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Il nuovo danno non patrimoniale
Prima la legge 4 agosto 2017, n. 124, che conferma i contenuti cardine degli articoli 138 e 139 del Codice delle assicurazioni; successivamente le pronunce della Suprema Corte n. 7840 del 29 marzo 201 8, n. 7513 del 27 marzo 201 8 e n. 392 del 10 gennaio 201 8, le quali consacrano l'importanza fondamentale delle cc.dd. Tabelle del Tribunale di Milano (che il giudice di merito deve autonomamente reperire anche attraverso riviste specializzate, trattatistica o web!); ancora, il medesimo Tribunale di Milano aggiorna le proprie ""Tabelle"""", pubblicando nel contempo interessanti osservazioni riguardanti il danno da premorienza, il danno terminale, il danno da diffamazione nonché la liquidazione ex art. 96 c.p.c. terzo comma (c.d. """"lite temeraria""""): può esser, l'anno 201 8, considerato """"l'anno zero"""", quanto al danno non patrimoniale? Il quadro attuale, in effetti, può dirsi compiuto e piuttosto sedimentato, consentendo così all'interprete di ben individuare quali siano i danni che compongono il danno non patrimoniale: dal c.d. danno biologico al danno morale, fino ad arrivare al c.d. danno esistenziale. Aggiornato con la l. 124/2017 nonché con Cass. 392/2018, 7513/2018 e 7840/2018. Contiene le Tabelle 2018 del Tribunale di Milano."" -
Storia illustrata di Milano. Ediz. illustrata
"Milan l'è un gran Milan"""", secondo un vecchio modo di dire. Ma è ancora attuale? Due millenni di storia, tra periodi di splendore e momenti bui, per arrivare all'attualità di una città che ha visto recentemente trasformazioni profonde nello scenario urbano, nell'economia e nella società. Alla grigia città industriale e finanziaria si è sostituito un centro internazionale del design, della moda e della cultura. Una """"nuova"""" Milano tutta da scoprire, insieme alle molte pagine di una storia antica e sempre viva." -
Ah, la terra lontana... Gottfried Benn in Italia
Il distacco dalla storia in cui Gottfried Benn coltivò il suo pensiero, e la conseguente scelta di un intellettualismo che proprio per la sua ferocia ci appare oggi paradossalmente militante, un sovrano atto di resistenza, possono dirci ancora molto della realtà del mondo storico e della condizione umana, anche di quella odierna. Proporre oggi un volume sulla ricezione italiana di un poeta tanto deliberatamente inattuale come Benn significa - questo l'intento dei due curatori - porsi in una prospettiva non meno unzeitgemäß, grazie alla quale ricostruire, dallo scorso secolo fino a oggi, non già soltanto la ricezione di una parola poetica spietata e l'avvicendarsi di scontri intellettuali, utopie politiche, ispirazioni letterarie, che essa ha sollecitato e continua a sollecitare nella cultura italiana, dove oggi la sua vitalità poietica pare perfino maggiore di quanto non sia in Germania. I saggi raccolti in questo volume intendono anche prendere distanza da alcuni equivoci che hanno a lungo gravato il giudizio della critica italiana: sia da una visione obbediente a semplificanti contrapposizioni ideologiche sia da un'interpretazione fondata su appiattimenti altrettanto banali, ovvero attualizzazioni non meno semplificanti. Un discorso critico sull'intelligenza poetica di questa parola e sulla sua presenza in diverse fasi della recente storia culturale, qui ricostruite per la prima volta in una sorta di ritratto italiano dell'opera di Benn, si sostanzia, in termini più generali, soprattutto come discorso sul rapporto tra la cultura tedesca e la cultura italiana, nonché come spunto di riflessione sul ruolo e sul significato della poesia in una impoetica contemporaneità. -
Mucca e la vita. Ediz. illustrata
Età di lettura: da 5 anni. -
Arnold Böcklin. Atti dei Convegni commemorativi del 190° anniversario della nascita 16 Ottobre 1827
In occasione della presentazione della traduzione italiana delle Memorie di Arnold Böcklin, Pagine dal Diario della moglie Angela, tenutasi nel settembre 2016, presso il Museo Ugo Guidi a Forte dei Marmi, si convenne che sarebbe stato interessante progettare un evento per ricordare l'opera del grande pittore svizzero, largamente trascurato in Italia ai giorni nostri. Per ricordare il 190° anniversario della sua nascita, avvenuta il 16 ottobre del 1827, si organizzarono due Convegni, da tenersi rispettivamente a Fiesole, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita, e a Forte dei Marmi, dove soggiornò convalescente, ma «ringiovanito e pieno di vita, nella sua semplicità irresistibilmente amabile e riuscì a godere ancora una volta a fondo della genuinità della vita da spiaggia italiana», come ebbe a scrivere la sua amica Isolde Kurz. Il presente volume raccoglie i contributi, anche stimolati dalla edizione italiana delle Memorie, presentati nelle due giornate. -
A San Rossore (e dintorni). Storie, personaggi e quarti di nobiltà
Una ricostruzione della storia del più grande Parco Naturale della Toscana che si estende da Livorno fino a Viareggio, includendo le vaste pinete della costa pisana. Un territorio ricco di eventi e di personaggi illustri: dai Granduchi di Toscana ai Re d'Italia, da geniali inventori come Marconi a presenze romantiche come quelle di D'Annunzio e della Duse; luogo d'ispirazione delle melodie immortali di Giacomo Puccini e residenza dei Presidenti della Repubblica. Un vasto apparato iconografico restituisce immagini vivide e intense che accompagnano piacevolmente la lettura dalle origini all'oggi, quando il Parco rappresenta una risorsa ambientale e turistica di altissimo valore per l'intera regione Toscana. -
Love and emotion. Una storia di Willy DeVille. Nuova ediz.
Il cinismo dell'industria musicale non l'ha inventato Willy DeVille, ma lui ha pagato sulla sua pelle l'indifferenza e l'ignoranza di un sistema che non tollerava il suo anticonformismo negando il suo talento solo perché le sue cattive abitudini mettevanoa disagio un'iaea di morale convenzionalmente dominante. Willy DeVille inadeguato lo è stato fin da quando, in anni a cavallo tra il punk e il grunge, si ergeva nel buio della notte newyorchese a cantare di amore ed emozione evocando i grandi soulmen degli anni cinquanta e sessanta. Controcorrente, sia nella musica sia nella vita, fino alla sua prematura scomparsa nel 2009 all'età di 59 anni. Difficile afferrarlo con quel viso spigoloso, quei modi da giocatore d'azzardo, quello sguardo malizioso e penetrante, quella battuta sferzante. C'era qualcosa in Willy DeVille che il rock'n'roll non ha più, un senso di romanticismo, di storia, di fascino. Sapeva cogliere con semplici versi il sorriso di una venere della strada, le pulsioni della gente del ghetto, la pericolosità di uno stiletto che brilla nella notte, una torbida storia di droga, l'amore di chi si pavoneggia per qualche traccia di rossetto esibita sul collo. ""Love and Emotion"""" racconta la sua ballata con taglio romanzato, facendo parlare direttamente i personaggi e tracciando il primo dettagliato percorso storico e biografico esistente al mondo della sua avventura artistica."" -
Van Gogh, Caravaggio, Byron, Puskin. Il genio e la follia
La follia non ha mai generato il genio, è stato detto, anche se è noto che, fra gli artisti, questo misterioso disturbo della mente si affacci spesso, in varie forme, nel corso della loro vita. Un malinteso senso dell’onore diventato ossessione portò Aleksandr Sergeevič Pŭskin al duello e alla morte. Orgoglioso all’eccesso, sempre in cerca di protagonismo, Lord Byron si sentiva destinato a grandi imprese: lo aspettava una tragica fine in una desolata cittadina della Grecia del suo tempo. Una morte tuttora avvolta nel mistero quella del Caravaggio, esito drammatico delle intemperanze e degli eccessi del suo modo di vivere. Di vera e propria follia si è parlato per Van Gogh, ma la consapevolezza delle drammatiche vicende vissute, tramandate dalle sue stesse lettere da molti ritenute più notevoli della sua stessa opera pittorica, sembrano offuscare una diagnosi incauta.rnrnNel saggio, il rigore biografico adottato dall’autore non disturba la drammatica vivacità del racconto, dando spazio per alcuni dei quattro personaggi a dubbi e nuove riflessioni sul loro vissuto e, per Caravaggio e Van Gogh, sulla loro tragica fine. -
«Un gran mucchio di romanzacci». Franco Lucentini einaudiano (Parigi, 1949-1957)
"La trattazione si propone di stagliare la parabola di Lucentini sul delicato processo di ridefinizione interna che interessa la Einaudi durante la prima metà degli anni '50, un decennio aperto dalla scomparsa di Cesare Pavese e scandito da ricorrenti difficoltà politiche ed economiche, nel graduale passaggio a un assetto marcatamente imprenditoriale; tanto più prezioso risulta quindi l'affabile carteggio che il collaboratore, a partire dagli ultimi mesi del 1951, intrattiene con il nuovo segretario generale Luciano Foà: un epistolario che sorregge il corpus documentario e da cui risulta agevole ricostruire tempi e modi della collaborazione di Lucentini, che, su proposta dello stesso Foà, al lavoro di traduzione affianca dal 1954 una strenua opera di monitoraggio della produzione editoriale francese, negli anni in cui lo Struzzo muove alla perigliosa conquista di una statura finalmente internazionale. Lucentini cerca, nei limiti delle sue forze, di espletare tutte le incombenze provenienti dalla redazione, compresa la gestione (quando non il risanamento) dei rapporti con gli editori parigini, inaciditi dalla proverbiale, scarsa solerzia della maison torinese in fatto di pagamenti. Talvolta il disagio esplode tra le righe della corrispondenza - lamenti dettati dalla fatica, dallo stremo -; più spesso, è un'abnegazione quasi donchisciottesca ad animare le carte del giovane scrittore, che all'altare del divo Giulio offre i frutti già maturi di una curiosità drastica, partecipando di un'impresa comune per spirituale affinità..."""" (Giacomo Micheletti)" -
Alla ricerca di forme nuove. Il modernismo nelle letterature del primo '900
Contiene saggi di O. Bivort, L. Crescenzi, M. DiBattista, R. Donnarumma, R. Luperini, E Mariotti, P. Pellini, D. Rizzi, F. Ruggieri, P. Tanganelli.rnLe specificità delle varie culture nazionali hanno avuto una indiscutibile rilevanza nelle diverse interpretazioni di questa categoria che è insieme critica e storiografica e dunque richiede una attenzione complessa e multiprospettica. Se nella cultura anglosassone essa è già affermata da tempo, in quella francese è più recente e controversa. E si capisce: se in Inghilterra negli anni che vanno dagli inizi del Novecento alla fine degli anni trenta è ben visibile uno spazio sufficientemente omogeneo, anche se solcato da poetiche diverse, di forte innovazione letteraria, in Francia il panorama è meno netto, più sfrangiato e contraddittorio. Secondo alcuni francesisti già dopo il 1848, in Flaubert e in Baudelaire (e persino, si aggiunge, in Zola) ci sarebbe in nuce una forma precisa di «modernismo». Anche per la situazione russa l’uso del termine risulta problematico, come vedremo, seppure per ragioni opposte (proprie di una cultura «arretrata», mentre quella francese appare ovviamente «avanzata»), perché qui, nel primo Novecento, e negli stessi anni, tendenze simboliste e decadenti (dunque, «ottocentesche»), eppure per quel paese fortemente innovative, ne fronteggiano altre di tipo avanguardistico e futuristico (si veda a questo proposito, in questi atti, la relazione di Daniela Rizzi). Minori problemi, anche stando ai risultati emergenti dalle relazioni di questo Colloquio, offrono invece la letteratura inglese, tedesca, ispanica e italiana, dove la categoria critica di «modernismo» è ormai di uso comune per indicare la cultura letteraria prevalente nei primi decenni del Novecento…» -
Semicerchio. Rivista di poesia comparata (2017). Vol. 2: Uncreative poetry
Semicerchio è la prima rivista italiana di poesia comparata. Fondata a Firenze nel 1985 da un gruppo di scrittori e di universitari, si interessa di poesia dall’antichità al contemporaneo, con attenzione particolare al quadro internazionale e ai rapporti interculturali, alla critica tematica e alla letteratura d’immigrazione. Si compone di una parte dedicata a un tema antropologico o culturale, esplorato nella sua storia poetica attraverso ricerche specialistiche e antologie di testi, una sezione di saggi miscellanei, una serie di testi inediti italiani e stranieri, e una vasta rubrica di recensioni di libri recenti da ogni parte del mondo, compresa la poesia classica e medievale e la canzone rock e le poesie araba, africana, iranica, lituana, greca, indiana. La combinazione di un rigoroso criterio filologico nelle analisi e nelle selezioni del materiale e un’impostazione interculturale sensibile ai movimenti della società ne ha fatto uno degli strumenti di informazione e di proposta letteraria più avanzati sul piano metodologico e più conosciuti e consultati dai cultori di poesia italiani ed internazionali, oltre che un ponte ideale fra ricerca universitaria, militanza critica e aggiornamento scolastico. Alla redazione e al comitato scientifico, composti da 30 specialisti di vari paesi europei ed extraeuropei, si sono affiancati di volta in volta collaboratori illustri. -
Pazzi di libertà. Il teatro dei Chille a 40 anni dalla legge Basaglia
"Da tempo eravamo sollecitati ad una riflessione sulla nostra residenza teatrale a San Salvi, l'ex-città manicomio di Firenze. A 40 anni dalla legge Basaglia ci è sembrato indifferibile dare una risposta. Abbiamo chiesto un contributo a compagni di viaggio che hanno condiviso il nostro lavoro dal 1997 ad oggi. Ecco qui emozioni, interrogativi, felicità... in una stretta di mano collettiva che accomuna chi ci seguì negli anni giovanili a Napoli (Baffi) con quanti ci accompagnano nella nostra utopia sansalvina: Clemente, Corleone, Dell'Acqua, Orefice e i Pellicanà, figli dell'ultimo direttore del manicomio e di sua moglie - senza i quali la nostra pazzia di libertà non sarebbe mai nata! A due giovani critici, in una compresenza tra Napoli (D'Arco) e Firenze (Brighenti), alla loro voglia-competenza-energia è affidata l'analisi del nostro Teatro. Un grazie ai fotografi, le cui immagini formano il nucleo centrale del libro: Agus, Ascoli (Marco), Giaquinta, Gramignan, Lauri, Margheri, Minasowicz, Pruneti e Semeraro. Un abbraccio a Mario Dondero, presente con alcune foto e ritratto da altri in indimenticabili momenti di condivisione artistica ed umana!"""" (Claudio Ascoli)" -
Fondata sulla solidarietà. Le fondazioni tra strategie, reti e strumenti per la costruzione di comunità resilienti e proattive
Questo Quaderno, così lo potremmo chiamare, nasce con l'obiettivo di evidenziare tendenze, visioni, potenzialità e buone pratiche che si sviluppano quando si ha l'obiettivo di intrecciare il processo evolutivo di chi, in questo caso le Fondazioni, opera concretamente nei territori e lo sviluppo delle Comunità, immaginate come sempre più resilienti e capaci di rispondere in maniera proattiva alle sfide di oggi. È un focus che guarda in maniera generale alcuni elementi caratterizzanti l'impegno delle Fondazioni italiane e, in particolare per alcune di esse, osservandone strategie, strumenti, reti e sviluppo. È, infine, un contributo, certo non esaustivo di tutta la vivacità espressa oggi dalle tante Fondazioni attive nel nostro Paese, ma cerca comunque di stimolare, partendo da modelli ed esperienze significative, una riflessione culturale più ampia, generatrice, auspichiamo, di spunti per il miglioramento dell'operatività quotidiana e dei benefici, ambientali, sociali ed economici, che ne possono derivare. -
Piccolo buio. Ediz. a colori
Il tema della paura del buio affrontato a partire da una semplice domanda: ""tutto fa paure perché sembra diverso... ma hai mai pensato al buio nell'universo?"""" così, attraverso disegni allegri e colorati, nei quali anche il testo assume la forma artistica diventando un tutt'uno armonico insieme all'illustrazione, si invitano i piccoli, e perché no anche i grandi, a riflettere sul fatto che nell'universo il concetto di buio non esiste. Ci sono le stelle e i pianeti, e tante forme di vita che lo rendono speciale e, grazie alla fantasia, questo mondo meraviglioso può essere riprodotto anche nella camera del bambino. Età di lettura: da 4 anni."" -
La «Maestà» di Lippo Memmi 1317-2017. Atti della Giornata di studi (San Gimignano, 28 ottobre 2017). Ediz. illustrata
Quando abbiamo deciso di festeggiare i 700 anni dalla realizzazione della Maestà di Lippo Memmi ho subito pensato che potesse essere un’occasione unica per costruire un percorso di valorizzazione dell’opera, ma soprattutto che potesse essere un modo per riconoscerle il ruolo di icona identitaria per la nostra comunità.rnrnIl valore dell’opera, da un punto di vista storico-artistico, era già noto e certamente, in questo intenso anno di incontri e studi, è stato ampiamente approfondito. Gli studiosi che hanno accolto il nostro invito a parlare della Maestà nella giornata di studi, ci hanno permesso di rileggere l’opera da più punti di vista e di conoscerla a fondo: la presente pubblicazione testimonia la qualità degli interventi.rnrnMa non era soltanto l’approccio scientifico quello che mi interessava, volevo che la nostra comunità si ricordasse di questa opera, della sua importanza, che avesse voglia di eleggerla a luogo identitario.rnrnDurante i miei studi universitari ero affascinata dall’idea che le opere nel Medioevo venissero portate a furor di popolo nelle chiese, che la partecipazione della comunità fosse così forte, che l’arte e la cultura fossero al centro della comunità e rappresentassero valori e contenuti centrali. Si graffiavano con le mani le rappresentazioni dei demoni nelle pale per esorcizzare il Male e punirlo, si chiedeva di costruire ampliamenti a chiese per rendere più funzionale il culto, proprio come è accaduto alla nostra Chiesa di San Lorenzo in Ponte a San Gimignano. Il popolo partecipava, chiedeva alla cultura e i committenti e gli artisti rispondevano.rnrnVolevo che la nostra comunità si ricordasse di quella spinta e la facesse propria. Volevo che parlassero della Maestà non soltanto gli studiosi, ma che la comunità la ripensasse, la digerisse e la restituisse secondo la propria sensibilità…» -
#opinione immediata. Opinione pubblica, post-verità e altre menzogne
Questo libro nasce da un'esigenza, da una convinzione e da un desiderio. L'esigenza è quella di fare chiarezza sull'opinione pubblica e su altri temi di gran moda che, proprio per questo, sono spesso equivocati. La convinzione è che fare comunicazione offra, oggi, enormi opportunità di crescita umana e professionale ma comporti, allo stesso tempo, un grande sforzo intellettuale e richieda grande umiltà. Il desiderio, infine, è quello di condividere alcune riflessioni sul rapporto tra mass media e rappresentazione della realtà in una società nella quale la logica manichea legittima solo il vero e il falso esaltandone il narcisismo diffuso che antepone l'affermazione e la prosopopea individuali alla realtà dei fatti. L'invenzione della stampa, così come era avvenuto per quella della scrittura, ha favorito indubbiamente l'alfabetizzazione e contribuito così alla formazione di uomini liberi. Ora, però, questa stessa libertà è minacciata dal carattere dei nuovi media che hanno esasperato la difficoltà nel separare la realtà dal suo ""story-telling"""". Il mito di una democratizzazione dell'informazione ha dovuto soccombere all'idea più modesta di generalizzazione di questa dal momento che non si è ottenuto un progresso della democrazia bensì una moltiplicazione delle """"fonti di verità"""". Oggi chiunque ritiene di avere il compito - e di essere quindi legittimato - a produrre la propria verità dimentico del fatto che tra la verità dei fatti e la propria interpretazione esiste un sostanziale scarto. Fuori dalla stanca retorica di utopie e distopie è necessario ricercare fattivamente la buona informazione attraverso sforzo e fatica e non accontentarsi di soluzioni pronte e di risposte comode."" -
Non sono d'accordo! Adolescenti in corsia
«Questa storia inizia un giorno a caso, uno qualunque, magari un giorno cui ti trovi in vacanza con i tuoi, con gli amici o con la ragazza o il ragazzo. Un giorno mentre pensi a cosa farai nel weekend, a quale festa parteciperai. Un giorno nel quale penserai che quest’anno ci sono gli esami e dopo ti godrai tutta l’estate. Un giorno di ordinaria amministrazione, in cui i pensieri più bui riguardano un’insufficienza in latino o la tipa o il tipo che non ti vuole.rnrnMentre sei lì, che scorri la pagina facebook, qualcosa nel tuo corpo richiama la tua attenzione, una febbriciattola fastidiosa che “magari se ne andrà domani”, un doloretto al braccio o forse alla gamba o altrove nel corpo, forse avrai sbattuto in un mobile, forse sarai caduto durante gli allenamenti, beh! “Una cosa da due minuti dal medico”. Deciderai di dirlo ai tuoi genitori, e magari neanche subito, che prontamente ti porteranno da lui. Per due minuti di visita attenderai ore in fila, entrerai e ti dirà “facciamo degli accertamenti!” che poi diventano motivo di altri accertamenti che poi diventeranno la causa di un trasferimento in ospedale per fare altri accertamenti.rnrnIn un attimo, in un giorno qualunque, ti troverai su una giostra, senza aver pagato il biglietto, con vari buchi nelle braccia, neuro immagini del tuo scheletro e dei tuoi organi, magari un buchetto per fare un prelievo di midollo osseo e tanta confusione nella testa.rnrnNel migliore dei casi, i medici dell’ospedale riusciranno ad orientarsi e dunque orientare te e la tua famiglia rispetto a ciò che ti sta accadendo, in un tempo comprensibilmente breve; nel peggiore dei casi, ci vorranno altri accertamenti o esami diagnostici per fare, appunto, la diagnosi di quel qualcosa che in un giorno qualunque, nel tuo corpo, ha attirato la tua attenzione.rnrn[…] Quello che è necessario che tu sappia è che loro, i tuoi genitori, insieme a te sono sulla giostra sulla quale sei salito qualche giorno fa, e come te si sentono sballottati e confusi. La buona notizia è che non sarai l’unico a sentirti perso, spaesato e con tanti punti interrogativi in testa.»rnrnValentina Corsini -
Storia contemporanea
Questo testo racconta le principali vicende della storia contemporanea unendo la narrazione degli eventi alla ricostruzione delle grandi trasformazioni degli scenari internazionali, in una sequenza che intende facilitarne la leggibilità e la comprensione. La terza edizione del volume è arricchita da una serie di schede che servono ad approfondire e a chiarire alcuni aspetti centrali degli ultimi due secoli di storia. Nella stessa ottica è stato inserito un utile apparato iconografico che consente una lettura multidisciplinare. Rispetto alle edizioni precedenti, poi, la trattazione degli eventi si estende fino alle vicende della crisi del 2008, ed è stata inserita un'utile bibliografia. -
I distretti dell’economia civile. Come sviluppare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica dei territori
Questo libro, da intendersi quasi più come un manuale, nasce per dare un contributo di senso e di sguardo a tutte quelle esperienze diffuse, animate da amministrazioni locali, realtà del terzo settore, imprese, cittadini attivi che sperimentano quotidianamente pratiche territoriali di cambiamento. Progetti e iniziative che si sviluppano grazie a un pensiero teorico che vede nel binomio economia civile tutta la sua forza suggestiva, culturale ma allo stesso tempo anche e soprattutto operativa. Un approfondimento sui presupposti teorici, sul metodo, gli attori e le azioni in grado di contribuire a dare risposte a bisogni (di beni e servizi), capaci di creare valore economico e di moltiplicare i benefici sociali e ambientali, anche grazie alla partecipazione, alla gratuità e al dono. Ridurre le distanze abbattendo steccati, nel rispetto delle differenze di ognuno degli attori coinvolti: è il contributo, di confronto e discussione, che auspichiamo possa arrivare da questo approfondimento e da tutta la sperimentazione in atto in Italia, a cominciare da quella promossa da Legambiente attraverso la diffusione dei Distretti dell'Economia civile. -
I tesori del monte Pisano. Vol. 1: Gli animali.
Questa guida è il primo volume di una trilogia dedicata alle ricchezze naturalistiche delle aree protette del Monte Pisano. La guida è stata realizzata con un linguaggio scientifico estremamente chiaro, semplice e utile per promuovere e diffondere la conoscenza, la tutela e il rispetto degli ambienti naturali. Il vero elemento di novità è costituito dall'uso del testo, non redatto per la semplice consultazione ma per essere uno strumento di guida nell'escursione trasformandola in un gioco di osservazione, scoperta e contatto, un testo-gioco che sfida il dettaglio dei contenuti e invita alla comprensione del contesto.