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Dolomiti e calcari di Nordest. 150 anni di vie di roccia
Solo un protagonista del calibro di Gogna poteva raccontarci in modo affidabile la conquista del verticale, le vie sempre più difficili delle Dolomiti e dei gruppi calcarei ""cugini"""": Kaisergebirge, Karwendel, Dachstein, Gesäuse."" -
Il volo del falco. La corsa al Polo Sud e il mito di Scott
Il 18 gennaio 1912 una squadra britannica di cinque uomini, condotta da Robert Falcon Scott raggiunse il Polo Sud dove l'attendeva la delusione di scoprirsi preceduta da una squadra norvegese, capitanata da Roald Amundsen, che vi era giunta un mese prima. Sulla via del ritorno, Scott e i suoi compagni morirono, e la loro fine eroica fece si che Scott divenisse un eroe nonostante le polemiche non ancora sopite e i dubbi irrisolti sugli errori che si presume egli abbia commesso. Il libro raccoglie una selezione di appunti dai diari di Scott, a cui l'autore ha affiancato una sorta di ""diario parallelo"""", che ne costituisce ad un tempo un approfondimento e un'interpretazione personale, mentre le poesie costellano come pietre miliari lo straordinario percorso umano dell'esploratore. Il saggio di Mirella Tenderini ricostruisce la storia della tragica competizione tra Scott e Amundsen, mettendo a confronto le due squadre rivali e analizzando il processo di mitizzazione del personaggio di Scott: il perdente divenuto eroe, che ha oscurato, nell'immaginario degli appassionati di vicende polari, la fama del vero conquistatore del Polo."" -
Cattedrali della terra. John Ruskin sulle Alpi
John Ruskin (1819-1900) contribuì come pochi a definire l'immagine moderna della montagna. I suoi scritti, che influenzarono le idee fra XIX e XX secolo, ne fanno uno dei più rappresentativi ed eclettici intellettuali dell'Inghilterra vittoriana. Nel mondo dell'alpinismo è ricordato per poche frasi illuminanti: il Cervino, ""il più nobile scoglio d'Europa"""", e le Alpi, """"le cattedrali della terra"""", ma Ruskin scrisse molte importanti pagine sull'estetica e la bellezza delle montagne. Questo libro ricostruisce la """"biografia alpina"""" di Ruskin, dai primi viaggi con i genitori, a quelli della giovinezza e della maturità insieme alla guida di Chamonix Joseph Couttet. Sullo sfondo scorrono le vicende personali: l'oppressivo ambiente famigliare, la tormentata vita sentimentale, gli anni a Oxford, studente prima, illustre professore poi, fino alla vecchiaia con la malattia mentale nell'isolamento del suo cottage nel Lakes District."" -
Sioux, cowboy e corsari
Straccioni o mafiosi. Negli anni della grande emigrazione questo era lo stereotipo degli italiani in America. Invece, fin dall'Ottocento ce ne furono molti capaci di farsi valere negli Stati Uniti: gentiluomini in viaggio di piacere, oppure esuli politici; filosofi desiderosi di studiare il grande esperimento della democrazia; o ancora missionari fra i selvaggi, o soldati di ventura. Infine esploratori, cowboy e corsari. Questo libro racconta le vite straordinarie di tre italiani attivi in America fra il Sette e l'Ottocento: il bergamasco Giacomo Costantino Feltrami (scopritore di una delle sorgenti del Mississippi, grande guerriero ad honorem delle tribù sioux e chippewa ed estensore del primo dizionario della lingua sioux), il siculo-texano Charles Angelo Siringo (cowboy, detective dell'agenzia Pinkerton e scrittore di successo) e il genovese Giuseppe Bavastro vissuto per diversi anni a New Orleans dopo aver fatto il corsaro per Napoleone e il Libertador Simón Bolívar - e forse anche il pirata per conto proprio nel Golfo del Messico. -
Corde gemelle
Le avventure di corda di due gemelli narrate in chiave ironica e arguta ed accompagnate da 'samiveliane' vignette. -
Non dite a Sandokan che sono stato qui. Un viaggio in Borneo
Cosa rende il Borneo così misterioso, così affascinante, ma ancora così idealmente irraggiungibile per gli europei? Simone Mariotti prova a spiegarcelo attraverso uno dei rarissimi esempi di letteratura di viaggio ambientati nella grande isola dell'arcipelago malese-indonesiano. Viaggiando solo con lo zaino in spalla, l'autore ha percorso in lungo e in largo il Borneo malese, risalendo fiumi tra farfalle giganti, sanguisughe e piante carnivore, addentrandosi sino agli altipiani più sperduti, dialogando con i dayak e gli altri eredi di quei pirati e tagliatori di teste che un tempo facevano tremare chiunque avesse avuto la sventura di incontrarli. -
L' ossessione dell'Eiger
La parete nord dell'Eiger è il sogno di tutti gli alpinisti di punta. Molti vi persero la vita. Anche John Harlin, uno degli alpinisti i americani di punta che avevano portato tecniche e filosofie innovative sulle Alpi, morì nell'inverno del 1966 precipitando da quella parete durante il tentativo di aprire una nuova via direttissima, che in seguito venne completata e battezzata col suo nome, Harlin lasciava una giovane vedova e due figli bambini, e un trauma che sembrava impossibile superare. John junior promise a sua madre che non sarebbe mai diventato un alpinista e lottò tutta la vita per mantenere la promessa. Ma la passione che l'aveva assorbito dal padre fin dalla più tenera età lo tenne costantemente in contatto con la montagna. Sapeva che non avrebbe avuto pace fino a che non avesse scalato la montagna che era costata la vita a suo padre, e alla fine riuscì a compiere l'ascensione, vincendo le angosce della madre e la riluttanza della moglie, e ponendo fine all'ossessione che aveva torturato tutta la famiglia fino a quel momento. -
Mio padre Hermann Buhl
Nel 1953 Hermann Buhl conquistava, in solitaria, il Nanga Parabat, l'ottomila più ambito da austriaci e tedeschi. La sua seconda spedizione sull'Himalaya, al Chogolisa nel 1957, gli sarebbe i i però costata la vita. Il grande alpinista austriaco lasciava moglie e tre figlie. In una testimonianza biografica commovente Kriemhild Buhl, la primogenita, racconta il coraggio di vivere della madre e il diventar grandi delle tre sorelle, senza padre ma comunque sempre all'ombra della sua leggenda. -
Berhault
Un intenso ritratto del grande scalatore francese attraverso la vita e le imprese di Patrick Berhault. Uno sguardo ai favolosi anni di fine Novecento che hanno rivoluzionato l'alpinismo e inventato l'arrampicata. -
L' altra faccia della mia persona. Storie di vette e alpinisti
Nel centenario della nascita di Massimo Mila, torna l'attesa riedizione della ""Storia dell'Alpinismo Italiano"""", scritta dal grande musicologo ed esperto alpinista, membro del Club Alpino Accademico, in occasione del centenario del CAI. A complemento della """"storia"""", alcuni scritti rievocativi della figura di Mila, tra cui alcuni inediti, e la toccante testimonianza dell'iniziazione del figlio della signora Mila alla dimensione verticale, in un simbolico passaggio di testimone tra generazioni """"malate"""" di altitudine."" -
Senza di lui
Un libro non convenzionale. Katia, la moglie di Jean-Christophe Lafaille, uno dei più grandi alpinisti di questi ultimi anni, scomparso nel 2006 quasi in cima al suo dodicesimo 8000, il Makalu, ci conduce nel cuore del mondo alpinistico professionale, con tutte le sue grandezze e le sue miserie, con sguardo disincantato. Ma il libro è anche una grande storia d'amore, di una donna, dotata di indubbie doti atletico-sportive, che volontariamente rinuncia alla propria carriera per assecondare la passione divorante del marito. Una storia vera, sincera, toccante, raccontata con tono appassionato e alta partecipazione emotiva. Tante vite in una, per una donna di appena quarant'anni: l'infanzia difficile, la prima giovinezza ribelle, gli amori complicati, l'incontro folgorante della sua vita, i 10 anni intensi e irripetibili accanto a Jean-Christophe, grandissimo alpinista con una concezione dell'alpinismo anticonformista e senza compromessi. -
Avventure di montagna
La popolarità di Salgari è legata alla smisurata forza della sua fantasia che gli permetteva di spaziare in mondi lontani o vicini, senza per altro averli mai visti. Cosa che vale anche per la montagna, terreno di avventura quasi scontato, anche se meno conclamato del Borneo e dei mari del Sud. Così Salgari si cimentò ad accompagnare i lettori di inizio '900 sin nelle Montagne Rocciose e poi a caccia di Leoni sull'Atlante o ancora nel Caucaso in cima al Kasbeck, senza disdegnare una escursione sulla cima della ""Quinzeina"""", a due passi dalla sua Torino."" -
Everest 1996. Cronaca di un salvataggio impossibile
Il 10 maggio 1996 due spedizioni raggiunsero faticosamente gli 8.848 metri della cima dell'Everest. Il ritorno fu drammatico e cinque persone persero la vita in una bufera di inaudita violenza. La tragedia avrebbe raggiunto dimensioni maggiori senza l'intervento della guida russa Anatolij Bukreev, che da solo nella tormenta, di notte, senza ossigeno, riuscì a portare in salvo tre persone. Un'azione di salvataggio senza precedenti, al di là delle possibilità fisiche e umane conosciute. Everest 1996 non è solo la cronaca puntuale, documentata e avvincente della salita, ma è anche l'esposizione del conflitto profondo tra due modi di intendere l'alpinismo d'alta quota, nello scontro di uomini e culture che parlano linguaggi diversi, messi drammaticamente alla prova sulla più alta vetta della terra. Everest 1996 è anche il tributo di verità che dobbiamo a uno dei più forti scalatori di ottomila dei nostri tempi. -
La guerra di Joseph
Questo libro racconta la straordinaria amicizia tra un soldato e il suo ufficiale, un uomo di valle e un uomo di città. Si tratta della guida del Cervino Joseph Gaspard e il conte fiorentino Ugo di Vallepiana che si incontrano sulle Dolomiti di Cortina e vengono destinati a una missione impossibile: il camino della Tofana di Rozes. -
La scoperta del Monte Bianco
A partire dal 1760 il ventenne De Saussure esplora instancabilmente, con l'aiuto di guide locali, entrambi i versanti del Monte Bianco, animato da una passione insieme scientifica e avventurosa. Le sue osservazioni e i suoi tentativi porranno le basi per la prima salita sul ""gigante"""" delle Alpi, nel 1786, ad opera di Paccard e Balmat; cima sulla quale, terzo in ordine cronologico, riuscirà lui stesso a salire."" -
Avventure di montagna
C'è una domanda che i cultori e gli studiosi di Salgari non si sono mai posti: Salgari amava immensamente il mare, che è il teatro d'azione di tante sue opere. E la montagna? Questo volume risponde per la prima volta a questa domanda e presenta ai lettori una raccolta di racconti e scritti di montagna di Salgari dimenticati da un secolo. -
Le mani dure
Perché le mani dure? Perché i protagonisti sono arrampicatori bravi, forti, coraggiosi e irriducibili, sono appunto dei ""duri"""". Ma anche perché le mani si fanno dure e inerti quando si muore, vinti dal gelo, dal vento, dalla tormenta della montagna troppo amata. Il lettore entra nell'affettuoso e forte intrico dei sentimenti e delle vicende, attraverso il sensibile filtro di una giovane donna. La sua passione e il suo amore tenteranno invano di lottare contro la forza misteriosa che trascina lassù."" -
Alpinismo eroico
"Alpinismo eroico"""" raccoglie tutti gli scritti di Emilio Comici. Si tratta delle relazioni delle salite compiute dall'alpinista triestino tra il 1925 e il 1940 che conservano quasi sempre il dono della spontaneità e dell'immediatezza. Di Comici lasciano intravvedere, più che l'eroe, l'uomo che davanti alla montagna e alla sua bellezza non può che provare smarrimento. Riproporre oggi i pensieri di questo alpinista, divo ante litteram e al contempo divulgatore appassionato di un modo nuovo di arrampicare, significa rimettere a fuoco non solo la persona di Comici, ma anche la sua funzione storica alla luce di quanto è stato fatto dopo di lui." -
Volevo solo amarti
Una guida italiana che lavora a Chamonix incontra e porta a scalare una donna francese, misteriosa, ricca, fatale. Poiché i sogni a occhi aperti non costano niente, niente si fa mancare Paleari: Marion D'Anger, un nome un programma di vita spericolata, è bellissima, viziatissima, una vera dark lady, femme fatale, bad girl... -
Le mani sulla roccia. Diario alpinistico
È passato mezzo secolo dal dramma del Freney, la sua ultima salita. E questo volume, che ne ripropone il Diario Alpinistico - scritto in maniera ordinata e precisa tra il 1948 e il 1961 - inizia proprio dal commosso ricordo scritto a caldo dai compagni di cordata di quella tragica ascensione del Pilone Centrale, nel luglio 1961: Walter Bonatti, Roberto Gallieni, Bruno Ferrario e Pierre Mazeaud. Grandi protagonisti che ci aiutano a scoprire Andrea Oggioni ripercorrendo le tappe della sua breve ma intensa carriera alpinistica, dalle prime clamorose scalate con Aiazzi, Bonatti, Mauri, alle due spedizioni sulle Ande peruviane.