Sfoglia il Catalogo feltrinelli017
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 9521-9540 di 10000 Articoli:
-
La legge della civiltà e della decadenza. Saggio sulla grandezza e il declino
Edizione italiana di un classico della storiografia americana. Un trattato di morfologia della storia scritto un quarto di secolo prima del ""Tramonto dell'Occidente"""" di Spengler, da cui si distingue anche per un atteggiamento più distaccato, a opera di uno scienziato della storia consapevole di far parte di una famiglia che la storia non l'ha solamente studiata, ma l'ha anche fatta. Introduzione di Ettore Adalberto Albertoni."" -
La magia del surrealismo
«Da un punto di vista surrealista, la poesia non può essere intesa altrimenti che come un'esperienza personale, individuale, che ha luogo su un livello magico, che tocca l'essenza dell'esistenza di ogni vita. [...] Se diciamo che la poesia o un dipinto [...] ha in sé la poesia, significa che ci offre l'esperienza poetica inculcatavi dall'inconscio di un poeta o di un pittore. In realtà, [i testi creativi] sono semplicemente traslocatori, più o meno efficaci, di esperienze magiche registrate dal pittore o dal poeta capace, in circostanze favorevoli, di trasferire queste esperienze in senso analogico nell'eventuale lettore» (Milan Nápravnfk, ""Le fonti della poesia"""", 1991)"" -
Il tempo generato dagli orologi
Alla luce di un confronto critico con le idee di Carlo Rovelli. Sviluppando le riflessioni sugli orologi atomici, meccanici e radioattivi, quindi sul probabile comportamento differenziato degli orologi reali a parità di situazioni sperimentali, l'analisi critica si concentra sulla differenza operativa e teorica tra orologi relativistici e orologi termici, il cui funzionamento è legato rispettivamente a processi reversibili e irreversibili e a cui corrispondono, con buona probabilità, misure non equivalenti di durate temporali. -
Nostra nemica civiltà. Frammenti di resistenza anarchica alla civilizzazione
Per metterci nelle condizioni di evitare l'incombente disastro ambientale e sociale, non basta riformare un mondo strutturalmente votato all'autodistruzione. Occorre attuare una svolta radicale che, in aperto contrasto con tutto ciò che diamo per scontato (dalla cultura alla scienza, dalla tecnologia alla medicina), rovesci il paradigma millenario della domesticazione portato dalla civiltà e ci rimetta in una relazione diretta, egualitaria, armoniosa con la Terra. John Zerzan e Enrico Manicardi, anarchici primitivisti e anti-civilizzazione, qui eccezionalmente riuniti in un'opera dall'ampio respiro intellettuale e rivolta a tutti, la pensano così. Questo libro, che è una raccolta di loro saggi, articoli e interviste, un preziosissimo compendio di analisi altrimenti introvabili, affronta i temi attualmente più scottanti: il dramma eco-sociale in atto e la questione delle sue cause, l'invasione tecnologica e la virata verso l'era dell'autismo, l'inganno della sostenibilità e la sua critica (alla sinistra e al movimento ""alternativo"""" in genere), il distanziamento indotto dalla cultura simbolica, il postmodernismo, gli attacchi del potere sanitario all'individuo e la scientocrazia prossima ventura. Che ci piaccia o no, la civiltà definisce e ridefinisce ogni interazione umana con l'ambiente e con gli altri: la sterilizza, la estirpa dal suo naturale contesto e poi la riproduce nella forma surrogata del gadget o del servizio, facendoci credere che nel cambio ci abbiamo guadagnato. Ma c'è un prezzo. Un prezzo enorme di cui nessuno parla e che tuttavia cresce giorno dopo giorno immiserendo la nostra vita: si chiama senso di vuoto, isolamento, sofferenza esistenziale, cinismo, morte della natura. Non vi è alcuna propensione catastrofista nel prendere atto della preoccupante situazione in essere, né altra attitudine pessimistica o profezia di sventura; solo onesta consapevolezza critica ricca di generosa tensione liberatoria. Cominciare a riflettere su come siamo arrivati fino a questo punto è fondamentale. Prima che sia troppo tardi! Introduzione di Michele Vignodelli."" -
Twin Peaks. Narrazione multimediale ed esperienza di visione
La serie tv ""Twin Peaks"""", ideata da David Lynch e Mark Frost, occupa da anni un posto di assoluto rilievo nell'ambito della fiction seriale televisiva americana e internazionale. """"Twin Peaks"""" viene qui collocata in un preciso contesto televisivo, mediale, storico e culturale. L'importanza della serie tv emerge in particolare sotto tre aspetti, sui quali viene concentrata l'attenzione. In primo luogo, """"Twin Peaks"""" contribuisce a definire una figura di """"autore"""" nel campo della fiction televisiva seriale. In secondo luogo, la serie tv instaura un profondo rapporto, tanto di natura comunicativa quanto di natura affettiva, con i propri spettatori e innanzitutto con gli appassionati, con i fan. In terzo e ultimo luogo, Lynch e Frost riescono a operare una singolare, inimitabile combinazione tra il piano della realtà e il piano della finzione."" -
Smontare la gabbia. Anticapitalismo e movimento di liberazione animale
Il movimento di liberazione animale ha avuto in Italia particolare rilievo negli ultimi anni, a partire dalle campagne contro pellicce e vivisezione sviluppate nei primi anni 2000 da gruppi radicali di ispirazione anarchica ed ecologista. Il culmine di interesse pubblico si è avuto, più di recente, con le mobilitazioni contro l'allevamento Green Hill. Le prassi adottate da associazioni e gruppi animalisti hanno portato a un panorama difficile da ""leggere"""", in cui convivono dibattiti, strategie e pratiche inedite, spesso in conflitto fra loro. Questa raccolta di saggi si propone di fornire una panoramica su alcune nuove frontiere interpellando collettivi, gruppi, studios* e attivist* che partecipano alla ricerca teorica e alle iniziative di questa galassia estremamente eterogenea. Un testo volutamente situato e partigiano, ma attento a cogliere non solo il carattere specista delle società moderne (e dell'Italia contemporanea, in modo particolare) ma anche le criticità dello stesso movimento e delle sue numerose anime interne. L'approccio intersezionale che attraversa la raccolta di scritti si avvale delle esperienze di ricerca e attivismo che hanno saputo mettere in connessione, fra gli altri, animal studies, transfemminismo queer, istanze antirazziste e anticapitaliste, resistenza animale e sociologia dei movimenti per articolare un discorso antispecista schierato contro il qualunquismo di un certo animalismo di destra o comunque """"spoliticizzato"""". Postfazione di Massimo Filippi."" -
Un uomo fratello. Carteggio (1937-1982)
Documento di una profonda solidarietà umana e intellettuale, il carteggio fra Vittorio Sereni e Carlo Betocchi illumina di nuovi riflessi il dibattito sul fare poesia in Italia negli anni del secondo conflitto mondiale e della ricostruzione. Lo scambio epistolare inizia difatti alla fine degli anni Trenta, quando Betocchi favorisce l'esordio di Sereni su «Frontespizio», e si sviluppa pressoché ininterrottamente fino al tempo della sua piena maturità e della sua definitiva affermazione, chiudendosi solo in seguito alla prematura scomparsa del poeta luinese avvenuta nel 1983. Introduzione di Clelia Martignoni. -
Pensiero ed esperienza vissuta corporea
Uno sguardo sull’intenso lavoro di appropriazione e traduzione del pensiero filosofico occidentale compiuto dal fondatore della scuola di Kyoto""Pensiero ed esperienza vissuta corporea"""" è una raccolta di saggi composti negli anni che immediatamente precedono e seguono la pubblicazione di """"Uno studio sul bene"""" (1911). Questo secondo volume delle """"Opere"""" permette di gettare uno sguardo sull'intenso lavoro di appropriazione e traduzione del pensiero occidentale che aveva reso possibile il primo e fortunato testo di Nishida, ma che solo a tratti in esso traspariva. Bergson, i filosofi neokantiani, la fenomenologia, ma anche Lotze e Poincaré, appaiono in questo libro come gli autori guida, con i quali confrontarsi per cercare un orientamento e superare le critiche che erano state mosse a """"Uno studio sul bene"""" dal giovane studioso Satomi Takahashi in un celebre saggio che qui compare in appendice. Abbandonato il concetto di esperienza pura, in """"Pensiero ed esperienza vissuta corporea"""" Nishida compie, grazie a Royce e Dedekind, il primo passo verso la definizione del concetto di autoconsapevolezza, che sarà al centro del suo pensiero nel decennio successivo."" -
L' educazione del genere umano
Il grande filosofo illuminista Lessing riscrive in una parabola la storia della rivelazione biblica, dal Dio dell'Antico Testamento a Gesù Cristo, il Dio che si fa uomo. Una volta che la figura di Cristo ha mostrato, con il suo esempio, come ci si deve comportare e quali sono le verità che bisogna apprendere, ecco che l'uomo è avviato sulla strada della ragione e allora - dice Lessing, riprendendo la profezia del mistico medioevale Gioacchino da Fiore - verrà un terzo regno nel quale sia l'Antico sia il Nuovo Testamento saranno superati, non ci sarà più bisogno di religione, perché una sola sarà la religione, e sarà il regno della ragione - al quale però saremmo potuti giungere in virtù dei due pedagoghi che Dio ci ha messo a disposizione ovvero la legge mosaica e il cristianesimo. Per Lessing ciò che conta nella religione è la ragione e la convivenza pacifica. -
Le soglie dell'ombra. Riflessioni sul mistero
Le soglie dell'ombra sono lo spazio tra la luce e il buio, lo spazio propriamente umano da cui il nostro sguardo si proietta - nel buio della notte come nella radente luce del giorno - alla ricerca di noi stessi, alla ricerca dell'altro con cui confrontarsi e in cui rispecchiarsi. Questo libro si pone esso stesso come una soglia, muovendo uno sguardo inquieto attraverso i contesti culturali più diversi, dall'antico al moderno, dalla poesia alla filosofia. Da questo movimento emerge un vero e proprio racconto, che ci porta agli enigmi tormentosi del nostro tempo, fino a toccare le laceranti contraddizioni dentro le quali viviamo. Bene e male, speranza e disperazione, luce e tenebra: è l'avventura del pensiero, l'avventura dell'uomo di fronte alle domande radicali che da sempre ne definiscono il destino. -
Un livido nell'anima. L'invisibile pesantezza della violenza psicologica
Privo del sussidio di prove empiriche, l'abuso psicologico si sviluppa in una dimensione di invisibilità. Innumerevoli sono i danni e gli effetti distruttivi di questo tipo di legame, trasversale all'età, all'identità di genere e ai luoghi. Poterne parlare, cioè rendere ""visibile"""" e dicibile qualcosa che continua a operare nella sua invisibilità: questo è l'obiettivo che si prefigge """"Un livido nell'anima"""". Un libro che affronta il tema della violenza psicologica, offrendo spunti di riflessione da diverse prospettive. Inquadrato rispetto alla sua definizione e al suo statuto nei termini di legge, il tema dell'abuso psicologico viene articolato nella prospettiva della psicoanalisi a partire dalla presentazione di situazioni cliniche e dei possibili effetti sintomatici sulla persona, legati alla sequenza infinita e silenziosa della manipolazione psicologica e relazionale. Prefazione di Marta Bottiani."" -
Che cos'è la comunicazione?
I contributi raccolti in questo libro provano a dare una risposta alla domanda in apparenza semplice e scontata: ""Che cos'è la comunicazione?"""". Niklas Luhmann si oppone intenzionalmente a una lunga tradizione che vede nell'uomo il soggetto di quella operazione che chiamiamo comunicazione e offre una teoria alternativa che parte dal presupposto che solo la comunicazione può comunicare. La comunicazione acquista così una propria autonomia e diventa l'operazione specifica di quel particolare sistema autoreferenziale che chiamiamo società. Questa decisione apre la strada a una nuova teoria sociologica di enorme potere esplicativo, ma pone anche dei problemi concettuali insoliti, per esempio quale rapporto c'è fra coscienza e comunicazione e quale posto spetta all'uomo in una società che riproduce soltanto comunicazione. In questo libro Luhmann risponde a tali domande in modo semplice e giunge alla conclusione che una sociologia umanista è un lavoro da dilettanti."" -
Le vacche nere. Intervista immaginaria (il disagio del XXII congresso)
Nel 1976 si svolge il XXII congresso del PCF, secondo modalità inconsuete: i dirìgenti del partito si rivolgono intatti ""a tutti i francesi"""" attraverso la radio e la televisione prima di completare la discussione interna e """"giocano con le parole"""" della tradizione teorica comunista - in particolare con l'espressione """"dittatura del proletariato"""". Althusser reagisce proponendo un'""""autointervista"""" polemica che alla fine non pubblicherà. Si tratta di un testo prezioso, in primo luogo perché coglie con grande lucidità la trasformazione che sta investendo in quegli anni i partiti comunisti europei, che abbandonano la connotazione di classe per presentarsi come """"partiti di governo"""" al servizio di tutti i cittadini. In secondo luogo, perché Althusser ripercorre il proprio lavoro teorico - dal """"Per Marx"""", a """"Leggere il Capitale"""", alla """"Risposta a John Lewis"""" - mostrandone la posta in gioco politica. Un testo che restituisce al tempo stesso la complessità, l'impegno e la profonda 'coerenza del pensiero althusseriano: il pensiero di un marxista per tempi di crisi, come i nostri."" -
Fate finta che io sia il diavolo
In una scuola di un piccolo paese del Salento si presenta in qualità di insegnante il diavolo in persona. Portatore di sapere e corruzione, il professor Malennio giunge con il preciso intento di soggiogare Faustino, l'alunno più brillante della scuola. Le vicende di quell'anno scolastico sono documentate da una serie di componimenti svolti in classe, raccolti secondo un piano espositivo che descrive un duello senza risparmio di colpi e dall'esito imprevedibile fra il Signore delle Tenebre e un gruppo di ragazzini tutt'altro che ingenui. Su quelle pagine sfilano gli intrighi alla corte di don Ferrando d'Aragona e le peripezie di un musulmano con le stigmate, la minaccia del terrorismo islamico e un culto insolito della Vergine. Un apologo sul male e sul potere espiatorio del silenzio. -
Ricordi e desiderio
È possibile coniugare la riflessione filosofica, almeno quella che si interroga sull'uomo, e le neuroscienze, almeno quando ammettono l'irripetibile complessità del pensiero? È il tentativo portato avanti in queste pagine, seguendo un percorso che prende avvio da Leopardi e si snoda lungo gran parte del pensiero occidentale, facendo dialogare filosofia, antropologia, psicanalisi, neuropsicologia e neurofisiologia. La ricognizione è svolta partendo dal presupposto che il mondo delle neuroscienze e quello della filosofia possano mutualmente arricchirsi, a condizione di ammettere che l'anima di ogni individuo sia costituita dal suo vissuto di emozioni e memoria (come attualizzazione dei ricordi ricordati) e dal desiderio (come ricerca dell'alterità fondamentale), ma anche dal suo cervello, dai neuroni e dalle connessioni che lo compongono e che ne costituiscono l'infinita profondità. -
La critica e le forme. Saggio di filosofia dell'arte
Un saggio di filosofia dell'arte. Una ridefinizione del concetto di Classico a quasi due decenni dalla fine del secolo della ""Krisis"""". Gli statuti fondamentali dell'arte sono ripercorsi alla luce dei classici, da Aristotele a Leonardo, fino ai moderni: Hegel, ma anche Hölderlin, Leopardi, Baudelaire. La rilettura del '900 delle Avanguardie e dei Totalitarismi assume invece la forma di una critica della crisi che ne attraversa le filosofie e le ideologie, con un'attenzione particolare a movimenti come il Futurismo e il Cubismo, ma anche alle Avanguardie del secondo '900. Cesare Brandi ne """"La fine della Avanguardia"""" scriveva: «possa l'epoca, che con fatica s'inizia, riconquistare nel futuro la dimensione temporale che rese l'uomo capace e degno di storia». Rifiutando ogni callida retorica del """"post-moderno"""", il saggio scommette sulla possibilità, anzi la necessità, di una nuova """"epoca"""" nella quale il Moderno recuperi il senso della """"storia"""", non solo come """"tempo"""" ma come """"civiltà""""."" -
Il disordine del capitale. Ideologia e realtà del neoliberismo: il nuovo sfruttamento
Il neoliberismo non ha affatto provocato il ritiro dello Stato o l'attenuazione della sua azione sulle questioni economiche e sociali. Al contrario, lo Stato ha attivamente promosso e assecondato gli interessi degli affaristi e degli sfruttatori. Il cambiamento è consistito nella subordinazione della politica all'economia rispetto a prima, quando la politica riusciva ad indirizzare l'economia. È stato impiantato con successo un sistema biopolitico che ha esteso lo sfruttamento capitalistico su tutti gli aspetti della vita degli individui, di cui l'indebitamento di massa è il fenomeno più evidente. Ciò non ha affatto superato le vecchie forme di sfruttamento, che anzi si sono diffuse e intensificate. Il mercato viene presentato come basato sull'eguaglianza di tutti gli attori, ma è vero il contrario: il mercato stimola e premia solo la diseguaglianza fra di essi. Il rapporto creditore-debitore, che è centrale nel capitalismo finanziario, è un rapporto fondato sulla proprietà, un rapporto tra chi ha denaro e chi non ce l'ha, è un rapporto asimmetrico, di potere. -
Dire la rivoluzione. Lessico e fraseologia nel decennio post-rivoluzionario
L'anniversario dei cento anni trascorsi dal 1917 impone, tra le altre, anche una riflessione su quanto avvenne alla lingua russa dopo l'Ottobre. Molto è stato scritto sulla lingua sovietica, la cosiddetta ""langue de bois"""", nella sua fase matura, a partire dagli anni '30. Solo negli ultimi anni la riflessione sta tornando agli albori di questo processo, ovvero al decennio postrivoluzionario, grazie alla ripubblicazione di studi per decenni rimasti nelle sezioni speciali delle biblioteche e quindi scarsamente o per nulla accessibili al pubblico. Questo volume vuole contribuire a spiegare, con lo sguardo e gli strumenti della linguistica contemporanea, le trasformazioni, soprattutto di carattere lessicale e fraseologico, che hanno investito la lingua russa all'indomani della Rivoluzione, mostrando, sullo sfondo dell'intenso dibattito linguistico e culturale di quel decennio, come la lingua di Tolstoj e Cechov sia diventata la lingua dei Soviet."" -
Seguire una regola
Nelle ""Ricerche filosofiche"""" e in altre opere Wittgenstein discute un argomento per la conclusione che non esiste qualcosa come il seguire una regola. Questa conclusione, a sua volta, sembrerebbe implicare che le parole del linguaggio non hanno un significato. E quest'ultima conclusione, infine, sembrerebbe implicare che la comunicazione è impossibile. Questa linea di pensiero è, ovviamente, paradossale: il comunicare è un fenomeno non solo possibile, ma assolutamente comune. La serie di argomenti in questione deve quindi, da qualche parte, nascondere un errore. Ma dove? Seguire una regola introduce il lettore ai tentativi di rispondere a questa domanda che si sono succeduti negli ultimi quattro decenni, a partire dalla pubblicazione dell'epocale Wittgenstein su regole e linguaggio privato di Saul Kripke."" -
I sentieri del verso. Sulla poesia di Amelia Rosselli, Lorenzo Calogero e Bartolo Cattafi
Il volume propone un'indagine intorno al lavoro di tre grandi poeti del secondo Novecento italiano, individuando percorsi originali dentro ai quali far muovere - come in una sciarada di rimandi continui - l'interpretazione testuale. È proprio la combinazione della microanalisi del testo, insieme con il tentativo di mettere in luce la portata euristica della poesia attraverso strumenti più specificamente filosofici (Deleuze e Lacan fanno da numi tutelari in questo), a costituire la peculiarità di questo lavoro. L'approccio generale può essere accostato a quello della critica tematica, sebbene si privilegino fili rossi di carattere più filosofico ed ermeneutico. I tre capitoli del libro corrispondono, infatti, a tre grandi tematiche: Rapporto fra Io e mondo, Figure dell'Alterità e Il verso come entità in movimento. Il metodo di studio cerca costantemente di eludere un approccio cronologicamente orientato nei confronti delle opere dei tre poeti, organizzando la materia secondo modalità e criteri volti a tradurre efficacemente in analisi l'approccio tematico prescelto.