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Per la critica della ragione europea. Riflessioni sulla spiritualità illuminista
In un momento in cui il progetto di unificazione europea sembra sparire non solo dall'agenda dei politici, ma anche dall'immaginario collettivo dei cittadini dell'Unione, si tratta di chiedersi di quali valori comuni può e deve dotarsi l'Europa per ridare vita a un futuro condiviso. Ne va della sopravvivenza dei singoli stati europei. Per fondare un futuro comune, è indispensabile costruire una mitologia politica comune. È necessaria una forma di spiritualità che unisca non solo le menti, ma anche i cuori degli europei. Tale spiritualità può essere ritrovata in una certa eredità illuminista, più precisamente in quella declinazione radicale dell'Illuminismo che ha saputo fondare i valori della tolleranza, dell'eguaglianza e, soprattutto, della libertà individuale su una concezione del mondo di tipo materialistico. L'Illuminismo sta alla base del progetto comune europeo, ciò accade perché con esso non si intende solo un'astratta filosofia, ma anche un modo di stare al mondo, che fa della finitezza e della vulnerabilità dei viventi (si pensi alla Ginestra leopardiana) il punto di partenza di quella pratica di accoglienza dell'altro che deve stare alla base di ogni autentica democrazia. -
Cinema tedesco: i film
Lungo l'arco della sua traiettoria, il cinema tedesco ha avuto a più riprese grandissimo rilievo, esercitando anche un ruolo di punta sul piano internazionale. Il volume ripercorre questa storia attraverso una selezione dei film che ne sono stati protagonisti: dalla stagione del ""cinema d'autore"""" degli anni Dieci, in cui il nuovo mezzo si avvalse della collaborazione dei più noti protagonisti della scena letteraria e teatrale dell'epoca, al periodo weimariano, caratterizzato dalle invenzioni del cinema espressionista e dalla messa a punto di un complesso, raffinato sistema linguistico; dalla fase che accompagna gli anni del nazismo, in cui si fa portavoce delle parole d'ordine del regime, ma anche delle sue, ancor oggi dibattute, contraddizioni, al periodo apparentemente più provinciale dell'immediato dopoguerra, oggetto peraltro di riletture e riconsiderazioni in anni recenti; dall'exploit del Neuer Deutscher Film, che riporta il cinema tedesco a una posizione preminente nel contesto europeo, alla situazione degli ultimi decenni, orientata verso gli standard del racconto internazionale, ma non senza varchi verso modelli autoriali e sintesi tra questi due ambiti."" -
I topi grigi (Ghione, 1918)
I Topi Grigi è un serial tra i più lunghi prodotti durante il periodo del cinema muto italiano. Creato e interpretato da Emilio Ghione (1879-1930), fa parte della decennale saga di Za la Mort, un apache che si aggira nei bas-fonds di Parigi, iniziata nel 1914. Per la storiografia cinematografica ha da sempre rappresentato un esempio emblematico di cinema popolare, ispirato a diversi generi e sottogeneri letterari e cinematografici, soprattutto d'Oltralpe. Lungo le otto puntate emergono il racconto nero e il poliziesco, l'esotico di Salgari si intreccia al romanzo dumasiano, mentre l'improbabile e l'inverosimile si confondono con alcuni tratti naturalisti e con il bisogno oraziano dell'angolo al quale il protagonista tende, soprattutto dopo ogni metamorfosi che le mirabolanti avventure e disavventure richiedono al nostro eroe: uno Za la Mort in versione ulissiaca. -
Il senso della dissonanza. Racconti di quel che conta nella vita economica
"Ricerca"""" è la parola d'ordine dell'età dell'informazione, ma in questo studio sull'innovazione David Stark esamina un differente tipo di ricerca - quello che si dà quando non sappiamo cosa stiamo cercando e tuttavia riusciamo a riconoscerlo una volta che lo troviamo. Basandosi sulla nozione di indagine collaborativa introdotta da John Dewey, Stark usa l'etnografia per studiare quelle situazioni problematiche in cui gli attori sociali si mettono alla ricerca di ciò che ha valore. I casi presi in considerazione analizzano le storie di un gruppo di operai ungheresi, di alcuni team di professionisti all'interno di una new media company nella Silicon Alley di New York, di operatori finanziari che a Wall Street si occupano di derivati. Nell'affrontare l'incertezza, le organizzazioni traggono beneficio dalla tensione tra criteri di valore in competizione fra loro. La dissonanza tra diversi principi di valutazione può di fatto portare a delle scoperte. Espressa in termini un po' diversi, possiamo trovare la stessa idea nel """"Canto X"""" del """"Purgatorio"""" della """"Divina Commedia"""": """"Non tener pure ad un loco la mente""""." -
Crisi economiche e mutamenti (geo)politici
Questo libro nasce dall'esigenza di chiarire alcuni aspetti fondamentali generalmente trascurati delle crisi economiche. Oltre il piano strettamente finanziario c'è quello (geo)politico, che segna i ""veri"""" sviluppi di una crisi in una data fase storica. I crolli finanziari vanno trattati come fenomeni epidermici, generati da sconquassi che avvengono nelle profondità dei rapporti di forza tra aree di paesi, egemonizzate da poli di potenza in crescente attrito. Le cadute in borsa, la volatilità dei titoli azionari, lo scoppio delle bolle speculative e il successivo """"decadere"""" dei fattori reali dell'economia (arretramento della produzione, crescita della disoccupazione, fallimento degli operatori industriali, ecc.) indicano trasformazioni più vaste che modificano l'architettura (geo)politica del mondo. È, esattamente, quello che annuncia l'epoca in cui viviamo."" -
Pensare per immagini. Arte e simbolo nel Rinascimento. Alcune testimonianze dai musei milanesi
Il Rinascimento italiano ha saputo valorizzare il rapporto tra pensiero e immagine in maniera unica e per certi versi insuperata. In questo volume l'incontro tra arte, storia, iconologia e filosofia consente di indagare, secondo varie sensibilità e differenti tipi di approccio, i sincretismi e i nessi simbolici maturati in epoca rinascimentale, riservando un'attenzione particolare ad alcune loro declinazioni milanesi. -
La clinica delle persone. Nuove frontiere della relazione terapeutica per non ripetere l'errore di Cartesio
Tradizionalmente gli psicologi si sono occupati di psiche, mentre il soma è stato esclusivo appannaggio di medici e chirurghi... ma questa distinzione disciplinare, ereditata da una filosofia occidentale di stampo platonico-cartesiano, ha ancora senso oggi? Una clinica che parcellizza il sapere e gli interventi sanitari è ancora in grado di farsi carico delle sempre più articolate esigenze assistenziali e di cura dei nostri pazienti? Sulla base dei più recenti sviluppi delle ricerche in ambito neuroscientifico ed etologico applicate alla relazione terapeutica, questo volume propone al lettore una riflessione epistemologica sull'opportunità di riunire l'infranto, ovvero di ridurre la distanza che intercorre tra le discipline sanitarie accomunate dal prefisso ""psi-"""" (psichiatria, psicologia e psicoterapia). Lo scopo del libro è quello di aiutare coloro che si occupano a vario titolo di salute """"mentale"""" (e non solo) a giungere a una più nitida e multifocale comprensione della tridimensionalità (mente-corpo-cervello) del mondo interno ed esterno dei pazienti di cui si prendono cura."" -
Il male comune nella storia. Le donne collaborazioniste processate a Milano dal 1945 al 1947
Guardare le collaborazioniste con gli occhi della storia di genere significa tendere a non riflettere sul ruolo rivestito dalle stesse nel periodo 1943-'45. Sono coloro che hanno preso parte attiva alla storia del tempo, compiendo opere espressione del male dilagante. Ed ecco che la verità processuale, emersa attraverso l'attenta lettura dei fascicoli di alcune imputate, fa affiorare il male comune inteso non agostinianamente come assenza del bene, bensì quale libera estrinsecazione della volontà umana, del bene di pochi. Parafrasando un'espressione di Massimo Recalcati, il male comune diviene un sistema pervasivo che, gradualmente, si espande penetrando all'interno degli anditi più reconditi della mente umana in grado di pervenire alla persecuzione dell'altro. Le vicende affiorate consentono non solo di ricostruire avvenimenti trascurati e caduti nell'oblio, ma aprono il varco alla riflessione fenomenologica. Il male trova nel suo opposto la dissoluzione del negativo: attraverso l'amore, inteso come la più alta espressione del bene, vi è l'implicazione della condizione femminile, la quale si esplicita tramite la debolezza dell'umanità. Quest'ultima, costituita da una prevalenza mediatica maschile, vorrebbe dominare ma non vi riesce nella sua egoistica affermazione, ricorrendo all'universo femminile nei momenti di inesorabile precarietà. Ed ecco che la donna, per antonomasia estrinsecazione di positività, di colei che genera il buono, cioè il nuovo uomo, la vita, manifestazione di sicuro progresso diviene il fulcro nodale dell'argomentazione che conduce a ri-memorare, a ri-costruire i processi celebrati nei confronti delle collaborazioniste, mettendo in luce - per dirla con Paul Ricoeur - ciò che è stato, ciò che non dovrebbe essere, ma che deve essere combattuto: il male. L'etica, la politica e la società, in primis, chiedono il superamento del male comune, anzi la modificazione del male in bene per la collettività. Prefazione di Fabio Minazzi. -
La questione dell'animale. Le origini del dibattito moderno
La filosofia moderna è caratterizzata dalla nascita di un nuovo tipo di discorso sulla natura degli animali, differente da quelli tradizionali antichi e moderni. Tale discorso non può essere compreso semplicemente come il frutto della nuova scienza. Esso contiene un'antropologia zoologica e implica una nuova definizione dell'uomo e della sua relazione all'animalità. Gli studi qui raggruppati su Montaigne, Charron, Descartes e gli agostiniani cartesiani mirano a interrogare gli effetti antropologici, metafisici ed etici del discorso moderno sugli animali. Il presente lavoro persegue una duplice finalità: offrire una rivalutazione della modernità libera dagli schemi riduttivi antropocentrici e proporre una visione dell'animalità diversa dai modelli concettuali postmoderni. -
Immaginari alterati. Politico, fantastico e filosofia critica come territori dell'immaginario
«L’immaginario è tra i terreni salienti di battaglia, per chi voglia sottrarsi alla dittatura più insinuante, senza scrupoli e invasiva che la storia ricordi.» - Valerio EvangelistiL'immaginario è un dispositivo di gestione del potere e parimenti di esercizio dell'opposizione. Vampiri, fantasmi e zombie non costituiscono mere maschere di un escapismo pilotato, ma sono metafore potenti incorporate in teorie critiche e in pratiche antagoniste. L'immaginario non occupa soltanto uno spazio ristretto del pensare umano, ma riassume in sé in forma attiva/cosciente e passiva/indotta tutte le formulazioni dell'attività intellettuale. Non è tanto l'immaginario a essere politico, quanto il politico a essere immaginario; così come lo sono la letteratura, l'arte, l'economia e perfino le scienze naturali nelle diverse articolazioni paradigmatiche che si sono succedute nel corso della storia. Occorre liberare l'immaginario dal ruolo falsamente sovrastrutturale che gli è affidato nella società dello spettacolo, per affermarne la dialettica appartenenza alla struttura stessa delle società umane e per far sì che tutta la sua potenza diventi strumento di radicale cambiamento dello stato di cose presenti. Quello che il lettore ha tra le mani è un testo antologico sui differenti ruoli e funzioni che l'immaginario può rivestire in ambito culturale, letterario, cinematografico e politico. Non a caso tutti gli autori sono redattori della webzine ""Carmilla"""" il cui logo recita """"Letteratura, immaginario e cultura di opposizione"""": una testata che da anni raccoglie l'attenzione quotidiana di migliaia di lettori, interessati a quella critica dell'esistente di cui si articolano qui alcuni percorsi. Prefazione di Valerio Evangelisti."" -
Il videogioco in Italia. Storie, rappresentazioni, contesti
Quali sono i videogiochi made in Italy? E che immagine dell'Italia forniscono? Il videogame nel Bel Paese esprime caratteri di cultura nazionale tanto nelle produzioni nostrane quanto nell'adattamento e nella ricezione culturale dei prodotti esteri. I contributi di questa raccolta, firmati da ricercatori italiani e internazionali, trattano della fruizione e della produzione italiana di questi prodotti, della rappresentazione del nostro paese, delle relazioni tra giochi, fumetti, cinema, sport e brand nazionali, delle comunità di giocatori, critici e studiosi e del crescente riconoscimento istituzionale del medium come veicolo per la promozione del patrimonio storico-culturale. Prefazione di Peppino Ortoleva. -
Emmanuel Levinas. La scoperta dell'umanità nell'inferno dello Stalag 1492
Nelle pagine di questo saggio, il senso del fare memoria acquisisce pieno valore: «Ci rivolgiamo a un passato, per amore del nostro futuro». Con questo avvertimento, che suona già come un insegnamento, l'autore invita a guardare all'anti-mondo della Shoah. Casper, al quale Emmanuel Levinas dedicò uno dei suoi ultimi saggi, ""Nell'ora delle nazioni"""", indaga con l'acume che gli è proprio i """"Carnets de captivité"""" del filosofo ebreo-lituano riuscendo a farne emergere l'elemento cruciale: il fondamento ultimo della nostra umanità sta nel «felice dovere di amare l'altro»."" -
Il comandamento della memoria
Con parole di grande umanità, in queste pagine Rav Laras - eminente figura dell'ebraismo italiano e internazionale, rabbino, tessitore instancabile del dialogo ebraico-cristiano, nonché grande interprete della filosofia medievale - trova il coraggio di raccontare la tragedia che ha investito la sua famiglia, condividendo con altri i suoi ricordi più intimi. E da maestro si fa testimone. -
Ladri di identità. Dalla falsa testimonianza alla testimonianza come finzione nella letteratura tedesca sulla Shoah
Il tema delle analisi contenute in questo volume è costituito dal delicato e complesso rapporto tra la finzionalità della testimonianza e la testimonialità della finzione letteraria. Le opere prese in considerazione sono in due casi testimonianze - vere o false - della Shoah, e in altri tre casi romanzi, vale a dire finzioni dichiarate sulla Shoah. Quattro di queste opere furono al centro di veri e propri scandali letterari, che fecero molto scalpore e occuparono a lungo le pagine culturali dei giornali e la critica internazionale. Il filo rosso che unisce queste opere è rappresentato dal furto d'identità e quindi dalla falsa testimonianza: in due casi l'argomento è oggetto della rappresentazione letteraria (""La tela"""", di Benjamin Stein e """"Il nazista e il barbiere"""", di Edgar Hilsenrath), mentre in altre due occasioni è l'autore stesso a essersi appropriato attraverso la scrittura di un'identità non sua (""""Frantumi"""", di Binjamin Wilkomirski e """"La tana di fango"""", di Wolfgang Koeppen)."" -
La trasmissione del testo poetico in Cina e in Giappone
Il volume raccoglie i saggi elaborati da un gruppo di studiosi di letteratura cinese e giapponese provenienti da vari atenei italiani sul ruolo di mediazione e rimodulazione dei canoni linguistico-letterari svolto da antologie e commentari poetici nei sistemi letterari di Cina e Giappone premoderni. Le opere analizzate all'interno dei singoli studi comprendono testi noti e meno noti della tradizione critico-letteraria delle due aree geografico-culturali di riferimento e abbracciano un arco temporale che si estende dal VI secolo d.C. ai primi anni del XIV sec. In ambito cinese, i saggi prendono in esame le opere Wen xin diao long (A.C. Lavagnino), Wenxuan e Yutai xinyong (G. Baccini) e Du lü yanyi (B. Bisetto), mentre in ambito giapponese sono analizzate le opere Man'yoshu (M.C. Migliore), Bunka shureishu (F. Fraccaro), Ise monogatari (A. Maurizi) e Genji monogatari (I. Sagiyama). I saggi qui raccolti elaborano le sollecitazioni preliminari emerse nel corso di una giornata di studi svoltasi presso il Dipartimento di Scienze umane per la formazione ""Riccardo Massa"""" dell'Università di Milano-Bicocca nell'ambito di un progetto di ricerca intitolato """"Mediazioni e rimodulazioni del 'classico': antologie e commentari nei sistemi letterari di Cina e Giappone premoderni"""", diretto da Barbara Bisetto, con la partecipazione di Andrea Maurizi, e finanziato dall'Università degli Studi di Milano-Bicocca."" -
Propedeutica alla teologia naturale. Per l'uso nelle lezioni accademiche
La ""Propedeutica alla teologia naturale"""" appare a Halle nel 1781, anno in cui Kant dà alle stampe la """"Critica della ragion pura"""". Il destino storiografico dello scritto e quello del suo autore sono strettamente legati all'ingombrante figura di Kant. Eberhard non fu tuttavia una mera """"controfigura dogmatica"""" del filosofo della Critica né l'utilizzo che questi farà del manuale eberhardiano nelle proprie lezioni di filosofia della religione dei primi anni Ottanta esaurisce l'importanza di un documento che, tra Katheder- e Weltphilosophie, rivela una saliente articolazione di teologia naturale in senso stretto e di filosofia della religione intonata alla Dogmenkritik. Questa articolazione, che l'ampio saggio introduttivo e il ricco apparato di note che accompagnano la presente traduzione si incaricano di valorizzare, informa una """"logica della teologia"""" che se da un lato può riservare spunti di riflessione e una densa mappa concettuale a quanti sono sensibili al tema della """"rinascita della teologia naturale nella filosofia analitica"""", dall'altro restituisce un vibrante e ancora attualissimo monito illuministico."" -
Matteo Renzi, dal pop al flop. Ascesa e declino di una leadership televisiva
Renzi è arrivato come un uragano sulla politica e sulla comunicazione italiana, facendo a sinistra l'operazione che aveva fatto Silvio Berlusconi vent'anni prima sull'altro versante: quella cioè di imprimere alla prima (la politica) una fortissima torsione in direzione della seconda (la comunicazione), fino a farne il nucleo essenziale delle sue strategie. In questo saggio si disegna il percorso politico-comunicativo di Renzi dagli esordi fino all'ultima stagione, per capire le ragioni non solo della sua rapida ascesa ma anche del suo progressivo logoramento fino alla sconfitta del 4 marzo 2018. L'ipotesi del volume, corroborata dall'analisi di numeri e dati, è che l'ascesa e il declino del leader del Pd si siano costruiti interamente, per la prima volta nel centrosinistra, dentro il circuito mediatico e in particolare dentro i formati del piccolo schermo, rappresentando un caso assolutamente interessante per lo studio delle relazioni tra i media, la tv e la politica e delle loro ricadute in termini di consenso. -
Naturalismo e ontologia
"Naturalismo e ontologia"""" costituisce la versione rivista e ampliata delle John Dewey Lectures, tenute da Wilfrid Sellars all'Università di Chicago nel 1974. Il volume rappresenta quindi una delle sintesi più mature della riflessione del """"savio di Pittsburgh"""". In esso Sellars opera il tentativo di unificare in forma sistematica le concezioni ontologiche, semantiche e di filosofia della mente che aveva sviluppato nei precedenti trent'anni. Proprio per questo carattere sistematico, Naturalismo e ontologia è divenuto un testo classico per la filosofia analitica del Novecento, in grado di suscitare approfonditi dibattiti nei più disparati ambiti della stessa. Risulta infatti indubbiamente affascinante il tentativo di proporre una teoria del significato e del riferimento che possa convergere con una profonda forma di naturalismo nel quale, in maniera per certi versi rivoluzionaria, riescano a convivere realismo scientifico e pragmatismo." -
Pantere nere. Storia e mito del Black Panther Party
"Pantere Nere"""" è la storia di un leggendario gruppo di rivoluzionari neri nel """"ventre della bestia"""" Usa, che ha caratterizzato in modo unico il movimento degli anni Sessanta del secolo scorso. La loro immagine - giovani armati e risoluti che volevano controllare gli abusi della polizia nel ghetto e liberare la colonia nera - ha scatenato il prurito sensazionalista dei mass media e spaventato a morte l'America bianca. Partite da un Martin Luther King nel 1968 - crebbero fino a diventare un'organizzazione nazionale, definita """"la più grande minaccia alla sicurezza interna degli Stati Uniti"""" da J. Edgar Hoover, direttore dell'Fbi. Il Black Panther Party fu affrontato dalle istituzioni con tutti i mezzi possibili, legali e illegali, e fu creato uno specifico programma segreto dell'FBI per annientarlo. La """"guerra sporca"""" dello Stato e le contraddizioni interne riuscirono a neutralizzare le Pantere Nere, ma il loro esempio, che ha ispirato movimenti in tutto il mondo, è tuttora vivo nella cultura e nei valori degli africano-americani." -
L' enigma di Turing. Genesi e apologia di un genio matematico
Se volessimo trovare un esempio concreto di autentica vita vissuta all'insegna dell'art pour l'art, motto dei simbolisti e decadentisti del XIX secolo, Turing sarebbe indubbiamente un caso paradigmatico che avrebbe affascinato anche il più scettico dei poeti. Figlio di un'epoca in cui il futuro stava rapidamente trasformandosi in presente, Alan Turing è stato non solo parte integrante della grande rivoluzione scientifica che ha caratterizzato buona parte del XX secolo, ma è stato egli stesso quel ""futuro"""" che avrebbe ridisegnato completamente i contorni del pensare e del vivere umano, elevando quel servo stupido che è la macchina a un più alto gradino dell'essere, profetizzando un giorno in cui la macchina si sarebbe amalgamata con la vita umana emulandola in ogni suo aspetto. Dalla risoluzione dell'Entscheidungsproblem al gioco dell'imitazione, Turing ha riscritto le sorti del sapere e dell'agire umano preludendo a qualcosa che sarebbe andata insinuandosi sempre di più in ogni anfratto della nostra esistenza: l'informatica.""