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La filosofia italiana nel Novecento
L'interesse verso la filosofia italiana è notevolmente cresciuto negli ultimi anni. Dal punto di vista teoretico, storico e storiografico, sono ormai numerosi gli studi e le indagini che hanno messo in luce i contorni e le caratteristiche di un contesto filosofico di indiscusso valore e di grande originalità. Sono stati riscoperti autori e opere filosofiche, rivisitate correnti e scuole di pensiero, ripercorsi luoghi e città ove la filosofia è stata coltivata e si è sviluppata. In tale ambito di ricerca si colloca il presente volume, che raccoglie i contributi di alcuni dei principali esponenti della filosofia italiana, chiamati a esprimersi su due principali questioni: l'esistenza e la consistenza di una filosofia che possa definirsi ""italiana"""" e i suoi caratteri specifici. L'indagine è stata rivolta al Novecento, scelto per la vicinanza con la riflessione filosofica attuale e per la ricchezza che esso racchiude, anche nel contesto italiano. I risultati raggiunti, oltre a offrire un quadro ampio e articolato degli autori e delle correnti di pensiero, possono essere un valido contributo per l'interpretazione e la comprensione dell'intera cultura italiana dei nostri tempi."" -
Studi di estetica (2015). Vol. 1: Baillie e il sublime.
"Studi di estetica"""" è stata fondata nel 1973 da Luciano Anceschi. La sua caratterizzazione accademica e scientifica è stata tale da favorire negli anni l'attivo confronto con diverse scuole di pensiero. Alla rivista hanno infatti collaborato studiosi italiani e stranieri, critici, letterati, e uomini di cultura di varie tendenze. Fino al 2013 sono usciti 66 numeri a stampa suddivisi in tre serie. Dal 2014 ha assunto la sua veste attuale di rivista anche online, e in questa nuova serie viene edita da Mimesis. """"Studi di estetica"""" vuole essere una sede di discussione e di aperto confronto sui temi tradizionali e sulle prospettive più recenti dell'estetica. È una rivista internazionale peer review, impegnata a promuovere il dibattito teoretico e storiografico fra le diverse tendenze critiche che animano l'indagine contemporanea; a favorire gli scambi interdisciplinari e sviluppare relazioni anche coi campi più prossimi e affini all'estetica filosofica; a mantenere alta la qualità delle pubblicazioni nel rispetto del più rigoroso metodo scientifico." -
Oscurato. Fine dell'umanesimo e umano a-venire
Diffusa è la convinzione che l'uomo occidentale sia in crisi. Diffusa è, anche, la percezione che siamo dinanzi a un tipo di crisi 'unica' nel suo genere. Questa vera e propria krísis epocale, che consta di un qualcosa di eventualmente irredimibile, tale cioè da individuare una unicità, un 'mai visto' prima perché investe, a grandissime profondità, la trama interna della struttura identitaria dell'uomo occidentale medesimo, è divenuta sempre più oggetto di interrogazione e analisi filosofica. Il presente volume, più che prospettare rasserenanti vie d'uscita, prova a sgombrare il campo da tutta una serie di falsi miti speculativi che, nel loro dominio mediatico, si sono imposti quali vera e propria panacea. Su tutti il 'nuovo realismo', che altro non è se non l'inverarsi di un subdolo ontologismo, la cui concretizzazione è un umanesimo a-umano quale derivazione ultima di quella Metafisica come Struttura, che proprio nel XX secolo ha fatto definitivamente fallimento. -
Storia, cronaca e personaggi della psichiatria varesina
La storia della psichiatria varesina è una storia relativamente recente essendo stato l'ospedale di Varese l'ultimo e il più moderno degli ospedali psichiatrici italiani. È una storia ricca che ha incrociato con i suoi personaggi, anche da protagonisti, alcuni dei momenti importanti della psichiatria italiana e internazionale, da Adamo Mario Fiamberti, esponente di una psichiatria biologica che stava tramontando, ma già alla fine degli anni trenta anticipatore di proiezioni territoriali, a Edoardo Balduzzi, alfiere della psichiatria di settore che negli anni Sessanta ha aperto la strada alle successive fasi del rinnovamento, a Simone Vender con il quale ha assunto un ruolo universitario e trovato una sua ben caratterizzata dimensione e immagine sociale. Ma anche altri personaggi dei Servizi e delle Associazioni in vari ruoli non sono stati da meno. Oltre a Maieron e Armocida molti dei precedenti e attuali attori hanno partecipato, anche con giudizi critici, alla stesura dei vari capitoli, contribuendo così a un recupero che è storia e cronaca di un passato di grande impegno, ma anche di difficoltà e conflitti, e di un presente particolarmente ricco di iniziative ma anche per alcuni aspetti ancora problematico. -
Le radici della razionalità critica. Vol. I-II
Il volume raccoglie contributi di studiosi, collaboratori, amici, maestri e allievi di Fabio Minazzi, in occasione del suo sessantesimo compleanno, come atto di riconoscimento e di omaggio per il suo straordinario impegno scientifico, culturale, editoriale e civile nell'alveo della tradizione della Scuola di Milano a sostegno dei principi del razionalismo critico e del neoilluminismo. Gli studi di Minazzi si sono concentrati soprattutto su autori come Preti, Geymonat, Dal Pra, Popper, Petitot, Vasa, Enriques, Vailati, Cattaneo, Kant e Galileo. A questo filone di ricerca ha aggiunto quello sulla Scuola di Milano, su Antonio Banfi e le tradizioni filosofiche del razionalismo critico, del neopositivismo, del pragmatismo, del neoilluminismo e del realismo critico. Ha poi esteso questo ambito di studi al più ampio panorama epistemologico, filosofico e storico-culturale in cui si articolano le varie forme della razionalità scientifica moderna, con particolare attenzione ai secoli XIX e XX e alle vicende del razionalismo critico europeo e del mondo della prassi. Ha infine promosso la realizzazione dell'Archivio e della Biblioteca del Centro Internazionale Insubrico, che raccolgono, per lo più, carteggi e manoscritti di autori del razionalismo lombardo otto-novecentesco e Biblioteche d'autore di protagonisti della Filosofia della scienza e del pensiero. -
Gino Germani sociologo dei diritti e delle libertà
Il saggio è dedicato agli studi di sociologia politica e giuridica di Gino Germani (1911-1979), uno dei sociologi italiani che hanno riscosso maggiore successo internazionale; antifascista ed esule politico fu un indomito difensore della libertà, seguendo un originale percorso di ricerca intellettuale che lo portò ad insegnare nelle prestigiose Università di Buenos Aires, di Harvard ed infine di Napoli e Roma. Gli studi di Germani sono riletti, per la prima volta, dal punto di vista della sociologia del diritto, cioè col proposito di individuare la struttura e la funzione del diritto nella società moderna e post-moderna. Le opere del sociologo romano sono, al riguardo, ricche di spunti e intuizioni; non solo quelle dedicate alla marginalità sociale - il tema più direttamente e strettamente connesso con gli interessi della sociologia giuridica - ma anche e soprattutto quelle dedicate alla partecipazione dei cittadini, dei gruppi e delle classi alla costruzione politica della democrazia. Infine, ma non in ordine d'importanza, gli studi di Germani ci portano nel cuore del fenomeno del mutamento sociale nelle società moderne. Ci offrono quindi la migliore prospettiva per cogliere anche la dinamica del mutamento giuridico, i suoi ritmi ed i pericoli che corrono i valori attorno ai quali la sociologia del Novecento, a cavallo dei due Mondi, si è sviluppata: la libertà, la giustizia sociale ed il rispetto dei diritti umani. -
39 tests zum leseverstehen
Il libro ""39 Tests zum Leseverstehen"""" presenta trentanove test con soluzioni per lo studio della lingua tedesca dal livello A2 fino al C1. I test aiutano a esercitare e valutare la capacità di lettura: principale obiettivo è il potenziamento delle competenze in ambito grammaticale, lessicale e stilistico. Il libro costituisce una preziosa fonte di consigli e suggerimenti sia per gli insegnanti che per gli studenti. Il metodo di lavoro proposto e i numerosi suggerimenti pratici possono inoltre fungere da stimolo per quegli insegnanti che vogliono cimentarsi autonomamente nella stesura e nell'elaborazione di test."" -
Nuovi usi di vecchi concetti. Il metodo pragmatista oggi
"Un nuovo nome per alcuni vecchi modi di pensare"""": così recita il sottotitolo di Pragmatism, il celebre volume di William James datato 1907. Un'espressione apparentemente modesta, che sembra sminuire la portata innovatrice della scuola pragmatista. In realtà, è proprio sulla continuità creativa tra passato, presente e futuro che si articola il potenziale rivoluzionario del pensiero di William James, John Dewey, George Herbert Mead e Charles Sanders Peirce. Come insegna la teoria dell'evoluzione, le novità più radicali hanno spesso origine da un uso innovativo di strumenti e oggetti che in precedenza svolgevano funzioni differenti. È così che opera il meccanismo di ex-aptazione, intuito già dagli autori pragmatisti. I saggi che compongono il presente volume traggono ispirazione da questo spirito """"ex-aptivo"""". In ognuno dei contributi, vecchi concetti vengono esplorati e rivisitati in modi inediti al fine di gettare luce sopra alcuni ambiti cruciali della nostra esperienza: religione, economia/diritto, politica, comunicazione, etica ed estetica, psicologia, educazione. """"Nuovi usi di vecchi concetti"""" vuole così dimostrare nel concreto come si possa mettere all'opera il metodo pragmatista e farne il perno di indagini interdisciplinari sulle difficili e complesse questioni della nostra epoca." -
Ponti-Ponts. Langues Littératures. Civilisations des Pays Francophones. Vol. 15: Bars, cafés, buvettes.
NOTES DE LECTURE: Études linguistiquesCRISTINA BRANCAGLIONFrancophonie européenneSIMONETTA VALENTIFrancophonie du MaghrebDANIELA MAURIFrancophonie de l’Afrique subsaharienne MARIA BENEDETTA COLLINIFrancophonie du Québec et du Canada ALESSANDRA FERRAROFrancophonie des CaraïbesMARCO MODENESIŒuvres générales et autres francophonies SILVIA RIVA -
Per l'ampliamento dell'accademia di Brera
Per guardare al futuro di un'istituzione ""in transizione"""" come l'Accademia di Brera occorre una chiara, fresca e dolce consapevolezza dell'origine. Dell'essere Accademia dell'Accademia. Il punto di vista vale per essa, ma anche per l'Università, che guarda ad essa con devozione, affetto e curiosità. Filiale. Tutto questo perché l'aggettivo """"filiale"""" non si trasformi in un sostantivo, riducendo a ben poca cosa un proposito indilazionabile. La ricerca nasce dalla passione di alcuni docenti di architettura per l'Accademia di Brera e per ciò che essa rappresenta all'origine della formazione dell'architetto. Entrare negli spazi del suo insegnamento, del suo patrimonio d'arte, della sua vita - in una parola nella sua architettura - è un tema perfetto per progetti di ricerca e didattici, sperimentando e applicando diverse tipologie, nel concreto del dibattito attuale, mostrando ciò di cui siamo capaci. Questi materiali di ricerca e di didattica sono il frutto di una collaborazione tra il Politecnico di Milano e l'Accademia di Belle Arti di Brera sul tema del progetto di ampliamento della stessa Accademia nell'area del dismesso Scalo ferroviario Farini a Milano. Oltre a una prima indagine istruttoria, sono raccolti sia """"prototipi didattici"""" elaborati dal gruppo docente, sia progetti degli allievi."" -
Sublimazione, sintomo, creazione. Vite d'artista e invenzioni soggettive
I temi del Reale e della sublimazione attraversano gli interventi presentati in questo numero degli Annali. Partendo dalle elaborazioni ormai classiche di Freud e dagli sviluppi di Lacan i relatori espongono punti di vista diversi, tagli originali, affermazioni sorprendenti. Il problema della soddisfazione, i destini della pulsione, i modi di approcciare il Reale, gli enigmi della creazione artistica: una ricca carrellata sulle varie modalità dell'arte dove non si cerca di analizzare l'opera come se fosse un test proiettivo, per fare luce sul fantasma dell'artista, piuttosto si cerca di capire cosa può insegnare l'arte alla psicoanalisi. Non si tratta di psicoanalisi ""applicata"""", ma """"implicata"""" all'arte. La sublimazione viene esaminata esaustivamente, ma la questione di sapere se sia possibile nella psicosi divide i relatori, che apportano sostanziali contributi sia in un senso che nell'altro."" -
Cultura tedesca. Vol. 50: Progetti culturali di fine settecento fra tardo illuminismo e «Frühromantik»
"Cultura tedesca"""" è una rivista semestrale, diretta da Marino Freschi, dedicata alla civiltà letteraria di lingua tedesca. Con un comitato scientifico composto da studiosi di fama internazionale, la rivista articola ogni numero in una seziona monografica." -
Minority reports (2015). Vol. 1: La presa di parola-The capture of speech.
Questo numero della rivista presenta contributi di: Ciro Tarantino, Mauro Bertani, Alessandro Manna, Anne-Laure Donskoy, Giampiero Griffo, Alessandra M. Straniero, Lavinia D'Errico, Alfredo Givigliano, Pierangelo Di Vittorio. -
Il gruppo come strumento formativo per il lavoro psicoterapeutico. Cesare Freddi e gli studenti di Area G
Cesare Freddi nasce a Casto (BS) il 9 maggio 1939. Psicologo, psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico, formatore, è stato nel panorama italiano uno dei più competenti studiosi delle dinamiche gruppali e uno dei principali esponenti del lavoro psicoterapeutico in setting di gruppo. Direttore didattico di Area G Scuola di Psicoterapia a orientamento psicoanalitico per adolescenti e adulti riconosciuta dal M.I.U.R. (ai sensi della legge 56/1989 con Decreto Ministeriale del 29/01/2000); già socio e supervisore APG. All'attività clinica e formativa ha affiancato l'attività di ricerca occupandosi del funzionamento mentale in adolescenza, delle dinamiche istituzionali e dell'apporto del gruppo come strumento terapeutico e formativo. Ha pubblicato numerosi lavori tra i quali (con Daniela Albero e Eugenia Pelanda) Il corpo come se. Il corpo come sé. Trasformazione della società e agiti autolesivi in adolescenza (Milano 2008); La funzione del gruppo in adolescenza. Il gruppo dei pari, terapeutico e di classe (Milano 2005). Muore a Milano il 16 dicembre 2014. -
Realtà o linguaggio. La questione della verità da Frege a Putnam
La riflessione sulla verità appare caratterizzata da un'inevitabile ambiguità: si è portati spontaneamente a ritenere che un enunciato vero corrisponda alla realtà, ma quando si tenta di esprimere la relazione tra l'enunciato e il mondo, non si riesce a farlo se non pronunciando altri enunciati. In tal modo, però, la garanzia di verità sembra ridursi a un rimando senza fine da enunciati ad altri enunciati e l'impressione è di restare confinati entro i limiti del linguaggio. Il volume esplora il lungo e complesso dibattito che si snoda tra Frege e Putnam alla luce delle difficoltà inerenti alla concezione intuitiva. Alle origini della filosofia analitica, il problema della verità viene affrontato secondo il metodo di analisi logico-linguistica, per poi essere progressivamente riconfigurato su basi epistemologiche con il Neopositivismo. Le questioni che si aprono sui diversi fronti di indagine, tuttavia, impongono anche una riflessione tesa a rivalutare gli aspetti pragmatici della verità. L'attenzione si concentra quindi sulle cosiddette concezioni deflazioniste, le quali permettono di evidenziare, per via negativa, altri caratteri utili a chiarire il concetto di verità. Infine, attraverso il contributo di Davidson, Rorty e Putnam, si giunge alla conclusione che la verità è una nozione insieme robusta e complessa, come una corda che nasce dall'intreccio di numerosi fili di corrispondenza, asseribilità garantita, sincerità, validità ed efficacia pragmatica. -
Babelonline print vol. 18-19: Gli intellettuali e la guerra
Lo scoppio della Prima Guerra mondiale, nella torrida estate del 1914, precipitò l'Europa in una catastrofe mondiale, segnando uno spartiacque storico irreparabile con il ""mondo di ieri"""". Allo schianto metafisico e materiale della Grande Guerra fece da cassa di risonanza anche la mobilitazione di molti intellettuali. Questo volume, costruito attraverso un """"abbecedario della guerra"""", cerca non solo di restituire la grande varietà di profili e prese di posizione del tempo, ma anche di offrire le figure concettuali, le categorie interpretative, le dimensioni antropologiche, etiche e filosofiche che formano il panorama devastato del 1914-1918 e dei suoi prodromi spirituali ed intellettuali."" -
La filosofia futura (2015). Vol. 5: Sul fondamento.
In questo numero contributi di: Riccardo Berutti, Massimiliano Cabella, Nicoletta Cusano, Andrea Dal Sasso, Leonardo Messinese, Emanuele Severino. -
Forme, linguaggio, sostanze. Il dibattito sulle idee nell'Academia antica
L'Academia di Platone è stata la più libera scuola filosofica del mondo greco e, con ogni probabilità, dell'intera tradizione occidentale. Questo aspetto non è però sufficiente per giustificare un fatto scandaloso: dopo Platone, nessuno dei suoi allievi diretti e dei più autorevoli membri della scuola ha conservato quella che è convenzionalmente indicata come la sua più importante teoria, quella delle idee. La presente ricerca indaga il dibattito che ha animato l'Academia in un periodo compreso tra la composizione del ""Parmenide"""", l'unico dialogo di Platone dedicato espressamente alle idee, e di uno scritto polemico di Aristotele noto solo indirettamente grazie al commentario di Alessandro di Afrodisia alla """"Metafisica"""": il """"Peri ideon"""". Attraverso un'analisi scrupolosa dei testi e un ampio confronto con la letteratura secondaria, questo libro mira a offrire un quadro storicamente fondato e filosoficamente pregnante di un dibattito indispensabile per lo sviluppo della filosofia europea."" -
L' essere e le sue determinazioni. Sulla monadologia di Bernardino Varisco
Bernardino Varisco (1850-1933) è una figura di spicco del panorama filosofico italiano del primo Novecento. Il suo nome si accompagna ad altri grandi pensatori di quel periodo, oggi ""poco frequentati"""", come, ad esempio, Bonatelli, Ardigò, Vailati, Martinetti, Juvalta, Zamboni e Moretti-Costanzi. La filosofia di Varisco si distingue nettamente in questo panorama per la propria originale impronta monadologica - che per certi aspetti consente di avvicinarlo a Whitehead -, costruita non solo sulla scorta del confronto con Leibniz, ma anche attraverso il dialogo con diversi altri pensatori. Nella prima parte di questo lavoro viene esposta l'intera evoluzione della monadologia matura di Varisco (a partire da I Massimi Problemi (1910) in avanti), svolgendone i differenti aspetti metafisici, morali e teologici. Qui sono messi in evidenza in modo privilegiato il pluralismo coscienzialistico del filosofo, la sua nota interpretazione morale dell'""""essere ex veritate"""" e la dottrina dell'""""autolimitazione divina"""". Nella seconda parte trovano spazio alcuni approfondimenti critici, attraverso un confronto mirato con Leibniz, Bruno e Rosmini."" -
Roulette
Ante, un veterano della guerra dei Balcani degli anni Novanta, è un giocatore d'azzardo compulsivo che cerca rifugio nelle sale da gioco di Zagabria. Ha perduto tutto: denari, famiglia, ideali, amicizie. Vive di risentimento e di solitudine in una società in cui capitalismo e nazionalismo la fanno da padroni. Giunto a un punto di non ritorno e ormai in cura psichiatrica, decide di lasciare ai numeri della roulette il governo del suo destino. Inizierà cosi la sua vera avventura: estorcerà denaro al suo ex datore di lavoro che lo ha licenziato, consegnandogli una foto compromettente della moglie; verrà brutalmente picchiato; sarà accolto in uno strano rifugio di peccatori, dove un diabolico professore si diverte a speculare sulle colpe degli ultimi; scoprirà un assassinio e costringerà l'omicida a vendicarsi al suo posto. Pareggiati apparentemente i conti, deciderà di puntare tutto sullo zero e di ricominciare da una pistola al cuore. Non morirà, ma la roulette smetterà di girare. Almeno fino alla scoperta finale.