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In bianco e nero. Sulla materia oscura del disegno e dell'architettura
Il disegno è sempre stato fatto di poco, ma ora sembra essersi ridotto a meno di niente, un niente d'essenza e di consistenza. Ha ancora senso occuparsi e preoccuparsi del disegno in quanto tale? Ha ancora senso distinguere il disegno d'architettura dal progetto quando tutta l'attenzione si è finalmente concentrata sul prodotto e sul processo produttivo? Il disegno si è per lo più trasformato in disegno tecnico e si è attivamente protetto contro ogni incertezza: istruzioni, comandi e codici limitano al minimo il tempo della divagazione e i margini di indeterminazione. Il progetto fugge dal disegno come dalla propria cattiva coscienza, l'insofferenza nei suoi confronti è paura del vuoto, e così il foglio e lo schermo si riempiono di cose e di azioni, che però sono cose e azioni diminuite: componenti elementari, primitive grafiche, cornici e griglie regolari. L'urgenza di chiudere ogni contorno riduce a zero l'istante dell'apparizione, il momento in cui nella massa del reale e del virtuale qualcosa si separa e diventa qualcosa. Eppure il disegno potrebbe essere il luogo e l'occasione in cui si rigenera lo stupore per il fatto che le cose e le opere semplicemente sono. -
Mosca-Petuskì. Poema ferroviario
Questo romanzo, che Erofeev chiamava «poema ferroviario» perché si svolge in uno stato di estasi superalcolica tra la stazione di Mosca e quella di Petuškì, è stato uno dei libri più letti nella Russia dell’ultima era sovietica; circolava clandestinamente di lettore in lettore dal 1973, e fu pubblicato quello stesso anno in Israele in russo. In Russia fu ammesso ufficialmente e integralmente solo dopo il 1990, incontrando un successo e un apprezzamento enorme (Limonov ne parla con malcelata invidia e denigrazione): sembra che per desiderio dell’autore il libro dovesse costare quanto una bottiglia di vodka.Uscito dalla stazione Savelskaja avevo bevuto per cominciare un bicchiere di vodka del Bisonte perché so per esperienza che, come decotto mattutino, il genere umano non ha ancora inventato niente di meglio. rn Romanzo più che mai illustrativo dell’insofferenza per il regime morente, e del sordo, sotterraneo, costante boicottaggio messo in atto dalla popolazione, in particolare dalla larga popolazione di alcolizzati. La traduzione di Paolo Nori gli restituisce la vivezza del parlato anche gergale e la soffusa tragica comicità. -
Setta. Scuola di tecnica drammatica
"Setta"""" ha una finalità trasparente e dichiarata: la scuola; e una struttura intimamente connessa a questa finalità: gli esercizi e le giornate. L'eserciziario giornaliero che compone l'opera tende sì alla fondazione di una scuola di tecnica drammatica, ma questa scuola: a) non è la scuola dell'autrice; b) non è un luogo in cui si impara a diventare attori apprendendolo dalla bocca di maestri di quest'arte; c) non è nemmeno un luogo; d) è una dimensione della conoscenza, non uno snodo nella trasmissione della stessa. Una formula come: spazio collettivo ma non comunitario (ovvero non affettivo) volto allo sviluppo di una conoscenza agonistica (ovvero non pacificata) della realtà, potrebbe qualificare la sobria visione di Claudia Castellucci, equidistante da ogni tentazione magistrale così come da quella passiva e corriva tradizione che consiste nel distillare piamente, 'ad usum puporum, un lascito dalla propria esperienza, e attenta invece soprattutto al paradossale meccanismo della """"setta"""": un procedimento acritico destinato strutturalmente a produrre le condizioni soggettive dell'azione. Anche dell'azione teatrale." -
L' esatta notizia. Ovvero sulla formazione del catalogo dei beni architettonici delle Marche 153 anni dopo Lorenzo Valerio. Il caso della provincia di Macerata
Il saggio ricostruisce la storia di quella particolare forma di conoscenza scientifica del nostro patrimonio culturale acquisita e organizzata attraverso il metodo della catalogazione, il cui affermarsi ed evolversi si accompagna, fin dall'inizio dello Stato unitario, con la creazione degli istituti culturali locali (biblioteche e musei civici) e la formazione del servizio nazionale di tutela. Più in particolare si è indagato, nella realtà del territorio maceratese, il rapporto fra monumenti d'arte, memoria e identità, per comprendere i modi e i meccanismi in cui tale processo politico e culturale si trasforma in azione amministrativa, producendo note ministeriali, circolari prefettizie, atti deliberativi, elenchi descrittivi e, infine, azioni di tutela. La conoscenza della qualità e quantità del nostro patrimonio culturale è stata un'operazione molto complessa, sempre coincidente con gli avvenimenti legati alla sua catalogazione, cioè alla costruzione e adozione di un metodo scientifico, valido per l'intero territorio nazionale, di individuazione, descrizione e accertamento del suo valore. -
Consigli inutili-Biografie immaginarie
La miglior vena comico-fantasiosa di Malerba. Dagli anni Novanta fino al 2008 Luigi Malerba ha coltivato questo genere che chiamava ""consigli inutili"""". Sono brevi e molto divertenti storielle su come produrre il fango, su come riuscire a stare in piedi, su come perdere involontariamente una lettera sgradita, su come avere un'ombra, sulla difficile arte di non far niente, e così via. Si tratta di scritti inediti, tranne alcuni usciti in rivista. A seguire otto biografie di personaggi immaginari, mediamente strambe e paradossali, dall'antichità classica al Settecento. Le due raccolte sono state preparate e ordinate da Malerba nell'aprile 2008."" -
Ancora tempesta
Attraverso una serie di profetiche allocuzioni Handke dà espressione al proprio conflitto identitario, ma anche al silente e funesto lacerarsi della panglossiana identità europea. rn«Il suo capolavoro drammaturgico» – L'IndicernIl titolo di questa storia, con la sua premeditata eco shakespeariana (Re Lear, III, 2), ci introduce immediatamente nella tonalità epica, amara e folle che la pervade. L'opera si articola in cinque dialoghi che l'autore, ormai anziano, intrattiene con i suoi avi, sloveni di Carinzia, qui più giovani dello scrittore che li mette in scena. I nonni, la madre giovanissima, due zii caduti al fronte e due che si sono dati alla macchia per combattere i nazisti, sono tutti riuniti per evocare l'epopea tragica e dimenticata di una minoranza oppressa, ma orgogliosamente protagonista dell'unico episodio di guerra partigiana svoltosi entro i confini del Terzo Reich. È l'adunata degli avi, plurale proiezione della personalità e della storia dell'autore, amato e odiato dai suoi e straniero a se stesso, poiché figlio di una slovena e del nemico germanico. Attraverso una serie di profetiche allocuzioni Handke dà espressione al proprio conflitto identitario, ma anche al silente e funesto lacerarsi della panglossiana identità europea. La nazione, ""rifugio e prigione"""", risorge dalla tomba. """"La tempesta sta ancora infuriando. Tempesta continua. Ancora tempesta""""."" -
La possibilità sociale
In un discorso pubblico dominato dalla mitologia delle opportunità e dalle retoriche del pari opportunismo, il CeRC - Centre Robert Castel for Governmentality and Disability Studies e il GRiOS - Centro studi sull'Ontologia Sociale hanno deciso di indagare la più concreta realtà della possibilità. I due centri hanno invitato studiosi di diversi ambiti disciplinari a ragionare su teorie, modi, modelli e paradigmi della possibilità per aggiornare lo strumentario utile a leggere la trama materiale delle relazioni sociali, lo spazio effettivo di movimento di corpi che si incontrano in forme in continuo divenire tra casi, possibilità, vincoli e necessità. Prima di poter decidere dell'opportuno e dell'inopportuno, la vita reale si scontra infatti con i margini del possibile e dell'impossibile. -
Caleidoscopio russo. Studi di letteratura contemporanea
Parlare della contemporaneità significa - sempre e anche - avviare un discorso su se stessi e sulla propria esperienza delle cose. La mutevolezza, ora soggettivamente percepita, l'assenza di distacco, il coinvolgimento nelle emozioni del tempo - tutto ciò concorre a trasformare l'oggetto di studio in un caleidoscopio, sì che la frammentazione dello sguardo è forse il carattere che più segna qualunque riflessione sul nostro presente. Il libro prende a pretesto la versione russa di un reality televisivo (il Grande Fratello), per indagare sulla messa in scena del sé e sulla necessità sociale di essere ascoltati. Il parallelismo con la scrittura autobiografica consente all'autrice di spostare l'attenzione sulla prosa russa degli ultimi decenni: illusioni e durezze del passato sovietico si ricompongono in una collezione di ricordi, mentre la geografia acquista per converso contorni immaginari in cui riemergono, criticamente rinnovati, gli autori, le figure poetiche, le trame, i temi ricorrenti che attraversano la scena artistica della Russia contemporanea. Chiude il volume una serie di quarantadue foto amatoriali, scattate nella capitale russa fra vecchio e nuovo secolo. -
Epistemologia. Un'introduzione alla teoria della conoscenza
In un'epoca nella quale la complessità, la diversificazione e la specializzazione dei saperi stanno trasformando profondamente il modo in cui si concepisce e si pratica il lavoro intellettuale, ma anche indirettamente ogni prassi tecnica e produttiva, l'epistemologia acquisisce una portata che va oltre i confini della disciplina specialistica. In questa ampia e articolata introduzione alla teoria della conoscenza, il filosofo Robert Audi accompagna il lettore passo dopo passo lungo un percorso che si snoda dalle fonti primarie della nostra esperienza e del nostro pensiero fino alle più complesse teorie sui limiti e sulle potenzialità del nostro sapere in ambito scientifico, morale e religioso. Quello presentato da Audi è un percorso pluralista e al tempo stesso caratterizzato da una originale prospettiva filosofica. Oltre a offrire un quadro ampio e aggiornato sui concetti e sulle teorie prevalenti, il testo suggerisce infatti anche una proposta determinata sulle questioni più cruciali, portando avanti una specifica comprensione del ruolo dell'epistemologia e dei suoi rapporti con gli altri saperi. ""Epistemologia"""" si offre così a diverse possibilità di lettura. Propone infatti un percorso chiaro e coerente per chi si introduce per la prima volta alla materia, ma consente anche ai lettori più esperti l'approfondimento per singoli temi, offrendo per ciascuno di essi una rappresentazione efficace del dibattito e una discussione dettagliata delle soluzioni proposte dall'autore."" -
La montagna resiliente. Sicurezza, coesione e vitalità nella ricostruzione dei territori abruzzesi
Riflettere sulle possibilità di rivitalizzazione economica e sociale del territorio all'indomani di un terremoto rovinoso come quello abruzzese del 2009 non è facile: pur esistendo una fortissima domanda di futuro, sembrano venute meno prospettive realistiche, fiducia nelle Istituzioni e consapevolezza delle possibilità di questo bellissimo territorio montano. Quello che un gruppo di ricerca universitario può fare non è sostituirsi alle Istituzioni, ma supportare e suggerire, mettendo a disposizione conoscenze e punti di vista, delineando limiti da rispettare e opportunità da cogliere. È necessario contrastare la tendenza a sconnettere territorio e ricostruzione, purtroppo frequente in passato in Italia, valutando i possibili legami innovativi tra investimenti pubblici rivolti al patrimonio edilizio e azioni di rivitalizzazione territoriale, puntualizzando questioni fortemente ""trasversali"""", come la sicurezza attiva del territorio, la necessità di politiche specifiche per i territori montani o la messa a punto di obiettivi culturali trainati da interventi sul paesaggio. Il libro raccoglie queste riflessioni, con le indagini che le hanno accompagnate e i progetti che ne sono scaturiti: Sicurezza attiva del territorio, Coltivare le economie montane, Abitare in montagna, Curarsi con la montagna, In montagna con altri occhi sono tracce per politiche di intervento mirate ai contesti locali abruzzesi, azioni auspicate per avviare nuovi cicli evolutivi..."" -
Il ritorno dei sentimenti
Un ""fantasma"""" sembra aggirarsi nella letteratura francese a partire dagli anni Cinquanta del Novecento e pare destinato a rimanere tale per mezzo secolo, con una latente e, poi, dagli anni Ottanta, con una più riconoscibile capacità di produrre nuove forme o nuovi contesti letterari. Il """"fantasma dei sentimenti"""" da tempo attraversa inquieto le pagine della narrativa, finzionale o autofinzionale, di Francia. Testi di Philippe Adam, Giusi Alessandra Falco, Valeria Gramigna, Marie Thérèse Jacquet, Matteo Majorano, Salvatore Pepe, Valerio Rota, Pierre Senges, Mariella Soldo, Marinella Termite."" -
Le sentiment végétal. Feuillages d'extrême contemporain
Pourquoi faire pousser un imaginaire végétal à l’époque de la rapidité et de l’immédiateté? Comment échapper aux pièges du virtuel et rendre solide la précarité? Loin d’une approche descriptive, symbolique ou fonctionnelle, la reconfiguration des ressources du végétal dans les lignes des écrivains d’aujourd’hui interroge de près le littéraire. Le sentiment végétal fleurit là où le vivant en danger ne peut se mettre à l’abri qu’en revenant au plus près de sa source. De l’herbier au bouquet, sans négliger l’impact avec les clairières, cette résistance met à l’épreuve la main verte de toute écriture. Elle explore sa capacité d’herboriser pour toucher l’authenticité de l’essentiel, garantie de la profondeur, propre au littéraire. -
Corridoi. La linea in Occidente
La società in cui viviamo viene spesso descritta come società delle reti, basata sul principio della connessione. Ogni rete però è costituita a sua volta da corridoi, dunque rete e corridoio non sono figure in antinomia e anzi ""Il paradosso delle reti è che più esse sono interconnesse, più il tipo di spazio in cui viviamo diventa simile a un corridoio"""", portando così alle estreme conseguenze uno spunto di Rem Koolhaas di oltre dieci anni fa: """"i corridoi non collegano più semplicemente A e B, ma sono divenuti """"destinazioni"""". Attraverso le figure, dalla parola al gesto, dalla metafora ecologica all'oggetto corridoio, liberandosi dalla semplice idea della metafora e dell'elemento costruttivo, questo saggio presenta una lettura e interpretazione sia dello spazio sia del territorio. Tale lettura procede spesso a ritroso sulla scia di Foucault, Agamben e Secchi, attraverso una archeologia che ricostruisce il ruolo della figura lineare del corridoio nel mondo occidentale con puntuali verifiche in ambito filosofico, letterario e artistico oltre che architettonico e urbanistico."" -
Falsi d'autore. Guida pratica per orientarsi nel mondo dei libri tradotti
Chi pubblica un testo in traduzione spesso fa di tutto per tenercelo nascosto. Perché? Cosa c'è sotto? Come mai sul libro quasi non c'è scritto che è una traduzione? Come mai è così difficile capire chi l'ha fatta? E soprattutto per quale motivo molto spesso non c'è niente, ma assolutamente niente, ma proprio niente nel modo più inverecondo e totale, sull'idea che a quella traduzione soggiace e sulle tecniche impiegate per portarla a termine? Perché? È il traduttore che non vuole? Non glielo fanno dire? Tutt'e due le cose insieme? Mi sembrano domande importanti per chi legge libri tradotti. Questa piccola guida semiseria vi aiuterà a capire se un libro è tradotto, se è ben tradotto, e soprattutto se la traduzione è di vostro gradimento. Solo scegliendo, e chiedendo a chi produce libri maggiore attenzione e trasparenza, si restituirà alla figura del traduttore il ruolo che gli spetta, non solo sul frontespizio, ma anche nella consapevolezza di chi legge. -
Le Corbusier e Olivetti. La «Usine Verte» per il Centro di calcolo elettronico
Agli inizi del 1960, in un'Italia in piena ripresa economica Adriano Olivetti decide di costruire il Centro di calcolo elettronico, la fabbrica destinata alla produzione delle macchine del futuro - i computer - e sceglie di affidare l'incarico a Le Corbusier. Siamo davanti a un episodio importante dell'architettura moderna: due personalità eccezionali, che per lungo tempo hanno dialogato da lontano tra loro, decidono di sperimentare insieme la progettazione di uno stabilimento industriale d'avanguardia, la nuova fabbrica a ""misura d'uomo"""" capace di ricreare al suo interno """"le condizioni di natura"""". Il progetto, che verrà elaborato dopo l'improvvisa scomparsa di Adriano (27 febbraio 1960), purtroppo non sarà mai realizzato a causa della crisi finanziaria della Società. Il volume si sofferma sulla lettura diacronica del progetto, ricostruendo in modo puntuale, grazie ai numerosi documenti inediti, la genesi del processo ideativo e l'articolazione nel tempo. Inoltre, attraverso il confronto costante con altre opere e scritti dell'architetto svizzero, vengono poi messe in luce idee, soluzioni e forme a partire dalle quali il progetto stesso si è andato via via strutturando."" -
Diario e narrazione
Le forme di narrazione imperniate sul sé hanno preso il sopravvento, come se l'esperienza personale fosse l'ultimo baluardo della comunicazione e della trasmissione tra generazioni, l'ultima garanzia di realtà e di autenticità. Tra i tanti tipi di scrittura che incarnano il parlar di sé, il diario non è più solo il quaderno personale e spontaneo, a volte intimo e addirittura segreto. Anche il diario è diventato pensiero e scrittura pubblica; e spingendosi fin dentro le funzioni della cronaca si è proposto come difesa alla forza fagocitante dell'informazione o come isola estrema e salvifica per il racconto dell'esperienza. Illusione o finzione? La letteratura, soprattutto nel corso del Novecento, ha rafforzato questi caratteri, appropriandosi della forma diario con maggiore frequenza e consapevolezza.Il saggio, attraversando testi di autori italiani e stranieri, senza preoccuparsi di dimostrare l'esistenza di un genere, segue i movimenti e le migrazioni delle caratteristiche del diario tra scrittura spontanea e scrittura letteraria, cercando di restituire le modalità in cui l'attività narrativa circola tra scriventi e scrittori. -
La questione dell'umanismo oggi
«Come ridare senso al termine umanismo?». A tale domanda tentò di rispondere Martin Heidegger, e con lui molti filosofi del Novecento che si sentirono in dovere di replicare alla sua interpretazione. Gli echi di queste risposte sono giunti fino a noi con tutta la loro problematicità. Per cogliere il valore attuale di tale questione è apparso necessario rileggere, approfondire e contestare quello che il secolo scorso ci ha trasmesso, mediante un confronto critico, in particolare con la pretesa dell'umanismo di dire l'umano e le sue declinazioni. Ecco, allora, che la questione dell'umanismo non rappresenta solo un tema che sta a cuore alla filosofia accademica, quanto il tentativo di fare i conti con l'uomo e con la dimensione di hybris a esso connaturato. Riproporre tale questione oggi, in un'epoca che ha vissuto l'antiumanismo, mettendo sempre più in discussione la differenza specifica tra uomo e animale, significa individuare su quale tipo di autocomprensione l'uomo debba puntare per la costruzione del futuro. Le risposte avanzate dai contribuiti qui raccolti sono varie: l'umanismo deve fare i conti con la costitutiva malvagità dell'uomo, ma anche con la richiesta di senso che lo contraddistingue; non può prescindere dalla questione della salute e della cura della malattia, ripensate però all'interno di una dimensione naturale che decentra la posizione dell'uomo nel cosmo. Rinnovare il dibattito sull'umanismo sospende il giudizio sull'umano - ritenuto sempre oggetto di realizzazione futura - e mette in guardia dalla tentazione di rapportarsi all'uomo nell'ottica di una «salvezza redentiva». -
Ordine e proporzione. Dom Hans Van der Laan e l'espressività dello spazio architettonico
Attraverso un'accurata analisi dei contributi teorici e dei pochi ma significativi edifici, il presente saggio intende soffermarsi sull'opera dell'architetto olandese e monaco benedettino Dom Hans van der Laan (1904-1991), proponendo un quadro sintetico del contributo da egli offerto al dibattito architettonico del secolo scorso. Tra i molteplici temi affrontati nel lavoro di Van der Laan, il saggio si concentra sulla sua teoria proporzionale e in particolare sull'applicazione del Numero Plastico, sistema proporzionale messo a punto dall'architetto olandese. Prendendo atto della crisi dell'applicazione dei sistemi proporzionali nell'architettura del Novecento, Van der Laan indaga la proporzione non più nella sua dimensione simbolica ed estetica ma si spinge nella comprensione del valore percettivo-cognitivo che essa detiene. Intendendo la proporzione come veicolo per una cognizione razionale degli elementi e spazi architettonici, Van der Laan costruisce una vera e propria teoria dell'architettura, fondata sull'analisi scientifica dell'umana comprensione della realtà costruita. -
Lo spazio narrabile. Scritti di storia della città in onore di Donatella Calabi
"La città come luogo fisico in cui interagiscono ragioni economiche, istituzionali e culturali"""". Da questa affermazione (variamente espressa) da Donatella Calabi ha preso il via questa raccolta di contributi incentrata sulla descrizione di contesti storicamente connotati: al centro è perciò lo spazio narrabile, rispetto al quale alcuni hanno giocato sull'intreccio tra il dato biografico e il contributo scientifico fornito dalla studiosa; altri hanno invece scelto la strada del saggio attinente ai tanti campi da lei esplorati nella sua lunga attività di ricerca. I temi toccati vanno da problemi e metodi del fare storia a studi su luoghi e ambiti urbani, fino ai diversi strumenti del racconto e della visualizzazione della storia della città. A riprova dell'ampiezza d'interessi di Donatella Calabi, l'ambito dei contributi spazia nel vasto pelago della storia: dall'architettura, all'arte, all'economia, dal Medioevo all'età contemporanea." -
Un allegro fischiettare nelle tenebre. Ritratto di Toti Scialoja
Pittore o poeta? E poeta per adulti o per bambini? E poi, poeta comico o poeta serio? Forse non esiste nel panorama letterario italiano un autore dalla fortuna critica più multivalente di Toti Scialoja. Definito di volta in volta come ""il primo vero esempio italiano della straordinaria tradizione inglese del nonsense e del limerick"""" (Calvino), """"il talento poetico più originale e compiuto rivelatosi in Italia nel corso degli anni Settanta e Ottanta"""" (Raboni), """"uno dei fatti più singolari della letteratura italiana di questi anni"""" (Manganelli), pure resta poco studiato e poco conosciuto dai lettori di oggi. In occasione del centenario della nascita questo libro si propone di tracciarne la prima biografia intellettuale, ricostruita e raccontata attraverso scritti inediti, lettere private, documenti editoriali e materiale fotografico.""