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Il dovere estetico. Normatività e giudizi di gusto
Negli ultimi dieci anni l'estetica si è confrontata, da prospettive differenti, con il tema che ne costituisce l'essenza, ossia il giudizio di gusto, a lungo ignorato o posto in secondo piano dall'estetica analitica. La questione fondamentale è rendere conto della validità intersoggettiva di affermazioni che non riguardano proprietà oggettive, ma si riferiscono a stati d'animo soggettivi. Questo problema viene indicato, nel dibattito contemporaneo, come normatività del giudizio estetico. Lo stato attuale delle ricerche richiede tuttavia una revisione del significato che si attribuisce al termine ""normatività"""" in estetica, una revisione che consideri l'essenziale indeterminatezza che caratterizza le affermazioni di gusto e che riconosca alle emozioni il loro ruolo decisivo nell'esperienza estetica. In quest'ottica, è possibile affermare la centralità e la contemporaneità del giudizio di gusto descritto da Kant, mostrando come la normatività estetica debba anzitutto essere intesa secondo un modello regolativo. Introduzione di Silvana Borutti."" -
Teatro fragile. Guida agli effetti delle pratiche teatrali sui malati di Alzheimer
Questo volume racconta di un progetto terapeutico pionieristico che ha associato la scrittura autobiografica alla dimensione teatrale nel trattamento di pazienti affetti da Alzheimer. Un laboratorio di teatro inclusivo, pensato per un gruppo eterogeneo, con capacità cognitive differenti. Ai partecipanti è stato somministrato un test per valutare lo stress e gli eventuali cambiamenti nel corso della settimana. Questo è il racconto del progetto apripista della 1° edizione della manifestazione Alzheimer Fest (Gavirate - Lago di Varese, settembre 2017). Un percorso unico in cui la scrittura diaristica ha stimolato il racconto e la condivisione di sé. -
Possibilità ed effettività
Nicolai Hartmann dedicò gli ultimi vent'anni della vita alla stesura delle sue opere di ontologia sistematica, delle quali ""Possibilità ed effettività"""" costituisce per molti versi il cuore. Le categorie modali (possibilità, necessità, effettività e le loro negazioni), che sono il tema dell'opera, sono state sin dall'antichità oggetto di alcune tra le più complesse discussioni della filosofia. Lo scopo di Hartmann è quello di sviluppare l'analisi delle categorie modali in modo da risolvere il grande problema dell'ontologia: che cosa sia la realtà. Nel far ciò non solo produrrà una disamina critica dei più rilevanti precedenti storici della sua teoria modale - tra i quali il famigerato Argomento dominatore di Diodoro Crono - ma delineerà anche le basi per una radicale ridefinizione del (non meno grande) problema metafisico di determinismo e indeterminismo."" -
Psicologia individuale. Sinossi per la clinica di Danilo Cargnello
Il volume presenta fedelmente l'approfondito studio giovanile che il grande psichiatra Danilo Cargnello (1911-1998) ha condotto consultando direttamente le opere di esclusivo interesse psichiatrico di Adler e della sua Scuola. La sintesi tracciata criticamente da Cargnello semplifica, ma non banalizza, le teorie adleriane, sviscerando i processi psicodinamici che portano alle nevrosi e alle altre patologie psichiatriche. Si evidenzia così con estrema chiarezza come la volontà di autoaffermazione personale, quando non è contemperata dal sentimento di comunità, inneschi una spirale conflittuale che porta all'isolamento, alla psicopatologia, alla dissocialità e alle conseguenti reazioni da parte della società. -
Il risveglio di Zarathustra
"Il risveglio di Zarathustra"""" è un racconto filosofico: il viaggio terreno di un moderno Zarathustra attraverso l'animo umano e i suoi lati più contraddittori. Con un linguaggio ricco di immagini e di citazioni, l'autore realizza un recupero di temi classici in chiave moderna, una visione del mondo che attinge dai grandi autori della filosofia e della letteratura. L'obiettivo di Savassi, esposto con rigore e passione, consiste dunque nel ripensamento globale del concetto di uomo alla luce della modernità, per una più ampia visione del mondo, senza sacrificare la fantasia, cioè il tratto che, a suo dire, costituisce la forza e la superiorità della letteratura sulla saggistica. Introduzione di Diego Fusaro e postfazione di Riccardo Campa." -
Fenomeno ufo. «Science and fiction» (1947-1961)
Il libro si concentra su quello che qui viene chiamato il ""decennio lungo"""" degli ufo, e cioè il periodo 1947-1961: dopo quegli anni il fenomeno assunse altre caratteristiche e nacquero nuove teorie di interpretazione. La visione dei dischi volanti fu qualcosa di socialmente rilevante durante i primi decenni del dopoguerra americano. Nel 1947, contemporaneamente all'avvistamento dei primi ufo, si assiste al moltiplicarsi di diversi fenomeni socioculturali: avviene la nascita di nuovi culti religiosi; si diffonde la paranoia maccartista; psicologi e psicoanalisti come Leon Festinger, Carl Gustav Jung e Wilhelm Reich formulano le loro teorie sul caso; si assiste al boom editoriale della fantascienza. Con l'avvicinarsi degli anni Sessanta poi, mentre nasce l'astronautica e comincia la corsa americana allo spazio, il fenomeno ufo progressivamente si smorza."" -
Francesco Rosi. Il cinema e oltre
Racchiusa nell'angusta etichetta del realismo, contrapposto in più occasioni a un non meglio precisato «cinema di invenzione», la poetica di Francesco Rosi rinvia a una storia sola: quella di un Paese, l'Italia del secondo dopoguerra, segnato da crimini, misfatti e misteri ancora oggi indecifrabili. Film come ""Le mani sulla città"""", """"Salvatore Giuliano"""", """"Il caso Mattei"""" e """"Cadaveri eccellenti"""" appaiono ancora oggi esempi insuperati di un cinema al contempo poetico e politico, dove la ricerca espressiva si coniuga con l'impegno civile. I saggi contenuti nel presente volume, che raccoglie gli atti del convegno di studi svoltosi a Verona nel 2017, cercano di offrire nuove strade di lettura per un'opera che, come dimostrano i contributi della terza sezione, in tre occasioni ha trasceso i confini dello schermo per valicare quelli del palcoscenico."" -
Apologia della metafisica o l'arte della conversione
La metafisica oscilla tra la sacralizzazione, erudita o religiosa, e il rifiuto, per difficoltà o inutilità. Eppure, grazie alla sua dimensione di distanza e gratuità, ci permette di pensare il mondo e noi stessi al di là di qualsiasi timore o dogma. In quanto condizione stessa del pensiero, la metafisica ci offre la possibilità di pensare il nostro stesso pensiero, di osservarne strutture, articolazioni e limiti. A partire dalle categorie che strutturano l'accesso al reale (essere, materia, vita e pensiero), ci invita a prendere in considerazione il pensabile e anche l'impensabile. Ed è in ciò che consiste l'arte della conversione: senza dogmatizzare o difendere una tesi, si gode dell'esercizio stesso del pensiero. Con questo testo, Oscar Brenifier ci offre un esempio di quest'arte, proponendo uno scritto di filosofia, assumendo il rischio insito nell'esercizio del pensiero che pratica una doppia prospettiva non solo formale, ma fondata sull'esperienza vissuta del reale. -
A scuola di autobiografia. Gràphein
La scrittura è un gesto per ""riprenderci nelle mani"""": essa ci consegna alla vita che rinasce ogni volta che troviamo una forma alla nostra storia. Moltiplicando gli avvenimenti attraverso lo sguardo della ricerca ermeneutica, scrivere diventa un esercizio di prolungamento esistenziale, che richiede di saper leggere dentro di sé, ma anche di guardare altrove, nel passato, nell'oggi, nel tempo che verrà per comprendere chi siamo. """"A scuola di autobiografia"""" racconta il percorso Gràphein, primo appuntamento formativo che introduce al corso triennale della Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari. Nel ritmo fruttuoso che scandisce i tempi dedicati alla scrittura, al silenzio, all'oralità, si affiancano e approfondiscono l'esperienza dell'ascolto della lettura ad alta voce e della condivisione di spazi meta riflessivi su un processo che si attraversa singolarmente, ove varianza, lentezza, attenzione alle piccole cose, dialogo con la fatica del ricordare, sono solo alcune dimensioni attraversate."" -
Adesso... me lo scrivo. Sull'utilizzo della scrittura nella relazione di aiuto e... di autoaiuto. Saggio ma non troppo
Dal diario alla lista, dalla lettera al racconto, all'esame di tecniche di supporto nel condurre la narrazione, un'introduzione alla scrittura-terapiarnrnIl libro prende in considerazione l'utilizzo di ogni forma di scrittura - in particolare quella creativa - nel contesto di una relazione di aiuto e di autoaiuto, fornendone presupposti teorici e metodologici e illustrando esperienze pratiche svolte in laboratorio o in sedute individuali. Dal diario alla lista, dalla lettera al racconto, all'esame di tecniche che possono essere di supporto nel condurre la narrazione, il libro costituisce un'introduzione alla scrittura-terapia, disciplina che ben può considerarsi strumento di promozione del benessere psicofisico della persona, di sollievo per l'anima e riparatore di traumi. Il libro è destinato a operatori nella relazione d'aiuto ma anche, e soprattutto, a tutti coloro che praticano o intendono cimentarsi con la scrittura, e che hanno già sperimentato o vogliono far esperienza di quanto sia soffice il ""foglio giaciglio"""" e di come sia possibile rialzarsi da esso rinfrancati."" -
Cosa capita nel mondo. Carteggio (1967-1977)
Le lettere tra Edoardo Sanguineti ed Enrico Filippini testimoniano una collaborazione che incise notevolmente sulla stagione culturale degli anni Sessanta, toccando gli ambiti dell'editoria, della neoavanguardia e del Gruppo 63, della traduzione e della critica militante. Filippini, eccezionale mediatore culturale tra l'Italia e la cultura mitteleuropea, lavorando presso Feltrinelli si impegnò ad aggiornare il panorama letterario italiano attraverso la traduzione della letteratura tedesca del Gruppo 47. Parimenti divulgò all'estero i testi del Gruppo 63, soprattutto quelli di Sanguineti. Il Carteggio costituisce dunque una fonte primaria di informazioni ancora inedite su alcune opere di Sanguineti (""Capriccio italiano"""" e """"Purgatorio de l'Inferno""""). Dal carteggio risulta anche lo spessore di un'amicizia, di un rapporto personale che lasciò tracce consistenti nelle rispettive produzioni culturali, in termini di autocommento e di istituzione di un immaginario letterario comune."" -
Tempo e sincronicità. Tessere il tempo
Qual è il significato della sincronicità e quale la sua relazione con il tempo? Questa la domanda cruciale sulla quale il libro s'interroga, percorrendo i sentieri della fisica, della neurobiologia, della letteratura e dell'arternrn""Il tempo è il nostro supplizio. L'uomo cerca solo di sfuggirvi, cioè cerca di sfuggire al passato e al futuro sprofondando nel presente oppure di fabbricarsi un passato e un futuro a modo suo"""". Questa riflessione di Simone Weil pone un problema oggi dibattuto dalla fisica e dalle neuroscienze, ma già al centro dell'attenzione di Pauli nel suo dialogo con Jung. La questione in gioco non è quella del significato del tempo, bensì quella, solo apparentemente analoga, del rapporto tra tempo e significato nel quale, secondo Pauli, la connessione di significato è l'agente primario e il tempo un prodotto secondario. È allora evidente che la sincronicità non può essere confusa con il sincronismo, cioè con la simultaneità nell'accadere. Si tratta di un fenomeno ben più complesso a cui si deve l'unità dei contenuti della coscienza e che non presuppone neppure la coincidenza nel tempo, tanto che Pauli può scrivere a Jung: """"Lei impiega il termine 'sincrono' anche se tra il sogno e l'evento esteriore intercorrono due, tre mesi"""". Qual è allora il significato della sincronicità e quale la sua relazione con il tempo? Questa la domanda cruciale sulla quale il libro s'interroga, percorrendo i sentieri della fisica, della neurobiologia, della letteratura e dell'arte."" -
Autoritratto in un interno viennese. Sigmund Freud si racconta
La casa è il luogo che, più di ogni altro, reca le tracce del passaggio di un'esistenza, dove le cose si scoprono in potere di rivelare, a chi sappia interrogarle, quanto altrimenti resterebbe taciuto per sempre. È quanto accade a Freud nel corso di una lettera indirizzata a Edmund Engelman, per ringraziarlo del dono di un album di fotografie che ritraevano la propria abitazione viennese, al n. 19 della Berggasse, pochi giorni prima di lasciare l'Austria per sfuggire alla persecuzione nazista. Nell'esplorare l'inconscio che si nasconde in quelle immagini di ambienti pur così familiari, Freud si lascia andare ad un lungo racconto, di cui egli rimane il vero destinatario, che costituirà il tentativo di decifrare, per l'ultima volta, il senso della propria opera e del proprio destino. -
La trappola del testo. Sul primo Kubrick
"Nel ripensare il suo classico studio sul """"primo"""" Kubrick, Saverio Zumbo si sintonizza con [le] nuove prospettive degli studi sul regista. Zumbo rilegge infatti i film del giovane Kubrick (dal cortometraggio """"Day of the fight"""", del 1949 a """"Lolita"""" del 1962) alla luce di una duplice ipotesi. In primo luogo, egli ritiene che occorra postulare uno stacco tra i primi due film [...] e la produzione successiva: all'inizio della propria carriera Kubrick tenta vie radicalmente sperimentali, che poi finisce per abbandonare [...]. In secondo luogo, il fervido e irripetibile clima sperimentale dei primi film sarebbe basato (non senza qualche ingenuità e alcune ambizioni eccessive) sulla sintesi di due elementi: da un lato la lezione modernista della riflessività dell'opera d'arte, e dunque la sperimentazione sul linguaggio e la messa in scena del medium; dall'altro lato l'influsso della psicanalisi junghiana che costituirebbe il serbatoio delle più interessanti sperimentazioni linguistiche e metalinguistiche."""" (dall'Introduzione di Ruggero Eugeni)" -
Società low cost. 2011-2017: gli anni del grande scombussolamento
Tra la fine del primo decennio del XXI secolo e i nostri giorni la parola globalizzazione è entrata definitivamente nel lessico occidentale e mondiale. A fare da sfondo a imponenti fenomeni globali (migrazioni, terrorismi, precarietà, nuove povertà) la crisi economico-sociale più forte del dopoguerra, accompagnata dall'affermarsi di nuovi populismi, di nuove ideologie e di nuovi leader. In decine di brevi scritti sociologici sotto forma di articoli giornalistici, il sociologo Stefano Cristante interpreta lo spirito del tempo, descrivendo le conseguenze e le ripercussioni degli eventi politici, sociali, culturali e di costume e analizzando le mosse dei principali protagonisti nazionali e internazionali di questi anni decisivi. -
Il nuovo spirito scientifico
"Afferrare il pensiero scientifico contemporaneo nella sua dialettica, e mostrarne così l'essenziale novità, ecco il fine filosofico di questo libretto"""". La crisi del pensiero scientifico tradizionale e la forte reazione al positivismo caratterizzano i primi anni del Novecento. È in questo tempo che Gaston Bachelard, pionieristicamente, dedica una prima parte della sua produzione epistemologica all'opposizione a un realismo troppo sensibile e soggettivo, dando voce alle principali caratteristiche di una conoscenza oggettiva della realtà. È in un quadro di profondo cambiamento storico e scientifico che """"Le nouvel esprit scientifique"""" prende forma, adattando i nuovi metodi del sapere a un'avanzata pedagogia, laddove il """"non"""" si avvale di un primo passo verso un razionalismo costruito attraverso i vari banchi di prova che il savant dovrà superare." -
Sola fide. Filosofia greca e filosofia medievale. Lutero e la Chiesa
"Sola fide"""" non è espressione che l'autore di questo libro (pubblicato qui in prima traduzione italiana) riferisce unicamente alla figura di Lutero. Per Lev Sestov essa è piuttosto una delle più potenti """"dichiarazioni di guerra"""" del pensiero esistenziale contro ogni modello filosofico speculativo che, nei più svariati modi (anche assumendo storicamente forme prossime alla religiosità), mira a racchiudere la spontanea e gratuita manifestazione dell'esistenza entro strutture definitive e concluse. La necessità e l'""""io"""", Atene e Gerusalemme: l'apertura di questa bipolarità e il riconoscimento della sua incomponibilità sono per Sestov i termini stessi entro cui solamente è pensabile una filosofia esistenziale. Tutta la riflessione dell'autore russo sul significato della fede in Lutero rientra nell'orbita di questa esperienza di allontanamento dalle verità condivise e ne mette in luce anche gli inevitabili rischi di """"trasformarsi nel suo opposto""""." -
Paracelso
Nel 1517, a Basilea, fa la sua comparsa un personaggio che sembra avere poteri sconosciuti. Si tratta del medico Philipp Theophrast Bombast von Hohenheim detto Paracelso, che aveva abbandonato la città molti anni prima, e ora vi ritorna per mettere in discussione certezze e rapporti di chi si è sempre cullato nell'illusione di possedere la verità. L'armaiolo Cyprian, figura emblematica di borghese tronfio della propria perfetta integrazione nel tessuto sociale e familiare in cui è nato, vede messe in discussione le sue certezze. Ma l'antagonista Paracelso, a sua volta, prendendosi gioco della moglie dell'armaiolo, Justina, e riducendola a strumento per dimostrare il proprio potere, si rende conto che la manipolazione delle persone - pur finalizzata a una presunta acquisizione di verità - ha esiti incerti e può rivelarsi molto pericolosa. -
L' interno e il mondo
Il volume presenta la traduzione di un manoscritto che risale agli anni Quaranta del Novecento. Queste pagine appartenevano a un progetto più grande, rimasto incompiuto, attraverso il quale Patocka cercava di elaborare una filosofia dell'uomo e dell'interno in senso trascendentale. L'obiettivo critico del testo è il biologismo scientifico del tempo. Da un lato vi si possono riconoscere motivi derivanti dall'idealismo tedesco, dall'altro emerge un approccio fenomenologico nuovo. Esso, quindi, riflette i primi tentativi del filosofo ceco di riformulare in maniera originale il rapporto tra la soggettività e il mondo. Questo progetto mirava a sviluppare una teoria fenomenologica della soggettività che avrebbe dovuto precedere un'interpretazione filosofica della vita organica non-umana, e muoversi in direzione di una filosofia della vitalità. Con il concetto di interno, a cui lavora nei manoscritti degli anni 1939-1945, Patocka intendeva sostituire il concetto di soggetto, rinunciando da un lato alla soggettività trascendentale husserliana, e dall'altro lato al Dasein heideggeriano. -
La struttura del comportamento. Nuova ediz.
La struttura del comportamento (1942) rappresenta il primo contributo originale di Merleau-Ponty alla filosofia del Novecento. La riflessione che qui si inaugura, poi approfondita in Fenomenologia della percezione (1945), prende avvio dall'analisi della concezione del comportamento umano fornita dalle principali scuole di psicologia sperimentale del tempo (in particolare la Gestalttheorie e il comportamentismo), per poi proseguire nella critica e nel tentativo di rielaborazione degli assunti impliciti di tali teorie. L'indagine merleau-pontiana cerca di provare come l'esperienza percettiva, non comprensibile tramite l'applicazione di categorie estrinseche alla percezione stessa, debba essere posta alla base di una nuova fenomenologia, al fine di comprendere, senza pregiudizi, il tessuto dell'esperienza umana.