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L' era Marchionne. Dalla crisi all'americanizzazione della Fiat
Un’incalzante e documentata indagine giornalistica. Il ritratto anticonvenzionale di uno dei personaggi più controversi della vita economica e sociale del nostro paesernrn«Ma i suoi dipendenti, e più in generale i cittadini italiani, hanno valide ragioni per rimpiangerlo? Ad alimentare qualche sano dubbio in merito è una lunga, documentata e spietata indagine giornalistica: L’era Marchionne di Maria Elena Scandaliato» - Carlo Formenti, MicroMegarnrn""Sergio Marchionne non potrà riprendere la sua attività lavorativa."""" Sabato 21 luglio, FCA dirama un comunicato destinato a sconvolgere i mercati e l'opinione pubblica. Sergio Marchionne, l'uomo che negli ultimi anni ha guidato il rinnovamento del gruppo FIAT, è gravemente malato ed è costretto a passare il testimone, segnando così la fine di un'era iniziata nel 2004 e contraddistinta da luci e ombre. Secondo alcuni, un manager illuminato, secondo altri, l'artefice di un processo che, pezzo dopo pezzo, ha determinato la demolizione del sistema di relazioni industriali nel nostro Paese. Il contratto nazionale di lavoro, il travagliato rapporto con la FIOM e con gli operai degli stabilimenti di Pomigliano e Mirafiori, la """"secessione"""" da Confindustria, sono soltanto alcune delle più discusse operazioni condotte da Marchionne sull'onda di una globalizzazione sempre più spietata e selvaggia. L'inchiesta della giornalista Maria Elena Scandaliato si propone di raccontare chi è veramente il supermanager Sergio Marchionne e di comprendere le """"condizioni ambientali"""" nelle quali egli ha operato in questi anni. In fondo Marchionne non ha svolto altro che il lavoro per il quale è stato lautamente pagato, ovvero """"generare profitto unico fine dell'impresa"""", per citare Cesare Romiti. È stato il sindacato, piuttosto, ad aver tradito la sua missione naturale e ad aver smesso di combattere al fianco dei lavoratori."" -
Critica alla cooperazione neoliberale. Resilienza e governance nelle politiche di aiuto allo sviluppo
In uno scenario globale in cui si dà per scontato che rischi e pericoli vadano oltre le nostre possibilità di controllo, la resilienza entra in gioco, come una sorta di codice di condotta, per responsabilizzare stati fragili e individui vulnerabili, facendo leva sulle loro capacità di adattamento e di assorbimento del danno. L'adattamento è una delle virtù cardinali del neoliberalismo e costituisce il nucleo concettuale della significazione politica della resilienza. Gli individui devono far fronte ai mutamenti che derivano da un sistema in continua trasformazione, nel quale agiscono senza alcuna rete di protezione, esercitando una logica adattiva che forgia le loro soggettività e le declina secondo gradi diversi di flessibilità. La resilienza è diventata oggi il tratto saliente delle politiche di cooperazione allo sviluppo, nelle quali le forme di abbandono, prodotte dallo smantellamento dei sistemi di welfare e dalla smobilitazione degli organismi internazionali, vengono narrate come strategie di empowerment e di auto-responsabilizzazione. -
Rosminianesimo filosofico 2018
«Rosminianesimo filosofico» costituisce un autentico osservatorio di natura storico-teoretica, grazie al quale vengono mappate tutte le interpretazioni che nel corso del tempo sono state date del pensiero rosminiano. «Rosminianesimo filosofico», inoltre, pone in dialogo teoretico Rosmini con i più diversi pensatori di ogni tempo, ubbidendo a criteri ermeneutici di analisi critica, miranti a verificare, di volta in volta, il valore imprescindibile degli asserti di ciascun filosofo nel contesto specifico del loro porsi. In tal senso il background di ciascun pensatore e l'area tematica di appartenenza divengono, nel loro insieme, un luogo privilegiato e imprescindibile di osservazione. I contributi presenti nel volume sono suddivisi in tre sezioni, dedicate rispettivamente alla storia del rosminianesimo fIlosofico, al confronto del pensiero rosminiano con i pensatori d'ogni tempo, e alle recensioni inerenti i volumi di area rosminiana, i quali, nel corso del tempo, hanno contribuito a generare filoni teoretici diversificati alla luce di un comune riferimento alla teoresi rosminiana. Il volume di quest'anno raccoglie, in apposita appendice, anche i contributi del ""Cenacolo rosminiano"""", organizzato dal Rosmini Institute presso il Sacro Monte Calvario di Domodossola il 18 e il 19 novembre 2017, intitolato """"Consenso o conflitto? La società civile nel pensiero di Antonio Rosmini""""."" -
Il disegno del paesaggio sonoro
Basandosi sugli strumenti provenienti dalle discipline che afferiscono ai soundscape studies e sui modelli di descrizione eidografica tipici delle mappe, e raccordandoli con gli approcci contemporanei propri della disciplina del disegno, il libro indaga metodologie e pratiche transdisciplinari per rappresentare i ""paesaggi sonori"""". Il volume è suddiviso in tre capitoli. Il primo cerca di fare chiarezza sulle relazioni tra cultura visuale e cultura uditiva, in riferimento soprattutto al disegno e alla nozione di rappresentazione, e sullo stato dell'arte dei soundscape studies. Il secondo propone una classificazione degli approcci alla rappresentazione sonora, ponendo l'attenzione soprattutto su alcune pratiche di sound mapping individuabili nei contesti artistici. Il terzo, infine, presenta e discute i paradossi, le questioni salienti e le potenzialità dei progetti di mappatura sonora, alla luce dei modelli e delle pratiche contemporanei del disegno e della rappresentazione."" -
Riso e sorriso e altri saggi sulla nonviolenza nella Grecia antica
La nonviolenza è una prerogativa della cultura orientale? Questo libro esplora la presenza di forme di pensiero e di azione sostanzialmente riportabili all'idea di gestione nonviolenta dei conflitti nella Grecia antica. Esso identifica il ruolo che il riso e il sorriso possono giocare nella risoluzione dei contrasti interpersonali; illustra i consigli di 'lavoro su se stessi', oltre che sull'altro, dati dai filosofi antichi; mette a fuoco alcune regole utilizzate per combattere la violenza senza ricorrere alla violenza; presenta le pratiche femminili di mediazione; individua varie forme di diplomazia, e ufficiali e 'dal basso', e mostra, infine, le dinamiche efficaci in vista della conciliazione tra avversari sia in casi di guerre civili sia in casi di guerre interpoleiche. -
È tutto vero! Saggi e testimonianze in onore di Luigi Vero Targa
Dalla discussione dell'onnialetismo - la tesi filosofica secondo la quale ogni proposizione è vera - all'analisi della trappola del negativo - per cui il positivo è identificato con il negativo del negativo -, dalla testimonianza della filosofia come stile di vita all'approfondimento della nozione di pura differenza, il volume raccoglie trenta contributi di allievi e colleghi di Luigi Vero Tarca che si confrontano con la sua prospettiva filosofica. -
Il principe delle nubi. Hugo Ball e le forme dell'avanguardia
Erede del pensiero di Nietzsche e dei poeti romantici, Hugo Ball è stato un autore eclettico, un dandy e un provocatore. Personaggio della klassische Moderne tedesca, è una figura del confine, del trapasso e della contraddizione e pertanto non si lascia catalogare in nessun particolare movimento artistico o letterario, pur avendo contribuito in modo fondamentale alla cultura del primo Novecento e alla diffusione ""europea"""" delle nuove tendenze e delle nuove modalità espressive nate in seno ai movimenti d'avanguardia. Dal dada all'attivismo politico-rivoluzionario fino al ritiro ascetico in Ticino e all'interesse per la psicoanalisi e per la pratica dell'esorcismo antico, questo libro cerca di ripercorrere le tappe del percorso artistico e intellettuale di Hugo Ball, analizzando non solo le sue opere più conosciute, i versi sonori o gli appunti diaristici, ma anche i suoi scritti inediti, le sue opere saggistiche e le sue poesie meno note, come i """"Sonetti schizofrenici""""."" -
La dotazione. L'azione sociale oltre la giustizia
Come inquadrare quelle azioni sociali in cui le persone danno di più di quanto la situazione richiederebbe senza per questo essere dono classico? Queste azioni, che chiamiamo di dotazione, costituiscono un registro inesplorato dalla sociologia contemporanea, pur essendo frequenti nella letteratura e nella pratica. La nuova teoria dei registri d'azione apre questo spazio di ricerca opposto alla dominazione. La dominazione qui viene riletta in azione come trasgressione dei vincoli di giustizia che fanno da comune denominatore alle più note teorie contemporanee della giustizia sociale. Dopo la teoria dei regimi d'azione di Boltanski e Thévenot, la teoria dei registri d'azione apre la possibilità di un rilancio della critica sociale su nuove basi e guarda alla costruzione di una società post-crisi della dotazione. Ovvero una società delle capacitazioni estese, che tenga insieme la creazione di valore condiviso e una forma non individualizzata di realizzazione di sé. -
I linguaggi del rito. Prospettive antropologiche sulla religiosità giapponese
Il libro offre una chiave di lettura antropologica della cultura rituale nell'esperienza religiosa giapponese analizzandone alcune espressioni cerimoniali, rituali e festive in aree urbane e rurali. In questo percorso dalle molteplici diramazioni tematiche, l'accento viene posto su elementi distintivi delle nuove forme della cultura rituale, evidenziando sia il peculiare sincretismo sia la creatività culturale della religiosità giapponese nell'elaborare nuove pratiche rituali in risposta alle problematiche e alle esigenze della società contemporanea. -
La cura nel tempo. Tempus fugit
Il presente volume intende approfondire la componente temporale nella cura dei pazienti, in particolare nella cura di quelli che si trovano in una situazione di fine vita. L'autrice ha scelto la situazione-limite del paziente oncologico in cure palliative proprio perché questi pazienti hanno una percezione del tempo ""amplificata"""" dalla morte imminente: il limite che vivono concede un senso più profondo al loro vissuto e permette a chi li assiste di provare a dare un nuovo senso della somministrazione della cura. Così, se il fine ultimo di medici e operatori sociosanitari è quello di curare e assistere i pazienti, tutti loro dovrebbero mettersi nella condizione di capire quale sia la percezione del tempo degli assistiti e quale può essere il percorso di cura più consono ai loro bisogni. Nelle cure palliative il paziente è soggetto e protagonista: a lui è dedicato lo studio di analisi e sintesi sulla percezione del tempo, l'approccio ermeneutico di interpretazione e il modello di cura che si delinea. Il tempo è, in senso filosofico e pratico, la vera cura per la malattia."" -
Scenari. Rivista semestrale di filosofia contemporanea & nuovi media (2018). Vol. 8
Attraverso il commento dei fatti più significativi nell'ambito della politica, della cultura, dell'arte e dell'economia, la rivista Scenari, quadrimestrale di approfondimento culturale di Mimesis Edizioni, vuole costituirsi come un potente laboratorio di idee e dibattito, fornendo ai lettori la possibilità di commentare gli articoli attraverso blog appositamente dedicati. -
Il panico. Ospite imprevisto. Diagnosi del disturbo e terapia EMDR
Il panico, come risconoscerlo? Quali meccanismi lo provocano? Due autorevoli esperte di EMDR ci mostrano come affrontare e sconfiggere uno dei disturbi più diffusi del nostro tempo.Il panico, questo sconosciuto. Come riconoscerlo? Quali sono i meccanismi che lo provocano? Paola Vinciguerra e Isabel Fernandez raccolgono in questo volume non soltanto le considerazioni cliniche sul DAP (disturbo da attacchi di panico), ma anche le testimonianze di coloro che il panico lo hanno vissuto e superato. I dati più recenti parlano chiaro: il numero di italiani che soffre di attacchi di panico aumenta vertiginosamente e l'età d'insorgenza del disturbo si sta notevolmente abbassando. Attraverso l'approccio psicoterapeutico dell'EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), considerate oggi strumento risolutivo per il trattamento del DAP, Vinciguerra e Fernandez ci mostrano come affrontare e sconfiggere uno dei disturbi più diffusi del nostro tempo. -
Desiderio di vita. Conversazioni sulle metamorfosi dell'umano. Nuova ediz.
Ciò che unisce autori come Adorno, Canetti e Gehlen, così dissimili tra loro, è senz'altro la natura ""mossa"""", """"plastica"""" dell'esistenza umana. Su questo argomento vertono principalmente le riflessioni che i tre studiosi intrecciano conversando tra loro e che sono raccolte nel presente volume. In Canetti la proclamazione senza incertezze del diritto del vivente alla metamorfosi si accompagna alla critica di qualsiasi forma di organizzazione che definisca in termini rigidamente burocratici e semplicemente ideologici il desiderio irrinunciabile di libertà. Adorno, nella sua riproposizione del tema della soggettività, non riducibile a ciò che appare essere oggi il suo destino di reificazione senza residui, fa ancora valere l'importante ruolo del sociale, nelle sue articolazioni storicamente determinate, per lo svolgimento delle stesse pratiche di soggettivazione. Il punto di vista antropologico e sociologico assunto da Gehlen vuole affrontare invece soprattutto la complessa questione di come un essere esposto quale è l'uomo - una sorta di """"animale non consolidato"""" (F. Nietzsche) - possa conservarsi effettivamente, e nonostante tutto, in vita."" -
La prosa del mondo
Quando si parla del problema dell'espressione in Merleau-Ponty non si può non far riferimento a un testo su tutti: ""La prosa del mondo"""". Rimasta incompiuta - e forse per questo motivo meno conosciuta rispetto ad altre opere - """"La prosa del mondo"""" determina una vera e propria svolta nell'itinerario concettuale di Merleau-Ponty. Nato dall'interesse del filosofo per il linguaggio letterario e influenzato dallo studio di """"Che cos'è la letteratura?"""" di Sartre, il volume presenta le riflessioni di Merleau-Ponty sul linguaggio in generale, ma elabora anche una teoria dell'espressione che si spinge ad affrontare temi come il dialogo e il rapporto con l'altro, la problematica antropologica della comunicazione, l'espressività nell'arte e le sue prime manifestazioni nei bambini."" -
Le metamorfosi della questione sociale. Una cronaca del salariato
Ci sono voluti secoli di sacrifici, sofferenze ed esercizio continuo della coercizione per fissare il lavoratore al posto di lavoro, poi per mantenercelo associandogli una vasta gamma di protezioni che definiscono uno statuto costitutivo dell'identità sociale. Ma è proprio nel momento in cui la ""civiltà del lavoro"""", nata da questo processo secolare, sembrava ormai consolidata sotto l'egemonia del lavoro salariato e con la garanzia dello Stato sociale, che l'edificio si è crepato, facendo risorgere la vecchia ossessione popolare di dover vivere """"giorno per giorno"""". Ormai il futuro ha impresso il sigillo dell'aleatorio. La questione sociale si pone, oggi, a partire dal centro della produzione e distribuzione della ricchezza, nell'impresa, attraverso il regno indiscusso del mercato; non è dunque, come si crede comunemente, quella dell'esclusione. Si traduce nell'erosione delle protezioni e nella vulnerabilità degli status. L'onda d'urto prodotta dallo sgretolamento della società salariale attraversa l'intera struttura sociale e la scuote da parte a parte. Quali risorse si possono mobilitare per far fronte a questa emorragia e salvare i naufraghi della società salariale?"" -
All'ombra delle maggioranze silenziose. Ovvero la fine del sociale
Le masse sono facilmente manipolabili dal potere? rnA novant'anni dalla nascita di Baudrillard, un provocatorio saggio del sociologo francese sulla critica del sistema socio-economico occidentalernLe masse sono facilmente manipolabili dal potere e soggette al condizionamento dell'informazione? Secondo Baudrillard, esse costituiscono un'entità restia al dominio e a ogni tipo di impiego strumentale. Sono molto più potenti delle stesse forze che pretenderebbero, tradizionalmente, di controllarle, siano queste ultime poteri politici o economici, sondaggi o statistiche ""scientifiche"""". Mentre oggi assistiamo a una sorta di ipertrofia della dimensione sociale, ovunque evocata e richiamata per colmarne l'assenza di significato, Baudrillard presenta la tesi che il """"sociale"""" non esista più, e che forse non sia nemmeno mai esistito altrove che nella teorizzazione scientifica. """"All'ombra delle maggioranze silenziose"""" è un testo che mantiene inalterato, dopo quasi quattro decenni dalla prima pubblicazione, il suo carattere apertamente provocatorio e severamente critico nei confronti della logica del sistema socio-economico occidentale e delle stesse scienze sociali, in primis la sociologia. Da lungo tempo fuori commercio in Italia e a breve distanza dal decennale della scomparsa, questo libro costituisce un'introduzione al pensiero di Jean Baudrillard."" -
Spoliazione. I senza casa, senza patria, senza cittadinanza
Piazza Syntagma e Gezi Park, la Primavera araba e Occupy Wall Street, le rivolte in Grecia e i Gilets Jaunes. Negli ultimi anni importanti movimenti di protesta hanno scosso la società capitalista per portare all'attenzione dell'opinione pubblica il grido degli oppressi. Judith Butler, la più importante teorica del femminismo, e Athena Athanasiou, studiosa dei movimenti di rivolta in Grecia e membro della sinistra radicale del suo Paese, analizzano questi avvenimenti alla luce del concetto di ""spoliazione"""" teorizzato da Goffman, per indagare le sue connessioni con il riconoscimento, la performatività, il genere, la protesta, la biopolitica e la convivenza. Il dibattito ruota intorno a coloro che hanno perso il loro Paese, la loro nazionalità, la loro proprietà, e sono stati espropriati della loro appartenenza al mondo, sentendosi traditi da chi non li ha ascoltati. Che significato assume per un individuo questo senso di precarietà, questa perdita sostanziale, in una cornice capitalistica dominata dalla logica del possesso? Il libro fornisce una riflessione sui modi in cui il potere performativo può operare come resistenza politica, proponendo ipotesi interpretative sull'agire della folla quando si raduna per protestare contro la spoliazione psicologica, politica ed economica a cui le popolazioni sono oggi sottoposte."" -
Era Mario Perniola. Storia di un'amicizia
"Quella sera d'estate in cui ha posato il suo sguardo sulle onde del mare, poco sotto l'equatore, quell'isola era diventata la sua conquista a sud del mondo, tra riti afro-brasiliani e baobab, vicino al cuore selvaggio. Quella sua chiamata inaspettata, una mattina in cui le acque del quotidiano si sono fermate, e le notizie, anche se attese, non potevano essere ricevibili al loro giungere. Quelle passeggiate, quelle confidenze e quelle lezioni in cui ci si accorgeva pian piano che la strada rettilinea era in realtà infinitamente sinuosa, curva, caleidoscopica, labirintica, e che proprio per questo bisognava abbandonarsi ai suoi enigmi e alle sue differenze. Quella sua capacità di teorizzarsi, di dar prova su di sé che vita e scrittura formano un unico grande stile attraverso cui sapersi muovere nell'esistenza senza rimandarsi continuamente in un tempo che deve ancora venire. E poi quelle notti, quelle notti lunghissime aggrappati a un filo al buio e al silenzio, uniti dallo scorrere elementare del vitale e della sua nobile resistenza. Un'amicizia rara difficilmente pensabile oggi in cui i rapporti umani, moltiplicati e facilitati come mai prima, diventano sempre più solo dei contatti intercambiabili e sempre meno storie e avventure inesauribili. Chi tocca questo libro non tocca un libro, tocca un uomo.""""" -
Per una filosofia della danza. Danza, corpo, chair. Nuova ediz.
È indubbio che la danza sia un'arte vivente dei corpi. Questo dato di per sé evidente, tuttavia, non basta a conferirle lo statuto di un'attività che si esaurisce nella costituzione corporea. Considerando il processo di rottura con la tradizione che la svincola dall'etichetta di arte d'evasione e la inscrive nelle svolte più rilevanti del XX e del XXI secolo, è possibile sostenere che, a un livello più profondo, la danza non muove solo il corpo. Essa, potremmo dire, è un corpo che è più del corpo. È l'arte di farne intravedere la dimensione originaria, di muoverne il suo stesso essere: la chair. Attraverso l'originale elaborazione che di questa nozione dà Merleau-Ponty, il testo propone una filosofia della danza attraverso una ""filosofia della chair"""", allo scopo di ricollocare la danza nell'evoluzione stessa dell'arte e delle arti nella loro relazione col pensiero."" -
Io volevo andare nella foresta. Storie di vita per una sociologia dell'esperienza trans
Scopo del testo è riconsegnare la parola a chi, attraverso il proprio corpo, esperisce la condizione trans. Per lungo tempo il ""sapere esperto"""" ha monopolizzato i discorsi sul tema e anche per questo motivo, attraverso la raccolta di storie di vita di soggettività trans, il libro propone una riflessione sociologica sul significato che l'esperienza assume direttamente per chi si racconta. La ricerca qui presentata al lettore vuole esplicitare la consapevolezza della malleabilità del materiale umano soffermandosi sulla comprensione dell'esperienza sociale.""