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Relazioni internazionali. Fondamenti e prospettive sociopolitiche del sistema internazionale contemporaneo
"Relazioni internazionali"""" è un testo agile, ma denso sul piano analitico, che espone sinteticamente le caratteristiche del contesto internazionale del XXI secolo. L'autore, uno dei più importanti teorici di relazioni internazionali, presenta in un'ottica multicentrica gli attori che collaborano o collidono con gli stati-nazione nel panorama planetario attuale, analizzando quei processi che, a causa delle dinamiche di globalizzazione, presentano ricadute sostanziali sulla vita di sistemi sociali in apparenza non direttamente colpiti da eventi come conflitti, azioni terroristiche, flussi commerciali, rispetto dei diritti umani." -
Di che giardino sei? Conoscersi atttraverso un simbolo
I giardini, nella loro maestosità o nella loro modestia, sono da sempre specchio della personalità, dello stato d'animo e del modo di vivere di chi se ne prende cura. Plasmato a nostra immagine e somiglianza, il giardino è sempre portatore di una sua filosofia peculiare che chiama direttamente in causa il nostro agire nel mondo. Dalle origini ai giorni nostri, Duccio Demetrio ripercorre la storia, la simbologia, la mitologia e la tradizione del giardinaggio, una passione antica quanto l'uomo che intercetta l'interesse di pubblici eterogenei. In queste pagine, Demetrio individua oltre trenta tipologie di giardini di interesse storico e architettonico accompagnate da un ricco apparato iconografico. In un'epoca in cui, da una parte, ecologia e sostenibilità riconducono l'attenzione dell'opinione pubblica sull'importanza del giardino come bene comune e, dall'altra, mancanza di risorse e abuso edilizio sono fonte di degrado urbano, ""Di che giardino sei?"""" ci ricorda che conoscere i giardini e restarne incantati significa saper cogliere la bellezza nelle sue sfumature più sublimi, a partire dall'indagine del sé."" -
Lupus in fabula. Antropologia dell'uomo lupo
Massimo Centini è un grande divulgatore. Negli anni si è occupato di tradizioni popolari e criminologia, ottenendo successo di pubblico per la scelta dei temi e la scrittura scorrevole e lineare. ""Lupus in fabula"""" non fa eccezione, il tema del licantropo, grande protagonista del folklore popolare, prestato alla letteratura e al cinema horror, viene raccontato in tutte le sue sfaccettature, psicologiche e antropologiche, storiche e mediche, con un linguaggio alla portata , di tutti. Il mito di un essere umano che si trasforma in lupo a ogni plenilunio è antichissimo e presente in molte culture, ma è nei secoli della caccia alle streghe e dell'Inquisizione che diviene un vero e proprio demone collettivo. Centini, partendo da questo affascinante momento storico, racconta le evoluzioni del mito del licantropo, fino al suo approdo contemporaneo alla letteratura e al cinema horror."" -
Rom, questi sconosciuti. Storia, lingua, arte e cultura e tutto ciò che non sapete di un popolo millenario
Da sempre oggetto di sospetti e vessazioni, li persecuzioni e genocidi, il popolo Rom è una delle più antiche minoranze del Vecchio Continente, tra le più dinamiche e radicate. Eppure di loro sappiamo poco e nulla. Finalmente uno studioso Rom italiano ci offre un racconto capace di restituire l'identità ""invisibile"""" dei Rom, l'evoluzione li tradizioni e valori millenari tramandati nella quotidianità, abbracciandone la cultura, la lingua, le espressioni artistiche, fino alle organizzazioni politiche. La storia raccontata da Spinelli, accademico e musicista, è l'affascinante trasposizione della memoria collettiva della popolazione romani, capace di fornire un accesso privilegiato a una cultura ricchissima, troppo spesso ignorata e fraintesa, anche per l'attitudine a trasformare gli """"zingari"""" in capri espiatori sociali. Prefazione di Moni Ovadia."" -
Alla ricerca del reale perduto
È possibile modificare il mondo e, in un certo senso, inventarlo ogni giorno? Oppure il reale è un orizzonte normativo al quale possiamo solo sottometterci? Alain Badiou, tra i più grandi filosofi francesi viventi della generazione di Deleuze e Lyotard, propone in questo libro una ""ricerca del reale perduto"""", che passa per Molière, Lacan e, soprattutto, Pasolini. Sembra infatti che la conoscenza del reale sia stata affidata in maniera cieca e irrevocabile all'economia, anche nel momento in cui essa ammette la propria impotenza, la propria incapacità di prevedere disastri imminenti. Per Badiou è necessario un cambio di rotta, un atto che affermi l'esistenza dell'impossibile perché questo è il """"gesto fondamentale di conquista del reale: dichiarare che l'impossibile esiste"""". Un libro che è un inno alla ricerca della vitalità, al di sotto delle ceneri di un mondo che è solo apparentemente in rovina."" -
Il giudaismo nella musica
Richard Wagner è riconosciuto come uno dei più importanti musicisti di ogni epoca; per molti è il più grande compositore romantico, per Nietzsche il massimo esempio dello spirito dionisiaco nella storia della musica stessa. Non tutti sanno, però, che Wagner fu un convinto antisemita; precursore e propugnatore delle tesi razziste che, proprio negli anni in cui scriveva questo pamphlet, stavano cominciando a depositarsi nella coscienza collettiva del popolo tedesco. Tesi forti, basate sull'ideologia del pangermanismo e della superiorità della razza ariana; tesi che confluiranno nell'antisemitismo nazista. Dopo lo scandalo dei Quaderni neri di Heidegger, questo manifesto dell'antisemitismo wagneriano, poco conosciuto e praticamente introvabile, consente di fare un ulteriore passo avanti nella comprensione delle origini di un male che ha attraversato dall'interno i gangli vitali della cultura europea. -
L' Islam, religione dell'Occidente
Sebbene oggi sembrino divise sul filo dello scontro di civiltà, e lo spettro evocato da Samuel Huntington si sia sfortunatamente materializzato nell'incubo degli attacchi terroristici, in realtà Cristianesimo e Islam si sono profondamente influenzati da sempre e fin dalle origini. Le profonde interrelazioni culturali, teologiche, storiche, economiche, pacifiche ma anche conflittuali (crociate, guerre, terrorismo), tra Europa e mondo musulmano, testimoniano della stretta interrelazione esistente tra i due e del reciproco condizionamento. Non è allora provocatorio definire la religione di Maometto ""occidentale"""". In questo saggio, Campanini prende la parola ponendosi da hanif, cioè da puro monoteista nemico degli idoli fideistici, ideologici e culturali. Assume un atteggiamento non apologetico, non fobico, per indagare cosa unisce e divide Cristianesimo e Islam e per dire qualcosa di più vero e giusto sulle origini di una religione e di una civiltà, quella musulmana, che straniera, in fondo, non lo è mai stata."" -
Entrare in un pensiero. Sui «possibili» dello spirito
"Chi non vorrebbe, nel tempo di una serata, entrare in un pensiero che è esterno al nostro, come quello cinese? Ma non vi si può accedere cercando di riassumerlo o tracciandone la storia: resteremmo sempre dipendenti dalle nostre prospettive, dai nostri concetti. Non lasceremmo davvero il nostro pensiero, quindi non potremmo entrare in un altro."""" Così inizia il libro di François Jullien, filosofo che da trent'anni studia il modo per entrare in un pensiero, quello cinese, che non è accessibile se non uscendo dalle nostre categorie. Questo libro rappresenta una sintesi e una sistemazione del suo percorso di ricerca e approda a un compito rivoluzionario: concepire una storia dell'accadere dello spirito che non dipende più solo dall'Europa. Se la filosofia occidentale ha esaurito la sua carica vitale, come spesso si dice, è giunto il momento di """"aprirsi"""" a Oriente e accedere a un pensiero inesplorato che possa offrire nuovi concetti e nuove prospettive." -
La storia di Cantuccio e Taglierino
La storia di Cantuccio e Taglierino traduce Rinconete y Cortadillo, una delle più ardite e gustose fra le Novelas ejemplares di Cervantes. L'introduzione sottolinea la dimensione descrittiva del testo in relazione alla malavita sivigliana tra i secoli XVI e XVII. L'autore conosceva bene il fenomeno, anche per precise circostanze biografiche. Si legge sulla lapide collocata in calle Sierpes nel 1905: ""tra le mura di questo edificio, un tempo Carcere Reale... fu tenuto prigioniero Miguel de Cervantes"""". Lì lo scrittore ebbe notizia delle forme attraverso cui operava la criminalità. Rinconete y Cortadillo è un'opera di letteratura, ma si costruisce a partire da elementi di realtà, quando descrive la cofradía che impone il monopolio del crimine: il sodalizio è strutturato secondo regole, prevede funzioni specifiche, attinge ad un rapporto di scambio con una parte dei pubblici poteri, compie intimidazioni su commissione. Siamo di fronte, oltre che a pagine straordinarie per ironia e vivacità linguistica, ad un prezioso documento delle radici di antico regime delle organizzazioni criminali."" -
Le meraviglie dell'impossibile. Fantascienza: miti e simboli
Correvano i roventi anni Settanta, quando fece la sua comparsa in libreria una collana di volumi di fantascienza che per la prima volta offriva al pubblico di appassionati un prodotto nuovo: traduzioni accurate, introduzioni approfondite, apparato critico scrupoloso. La collana si chiamava ""Futuro"""" e i curatori erano Gianfranco de Turris e Sebastiano Fusco. A quasi cinquant'anni di distanza, l'antologia qui presentata propone il meglio di quelle edizioni, i saggi più acuti e """"visionari"""", che, nonostante il tempo passato, conservano intatto fascino e forza espressiva. La sola cosa profondamente cambiata è che la fantascienza, da genere di nicchia riservato a pochi appassionati, è diventata la fonte di ispirazione principale per la letteratura, per il cinema, per le serie tv e per i videogiochi."" -
Colpevole perché partigiano
Il libro narra, in forma autobiografica, la complessa storia di Luciano Rapotez che, a sedici anni, entra nel PCI e contestualmente, espulso dalla scuola, inizia il suo apprendistato nei cantieri navali muggesani. Reclutato in Marina, inizia la sua collaborazione con i partigiani jugoslavi: lavora all'acquisizione di armi e materiali da inviare alla Resistenza. L'8 settembre '43 scappa da La Spezia e rientra a Trieste. Entra a far parte del Battaglione Triestino partecipando alla battaglia di Hrpelje e Kozina, immediatamente successiva a quella di Gorizia. Viene poi rievocata la vicenda della strage di San Bartolomeo, (16 settembre 1946); lo sfondo è quello della Cortina di Ferro e la questione, rimasta in ombra per nove anni, esplode subito dopo il passaggio di Trieste all'Italia. Il nuovo questore e il nuovo commissario decisero allora di trovare ad ogni costo i colpevoli, individuandoli tra gli ex partigiani comunisti, considerati filo-slavi. L'arresto, le torture in Questura, nelle mani di una banda di aguzzini che non aveva niente da imparare dalla bande dell'epoca nazifascista, gli anni di carcere costituirono una prova terribile. Nel periodo di restrizione ricevette la visita in carcere dell'allora Ministro della giustizia Aldo Moro, ispirato dal vescovo di Trieste, Mons. Santin, convinto dell'innocenza di Luciano. L'uscita dal carcere non fu la liberazione dall'incubo. La famiglia si era dissolta e Luciano dovette ricominciare una vita nuova. Introduzione di Moni Ovadia. -
Gappisti di pianura. La 65ª brigata GAP Walter Tabacchi a Modena 1944-1945
Il gappismo, fenomeno che fino a pochi anni fa ha rivestito un ruolo secondario nella storiografia resistenziale, ebbe declinazioni molto diverse a seconda delle città e dei territori in cui si sviluppò. A Modena, così come in altre province emiliano-romagnole, assunse i caratteri di una lotta autoctona, largamente partecipata dalla popolazione contadina, costituendo un modello del tutto inedito a livello nazionale. Oltre agli attentati contro esponenti del nazifascismo e sabotaggi, i GAP modenesi si fecero carico della difesa dei diritti della popolazione locale, tanto che si creò con questa uno stretto rapporto di sostegno e reciproca collaborazione. Dall'estate 1944, la vasta mobilitazione sociale, la fitta articolazione sul territorio e la capacità di sfruttare al meglio i paesaggi agricoli resero, in modo del tutto straordinario, il gappismo modenese un movimento di massa. -
Giovanni Pesce. Per non dimenticare. Con DVD
Le città di Nova Milanese e Bolzano da anni promuovono un progetto istituzionale, dal titolo emblematico ""Per non dimenticare"""". Nell'archivio storico audiovisivo, l'amministrazione comunale di Nova Milanese ha recentemente reperito un video inedito, che consiste nell'intervista al comandante partigiano Giovanni Pesce, medaglia d'oro della Resistenza, risalente al lontano 1983. È stato possibile restaurare questa videointervista, ossia una testimonianza inedita di Giovanni Pesce, comandante partigiano dei GAP, che racconta la propria vita, dal duro lavoro, come migrante in Francia, alle leggendarie azioni di lotta nelle Brigate Internazionali in Spagna, dal confino a Ventotene alla Resistenza partigiana antifascista a capo dei GAP sia a Torino, che a Milano, con il compagno di lotte, il leggendario Dante di Nanni. L'amministrazione comunale di Nova Milanese, in collaborazione con l'ANPI, si pongono il nobile intento di donare ai posteri questo documento audiovisivo dall'alto spessore storico e culturale, come monito e insegnamento alle generazioni presenti e future, per annunciare un messaggio di speranza per la fine di tutte le guerre e """"Per non dimenticare"""" il passato e gli orrori della storia. Contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Bianchessi, Ketty Carraffa, Moni Ovadia, Tiziana Pesce."" -
Intenzioni di memoria. Sfera pubblica e memoria autocritica
Il volume discute le politiche della memoria italiane ed europee alla luce della nozione di ""memoria autocritica"""". Quest'ultima è la memoria dei torti che un individuo o un gruppo ha riservato ad altri. È la memoria più difficile ad emergere, ma, in relazione ai crimini di cui italiani ed europei si sono macchiati lungo il Novecento, ha un valore etico irrinunciabile. Dieci brevi capitoli sugli usi sociali della memoria fanno luce sulle zone d'ombra che ogni rappresentazione del passato porta con sé e sugli strumenti e le intenzioni con cui ci disponiamo a riguardo. Il cinema (da La lunga notte del '43 di Florestano Vancini fino a Valzer con Bashir di Ari Folman) è il materiale attraverso cui l'argomentazione è illustrata. Costruito su rigorose basi teoriche, il volume è tuttavia di agevole lettura e si rivolge tanto a studiosi di scienze sociali, quanto a un pubblico più vario."" -
Conversazione tra i signori Durkheim e Weber sulla libertà e il determinismo
I due ""padri fondatori"""" della sociologia moderna, il francese Émile Durkheim e il tedesco Max Weber, pur avendo vissuto nella stessa fase storica, non si sono mai incontrati. Se lo avessero fatto, si sarebbero comportati esattamente nel modo descritto da Claude Javeau in questa """"conversazione"""" immaginaria, ispirata ai dialoghi di Diderot? Determinismo (Émile Durkheim) contro libertà (Max Weber): le questioni fondamentali delle scienze sociali sono illustrate in questo testo la cui forma letteraria serve da copertura a una profonda riflessione di stampo etico."" -
Consolare lo sconfitto. Aspetti dell'adattamento al fallimento
Sconfitte, fallimenti, insoddisfazioni, dimissioni rappresentano esiti indesiderati ma ricorrenti in molte sfere della vita quotidiana: dal mondo del lavoro, alle relazioni interpersonali, alle transizioni commerciali. In questo saggio, con la sua consueta brillantezza e capacità di spiazzare il lettore, Erving Goffman analizza i meccanismi che ogni organizzazione e ogni gruppo mettono in atto per consolare coloro che perdono un ruolo, una persona cara, o più semplicemente un po' di autostima. L'insieme di strategie volte a consolare lo sconfitto e i trucchi messi in atto da questi per sfuggirvi, permettono a Goffman di analizzare uno dei temi classici della sua sociologia: la difficile conciliabilità fra desideri individuali e meccanismi istituzionali. Si tratta di un saggio inedito, ma assolutamente stimolante e attuale, a metà strada fra sociologia e psicologia sociale. -
Europa degli eroi Europa dei mercanti
L'Europa dei mercanti è quella che ha prodotto una modestissima classe politica e un'immensa casta di burocrati. È l'Europa sorda alle conflittualità e all'esigenze dei suoi cittadini, regolata da un pensiero rigidamente economicista e vuoto di ideali. Questo libro si interroga sulla possibilità di ripensare un'Europa fiera della sua storia, forte nelle sue scelte, in grado di difendersi, sicura della propria identità, capace di confrontarsi alla pari con il resto del mondo, convinta di potere ancora esportare con l'esempio i suoi ideali di libertà e tolleranza e decisa nel non accettare lezioni da nessuno. Ma questa è un'Europa di eroi e non di mercanti. -
Ettore Majorana o del diritto all'alterità
La biografia di Ettore Majorana - genio della fisica misteriosamente scomparso nel 1938 -, può raccontare non solo il mito del rifiuto della scienza - come evidenziato per primo Sciascia -, ma, più in generale, il rifiuto della modernità. D'altra parte, grazie al principio di indeterminazione e al concetto di relatività, la fisica ha contribuito a riconfigurare le categorie della filosofia della sociologia e, di conseguenza, la posizione dell'individuo nella società, ricorrendo alla sua destabilizzazione e cosiddetta crisi. In questo testo, Ettore Majorana viene letto come l'archetipo della modernità, ma anche di colui che la rifiuta, perché sfugge alla struttura di aspettative in cui la famiglia, l'Università e lo Stato hanno chiuso la sua esistenza, come in una gabbia d'acciaio. La sua scomparsa, quindi, testimonia il disagio dell'individuo moderno e, insieme, la sua resistenza allo spirito del capitalismo, all'ontologia del presente. In fuga dalla modernità e dal suo spirito, ma estremamente moderno nella sua capacità di crearsi da sé, di essere autopoietico e molteplice, Ettore Majorana racconta l'alterità dell'identità moderna e, insieme, l'alterità di una modernità che può essere pensata in modo diverso. -
Semiotica del gusto. Linguaggi della cucina, del cibo, della tavola
Se tutto è comunicazione, anche il cibo ci parla. Ma in che cosa consiste la natura significativa dell'alimentazione, e con quali mezzi viene costruita? Gianfranco Marrone propone in questo volume un'introduzione alla semiotica del cibo e ai suoi campi di applicazione. Il cibo non è soltanto una necessità, ma è anche e soprattutto un linguaggio, e perciò un punto di osservazione privilegiato per lo studio della cultura umana e sociale. Discutendo di pietanze identitarie e ricette nazional-popolari, di strumenti da cucina e classici della gastronomia, di cibi cosiddetti naturali e vini biologici, di livelli del gusto e tavole imbandite, quel che emerge è la rigorosa proposta di una semio-linguistica della cucina. -
La rivoluzione dei giusti. Un'alternativa alla globalizzazione dell'indifferenza
Questo saggio è indirizzato alla scoperta dell'universo delle donne e degli uomini che chiamiamo ""giusti"""" (inseriti in un disegno storico ampio, non riferito solamente alla Shoah): persone normali e in qualche caso eroi civili, tessitori di verità e giustizia, di libertà e legalità, di indipendenza e diversità, di dissenso e diritti umani, con il volto della concretezza e dell'azione, nel segno delle buone pratiche realizzate nello spazio privato e diffuse in quello pubblico. In questo sta la diversità, la necessità e la bellezza della storia coraggiosa dei giusti, come memoria del bene che alimenta le ragioni e le speranze dell'umanità, senza illusioni, ma anche senza rassegnazione nel dare vita alle virtù della vita civile, nelle condizioni normali e anche nelle situazioni estreme, per affermare la propria libertà e la dignità delle altre persone, per sconfiggere le infinite forme della """"banalità del male"""" attraverso le molteplici vie della """"normalità del bene"""" percorse lungo tutti gli orrori del Novecento e oltre, causati dal totalitarismo ideologico (nazionalismo, fascismo, nazismo, stalinismo, colonialismo, razzismo, etnicismo, militarismo, fondamentalismo, ecc.). Perché il farsi carico degli altri e il prendersi cura dell'umanità sono un tutt'uno inscindibile come rispetto dell'uomo nella polvere del mondo, contro la globalizzazione dell'indifferenza. Quella dei giusti è una vera e propria rivoluzione culturale, morale e sociale...""