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Una rivoluzione di forme. Le Scuole Nazionali d'Arte di Cuba
Una delle opere architettoniche più significative della Rivoluzione Cubana è rimasta per molti anni abbandonata nei sobborghi de L'Avana. Le Scuole Nazionali d'Arte (Escuelas Nacionales de Arte) sono state concepite da Fidel Castro e Che Guevara dopo la vittoria della Rivoluzione, in un'esplosione di ottimismo utopico. Il progetto educativo e architettonico delle Scuole proponeva di reinventare l'insegnamento delle arti, proprio come la Rivoluzione sperava di cambiare la società. Purtroppo, le Scuole persero il consenso che le aveva viste nascere e i lavori furono interrotti prima del loro completamento. Il libro esamina convergenze e conflitti tra architettura, ideologia e cultura negli anni Sessanta a Cuba, raccontando lo sviluppo del progetto delle Scuole. Esse restarono semiabbandonate o solo parzialmente in uso fino a quando l'attenzione suscitata dal libro non riuscì a persuadere il governo cubano della necessità del loro restauro. Le Scuole Nazionali d'Arte oggi sono il simbolo eloquente di un sogno utopico e inafferrabile. !Una rivoluzione di forme. Le Scuole Nazionali d'Arte di Cuba"" è stato pubblicato per la prima volta in inglese nel 1999."" -
Attraverso i confini. Lettura, storia ed esperienza estetica in Stendhal e Flaubert
Julien Sorel ed Emma Bovary muoiono perché hanno letto certi libri: c'è pochissimo da scherzare! Senza i memoriali di guerra o i romanzi d'amore le loro vite sarebbero state diverse o, per meglio dire, non sarebbero mai esistite. Chi le ha immaginate, quindi, non avrebbe mai sottoscritto le parole con cui Italo Calvino stabiliva che ""all'interno dei libri l'esperienza è sempre possibile, ma la sua portata non si estende al di là del margine bianco della pagina"""". La fiducia di Stendhal e Flaubert nell'esistenza di un passaggio segreto che conduca il lettore alla scoperta del mondo è incrollabile: per questo l'attraversamento di quel confine si rivela non solo possibile, ma necessario."" -
La follia del nucleare. Come uscirne con la rete ICAN. Nuova ediz.
Il 7 luglio 2017 si è verificata la svolta storica del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari - TPAN, caratterizzata anche dal successivo riconoscimento, a fine anno, del ruolo della società civile con il premio Nobel per la pace conferito alla Rete ICAN (International campaign to abolish nuclear weapons) (Campagna per l'abolizione delle armi nucleari, premio Nobel per la pace 2017). Allo stesso tempo sembra però profilarsi all'orizzonte una nuova ""guerra fredda"""" e il rischio di un conflitto nucleare comincia a riaffacciarsi persino nella consapevolezza pubblica, come si legge nella prefazione di Alex Zanotelli e nell'introduzione di Laura Tussi e Fabrizio Cracolici. La spinta propulsiva del """"percorso umanitario"""" verso il disarmo nucleare, sfociato nel TPAN, può subire rallentamenti. Il rilancio, perciò, dovrebbe passare anche per la via di nuovi percorsi complementari, in particolare attraverso la sua integrazione nel percorso di Parigi per il contrasto al cambiamento climatico. È a partire dalla situazione sopra delineata che, in questo libro, gli Autori intendono proporre una riflessione critica ed innovativa sulla """"follia"""" del problema nucleare (detto mediaticamente """"atomico"""") nei suoi multiformi aspetti tecnici, sociali e politici. Evidenziano la possibilità che una guerra nucleare possa essere scatenata per errore, le conseguenze cataclismatiche di un conflitto atomico, anche limitato, per il clima e per l'ambiente, l'esistenza di complessi militari industriali energetici, il nesso tra nucleare civile e nucleare militare ed infine il trattamento, più che problematico, delle scorie radioattive."" -
Fuori dall'ombra. Voci su Clemente Rebora
Il presente volume apre una nuova collana editoriale promossa dalla sezione Reboriana del Rosmini Institute con l'intento di mantenere viva l'attenzione attorno a Clemente Rebora e di contribuire alla realizzazione di un proficuo e costante dibattito critico attorno al poeta lombardo. Questo primo volume, in particolare, ripercorre l'evoluzione di alcuni temi che hanno caratterizzato la lettura e l'interpretazione della produzione reboriana e, contemporaneamente, realizza un ideale e corale ""omaggio"""" a Clemente Rebora, poeta, uomo e sacerdote, sessant'anni dopo la sua morte. Il testo si presenta suddiviso in più sezioni: «critici e critica», «editori ed editoria», «un poeta sul poeta» e «testimonianze». Una lettera inedita, infine, sigilla il volume facendo riecheggiare nuovamente la voce dell'autore. Contributi di Elisa Marini (Premessa), Pietro Gibellini (Prefazione), Gianni Mussini, Attilio Bettin-zoli, Adele Dei, Matteo Giancotti, Paolo Giovannetti, Matteo Munaretto, Gualtiero De Santi, Isotta Piazza, Guido Oldani, Umberto Muratore, Franco Esposito, Pigi Colognesi."" -
Studi di estetica (2018). Vol. 1
"Studi di estetica"""" è stata fondata nel 1973 da Luciano Anceschi. La sua caratterizzazione accademica e scientifica è stata tale da favorire negli anni l'attivo confronto con diverse scuole di pensiero. Alla rivista hanno infatti collaborato studiosi italiani e stranieri, critici, letterati, e uomini di cultura di varie tendenze. Fino al 2013 sono usciti 66 numeri a stampa suddivisi in tre serie. Dal 2014 ha assunto la sua veste attuale di rivista anche online, e in questa nuova serie viene edita da Mimesis. """"Studi di estetica"""" vuole essere una sede di discussione e di aperto confronto sui temi tradizionali e sulle prospettive più recenti dell'estetica. È una rivista internazionale peer review, impegnata a promuovere il dibattito teoretico e storiografico fra le diverse tendenze critiche che animano l'indagine contemporanea; a favorire gli scambi interdisciplinari e sviluppare relazioni anche coi campi più prossimi e affini all'estetica filosofica; a mantenere alta la qualità delle pubblicazioni nel rispetto del più rigoroso metodo scientifico." -
Il cinema di Carlo Battisti. La favolosa vacanza di un insigne glottologo nel mondo della celluloide
Carlo Battisti, importante linguista e dialettologo, nel 1951 incontra per caso Vittorio De Sica, che gli offre immediatamente il ruolo di protagonista nel film ""Umberto D"""". Alla soglia dei settant'anni il professore entra in un mondo per lui sconosciuto e la sua indole di studioso lo porta a trasformare questa esperienza in un'occasione di ricerca e di creazione: nell'arco di cinque anni, dal 1951 al 1956, Battisti indossa anche le vesti di critico e di teorico del cinema, fino a diventare il soggettista e il supervisore di un documentario. Il libro ricostruisce quell'incontro e i suoi fecondi sviluppi, indagando per la prima volta gli illuminanti scritti di Battisti sulla teoria del linguaggio cinematografico."" -
Piu potere ai cittadini? Il fascino indiscreto della democrazia diretta
La democrazia diretta, l'insieme dei diritti e degli istituti referendari, non solo fa parte dei diritti politici fondamentali, ma è il complemento integrativo della democrazia rappresentativa. È il secondo piede della democrazia, afferma il ricercatore sudtirolese Thomas Benedikter, da tanti anni impegnato per i diritti referendari e la partecipazione dei cittadini. Il referendum propositivo (iniziativa popolare con votazione) e il referendum confermativo per tutte le norme legislative sarebbero le colonne portanti. In Italia però dalla nascita della Repubblica, nonostante un certo utilizzo del referendum abrogativo, regna un concetto limitato della democrazia diretta. Gli strumenti più importanti sono assenti; le regole di applicazione troppo restrittive, tant'è vero che il quorum di partecipazione regolarmente fa fallire le votazioni referendarie nazionali e regionali. Non si usufruisce appieno del ricco potenziale della democrazia diretta, che invece è sviluppato bene in numero crescente in altri paesi europei e non. Pertanto sempre di più i cittadini, frustrati nella loro voglia di partecipazione, chiedono una riforma di questi diritti. Il volume offre un'ottica ampia sulla gamma completa della democrazia diretta, partendo dagli intenti di fondo dei diritti referendari e dall'esperienza raccolta in Paesi con diritti referendari più avanzati. Affronta i problemi e il potenziale della democrazia diretta ed entra nel merito di obiezioni e critiche, spesso mosse contro una partecipazione più diretta dei cittadini alla politica, per arrivare a formulare le linee guida di una possibile riforma dei diritti referendari in Italia. -
La realtà virtuale. Dispositivi, estetiche, immagini
La realtà virtuale nel contemporaneo non può più essere considerata un mero intrattenimento ludico, bensì uno strumento di sperimentazione e di speculazione teorica, capace di stimolare la creatività caratteristica dell’uomo. Per questo motivo è necessario identificare e comprendere alcune delle relazioni che intercorrono tra la realtà virtuale e i diversi ambiti del cinema, della fotografia e dell’estetica, esplicitando la necessità, sempre più urgente, di ritematizzare un argomento che non può più essere concepito solo nei termini di una “questione tecnica”, ma pienamente e decisamente umanistica. Il volume si propone quindi di seguire alcune delle pratiche e dimostrarne il potenziale teoretico, con la precisa consapevolezza che il nuovo affonda comunque le sue radici nel passato, e manifesta evidenti dinamiche di rimediazione e riorganizzazione della percezione. -
Il femminismo delle zingare. Intersezionalità, alleanze, attivismo di genere e queer
«Questo è un libro fondamentale e altamente stimolante, che racconta un mondo di lotte e resistenze femministe trascurate sino a oggi.» - Silvia FedericirnLaura Corradi affronta un fenomeno sociale poco conosciuto in Europa e quasi inesistente in Italia: il femminismo delle donne rom, gitane e traveller. Le zingare appartengono alla più grande minoranza d'Europa, perseguitata nel passato ma anche nel presente. L'attenzione dell'autrice è posta sulle soggettività che producono saperi e lotte contro il sessismo, il classismo, la rom-fobia, le forme di anti-zingarismo sociale e istituzionale - che non accennano a diminuire -, puntando al rispetto culturale nel superamento di patriarcato e omofobia nelle comunità. Il volume offre un'analisi delle ricerche sociologiche recenti che documentano diverse forme di oppressione multipla, ma anche agency politica e attivismo di genere in queste comunità nei vari Paesi europei. Il femminismo delle zingare prende in considerazione il punto di vista e le sfide delle attiviste zingare come protagoniste attive della narrazione di una storia non ancora raccontata. -
Filosofia del tennis. Profilo ideologico del tennis moderno
Borg e Nietzsche, Panatta e Kant, Lendl e Spinoza. Possibile che il modo di giocare di un grande tennista riesca a esprimere una specifica concezione filosofica? E cosa rappresentano, in termini esistenziali, un tiebreak o un match point? Movimenti di pensiero e maestri della racchetta, posti sotto una nuova luce, vengono messi a confronto da Carlo Magnani per comprendere i legami tra due discipline apparentemente distanti. In questo saggio la filosofia entra in campo e diventa protagonista indiscussa, ponendosi come indispensabile chiave interpretativa per conoscere l'essenza del tennis. Una storia parallela rivolta a tutti, nella quale il pensiero dei grandi filosofi trova compimento attraverso il gioco dei grandi tennisti e le regole di uno sport unico. -
Wayne Shorter e il jazz incerto
Membro del quintetto ""classico"""", la formazione storica di Miles Davis, e poi leader per oltre quindici anni dei Weather Report, Wayne Shorter ha attraversato alcune delle più esaltanti fasi del jazz ed è oggi considerato uno dei più importanti sassofonisti viventi. Il saggio di Antonio Marangolo rende omaggio alla visione e alla carriera del maestro di Newark, dagli anni con i Jazz Messengers di Art Blakey alle attuali esperienze del Wayne Shorter Quartet, passando per le collaborazioni con Miles Davis, Joni Mitchell e perfino Pino Daniele. La lezione di Coltrane, di cui Shorter è in un certo senso erede, le sperimentazioni free jazz, il legame con la musica brasiliana e tutte le altre principali questioni legate alla sua musica vengono qui inquadrate sotto una duplice prospettiva: biografica e filosofica. Un libro che ripercorre la carriera di un grande interprete del panorama musicale contemporaneo e di un testimone privilegiato della storia del jazz."" -
Gli italiani alla conquista del West. Tex Willer in tricolore. Una storia di uomini (ma anche di donne)
Le storie di questi Tex Willer italiani ci svelano com'è stata forgiata davvero l'America, e lo fanno con un sorprendente contributo femminile: di queste pagine sono protagoniste anche le cowgirl, le rapinatrici di treni e di banche, le detective e le donne pirata, oltre che le suore missionarie, le madri, le mogli e le amanti appassionate. L'America? L'abbiamo inventata noi italiani, e non solo con Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci. Al momento giusto, in ogni parte del continente è sempre spuntato un Tex Willer italiano a fare da apripista alla Storia, dal Texas delle grandi mandrie fino alle terre dei Sioux e ai flutti dorati dei Caraibi. A creare il mito letterario del Far West è stato il cowboy siculo-texano Charlie Siringo, che ha dato la caccia a Billy the Kid e al Mucchio Selvaggio e poi ha reso nota al mondo quell'epopea pubblicando un libro da un milione di copie e lavorando da consulente a Hollywood per i primissimi film western. Un altro italiano, il bergamasco Giacomo Costantino Beltrami, ha esplorato le sorgenti del Mississippi andando alla ventura fra i Sioux e ha scritto il primo dizionario della lingua di Cavallo Pazzo. E a New Orleans, il grande porto del West sui Caraibi, ha fatto base il genovese Giuseppe Bavastro, capitano corsaro di Simón Bolívar. -
I miei fantasmi. La ricerca psichica sul paranormale
Durante l'età vittoriana moltissimi intellettuali, scienziati e filosofi si interessarono alla ""ricerca psichica"""", ovvero allo studio di fenomeni paranormali come la telepatia, la telecinesi, lo spiritismo e la chiaroveggenza. Il presente volume raccoglie e traduce una selezione di articoli che William James dedicò a questo affascinante e controverso ambito di ricerca. Questi saggi, di importanza storica, ci introducono in una dimensione dell'opera di James in cui l'ansia di una prova scientifica della vita oltre la morte si intreccia con toccanti vicende personali e ci permettono di gettare uno sguardo inedito sulla nascita della psicologia e sull'evoluzione del pragmatismo filosofico."" -
Libertà di pensiero. Girodano Bruno, John Stuart Mill e Paul K. Feyerabend
La libertà può essere effimera, ma non per questo meno splendente. A partire da questo assunto si sviluppa il percorso proposto da Giulio Giorello in una raccolta di saggi ispirata da tre figure imprescindibili per il concetto di libertà: Giordano Bruno, John Stuart Mill e Paul K. Feyerabend. Epoche e visioni differenti, eppure molti sono i fili conduttori che collegano questi autori, primo tra tutti la necessità di esercitare la ragione e imbracciare le armi della critica. Sulla scia della rivoluzione cosmologica tracciata da Bruno, emerge l'esigenza di giudicare criticamente gli eventi, non accettando nessuna teoria come inconfutabile ed esercitando il dissenso, come suggerisce anche l'anarchico ""epistemologico"""" Feyerabend. Ed è proprio con Feyerabend che si realizza quel rovesciamento di prospettiva che si interroga se la scienza non sia diventata strumento di dominio e se la tecnologia non si sia trasformata nel sostegno più efficace alla burocrazia che invade le nostre esistenze mirando a una sorta di controllo totale."" -
Superman & Co. Codici del cinema e del fumetto
I novant'anni dalla nascita di Mickey Mouse e gli ottanta da quella di Superman diventano un'occasione per riflettere sulla natura crossmediale degli eroi della mitologia contemporanea. Dal medium di partenza entrambi si sono diffusi rapidamente ad altri supporti, sviluppando nuove narrazioni e creando, tra la pagina e il grande schermo, le condizioni del loro successo. Un percorso seguito da tanti altri eroi dell'immaginario, compresi quelli dell'universo Marvel creato da Stan Lee. Oggi, nell'epoca della crossmedialità, della convergenza dei media e dei cinecomics, sembra naturale che esista uno stretto legame tra fumetto e cinema, che sussistano una serie di reciproche influenze. Tuttavia il pubblico si chiede ancora quale genere sia più ""nobile"""", quale sia nato prima, se l'uno sia figlio dell'altro, o quanto l'uno dipenda dall'altro. Gli studiosi si sono lungamente impegnati nel tentativo di definire la natura di tale relazione, senza però mai analizzarne i codici con un rigoroso metodo comparativo. Un'operazione al centro di questo libro che, grazie all'ausilio di numerose illustrazioni, si pone come rinnovato momento di discussione e di critica e introduce anche la prima teoria per una semiologia del cinema d'animazione."" -
Il filo di Arianna. Trattati di alchimia dall'antichità al XVIII secolo. Nuova ediz.. Vol. 4
Importante e completa raccolta di trattati alchemici, con testi finora in gran parte inediti o poco noti. Il titolo dell'opera, ""Il filo di Arianna"""", allude al tortuoso percorso che gli alchimisti devono affrontare per giungere al compimento della loro Opera. I testi scelti sono tra i più significativi dell'alchimia nella sua storia millenaria, in prosa o in versi, sotto forma di trattati, dialoghi, racconti o fiabe. I testi sono corredati da un ricco repertorio di immagini alchemiche."" -
Il filo di Arianna. Trattati di alchimia dall'antichità al XVIII secolo. Vol. 3
Importante e completa raccolta di trattati alchemici, con testi finora in gran parte inediti o poco noti. Il titolo dell'opera, ""Il filo di Arianna"""", allude al tortuoso percorso che gli alchimisti devono affrontare per giungere al compimento della loro Opera. I testi scelti sono tra i più significativi dell'alchimia nella sua storia millenaria, in prosa o in versi, sotto forma di trattati, dialoghi, racconti o fiabe. I testi sono corredati da un ricco repertorio di immagini alchemiche."" -
Il filo di Arianna. Trattati di alchimia dall'antichità al XVIII secolo. Vol. 1
Importante e completa raccolta di trattati alchemici, con testi finora in gran parte inediti o poco noti. Il titolo dell'opera, ""Il filo di Arianna"""", allude al tortuoso percorso che gli alchimisti devono affrontare per giungere al compimento della loro Opera. I testi scelti sono tra i più significativi dell'alchimia nella sua storia millenaria, in prosa o in versi, sotto forma di trattati, dialoghi, racconti o fiabe. I testi sono corredati da un ricco repertorio di immagini alchemiche."" -
Donatoni e il fare musica. 1949-1972. L'opera al nero
Nel mettersi sulle tracce del cammino compositivo di Franco Donatoni, lungo il tratto che in particolare si articola tra l'anno del «dono» costituito dall'ascolto del quarto Quartetto di Bartók (1949) e l'atto autosacrificale che fu la scrittura di To Earle two (1972), il pensiero deve abbandonare ogni porto sicuro, ogni sapere predisciplinato, rimettendo in gioco concetti e prassi euristiche. Partecipare al carattere labirintico di tale cammino, alla sua facoltà mimetica di attestarsi ogni volta in una configurazione di stilemi e grammatiche da attaccare e corrompere. Nell'«ogni volta unica» di queste stazioni, la musica di Donatoni si svicola come ulteriorità e insieme come resto linguistico. Ben lontano in realtà da ogni esoterica, questo cammino, o «opera al nero», si rivela come una trasmutazione sempre in atto, spinozianamente tesa alla sperimentazione del far-si capace di un corpo, di «cosa» può essere capace un corpo, compositore o esperiente che sia. Il rapporto tra corpo e cosa, raccolto attorno alla nozione, assolutamente centrale in quegli anni, di «materiale», è così aperto ad una dimensione di attuale, reciproca affezione, strutturata come una scena semiotica. Un chiasma che offre due prospettive, entrambe legate al binomio weiliano attenzione/attesa: dalla parte del corpo, la possibilità di un'etica della vita activa, giocata sulla pratica inesausta di attenzione all'evento sonoro, alla sua portanza di dono. Dalla parte della cosa, quella di disseminare i lineamenti di un'estetica gnoseologica, ove giudizio e analisi, lungi dal contornarla e stabilirne l'apparenza, ne raccolgono l'attributo di actuositas, la sua attesa a un senso ad-venire. -
Epocalisse. Appunti di un cronista pessimista
Un libro che invita a guardare la realtà con lo sguardo del pessimista che si augura di avere torto e porta avanti la sua battaglia intellettuale proprio sperando che sia così. Premessa di Raffaele Simone.""Sono un vecchio giornalista di carta che vede cadere a pezzi, giorno dopo giorno, calcinaccio dopo calcinaccio, il suo mondo. Tutto qui."""" Marco Pacini intreccia in queste pagine la sua esperienza personale e il suo lavoro di cronista per analizzare le vicende di maggior attualità - dallo sfascio post-elettorale alle tanto discusse fake news -, utilizzando una sana dose di """"pessimismo attivo"""". Senza scadere in logiche disfattiste, Pacini sottolinea la necessità di opporre a un ottimismo acritico l'arma del buon senso. Basta osservare, guardarsi intorno, per scoprire che, oltre il diktat del tecno-ottimismo, non esiste soltanto il deserto della diffidenza e del pregiudizio. Come sostiene l'autore, il pessimismo """"è reazionario solo nel senso che prova a reagire alla progressiva scomparsa del pensiero critico"""".""