Sfoglia il Catalogo feltrinelli017
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 9401-9420 di 10000 Articoli:
-
A Maurizio Bettini. Pagine stravaganti per un filologo stravagante
Una domanda circola oggi fra le aule del liceo e l'università, la stampa e le istituzioni politiche e culturali, la televisione e i social network: ""A che serve studiare i Greci e i Romani?"""". Ecco, per trovare una qualche risposta, avere fra le mani questo libro potrà essere utile. Ma non a questo hanno pensato gli autori: non al destino ultimo degli studi classici, ma ai prossimi anni di impegno culturale, civile e di studio di Maurizio Bettini, classicista e antropologo, da sempre in prima linea nella battaglia su questi temi. E allora, invece di scrivere articoli per una frigida """"Festschrift"""", si sono divertiti a raccogliere pensieri, spunti di ricerca, ricordi, insomma tutto quello che poteva servire a rispondere sia alla domanda incipitaria sia alle tante altre che, con Maurizio Bettini, continueranno a porsi, perché i miti non vanno in pensione."" -
Il principio ripetizione. Studi su Walter Benjamin
Che cosa significa ripetere? È veramente la ripetizione, come pensa la psicoanalisi, soltanto un sintomo, il modo in cui ci condanniamo alla nevrosi? O non è piuttosto anche il principio del gioco, dunque il modo in cui costruiamo e definiamo le nostre vite? Molti sono stati, nella storia della filosofia, i grandi pensatori della ripetizione. Marina Montanelli, in questo libro, ci mostra come tra essi vada annoverato anche Walter Benjamin, che ha avuto, su questo tema, importanti - e poco note - intuizioni. La questione della ripetizione, singolarmente trascurata anche dalla critica benjaminiana, permette all'autrice un nuovo accesso all'integralità del pensiero del filosofo: filosofia del linguaggio e della conoscenza, antropologia ed estetica, filosofia della storia, politica ed etica, tutti i vasti domini del pensiero benjaminiano, vengono qui ripensati a fondo e in modo nuovo a partire da questa idea. Leggendo questo libro ci renderemo facilmente conto di come la ripetizione sia in realtà il centro verso cui converge inaspettatamente l'intera riflessione benjaminiana, e dunque quanto questa ci sia indispensabile per comprendere ""il principio ripetizione""""."" -
Il problema della giustizia
Nella storia umana il problema della giustizia occupa un posto centrale, tanto nella dimensione dell'agire quanto in quella del sapere. Il problema della giustizia presenta infatti almeno tre aspetti irriducibili: da un lato vi è la questione delle modalità di costituzione delle società umane e dei rapporti tra individui, comunità e istituzioni; dall'altro vi è l'esigenza di una approfondita riflessione metafisica, giuridica e teologica sulla natura della giustizia e del bene. Tale riflessione, a partire da Socrate, Platone e Aristotele e dall'influsso delle religioni monoteiste, non ha più lasciato il terreno della ricerca e del dibattito filosofico. Vi è poi un terzo aspetto: il tema della giustizia si lega anche, in qualche misura, alla questione della conoscenza del senso delle cose e delle vicende umane, cioè al vissuto in prima persona, che si manifesta spesso attraverso il senso di giustizia e di ingiustizia avvertito e riconosciuto in prima persona. Il presente volume ha lo scopo di rimettere al centro dell'interesse di docenti e studenti il tema della giustizia, ripercorrendone alcuni snodi fondamentali negli elementi teoretici e nella riflessione filosofica occidentale. -
Logos e techne
La tecnologia oggi, in virtù della sua efficacia, sembra realizzare il prometeico desiderio di superare gli antichi vincoli naturali, attraversando e oltrepassando gli stessi limiti di spazio e di tempo dell'era pre-tecnologica. Le stesse parole ""innovazione"""" e """"progresso"""" sono per lo più usate e immediatamente tradotte nel senso di innovazione tecnologica. Ma che cos'è dunque la tecnologia? Qual è la sua origine storica? Quale il suo statuto concettuale? Che rilevanza assume nei nostri modi di vivere e di pensarci? Che potenza esprime verso la natura e la vita degli esseri viventi? Che rapporti intercorrono tra sapere e saper fare, tra cultura e tecnica? E che rapporto c'è tra filosofia e """"techne""""? Mettere in questione la tecnica e la tecnologia, strappando la prima alle ovvietà del suo utilizzo, è un'occasione per poter tornare a guardare il mistero da cui provengono le cose che abbiamo intorno e riguadagnare, dall'interno dell'epoca della tecnica, una posizione pienamente umana, ovvero libera e razionale, per affrontare il presente."" -
Sguardi animali. Ediz. illustrata
Possiamo osservare gli animali intorno a noi ogni giorno, eppure non riusciamo davvero a vederli. Non conosciamo la loro animalità così come ignoriamo la nostra. Da una raccolta di fotografie di animali, l'autore stesso cerca e si espone allo sguardo del non-umano. Il rapporto tra soggetto (chi fotografa) e oggetto (ciò che viene fermato sulla pellicola) si inverte: inaspettata e pazza, ecco che appare l'animalità dell'uomo. -
Voci e dinamiche dell'altro
Chi sono io? Chi è l'altro? Chi siamo noi? Chi sono gli altri? E siamo amici oppure nemici? Questi e altri ancora sono gli interrogativi che si pongono gli autori di questo annuario di ""Libertaria"""". Domande che diventano sempre più attuali in questo periodo di trasformazioni e di migrazioni. Ma gli interrogativi non si fermano qui. Ecco una disincantata analisi di molte domande con meditate risposte."" -
La prossima città
Il libro ha per tema l’adozione di un nuovo modello di città, di comunità locale, di fruizione della città e dei suoi servizi, che sappia coniugare innovazione, efficienza, sostenibilità, inclusione e sviluppo.rnrnOggi metà degli abitanti del pianeta vive in città e si stima che nei prossimi 10 anni questa quota raggiungerà il 75% della popolazione mondiale; tale percentuale è già stata raggiunta in Europa, dove vi sono ben 468 città con almeno 100.000 abitanti. Le città occupano solo il 2% della superficie mondiale ma consumano i tre quarti delle risorse; allo stesso tempo le prime 25 città del pianeta producono metà della ricchezza dell'umanità. Le aree urbane europee consumano il 70% dell'energia dell'intera Europa, che genera il 75% delle emissioni di gas serra. Globalmente stiamo consumando in 282 giorni le risorse che il pianeta produce in 365. La soluzione di questi problemi richiede l'adozione di un ""nuovo modello di città"""", di comunità locale, di fruizione della città e dei suoi servizi, che sappia coniugare innovazione, efficienza, sostenibilità, inclusione e sviluppo."" -
Paesaggio, identità e comunità tra locale e globale
Il volume intende tracciare il percorso del mutamento epocale di un concetto, quello di paesaggio, caduto progressivamente nell'oblio e oggi tornato ad affermarsi in tutta Europa come paradigma centrale e imprescindibile di una rinnovata consapevolezza dell'abitare e dei valori della territorialità, interpretato, soprattutto in età romantica, come mera proiezione sentimentale ed emotiva di uno sguardo soggettivo, e perciò destinato a una fruizione di tipo estetico, incapace di concreta cura e salvaguardia del territorio, il paesaggio viene invece oggi riscoperto come espressione e forma da interpretare, là dove lo sguardo dell'uomo e la sua memoria storica incrociano i molteplici volti della terra, in vista non solo di una riqualificazione dei beni paesaggistici, di cui si rivendica l'aspetto culturale, oltre che naturale, ma soprattutto per corrispondere al crescente bisogno di identità e di differenzialità nel devastante processo di delocalizzazione provocato dalla globalizzazione. -
Introduzione all'alchimia operativa. Incontri con il maestro
Avicenna nell'XI secolo affermava che l'alchimia è un dono di Dio, ma subito dopo aggiungeva: ""Qualche volta uno spirito superiore, aiutandosi con letture appropriate, può con un lungo studio, con assidue ricerche e con l'insegnamento di un maestro devoto, diventare un mediocre alchimista"""". Queste parole sottolineano la difficoltà di avvicinarsi all'arte sacra e l'importanza dell'insegnamento da bocca a orecchio. Oggi, in un tempo in cui il rumore di fondo è così assordante da impedirci di percepire il richiamo del misterioso maestro che è in noi, le parole del filosofo indicano anche lo stile di vita di un aspirante alchimista, che dovrebbe dedicare al silenzio, allo studio e al lavoro la maggior parte del suo tempo. Questo libro svolge il ruolo di introdurre il lettore curioso alla scienza ermetica operativa, e a colui che già fosse in possesso dei rudimenti dell'arte propone nuovi argomenti su cui riflettere. Se poi qualcuno trovasse tra queste pagine la mappa per iniziare il viaggio verso Compostela, questo libro svolgerebbe il suo compito più alto. Con un manoscritto originale anonimo del XVI secolo conservato presso la biblioteca municipale di Lione."" -
Quaderni materialisti (2016). Vol. 15: poveri, la povertà, I.
La rivista ""Quaderni materialisti"""" nasce per iniziativa di Mario Cingoli, ordinario di Storia della Filosofia all'Università degli studi di Milano-Bicocca, e dei suoi collaboratori. Il gruppo di studiosi diretti dal Professor Cingoli si dedica da anni allo studio della tradizione materialista, dal pensiero antico al materialismo moderno, con particolare attenzione al pensiero di Marx ed Engels."" -
Quaderni materialisti (2014-2015). Vol. 13-14: Ontologia della resistenza: figure del mostruoso nel pensiero materialista.
La rivista ""Quaderni materialisti"""" nasce per iniziativa di Mario Cingoli, ordinario di Storia della Filosofia all'Università degli studi di Milano-Bicocca, e dei suoi collaboratori. Il gruppo di studiosi diretti dal Professor Cingoli si dedica da anni allo studio della tradizione materialista, dal pensiero antico al materialismo moderno, con particolare attenzione al pensiero di Marx ed Engels."" -
Schegge messianiche. Filosofia, religione, politica
In una delle tesi del suo celebre scritto ""Sul concetto di storia"""", Walter Benjamin parla del «concetto di presente inteso come quell'adesso, nel quale sono disseminate e incluse schegge del tempo messianico». I saggi raccolti in questo volume, come sparsi frammenti, mostrano tuttavia l'invisibile filo che ne imbastisce la trama unitaria proprio nel costante riferimento all'indice messianico che ne è, più o meno esplicitamente, il motivo di fondo comune. Scandagliando il pensiero di Benjamin, Derrida, Quinzio, Welte, Weil, questi scritti lasciano intravedere in filigrana come il riferimento al messianismo, al di là dell'alveo religioso in cui è sorto, in diverse forme e declinazioni, attraversi il pensiero del Novecento, sollecitando un'interrogazione filosofica ineludibile che investe anche l'ambito del Politico."" -
Jacopo Corbinelli
Jacopo Corbinelli è una figura emblematica del rapporto che lega l'intellettuale alla corte nella seconda metà del Cinquecento. Bandito dalla corte medicea di Cosimo I per le sue simpatie repubblicane, trova collocazione come cortigiano nella corte francese dei Valois. Lo studio del suo carteggio con l'erudito napoletano G. V. Pinelli, delle edizioni di autori italiani (Dante, Boccaccio, Guicciardini) mostra la capacità dell'intellettuale tardo rinascimentale di mettere il proprio sapere al servizio del nuovo potere regio. Al contempo, la sua mai rinnegata fede repubblicana lo porta a interessarsi al manoscritto del Discorso sulla servitù volontaria di É. de La Boétie come disincantata analisi del potere dello stato, nuova incarnazione della tirannia antica. -
Il '68 raccontato a mio figlio. Cosa volevamo fare, cosa non abbiamo fatto
"Il '68 non fu una rivoluzione politica, la nostra fu una rivolta del costume contro le forme ingiuste e costrittive della morale e della società. Fu quindi una 'rivoluzione sociale'. In quanto tale, il '68 fu una rivoluzione vittoriosa."""" Molti ex-sessantottini vivono l'impegno politico di allora quasi con senso di colpa. Questo libro, invece, intende dimostrare alle nuove generazioni non soltanto che gli ideali erano giusti, ma che su molte battaglie il movimento trionfò. Completa il testo un'ampia sezione dedicata agli slogan dell'epoca." -
Fallo! Il più sovversivo resoconto della contestazione americana degli anni Sessanta
Pubblicato nel 1970, ""Do it!"""" riscosse subito un successo internazionale e fu tradotto in numerose lingue. In queste pagine, l'attivista Jerry Rubin lancia una dichiarazione di guerra fra generazioni, incitando i ragazzi ad abbandonare le loro case e a bruciare le scuole per creare una nuova società. Autentico manifesto del movimento yippie - il partito giovanile di stampo anarchico-pacifi sta di cui Rubin fu fondatore e portavoce - """"Fallo!"""" è un poema in prosa, l'epopea del movimento rivoluzionario raccontata dalla voce di uno dei suoi protagonisti più significativi."" -
Godere senza limiti. Un italiano nel maggio '68 a Parigi
Diario personale, riflessione filosofica sull’epoca e sugli avvenimenti, ricostruzione politica delle vicende, paragone con l’oggiTrovarsi a diciannove anni, studente italiano alla Sorbona di Parigi, nella tempesta del Maggio '68. E trovarsi lì da militante di estrema sinistra, arrestato e picchiato dalla polizia, vivendo una vita di bohème, ricca di esperienze culturali. A partire da questi eventi, Sergio Benvenuto - oggi psicoanalista e saggista - costruisce un libro volutamente polifonico: a un tempo diario personale, riflessione filosofica sull'epoca e sugli avvenimenti, ricostruzione politica delle vicende, paragone con l'oggi. Una forma straripante di testimonianza: descrivere non solo una città, Parigi, allora immersa negli anni ruggenti dello strutturalismo e al picco del prestigio culturale, circonfusa di un mito che l'autore considera soprattutto americano, ma anche una generazione che nel '68, e non solo in Italia e in Francia, si espresse in modo spettacolare, ""firmando"""" quell'epoca. Benvenuto, senza nostalgie, dipinge un affresco rievocativo dell'epoca senza risparmiare critiche, anche spietate, a errori e miti dell'epoca, e della carica generosa e ingenua dell'impegno, sia politico sia intellettuale, di una generazione che si avvia verso la notte."" -
Un' altra musica. L'America nelle canzoni di protesta
Come si definisce una canzone di protesta? A partire da questo interrogativo, Matteo Ceschi decostruisce tre brani leggendari - ""This Land Is Your Land"""" di Woody Guthrie, """"Blowin'in the Wind"""" di Bob Dylan e """"Kick Out the Jams"""" degli MC5 - per comprendere i processi che tramutano una canzone in inno generazionale e le dinamiche attraverso cui, nel corso dei decenni, diversi tipi di pubblico si appropriano di un brano per portare avanti le loro cause. Ad arricchire il testo, numerose interviste realizzate per l'occasione con alcuni autori e interpreti tra cui: Wayne Kramer (chitarrista e fondatore degli MC5), Jimmy Collier (folk singer allievo di Pete Seeger e Martin Luther King) e Joe McDonald (musicista country protagonista a Woodstock)."" -
Sulla gratuità. Per il gusto di farlo!
La gratuità non è soltanto un gesto di benevolenza ma, più spesso, un atto di non senso che si compie ""per il gusto di farlo"""". Proprio a partire dall'espressione 'pour la beauté du geste', il noto antropologo francese Marc Augé scandaglia in questo agile saggio i molteplici significati della gratuità. Avvalendosi di alcuni esempi letterari che giungono fino alla provocatoria affermazione bretoniana dell'omicidio senza ragione, che molto ha in comune con gli attacchi terroristici dei foreign fighters, l'autore mostra come, in realtà, la gratuità di un atto inteso nell'accezione presa in esame non sia di fatto pensabile, pena misconoscere la presenza dell'altro e la quantità di umanità generica che abita in ciascun soggetto."" -
Cosa resta della gratuità?
Che spazio può esserci per la gratuità se a prevalere oggi è l'ethos dell'efficienza? La strada che Nancy ci invita a percorrere consiste nell'andare alla radice di ciò che si deve intendere per ""riconoscimento del debito"""". Un inedito di Nancy che riflette sul concetto di dono, di libertà e sul legame mai scontato che si instaura tra debitore e creditore."" -
Alterità. Lezioni milanesi per la Cattedra Rotelli
Pensare l'alterità è una posta in gioco decisiva per la comprensione del mondo contemporaneo. Le lezioni che François Jullien ha tenuto all'Università San Raffaele di Milano interrogano la questione dell'Altro sia in termini culturali, sia in termini personali. L'incontro con una cultura ""altra"""" viene indagato, in particolare, in riferimento alla Cina e agli scarti che essa apre rispetto alle categorie di pensiero europee. Attraverso l'esplorazione degli scarti fra le culture, Jullien intende favorire lo sviluppo di un """"tra"""" in cui si possa promuovere un comune intensivo. Così, introducendo concetti come l'intimo, che si scarta dal """"frastuono dell'amore"""", o la connivenza, che esprime l'intesa implicita con l'Altro e con il suo mondo, si delineano le condizioni di possibilità di un'ex-istenza del soggetto che si tenga """"fuori di sé"""" per incontrare l'Altro.""