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La filosofia di Eric Clapton. Il blues come sapere dell'anima
Dall'esperienza con i Cream alla gloriosa carriera solista, questo libro intende tuffarsi nel pensiero e nella poetica di uno dei chitarristi rock-blues più importanti di sempre. Un percorso filosofico nella musica e nelle traiettorie esistenziali di Eric Clapton, per ricercare quel ""sapere dell'anima"""" che per il chitarrista inglese significa """"blues"""". Quella che emerge è una filosofia multiforme, mai definitiva, ma comunque potentemente ancorata al messaggio di cui l'Eric Clapton uomo e artista vuole farsi portavoce."" -
Lezioni di metafisica. Spazio, tempo, materia e teorie dell'anima
"Lezioni di metafisica"""" presenta tradotti in italiano due cicli di lezioni tenuti da Henri Bergson presso la classe di khâgne del Lycée Henri-IV, tra il 1893 e il 1894. Per la loro collocazione temporale, a cavallo tra gli anni del """"Saggio sui dati immediati della coscienza"""" (1889) e """"Materia e memoria"""" (1896), queste lezioni risultano di straordinario interesse per gli studi sul filosofo francese, che vi sviluppa un serrato confronto con la storia della metafisica moderna e della psicologia. Aristotele, Descartes, Malebranche, Spinoza, Leibniz, Kant, Spencer sono presentati e discussi da Bergson, che riflette - con loro e attraverso di loro - sui grandi temi dello spazio, del tempo, della materia, della memoria e dell'individualità. Tra i banchi dell'Henri-IV Bergson mette a punto un vero e proprio studio preparatorio per la sua originale critica al pensiero classico. Prefazione di Rocco Ronchi." -
Il declino dell'Occidente revisited
Dalla fine delle ""grandi narrazioni"""" teorizzata da Lyotard alla liquefazione della società indicata da Bauman, sono molti i filosofi ad aver messo in guardia l'Occidente a proposito del suo stato di declino. A cento anni dall'uscita de """"Il tramonto dell'Occidente"""" (1918), la crisi della società occidentale assume contorni ben differenti da quelli prospettati da Oswald Spengler nella sua celebre opera. In questa libro, Carlo Bordoni raccoglie gli scritti di alcuni dei più autorevoli pensatori contemporanei - da Zygmunt Bauman a Michel Maffesoli, da Umberto Galimberti a Luciano Canfora - per indagare le cause della dissoluzione di un sistema consolidato che ha coinvolto i rapporti economici, le relazioni sociali e la legittimità stessa degli Stati-nazione nati dalla pace di Vestfalia."" -
Oligarchi e plebei. Diario di un conflitto globale
Quali sono le nuove forme di dominio esercitate dal capitalismo sui più deboli? Quali strategie di resistenza sono state escogitate dalle classi subalterne per difendersi da condizioni di vita sempre più critiche? Come nascono i nuovi populismi di destra e di sinistra e quali prerogative li caratterizzano? Carlo Formenti prosegue la sua opera di analisi dei conflitti fra élite globali con una raccolta di saggi che intende commentare in presa diretta i principali eventi occorsi negli ultimi anni in ambito sociale, politico e finanziario. Economia, lavoro, tecnologia, ideologie, guerra, populismi, America Latina, polemiche. Suddiviso in otto sezioni, il volume organizza un percorso cronologico e tematico all'interno dei grandi argomenti della contemporaneità, per raccontare cosa sta accadendo sul fronte della lotta di classe e del conflitto globale e per provare a ipotizzare alcuni possibili scenari futuri. -
Sangue infetto. Una catastrofe sanitaria, un incredibile caso giudiziario
Tra le inchieste che negli anni Novanta sconvolsero l'opinione pubblica, lo scandalo del sangue infetto rappresenta una delle pagine più drammatiche. Decine di migliaia di persone infettate dai virus dell'AIDS e dell'epatite C in tutto il mondo sono l'eredità di questa strage silenziosa compiuta dai farmaci e dalle terapie che invece avrebbero dovuto salvare le loro vite. In che modo si diffuse l'epidemia? Chi sono i responsabili? Potrebbe accadere ancora? Attraverso documenti e testimonianze, Michele De Lucia rivela le verità nascoste di una vicenda sconvolgente, denunciando le ipocrisie e le letture retrospettive che hanno impedito alle vittime di conoscere le ragioni di una tragedia ancora oggi difficile da comprendere. Il libro è introdotto dalla prefazione dell'immunologo Fernando Aiuti, tra i massimi esperti del virus HIV in Italia e presidente onorario dell'ANLAIDS (Associazione Nazionale per la lotta contro l'Aids). -
La mente narrativa di Henrich von Kleist
La poetologia della conoscenza di Heinrich von Kleist si configura come un viaggio nella mente umana, nelle sue capacità conoscitive e immaginative, nelle sue labilità e nei suoi trascendimenti. La totalità romantica è infranta e il linguaggio è il materiale magmatico di attraversamento del reale e della mente: in ciò si esprime un progetto epistemico che, muovendo dall'orizzonte biologico della corporeità, si realizza, in virtù della forza poietica del linguaggio, nella narrazione. La totalità romantica è ormai infranta nel pensiero di Heinrich von Kleist, per il quale nel linguaggio collidono la coscienza del soggetto, l'atto del pensare e dell'agire tramite la parole. In ciò si esprime un progetto epistemico che riguarda un sapere acquisito tramite la forza poetica del linguaggio e della narrazione, e non grazie alla speculazione. L'indagine che caratterizza l'opera kleistiana può essere quindi considerata come una ricognizione della mente umana, caratterizzata da una processualità narrativa di sperimentazione con la realtà. -
Friedrich Nietzsche e Lou Salomè. Il femminile e le donne
Prendendo le mosse dal carteggio di lettere tra Nietzsche e Lou Salomé, il testo fa nuova luce sulla presenza di Lou - e più in generale del femminile - nella filosofia di Nietzsche. Lei, ragazza russa poco più che ventenne, lui, professore trentottenne già stimato come filosofo. Un incontro carico di conseguenze, un innamoramento fatale che nel giro di qualche mese si consumerà completamente, passando per Nietzsche attraverso l'odio e la delusione per giungere infine a una serena rivalutazione di Lou Salomé e, più in generale, del femminile e della donna. Oltre alla figura di Arianna e a quella negativa della donna povera di spirito, c'è in Nietzsche anche un altro tipo di donna, che non affianca il dio come sposa e amante, ma si pone essa stessa come figura dionisiaca e quindi divina. È la donna-gatto, Catwoman di altri tempi, impossibile da addomesticare, che mantiene la propria indole e che essenzialmente sfugge alla civiltà. È la donna narcisistica di cui scrisse anche Lou Salomé, cioè caratterizzata da autosufficienza, costruzione di sé, sovranità, affermatività, apertura - volontà di potenza, forse? Ben lontana dal capo d'accusa di misoginia, l'interpretazione di una parte della filosofia di Nietzsche può cambiare in maniera significativa nel momento in cui si riconosce il ruolo di Lou Salomé nella vita e nel pensiero del filosofo. L'evoluzione del pensiero di Nietzsche - fino alla drammatica involuzione degli ultimi anni - si intreccia con la sua vita di relazione, suggerendo diverse e interessanti chiavi di lettura, per una comprensione non solo intellettuale ma anche umana e psicologica del filosofo che ha segnato in modo indelebile, nel bene e nel male, la cultura della modernità. -
Come e quanto la quarta rivoluzione industriale ci sta «toccando»
La globalizzazione e la quarta rivoluzione industriale hanno reciso i tradizionali legami che in passato funzionavano come surrogati della fiducia. Il cuore del paradosso risiede nel fatto che l'economia di mercato contemporanea ha ancora più bisogno di quella del passato di fiducia per funzionare al meglio ma, al tempo stesso, i livelli di efficienza finora raggiunti dai nostri sistemi economici sembrano far dimenticare che è necessario rinforzare le reti fiduciarie. Di qui l'inquietante dilemma sociale: chiediamo sempre più efficienza per accrescere il benessere e la sicurezza, ma per conseguire un tale obiettivo decumuliamo il patrimonio di fiducia che abbiamo ereditato. In quale misura l'impiego delle tecnologie convergenti può contribuire a sciogliere quel dilemma? L'odierna quarta rivoluzione industriale che stiamo vivendo assume, in economia, il nome di ""meccatronica"""" e ha caratteristiche nuove al punto da rendere lecita la domanda classica degli economisti: questa volta è differente?"" -
Verso una sociologia del cinema. Industria e pubblico
Benché a lungo dimenticato, ""Zur Soziologie des Kino"""" è un autentico """"classico"""" degli studi sul cinema, qui reso disponibile in traduzione italiana. È anche una delle prime ricerche sociali in cui si adotta lo strumento del questionario, peraltro accompagnato dal ricorso a più tradizionali fonti documentarie e indagini di taglio etnografico. Oggetto primo dell'analisi è l'interdipendenza tra l'organizzazione economica della produzione cinematografica e i gusti e consumi culturali dei differenti pubblici, distinti per strato sociale, genere e generazione. Con un anticipo di oltre mezzo secolo sugli studi di genere, particolare attenzione viene rivolta al ruolo del pubblico femminile, e ai modi in cui il cinema entra nella vita delle donne, soprattutto giovani. Ponendo in relazione dati storici ed empirici con i cambiamenti strutturali del contesto sociale, urbano e nazionale sullo sfondo della crescita internazionale del capitalismo e della sua progressiva estensione ai domini della cultura, l'opera si inserisce a pieno titolo nella tradizione della sociologia storico-culturale tedesca di cui la Scuola di Francoforte e Norbert Elias sarebbero stati celebrati eredi, e anticipa interessi di ricerca che avrebbero trovato rinomata espressione nell'opera di Siegfried Kracauer."" -
Lo sguardo da nessun luogo
Lo sguardo da nessun luogo è il lavoro di maggiore ambizione fondativa nella riflessione di Nagel, dove cruciali interrogativi etici emergono a partire da una discussione sullo statuto della soggettività. Numerosi problemi di condotta e valutazione derivano infatti dalla tensione fra le pretese di un punto di vista impersonale e oggettivo (esterno) che possiamo adottare su noi e sul mondo, e le pretese di un punto di vista personale e soggettivo (interno). Questa apparente aporia si profila nelle pagine di Nagel come una dualità epistemica inderogabile, alla cui luce l'autore riesamina i temi tradizionali della libertà, del valore, dell'azione giusta e della vita buona. -
Le parole rubate. Contro-dizionario per la sinistra
Il senso comune dominante si impone attraverso l'uso delle parole. Il neoliberismo ha vinto impadronendosi delle parole della sinistra e cambiandone il significato. È una colpa storica della sinistra averglielo permesso. Questo dizionario intende recuperare il senso di alcune di queste parole, per contribuire a ricostruire l'ossatura di un linguaggio contro-egemonico condiviso. In questo senso aspira a essere un agile ma efficace strumento offensivo nella battaglia delle idee contro il pensiero unico. Prefazione di Alberto Olivetti. -
I figli della conoscenza. Storia critica dello gnosticismo e del neo-gnosticismo
Questo testo analizza in modo capillare il complesso fenomeno dello gnosticismo ed è diviso in due parti. Nella prima parte si affronta il tema dello gnosticismo storico, ovvero di quell'articolato movimento sorto nei primi secoli dell'era cristiana e fortemente combattuto dalla chiesa di Roma che ha avuto in Basilide e Valentino i suoi massimi interpreti. Vengono descritte le diverse dottrine delle molteplici scuole gnostiche, le loro origini e i loro aspetti più segreti. Infine, sono lungamente analizzati il manicheismo e il catarismo, movimenti indubbiamente derivati, almeno in parte, dallo gnosticismo antico. Nella seconda parte viene analizzato il delicato tema del neo-gnosticismo, ovvero di quel fenomeno, idealmente collegato alle antiche dottrine gnostiche, che, a partire dal XIX secolo, ha coinvolto, unitamente alla Massoneria e al Martinismo, moltissimi esoteristi occidentali dando luogo alla nascita di diverse chiese. Il testo si chiude con un lungo capitolo dedicato al grande psichiatra svizzero Cari Gustav Jung e ai suoi notevoli interessi per lo gnosticismo. In appendice vengono inoltre pubblicati, per la prima volta, alcuni rituali utilizzati dalle moderne chiese neo-gnostiche, oltre che frammenti di antichi testi gnostici. Prefazione di Claudio Bonvecchio. -
Litanie dei fiori. Antologia poetica
Poeta in parte dimenticato dagli editori italiani, Remy de Gourmont non visse che per la letteratura e su di essa esercitò una fondamentale influenza, testimoniata tra gli altri da G. Apollinaire, T. S. Eliot, E. Pound, A. Huxley, M. Houellebecq e M. Onfray, che nel 1988 gli dedicò il suo testo d'esordio, recuperato e tradotto per questo volume. Tra l'Ottocento poetico baudelariano e il Novecento poundiano, il trait d'union ha un nome piuttosto certo: Remy de Gourmont. Con un inedito di Michel Onfray. -
Criminologia. Teoria sociologica del delitto
L'opera ""Criminologia. Teoria sociologia del delitto"""" contiene, nelle sue pagine, una proposta scientifica originale e innovatrice, che comporta un autentico cambio di paradigma nel pensiero criminologico contemporaneo, considerando che si allontana dalla spiegazione causale del delitto e contestualmente infrange il criterio della reazione sociale. La teoria, qui contenuta e ampiamente argomentata e supportata, consiste nell'adottare una terza via, denominata dall'autore """"divergenza sociale"""", che comporta il superamento tanto della criminologia tradizionale, quanto della cosiddetta """"criminologia critica"""". Lo studio sviluppa aspetti micro e macro-sociologici, con particolare attenzione al contesto e alle problematiche latino-americane e, della Colombia, nello specifico."" -
Otello, il moro di Valona
Lo stile narrativo, la lingua ricca e la profonda erudizione inseriscono di diritto il romanzo Otello, il Moro di Valona nell'elenco delle opere più belle e compiute della letteratura albanese. Il libro è ambientato tra il 1300 e il 1400 in due rinomati centri urbani del Medioevo, Venezia e Valona. Lo sfondo è cosi realistico e la finzione letteraria così legata ai fatti storici che sembra che gli eventi narrati siano realmente avvenuti a Valona 600 anni fa e che Shakespeare li abbia semplicemente ripresi e collocati a Venezia. Uno degli elementi più intriganti del libro è la caratterizzazione dei personaggi, adattata da una delle più note tragedie shakespeariane (Otello, il Moro di Venezia), ma 100 anni prima della nascita di Shakespeare. Otello, Desdemona, Emilia, lago, Cassio, ecc. sono personaggi molto noti in letteratura ma in questo romanzo si muovono a Venezia e soprattutto a Valona, interagendo con molte altre interessanti figure, come il famoso dottor Stefano Gjika, l'intrepido giovanotto Andrea, l'invasore turco Hamit. Non è possibile far vivere Otello, Desdemona e lago senza gelosia, tradimento, intrigo, malvagità, sofferenza e assassinio e non immergerli in una società priva di scrupoli e dominata da interessi personali. Ma, sopra ogni cosa, Otello, il Moro di Valona è un romanzo sull'amore e sul modo in cui questo determina il destino e cambia il corso degli eventi, spesso per intere società ed epoche. -
Il silenzio e lo spazio
Il testo affronta alcuni temi legati al silenzio in rapporto allo spazio architettonico, temi e problemi che riguardano la complessità a volte ambigua che ogni epoca, con la propria cultura, tenta di risolvere in modo provvisorio. Luoghi di detenzione, cimiteri, ospedali, lager sono luoghi poetici che sottolineano le infinite valenze del silenzio che diventa spazio: spazio del pensiero. -
Il custode della soglia. Il sacro e le forme nell'opera di Carlo Levi
Questo saggio riporta alla luce l'importanza di Carlo Levi come scrittore e come scrittore-pensatore e la ricolloca nella prospettiva adatta per fare della sua opera una delle esperienze culturali più interessanti del '900, da mettere accanto a quella di Cesare Pavese, per il discorso mitico, e a quella di un certo De Martino e di un certo Pasolini per il discorso sulla trasformazione antropologica delle culture popolari. Il concetto di sacro e le sue implicazioni con le culture del modernismo, il fondo biblico e teologico della formazione di Levi, i risultati in campo artistico e la loro relazione con la scrittura, il tema del tempo, le letture psicanalitiche (in particolare quella junghiana), gli accostamenti con il pensiero di Benjamin: questi sono solo alcuni dei nuclei che contraddistinguono la ricerca e le conferiscono qualità nuove, originali, non del tutto illuminate dalla critica precedente. -
Populismo
Un altro libro sul populismo? Un altro scritto che dà voce alle recriminazioni dell’universo politico liberal-democratico? Questo lavoro è diverso. Non perché rinunci a rimarcare la pericolosità del populismo o perché ceda al suo fascino, ma perché rivolge una polemica proprio a quel ceto illuminato che ha contribuito all’incomprensione del fatto populista. A questa superficiale svalutazione Villacañas contrappone un’analisi accurata e penetrante, talvolta provocatoria, che indaga il fenomeno ricostruendone la storia e la struttura teoretica, senza cedere a un giudizio sommario. Prefazione di Laura Bazzicalupo. -
La rovina antica e l'età feudale
Sulla scorta del metodo d'indagine e della peculiare angolatura teorica che Bruno Rizzi ha dato alla sua ricerca storica, egli procede in queste pagine al vaglio meticoloso delle ragioni che hanno determinato la rovina antica e l'età feudale, retrodatando di quasi sei secoli l'avvento del Feudalesimo rispetto alla vulgata della storiografia ufficiale. Ne emerge un quadro originale e affascinante quasi inesplorato finora, che l'autore scandaglia in tutte le sue pieghe fino a portare alla luce gli elementi costitutivi del divenire storico-sociale. È un affresco a tinte molto vive quello che ci viene restituito in queste pagine e che, oltretutto, ha il grande merito di guidare il lettore in una trama di relazioni e legami in cui è sempre più immerso anche il mondo attuale. Per tale motivo, come ha osservato Guy Debord riferendosi al contributo fornito da Rizzi alla comprensione della società odierna, ci troviamo al cospetto del «libro più sconosciuto del secolo, e si tratta appunto del libro che ha risolto uno dei principali problemi in cui questo secolo si è imbattuto». Con tale spirito consegniamo ""La rovina antica e l'età feudale"""" al lettore d'oggi, nell'auspicio che possa utilizzarlo come bussola per orientarsi in un'epoca tra le più oscure e complesse dell'intera vicenda umana. Perché «il vento - ammoniva Seneca -non soffia mai dalla parte giusta per chi non sa dove andare»"" -
Jung e il cinema. il pensiero post-junghiano incontra l'immagine filmica
Il pensiero di Jung non è utile solo per la terapia: è un mezzo per interpretare il mondo, e quindi anche per comprendere il linguaggio dei film. Tra ""Pulp Fiction"""", """"Blade Runner"""" e """"2001: Odissea nello spazio"""", questo libro applica per la prima volta la psicologia junghiana all'analisi cinematografica. Per tutti gli appassionati di cinema, ma anche per chi si interessa di cultural studies e di media studies, una lettura interdisciplinare, originale e innovativa del """"pensiero del profondo"""".""