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Linguaggio, comunità, contingenza. Wittgenstein e la filosofia politica
Ludwig Wittgenstein è stato tra i filosofi e pensatori più noti e decisivi del XX secolo. Le sue opere hanno avuto una diffusione notevole ed esercitano tuttora un'influenza rilevante. La sua filosofia del linguaggio, la sua teoria dei giochi linguistici e dell'impossibilità di un linguaggio privato, la sua tematizzazione della forma di vita hanno lasciato una traccia profonda presso i circoli accademici e universitari. A fronte di una mole di studi, testi e lavori scientifici, il nesso tra il pensiero di Wittgenstein e la filosofia politica è tra quelli meno indagati e analizzati. L'analisi svolta da Viviana Segreto tende a tematizzare l'incrocio teorico tra la filosofia del linguaggio e la filosofia politica nello spazio di intersezione della parola e della comunità, mentre i saggi raccolti nel presente volume, provenendo da prospettive culturali diverse, affrontano il nesso tra alcuni aspetti del pensiero di Wittgenstein e la teoria politica, tanto nella sua dimensione filosofica, quanto nella sua pratica politica. -
Vincere la memoria, costruire il potere. Costantino, i Retori, la lode dell'autorità e l'autorità della lode
Nella complicata situazione in cui si era trovato l'Impero romano dopo l'abdicazione di Diocleziano nel 305 d.C., chiunque avesse voluto tornare a esercitare un potere stabile e duraturo aveva bisogno di essere riconosciuto come il leader indiscusso. Per raggiungere il potere in un'epoca di vorticose trasformazioni e di lotte tra diverse fazioni e aree sottoposte al dominio di Roma non bastava la supremazia militare e serviva qualcosa in più di una rappresentazione vincente della propria persona e delle proprie gesta. Ne servivano almeno due. È quello che è riuscito a Costantino, le cui qualità e virtù cambiavano e si adattavano a seconda del pubblico cui era presentata la sua immagine pubblica. Anche per questo motivo egli fu la figura di riferimento dell'Impero per una parte consistente del IV secolo d.C. Ma chi decideva come rappresentare un imperatore in epoca tardoantica? Chi erano i choice-architects del mondo costantiniano? E come gestire quella rivoluzionaria negazione della tradizione romana che passa sotto il nome di conversione di Costantino? Questo libro racconta come per costruire un nuovo potere sia necessario, soprattutto, vincere la memoria. -
Platone 2.0. La rinascita della filosofia come palestra di vita
Che cos'è davvero la filosofia? Coincide con il suo insegnamento scolastico e universitario? Ha a che fare con i libri (come questo)? 0 è una pratica diversa, molto più concreta, di origine antica, addirittura ""preistorica"""", una pratica in grado di sbrogliare la matassa dei nodi (crisi, delusioni, contraddizioni) in cui la nostra vita spesso si imbroglia? Questo libro sviluppa un'ipotesi inaudita: che intellettuali """"marginali"""", i cosiddetti filosofi praticanti, tipicamente quando esercitano l'attività professionale di consulente filosofico, siano i protagonisti di una sorprendente resurrezione, nel segno di Platone: quella della filosofia come esercizio spirituale. Ma in che cosa consiste esattamente una """"consulenza filosofica""""? Perché, a volte, chi ne fa esperienza si sente trasformato? I benefici che ne possiamo ricevere sono simili o diversi rispetto a quelli che possono arrecare una psicoterapia, un esercizio di meditazione, il colloquio con un maestro spirituale? Per rispondere a tali quesiti, l'autore del libro, forte di una più che decennale esperienza e del confronto con i principali cultori di pratiche filosofiche di livello nazionale e internazionale, intreccia con il lettore un immaginario dialogo. Con un saggio introduttivo di Giangiorgio Pasqualotto."" -
La via della creazione di valore. Nuovi interventi buddisti
Il concetto umanistico di creazione di valore - centrale nell'interpretazione e nell'applicazione moderna del Buddismo di Nichiren Daishonin (1222-1282) funge da filo conduttore degli interventi raccolti in questo volume, dedicati al problema della sicurezza ambientale, al male dei conflitti sociali, ideologico-religiosi ed inter-etnici, ed alle nuove difficili sfide etiche e bioetiche. Originariamente impiegato in riferimento alla teoria pedagogica di Tsunesaburo Makiguchi (1871-1944), tale concetto si è successivamente esteso e fuso con la stessa filosofi a buddista della rivoluzione umana (ispirata all'insegnamento del Daishonin). Parliamo di rivoluzione umana attraverso la creazione di valore, come creazione di valore e per la creazione di valore. Ognuna di queste tre declinazioni investe tanto la vita personale, quanto la vita sociale; e tanto il proprio quotidiano, quanto il collettivo quale bene comune appartenente alle generazioni presenti e future. Una sola la convinzione, al fondo: ognuno può trasformare se stesso in un creatore di valore. -
L' economia del riconoscimento. Persona, mercato e società in Antonio Rosmini
Antonio Rosmini (1797-1855) è noto per essere uno dei filosofi più importanti della modernità europea e per aver sviluppato un profondo pensiero paragonabile a quello di un Hegel o di un Kant. Egli è stato inoltre un pensatore pratico che ha elaborato un complesso progetto sociale ed economico. Questo libro fornisce un'introduzione accessibile e sistematica al pensiero economico del grande pensatore Roveretano. Il libro presenta una panoramica delle idee economiche di Rosmini nelle sue opere principali, nel contesto del suo itinerario biografico e intellettuale e nell'ambito del pensiero economico del suo tempo. Lungi dall'essere il risultato della mentalità di un moralista, il libro mostra che le idee economiche di Rosmini sono strettamente connesse con istituzioni e politiche molto concrete, da lui pensate con una grande attenzione per gli aspetti tecnici. Tuttavia, secondo l'autore, il contributo principale di Rosmini resta quello di aver affrontato la prospettiva utilitarista dominante nell'economia moderna e di aver recuperato la dimensione personale ed etica dell'uomo come centro delle azioni economiche e sociali. Infine, il libro cerca anche di mostrare al lettore l'importanza della concezione economica, i principi sociali e le proposte di politiche pubbliche di Rosmini in relazione al dibattito economico contemporaneo. -
Un antropologo in bicicletta. Etnografia di una società ciclistica giovanile
La ricerca propone un'etnografia a partire dal corpo del ciclista, che si immerge attivamente nel microcosmo di una società sportiva lombarda con sessant'anni di storia: l'U. C. Costamasnaga. L'analisi che l'autore compie, con gli strumenti dell'antropologia e di altre scienze umane, riguarda le pratiche, i ruoli, la struttura, l'organizzazione, i valori, la missione di coloro che la animano e dei ragazzi che gareggiano: una missione diretta specialmente a costruire il futuro corridore in bicicletta partendo dall'infanzia, ma che trova significato anche in relazione al contesto socioculturale in cui l'associazione si colloca. Il lavoro propone, quindi, una riflessione su un oggetto preciso, che però si può applicare ad altri contesti sociali. Il libro testimonia la posizione anfibia dell'antropologo che, andando sul terreno, con le sue osservazioni e le sue relazioni umane, mette in comunicazione due culture: quella che porta dentro di sé e quella di coloro che osserva e studia, dando vita ad una interpretazione negoziata dei significati che le pratiche umane assumono. Per questo, il libro vuole parlare ai lettori comuni e agli studiosi di scienze umane, per far conoscere la complessità del mondo dei ciclisti, ma anche ai vari protagonisti di questo mondo, proponendo loro una consapevolezza diversa su ciò che ritengono di conoscere benissimo. -
Antropologia dei clown. Percorsi rizomatici tra liminalità e anti-struttura
"Antropologia dei clown"""" è un testo che esplora i territori all'interno dei quali è possibile incontrare i re della risata: tali territori vengono raggiunti attraverso un approfondito percorso espositivo che incomincia dall'analisi del processo antropo-poietico egemone nella società contemporanea occidentale. Stando alle analisi di Francesco Remotti, l'antropo-poiesi processo di costruzione degli esseri umani - può essere messa in atto in molteplici modi e varia a seconda dello spazio che viene lasciato al dubbio durante questo lungo cammino. Se, da un lato, il capitalismo ha pochi dubbi su come l'essere umano debba essere forgiato, al suo interno sono presenti forme di antropo-poiesi alternative che concedono poco terreno alle certezze. Tra esse la clown-poiesi - prassi necessaria a divenire clown - è totalmente incentrata sul fallimento: il clown è colui che fa fiasco, colui che fallisce ciò che prova a fare nella convinzione di saperlo fare meglio di tutti. Il clown, inoltre, grazie alla sua posizione liminale, è in grado di trascinare l'audience all'interno del mondo soggiuntivo da lui creato, concedendogli la possibilità di riflettere sull'intera società. Il fallimento del clown sul palco, infine, permette al performer che lo interpreta di tracciare linee di fuga (""""ligne de fuite"""") nella propria vita e, pertanto, la clown-poiesi può essere definita come un processo deterritorializzante. Introduzione di Francesco Remotti." -
Ex area Falck. Idee e progetti nel tempo. Ediz. illustrata
L'insieme delle aree un tempo occupate dalle ex acciaierie Falck - 1.500.000 mq in via di trasformazione - sono da quasi 20 anni oggetto di esplorazioni progettuali e investimenti significativi. Diverse proprietà, affiancate da un ancor maggior numero di esperti e progettisti si sono avvicendate nelle stagioni, proiettando nuovi immaginari, costruendo scenari fino al più recente insediamento della Città della Salute e della Ricerca, centro ospedaliero e di ricerca di rilievo nazionale. Nel frattempo l'area nella sua materialità, di cui la popolazione negli ultimi anni poco conosce se non attraverso le recenti iniziative di apertura, si presenta come un luogo inaspettato e vibrante, un ecosistema in rapida evoluzione che ha assorbito usi e pratiche, a volte improprie, un nuovo paesaggio naturale su cui si stagliano i resti delle imponenti strutture industriali. Il volume, nato a valle di un lavoro di ricerca ampio e a più voci, riflette su progetti, attese, immaginari possibili legati alle molteplici identità che l'area incorpora, sollecitandone una possibile coesistenza e ricomposizione. -
Diacronia. Appunti per una ontologia del tempo
Una triplice complicità di scienza, filosofia e religione ha permesso che per un milione di giorni il tempo fosse maltrattato, sottovalutato, emarginato. Questo libro mostra che ciò fu dovuto allo shock che esso produce sulla fragile creatura umana. Ma svalutare il tempo significa svalutare l'essere del mondo. Ritrovarlo, dopo quella pervicace svalutazione, significa introdurre un'enorme potenza euristica che ridefinisce i concetti, a cominciare da quello di ""filosofia"""". Tutto cambia se il tempo viene riconosciuto. Il mondo stesso si scopre diverso: non è più un complesso di """"cose"""" ma è un complesso di """"forme"""". Il tempo infatti è principalmente """"forma"""". Compito di ogni """"filosofia diacronica"""" è quello di rivedere i concetti alla luce del tempo. Questo approccio ci sorprende con i cambiamenti che impone, specialmente perché ci conduce per mano verso la politica, rifondandola. Il mondo contemporaneo soffre le conseguenze della svalutazione del tempo, che equivale a una svalutazione e a un abbandono di fatto del mondo stesso. Una filosofia diacronica si oppone alla dimenticanza del mondo che è il carattere più drammatico della modernità, si pone quindi come filosofia politica. Ma la diacronia, ovvero il paradigma diacronico definito in questo libro, è un tracciato """"orizzonto"""", perché non giunge a risultati definitivi ma arricchisce il cammino col permanente senso della ricerca e con l'apertura verso il lavoro della scienza."" -
Narrazione educativa e generatività del perdono
La narrazione ed il perdono sono preziosi in ottica educativa poiché danno vita a orizzonti di senso che illuminano il cammino di crescita. Il volume vuole indagare, da una prospettiva pedagogica, la straordinaria incidenza che il perdono, intimamente legato ad una narrazione ricca di senso, può rivestire per la crescita umana. Il perdono, infatti, andando a trasfigurare il senso delle azioni, si dona per fecondare quell'imprescindibile esperienza di rigenerazione che l'essere umano, seppur con forme e modalità differenti, ricerca con forza nel corso della vita. -
Un patrimonio di storie. La narrazione nei musei, una risorsa per la cittadinanza culturale. Con CD-ROM
Da quando ha fatto il suo primo ingresso nei musei, la narrazione in chiave autobiografica si sta rivelando non solo strumento particolarmente duttile e congeniale alla mediazione del patrimonio culturale, ma vera e propria risorsa per la cittadinanza attiva, l'alfabetizzazione critica nell'età adulta e la creazione di ""nuove appartenenze"""". Nella prima parte, il volume indaga e restituisce la peculiarità dello strumento narrativo in ambito museale, capace di """"rimettere in circolo"""" le storie che si intrecciano in ogni opera e testimonianza patrimoniale, e di creare nuove risonanze con i vissuti e i """"patrimoni"""" delle persone. La seconda parte è dedicata a una riflessione su alcune esperienze esemplari di utilizzo della narrazione, dove l'imprescindibile contenuto conoscitivo (storico-artistico, scientifico, archeologico o antropologico che sia) si intreccia alla dimensione del racconto. Accanto alla testimonianza dei professionisti museali il volume propone un significativo repertorio di narrazioni. Il volume è inoltre corredato da un CD in cui sono incluse tutte le narrazioni, nonché le schede dettagliate di ogni progetto. Questo materiale può essere utilizzato sia dai professionisti del museo interessati ad attivare sperimentazioni sul fronte della narrazione, sia nei contesti educativo-didattici e della formazione degli operatori che lavorano con gli adulti in diversi ambiti."" -
(Circostanze)
Smiti vive nella consapevolezza che l'esistenza sia un accadimento continuo e incontrollabile di circostanze. Restare dentro al travolgente flusso di pensieri che scorre nella sua testa è davvero complesso, anche perché Smiti fa un lavoro molto, molto particolare... (Circostanze) è la ricerca, ironica e struggente, di un punto di incontro tra i nostri infiniti pensieri e le parole che possono descriverli con accuratezza infinita. Di un equilibrio tra la conversazione irregolare della nostra mente e l'utilizzo cosciente di tutto il nostro corpo. Di un'armonia tra il dire e il tacere. -
Management e rottamazione
Il libro ripercorre la storia dell'Insiel SpA di Trieste, un'azienda di informatica di grandi dimensioni (circa 700 dipendenti), che, fondata nel 1974 come società mista a capitale pubblico-privato, è diventata completamente pubblica nel 2005, con azionista unico la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Come è stato possibile che questa azienda, economicamente sana e avanzata sotto il profilo tecnologico, si sia trovata, appena diventata pubblica, piena di esuberi e giudicata ""un carrozzone""""? Le vicende dei suoi ultimi anni pongono anche un'altra questione: la rottamazione è davvero un buon modo per rinnovare e produrre il cambiamento? In un momento di grandi trasformazioni dovute all'utilizzo massiccio delle nuove tecnologie, l'obiettivo del libro è di utilizzare il caso Insiel per stimolare la riflessione sul rapporto pubblico-privato e sul modello in-house per i servizi informatici. Le vicende, talvolta decisamente particolari, vissute dall'Azienda vengono rilette non solo alla luce della letteratura del settore, ma soprattutto a partire dal diverso punto di vista ed esperienza dei due autori, cercando di trarre da esse utili insegnamenti di management."" -
Kant e la possibilità dell'etica. Lettura critico-sistematica dei «Primi principi metafisici della dottrina della virtù»
Questo lavoro presenta un'analisi critico-sistematica dei ""Primi principi metafisici della dottrina della virtù"""" di Immanuel Kant. Dato il crescente interesse nei confronti dell'ultima opera di filosofia morale del pensatore di Königsberg, si è tentato di intraprendere una via interpretativa che potesse offrire, anche al lettore non esperto, una prospettiva credibile e convincente del testo nella sua complessità. Discostandosi da punti di vista secondo i quali l'opera sulla virtù costituirebbe la parte impura del sistema di Kant, la lettura qui presentata cerca di comprendere gli assunti dell'Introduzione, della Dottrina degli Elementi e del Metodo all'interno di un discorso fondativo sulla possibilità dell'etica pura, della massima morale nel suo momento di realizzazione esterna. Piuttosto che stabilire una precisa elencazione di doveri, Kant riformula e ripensa le divisioni tradizionali mosso dall'esigenza, profondamente in linea con la sua tarda filosofia, di unire normatività e storia, antropologia e filosofia pura dei costumi. Seguendo l'orizzonte che vuole dar senso e possibilità al binomio filosofico di legge e natura, questo saggio percorre l'argomentazione di Kant in maniera precisa, provando a spiegare e discutere un discorso che, dalla deduzione dei doveri di virtù, giunge ad assunti più ampi riguardanti l'essere razionale finito e la sua lotta contro le inclinazioni, la storia, l'educazione e il senso della nostra destinazione morale."" -
Dal fondamento alla fondazione. Hannah Arendt e la libertà degli antichi
Ciò che Arendt descriveva come il precipitare della differenza tra pubblico e privato nel dominio ibrido del sociale si sta rivelando oggi, sulla scia di una sempre più integrale fusione di tecnica e natura, come una progressiva indistinzione tra ""mondo della vita"""" e lavoro, produzione e consumo, """"agire strumentale"""" e """"agire comunicativo"""". Individuando nella questione della tecnica il fattore decisivo del """"modernismo riluttante"""" di Arendt, questo studio ne esplora il tanto discusso richiamo all'antichità classica, in special modo romana. Ne emerge un'idea di fondazione tesa tra le dicotomie della metafisica e il post-moderno, e forse post-umano, regno dell'indifferenza bio-tecnologica."" -
La poetica dei «Dialoghi con Leucò» di Cesare Pavese
Il saggio di Alberto Comparirli affronta con passione e acribia le fonti, la struttura, i contenuti e le suggestioni filosofico-antropologiche del libro più complesso di Cesare Pavese. Si tratta del lavoro finora più esaustivo sull'argomento che, attraverso un'approfondita ricerca d'archivio, unita a procedimenti di esegesi critica mirati a contestualizzare i ""Dialoghi con Leucò"""" nel contraddittorio panorama del modernismo italiano, offre una lettura dell'opera di Pavese che supera il limite della tradizionale interpretazione simbolico-lirica, per lambire i confini dell'allegoria storica. Il risultato è un saggio denso e innovativo, in grado di restituire con drammatica evidenza il profilo intimamente tragico di uno scrittore tanto attratto dalla misura apollinea quanto destinato a soccombere di fronte all'inevitabile avanzare del mostruoso."" -
L' io reciproco. Lo sguardo di Simmel
Con Simmel e con la sua ""eredità"""", non si finisce mai di fare i conti. L'intentio recta dell'autore dell'""""Io reciproco"""" è stata di scrivere un libro sulla filosofia del pensiero di Simmel e nel contempo un capitolo di """"filosofia della storia della filosofia"""" contemporanea, cercando di presentare Simmel nel nostro tempo: Simmel today o, se si preferisce, Simmel un siècle après. Attraverso il suo originale saggismo comprendiamo che il fluire dinamico della vita e della storia, l'io fallibile, reciproco, non si possiede mai totalmente con se stesso come identità, affidabile e sicura. La realtà dell'io, che si costituisce nella storia """"in un prima e un poi"""", non è mai sua e a sua disposizione. Questo non traduce una negatività che si disloca nel mezzo, tra il negativo e l'io: cioè l'alterità, il navigante nell'infinito. Il non-proprio-dell'io, giammai identico a se stesso, è fatto e generato dall'alto, nel conflitto: """"la scuola in cui l'io si forma"""". Come per Hegel, anche per Simmel l'io è costituito dal rapporto con l'altro. Una alterità che lo (ri)compone e lo erode nella vita delle forme dell'io reciproco. Non si può pensare-di-pensare la vita come flusso in cui si dislocano la coscienza, i corpi e le cose fuori da questo rapporto."" -
Civitas educationis (2015). Vol. 1
Civitas educationis. Education, Politics, and Culture è una rivista internazionale peer-reviewed che promuove la riflessione e la discussione sul legame fra educazione e politica (intesa come dimensione fondamentale dell'esistenza umana). Tale legame ha caratterizzato il pensiero e le pratiche educative occidentali sin dai tempi degli antichi greci, così come testimonia il nesso paideia-polis. La rivista vuole essere un'agorà in cui sia possibile indagare questo nesso da diverse prospettive e attraverso contributi teorici e ricerche empiriche. -
Politiche di salvezza. Teologia economica e secolarizzazione nel governo del sociale
Un nesso profondo tra economia e religione emerge dall'analisi delle politiche sociali in Europa che acquistano una densa dimensione concettuale se lette nella prospettiva di una forma di governo genealogicamente risalente alla provvidenza pastorale. Il saggio analizza la genesi del Welfare State e l'ambivalenza delle politiche assistenziali fino alla loro crisi che sembra irreversibile; si concentra poi sull'apparato concettuale dei dispositivi neoliberali di auto-governo del capitale umano, sottolineando il repentino passaggio dall'immaginario imprenditoriale alle attuali politiche di austerità. Da questi passaggi, ricostruiti nei nessi di discontinuità e nelle fratture, emerge la persistenza di una logica economica che si afferma come una logica di governo funzionale a una ""economia di salvezza"""", secondo la definizione utilizzata dai Padri della Chiesa per indicare il governo provvidenziale delle vite. Viene alla luce una logica paradossale che si rivela una forma di bio-potere inscritta nel principio assicurativo del vivente."" -
Canzonieri in transito. Lasciti petrarcheschi e nuovi archetipi letterari tra cinque e seicento
Questo volume nasce da una riflessione collettiva, sorta e sviluppatasi attorno a un medesimo problema critico. Si trattava di restituire un quadro, storicamente avvertito, di una giuntura problematica della storia letteraria italiana - il passaggio tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento indagando uno dei generi più significativi di quella temperie, vale a dire la poesia lirica. A questo fine comune, pur nella diversità delle tematiche e degli approcci, obbediscono tutti i saggi riuniti in queste pagine. I diversi contributi, infatti, sono stati pensati come verifiche puntuali - carotaggi, per così dire, effettuati a vari livelli di profondità - di sommovimenti più vasti, che tra XVI e XVII secolo scuotono dalle fondamenta il libro di rime, e che comportano non solo fratture e linee di faglia, ma anche scosse di assestamento, all'insegna di un difficile equilibrio tra spinte centrifughe (l'ossessione per la novità tipica del periodo) e centripete (la fedeltà al grande modello pertrarchesco).