Sfoglia il Catalogo feltrinelli017
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 9381-9400 di 10000 Articoli:
-
Library linked data. Verso l'interoperabilità tra le istituzioni culturali
Il World Wide Web è ormai diventato lo strumento principale per effettuare ricerche di qualsiasi tipo su qualunque argomento. Tuttavia, non tutto quello che si trova in Rete è sempre attendibile e soprattutto non tutto quello che non vi si trova è per questo inesistente. L'idea del Web semantico nasce per ovviare a queste problematiche, ponendosi come estensione del Web tradizionale: da un lato, vuole consentire una migliore e più puntuale ricerca delle informazioni mediante un collegamento non solo tra documenti, ma anche tra dati; dall'altro, far sì che chiunque possa contribuire a incrementare e ad avere accesso a quello che Tim Berners-Lee ha definito un ""grafo globale"""" di dati, un insieme in cui ciascun dato sia collegato e collegabile agli altri in potenzialmente infinite possibilità di relazione. I Linked Open Data (LOD), ossia dati liberamente accessibili e riutilizzabili, collegati tra loro, ricercabili dai motori di ricerca e comprensibili dalle macchine, sono una delle principali tecnologie che sottostanno alla realizzazione di questo progetto. In questo lavoro, che ha come punto di osservazione ed analisi quello delle biblioteche in particolare e degli istituti culturali in generale, si è innanzitutto esaminata la tecnologia dei LOD per comprenderne livello di sviluppo, criticità e punti di forza; in secondo luogo, si è esplorato il panorama internazionale e nazionale in merito alla produzione di Library Linked Data, cioè dati bibliografici """"collegati"""". Premessa di Giorgio Montecchi."" -
Il flusso interculturale. Pragmatismo etico e peso della storia nella filosofia emergente
Una delle principali esigenze della filosofia interculturale consiste nel ridiscutere le fonti e le tradizioni, opere e autori anche classici. Il padre del pragmatismo William James scrisse che la vera partita dell'umanità si gioca tutta all'interno di un grande flusso di esperienze finite che tuttavia poggiano sul niente. Se ci immergiamo in questo flusso che ancora persiste ostinatamente nel seguire la propria avventura, è possibile aprire i confini della storia della filosofia sia verso alcuni suoi momenti dimenticati, sia verso il dibattito contemporaneo sull'interculturalità. Sulla base di questi assunti, attraverso una ricca costellazione di autori anche inediti, in questo libro difendiamo la libertà di decidersi in prima persona fuori dagli spazi globalizzati della «società signorile di massa», in modo da allargare l'immaginazione democratica fino a toccare il ""totalmente altro"""". Questa strategia etica dovrebbe poter consentire alle nuove generazioni di organizzare, forse in forma """"oltreumana"""" e in un tempo non così lontano, la vita del pianeta."" -
Storie di vita. Come gli individui si raccontano nel mondo
Se si ascoltano con attenzione i racconti di vita e si analizzano i testi letterari che narrano di esistenze finzionali, ci si accorge che c’è una netta divisione del mondo occidentale da quello orientale, in quanto gli stili sono modellati dalle strutture sociali e il senso di sé viene determinato dalla cultura di appartenenza di un individuo. Le narratives, ad esempio quelle lacunose e dolenti che i migranti ci raccontano in “libertà vigilata”, adottano un format di volta in volta differente ed ereditato dalle generazioni precedenti. Capire le differenze tra questi format non solo è fondamentale per l’agenda politica contemporanea, ma svela anche i processi che presiedono alla creatività letteraria mondiale orientandosi a Est – dove a contare sono le relazioni interpersonali e la collettività – o a Ovest – dove a contare è il singolo individuo con i suoi irriducibili desideri e la sua storia personale. -
L' occidente transculturale al femminile. Emine Sevgi Özdamar, Rita Ciresi e Yasemin Samdereli
Emine Sevgi Özdamar, Rita Ciresi e Yasemin Samdereli. Le prime due scrittrici. La terza filmmaker. Özdamar e Samdereli turco-tedesche, Ciresi italo-americana. Tre artiste, ognuna delle quali non appartiene a una specifica cultura, da cui pur proviene, né aderisce a quella di arrivo, a cui pure appartiene. Tre donne che appartengono a minoranze, e ognuna a una minoranza - quella femminile - dentro una minoranza. Il loro lavoro è il frutto di un incontro in divenire tra culture diverse e intimamente vissute. Questo impalpabile e indefinibile carattere le accomuna e le rende artiste emblematiche del nostro tempo. Il legame tra lingua e corpo nei racconti di Özdamar, l'ironia agrodolce in quelli di Ciresi, il gioco dei punti di vista della pellicola di Samdereli esprimono, nella propria specificità, la forza narrativa di chi è dentro la scena eppure - come è proprio della sensibilità femminile - riesce a raccontare gli avvenimenti con distaccata empatia. -
Rappresentare la violenza di genere. Sguardi femministi tra critica, attivismo e scrittura
Nato dalla sinergia tra studiose/i, attiviste/i, scrittrici e scrittori, il presente volume si propone come spazio aperto a una riflessione interdisciplinare sulle modalità discorsive impiegate per la rappresentazione della violenza di genere nel contesto letterario, cinematografico, teatrale e mediatico dell'Italia del terzo millennio. Considerando la sfera della rappresentazione un campo d'indagine cruciale per ogni analisi di un fenomeno che trova le proprie radici in archetipi culturali veicolati attraverso particolari paradigmi discorsivi, il volume intende inquadrare i nuovi orizzonti di visibilità apertisi sul tema, adottando una prospettiva teorica di matrice femminista che armonizza il pensiero italiano della differenza sessuale con le più recenti teorizzazioni della corrente dei Gender Studies. Privilegiando un approccio di tipo interdisciplinare e olistico, il testo si articola in tre sezioni dedicate rispettivamente alla ricerca di stampo accademico, alla presa di parola da parte di attiviste/i interessate/i ad analizzare la rappresentazione mediatica del fenomeno e, infine, alla voce di affermate/i autrici/autori che hanno portato avanti una riflessione teorica sulle strategie impiegate per narrare la violenza. -
Il cinema delle donne tra scenari globali e contesti transnazionali
L'antologia affronta il cinema delle donne contemporaneo attraverso contributi di studiose/i provenienti da diverse parti del globo - dall'Italia agli Stati Uniti, dalla Turchia alla Grecia e l'Iran, dalla Nuova Zelanda all'Argentina, dalla Germania al Canada. Questa prospettiva globale si rispecchia nel contenuto del volume: i diversi saggi considerano film e registe legati a contesti geografici molteplici e guardano alla produzione cinematografica delle donne in relazione a dinamiche nazionali, transnazionali e globali. Ne esce un quadro polifonico in cui le cineaste donne, occidentali e non, appaiono attori sociali chiave nel narrare le complessità della condizione geopolitica attuale e dei suoi soggetti. -
Con Emmanuel Lévinas. Alterità e identità
Le delimitazioni di ordine etico-normativo, giuridico e politico della responsabilità individuale, le leggi dello scambio eguale, le funzioni fissate dai ruoli e dalla posizione sociale, le distinzioni sancite dalla legge fra identità individuali, ciascuna con la propria sfera di libertà e di imputabilità: nulla di tutto questo riesce a eliminare né a ridurre l'esposizione all'altro, a sciogliere l'intrico fra l'io e l'altro, a eliminare la non-indifferenza per l'altro, a evitare la responsabilità senza alibi nei suoi confronti. -
La libertà esistenziale in J.-P. Sartre
Sul finire degli anni Quaranta dello scorso secolo Sartre è sotto attacco da parte di cattolici e marxisti. I primi gli rimproverano di aver costruito una filosofia che, escludendo Dio, non può portare alla comprensione piena dell'uomo; i secondi lo accusano di fare una filosofia borghese che non tiene conto dei problemi reali della libertà dell'uomo. Ebbene, in quegli stessi anni un prete cattolico di formazione tomista, Mario Stefani, dell'Università di Genova, offre, con questo libro, pubblicato per la prima volta dall'editrice dell'Università Cattolica di Milano, una lettura non apologetica dell'opera di Sartre. Pur compiendo una critica interna serrata, ne rileva infatti gli aspetti di novità utili alla comprensione del tema della libertà. Anche in questo risiede l'interesse di quest'opera che ripropone, oggi con immutata freschezza, una serie di riflessioni dotate di notevole consistenza e contemporaneità. Prefazione di Paolo Del Debbio. -
Arte contemporanea a Ferrara. Dalle neoavanguardie agli esiti del postmoderno
Nello spirito di una ricerca a più voci, il volume prende in esame le vicende storico-artistiche che hanno attraversato Ferrara dai primi anni Sessanta alla fine del XX secolo. È una narrazione che ruota intorno alla ""stagione d'oro"""" del Palazzo dei Diamanti, ma non solo. L'occasione è stata infatti, per la curatrice, quella di restituire tale momento attraverso una visione organica dell'arco temporale considerato, aprendo un cono d'attenzione sul progetto culturale della città. Ferrara, nei decenni in questione, ha rappresentato per certi versi un unicum che qui viene riletto da molteplici angolature, incrociando le ragioni dell'arte con il profilo storico, sociale, di costume e mettendo in luce alcuni nodi essenziali che hanno fatto di essa un volano di energia e una fucina formativa. Le pagine documentano con ricchezza di contenuti tale esperienza e la collocano in un ampio contesto di relazioni, chiamando in causa situazioni e protagonisti affrontati con uno sguardo lungo che si proietta oltre il perimetro cittadino."" -
Shift. International journal of philosophical studies (2017). Vol. 1: Subject.
Daniela Calabrò: editoriale; Jean-Luc Nancy: ""Prologue: Un sujet furtif"""". Saggi: Alfonso Amendola, Vincenzo Del Gaudio """"Il soggetto e il medium. Rappresentazione scenica e modelli mediali nell'ultimo Antonin Artaud""""; Laura Bazzicalupo """"Slittamenti del soggetto politico: mille piani""""; Danielle Cohen-Levinas """"Socialité et subjectivité. Eros en plusieurs temps chez Emmanuel Levinas""""; Rino Genovese """"L'inevitabilità del soggetto""""; Giuseppe Giordano """"Il recupero del soggetto conoscente nel Novecento: la via della fisica""""; Jérôme Lèbre """"Le sujet par-delà les normes"""". Figurazioni: Franco Cipriano """"Il soggetto prismatico: tra assenza e orma, materia e corpo"""". Studi e ricerche: Gian Paolo Faella """"Segretezza e astrattezza: note sulla costituzione politica del soggetto moderno""""; Luigi Imperato """"Autonomia come relazione. Forme della soggettività morale nel pensiero di Kant""""; Valentina Mascia """"Il 'soggetto volontario'. La finzione della vita nella riflessione di Carlo Michelstaedter""""; Luca Scafoglio """"Il soggetto e l'organico. Teoria critica e scienze della vita a partire da Th. W. Adorno"""". Archivi: Jean-Luc Nancy """"Un sujet?"""". Effetti: Adalgiso Amendola """"Populisti e neoliberali, la guerra civile nella governance""""."" -
Codice e progetto. Il computational design tra architettura, design, territorio, rappresentazione, strumenti, materiali e nuove tecnologie-Code and design. Computational design between architectu...
Considerare il digitale non come un semplice obiettivo da perseguire nel progetto, ma come una strategia operativa della progettazione, implica una sempre maggior confidenza con il mondo delle tecnologie. Un rapporto, questo, che a differenza di quanto finora è avvenuto nella storia, non si misura tanto nell'applicazione di forme di innovazione tecnologica ai processi della costruzione, quanto nella capacità di controllare e gestire il linguaggio e gli strumenti con cui il progetto stesso si articola. Adottare la computazione come forma di progettazione è infatti profondamente diverso dal semplice utilizzo di strumenti orientati ad incrementare le capacità produttive del progettista e comporta in primo luogo l'aprire il progetto a tecniche e strategie, la cui principale forza si misura nella capacità di promuovere ""nuovi e diversi modi di pensare"""". Nel computational design, il dominio della programmazione e quello della progettazione si uniscono per identificare una forma di creatività capace di interpretare le informazioni in procedure e regole per il progetto. Le tecnologie digitali ed emergenti vengono così integrate nella elaborazione di un prodotto e la computazione è vista come il processo che regola le informazioni e le interazioni tra gli elementi in gioco nella definizione del disegno della forma, delle sue reazioni responsive al contesto e delle applicazioni delle stesse tecnologie digitali alla produzione. Il testo propone un'articolazione del tema """"Codice e progetto"""", intendendo il primo come un linguaggio flessibile in grado di connettere ed ibridare ambiti, processi e discipline ed il secondo come lo spazio in cui i processi elaborati nella programmazione producono """"originalità"""" nel progetto stesso, approfondendo aspetti teorici ed esperienze di ricerca declinate nei contesti specifici del progetto: l'architettura, il design, la rappresentazione, il territorio, le tecnologie, le interfacce di comunicazione e i materiali. Il testo vuole essere un'introduzione ai temi del progetto digitale e, nello specifico, degli aspetti sistematici centrali nella relazione tra computazione e design: il diagramma come strumento per la mediazione tra dinamiche computazionali emergenti e intento progettuale; le interfacce digitali, intese come processi creativi di ridefinizione delle pratiche progettuali; il disegno digitale, come struttura regolatrice del progetto; il meshing e ì'indexing come modelli procedurali per la gestione delle interazioni tra le varie strutture del territorio; l'uso di pratiche bio-digitali di computazione per dissolvere la forma architettonica in uno spazio fluido di relazioni; la progettazione e produzione di nuovi materiali programmabili che ridefiniscono la relazione tra forma e materia e aprono a nuovi scenari di differenziazione formale e interattiva; l'uso di macchine CNC e robot industriali, per riconfìgurare le relazioni tra progetto e costruzione; il BIM, come piattaforma di dialogo e condivisione tra i diversi campi del progetto. Contributi teorici di Attilio Nebuloni, Andrea Rossi, Michela Rossi, Giorgio Buratti, Federico Ruberto, Giorgio Vignati, Pierpaolo Ruttico, Matteo Lo Prete, Stefano Arrighi e Matteo Meraviglia."" -
Rosminianesimo teologico (2017)
«Rosminianesimo teologico» determina in questo primo volume il proprio orizzonte programmatico di ricerca, indicando l'opzione di riferimento per svolgerla. Tale opzione ha uno dei suoi approdi fondamentali relativamente alla riflessione sull'immaginazione. L'affective turn delle discipline scientifiche contemporanee e dell'epistemologia non possono fare a meno di riconoscere in Rosmini un interlocutore, da un lato, capace di attirare lo studioso alla comprensione del sistema aperto della verità del Roveretano, dall'altro lato, non possono fare a meno di prendere atto della capacità di Rosmini di de-costruire e ri-costruire i vari approcci scientifici, proprio in analogia alla sua prospettiva. «Rosminianesimo teologico» si colloca nel dibattito culturale contemporaneo, offrendo nei presenti contributi, tutti riferentisi alla teologia, e tramite Rosmini: riguardo all'intenzionalità teoretica come elemento caratterizzante l'incedere filosofico dell'analitica, l'avvicinamento della fenomenologia all'analitica (e viceversa); il cimento, ancorato ad un forte riferimento metafisico, con la svolta teologica (incluse le sue radici storico-filosofiche) della fenomenologia (francese); uno degli aspetti certamente più affascinanti e avvincenti del confronto tra il pensiero cristiano e l'idealismo tedesco: la questione del negativo; il rapporto tra il canone scritturistico della parola di Dio e, a cominciare dalla filosofia del linguaggio, l'universo inerente alla linguistica, alla semantica, alla semeiotica, all'analisi del linguaggio e all'universo orbitante intorno all'espressività (artistica) dell'antropologico che si interroga sul senso mediante l'immaginazione simbolica; la dimensione religiosa della persona come fondamento e compimento della sua libertà se e solo se forniscono i criteri esistenziali per un autentico discernimento dei semi del Verbo e della pienezza della rivelazione cristologica nella mediazione ecclesiale. Contributi di: Fernando Bellelli (ed.), Samuele Francesco Tadini, Gian Pietro Soliani, Emanuele Pili, Elisa Manni e Giovanna Gabbi. -
«Salso mar». Almuròs Póntos
"Salso mar"""" comprende alcuni dei contributi scientifici proposti nel contesto di un seminario di studi, tenutosi dal 4 al 6 maggio 2015, presso il Dipartimento di Beni culturali dell'Università di Bologna (sede di Ravenna), che ha accompagnato l'evento del XIX Raduno Nazionale dei Marinai d'Italia (1-1O maggio 2015). In tale occasione, il Dipartimento di Beni culturali, in collaborazione con l'ANMI, il Campus di Ravenna, la Fondazione RavennAntica e la Fondazione Flaminia, si è offerto come palestra per un'impegnativa occasione di approfondimento dedicata al mare e al porto di Ravenna nella sua complessità storico-politica, secondo una prospettiva fortemente ancorata alla valorizzazione delle antichità della città di Ravenna e al suo ruolo di principale realtà portuale, tanto civile quanto militare, nel mondo romano." -
Apocalissi culturali
«Fine di ""un"""" mondo - scrive Ernesto de Martino, in un appunto di quel che sarebbe stato il suo ultimo, incompiuto, libro - è nell'ordine della storia culturale umana: è la fine """"del"""" mondo, in quanto esperienza attuale del finire di qualsiasi mondo possibile, che costituisce il rischio radicale». Questa considerazione di de Martino sembra riprendere, rilanciare e radicalizzare, in chiave antropologica, una tesi che attraversa il Novecento filosofico europeo e che consiste nel valutare la propria epoca come foriera non solo della fine di """"un"""" mondo, ma del rischio della scomparsa di ogni mondo possibile. Molte sono le questioni affrontate nel presente volume. Tuttavia la domanda forse più radicale e inquietante tra esse è la seguente: l'Occidente, come mondo che declina e tramonta, è forse il destino di tutti gli altri """"mondi"""", è forse l'occaso di ogni altro possibile mondo? E c'è ancora del mondo al di là del suo cadere?"" -
Su follia e imputabilità. Un contributo alla psicologia e al diritto
L'imputabilità dei criminali ""folli"""" è, in Europa, nelle prime decadi dell'Ottocento, un problema ancora aperto. Sebbene sul versante giudiziario faccia scuola il Code pénal napoleonico del 1810, resta tuttavia ancora da tracciare una vera e propria demarcazione epistemologica del campo di indagine. Il trattato del 1824 del giovane medico legale danese Frantz Gotthard Howitz (1789-1826) """"Su follia e imputabilità"""" cerca di rispondere a questi interrogativi da un punto di vista medico, giuridico e, soprattutto, filosofico. In opposizione alla dottrina kantiana della libertà, Howitz è convinto, sulla scorta degli empiristi inglesi, che la disposizione razionale dell'uomo che ha, al suo opposto, la degenerazione nella follia, consiste in una capacitas motivorum che non ha un particolare legame con la sfera morale, dipendendo piuttosto dalla costituzione fisiologica dell'individuo. Il trattato di Howitz darà adito alla più accesa e prolungata diatriba nella storia della filosofia in Danimarca, la cosiddetta Howitzfejde, i cui echi, grazie alla voce di Kierkegaard, sembrano essere passati anche nel dibattito epistemologico dei maggiori esponenti della corrente fenomenologico-esistenziale. Prefazione di Pio Colonnello."" -
Soggetto, identità, alterità. Vol. 2
Otto ricerche nate da seminari universitari su soggetto, identità alterità a cura di P. Marrone. Pierpaolo Marrone, “Introduzione”; Luigi Francesco Clemente, “Affetti personali. Rileggendo ‘Dall’esistenza all’esistente’ di Emanuel Lévinas”; Marco Cossutta, “La difesa dell’alterità. Possibili lineamenti di un diritto anarchico a partire da Errico Malatesta e la questione criminale”; Renato Cristin, “Circolarità. L’esperienza della comprensione in Gadamer”; Riccardo Fanciullacci, “La tentazione della malafede. Responsabilità e manovre diversive secondo J.P. Sartre”; Pierpaolo Marrone, “Soggetto morale e punto di vista generale in Hume”; Ferdinando G. Menga, “Ospitare il conflitto. Lo spazio della democrazia alla prova dell’alterità radicale; Francesco Saccardi, “Trascendentalità e pensiero. Note sulla noeticità dell’essere in Maritain, Rosmini e Bontadini”; Paolo Vignola, “Disorientarsi nel pensiero. Linee geofilosofiche oltre il soggetto coloniale. -
Miroirs concentriques. Teoria del romanzo e poetica dei piani dell'essere in Balzac
Attraverso la riflessione sui ""piani dell'essere"""" e l'immagine-matrice del miroir concentrique, l'opera di Balzac si concepisce come una gigantesca, tormentata rappresentazione nella rappresentazione che riproduce in seno a se stessa l'inquieta quête della sua forma unitaria - e contemporaneamente narrativizza la molteplicità conflittuale delle sue categorie interpretative e costruttive, mano a mano che queste si elaborano, si intrecciano, si contraddicono. Le figure riflessive della """"Comédie humaine"""" orchestrano così la tensione irrisolta tra linee di pensiero dissonanti affermate simultaneamente nei termini di una serie di alternative teoriche non oltrepassabili, che si affrontano nel tempo senza mai risolversi: diventando, cioè, il banco di prova di un discorso globale sui plans du vrai tanto più relazionale, ambivalente, pluriprospettico mano a mano che sperimenta il proprio farsi moltiplicandosi e decentrandosi in un conflitto mai compiuto."" -
Il teatro ebraico. La realizzazione di un sogno
Il teatro ebraico si sviluppa poco più di un secolo fa nell'ambito del processo di rinascita nazionale che portò alla fondazione dello Stato d'Israele. Con il passaggio degli ebrei dall'Europa in Palestina, iniziato verso la fine del diciannovesimo secolo, l'arte drammatica divenne uno dei principali mezzi espressivi per promuovere gli ideali sionisti e favorire la diffusione della lingua ebraica. Nel corso di alcuni decenni il teatro, da strumento didattico, si è affermato come una delle manifestazioni artistiche più seguite e apprezzate del paese. Il volume ripercorre i principali avvenimenti che hanno scandito la nascita delle prime compagnie teatrali e della drammaturgia israeliana fino ai suoi sviluppi più recenti soffermandosi sulla natura ideologica e politica che caratterizza tale fenomeno. -
La fine della musica
Oggi più che mai il mondo della cultura è alle prese con una domanda fondamentale e urgente: che cos'è l'arte e, soprattutto, qual è la sua funzione in una società sempre più tecnologica e complessa? Un interrogativo che sembra riguardare in particolare la musica, una disciplina che, sebbene nei secoli sia stata considerata come qualcosa di spirituale e idealistico, altro non è che una forma particolare di artigianato. Ecco perché è proprio la musica, secondo l'autore di questo saggio, la forma d'arte che più di ogni altra rischia oggi di essere in un vicolo cieco storico dal quale difficilmente potrà mai uscire. Articolato attorno a un solido impianto teorico, il libro s'interroga su uno dei temi fondamentali del nostro tempo e, proprio per la sua natura di saggio breve, si rivolge non solo agli studiosi di estetica e di filosofia, ma a tutti gli appassionati dell'arte in generale, e della musica in particolare. -
Metafisica e società. Scritti in onore di Emmanuele Morandi
Emmanuele Morandi ha sempre creduto e testimoniato che la dimensione più autentica della ricerca filosofica è quella di una comunità che si raccoglie attorno ai ""problemi"""" che fondano i saperi: alla luce di ciò, si comprende il senso dei suoi sforzi tesi a generare assieme ad altri delle """"comunità"""" che resistessero allo scorrere corrosivo del tempo, e al susseguirsi frenetico delle altre cose """"da fare"""". Mai persuaso da un'idea che esaurisce il ruolo dell'intellettuale identificandolo con l'individuo """"produttore"""" di saperi - """"misurato"""" e """"valutato"""" attraverso logiche amministrative e tecnocratiche, e sulla base delle soluzioni o dei """"risultati"""" che è in grado di fornire - Emmanuele ha sempre cercato piuttosto di ricreare il proprio """"spazio pubblico"""" e il proprio """"raggio di azione"""" come monastero in cui la povertà di mezzi fosse compensata dal ritrovato legame tra """"conoscenza"""" ed """"amicizia"""". Questo volume, che coinvolge molti degli amici e delle amiche incontrati lungo il suo cammino, va quindi letto tanto nella dimensione dell'affettuoso ricordo, quanto nella prospettiva dei differenti legami di amicizia che, proseguendo il dialogo con Emmanuele, ascoltano, vivono e testimoniano un amore per il sapere capace di ardere senza temere nulla, in grado di rivestire di sé luoghi, persone e relazioni.""