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Alberto Spadolini, Apollo della danza
Alberto Spadolini (1907-1972) è stato pittore, danzatore e molto altro, ma la danza costituisce il fil rouge della sua carriera. Nato in un'Ancona turbolenta e formatosi a Roma, debutta in Francia nel 1932, raggiungendo il successo come danzatore di music-hall ne La Joie de Paris, con Josephine Baker. In un'intervista si definisce ""anarchico"""" e nel 1933 si esibisce nel Gala de danse, spettacolo di danza """"pura"""" dove si percepisce una linea autoriale che lo discosta dal music-hall. Nonostante egli indossi costumi di vario tipo, viene classificato come """"danzatore nudo"""" dalla stampa, per il fisico statuario che esibisce in alcune coreografie. Dagli anni Quaranta in poi, inizia a dipingere una serie di quadri incentrati sulle ballerine della danza classica, ricordando, per certi versi, Edgar Degas. Analizzando documenti anche rarissimi, il presente studio esplora il rapporto di Spadolini con l'arte coreutica, illustrando un altro nome col quale era conosciuto: Apollo della danza."" -
Piccolo breviario del nostro amore
Questo libro nasce per dare forma a un amore e affrontare un intenso momento di spleen. È ossigeno puro in un momento di apnea. -
Mozart a Loreto. Un viaggio nelle Marche
Il grande Wolfgang Amadeus Mozart, all'età di quattordici anni, durante uno dei suoi viaggi in Italia, attraversò le Marche, per recarsi a Loreto. La breve visita al Santuario mariano fu un'esperienza spirituale importante che gli diede l'ispirazione per scrivere alcune composizioni sacre, le ""Litaniae Lauretanae""""."" -
Pensées en voyage
Un libro che racconta di due ostinati sognatori. Due percorsi apparentemente distanti, che partono da un medesimo sentire per giungere, con tenace coerenza, al confine. -
Casa Museo Adriano Colocci. Ediz. illustrata
Il fascino del Museo consiste indubitabilmente nel suo essere poco museo e molto casa d'abitazione. Al di là infatti di alcuni quadri che possiedono un intrinseco valore artistico e che ben figurerebbero in qualunque pinacoteca, è l'insieme degli oggetti a rendere vivo e palpitante un ambiente che conserva buona parte di tutti quegli oggetti d'uso quotidiano che spiegano, meglio di qualunque trattato storico, le abitudini le esigenze le convinzioni di una famiglia aristocratica jesina in un arco di tempo che va dal '700 fino a buona parte del '900. -
Nughette '17-'20. Con antologia
«Canella ha creato una chimera, un ibrido mostruoso, ossia un genere individuale, le nughette appunto, come già fecero alcuni illustri predecessori novecenteschi... Si apre questo libro [...] non per andare alla ricerca di qualche pensiero sublime, ma per girovagare in una successione di ""camere delle meraviglie"""", dove sono allestite scorie ideologiche dell'epoca e pulsioni umane fondamentali». (Dalla postfazione di Andrea Inglese)"" -
Una valida ragione
Le storie, spesso, corrono intorno a noi. Basta vederle. Prendono il treno, scivolano sui binari del tram, ci aspettano sul pianerottolo di casa, o nel caffè in cui ci fermiamo tutte le mattine. Hanno qualche cosa in comune con le nostre vite, qualche cosa di estraneo. Sono il risvolto della quotidianità, quella che, se non ci badi, resta anonima. Eppure nell'aspetto spesso negato di questo storie si sviluppa una forza singolare. Nascono, e crescono, personaggi, avventure, sentimenti, amori, addii. Intrecci. L'Autrice ha provato a raccontarli. A metterli sulle pagine di un libro. Perché in fin dei conti questo ci rimane, della vita: qualche buona storia. -
Come si forma la coscienza di sé
L'idea di scrivere questo testo mi è venuta dopo una lunga riflessione su quali fossero i valori della mia vita. Nel corso della mia esistenza numerose sono state le difficoltà che ho dovuto affrontare e alle quali non ero preparato né ho saputo dare un significato. Lo smarrimento, la confusione e il sentirsi in pericolo, mi hanno motivato verso la ricerca di una guida per comprendere chi io fossi e cosa volessi per me e per guarire dai sintomi e disturbi che si manifestavano come somatizzazione di un vivere ""senza"""" consapevolezza. Il malessere era così reale e presente da non lasciare posto al respiro vitale. La gioia che ha caratterizzato, nel divenire esistenziale, il nuovo IO, ha portato a desiderare di voler conoscere sempre meglio le mie qualità e i miei limiti. Sono sempre rimasto affascinato da come la guida riuscisse a donare quel tanto da farmi sentire vivo e vitale. Mi sono dedicato successivamente ai gruppi di formazione in cui sono relatore e membro ricercatore. Il lavoro personale di crescita non ha una fine e/o una scadenza. Si è sempre in continua trasformazione. Il mio lavoro di formazione continua..."" -
Sonetti. 1981-2021
«Ci sono riflessioni sulla vita, sulle stagioni, sui momenti dell'anno, della settimana, del giorno, e poi sulle persone, a partire dai miei stessi familiari. C'è anche una sezione finale con componimenti scherzosi, in diversi casi realizzati, come del resto alcuni degli altri, per qualche circostanza o ricorrenza. Si mescolano età differenti, e non mancano situazioni e ingenuità tipiche della giovinezza, che ho inserito anche per affidare a questa raccolta, in qualche modo, il significato di un percorso attraverso un buon tratto di vita.» -
Farfalle al sole
Questa raccolta di poesie, che inizia circa venti anni fa, racconta sensazioni e sentimenti che vanno dall'innamoramento all'amore, dalla perdita alla rinascita, sfiorando i temi della nascita, dell'amicizia, della natura, della speranza, del sogno, della solitudine e della morte. -
Gesù racconta. Le parabole evangeliche nei dialetti italiani
Con le sue parabole Gesù ancora oggi parla ad ognuno di noi. E molti, per sentire ancora più vicina la sua parola, l'hanno trasposta nei diversi dialetti italiani. E così la forza e universalità del ""Gesù disse"""", diventa in romanesco """"incominciò a scrocchiajela a 'sto modo co'le parabbole"""", in veneziano suona """"El ga fato sentir po st'altra parabola"""", in napoletano recita """"Giesù dicette ancora chesta parabbula"""", mentre in milanese """"In verità, in verità ve disi"""". Il volume raccoglie queste e molte altre versioni dialettali, disegnando una costellazione che unisce le parlate più diffuse con i dialetti minori, le voci delle città più grandi con quelle dei tanti piccoli centri che costituiscono l'anima e d'identità del Paese."" -
La grande neve
Con la grande neve è più difficile muoversi, ma per tutti è come se fosse arrivata una magia. Restano però alcuni interrogativi. Gli ulivi resisteranno al gelo? E perché la maestra Giovanna manda bacetti ai suoi gatti? Come mai sono spariti i ceppi di capperi dalle antiche mura del borgo? Come e perché Aziza, Brigida, Fatma, Aldesina, Silvia, la Ale e la Giovanna hanno salvato la ""grande madre""""? Perché dalla Pieve dei Santi rimbalza con l'eco dei martiri ogni suono acuto che nasce in paese? Che succede nelle case dei """"Sardi"""" isolate nelle campagne? Come mai nel soffitto del ristorante che guarda il paese ci sono disegnate le onde del mare? Perché Weimer e la famiglia hanno lasciato la loro casa nella zona industriale e sono venuti a vivere al Mulinaccio? Per quale maledetta sfortuna la pioggia fa sprofondare le antiche mura? Infine, tra gli indigeni e gli stranieri, va tutto bene?"" -
Centodieci senza lode
«Gabriele Moneta ha uno sguardo simpatico e accogliente e osserva, nota, giudica senza sentenziare. C'è in lui acuta e sintonica partecipazione alle cose della vita ed è capace di trasmetterne esemplarmente forze e debolezze. In pochi tratti verbali egli fissa le esperienze di un'esistenza ed esprime lievi e concentrate prospettive di speranza. I suoi aforismi regalano non solo prudente saggezza, ma anche salutari illusioni». Dalla Prefazione di Gino Ruozzi -
Esotik@
Nel suo secondo lavoro l'autrice propone, con una certa circolarità, percorsi fisici, dislocati nella geografia dei luoghi che ha visitato, e mentali, che si accompagnano alle sue considerazioni sugli eventi che stiamo vivendo. Si tratta di un itinerario che si sviluppa attraverso il pianeta della sua formazione, che nasce da un'acuta osservazione delle cose e dei fatti del mondo e da una profonda capacità di collegare esperienze vissute a spunti di riflessione su quanto va accadendo. Gli elementi di questo viaggio non vengono rilegati in termini coerenti, ma vanno a costituire un caleidoscopio di esperienze educative e di crescita, in cui ancora una volta la memoria riveste un ruolo fondamentale. In questo percorso si associano situazioni disparate ed elementi inusuali, che insieme vanno a costituire delle rarità. Leggere il libro è come entrare in una Wunderkammer, la stanza delle meraviglie nella quale da collezionista custodisce fatti, monumenti, canzoni e stranezze. Perché l'istinto indomabile e irrinunciabile è quello di cercare sorprese, seduzioni, incanti che diano origine a sempre nuovi stupori, alla base dei quali si trova continuamente il piacere profondo di imparare. -
Dalla naftalina alla luna
Questo libro-opera dal titolo eccentrico è, in verità, uno strumento classico per meglio leggere, non solo l'itinerario artistico dell'autrice, ma piuttosto una sorta di consuntivo, una convocazione, un invito a uscire dalla caverna platonica dove, al buio, non vi è conoscenza, dove tutto è indistinto. I ""prigionieri"""" dovranno uscire da quella notte, avvistare il mondo e gli altri, per pensare, incontrarsi, distinguersi e parlare. Dalla naftalina alla luna è, così, una chiamata alle armi, un amorevole invito, a un confronto diretto e radicale, intenso ed emotivo, profondo e solare affinché tutto sia più palese, magari alitando verso la luce notturna della luna. Leopardi chiamò la luna """"notturna lampa"""": voleva dire che l'artista lavora nella propria """"caverna"""" che è la vita esplorando l'oscurità del proprio inconscio, il dolore e le gioie, personali e degli altri e poi parla e dice, espone al pubblico il suo discorso. Borges ha sostenuto, a ragione, che """"ogni autore è autore di un solo libro"""". Rita Vitali Rosati chiama a sostegno del suo libro le voci di altri, persone e """"personaggi"""" eterogenei, appositamente. Arti e mestieri sono qui rappresentati."" -
Legalità. Temi per un dibattito
«La politica e i legislatori post-Tangentopoli appaiono investiti di responsabilità primarie, ma sarebbe ipocrita - e assolutorio - addebitare solo alla politica le colpe per la smisurata diffusione della ""cultura del sospetto"""" che pervade la nostra società, che guida molte azioni dei pm, che permea svariate campagne mediatiche e che è il fondamento culturale di tanti atti legislativi». (dal saggio Legalità e cultura politica nella crisi italiana, di E. Montecchi)"" -
Giustizia. La testimonianza di un magistrato
«In questo piccolo volume vorrei proporre una analisi che collochi la crisi attuale della giustizia in Italia in una necessaria profondità storica, quale indizio ultimo, o forse prova, di un duro scontro tra poteri - giudiziario e politico - entrambi in crisi ormai da decenni, in uno scenario generale di progressivo decadimento etico, politico e culturale del paese, esasperato oggi dalle conseguenze di una devastante pandemia». (dalla Premessa dell'autore) -
Adalgisa, femminista e rivoluzionaria. Raccolta degli articoli di Adalgisa Breviglieri (1910-1925)
Nella ricorrenza del centenario della nascita del PCI si presenta ora l'opportunità di valorizzare l'opera culturale e politica di una donna, una maestra, che nei primi anni venti del secolo scorso ha svolto un ruolo dirigente nei partiti proletari e ha lasciato diversi articoli qui riprodotti. Su alcuni periodici marchigiani si possono leggere i suoi appassionati articoli che sostenevano la necessità di emancipazione per migliorare la condizione femminile, ponendo l'accento sull'importanza dell'educazione quale strumento di formazione della gioventù, ma anche di superamento delle differenze di classe. Questi temi diventano ancor più avvincenti allorché ci si immerge in una scrittura di solida educazione letteraria di stampo classico, una prosa ricca e ricercata dalla quale si ottiene un quadro dei tempi e della condizione, quella di insegnante, di dirigente sindacale e politica, nonché del proletariato marchigiano di un secolo fa. -
Noi: l'Italia e il Novecento
Il Novecento italiano, malgrado gli effetti devastanti di due guerre mondiali e vent'anni di dittatura fascista, ci lascia in eredità conquiste importanti e avanzamenti significativi, che hanno cambiato il volto del Paese. Allo stesso tempo permangono o si sono riprodotti elementi di fragilità strutturale riguardanti lo sviluppo economico, il funzionamento dello Stato, la criminalità organizzata, il rapporto pubblico-privato. I contributi sulla Storia d'Italia del secolo scorso, raccolti in questo volume, ci aiutano a capire l'origine lontana e le radici profonde di alcuni problemi attuali. Non per rassegnarsi alla loro ineluttabilità ma per individuare con più lucidità ed efficacia le proposte e le azioni per una loro soluzione. Dalla Prefazione di Carlo Latini -
Diventare donne. Un racconto tra storia e memorie
Questo libro è una chiacchierata da nonna a nipoti rivolta da una vecchia insegnante di filosofia non solo alle proprie nipoti, ma anche ad altri adolescenti e alle persone che stanno con loro. Scrive l'autrice: «Viviamo in un mondo completamente diverso da quello in cui sono cresciuta, non ho niente da insegnarvi, eppure, prima di lasciarvi, vorrei raccontarvi ancora questa favola. La favola della tenerezza e della felicità. Non l'ho inventata io. L'ho ricevuta dagli amici che ho incontrato nella mia lunga vita. Ognuno mi ha dato il suo pezzetto, mi ha spinto a rimettermi in discussione». Seguono delle storie, degli aneddoti, delle favole, degli spunti di riflessione sulla condizione femminile, su scelte di vita, sul lavoro, sull'amicizia e sull'amore. E alla fine alcuni brevi ritratti di donne celebri. Si può leggere tutto in fila, oppure leggerne una pagina ogni tanto e magari discuterne con un'amica o in classe.