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Il mantello di Spinoza
Uno scrittore famoso, una bella agente letteraria, un commissario, un ex compagno di scuola trovato morto durante una festa nella villa di un grande editore. Sarebbero gli ingredienti giusti per un giallo tradizionale, ma il libro inizia e finisce con una confessione, quella dello scrittore Sandro Valeri che in un lungo monologo espone, più a se stesso che al commissario, le proprie idiosincrasie, debolezze e il profondo senso di inadeguatezza che ha sempre contraddistinto la sua vita. ""Il mantello di Spinoza"""" è il titolo di un saggio che sta scrivendo e che non terminerà mai, ma anche quella protezione dalla realtà e da se stesso che Valeri non è in grado di indossare."" -
Il Pci nelle Marche dalle origini al «partito nuovo». (1919-1945)
Un partito che nasce sulle radici del sovversivismo nel giro di un paio di anni (dal 1921 al 1923) si trova a perdere la prima generazione di dirigenti (chi cambia città e chi va in esilio) per l'avvento del regime fascista. Eppure qualcosa è stato fatto se nelle elezioni del 1924 viene comunque eletto un deputato. Alcuni giovani prendono in mano il testimone e tra carcere, esilio e confino riescono a mantenere in vita una sorta di organizzazione, la quale nel 1938 vede crescere le adesioni. La Guerra di Spagna è il vero punto di svolta. Nella Resistenza i comunisti provano ad avere l'egemonia politica senza molto successo. L'unità con gli altri partiti è però un punto fermo della politica dopo la Liberazione, allorché i vari Cappellini, Molinelli, Marcucci e Adele Bei hanno l'incarico di spiegare cosa sia il partito nuovo. Vi sono alcune resistenze, anche per le radici sovversive mai sopite, ma alla fine tutti accettano la novità: da partito delle avanguardie operaie a partito del popolo. -
Aroldo Cascia. Il sindaco rosso
La stagione delle ""giunte rosse"""", che si è aperta dopo la vittoria delle elezioni amministrative del 1975, ha segnato per il Pci la definitiva legittimazione come forza di governo sicura e affidabile. In questo periodo sono emerse figure di sindaci dalla forte personalità e dalle indubbie capacità politiche che hanno lasciato un segno nella storia delle loro comunità. Il libro parla soprattutto di questa straordinaria esperienza, vissuta anche in una piccola città come Jesi, e del suo primo sindaco comunista. Una storia che racconta le vicende politiche jesine dal 1975 al 1983, gli anni in cui Aroldo Cascia è stato a capo del governo cittadino. Insieme e accanto al """"Sindaco rosso"""" compaiono tanti personaggi, restituendo così il senso corale di un periodo della storia in cui la politica era ancora pervasa da impegno collettivo che si fondava, se non nella speranza del """"sol dell'avvenire"""", sicuramente nella convinzione che attraverso la democrazia si potesse avere più giustizia, più uguaglianza e cambiare in meglio la vita delle persone e la società."" -
Le muse in versi 2021
Dopo la sosta del 2020 per la pandemia, l'Associazione Le Muse ha ripreso l'attività culturale e si presta a stampare il 3° volume di Le Muse in versi per ripetere le opportunità di coinvolgere i soci, spesso timidi, a esternare le proprie idee, i propri sentimenti, le proprie emozioni. Sono presenti nell'antologia Miriam De Nardi, Valeria Dentamaro, Nadia Duchi, Afra El Daire, Renato Giacomucci, Lilia Magliani, Anna Muzioli, Neri Nadina, Emanuela Pallottini, Niccolò Santarelli, Irina Andreeva, Marinette Carla Animobono, Franco Argentati, Fausto Baiocco, Simona Benigni, Silvia Bini, Claudio Buffarini Tenenti, Marcella Caputo, David Chiucconi, Romano De Angelis -
Come in un film di Truffaut
Nelle città le strade si incrociano, proprio come nelle nostre vite. A ogni angolo, a ogni svolta, può esserci un incontro, un abbandono, una fascinazione, un'occasione persa. L'autrice di La sposa portoghese e Una valida ragione ci ha abituato a personaggi che dalle pagine del libro sembrano prendere vita fino a diventare nostri compagni di viaggio. Con la sua prosa nitida e folgorante, Renata Mambelli costruisce ancora una volta un tessuto di racconti che si vorrebbe non finissero mai. -
Cosa volete sapere
Da quando è comparsa per la prima volta in paese, giovane moglie di un anziano musicista, Lavinia ha dovuto fare i conti con la curiosità della gente. Ma un giorno decide di svelarsi e racconta chi è la donna bella e scostante che parla in modo ricercato ed è venuta tra loro lasciando nell'ombra un passato sconosciuto. Cosa si nasconde dietro la sua diversità, perché parte così spesso per tornare ogni volta più carica di mistero? Lavinia risponde a chi vuole sapere e finalmente dichiara la sua scandalosa identità. -
Una vita da economista
Questo libro è il frutto di una doppia presunzione. La prima è che possano interessare le straordinarie vicende che mi hanno portato a cambiare due volte il lavoro: da chimico a economista della Banca d'Italia fino alla carriera universitaria. Questa prima parte del libro vuole essere la testimonianza del coraggio di cambiare per scommettere sulle proprie potenzialità che credo, spero, possa essere di esempio e incoraggiamento per i giovani che sono chiamati a gestire il proprio futuro. La seconda presunzione è quella di riuscire a spiegare il mestiere dell'economista, poiché non a tutti è chiaro in cosa consista. Come non lo era per me quando mi sono imbattuto per puro caso in questa disciplina. A questo scopo la seconda parte del libro raccoglie e riordina diversi frammenti delle idee che ho maturato nelle ricerche, nei numerosi convegni e soprattutto nel confronto con imprenditori, banchieri e professionisti che l'economia la vivono concretamente. Non a caso li ho chiamati ""biglietti da visita"""", perché sono testimonianze in breve del lavoro che ho svolto nella mia lunga carriera da economista."" -
Nell'antico Ducato. Dodici racconti
Una prosa straordinaria, diretta, veloce, quella di Piersanti in questi racconti dedicati alla sua terra, ma nello stesso tempo di un'intensità lirica totale. Non si tratta di prosa lirica: in modo non molto dissimile dal Pavese di ""La luna e i falò"""", è piuttosto l'occhio dell'autore a essere un occhio di poeta. Uno sguardo che si palesa nel rapporto viscerale con la terra, gli alberi, i ceppi, i profumi. È la natura che il poeta urbinate ha conosciuto nell'infanzia e che la memoria ha trasformato in mito, in un """"altrove"""": quella dei canestri di vimini, dei carri di buoi, delle anime dei boschi, dei folletti nelle fonti che popolano i racconti di chi ha abitato """"la casa in fondo al fosso"""". Una natura che non è mai solo uno sfondo, ma è sempre parte del quadro: boschi, querce, ornelli, scotani fiammeggianti, tutto si muove dentro una conoscenza empatica che non è quella del botanico, ma di chi ha un rapporto quasi panico con la natura. Poiché la terra è concretezza, è la donna che accoglie e prende. È la natura bellissima e atroce, una vera e propria patria poetica, come quella di un suo indimenticabile verso, è """"l'eterno, scontato, stupendo passo delle stagioni""""."" -
All'ombra dell'Olimpo. Stampe d'arte nelle decorazioni di palazzi gentilizi alla periferia dello Stato pontificio
Nelle decorazioni dei soffitti delle dimore storiche marchigiane non è insolito riconoscere immagini provenienti da alcune riproduzioni a stampa di opere d'arte riconducibili alla mano di artisti consacrati. Ben oltre il confine dell'oggetto incorniciato e appeso alle pareti, del foglio ingiallito custodito gelosamente in una cartellina, la stampa d'arte si configura in questi luoghi come fonte principale per l'elaborazione di temi pittorici riconducibili a storie bibliche e mitologiche, storie di antichi e moderni condottieri e allegorie moraleggianti. La scoperta della fonte visiva e/o della fonte letteraria di queste immagini, spesso resa possibile dal recupero della stampa pertinente, può essere rivelatrice di un gusto particolare, di una moda diffusa, oltre che di una prassi artistica di lunghissima tradizione: ma anche quando frutto di convenzioni, la scelta di un'immagine è sempre profondamente ponderata dal committente, e dunque rivelatrice delle sue più recondite intenzioni. Questo libro parte dunque dall'analisi delle stampe d'arte rinvenute nelle decorazioni di Palazzo Passari di Montegiorgio, di Palazzo Millo in Ancona e di Palazzo Accorretti a Filottrano... -
Dante e Montessori. Due umanesimi a confronto per un solo umanesimo
«Che Montessori conoscesse, leggesse, amasse, studiasse Dante è cosa certa, ma dire e provare a descrivere quanto questo classico abbia potuto contribuire e offrire elementi e riferimenti per il pensiero Montessori, è sicuramente un ambito di ricerca di altra e diversa natura. L'elemento che maggiormente mi ha sollecitato e convinto consiste nell'abbondante reperimento di elementi linguistici, filologici, culturali e finanche biografici che inesorabilmente si tenevano tra loro ovvero dietro le citazioni, all'uso del linguaggio e neanche tanto in filigrana, era possibile rintracciare un filo rosso che costantemente, in maniera diretta o obliqua, legava in maniera estremamente significativa questi due grandi autori». -
La proprietà commutativa. Storia di una truffa
L'evasione da un carcere, niente più di un ordinario fatto di cronaca. Ma se si tratta di un carcere di massima sicurezza appena costruito e la fuga riesce grazie a un varco aperto nel muro con un vecchio arnese di ferro arrugginito, sorgono legittimi i dubbi su come la costruzione sia stata realizzata. E così viene aperta un'indagine dalla Procura della Repubblica dalla quale emergono inimmaginabili risvolti nonché incredibili violenze anche alle più elementari regole di aritmetica, in una rappresentazione della società italiana, o delle sue umane debolezze, tutt'altro che lusinghiera. Con una prosa nitida e amara, a tratti comica se non fosse drammatica, l'autore svela con diamantina chiarezza le formule di un ""sistema italico"""" a lungo sperimentato ben prima di """"Mani pulite"""" o """"Tangentopoli"""", in un crescendo di collusioni, tangenti, falsi, comportamenti fraudolenti le cui conseguenze sono inesorabilmente a danno dello Stato e dei cittadini."" -
Le arti e l'esperienza estetica. Suoni, immagini e parole per Maria Barbara Ponti
«Le parole, le immagini e i suoni raccolti in questo volume nascono dal desiderio, da parte di un piccolo gruppo di allievi, di offrire un'attestazione dell'affetto, della stima e della riconoscenza che nutrono per la loro Maestra, Maria Barbara Ponti. Docente di Estetica nell'Università di Cagliari e fine studiosa di alcuni percorsi non scontati dell'estetica contemporanea, la sua attività didattica e di ricerca si è distinta per limpidezza espositiva e instancabile esercizio del pensiero critico, accompagnati da una vivacità intellettuale che ha sempre rappresentato uno stimolo per chiunque vi abbia cercato un confronto. Diverse le forme in cui questo omaggio si concretizza: dallo studio critico-teorico all'opera audio-video all'immagine fotografica. Tutti i contributi, nondimeno, cercano di guardare alla globalità dell'insegnamento di Maria Barbara Ponti, nella speranza di costituire un possibile esito della sua ricezione e della sua capacità di incidere nel tessuto estetologico ». -
La palestra del pensiero. Riflessioni ed esperienze con Philosophy for children
Il volume propone riflessioni ed esperienze maturate attraverso la pratica della Philosophy for children, un percorso educativo ormai diffuso in tutto il mondo. La lettura vuole essere una proposta divulgativa e rigorosa al tempo stesso rivolta ai genitori, ai docenti, ai cultori dell'arte del filosofare come abilità del pensiero. La prima parte del libro offre piste di riflessione che fondano il senso e la direzione della Philosophy for children. La seconda riporta fedelmente i dialoghi dei bambini. Oggi, più che mai, è necessario mettersi in ascolto della voce e dei pensieri dei giovani. Un ascolto attivo, rispettoso, capace di condividere lo stupore, la meraviglia, le domande e le emozioni che i bambini provano di fronte allo scenario del mondo. La società digitale nella quale siamo immersi necessita di creatività, mobilità di pensiero, senso critico e capacità di far interagire i saperi. La filosofia, sapere primordiale che ha accompagnato l'uomo in tutto il suo percorso di progresso, è chiamata ad indirizzare le energie umane verso lo sviluppo di abilità cognitive elevate. -
Stoffe da Shiga
In una sorta di mosaico dai pezzi mancanti - i cui tasselli coinvolgono un misterioso omicidio, un uomo alla ricerca del ""centro"""" perduto, un bambino il cui statuto oscilla tra fantasticheria, spettro e ricordo - l'Autore intesse delle istantanee che, seppure lontane, si rimandano per rifrazione, fino a convergere verso un unico nodo, quello della difficile memoria, della perdita e dell'oblio come minaccia sempre incombente, minaccia anche politica. La guerra dei Balcani negli anni Novanta, l'occupazione tedesca nelle Marche durante la seconda guerra mondiale, la Belgrado di oggi e la provincia giapponese di Shiga sono attraversate dalla voce narrante nello sforzo di resistere, di contornare il mostruoso """"buco"""" della storia. Attraverso un itinerario molteplice, solo in apparenza centrifugo, il narratore organizza una inesorabile caccia al senso, un tentativo di ritrovare ciò che il tempo, in complicità con la volontà degli uomini, ha smantellato o sepolto."" -
Pensieri di un avvocato in via di estinzione
La nostra professione ha ancora un significato nobile, che è quello di costituire il presidio e il baluardo dei diritti e delle garanzie del cittadino, di far valere le sue ragioni, di proteggerlo rispetto a possibili abusi o prevaricazioni: se essa trova uno dei momenti più alti e significativi nella discussione, noi dobbiamo cercare di svolgerla nel modo migliore possibile per la nostra dignità, il nostro decoro e la qualità stessa della nostra professione. -
Dialoghi del '78. Conversazioni con Piero Pratesi, Franco Scataglini, David Maria Turoldo e Pietro Scoppola
Questo libro nasce dall'idea di riproporre al lettore di oggi tre interviste a tre figure molto rappresentative della cultura e della politica degli anni settanta. Piero Pratesi, David Maria Turoldo e Pietro Scoppola forse sono oggi nomi che evocano, soprattutto ai più giovani, poco più che voci in lontananza di un passato ormai remoto. Eppure rileggendo le parole e le riflessioni di allora si può non solo aggiungere qualche conoscenza a un'informazione spesso superficiale e sbrigativa di quel periodo, ma anche mettere a fuoco questioni che hanno mantenuto una certa attualità. -
Poesie. Tutte le raccolte
«Con Anna Elisa ha preso da noi congedo una poetessa di grande finezza, persona delicata, dolce, autenticamente e profondamente umana in questi tempi di tanto diffusa durezza di cuore. Resta la sua poesia, semplice, diretta, disarmante nella sua dolente vicinanza ai nodi più intimi di ogni singola vita, con escursioni dall'umorismo brillante alla più calda pietas per le creature ferite (in sostanza, tutte le creature o quasi)». (dalla prefazione di Alessandro Fo) -
Nughette Da RicercaBO al 2021. (con disegni)
«Questi brevi lacerti offerti dall'ingegno di Canella sono pronti ad afferrare tante cose, circostanze, riferimenti di ogni genere, in voluto ordine sparso [...]. Canella mette in queste sue prose limitate tanta buona carne, tanto sapore esistenziale, proprio come un pescatore che sa preparare le esche per accalappiare qualche animale, o frutto, o brano esistenziale di buona consistenza [...]. C'è sempre una via di fuga, un tratto sconcertante, un'associazione imprevedibile ma perfettamente godibile, in questo animato 'purpurì'». dalla Prefazione di Renato Barilli -
Giorgio Zampa. Una voce dietro la scena. Vol. 1: Scritti editi e inediti. 1951-1999.
Come ci ricorda Proust nel suo Contro Sainte-Beuve, ""un libro è il prodotto di un io diverso da quello che si manifesta nelle nostre abitudini, nella vita sociale, nei nostri vizi."""" Come non essere d'accordo? Sono i testi che devono parlarci, anche quando sappiamo poco o nulla del loro autore, o costui (basti pensare a Omero) forse non è neppure esistito. Ma è davvero difficile applicare un simile criterio a Giorgio Zampa. Se proprio dovessi rispecchiarlo in una delle sue molteplici maschere, sceglierei forse quella del Traduttore, non tanto perché solo pochi eletti come Praz o lui avrebbero potuto affrontare corpo a corpo un testo di Dostoevskij o di Strindberg in lingua originale, quanto perché in questa figura ambigua e indispensabile di traghettatore da un idioma all'altro si rispecchia al meglio la natura anfibologica di Giorgio. Con buona pace di Proust, è dunque all'uomo Zampa che dobbiamo ritornare, se vogliamo decifrarne l'arduo camouflage intellettuale. (Dall'Introduzione di Roberto Barbolini)"" -
Giorgio Zampa. Una voce dietro la scena. Vol. 2: Scritti inediti e testimonianze.
Aveva l'età di mio padre, un mese di meno, 24 febbraio 1921, trentun anni più di me. Eppure lo vedevo, come un ragazzo, a ogni mostra, dalla fine degli anni '70, lui illustre germanista, inviato per ""il Giornale"""" di Montanelli, appena nato e fervido di firme. Fu Zampa a propormi come collaboratore al grande giornalista, durante il pranzo a Ro, nella casa dei miei genitori, per la mostra di Fabrizio Clerici. Era mio sincero sostenitore, forse dal giorno che mi aveva sentito parlare di certi affreschi di scuola marchigiana vicino a Castelraimondo, nella pieve di Gagliole, così vicina alla sua amata San Severino, e nella Madonna delle Macchie, un eremo poeticissimo che avevo visitato nelle mie remote peregrinazioni. Vidi un moto di felicità nei suoi occhi quando pronunciai quei nomi che ci rendevano complici, e che mi facevano entrare in una imprevedibile intimità con i suoi giorni felici, alla scoperta dei luoghi della sua infanzia curiosa e studiosa. Erano per lui mete naturali, nella terra natale; meno per me che sono nato a Ferrara. Ma, proprio per questo, motivo di considerazione da parte sua, per il mio desiderio di conoscenza. Il suo sincero stupore ci rese amici. V. Sgarbi.""