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Kokoschka et la musique-Kokoschka and music. Catalogo della mostra (Vevey, 7 luglio-9 settembre 2007)
Per tutta la vita, Oskar Kokoschka (1886-1980) ha frequentato i musicisti più celebri del suo tempo come i compositori Arnold Schönberg e Alban Berg, il direttore d'orchestra Wilhelm Furtwängler o il violoncellista catalano Pablo Casals, di cui ha realizzato numerosi ritratti. La Bibliothèque Centrale di Zurigo conserva innumerevoli carteggi tra Kokoschka e gli amici musicisti, i cui estratti più importanti sono pubblicati per la prima volta in quest'opera. Per gli amici, l'artista ha creato incredibili scenografie e costumi per celebri opere, presentati anch'essi in quest'opera grazie alla collaborazione della fondazione Kokoschka. Vi si trovano, per esempio, le scenografie realizzate per ""II flauto magico"""" andato in scena nel 1955 a Salisburgo e nel 1965 al Grand Théàtre di Ginevra, una serie di bozzetti a pastello per le scenografie del """"Ballo in maschera"""" di Verdi realizzate per il famoso festival del Maggio Fiorentino del 1963 e un album di schizzi per una messa in scena del """"Fidelio"""" di Beethoven. La sua pittura, evidentemente, è il riflesso di questo vitale contesto. Con l'aiuto di alcuni quadri, il catalogo presenta anche il tema preferito dell'artista: la descrizione dell'effetto della musica sull'animo umano."" -
Palazzo Farnese
Palazzo Farnese è uno degli edifici più emblematici del Rinascimento e uno dei palazzi più celebri di Roma. Intimamente legato alla figura di papa Paolo III Farnese, edificato e decorato per esaltare la gloria della famiglia, il palazzo riunisce i più grandi artisti del Cinquecento e rappresenta, quindi, una tappa irrinunciabile della storia dell'arte. È stato costruito tra il 1513 e il 1589 da quattro dei più illustri architetti, Antonio da Sangallo il giovane, Michelangelo, Vignola e Guglielmo della Porta. La decorazione interna è opera dei più grandi pittori italiani, Daniele da Volterra, Salviati, Zuccari, e infine il Carracci, che ha donato a Roma alcuni dei suoi affreschi più belli, in particolare la celebre Galleria. Palazzo Farnese è sede dell'Ambasciata di Francia dal 1874 e dell'Ecole Française di Roma dal 1875. -
Design americano. Ediz. illustrata
La storia del design americano attraverso una selezione di opere dalla collezione del Museum of Moder Art di New York. -
Design giapponese. Ediz. illustrata
Con la loro curiosità inquieta e il loro sogno di costruire un mondo nuovo attraverso l'arte e il design, i designer giapponesi sono protagonisti del design sia moderno che postmoderno, e le loro creazioni occupano una posizione importante nella collezione del Museum of Modern Art. La relazione tra il Museo e il design giapponese è il risultato di un'attrazione naturale e di un'affinità elettiva manifestatasi inizialmente negli anni centrali del secolo scorso. L'affinità del Museo con il design giapponese fu posta in evidenza nel 1941 con l'allestimento di un'ampia retrospettiva sull'opera del grande architetto americano Frank lloyd Wright, il cui approccio rivoluzionario alla disciplina era stato alimentato proprio dallìincontro con la cultura architettonica e con il design giapponese. In seguito Arthur Drexler, responsabile del Dipartimento di Architettura e Design del MoMa, non si limitò ad acquistare e presentare opere del design e dell'architettura giapponese: contribuì anche a formare una nuova generazione di curatori capaci di apprezzare la cultura materiale giapponese contemporanea. -
Costumi e tessuti dell'Africa. Dai berberi agli zulu. Ediz. illustrata
Il libro presenta una notevole raccolta di costumi, tessuti e accessori usati per il vestiario quotidiano e per le cerimonie rituali, provenienti dalle diverse regioni dell'Africa. I saggi e le fotografie permettono di svelarne tutte le particolarità descrivendo la storia delle tecniche e del simbolismo di questa vera e propria forma di eredità culturale. I motivi figurativi stilizzati, che illustrano episodi storici o mitologici, e i disegni geometrici e astratti sono influenzati, infatti, dai significati più reconditi che l'artigiano ha voluto rappresentare. La scelta stessa del materiale utilizzato, come lana, cotone, rafia o corteccia, è una parte importante nel lavoro di creazione di queste coloratissime opere d'arte. -
MoMA contemporary highlights. 250 opere dal Museum of Modern Art di New York dal 1980 ai giorni nostri
Sull'onda della costruzione del nuovo edificio museale, che ha dato nuove e più spaziose gallerie per la più famosa e più internazionale collezione di arte contemporanea, il MoMA esce in libreria con una pubblicazione dedicata a tutte le sue opere nate dopo il 1980. I curatori dei sette dipartimenti, Pittura e Scultura, Architettura e Design, Stampe, Disegni, Cinema, Media e Fotografia hanno selezionato i 250 lavori che hanno fatto storia nei diversi settori di riferimento negli ultimi 25 anni. Il saggio introduttivo ci accompagna alla scoperta dei significati innovativi, provocanti e sempre affascinanti che gli artisti hanno espresso attraverso la propria arte. A ogni capolavoro è dedicata un'intera pagina a colori, accompagnata da un breve ma esaustivo saggio che delinea i contenuti dell'opera stessa. Il volume include opere di Marina Abramovic, Woody Allen, John Armleder, John Baldessari, Matthew Barney, Jean-Michel Basquiat, Alighiero Boetti, Christian Boltanski, Thomas Demand, Marlene Dumas, Frank O. Gehry, Keith Haring, Jeff Koons, Paul McCarthy, Bruce Nauman, Gaetano Pesce, Charles Ray, Gerhard Richter, Edward Ruscha, Kara Walker e altri. -
Verso l'alto. L'ascensione come esperienza del sacro. Catalogo della mostra (Forte di Bard, 9 aprile-30 agosto 2009). Ediz. italiana e francese
In tutte le culture, le più distanti nello spazio e nel tempo, la montagna è simbolo di unione tra cielo e terra, tra visibile e invisibile, tra uomo e divinità. Da sempre l'uomo ha dato una forte e concreta testimonianza di questo senti mento: la montagna, intesa come luogo di meditazione e di comunione dell'uomo con il trascendente, ha una grande presenza nell'iconografia di tutti i secoli. Il catalogo, attraverso dipinti, sculture, fotografie e oggetti, accompagnati da testi di approfondimento e da un'introduzione di Enzo Bianchi, documenta la diffusione di questo ""simbolo universale"""" presso le popolazioni mesoamericane, nella civiltà orientale Cina e Tibet -, nella tradizione occidentale ebraico-cristiana."" -
Powerfull headdresses. Africa-Asia. Ediz. illustrata
Il volume ""Powerful Headdresses Africa-Asia"""" illustra gli oltre 100 copricapo della collezione Ira Brind. La natura circostante si è mostrata generosa con gli artigiani che, attraverso il loro genio creativo e le loro abilità manuali, hanno saputo sfruttare le risorse naturali con eccezionale destrezza. Fibre, grani, foglie e fiori sono presi in prestito dal mondo vegetale, mentre piume cangianti, conchiglie immacolate o iridescenti, denti, pellicce, provengono dal mondo animale; anche ferro rame, argento e oro contribuiscono ad arricchire di forza e splendore i copricapo che si presentano sotto forma di cappelli, nastri, parrucche, corone e fasce. Per secoli, le vie del commercio e di pellegrinaggio hanno agevolato la disponibilità di materiali rari e di manufatti nonché la diffusione di nuove tecniche di fabbricazione. Adolescenti iniziati e adulti, cacciatori e guerrieri, dignitari religiosi e guaritori, sovrani e notabili, figlie nubili, donne maritate e giovani madri, a ogni ruolo spettano copricapo specifici di cui l'autrice svela la ricchezza simbolica."" -
Clara Button au pays des chapeux. Ediz. illustrata
Età di lettura: da 4 anni. -
Perù. Kingdoms of the sun and the moon. Ediz. illustrata
Una visione originale di quasi quattro millenni di storia attraverso una selezione di circa 250 opere: veri tesori di epoca precolombiana, capolavori risalenti al periodo coloniale, così come dipinti e sculture potenti realizzate durante la prima metà del xx secolo, molti dei quali non sono mai stati visti al di fuori del Perù. Il catalogo affronta vari argomenti, tra cui i miti e i rituali delle antiche civiltà delle Ande; la loro perpetuazione, l'occultamento o l'ibridazione con l'avvento del vicereame; la loro riscoperta e riqualificazione nel xx secolo da parte del movimento nativista, che esprime l'orgoglio di una nazione indipendente. Diversi eminenti specialisti del Perù nel settore dell'archeologia e della storia dell'arte hanno contribuito a questa pubblicazione, che contiene anche alcune foto di Irving Penn e un'intervista con Mario Vargas Llosa, il più grande scrittore peruviano, premio Nobel per la letteratura nel 2010. -
Vehicles. Ediz. illustrata
Il primo libro della serie, dedicato ai veicoli, presenta solo opere provenienti dagli archivi della collezione dell'Art Brut di Losanna in occasione della Biennale dell'Art Brut. -
The Buchner boxes. Ediz. bilingue
Le cassette che Giorgio Buchner ha raccolto e meticolosamente conservato raccontano il sogno tenace dell'archeologo che scavando sull'isola di Ischia per cinquant'anni ha scritto la storia della prima colonia greca d'occidente. Il British Museum di Londra celebra la scoperta: ""Pithekoussai, now Ischia: the first greek colony in the western Mediterranean"""". Cassette di legno 40x45 cm, contenitori neutri per scatole di cartone grigio più piccole, di misure diverse, che si incastrano come in una tessitura e contengono denti, frammenti di ossa, teschi, tracce organiche di esistenze che hanno attraversato l'isola tremila anni fa. E oggetti di ogni tipo che quelle esistenze hanno accompagnato, colorato, alleggerito o addolorato: fibule, vasi, ferma trecce, armille, anellini, pesi in piombo, ami da pesca, lucerne, un poppatoio per lattanti. Infine zolle di terra sezionate e catalogate, che il tempo ha scolorito fino allo stesso grigio, memoria di luoghi che sono stati spettatori di eventi umani. Per vent'anni hanno taciuto impilati in scaffali di metallo, come un archivio di vite quotidiane. Oggi, attraverso le splendide fotografie di Luigi Spina, questo libro riconsegna loro la voce. È una storia di tempi che si intrecciano. Buchner avvolgeva ogni cosa nei fogli dei giornali che la sua comunità di archeologi tedeschi, inglesi e italiani aveva a portata di mano, """"The Times"""", """"Il Mattino"""", """"The Daily Telegraph"""", """"Frankfurter Allgemeine"""", """"Suddeutsche Zeitung"""", frammenti di notizie lunghe decenni e larghe quanto il mondo: lo sbarco sulla luna, le campagne elettorali, le guerre politiche. Un'altra storia, per molti la nostra."" -
Dana. Ediz. bilingue
Questa monografia, raccolta in un elegante cofanetto di due volumi, presenta una retrospettiva del lavoro di Yves Dana e rivela la varietà e la qualità delle creazioni dello scultore svizzero di origine egiziana. Nel primo volume le sue pietre, i bronzi, i ferri e i dipinti vengono messi in rilievo da bellissime fotografie e accompagnati da un testo poetico di Tahar Ben Jelloun. Nella seconda parte, il catalogo di oltre 600 opere è accompagnato da un testo critico di Matthias Frehner. Il lettore scopre le opere di Yves Dana in ferro, pietra e bronzo così come i dipinti che scandiscono le diverse fasi del suo lavoro e mostrano le direzioni prese di volta in volta dalla sua ricerca. Yves Dana si consacra totalmente alla scultura a partire dal 1981. Il suo lavoro viene ben presto riconosciuto dalla galleria Alice Pauli, che nel 1984 organizza una serie di mostre e promuove le sue opere in Svizzera e all’estero. Le gallerie Ditesheim Krugier, a Ginevra e New York, proseguono questo slancio e contribuiscono ad affermare la sua reputazione. Seguono diverse mostre personali e collettive, tra le quali al Guggenheim Museum di Bilbao. Supportato da vari galleristi, lo scultore partecipa anche a fiere internazionali come Art Basel, ART Miami, FIAC Parigi, Arco Madrid, KIAF Seoul. Ora divide il suo tempo tra l’Orangerie della città di Losanna e il suo atelier in Toscana. -
Architecture. Ediz. a colori
Architecture, seconda edizione delle Biennales de l'Art Brut, presenta esclusivamente opere appartenenti alla Collection de l'Art Brut di Losanna riunite da una tematica comune. La mostra e il suo catalogo rivelano al pubblico creazioni inedite, prodotte da autori a volte sconosciuti, offrendo al contempo un nuovo punto di vista su opere storiche. Dalla realtà all'utopia, gli autori di Art Brut concepiscono architetture in risonanza con la quotidianità o i ricordi, riorganizzando lo spazio che li circonda secondo le proprie regole e necessità. L'immaginazione e l'inventiva li portano verso terre lontane e inesplorate. Tuttavia, la visione dell'architettura che viene proposta dai creatori di Art Brut assume qui una nuova dimensione, sfuggendo totalmente alle considerazioni collegate alla sua pratica. Per la mostra sono state selezionate più di 250 opere di 52 creatori di origini diverse, europee, nordamericane o asiatiche. Sono tutti presentati in questo volume da illustrazioni a colori, una biografia e una bibliografia. Al centro di questo concetto, l'insieme testimonia una grande diversità di forme e di tecniche, come la pittura, il disegno, la scultura o il ricamo. Erede di circa 5.000 opere rare riunite da Jean Dubuffet tra il 1945 e il 1971, la Collection de l'Art Brut conserva oggi più di 60.000 opere, frutto delle ricerche condotte da più di quarant'anni. Architecture è il secondo volume della serie pubblicata da 5 Continents in coedizione con la Collection de l'Art Brut di Losanna, dopo Vehicles uscito nel 2014. -
Guro. Visions of Africa. Ediz. inglese
Gli appassionati d'arte conoscono bene le opere dei diversi gruppi di popolazioni che è diventata consuetudine chiamare ""Guro"""" e che si trovano al centro della Costa d'Avorio. Situati in prossimità dei Wan, dei Baule, degli Yaure e dei Bete, questi gruppi hanno intrattenuto numerosi contatti con i vicini e le reciproche influenze si percepiscono nelle diverse creazioni plastiche. Le maschere, in particolare, hanno un'importanza che va molto oltre quella che hanno acquisito sul mercato dell'arte. Se la colonizzazione francese ha ampiamente contribuito a indebolire il prestigio degli uomini il cui potere consisteva nelle pratiche di guerra e di caccia, la conservazione dei riti complessi che implicano l'uso di maschere ha permesso alla classe maschile di preservare una forma di controllo politico e religioso. Diversificando le categorie di maschere tra quelle che ricevono sacrifici sanguinosi in onore di entità spirituali da una parte e quelle, all'insegna del divertimento, che si utilizzano in occasione di funerali, manifestazioni di propaganda politica e feste turistiche dall'altra, i Guro hanno reinventato, rivitalizzato e riadattato riti perfettamente integrati in una società contemporanea in mutazione permanente."" -
Lalique. Ediz. inglese
Gli otto volumi in cofanetto illustrano gli svariati talenti creativi di René Lalique, artista d'eccezione, orafo e maestro vetraio Art Nouveau, ma anche dei suoi collaboratori e discepoli e di coloro che, ancora oggi, ne perpetuano l'arte. L'opera ne ripercorre quindi la storia, mostrando pezzi finora poco conosciuti. Lalique è innanzitutto un nome, quello di René, «l'inventore del gioiello moderno» come lo definì Émile Gallé alla fine del XIX secolo. Dopo aver lavorato come disegnatore per i più grandi, Lalique apre il suo atelier realizzando creazioni con materiali insoliti per l'epoca, come il corno, le pietre semi-preziose, lo smalto e il vetro. E subito emergono alcuni dei temi che lo avrebbero poi accompagnato per tutta la sua carriera: la Donna, il Fauno e la Flora. A questi, potremmo aggiungerne un quarto, arrivato con l'Art Déco: la Forma. René Lalique è un disegnatore con una spiccata attenzione per la natura sin da bambino, come testimoniano i suoi schizzi. Se i bozzetti più precisi sono probabilmente quelli realizzati per i gioielli, il disegno sarà sempre un passaggio obbligato per arrivare alla creazione finale. Dalle lampade ai fermacarte, sino all'arte della tavola, la creatività di Lalique si applica a tutti gli oggetti che appartengono al quotidiano, magnificandoli e rendendoli oggi straordinari. Anche nella realizzazione e nella decorazione di opere monumentali, il vetro e i giochi di luce sono sempre presenti nel suo lavoro: dalle vetrate di una cappella alla meravigliosa fontana per l'Esposizione parigina di Arti decorative e industriali del 1925, passando per maestosi complementi d'arredo per i treni o i piroscafi che tra le due guerre facevano viaggiare il bel mondo. -
Lalique. Ediz. francese
Gli otto volumi in cofanetto illustrano gli svariati talenti creativi di René Lalique, artista d'eccezione, orafo e maestro vetraio Art Nouveau, ma anche dei suoi collaboratori e discepoli e di coloro che, ancora oggi, ne perpetuano l'arte. L'opera ne ripercorre quindi la storia, mostrando pezzi finora poco conosciuti. Lalique è innanzitutto un nome, quello di René, «l'inventore del gioiello moderno» come lo definì Émile Gallé alla fine del XIX secolo. Dopo aver lavorato come disegnatore per i più grandi, Lalique apre il suo atelier realizzando creazioni con materiali insoliti per l'epoca, come il corno, le pietre semi-preziose, lo smalto e il vetro. E subito emergono alcuni dei temi che lo avrebbero poi accompagnato per tutta la sua carriera: la Donna, il Fauno e la Flora. A questi, potremmo aggiungerne un quarto, arrivato con l'Art Déco: la Forma. René Lalique è un disegnatore con una spiccata attenzione per la natura sin da bambino, come testimoniano i suoi schizzi. Se i bozzetti più precisi sono probabilmente quelli realizzati per i gioielli, il disegno sarà sempre un passaggio obbligato per arrivare alla creazione finale. Dalle lampade ai fermacarte, sino all'arte della tavola, la creatività di Lalique si applica a tutti gli oggetti che appartengono al quotidiano, magnificandoli e rendendoli oggi straordinari. Anche nella realizzazione e nella decorazione di opere monumentali, il vetro e i giochi di luce sono sempre presenti nel suo lavoro: dalle vetrate di una cappella alla meravigliosa fontana per l'Esposizione parigina di Arti decorative e industriali del 1925, passando per maestosi complementi d'arredo per i treni o i piroscafi che tra le due guerre facevano viaggiare il bel mondo. -
Carlos Luna. Ediz. a colori
La prima importante monografia sull'opera di Carlos Luna, noto artista cubano-americano contemporaneo. Uno dei più grandi pittori cubani del panorama contemporaneo, artista pluripremiato, Carlos Luna appartiene a una generazione che tramanda le tradizioni e il patrimonio della propria terra reinventandoseli. Sulla scia della tradizione afro-cubana, Luna passa dagli arazzi jaquard alle opere in latta, dai piatti di ceramica di Talavera alle composizioni in legno, ai grandi dipinti a olio. La presente monografia illustra la commistione di influenze alle quali attinge l'artista, che ha vissuto a Cuba fino al 1991, poi in Messico per tredici anni e attualmente risiede a Miami. Riccamente illustrato, il libro accompagnerà il lettore nello straordinario mondo della sua produzione, un mondo a colori sgargianti, e gli farà scoprire, oltre ad alcuni noti capolavori, molte opere inedite. -
African art. Portraits of a collection
Questa bellissima presenta 75 opere provenienti da un'importante collezione privata, riunite nel corso di più di quarant'anni con metodo, curiosità e passione. Si tratta di una delle più belle collezioni d'arte dell'Africa occidentale e centrale ma che comprende anche pezzi dell'Africa meridionale e del Madagascar. Dopo un'introduzione generale sull'arte africana e sulla nostra conoscenza delle culture a cui si devono questi capolavori, le opere sono raccolte attorno a quattro temi principali: governare e trasmettere; proteggere e curare; riunirsi (festeggiare, celebrare, premiare o condannare); servire, abbellire e nobilitare. Alle magnifiche fotografie che le illustrano segue un capitolo dedicato ad alcune famose fotografie d'avanguardia che rivelano la stretta relazione esistente tra quel movimento artistico e nove pezzi appartenenti alla collezione. Questi ultimi vengono infatti presentati accanto agli scatti di grandi fotografi: Alfred Stieglitz, Man Ray, Lajos Kassák, Hannah Höch, Erwin Blumenfeld, Maurice Tabard, Karl Blossfeldt e Robert Doisneau. Il volume si chiude, mantenendo l'equilibrio tra capolavori pubblicati più volte e altri meno conosciuti, con una selezione di opere di sette artisti fotografi contemporanei (Jean Marc Tingaud, Louis Tirilly, Nicolas Bruant, Roger Ballen, Groupe Street Collodion Art, Coco Fronsac e Frédéric Vidal) ai quali è stato chiesto di rappresentare nove pezzi importanti in uno stile personale e innovativo. -
The advent of abstraction. Russia, 1914-1923. Ediz. illustrata
L'avanguardia russa è un movimento artistico che ha vissuto uno sviluppo notevole tra il 1890 e il 1930 e che ha investito pittura, letteratura, cinema, scultura, architettura e propaganda politica. Le opere di questo periodo si distinguono facilmente per i colori brillanti, le forme geometriche e una tipografia particolare. Questo catalogo di mostra presenta sei opere importanti dei suoi più celebri rappresentanti: Kazimir Maleviç, Vladimir Tatlin, Ivan Klioune, Ilia Tchachnik, El Lissitskj e Ljubov Popova. Una ricca selezione di documenti originali - oggetti, manoscritti e fotografie provenienti dalla collezione personale dello storico dell'arte Andréi Nakov - contribuisce a illustrare l'importanza del movimento e l'influenza che ha avuto nella definizione di arte moderna. Benché esistano molte pubblicazioni recenti sull'argomento, restano ancora ampi margini di ricerca sull'avanguardia russa e sulle sue origini.