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Il viaggio di formazione: fra l'estetica dei paesaggi e l'estetica del sé
"La figura del beholder, l'osservatore consapevole, appare affine a quella del soggetto di natura contemplativa, richiamando lo stesso paesaggio a contesto di ispirazione mistica, dove la consapevolezza dell'osservare produce l'incanto della partecipazione mistica con le cose intorno a sé, che vengono vissute come parti che si coagulano intorno al nucleo centrale del Sé. Il viaggiatore consapevole, come un beholder, vede in una maniera diversa e più profonda la realtà che lo circonda, e questa sua particolare forma del vedere si sposa con le mirabili descrizioni, con la poesia dei racconti di luoghi e paesaggi che molti hanno pur guardato, ma che pochi hanno davvero visto, assaporandone i più intimi recessi.""""" -
Pelle queer maschere straight. Il regime di visibilità omonormativo oltre la televisione
Il volume qui proposto intende delineare i tratti di un nuovo regime di visibilità omonormativo per i soggetti queer attraverso l'analisi critica di alcune tra le più popolari serie televisive in onda negli ultimi anni. Il regime di visibilità, ovvero l'insieme delle norme che regolano la rappresentazione di alcuni soggetti, viene in questo caso qualificato come omonormativo poiché descrive la traiettoria di assimilazione dell'omosessuale nel cosiddetto mainstream, il regime culturalmente e politicamente egemonico per eccellenza. Un tempo considerati tra i soggetti più destabilizzanti per l'ordine della società, oggi gay e lesbiche sono diventati ""assimilabili"""", perché funzionali, al progetto di rifondare l'Occidente nel sistema neoliberista. Il regime di visibilità omonormativo fa quindi parte del progetto di normalizzazione del soggetto LGBT nel capitalismo occidentale. La ricerca, attraverso un'osservazione critica delle serie tv, si sofferma soprattutto sullo studio dei legami e della parentela, introducendo l'opportunità di ripensare alla teoria queer in una prospettiva relazionale. Questo punto di osservazione permette di considerare nella teoria queer la produzione di pratiche che contestano la normalità delle relazioni, non limitandosi quindi alla sola possibilità di performare il corpo e le identità oltre la norma. In questa ricerca - a tratti personale - tra le intimità, la cura e gli affetti, viene praticata una """"svolta queer"""" con la quale possiamo rileggere i legami di parentela, destabilizzandone la classica relazione con il simbolismo della rappresentazione."" -
Disegnando l'utopia. Visioni e vedute di altri mondi possibili
Il presente volume mette in luce i risultati conseguiti attraverso il progetto ""Terra!"""", elaborato dal Gruppo Studentesco EGEA Milano all'interno del progetto interdipartimentale """"In cerca dell'isola che non c'è"""" presso l'Università degli Studi di Milano. Attraverso la parola e il disegno, strumento proprio degli studenti del Politecnico di Milano riuniti nel gruppo ARGO/N, il percorso di ricerca ha permesso ai docenti e agli studenti coinvolti di indagare, con sguardo attento e mai banale, l'universo delle ou-topie ed eu-topie, in un contesto fortemente interdisciplinare e intergenerazionale."" -
The last avant-garde. Alternative and anti-establishment reviews (1970-1979)
The underground magazines of the seventies were innovative, provocative and often made with limited resources. In the second half of the 20th century, they represented a fertile laboratory for experimenting. They came about in the wake of the 1968 protests, fostered by the common drive for a sort of revolt, and seemed to anticipate some of the trends that would fully develop with the advent of the digital era: from an innovative definition of the boundaries of the public sphere to a more original structure of hierarchies between producers and consumers. A rich and multifaceted array of experiences paying particular attention to the renovation called for by a number of social stakeholders – from the fierce, second-generation feminism to the most extreme fringes of extra- parliamentary political action – is here explored by scholars from different fields of study through the analysis of the single cases and/or specific genres. Such an array has inevitably drawn the renewed attention of periodical studies: indeed, while it should be said that such a period was short lived, the results it produced, the traces and the problematic legacy it left are now to be found in the ambitious, perhaps utopian project of a shared, polyphonic culture, fuelled by constant dialectics between the one and the many. -
Verso un'arte desacralizzata
"Ogni opera d'arte è un fatto completamente culturale. Di conseguenza, la storia di ogni arte non può non risolversi in storia della cultura"""". Partendo da questo assunto Francesco Iengo (1938-1999) lancia la sfida alla mitizzazione dell'arte come atto creativo e all'ideale dell'autenticità. I testi dedicati all'arte, apparsi tutti negli anni Ottanta, sono dunque pensati per combattere una tale battaglia, per entrare in lotta contro l'eternizzazione della storia, il mito dell'atto creativo e, di seguito, l'ideale dell'autenticità. Eternizzazione, creazione e autenticità sono il risultato di un sistema ideologico che è necessario decostruire, in quanto espressione di un mascheramento, di una visione del mondo tutta incline a legittimare la borghesia nella sua ascesa economica." -
Esistenza e persistenza
Nel nostro universo, qualunque cosa, dalla più piccola particella alla più smisurata galassia, esiste in un qualche tempo e in un qualche luogo. Ma cosa significa esistere in un qualche tempo? Il fenomeno dell'esistenza temporale gioca un ruolo fondamentale nella comprensione dell'universo e di noi stessi quali creature temporali. Eppure è un fenomeno profondamente misterioso. L'esistenza temporale è da intendersi come una relazione? Che legami ha con l'esistenza dell'ontologia? L'esistenza temporale e la localizzazione spaziale sono due fenomeni essenzialmente differenti o due istanze di un'unica relazione? Tutto ciò che esiste nel tempo esiste nel tempo nello stesso modo? Tutto ciò che è nel tempo è anche nello spazio? Esistenza e persistenza contiene la prima indagine sistematica della natura dell'esistenza temporale e delle conseguenze di questa indagine per la metafisica della persistenza. Introduzione di Kevin Mulligan. -
Il penultimo del pensiero. Gilles Deleuze storico della filosofia
L'ultima parola è un affare di dominio e non interessa la filosofia. Al contrario, il penultimo, come concetto e categoria filosofica, racchiude in sé i tratti della creazione, del costante divenire del pensare, in perenne farsi. Tutto questo sintetizza, secondo Alberto Simonetti, lo stilema del percorso filosofico e storico-filosofico di Gilles Deleuze, analizzato in quest'opera nei singoli corpo a corpo con i grandi classici del pensiero a cui il filosofo parigino ha dedicato fondamentali studi critici. Da Spinoza e Leibniz a Bergson, attraverso Hume e Kant, analizzando Nietzsche fino a pervenire al più contemporaneo Foucault, Deleuze ha mostrato di appartenere di diritto al novero degli storici della filosofia. Ricognizione mai statica né didascalica quella di Deleuze, ma attivo-creativa laddove alla peculiare competenza su autori e temi ha affiancato le tracce della sua riflessione, esperienza affermativa di libertà. Simonetti si pone nel duplice ruolo di archeologo e genealogista al fine di restituire quell'apertura radicale e, al contempo, quell'ansia fondativa che hanno caratterizzato il percorso di Deleuze nelle pieghe del secolo scorso. -
Castiglione Olona. La prima città ideale dell'Umanesimo
La prima città ideale dell'Umanesimo è Castiglione Olona, rifondata nel 1422 e ultimata verso il 1440 dal cardinale Branda Castiglioni sulle terre di famiglia. Non si tratta del semplice abbellimento di un centro urbano, bensì della progettazione di un nucleo visto come spazio ideale per l'abitabilità umana, insieme paradigma e utopia. È il primo caso dell'Umanesimo, anteriore di un trentennio a Pienza, e capostipite di una lunga seriazione che giunge fino al Ventesimo secolo. Il progetto risale al cardinale Branda, protagonista dell'età dei Concili (Costanza, Basilea, Ferrara-Firenze) e grande diplomatico al servizio europeo della Santa Sede. Questo spiega il secondo aspetto del suo progetto: fare di Castiglione una sintesi dell'Europa, un microcosmo che riassume il macrocosmo. Il volume è finalizzato a una lettura nuova e sistematica della città ideale, con importanti acquisizioni attributive, cronologiche, iconografiche e iconologiche, e con le ultime risultanze dei restauri. -
L' eterno in un istante
Leonardo Bonanni, medico di base in un remoto paesino della montagna friulana, ha una vita comoda e spensierata. Quando riesce finalmente a costruire la casa dei suoi sogni, però, si insinua lentamente il dubbio che ci sia qualcosa che non quadra, intorno a lui. È questa sensazione che lo convince ad iscriversi ad un corso di meditazione ""mindfulness"""", che lo porterà ad affrontare un percorso interiore che coinvolgerà anche i suoi familiari e il paese intero, quando scomparirà improvvisamente. Attraverso una trama via via più serrata fatta di incontri, coincidenze ed imprevisti, il protagonista realizzerà la sua nuova identità scoprendo una più autentica e sorprendente dimensione esistenziale. Prefazione di Franco Fabbro."" -
Sull'incertezza della storia
Quando il Marchese d'Argens, nel 1737, pubblica ""La Philosophie du bon sens, ou Réflexions philosophiques sur l'incertitude des connoissances humaines"""", colloca la materia storica in cima alla scala gerarchica delle """"incertezze"""" che reggono il presunto sapere umano. Sull'incertezza della storia apre dunque un nuovo capitolo settecentesco dello scetticismo e va a sintonizzarsi su alcune frequenze tipicamente """"libertine"""" dell'indagine sulla storia (quasi cent'anni prima, La Mothe le Vayer, nume tutelare di d'Argens, aveva scritto intorno alla """"poca certezza che c'è nella storia""""). La scepsi critica vuole qui decostruire ogni impianto storico-storiografico, onde colpire al cuore la triade autorità-tradizione-religione, cioè le fondamenta dell'ethos su cui si è costruito il mondo occidentale per il suo odioso, soggiogante e mistificante kratos. Lo sguardo beffardo, il tratto spesso blasfemo (per quanto ben dissimulato), la grande erudizione, l'impegno nello smascheramento delle imposture fanno di """"Dell'incertezza della storia"""" un testo importante e tipico di quel libertinage érudit che, per nulla spento nel XVIII secolo, procede parallelamente e contro le nuove certezze della ragione """"illuminata""""."" -
Ernst Ludwig Kirchner
Il testo rappresenta una novità editoriale nel panorama della letteratura artistica di inizio Novecento in quanto costituisce la monografia dedicata al pittore svizzero Ludwig Kirchner, il fondatore del gruppo artistico Die Brücke, uno dei movimenti più originali dell'Espressionismo tedesco. Scritto nel 1916 dal filosofo Eberhard Grisebach, suo amico e sodale durante gli anni passati a Davos e promotore delle prime mostre pubbliche del gruppo in Germania, ma mai dato alle stampe, presenta con la freschezza e l'immediatezza di uno sguardo contemporaneo carico di entusiasmo e capacità analitica la complessità dell'opera di Kirchner, dal disegno alla scultura, dalla pittura alla litografia, dalla xilografia all'incisione, presentandone in sintesi gli esiti più affascinanti e il grande valore simbolico nel contesto della cultura estetica nel periodo fra le due guerre mondiali. -
Le ragioni del pensiero. Filosofi italiani del '900
L'attuale situazione dell'Italia è radicalmente diversa da quella del Novecento, in cui hanno operato i dieci filosofi italiani considerati in questo lavoro. La globalizzazione costituisce la nuova condizione in cui si colloca la società e la cultura del nostro Paese, in un processo di rapido sviluppo, tale da avere suggerito al sociologo Zygmunt Bauman la felice immagine di società liquida, ossia aperta, incerta. Di fronte a questo preciso contesto, l'Autore ha scelto di compiere allora l'analisi di un problema, di un argomento o, spesso, anche di un'opera che ha avuto un particolare rilievo nel pensiero dei filosofi qui considerati, affrontando questioni che non sono estranee alle odierne discussioni filosofi che. Questo, per esempio, è il caso di Mario Manlio Rossi, che, nel momento in cui il protestantesimo aveva una significativa presenza e una rivista come Conscientia, si pose il problema del rapporto tra teologia e filosofia, nonché quello della presenza del pensiero di Lutero in scrittori e pensatori italiani e dell'Europa. Oggi anche papa Francesco ha riconosciuto una certa attualità a Lutero, aprendo una discussione all'interno del cattolicesimo. Oppure si rileva l'importanza del contributo del filosofo cattolico Marino Gentile che ha svolto un riesame della cultura cattolica discutendo - sollecitato direttamente da G. B. Montini (futuro Papa Paolo VI) - il rapporto fra cattolicesimo e modernità, ovvero una ""costante"""" della cultura cattolica. Un originale contributo sulla guerra ha infine fornito il filosofo positivista Erminio Troilo, il quale ha individuato le ragioni della Prima guerra mondiale nella cultura filosofica, mostrando come il pensiero di Fichte e di Hegel l'abbiano preparata, facendola accettare alla classe dirigente tedesca. Di fronte alle guerre che accadono oggi, in cui anche l'Italia è stata variamente coinvolta, il problema della legittimità o della necessità della guerra continua infatti a essere un argomento dibattuto, sia pur con opposte opzioni."" -
Il sistema degli artisti. Collezione, conservazione, cura e didattica nella pratica artistica contemporanea
La figura dell'artista o, più precisamente, dell'autore, si è moltiplicata ed espansa per dare legittimità alla sconfinata latitudine delle opere e delle collezioni che affollano il mercato globale. Questo è il paradosso stesso del sistema dell'arte planetario che, dagli anni '60-'80 dell'altro secolo, ha progressivamente rimosso la figura della critica e del commento. -
L' identità che trascende nel valore. Una proposta sull'essenza dell'uomo fondata sul pensiero di Ernesto De Martino
In questo libro si presenta una proposta metafisica che tenti di rispondere alla domanda sull'essenza dell'uomo da una prospettiva ancora inesplorata. Grazie al prezioso contributo che le ricerche dell'antropologo campano Ernesto De Martino hanno apportato all'indagine sull'anthropos, è possibile cogliere alcuni elementi essenziali, seppur polisemici, caratterizzanti la persona. Pertanto, in questo testo, dopo un accurato studio delle ricerche condotte da De Martino, si propone una teoria sull'essenza dell'uomo, caratterizzata da un concetto di trascendenza che è inscindibilmente connesso all'orizzonte etico. Tale prospettiva risponderà esaustivamente alla classica domanda ""che cos'è uomo?"""", evitando di cadere sia in un relativismo culturale sia in un realismo riduzionista."" -
Il nero e il rosso. Frammenti di memorie di una vita
Le memorie di Bruno Cerasi (nome di battaglia Nando) che il figlio ha voluto fossero rese pubbliche ci riportano a un periodo della storia d'Italia che la distanza non ha reso meno drammatico. Come scrive Gianni Cervetti nella premessa, sono gli anni ""in cui la generazione 'di mezzo', vale a dire di coloro che non avevano vissuto le lotte e i sommovimenti di fine Ottocento e della Belle Époque, si affacciava alla vita (Cerasi era nato nel 1913) incontrando sulla propria strada il fascismo imperante. Alcuni, anzi molti, ne furono travolti. Non così Bruno Cerasi"""" come il diario documenta ampiamente ed efficacemente, soffermandosi in particolare sul periodo del suo impegno nella politica clandestina da comunista e da dirigente della Resistenza fino alla Liberazione. Presentazione di Gianni Cervetti."" -
De valoribus disputandum est. Sui valori dopo il neoliberismo
A ""gusti"""" e a """"preferenze"""" compiuta dalla disciplina economica - e sostiene che, al contrario, """"de valoribus disputandum est"""". L'ostracismo che ha colpito la discussione dei valori nella sfera pubblica è alla base del disorientamento e dello smarrimento culturali odierni, i quali alimentano molti fenomeni di populismo che, a loro volta, incorporano paradossalmente domande valoriali inevase. Nell'ostracismo dato ai valori quanto ha agito la latitanza del pensiero filosofico di matrice umanistica e illuministica, da Heidegger alla """"decostruzione"""" operata da Foucault e dalla sua scuola? Al disorientamento odierno concorrono il radicarsi dello scetticismo e del relativismo, i quali negano che i valori possano essere veri o falsi, e la diffusione di espressioni come """"postverità"""", che mettono tutto sullo stesso piano. L'esito della sottrazione delle questioni valoriali al discorso pubblico è una difficoltà di loro sottoposizione all'argomentazione, all'esame critico, alla verifica razionale. Le soluzioni secolarizzate che pretendono di approcciare al meglio il fatto del """"pluralismo dei valori"""", si rivelano così particolarmente vulnerabili al fatto del """"dissenso"""" e del """"conflitto tra valori"""". Per rimediare a questo defict bisogna lavorare a costruire una """"teoria dei valori"""" e un """"quadro di possibilità delle idealità"""", sottraendo i valori alla sfera privata irriflessa a cui sono stati consegnati."" -
Una voce che veniva da lontano. Saggi e ricerche su María Zambrano
Parole profumate, velate di enfasi liriche, rivelatrici di passioni intellettuali che servono anche a introdurre alcune scelte sulle quali si incentra la stesura di questo ""archivio"""" zambraniano: la relazione tra la scoperta della vocazione filosofica e il profondo cambiamento storico, tra la vita e l'opera, tra pensiero e poesia, tra metafisica e mistica, ove il fare filosofia nel divenire dell'esistenza """"esplora nella tenebra del tempo""""."" -
Studi di estetica (2018). Vol. 2: Sensibilia 11. Presenza/presente.
In questo numero contributi di: Emanuele Antonelli, Vincenzo Costa, Silvia Ferretti, Tonino Griffero, Jürgen Hasse, Giampiero Moretti, Rocco Ronchi, Giorgio Tamburi, Francesco Vitale. -
I figli impossibili della nuova era. Sull'esperimento anti-genealogico dell'epoca moderna
Prendendo in esame nelle sue molteplici forme la figura del ""bastardo"""" e il ruolo che di volta in volta questo personaggio ha interpretato sul palcoscenico dell'Occidente in cammino, Peter Sloterdijk riflette in modo lucido e appassionato attorno ai dilemmi che accompagnano il gioco d'azzardo delle trasmissioni culturali. Un libro costellato dai numerosi volti che hanno segnato la storia della civiltà occidentale: da Socrate a Edipo, da Gesù a Francesco d'Assisi, da Alessandro Magno a Cola di Rienzo, da Madame de Pompadour a Napoleone, sino ad arrivare ai più terribili protagonisti della modernità. Dietro le quinte di questo grande spettacolo, spiano silenziosi gli """"anonimi eroi della continuità"""", costantemente a confronto con quell'""""oscuro oggetto detta trasmissione"""" che allaccia o recide le generazioni, che sollecita a pensare un nuovo modo di accogliere il passato e di immaginare il futuro dell'umanità."" -
Opera medica
L'""Opera"""" del medico locarnese Giovanni Pietro Orelli Barnaba, quasi un unicum nella produzione culturale lombarda di inizio Settecento, si presenta come un manuale a uso dei medici e degli speziali, delle persone colte e di chi voglia tentare di curarsi da sé. Le principali patologie trattate (una cinquantina) sono scandite secondo la descrizione, il pronostico e la metodologia di cura: il linguaggio è adeguatamente tecnico e si presenta interessante per la lessicografi a dell'italiano, dal momento che le opere di questo genere erano composte prevalentemente in latino in tutta Europa. Nell'introduzione e nell'apparato di commento si cerca di risalire alle fonti cui Orelli Barnaba ha attinto, con una puntuale serie di rimandi alla prassi medica e farmacologica antica e coeva. Vengono pure illustrate la principale terminologia tecnica della sfera medica e la valenza terapeutica delle varie sostanze e preparati, ricorrendo ai contesti latini e italiani estrapolati dalle fonti e dalla manualistica allora corrente.""