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Ékphrasis in scena. Per una teoria della figurazione teatrale
Trattare del rapporto tra parola e immagine in ambito teatrale significa trattare della tensione tra i modi del rappresentativo, considerando i limiti espressivi del linguaggio e quelli della visione. Per capire come la scena teatrale abbia risposto, in epoche differenti, ai tentativi di dominio dell'uno o dell'altro polo, o come abbia trovato un equilibrio tra i due, il libro propone una teorizzazione della categoria dell'ékphrasis. Riflettere su questa forma del discorso che compone e scompone immagini consente di innescare un complesso ma lucido cortocircuito tra questioni all'apparenza distanti: i rapporti tra descrittivo e narrativo, tra didascalico e mimetico; le connessioni tra la creazione di immagini interiori e la realizzazione scenica attraverso i gesti; le oscillazioni tra percorsi dell'immaginazione e arte della memoria; infine le possibilità di dar forma all'immagine in scena per via linguistica, visiva o mista. L'ékphrasis diventa quindi uno strumento per comprendere i passaggi ""di figurazione in figurazione"""" nel contesto spettacolare a partire dai testi o, viceversa, dalle scene."" -
Poetica dello spazio educativo. La radura immaginale per abitare la Terra
Lo spazio è una delle dimensioni entro cui si organizza la vita umana e attraverso cui il nostro dimorare sulla terra può essere interpretato: ora come polemico e dominatore ora come sensibile e responsabile. Differenti forme di posizionamento che ritroviamo nell'architettura, nell'urbanistica, nei luoghi della cura e dell'educazione, come dispositivi e disposizioni complesse delle relazioni sociali, culturali e personali. Con l'aiuto di poeti, artisti e di alcuni pensatori sensibili (Durand, Bachelard, Hillman), il volume si propone di offrire un contributo alla già ricca riflessione pedagogica sul tema, da una parte approfondendo la dimesione mitico-simbolica degli spazi educativi e, dall'altra, invitando il lettore a soffermarsi nella ""radura immaginale"""", uno spazio reale e simbolico aperto dalla Pedagogia Immaginale (Mottana) come luogo per un'esperienza formativa capace di risvegliare la nostra sensibilità e invitarci a soggiornare nel mondo in modo più rispettoso e partecipativo, ad abitarlo poeticamente, come suggeriva Hölderlin."" -
Linguaggio internazionale per immagini. Le prime regole dell'ISOTYPE con immagini ISOTYPE
L'ISOTYPE (International System Of Typographic Picture Education) è il tentativo più maturo di democratizzare il sapere usando una forma di comunicazione estremamente inclusiva: il linguaggio per immagini. L'ISOTYPE è un linguaggio di aiuto, pensato anche per i ""Bisogni Educativi Speciali"""" e per iniziare un'educazione attraverso l'occhio: segni, colori, associazioni fra immagini compongono una sintassi e un lessico capaci di superare molte delle barriere che impediscono la reale socializzazione del sapere, come, ad esempio, informare su dati statistici chi non ha mai avuto modo di ricevere una formazione statistica e di contribuire a formare un'opinione pubblica, sufficientemente svincolata dalle barriere educative e culturali, e politicamente consapevole."" -
La rosa di Paracelso (2017). Vol. 2: Diabolus in singulis est: il diavolo, Satana e Lucifero.
I più recenti studi di Massimo Introvigne, Per Faxneld, Jesper Aagaard Petersen e Ruben van Lujik hanno messo in luce, sotto vari aspetti, il rilievo della figura e della simbologia legate al diavolo. Tal rilievo storico riguarda allo stesso modo la storia delle idee, così come quella dell'esoterismo occidentale che dei nuovi movimenti religiosi. Le idee e immagini di diavolo in quanto diaballein, del luciferico angelo decaduto, così come di un essere androgino o di uno ""spirito della terra o di opposizione"""" hanno suggestionato e continuano a interessare le più diverse dinamiche a livello storico, sociale e culturale concernenti i gruppi e varie correnti del satanismo, passato e odierno."" -
Genealogia della schizofrenia. Ebefrenia, dementia praecox, neurosviluppo
Un professore universitario e uno psichiatra del territorio propongono una ricostruzione minuziosa della genealogia scientifica delle psicosi croniche a esordio adolescenziale e giovanile, note classicamente col termine di schizofrenie. Questo percorso, che fa riferimento ai testi originali di fine Ottocento, si legge come un romanzo scientifico. Sono riscoperti personaggi di grandissimo spessore, di una generazione più vecchi o contemporanei di Freud e molto più rilevanti per la storia della psichiatria clinica e della ricerca scientifica nel campo delle psicosi, come Griesinger, Kahlbaum, Hecker, Schüle, Daraszkiewicz, Serbsky e molti altri. La loro opera rappresenta un corpus di conoscenze che sono state poi sussunte, ma anche tradite, dalla serie dei ""Trattati a impronta clinica e diagnostica"""" di Emil Kraepelin, che prefigurano gli attuali DSM. Il saggio propone di oltrepassare all'indietro il concetto di schizofrenia di Eugen Bleuler, che ha dominato per tutto il '900, non tanto recuperando quello kraepeliniano di dementia praecox, quanto la descrizione dell'ebefrenia di Kahlbaum e Hecker, tornata prepotentemente alla ribalta negli ultimi decenni grazie alla ricerca neuroscientifica. Numerosi dati neurobiologici nell'ambito dell'ultima parte del neurosviluppo, tra l'adolescenza e la prima giovinezza, sembrano finalmente gettare luce sulle cause di questi gravi disordini mentali. In questo periodo critico dell'esistenza i sintomi elementari, pre-psicotici, preannunciano l'elevato rischio di sviluppare, spesso in forma subdola o mascherata da disturbo di personalità, della condotta alimentare o dalla tossicofilia o dipendenza da sostanze, una psicosi che deformerà la personalità del giovane impedendone lo sviluppo armonico con l'ambiente sociale. Prefazione di Mario Maj."" -
Monti e vette fra geografia e letteratura
Nel corso del tempo e in culture diverse le montagne hanno nutrito l'immaginazione letteraria come poche altre entità naturali. Strutture simboliche e metaforiche, le vette hanno avuto un ruolo centrale nell'elaborazione di teorie estetiche e filosofiche; in alcune tradizioni europee, sono entrate anche a far parte dei discorsi coloniali e imperiali. Esaltante e tragica, la storia delle scalate si è intersecata con la dimensione sportiva e psicologica, in una proiezione verso l'estremo connotata in senso fisico e mentale. Il volume, che trae origine dai contributi presentati durante un incontro interdisciplinare svoltosi presso l'Università degli Studi di Milano nel 2016, offre prospettive di ricerca in ambiti diversi, sviluppando suggestioni e riflessioni che accompagnano l'analisi letteraria ai risultati della ricerca storica e geografica. -
Liber hermetis-L'ogdoade e l'enneade. Definizioni ermetiche. La summa dell'ermetismo astrologico
Tra i molteplici scritti ermetici pervenuti dall'antichità, queste tre opere sono senza dubbio le più compiute per ciò che riguarda le concezioni astrologiche dell'ermetismo e, più in generale, del mondo antico. Il ""Liber Hermetis"""" è un florilegium, opera composta intorno al V secolo d.C. unificando testi ben più antichi, che quindi può considerarsi la più antica testimonianza complessiva e diretta dell'intera produzione ermetica dell'astrologia. L'universo, una volta studiato, svela per gli ermetici le trame del destino di ognuno, sottolineando i legami degli uomini con il movimento di congiunzione e disgiunzione degli astri e con le loro proprietà, piante e animali nel mondo sub-lunare. """"L'ogdoade e l'enneade"""" è un testo copto, proveniente dalla biblioteca gnostica di Nag Hammadi. Sotto forma di dialogo tra Ermete e un discepolo, l'opera descrive un'esperienza iniziatica di purificazione ed estasi, in stretta relazione con le concezioni astrologiche dell'ermetismo. Definizioni ermetiche, infine, è invece un testo armeno, più tardo, che fornisce una sintesi dei principali insegnamenti della dottrina ermetica. Prefazione di Pierre Dalla Vigna."" -
Scenari interiori. Il gioco della sabbia tra psicosi e creatività
C'è un profondo movimento di corrispondenze tra ciò che può accadere nella stanza d'analisi e le dinamiche della creatività: l'umano bisogno di esprimersi, di riconoscersi, di essere riconosciuti. L'autore ci accompagna nell'intensa relazione analitica con una sua paziente, Giulia, tra note doloranti e aperture di speranza di una musica a due. Si dà vita a una danza che dalla diagnosi di schizofrenia si apre alla possibilità di sentirsi nel mondo con uno sguardo rinnovato. Attraverso riferimenti culturali ampi - dalle psicologie del profondo alle arti del Novecento, dalle neuroscienze alla filosofia - le parole del testo s'intrecciano a immagini che fanno sentire il corpo della relazione tra mondo interno e mondo esterno, tra sé e l'altro: la poesia, la pittura, il Gioco della Sabbia, i linguaggi e i silenzi che danno voce all'esprimibile e all'inesprimibile. Entrando in quella stanza d'analisi, sentiamo appartenenza a qualcosa di profondamente umano che riguarda ognuno di noi. -
Furti d'arte, collezionismo, musealizzazione. Le opere a Bergamo in età napoleonica
Nel volume sono messe in luce le scelte di ""gusto"""" attuate, seguendo le diramazioni locali delle direttive napoleoniche, nel giudicare e selezionare le opere in seguito alle soppressioni, le fonti adoperate, i personaggi coinvolti e le procedure espletate che, tra musealizzazione, esigenza di ricollocamento sul territorio o alienazione privata, procedono in parallelo con la fondazione della nozione stessa di """"Museo per il pubblico"""" e costituiscono uno spaccato di storia del collezionismo italiano e internazionale. In una serie incalzante e talvolta contraddittoria di avvenimenti, specie per quanto concerne l'alienazione o il trasferimento, sovente illecito, verso le collezioni private, la ricerca si sofferma sulle principali opere d'arte identificabili, approfondendo alcuni casi emblema relativi a grandi capolavori, un tempo presenti sul territorio e ora conservati in raccolte private o in musei internazionali. Prefazione di Sandra Sicoli."" -
The great report: incursioni tra letteratura e giornalismo
Attraverso una variegata serie di casestudies, Vincenzo Maggitti svolge una ricognizione dei rapporti tra giornalismo e letteratura guardando tanto alla tematizzazione di questo confronto nel mondo letterario quanto al dialogo tra giornalista e scrittore che contraddistingue molti autori a partire dall'Ottocento. L'aspetto che emerge con maggiore insistenza nei vari casi, tanto da diventarne filo conduttore, è il carattere di mistero e/o d'incompiutezza cui l'inchiesta e l'approccio giornalistico portano, ribaltando l'assunto realistico che è, invece, proprio all'origine delle contaminazioni fra letteratura e giornalismo. Tale origine si fa risentire nel teatro e nel romanzo contemporanei per l'urgenza conoscitiva che torna a muoverli, e le cui nuove contraddizioni, spesso ironiche, sono oggetto di alcuni testi tra i quali spicca per originalità un romanzo del 2015, ""Satin Island"""" di Tom McCarthy. Dal romanzo di McCarthy viene tratta la metafora del Great Report per spiegare le altre esperienze letterario-giornalistiche e discuterne la portata culturale, includendovi, tra l'altro, l'intervista (come modello compositivo per riavvicinarsi alla storia), la recensione (come strumento di analisi di un sistema comunicativo altro - la televisione) e la cronaca (come base per una non-fiction novel che diventa anche autobiografia giornalistica)."" -
La memoria perduta. Il ricordo dei caduti della Grande Guerra a Firenze
Questo testo indaga la formazione, lo sviluppo, la degradazione e infine la dissoluzione e relegazione a elemento marginale della memoria pubblica incentrata sulla morte nella Grande Guerra. Lo studio esamina il caso della città di Firenze in quanto laboratorio politico e culturale. Forze di tendenza reazionaria, conservatrice e perfino fascista, non senza contraddizioni, intesero portare avanti una costruzione politica della memoria pubblica incentrata sui lutti e sui morti della Grande Guerra. L'intento era dare origine a una pedagogia patriottica per le masse popolari, e di conseguenza indirizzare la rielaborazione del lutto privato e collettivo verso una concezione dello Stato, del sacrificio di sé e della morte in guerra compatibile con il nazionalismo italiano e l'ordine gerarchico allora esistente. La disfatta del regime e l'avvento della società dei consumi resero marginale questa memoria collettiva incentrata sulle lapidi, sui monumenti, sui Parchi della Rimembranza. -
I volti molteplici dell'uno
Viviamo nell'epoca del fast food ideologico e delle formule di vita «chiavi in mano». Un'epoca in cui si moltiplicano e fioriscono ogni giorno nuovi e autoproclamati «risvegliati». È indubbio che sia sorta negli ultimi decenni un'industria della spiritualità abilmente sfruttata, manipolata e alimentata... uno dei tanti castelli di carta di un'umanità che sta tentando di uscire dalla propria infanzia per iniziare a muovere i primi autentici passi lungo il cammino per il raggiungimento di una coscienza all'altezza dell'Umano. Pur muovendo da un'esperienza personale, questo libro non intende insegnare nulla a nessuno, sebbene si rivolga come un invito a chiunque lo voglia cogliere: maturare la consapevolezza del senso di un cammino in continua espansione, in continuo divenire... coscienti che non vi è alcun cammino davanti a noi, perché ognuno è il cammino attraverso il quale la Vita si manifesta e impara a conoscere Se Stessa, espandendosi. -
Periodici del Novecento e del Duemila fra avanguardie e postmoderno
Il volume intende fornire un contributo alle ricerche nel dominio dei periodical studies. Ambito di recente definizione, lo studio storico-teorico delle pubblicazioni periodiche implica una metodologia in cui confluiscono competenze pluridisciplinari: dai contenuti settoriali strettamente intesi (la letteratura, la linguistica, la filosofia, il diritto, le scienze) all'indagine biblioteconomica e archivistica; dalle molte ""storie di"""" (in primis la storia del giornalismo) agli studi di impianto mediologico. Il campo così individuato consente di rivedere in chiave innovativa molte questioni. In letteratura, ciò permette una revisione dei canoni nazionali e, insieme, una rilettura di categorie ricevute come avanguardia, modernismo, postmoderno. Negli studi linguistici, la possibilità di lavorare su corpora poco esplorati o del tutto inesplorati offre dati preziosi, disponibili a inedite analisi. Sul piano tipologico, una simile prospettiva consente di superare molti steccati in passato ritenuti fondanti, come ad esempio quello che oppone le """"piccole"""" riviste - le riviste dei giovani - a quelle istituzionali."" -
Elettricità, vita, cervello. L'innervazione dell'organismo-mondo
La gravitazione unisce, fonde, schiaccia, stritola, fa collassare e implodere le stelle. Essa rimane il regno delle masse, di ciò che appare inorganico. Ma è con l'elettricità che si ha la folgore, e infine la scossa della vita infusa nella materia, negli organismi, nel cervello. -
20.45
La narrazione si apre e si chiude su uno yacht, in una dimensione fluttuante e ovattata, dove le coordinate spazio-temporali sembrano come svanite. Tuttavia, se nel prologo questa sospensione è carica di ansia e di aspettative, nella conclusione ci viene proposta come una sorta di pacificazione: il personaggio principale viene così forzatamente sottratto al turbinio delle sue emozioni, indecisioni, infatuazioni, insoddisfazioni. Tra la prima e l'ultima scena viene riassunta la vita di Matteo, mentre va delineandosi un intrigo sentimental-politico con la fascinosa figura di Jadin, giovane e altolocata siriana, che lo coinvolgerà a sua insaputa (ma forse è lui che non vuole sapere) verso una drammatica conclusione. La sua crisi ""di mezza età"""" è ben descritta, così come il suo barcamenarsi tra una carriera da artista piuttosto fortunata, un divorzio e due figli trascurati, nuovi amori e la necessità di continuare nonostante tutto a dipingere. Matteo è dunque il paradigmatico tallone d'Achille della nostra società, il punto debole: l'intellettuale in crisi che credendosi aperto, tollerante, in qualche misura onnipotente, si rivela poi quello più facile da manipolare. Sarà lui il cavallo di Troia che permetterà inconsapevolmente a Jadin e ai suoi di organizzare uno spettacolare attentato nientemeno che dentro i Musei Vaticani."" -
Allettamenti meravigliosi. Immaginario e spettacoli dei ciarlatani
Per più di cinque secoli, sulle piazze di tutta Europa, i ciarlatani esibiscono, improvvisando, la fascinazione dei loro imbonimenti, indossano maschere suggestive, e si contornano di spettacoli d'ogni genere, per irraggiare attorno alla loro presenza meraviglia e riso. Si vestono di costumi ora sfarzosi ora sfacciatamente kitsch. Inscenano - a differenza degli austeri e altezzosi medici laureati - l'apoteosi d'una medicina gioconda, disponibile a curare anche i più poveri. A differenza dei dottori di rango, che perlopiù si valgono del loro cupo prestigio per conferire incontestabile autorevolezza pseudo-razionale ai rimedi prescritti, i ciarlatani agiscono prevalentemente (se non esclusivamente) sulla fantasia dei potenziali clienti. Agiscono sulla fantasia ludica, per soddisfarne in qualche modo le attese con il piacere cattivante del divertimento performativo. Ma agiscono soprattutto - tra buona fede e inganno - sull'immaginario tipico dell'uomo sottoposto a malattia e dolore, per indurlo a credere che le sue sofferenze e le sue paure abbiano finalmente trovato la strada che porta alla loro totale scomparsa. -
La stagione felice. Scritti sull'arte attraverso le mostre (Modena, 1983-1993)
Questo libro documenta una serie di mostre che si sono svolte presso la Palazzina dei Giardini a Modena e in altre sedi, attraverso gli articoli e le fotografie di Fiorella Iacono, in uno spazio temporale che va dal 1985 al 1993. In ogni mostra l'evento si associava a quello della scrittura e spesso a quello della fotografia. Zorio, Calzolari, Gastini, Guerzoni, Icaro, Fautrier, Scialoja sono alcuni degli artisti di cui si parla, protagonisti di quella che si può definire come la ""stagione felice"""" della città."" -
Terra, cibo, vita. Teoria e metodologia dell'agricura®
Degrado ambientale, crisi dei legami sociali e peggioramento della salute mentale sono conseguenze del medesimo riduzionismo. Attraverso l'attività agricola si possono promuovere azioni terapeutiche e moltiplicare percorsi d'inclusione. Il contatto con piante e animali, insieme all'educazione ambientale e alimentare, può affiancare le terapie mediche e psicologiche, e l'esercizio abilitativo. A ispirare il lavoro curativo della terra ci sono solide teorie, che hanno già procurato importanti conquiste psicoterapeutiche e sociali. L'agricura integra in modo ragionato e coerente l'intervento clinico oppure abilitativo con specifiche attività agricole. La terra e il cibo possono costituire un setting di holding, così come la pratica clinica e abilitativa può contribuire alla diffusione della nuova agricoltura. Di cibo sano e di terra viva abbiamo bisogno per alimentare il corpo e nutrire l'anima, perché la tavola non serve solo per vivere ma anche per celebrare il vivere. Postfazione di Paolo Heritier. -
Strana vita
"Strana vita"""" è un allucinante viaggio nella Lisbona criminale. L'autore, per vent'anni investigatore nella Squadra omicidi, ci accompagna nei meandri della città, nei luoghi del traffico di armi, droga e diamanti, di sfruttamento della prostituzione. È una carrellata di personaggi della malavita che si intreccia con la buona società. Emerge una strana vita parallela di persone """"rispettabili"""", imprenditori, politici, banchieri, avvocati, persino magistrati, in un insolito affresco della capitale portoghese." -
Lo sviluppo economico autodistruttivo (1873-1914)
Il libro ripercorre le tappe del processo che ha trasformato il grande sviluppo economico europeo dell'Ottocento in una macchina autodistruttiva che ha contribuito enormemente allo scoppio della prima guerra mondiale e alla fine dell'egemonia del vecchio continente. Il percorso parte dalla ""Grande depressione"""" di fine secolo e analizza le scelte dei maggiori Stati europei sui temi della finanza, delle colonie, delle politiche industriali, della logica degli armamenti e delle scelte strategiche di fondo, fino al luglio 1914. Nel farlo, D'Eredità mostra con rigore come e perché nessuno degli attori della grande tragedia possa dirsi esente da colpe. L'indagine economica si coniuga con la lettura politica ed evidenzia - talvolta con ironica amarezza - la cecità complessiva dell'azione dei governi europei che, così facendo, hanno consegnato lo scettro del potere economico mondiale agli Stati Uniti d'America, la cui politica si è dimostrata molto più lungimirante e ben fondata.""