Sfoglia il Catalogo feltrinelli026
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 9761-9780 di 10000 Articoli:
-
La perizia della goccia
In un viaggio che parte dallo sguardo sulle cose, memoria, prospettive e considerazioni si intrecciano. Nei tre rami che sono l'acqua - del mare e della pioggia -, la neve e le strade, l'amore fiorisce come tema fondamentale. ""Ogni cosa - dice l'autore - si riduce all'amore"""". Tra momenti di profonda fragilità e di osservazione vivace, una poesia che si vuole porre come inizio di un percorso nel percorso già avviato della vita."" -
Come nasce la magia 1817
1817. Ci troviamo in una città italiana, ma l'Italia ancora non s'è fatta. Ferdinando è un semplice sguattero, ha diciassette anni ed è sempre stato convinto d'essere un estraneo nella propria realtà. La sua vita procede tra spazi ristretti e poche situazioni: le lotte con le galline a cui deve badare, l'amore per la scienza che gli è concesso coltivare presso il convento di San Domenico e le angherie inflitte dal ""vecchio pipistrello"""", ovvero il Rettore del collegio che ha sede presso l'istituto religioso. Quel contesto semplice, fatto di convenzioni sociali, privilegi e palesi ingiustizie, non fa proprio per lui. Vorrebbe affermarsi, avere la libertà di scegliere il proprio destino, essere promotore d'un cambiamento. Ecco, quello che non immagina è che il mondo, così come lo vede e come lo ha sempre vissuto, in realtà nasconde una complessità che lo travolgerà e lo impegnerà. Quando il cambiamento arriverà davvero, dunque, sarà faticoso gestirlo, accompagnarlo, domarlo e, soprattutto, comprenderlo."" -
La sposa portoghese. Il rogo dei marrani di Ancona
Siamo nella seconda metà del '500. Nel porto di Ancona, fiaccata dalla carestia, approda una nave piena di grano. Il proprietario, un vecchio turco, la regala al popolo affamato. In cambio vuole solo una cosa, un piccolo podere dal quale si possa vedere la città, dove morire in pace. Nessuno sa niente di quell'uomo misterioso, ma gli anconetani sono ben lieti di accettare. Tutti tranne l'antico inquisitore, che si convince che il turco è uno dei marrani scampato al rogo di anni prima, tornato per vendicarsi. È davvero così? E perché intorno al vecchio si va radunando gente strana, un ragazzo fuggito dalla schiavitù a Istanbul, una giovane che ha fama di strega, un ambizioso arciprete che cerca gli atti di quel processo ai marrani? -
La Grande Guerra in dieci diari dimenticati
Dopo cento anni dalla fine della prima guerra mondiale, ancora emergono documenti inediti che ci accompagnano in luoghi in parte dimenticati. Milioni i morti provocati dalle nuove armi: mitragliatrici innaffiatrici della morte, granate contenenti gas letali, aerei da bombardamento, i primi tank che irrompono nei campi di battaglia. In molti di quei luoghi infernali, il tempo continua a scorrere avvolgendo i soldati deceduti in una sottile nebbia che scrosta lapidi, cimiteri, monumenti. A un secolo di distanza, però, compaiono le testimonianze di un ufficiale di prima nomina nelle battaglie dell'Isonzo, Franco Gasparri, il quale, malgrado la sua vicenda personale, riesce a farci partecipi dei drammi quotidiani, a riflettere sulle tante giovani vite spezzate, spalancandoci la sua porta nell'inferno della sua Grande Guerra. -
Giuditta da Morrovalle
Metà Ottocento, periferia dello Stato Pontificio: tra personaggi veri e fatti realmente accaduti, la vita di una giovane contadina, che va a lavorare in una casa di nobili di provincia, si intreccia con quella del grande poeta Giuseppe Gioachino Belli. A partire dal ritrovamento di un diario inedito, attribuibile alla giovane Giuditta, l'autore ricostruisce una vicenda umana che va da una realtà rurale, fatta di fatica nei campi, fame, pestilenze e sopraffazioni, a quella di un ambiente nobile e protetto, dove si mangia tre volte al giorno, ci si veste seguendo le mode che giungono da Roma, circolano le prime idee liberali e dove può perfino capitare di conoscere persone illustri. -
Fuochi di giugno. La settimana rossa e altre storie
I ""fuochi di giugno"""" sono quelli della settimana rossa, un passaggio cruciale del '900, qui destrutturato e riassemblato con assoluta libertà stilistica, laddove cronaca e aneddotica si mescolano a leggenda e autobiografia. Diciotto microstorie che spostano rapidamente il fuoco dell'attenzione per comporre un racconto in cui personaggi famosi e grandi eventi entrano in contatto con le vite dei signor nessuno. Un invito alla storia e alla pace."" -
Prima di dimenticare. Storia di Alessandro e Nunzia raccontata dai figli
Il libro è un grande affresco familiare, che dalla metà dell'Ottocento attraversa tutto il Novecento. Documenta le vite difficili di mezzadri, calzolai, filandaie, fino all'ascesa sociale di piccoli imprenditori e artigiani. Ricostruisce il duro lavoro in filanda, in officina e nelle attività domestiche, i momenti drammatici della guerra, il crollo della casa di famiglia, la formazione scolastica dei figli, la loro educazione sentimentale, i giochi in strada, i divertimenti, l'organizzazione quotidiana di una famiglia numerosa. L'obiettivo principale della nostra storia è colmare il vuoto di memoria che tende ad ampliarsi con il passare del tempo. Non è una semplice operazione di nostalgia dei tempi passati. È un complesso lavoro di verifica del patrimonio di valori che ci è stato offerto in dotazione. Valori accumulati giorno dopo giorno, filtrando nel quotidiano le sfide della grande storia: dal fascismo, al passaggio della seconda guerra mondiale, alla ricostruzione, alle opportunità di ascesa sociale del primo boom economico. -
Marxismo e comunismo
"La storia del movimento comunista è stata un grande capitolo di storia per abolire la schiavitù coloniale e per l'affermazione di un'autentica morale capace di rispettare ogni uomo""""." -
L'azzurro dei giorni scuri
Chiara sta dimenticando il suo passato. Dove sono le chiavi di casa, dove gli occhiali? A mandare nell’oblio gesti abituali, luoghi e nomi è l’Alzheimer. Ma un nome lo ricorderà sempre: quello di Tiziana, sua figlia, la quale registra tutto nei suoi diari. Per lei la scrittura diventa una necessità e un conforto. L’arrivo delle badanti polacche, la decisione sofferta del ricovero in una casa di riposo, il presente che si sgretola, le ore regolate dai rigidi schemi imposti dalle istituzioni, le gioie e i dolori di una vita intera; ma anche incontri casuali, richiami della natura, libri, coincidenze e sogni... Esiste in questa storia un’aria lieve tra le parole, stranamente leggere, che raggiungono una pienezza singolare, un volo pieno di grazia e discrezione verso il mondo altrui: Tiziana si pone in ascolto, senza altri confini che la fiducia in una serena corrispondenza. ""L’azzurro dei giorni scuri"""" è una lunga lettera d’amore alla madre ritrovata; un’esperienza intensa, umanissima, continuamente sfiorata dal mistero."" -
Antiche ricette. Cultura, tradizione, salute dal territorio marchigiano
Il segreto della longevità marchigiana, ovvero ottantatré ricette per riscoprire la salute a tavola. Recuperando la saggezza e la fantasia della civiltà contadina - in antitesi alla standardizzazione imperante - gli autori hanno l'ambizione di infondere lo spirito comunitario e conviviale nelle persone, attraverso la buona cucina. Vengono proposte antiche ricette e ogni piatto ha una storia da raccontare: narrazioni che vengono da lontano, arricchite da proverbi e consigli nutrizionali, alla riscoperta dei prodotti tipici, nel rispetto della stagionalità e, soprattutto, con una nuova consapevolezza contro lo spreco. Un viaggio emozionale, dunque, che inevitabilmente diviene anche una scoperta del territorio, in una regione che ha saputo preservare intatto il fascino della sua memoria territoriale. -
Ancona, la porpora, l'acqua. La lavorazione del prezioso colorante e ipotesi di archeologia idraulica
"Stat fucare colus nec Sidone vilior Ancon murice nec Libyco"""" (""""Sta Ancona per nulla inferiore né a Sidone né al Libico nel tingere il colore con il murice""""). Queste stringate ma esplicite parole che compaiono in un poema epico latino del I sec. d.C. sanciscono per l'eternità la grandezza di Ancona nella tintura dei tessuti con la porpora, allineandola così agli antichi maestri fenici. La citata frase è stata pertanto lo spunto per una minuziosa ricerca del significato e dell'importanza che la porpora assunse nel bacino del Mediterraneo per oltre 32 secoli, quella porpora il cui segreto era stato importato in città nel IV sec. a.C. dai coloni di Dionisio I provenienti dalla lontana Siracusa, i quali incisero così profondamente nel tessuto civile e commerciale cittadino tanto da far associare ad Ancona, ancora oggi, l'aggettivo di """"dorica"""". Si ipotizza poi che quelli stessi coloni furono i promotori di un vasto labirinto di strutture idrauliche nel sottosuolo di Ancona e di tutta l'area del Monte Conero che rende ancora più intrigante lo stretto rapporto fra porpora e acqua." -
Il fantastico enigma finanziario di Ancona
In due weekend scompaiono ad Ancona decine di milioni di euro dai conti bancari di cinquecento facoltosi professionisti. Si tratta di un'ingegnosa frode su internet; nessuno è in grado di capirne le modalità e risalire ai misteriosi colpevoli: bancari infedeli o pirati informatici? Le banche, la polizia postale, le altre forze dell'ordine brancolano nel buio, mentre in città non si parla d'altro. Il maturo consulente finanziario Vittorio Petrelli, competente ma di carattere alquanto originale oltre che umorista incompreso, viene incaricato da tre professionisti raggirati di svolgere indagini riservate a titolo privato. Dibattendosi tra Ancona, Londra, Miami e di nuovo Ancona, grazie all'aiuto di esperti stranieri tra cui un'affettuosa amica inglese di vecchia data, Petrelli riesce soltanto ad avvicinarsi alla soluzione, ma non a individuare i geniali autori di un meccanismo truffaldino tanto raffinato. Quando alla fine deciderà di abbandonare, una persona inaspettata gli svelerà l'arcano. L'inconsueto epilogo ha il gusto del caffè e il profumo del mare. -
Il '68 controcorrente. La Mostra internazionale del nuovo cinema di Pesaro incontra la contestazione
Il '68 a Pesaro non è un anno qualunque. Non solo per l'eco delle proteste che si propagano anche in provincia. Ma perché la Mostra internazionale del nuovo cinema intercetta il vento della contestazione, apre un dialogo con i protagonisti della ribellione e sperimenta una formula di avanguardia. Diversamente dai festival di Cannes e di Venezia che vengono sospesi, la Mostra conclude la programmazione e contribuisce a fare di Pesaro un caso internazionale. -
«Le forma in novi corpi trasformate». Mito e metamorfosi tra testo e immagine
Nato con l'aspirazione di superare la contingenza di un'occasione specifica, per avviare un filone di ricerca che si ricollega a una lunga tradizione, il volume coniuga studi letterari e artistici. Nell'accostare prospettive complementari e diverse, si è scelto di costruire un quadro articolato, che combinasse gli strumenti scientifici dell'analisi iconografica con quelli della critica letteraria, pensando il rapporto tra rappresentazione figurativa e rappresentazione poetica come un dialogo continuo. Oggetto privilegiato di questa attenzione sono stati i momenti di incontro diretto tra i linguaggi, quando le immagini servono per illustrare le parole, quando invece riescono a suggerire significati ulteriori, o ancora quando imitano le tecniche del racconto. Intorno al mito e alla fortuna delle ""Metamorfosi"""" di Ovidio nel volgarizzamento cinquecentesco di Giovanni Andrea dell'Anguillara si sono raccolti studi sulle illustrazioni, sugli apparati iconografici, sui cicli pittorici e sulle intersezioni tra poesia e pittura."" -
Il sorriso delle vongole
È il 1943. Sulla spiaggia di Palombina alcuni bambini raccolgono vongole da vendere al porto. Passando accanto a una vecchia villa disabitata vedono filtrare una luce. Chi ci sarà: fantasmi, ladri? Li aspetta una sorpresa. Là sono nascosti due bambini ebrei. Sarà proprio la pesca della vongole a offrire loro la possibilità di aiutarli. Età di lettura: da 9 anni. -
Il senso dei precetti
Menahem Recanati visse a Recanati tra la seconda metà del XIII e gli inizi del XIV secolo e può considerarsi uno tra i maggiori qabbalisti in Italia. La sua opera tratta di questioni prettamente teologiche riferendosi a tematiche qabbalistiche e filosofiche. La sua opera influenzò molto anche intellettuali cristiani quali ad esempio: Giovanni Pico della Mirandola e Johannes Reuchlin. Il ""Senso dei precetti"""" (Ta'ame ha Mitzvoth) costituisce un'opera fondamentale per la ortoprassi ebraica perché reinterpreta alla luce della Qabbalah la sistemazione teorica realizzata da Maimonide che costituisce ancora oggi un codice di riferimento per le regole di comportamento etico ebraico."" -
Ancona e Anconitana nel Novecento. Cronistoria della città dorica e delle sue majete rosce
Questa è la storia della nostra squadra de palò, l'Anconitana, una gloriosa tradizione che, tra alti e bassi, ci portiamo dietro dal 1905. Ed è anche la storia della nostra meravigliosa città, Ancona, fondata dai Greci di stirpe Dorica. Quest'antica città di mare, nei secoli, ne ha attraversate tante, ma si è sempre rialzata ed è andata avanti grazie al suo popolo, un po' scontroso, ma fiero, indomabile e tignoso. -
Tra Dylan e Marx. Gli anni Sessanta dei giovani
Gli anni sessanta restano quasi un'oasi nella storia del Novecento. Sono anni del protagonismo giovanile, di un frizzante risveglio culturale e musicale. Questo libro non è un trattato sul decennio. I temi che l'autore ha scelto costituiscono solo una parte, per quanto significativa, del periodo: ne offrono una rappresentazione a colori, piena di luci scintillanti. La Beat generation ne costituisce una sorta di introduzione. Il personaggio onnipresente è Bob Dylan, che, per quanto non canti per tutti, legge però gli anni sessanta come nessun altro. Ma fino a dove arriva tanto impulso creativo? Arriva anche nelle Marche e nella piccola Ancona, periferia dell'impero americano? Sì. Esperienze locali di impegno politico, così come quelle di un giornalino studentesco, di movimenti progressisti o di rivolta, suggeriscono parecchie riflessioni sulla incipiente globalizzazione. -
Maurizio Santi nella terra di San Marcello
Come nacque la Fondazione Don Maurizio Santi di San Marcello? Saprebbero dire i suoi concittadini chi era don Maurizio, perché e per chi creò l'opera che porta il suo nome, come riuscì a farle superare i secoli senza che perdesse la sua identità? Questo lavoro ha portato alla luce una storia affascinante: quella di un uomo innamorato della sua terra e della sua gente, che si è speso per aiutare gli altri. Ha cercato di proteggere i più deboli, in particolare i giovani e le donne, alle quali si rivolgeva senza i pregiudizi dell'epoca. Certo, fu un figlio del suo tempo, ma con uno sguardo acuto che gli consentì di far arrivare l'opera fino a noi e di affrontare le difficoltà attraverso il pragmatismo dell'uomo d'azione. È stato trovato un tesoro, di documentazione storica e di storie, che spazia dagli atti notarili redatti per la fondazione, al carteggio con i vescovi, alle vicende della Scuola pia e Luogo pio nel tempo fino ai giorni nostri, ai progetti sugli edifici che appartennero all'istituzione e ne garantirono la sopravvivenza, fino ai beni mobili, descritti in inventari dettagliati e minuziosi. -
Iuliane vivas. L'imperatore Giuliano nelle iscrizioni
Dal Portogallo alla Turchia, dalla Germania alla Romania, dal Marocco all'Italia: un viaggio alla scoperta di una delle figure più discusse e misteriose dell'antichità. Le iscrizioni innalzate in tutti gli angoli dell'impero forniscono nuovi spunti di ricerca su colui che è stato definito ""Apostata"""" e insieme """"santo pagano"""", suscitando critiche infamanti ed elogi smisurati. Flavio Claudio Giuliano, filosofo e scrittore, a soli trent'anni conquista le redini del più grande impero del mondo con l'obiettivo di riportare in auge l'antica religione di Roma. Le imprese belliche, l'emanazione di decreti, le riforme a favore delle città e soprattutto il suo tentativo di riforma religiosa trovano precisi riflessi negli appellativi epigrafici a lui rivolti. Miliari, altari, lastre marmoree, gioielli e basi di statua riportano testi con cui colonie e municipi, funzionari locali e governatori provinciali vollero rendere omaggio al regnante filosofo. Le iscrizioni risentono della propaganda diffusa da Giuliano e dagli intellettuali vicini. L'intento non era mostrare ciò che Giuliano fece realmente, ma ciò che voleva fare, non tanto l'imperatore che fu, ma quello che voleva essere...""