti suoi versi si offrono limpidi alla lettura, qualcosa resta di non detto, qualcosa che non si vuole scoprire per intero, qualcosa che costituisce il rovello segreto dell'occasione e dell'uomo. Si può certo dire la stessa cosa di molti altri poeti, perché la poesia è spesso allusione e anche celebrazione di dati e momenti dell'esistenza che non sono necessariamente esplicitati e che tuttavia, diversi per ciascuno, toccano un fondo comune in cui ci si può comunque riconoscere: e tanto basta o può bastare, perché è quella vibrazione che deve essere appunto riattivata. La lettura di Sereni che si offre qui vuole costituirne un avvicinamento cordiale, che faccia cogliere la qualità di un'esperienza di vita senza rinunciare a mostrare da quale densità di riflessione scaturiscano a volte le immagini e senza rinunciare a metterne in luce i caratteri del linguaggio. -
La forma interna della parola. Studi e variazioni su temi humboldtiani (1927)
"La forma interna della parola"""" è l'ultima opera pubblicata da G. Spet prima dell'arresto e costituisce la summa del suo pensiero filosofico. Il fenomenologo russo rivisita qui la filosofia del linguaggio di Humboldt, in particolare la concezione di forma interna, per elaborare la propria teoria dell'arte poetica. Secondo Spet la filosofia del linguaggio è la base di ogni filosofia della cultura. La struttura formale della parola, in quanto segno universale, è prototipo e modello di ogni istituzione culturale (arte, scienza, diritto, ecc.). In tale struttura, la forma interna della parola è la regola (l'algoritmo) del prodursi del senso, del significare stesso. La questione dell'autonomia del linguaggio poetico (fondamentale, in quegli anni, per i formalisti russi) trova, quindi, in Spet un fondamento filosofico e ontologico. Anticipando le moderne teorie semiotiche (la semisfera di Ju. Lotman, ad esempio) ed estetiche, Spet afferma che è proprio nell'arte poetica che il linguaggio mostra la sua capacità e forza creativa nel produrre senso." -
Partecipiamo. Tra autorappresentazione dei media e rappresentanza dei partiti
Ascesa dei media e declino dei partiti tracciano le coordinate della partecipazione politica nel tempo presente. Dai sogni di un’agorà elettronica delle prime comunità virtuali sino al click e all’hashtag activism di Facebook e Twitter, le piattaforme digitali di comunicazione hanno suscitato entusiasmi circa la possibilità di rivitalizzare la partecipazione nei regimi democratici o addirittura di innescare processi di democratizzazione in contesti autoritari. Sicuramente i movimenti degli ultimi anni (dagli indignados spagnoli alle primavere arabe) si sono sviluppati nel nuovo ambiente mediale. Ma basta questo per affermare che la struttura delle opportunità di partecipazione si è effettivamente allargata? Nello stesso tempo, infatti, i partiti, tradizionali canali di impegno pubblico, hanno visto indebolirsi tale funzione a seguito di una loro leaderizzazione e a vantaggio di una partecipazione mediata dalla figura del capo (come il laboratorio italiano ha ben mostrato). E così anche la forma più riconosciuta di partecipazione – il voto – pare in declino. Per affrontare al meglio i nodi problematici attuali della partecipazione politica sono necessarie categorie all’altezza delle sfide del presente. -
Dipendenze e capacità di amare oggi. Alcune prospettive di intervento terapeutico
In questo libro vengono esaminate le principali dipendenze patologiche che affliggono come nuove epidemie la nostra epoca: dalle tossicodipendenze ai disturbi del comportamento alimentare, al gioco d'azzardo, ultimo dramma sociale. Le dipendenze patologiche si inseriscono nella crisi della società attuale dove si assiste a una progressiva incapacità di amare, con un ripiego narcisistico delle persone su se stesse, e al contempo a un allarmante aumento degli episodi di violenza, che la cronaca quotidiana ci propina in modo sempre più pressante e angoscioso. Dipendenze patologiche e incapacità d'amare sono strettamente connesse come dimostra l'indagine psicologica, che attribuisce a una cattiva relazione tra madre-ambiente e bambino la genesi di queste patologie. È sulla base di questa constatazione che le nuove tecniche di cura, oltre a basarsi sul tradizionale processo psicoterapeutico, vertono soprattutto sulla qualità della relazione tra curante e paziente, fondata sulla vicinanza affettiva ed empatica, in modo da nutrire e sanare l'area primaria di sofferenza. La teorizzazione di questi concetti è nel libro affiancata da numerosi casi clinici trattati per lungo tempo con risultati spesso confortanti. Questo libro è quindi rivolto principalmente a psichiatri e psicologi. La scelta però di uno stile colloquiale e discorsivo fa sì che il libro sia facilmente usufruibile anche da parte di un pubblico non specialistico. -
La croce e il leone. Le relazioni tra Venezia e ordine di Malta (secoli XIV-XVIII)
Venezia e l'Ordine di Malta, una repubblica millenaria e un Ordine di Cavalieri, due destini che per secoli si incrociano, e che si avviano insieme a una fine quasi naturale - fine definitiva per Venezia, mentre per l'Ordine, che ebbe la forza di sopravvivere, fu solo momentanea - con il formarsi degli stati centralistici moderni e il tramonto dell'Antico Regime. In questo volume, il secolare e complesso rapporto tra la Repubblica di Venezia e l'Ordine di Malta viene analizzato, in un periodo cruciale per entrambe, utilizzando la documentazione conservata presso l'Archivio del Gran Priorato di Lombardia e Venezia del Sovrano Militare Ordine di Malta. Lo studio di queste fonti inedite ha permesso di approfondire il variegato ventaglio di relazioni che queste due istituzioni seppero intessere non solo all'interno del bacino Mediterraneo, ma anche nella Terraferma veneta, dove erano ubicate le Commende appartenenti all'Ordine. L'analisi di lungo periodo ha permesso di rilevare, insieme ai frequenti screzi e alle incomprensioni, un dialogo continuo, attraverso il quale due tra le maggiori repubbliche aristocratiche mediterranee seppero sviluppare alleanze militari, interessi commerciali e finanziari, arrivando infine a comprendersi e a riconoscersi. -
Scrivere con il mondo in testa. Intellettuali europei tra cultura e potere (1898-1956)
Il mondo va interpretato oppure trasformato? Tra questi due estremi si muovono gli intellettuali europei nella prima metà del Novecento, grazie a una riflessione costante e dialettica sulla loro funzione sociale e sul loro rapporto con istituzioni politiche, partiti e organizzazioni internazionali. Indagando e comparando gli scenari culturali di Francia, Germania e Italia, questa ricerca fa emergere le differenti sfaccettature del ruolo degli intellettuali e consente di ricostruire i dibattiti intorno agli strumenti più idonei per imporre le proprie convinzioni e le proprie scelte. Così, in controluce, per ogni contesto nazionale viene disegnata una traiettoria specifica e distintiva, sebbene per numerosi aspetti simile, al punto che persino la comune idea di Europa risulta messa in discussione. -
Oltre la ragione strumentale. Il crocevia dell'etica
Il presente lavoro cerca di operare una diagnosi intorno ai crocevia dell'etica. L'indagine mira a enucleare le ragioni della crisi attuale del mondo morale, e nel contempo intende perseguire una intelligenza approfondita della sostanza morale e dei suoi fondamenti. L'esibizione di modelli etici proposti via via dal pensiero europeo del Novecento (da M. Blondel a M. Weber, da D. Bonhoeffer a S. Weil e H. Arendt) viene svolta per attestare la comprensione della realtà etico-morale su una base non facilmente attaccabile dal dilagante relativismo morale dei nostri giorni. Due quesiti formano la trama di fondo del lavoro: quali sono i crocevia dell'etica ravvisabili nell'attuale fase storica? E che rapporto c'è tra questi crocevia e la crisi dell'etica? A questi due interrogativi si tenta di dare una risposta ragionata nella seconda parte di questo lavoro, dedicata appunto alle strutture portanti dell'ethos umano, al di là dei differenti modelli etici teorizzati e delle soggiacenti visioni del mondo. -
L'altro corpo del testo
Il testo si ripiega nelle sue occorrenze semantiche, e la piega si sottrae al rapporto semantico essendo essa la sintassi tra queste occorrenze. La piega sfugge al senso, al gioco del rinvio e della anticipazione. La disseminazione dei significati di un testo non è un gioco di specchi che riflette all'infinito un originale perduto, ma è il rapporto sintattico che impedisce la riduzione all'uno, è l'inabissarsi della piega che determina il suo resistere agli strumenti e ai metodi della semiologia classica. ""L'opera di Derrida divide forse il corso del pensiero occidentale con una linea di demarcazione paragonabile al kantismo, che separò la filosofia dogmatica dal criticismo? Siamo forse di nuovo alla fine di una ingenuità, di un dogmatismo insospettato, che sonnecchiava nel fondo di ciò che prendevamo per spirito critico? È lecito chiederselo"""" (Emmanuel Levinas, Nomi propri, 2014 [1976])."" -
La torre, l'Atlantide e l'inferno. Miti e motivi nella recente letteratura tedesco-orientale
Torre, Atlantide e Inferno sono i tre complessi mitici che, tra loro armonizzati da contiguità geometriche (verticalità) e cinetiche (ascesa e discesa), rispondono con sorprendente forza iconica tanto all'ante quanto al post mortem della Germania socialista. Un vaglio tematologico ed esemplare di questa mitopoiesi - sulla scorta di opere di Kurt Drawert, Reinhard Jirgl, Julia Schoch, Jens Sparschuh, Uwe Tellkamp e Ulrich Zieger apparse tra 1995 e 2008 - si offre qui per la prima volta, nella convinzione della proficuità di indugiare entro quel perimetro in cui la puntuale riflessione sui miti si innerva in un seducente tessuto di riverberi tematici, quei rimandi culturali profondi, polivalenti e talvolta oscuri che da sempre alimentano il parlare di letteratura. E in questo risiede l'ambizione di queste pagine. -
Sospendere la competizione. Un esercizio etico
La fede nella competizione riveste un ruolo fondamentale nel sistema di valori e nel modello antropologico oggi dominanti. Insieme a sfida, merito, valutazione, selezione, funziona come un importante tassello all'interno di un progetto politico e pedagogico in apparenza indiscutibile. Sembra impossibile sottrarsi agli imperativi agonistici, nonostante un disagio crescente ne sia il rovescio. Questo saggio cerca di indagare le radici del fascino con cui il paradigma competitivo ci cattura, di portarne alla luce le stratificazioni eterogenee, di ricostruirne una genealogia filosofica oltre che economica. L'analisi non è neutra: suggerisce uno spostamento, una sospensione della competizione come necessaria correzione di rotta per il nostro modo di pensare e di vivere. Un esercizio etico volto a disegnare spazi di esperienza e pratiche sociali diverse dalle gare, ma anche a riconoscere quelle già esistenti. Prefazione di Pier Aldo Rovatti. -
La follia del nucleare. Come uscirne?
A 70 anni dai bombardamenti nucleari di Hiroshima e Nagasaki, a 30 anni dalla catastrofe di Chernobyl, a 5 anni da quella di Fukushima e dal referendum popolare svoltosi in Italia subito dopo il disastro giapponese, tanto gli armamenti nucleari come i reattori nucleari sono tutt'ora in fase di netto sviluppo e modernizzazione, nonostante alcune riduzioni degli arsenali militari ed alcuni insuccessi soprattutto nel settore del nucleare civile. È a partire da questa constatazione che questo libro intende proporre una riflessione critica sul problema nucleare (detto mediaticamente ""atomico""""), nei suoi multiformi aspetti tecnici, sociali e politici. Si contestano innanzitutto le applicazioni militari, dai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki in avanti, ed anche le applicazioni cosiddette """"civili"""" per la produzione di energia elettrica, in quanto portatrici di rischi inaccettabili di contaminazione radioattiva delle popolazioni e dell'ambiente (fusione del materiale fissile, trattamento più che problematico delle scorie radioattive e poi dello smantellamento delle centrali nucleari, ecc.). Da un punto di vista geopolitico, l'adozione di una tecnologia nucleare, militare e/o energetica è, secondo l'analisi degli Autori, una """"follia"""" imposta dalla volontà di potenza di centri di comando politici, condizionati anche dagli stessi complessi militari-industriali-energetici che la gestiscono."" -
Sul «bios theoretikos» di Giulio Preti. Problemi aperti e nuove prospettive del razionalismo critico europeo e lombardo alla luce dell'archivio inedito.... Vol. 1
Il Bios theoretikós di Giulio Preti rappresenta un originale programma di ricerca filosofico che ha saputo confrontarsi con le principali correnti ed esperienze della cultura occidentale, mettendo capo ad una riflessione vasta ed insieme profonda ed unitaria, agile, ma non dilettantesca, critica, ma non scettica, tale da costituire uno dei contributi più originali, profondi ed acuti del razionalismo critico del Novecento. Nel presente volume - che raccoglie gli atti di un convegno promosso dal Centro Internazionale Insubrico dell'Università degli Studi dell'Insubria, in occasione del centenario della nascita del filosofo pavese - una sessantina di autori approfondisce il pensiero e l'opera di Giulio Preti, mostrandone tutta l'importanza teoretica per la riflessione contemporanea. I contributi pubblicati offrono un innovativo quadro, assai articolato, ma tendenzialmente unitario, del programma di ricerca pretiano. Il fil rouge che contraddistingue questi studi consiste nell'utilizzazione di numerosi inediti di Preti, conservati presso il Centro Internazionale Insubrico di Varese. In tal modo si delinea un nuovo quadro complessivo della ricerca filosofica del filosofo pavese, in grado di restituire il carattere laboratoriale, aperto, critico e problematico, di una straordinaria riflessione teoretica che ha sempre avuto il dono di trasformare in preziosa occasione di arricchimento concettuale qualsiasi problema preso in considerazione. -
Bond, James Bond. Come e perché si ripresenta l'agente segreto più famoso del mondo
La coincidenza di vari anniversari - del primo dei romanzi pubblicati da Ian Fleming (1952-2012), del primo dei film dedicati a James Bond (1963-2013) e anche del primo libro dedicato nel lontano 1965 da Oreste del Buono e Umberto Eco all'incipiente ""caso Bond"""" - con la programmazione del nuovo film dedicato a 007, in buona parte girato a Roma, ha suggerito di riprendere in mano il mito più duraturo di una civiltà mediatica che di solito divora i propri miti nello spazio di un mattino. Alberto Abruzzese, Nello Barile, Paolo Fabbri, Gian Piero Jacobelli, Gian Franco Lepore Dubois, Valerio Magrelli, Andrea Miconi, Massimo Negrotti, Giovanni Scipioni, si sono interrogati sulle caratteristiche e sulle condizioni che hanno propiziato la perdurante vitalità di quel mito. Esplorando le molteplici dimensioni narrative, comportamentali, identitarie del personaggio Bond, hanno concluso che la sua forza risiede paradossalmente nella sua debolezza, nel fatto di non avere cavalcato la tigre del cambiamento a oltranza, consentendo a tante diverse generazioni di continuare a viverlo nelle sue più specifiche dimensioni drammaturgiche e spettacolari."" -
Questioni di inizio vita. Italia e Spagna: esperienze in dialogo
Il C.I.R.B. (Centro Interuniversitario di Ricerca Bioetica), cui aderiscono tutte le Università campane, è un organismo di ricerca nel quale - con metodo rigorosamente scientifico, grazie al concorso di qualificati cultori delle varie discipline interessate e in un clima di costante e costruttivo dialogo con i rappresentanti delle diverse posizioni culturali - è possibile delineare le trame di una serena e ponderata riflessione comune su tematiche che coinvolgono l'identità stessa della persona umana e il destino delle generazioni future. -
The internal distance. Selected poems (1989-2012)
«La poesia di Thimothy Houghton si caratterizza immediatamente per un tono complessivamente riflessivo, con una straordinaria capacità osservativa, diciamo pure un’attenzione capillare verso la realtà (benché sia spesso “indecifrabile”), dalla quale trarre segni e indicazioni sul senso o sui sensi ad essa profondamente sottesi. In questa sorta di anamnesi, ch’è prima di tutto introspettiva, un ruolo fondamentale giocano gli affetti familiari (in primis la figura del padre, spesso ricorrente per lampi e improvvise epifanie), ri-percepiti o ri-evocati come presenze che hanno lasciato e ancora lasciano segni duraturi, indelebili, sui quali e con i quali confrontare i propri passi» (dalla prefazione di Luigi Fontanella). -
3 x nulla
"Agente doppio di se stesso, castoro-conquistatore, protettore e protégé di sua nonna, usurpatore e liberatore segreto di Jilemnice, mascotte e fantasma degli Istituti di Dobrany, Sadská e Kosmonosy, guardiano notturno e scrivano che con la sua veglia ha impedito che la realtà si addormentasse per sempre. Nato il 3 aprile 1941 a Jilemnice, misteriosamente scomparso nella primavera del 1995 (come lui stesso aveva predetto in un testo degli anni Sessanta Il mondo si punisce e piange: """"I cani da caccia non fiutano ancora il luogo dove una volta mi smarrii del tutto""""); dal momento che il suo corpo non è stato mai trovato, si può supporre si sia trattato di omicidio più che di suicidio, che in precedenza aveva invano tentato più volte."""" (dall'Introduzione di Petr Král)" -
Il popolo che sono
Nel popolo, con il popolo, per il popolo e inviso dal popolo: questa, secondo l'autore, è la condizione di ogni poeta. -
Philosophical news. Vol. 9: Humanitas.
In questo periodo storico il concetto di humanitas è lontano dal venire considerato al centro dello sviluppo della società. Esso è un concetto bistrattato. In ambito civile si assiste a uno scontro feroce sulla tutela dei diritti nella definizione del soggetto umano, in ambito politico a uno spietato scontro di civiltà. Si assiste al tentativo di una riformulazione di ciò che è umano, della dignità e dei diritti dell'uomo. Trovati i confini è dunque possibile stabilire che cosa sia oggi da considerare humanitas, che cosa meriti dignità e diritti. Ma come trovare tali confini? Secondo quale criterio? In virtù di che cosa l'umano è umano? I contributi raccolti in questo volume vogliono essere un aiuto per porre l'attenzione su una tematica che è necessaria alla formazione dell'uomo e al benessere della società. Apre il volume l'esclusiva di Stanislaw Grygiel, cui seguono le interviste a Vittorio Possenti e a François Saint-Ouen. Accanto alla sezione di saggi con i contributi di Eleonora De Conciliis, Michele Marsonet, Giovanni Puglisi, Giovanni Salmeri, Josef Seifert e Tine Stein, vi sono gli studi di Elena Bartolini, Tommaso Morawski e Nasser Suleiman Gabryel. Chiude il volume un'ampia rassegna di convegni e di testi di recente pubblicazione. -
Il padre e i suoi nomi. Da Freud a Lacan
A partire da una recensione degli scritti di Freud e Lacan, l'opera propone un excursus storico problematizzato e una riflessione sullo stato attuale a proposito della questione del padre, senza eliminare le interpretazioni contraddittorie e senza indietreggiare davanti a eventuali prese di posizione. Tra le questioni chiave, vengono affrontate la relazione tra il mito di Edipo, quello di Totem e Tabù e la tesi di Freud su Mosè. Segue l'interpretazione di Lacan dell'uccisione del padre come effetto originario dell'entrata nel campo del linguaggio, la sua distinzione tra il padre simbolico e il padre reale in quanto agente della castrazione, il rapporto tra il sinthomo e il Nome-del-Padre, i problemi legati alla nominazione del padre, la pluralità dei suoi nomi. Così, dal padre edipico al padre reale, dal Nome-del-Padre al sintomo e al sinthomo, si tratta di seguire la dialettica di un sapere sul padre rimesso instancabilmente in cantiere, e di coglierne le discontinuità e la posta in gioco al di là della psicanalisi. -
L'Académie Internationale de philosophie des sciences. Documents théoriques, historiques, statuts, membres, colloques et histoire photographique
Fondée en 1947 sur l’initiative principale du père dominicain Stanislas Dockx, l’Académie Internationale de Philosophie des Sciences de Bruxelles constitue une des institutions culturelles internationales les plus prestigieuses, qui au cours de sa longue et intense activité, a toujours favorisé un dialogue sincère et approfondi entre le monde de la recherche scientifique et celui de la réflexion philosophique avec la profonde conviction suivante: il faut partir de la pleine reconnaissance de la valeur culturelle de la connaissance technico-scientifique comme valeur de base pour construire une société ouverte et pacifique au niveau mondial. Dans ce volume, pour la première fois, nous avons collecté de façon systématique et organique, une série de documents théoriques et historiques, ainsi que des statuts, la liste des colloques et toutes les publications, l’indication analytique de tous les membres de l’Académie, depuis sa fondation jusqu’à aujourd’hui. Ce sont des informations prises dans plusieurs recherches menées aux archives de Bruxelles de cette institution, auxquelles est associée une documentation photographique de l’histoire de l’Académie. De cette façon, le lecteur et le chercheur intéressé disposent d’un instrument pour la connaissance analytique de l’histoire de cette Académie, qui se confiure comme une contribution visant à ouvrir et favoriser de nouvelles recherches et de nouvelles études, qui, nous l’espérons, seront en mesure, dans un avenir proche, de mieux faire connaître et étudier l’histoire de cette prestigieuse académie internationale; le but de cette institution coïncidant avec le défi de pouvoir faire dialoguer ouvertement les hommes et les femmes qui appartiennent aux différentes traditions conceptuelles et de pensée, afin de construire une société socratique du dialogue et d’une confrontation culturelle et théorétique plus sincère.