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La gang del pensiero
Eddie Coffin, filosofo allo sbando. Hubert, ex galeotto, dispensatore di saggezza ad ampio raggio. Rapinano banche senza colpo ferire. La loro strategia è filosofica: cambia di banca in banca: si fanno chiamare la Gang del pensiero. Imprendibili, spettacolari, flemmatici, sono l’incubo della polizia. Eddie ama tutte le parole che cominciano per zeta, la Blanche de Garonne, il sole e la filosofia più antica della Grecia. Ha gestito un bordello ad Amsterdam, ha guardato negli occhi il pilota di un elicottero sovietico d’assalto in Afghanistan. Hubert ha un solo occhio, un solo braccio e una sola gamba, ma è un artista della vendetta e di tutte le armi; inguaribile romantico, rintraccia una compagna di orfanotrofio dopo aver riconosciuto il suo sguardo in una rivista pornografica. Quando anche le rapine rischiano di diventare routine, per chiudere in bellezza, progettano la rapina del secolo. La rapina preannunciata, metafisica: in gioco è la morte, o l’immortalità. -
La tua bellezza
Un attentatore americano bianco irrompe in un liceo femminile islamico. Il suo odio è cieco. Afaf è la direttrice del liceo e si prepara ad affrontarlo. Nel tempo sospeso di una terribile attesa, richiama a sé il coraggio di una vita: dalla fuga da casa della sorella, che ha diviso la famiglia, alla scelta di essere musulmana; tutta la fatica di farsi accettare in un mondo occidentale pieno di pregiudizi. Con la sua dignità, la sua bellezza. E un velo intorno alla testa. Due storie parallele. Afaf, che cresce confusa, e trova in Allah molte risposte. L’attentatore, cresciuto senza affetti, imbevuto di un odio che è una forma di dolore, in un ambiente dove procurarsi armi letali è troppo facile. I loro destini si incrociano in una scuola islamica, dove ragazze innocenti scontano un vuoto di civiltà che sta a noi correggere. -
Fame chimica
"Non ero mai riuscito a scrivere di certi anni segreti e scomodi che si trovano a vivere alcuni di noi. Zero. Poi ho trovato delle parole scarabocchiate su vecchi pacchetti di sigarette aperti come cristi in croce. E ho capito. Non era narrativa. Era questa roba qui."""" (l'autore)" -
Silvia è un anagramma
Dover nascondere il proprio orientamento omosessuale per timore della sanzione della società e della legge, ha segnato pesantemente la vicenda umana di molti scrittori del passato. È quasi certamente stato il caso di Leopardi, e forse anche di Pascoli e di Montale. Ricostruire questo dato adesso, non cambia ovviamente la nostra valutazione estetica, ma rende, almeno a posteriori, doverosa giustizia biografica. Franco Buffoni, pioniere dei gender studies in Italia, con una documentata analisi offre risposte plausibili a snodi intimi, finora obliterati o irrisolti di giganti della letteratura. -
Per fare un manager ci vuole un fiore. Come la meditazione ha cambiato me e l'azienda
Dirigere una azienda di successo è compatibile con la pratica della meditazione? È possibile promuovere conoscenza, consapevolezza e felicità in quel vitalissimo organismo collettivo rappresentato da un’azienda? Niccolò Branca racconta una storia esemplare, che rappresenta l’eccellenza italiana e offre una testimonianza coinvolgente, appassionata che aiuta chiunque a riflettere sul valore della meditazione, del cambiamento, della cura di sé e degli altri. Cambiare, accogliere, ascoltare. Condividere, motivare, costruire. Insieme. Branca sottolinea quanto sia decisivo uscire dall’egoismo per generare risorse utili alla collettività. Pubblicato per la prima volta da Mondadori nel 2013, questo libro ha suscitato grande curiosità ed entusiasmo anche al di fuori del mondo imprenditoriale. -
Minimo umano
Sin dagli esordi, la poesia di Stelvio Di Spigno si è alimentata di forti tensioni interne. In questi anni è cresciuta tenendo insieme, in un tenace equilibrio, riflessione esistenziale, senso del distacco da un passato fatalmente perduto e consapevolezza storica, che come un'ossessione, certifica l'inadeguatezza dei nostri tempi. Giunto al quinto libro organico, queste direttrici sembrano esplodere e giungere al lettore in tutta la loro drammaticità. ""Minimo umano"""" è insieme un libro sulla perdita e sulla fine, sulla sconfitta e la vecchiaia, che mescola fedeltà alle cose e doloroso rimpianto per chi è scomparso, vicende di vite spezzate e commozione per la fragilità umana. Ma quando tutto sembra avviarsi verso un cupio dissolvi senza redenzione, ecco affacciarsi la possibilità di una salvezza mai intravista nei lavori precedenti di Di Spigno. Questa è la vera novità di quest'opera: una luce radiosa che conduce alla certezza di una rinascita e di un riscatto dalla sofferenza con uno stile scultoreo, potente, forte di quella fiducia che sgorga dalle sorgenti stesse della vita."" -
La parvenza del vero
Poeta di lungo corso e minime apparizioni pubbliche (piccole plaquettes, raffinati libri d'arte ormai introvabili), nomade e schivo, caro a Roberto Roversi e Giampiero Neri, Franco Facchini giunge qui al suo primo libro di ampio respiro: non un'antologia ma una pista scavata attraverso il suo vastissimo deposito di inediti, che ruotano tutti attorno al rapporto tra vista e pensiero, percezione e dubbio, in una ricerca quasi mistica di verità sempre vicina e sfuggente, intuita e negata. Poesia difficile da definire, originata da vorticose e onnivore letture, ora letterarie ora filosofiche, e da un atteggiamento meditativo e contemplativo, poesia solitaria e senza modelli riconoscibili, ""La parvenza del vero"""" propone sin dal titolo un bilico e una scommessa. """"Parvenza"""": che vorrà dire insieme maschera, inganno, sembianza; ma anche, come nel sonetto dantesco, piena manifestazione di sé; """"del vero"""", sintagma che subito richiama l'amato Leopardi, ma con un'aggiunta di luce, se non proprio di speranza. Il vero, questo vero che si cela dietro l'apparire e che da lì irradia sembra promettere, non solo minacciare: un'adesione forse possibile, una pienezza inusuale accanto alla coscienza del vuoto e del gorgo. Un'alleanza quasi impossibile, tra parola e cosa, nel miracolo della sua apparenza. Nessun orfismo o deriva irrazionale; solo la lucidità dello sguardo, il nitore dell'espressione, il rifiuto di ogni facile certezza. E lo snodo della comprensione come unica bussola, per il viaggio dove non c'è niente."" -
Stupidistan
«È una sorta di grottesca distopia siciliana, la cui narrazione scorre svelta e comica come una favola, quella architettata in Stupidistan di Stefano Amato» - Orazio Labbate, la LetturaIn tutto il mondo la stupidità dilaga, e in particolare domina in Italia, soprattutto in Sicilia, ormai universalmente nota come Stupidistan. Patty Carnemolla, maldestra dog sitter romana, una notte ci si trova catapultata con l'inganno, e si risveglia in mezzo a mucchi di spazzatura, bambini che fumano sigarette Tabacco Siciliano e adulti obesi completamente ipnotizzati da schermi e slot-machine. All'urlo di ""Uniti si vince!"""", gli abitanti di Stupidistan hanno abolito scuole, tasse e tutte le regole; mangiano solo carne, consumano solo bevande dolci e gassate e si spostano solo a motore. Vegetariana, mediamente alfabetizzata e non fumatrice, Patty viene internata in manicomio, dove incontra altre persone come lei che hanno rinunciato a lottare e custodiscono gelosamente gli ultimi libri rimasti sull'isola. Patty invece rifiuta di arrendersi, sa che i libri rendono invincibili, e possono darti la pazienza e il coraggio di rimediare ai disastri della stupidità."" -
Il primo maestro
È poco più che analfabeta, questo giovane maestro, ma si batte per offrire una scuola ai bambini del villaggio. Rimette in sesto una vecchia stalla, va a prenderli ogni mattina casa per casa. La sua passione è vederli apprendere, scoprire, sapere. Una passione che incendia la piccola Altynaj, orfana maltrattata dagli zii, che reputano superflua per lei la scuola. Decenni dopo Altynaj - studiosa affermata - torna nel paese dove il Maestro ha acceso il suo desiderio di conoscere, e non solo. Nel corso della festa per il suo arrivo, Altynaj viene travolta dal ricordo struggente di quei giorni. Ma alla sua coscienza riaffiora anche un terribile dramma, un indicibile sopruso. -
Tutti gli occhi che ho aperto
La voce di Franca Mancinelli si affida a un difficilissimo equilibrio, tra esattezza del dettato e concentrazione semantica, ottenuta con l'esercizio costante di due forze complementari, quella che accentua e amplifica e quella che elimina e abrade. L'esattezza agisce a tutti i livelli: nella formulazione del singolo verso, nella miscela di immagini e giri sintattici, ma anche nella strutturazione calcolatissima delle sezioni, dei raccordi e persino delle pagine bianche, su cui si accampano minuscole, perfette spirali. Per raggiungere questa giustezza espressiva, l'autrice ha dovuto operare neurochirurgicamente sulla propria scrittura, condensando il senso e eliminando tutto il superfluo: non a caso il titolo felice dell'opera, ""Tutti gli occhi che ho aperto"""", denuncia il prezzo pagato nel verso che gli fa seguito, sono i rami che ho perso. Queste poesie nascono da un'urgenza tangibile che non si fa mai aperta confessione: urgenza privata, biografica, e urgenza etica, sempre riferita alle zone più fragili, più terribili della nostra vita, associata o dissociata, dove è giorno, il vento / non si alzerà. Da qui, Franca Mancinelli parla per brevi frammenti, si oppone alla dissoluzione e al silenzio con la forza del niente / del non avuto mai / niente da barattare. Lungo questa via perigliosa, i gesti ricompongono una lingua / si allaccia al mio corpo un'armatura."" -
Figlia del cuore
Ayodele ama i numeri, li vede combinarsi per magia;?con le parole invece fa fatica, e le maestre dicono che è troppo ombrosa. Ayodele ha la pelle nera, mille treccine colorate. La madre è morta e il padre ha altro per la testa.? Sara ha molto spazio, in casa e nel cuore, e riconosce in lei un gioiello grezzo. Un passo alla volta, vince la diffidenza?di Ayodele, e porta alla luce il suo splendore. Peccato che Sara non sia sposata, e la legge italiana non le consenta di passare dall’affidamento all’adozione. ?Il viaggio burrascoso di una famiglia nascente,?tra lacrime, silenzi, burocrazia, risate,?abbracci in cui tuffarsi e torte di mele. Essere genitori non biologici: un tema attualissimo dalle mille implicazioni. Ispirandosi a una storia vera, Rita Charbonnier dà la parola a una meravigliosa ragazzina nera. Con tono scanzonato e ironia sferzante, è lei a raccontarci le peripezie di un legame nato non dal sangue ma dall’accoglienza profonda e dall’amore, e che reclama rispetto e pari dignità. -
Feel good
Un libro che fa bene. Più di ventimila copie vendute, una rassegna stampa chilometrica, un'anime nel lodare la satira spietata e insieme piena di umanità; il nuovo romanzo dello scrittore e sceneggiatore belga trapiantato a Parigi ha conquistato la Francia.«Feel good, discute soprattutto della difficoltà del vivere, e di questa dolente consapevolezza, in un mondo in cui trionfa la menzogna: della letteratura, nella storia che inventa; della vita, che per non dribblare le pressioni economiche s'immerge nella finzione; e della presunzione degli scrittori affermati, con ""quell'aria da sopracciglia aggrottate dell'uomo che porta il greve fardello di una conoscenza superiore, un carico di segreti temibili e la dolorosa responsabilità di esserne il depositario""""». - Alberto Anile, RobinsonAlice, ragazza madre, molto precaria e pronta a tutto, rapisce un bambino che nessuno reclama e nel farlo incontra Tom, scrittore che non ha mai sfondato. Insieme, progettano di ribaltare le loro sorti scrivendo un romanzo, ‘feel good’, con tutti gli ingredienti necessari per diventare un best seller. Una bomba di umorismo, satira bruciante della società contemporanea e delle mode letterarie."" -
Manuale di sopravvivenza alle scuole medie
Dopo il successo del Manuale di sopravvivenza senza genitori, una nuova avventura di Oliva Riva.rnPer ogni fine c’è un nuovo inizio, per ogni fine c’è un nuovo inizio. Me lo sono ripetuta un sacco di volte. È stato lì che mi sono detta: e va bene, cominciamo un nuovo manuale di sopravvivenza. Non importa se non so che titolo scrivere. Basta cominciare. E così ho fattoMancano solo due ore alla fine della prima media: au revoir, adios amigos!rnDopo novecentonovantotto ore di brufoli improvvisi, compagni di banco che sanno di cipolla, tentativi di farsi notare o di sparire dalla faccia della terra, Oliva Riva sente profumo di libertà.rnAncora non sa che una mezza catastrofe sta per rovinarle la festa. Nel pomeriggio concitato che l’aspetta, Oliva ha mille nuovi dubbi e idee da annotare sul suo manuale di sopravvivenza, e scopre che non è una missione impossibile essere contenti di se stessi. Età di lettura: da 11 anni. -
La valigia Aran
«Resistiamo se esistiamo. Parlate di noi, grazie.»Andrea Antonello è bellissimo. Il suo corpo ha la snellezza e l'eleganza dell'atleta in una statua greca. E come accadde a Michelangelo davanti al suo Mosé, anche noi che lo vediamo muoversi e sorridere vorremmo urlare: perché non parli? Le parole che pronuncia sono sconnesse. I suoi pensieri, invece? Che cosa prova, Andrea, come elabora le sue esperienze sotto quei riccioli bruni? Quando aveva tre anni, la diagnosi di autismo era suonata come una sentenza inappellabile. A otto anni, la svolta: una psicologa ha capito che Andrea sapeva leggere. Da quell'appiglio prodigioso è partito un dialogo costante, che dura da quasi vent'anni, alla tastiera di un computer. E se all'inizio la sua scrittura era guidata da un adulto, ora Andrea scrive senza nessun aiuto, in totale autonomia. Questa testimonianza eccezionale, frutto di un appassionato lavoro di cernita, spalanca una finestra su un territorio vergine: la consapevolezza di sé e del mondo di un ragazzo autistico. -
Non tutto è dei corpi
Compendio stilistico ed esistenziale, questo libro si misura altresì con il mutare della storia e delle forme di cultura e di attualità. Nelle sei parti di cui è composto, mostra un ventaglio tematico più che mai ispirato all’attualità e ai rivolgimenti che coinvolgono il tempo in cui viviamo. Tutto ciò in una forma pulsante e sottesa di allegoria sempre stilisticamente meditata. -
Necronomicon
Il volume riporta un manoscritto greco ritrovato nella Biblioteca Vaticana che si è scoperto essere una traduzione piuttosto fedele del Necronomicon. Il testo gioca su tre livelli: il trattato teorico di ""teologia"""", il manuale operativo di evocazione ed il diario di lavoro dello stregone che descrive le sue esperienze in corso d'opera."" -
Magia degli zingari
Il popolo dei Rom (gli Zingari), con il suo peregrinare dall'Asia all'Europa, ha tramandato e diffuso una grande tradizione magica legata ai problemi e alle condizioni della vita quotidiana. Ne La Magia degli Zingari Leland ci permette di entrare nel fantastico universo degli Zingari e ci offre un vasto panorama della loro tradizione magica anche nelle sue applicazioni pratiche, nelle opere segrete, nelle evocazioni di spiriti semplici, angeli e demoni: incantamenti, fatture, scongiuri, operazioni, formule magiche, ricette contro la mala sorte e il malocchio sono presentate al lettore in modo suggestivo, chiaro e comprensibile. -
La tradizione del sé
I simboli del paganesimo, le dottrine ermetico-pitagoriche, l'alchimia, le danze sacre dei monaci sufi, la conoscenza di se stessi: è questo, in sintesi, il percorso attraverso cui si snoda ""La Tradizione del Sé"""", il saggio scritto dal giornalista Alberto Samonà. Tre sono le vie tradizionali individuate da Samonà in questo saggio: la via operativa, quella cavalleresca e quella sacerdotale. Il libro appare come un """"viaggio"""" attraverso queste diverse espressioni che si sono susseguite nei secoli in Occidente. In pratica, l'autore descrive, secondo la sua interpretazione, lo stato attuale dell'uomo, dipingendolo come una sorta di prigione, le cui catene sono proprio i legami che impediscono una vera libertà, prima di tutto interiore."" -
Miti e riti nel pensiero tradizionale
Questo volume raccoglie alcuni lavori dell'autore già pubblicati ma da tempo fuori catalogo e un inedito tratto da una conferenza del 1971 sul rito scozzese antico e accettato. Attraverso questi scritti traspare la vera essenza della parola conoscenza, che per Ventura è un sapere collegato radicalmente alla tradizione le cui chiavi di comprensione sono simbolo e mito. -
All'ombra del tempio. Notizie, curiosità e misteri sui cavalieri templari
I Templari, monaci o guerrieri, santi o eretici? Questo Libro, idealmente diviso in due parti, analizza, attraverso un linguaggio semplice e fluido, l'epopea di quei cavalieri, dalle misteriose circostanze della loro fondazione agli inquietanti capi di accusa che segnarono la loro fine. A latere una breve esposizione di ""voci"""" legate genericamente al mondo esoterico, ma intimamente connesse ai paladini rossocrociati del Santo Sepolcro. Nel vasto oceano della bibliografia a loro dedicata, lo scritto si pone, altresì, come """"diario di bordo"""" per chi si volesse cimentare, anche per la prima volta, nella navigazione dello sconfinato universo templare. Prefazione di Luigi Pruneti.""