Sfoglia il Catalogo feltrinelli028
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8161-8180 di 10000 Articoli:
-
Elogio di un incontro. Armando De Stefano
"Quello che mi colpisce è che le opere, le scene, gli scorci, i gruppi, le posture, i personaggi, i volti di De Stefano hanno un'energia evocativa, trascinante e irresistibile. Se è legittimo - come penso sia legittimo e giusto - a uno spettatore travalicare con la sua fantasia i progetti e le intenzioni di un artista, è irresistibile la tentazione di svincolarsi dall'ambientazione e dal contesto creati, perfino dai titoli posti dall'autore, figurarsi altri scenari e immaginare altri titoli per collocare figure, costumi e visi in ambientazioni suggerite allo spettatore stesso dalle sue letture preferite. Quante figure create da De Stefano potrebbero stare a loro perfetto agio tra le pagine del Don Chisciotte o nei versi, per esempio, di Ariosto e soprattutto di Dante! Tra i personaggi di De Stefano mi è parso di scorgere l'accidioso come Ciacco, lo spavaldo come Farinata degli Uberti, il sanguinario come il conte Ugolino, gli amanti sfortunati come Paolo e Francesca, il prelato intrigante come l'arcivescovo Ruggieri, il furente assatanato come Caronte demonio con gli occhi di brace, il nobile, sfortunato ed esangue, come Manfredi d'Altavilla, il bestemmiatore come Capanno"""". Un piccolo elogio dedicato al Maestro Armando De Stefano." -
Ciccio 24. Napoli: cronache della grande regressione
"Essere diventato il punto di riferimento di quell'umanità inesistente aveva accresciuto in lui il pensiero di potercela fare: e infatti la scalata di Ciccio avvenne in pochi anni. Non ci volle molto, per quelli del suo quartiere fu presto """"don Ciccio"""". Intorno a lui si radunò un esercito di uomini e donne che neppure i grandi leader potevano vantare. Un esercito di disperati che aveva eletto don Ciccio a capo di una comunità invisibile agli occhi della società civile ma ben evidente a quelli della criminalità organizzata.""""" -
L'empia bilancia. Tosatori di monete e di giustizia
Gaspare Starace, cassiere maggiore del Banco dello Spirito Santo di Napoli, fu arrestato e processato dalla Gran Corte della Vicaria e dalla Real Camera di S. Chiara per spaccio di zecchini tosati (scarsi di peso), uso di bilancia e pesi truccati, abusivo esercizio di finanziamento, reati punibili con la pena di morte. La descrizione delle fasi e dei tempi dell'annoso processo ha richiesto il richiamo della legislazione sulle monete, sui banchi, di eventi storici, giudiziari e di cronaca collegati a coloro che, a vario titolo, si occuparono o ebbero a che fare con la vicenda giudiziaria. Un elenco nutrito: il re Carlo di Borbone, il capo del governo Gioacchino Montealegre, il ministro della Giustizia Don Bernardo Tanucci, i giudici, i testimoni, gli investigatori, gli avvocati, i carcerieri. Una folla di personaggi che si mosse per il palazzo e per Castelcapuano, secolare teatro di giustizia napoletana, in un sistema legislativo-giudiziario che di frequente l'autore confronta con quello attuale traendone conclusioni che il lettore giudicherà se giuste o non. -
Il market(t)ing della salute
Uno psichiatra napoletano, colpevole di aver denunciato lo spreco di denaro pubblico e la gestione clientelare dell'azienda sanitaria in cui opera, viene licenziato su due piedi. Il provvedimento viene annullato dal Giudice del lavoro, ma la sentenza non viene applicata per anni, mentre continua indisturbata la distribuzione di prebende agli infermieri. Il medico verrà reintegrato in servizio, ormai alla vigilia della pensione, solo dopo il rinvio a di giudizio di alcuni amministratori, una campagna stampa martellante e l'intervento di esponenti del governo. Il lungo periodo di inattività al quale viene costretto gli offre, però, l'opportunità per una rivisitazione delle proprie vicende private che, essendo strettamente legate a quelle pubbliche, forniscono una testimonianza ""in diretta"""" dello scatafascio avvenuto in Campania nel sistema sanitario. Il libro vuole dare un'idea del progressivo degrado morale di una categoria di professionisti, incapace di opporsi all'invasione dei """"barbari"""" che hanno messo a ferro e fuoco i nostri ospedali, trasformandoli in un indecoroso mercato. Il racconto si sviluppa, pertanto, attraverso una serie di vignette che descrivono avventure tragicomiche, distribuite nell'arco temporale di circa un trentennio e collocate in contesti tra loro molto differenti; vi fa da contorno una varia umanità: un'autentica """"fiera della sanità"""", in cui non c'è più posto per la solidarietà e per il rispetto degli altri."" -
Birbe
Divertente e commovente, l'esordio letterario di Bruno Perrotta. La storia di Domenico, che il lettore impara ad amare seguendolo fin dalla tenera infanzia e ripercorrendone assieme drammi e avventure. Dai primi anni vissuti a Boscotrecase, popoloso comune del vesuviano, in una casa troppo fredda d'inverno e troppo calda d'estate, al trasferimento a Napoli; dalle prime esperienze sui banchi di scuola alle fabbriche di vetro e ceramica; dal ricordo di nonno Gennaro, uomo semplice e devoto, a quello della signorina Caminbene, insegnante intransigente ma affettuosa. I suoi primi cinquant'anni offrono a Domenico l'occasione di ripensare con tenerezza a quei momenti e a tutti quei bambini che hanno intrecciato la propria vita con la sua. Bruno Perrotta è al suo esordio narrativo. -
È notte anche per me
Sullo sfondo delle invasioni barbariche in Europa, si muovono i personaggi complessi e contraddittori di Onorio, imperatore romano d'Occidente, debole, bigotto, introverso e folle di gelosia, e di Galla Placidia, sua sorella, per la quale egli nutre una passione torbida e senza speranze che lo porterà a eccessi inauditi. Il titolo del romanzo suggerisce la condivisione di questa passione proibita, che tuttavia non arriverà mai a realizzarsi, dilaniati come sono i protagonisti tra gli slanci e i freni della religione. Intorno ai due fratelli agiscono comprimari di rilievo: il grande generale Stilicone, a cui non viene risparmiata l'uccisione per mano di un sicario da parte di Onorio, pur avendo egli ripetutamente salvato l'Impero dalla catastrofe; l'impetuoso re dei Goti Alarico, suo ammirato rivale, pazzo d'amore per Placidia, da lui presa come ostaggio e concubina durante il sacco di Roma; Ataulfo, amatissimo sposo di Placidia, che nutre il sogno di unire il popolo dei Goti e i Romani in un solo Impero, sogno condiviso anche da Attila, che vorrebbe un'Europa unita, e dalla stessa Galla Placidia. E infine, l'ultimo grande eroe della romanità, il generale unno Ezio, che ha sempre amato e servito in silenzio la sua imperatrice. Tutto questo mentre Roma è in fiamme, la Sicilia è perduta insieme alla Britannia e alle Gallie, l'Africa è devastata dai Vandali, gli Unni avanzano, e l'Impero è agonizzante... -
Prigioniera dell'isola
"Un profumo si sprigiona dai versi di Maria Froncillo Nicosia, un aroma lieve che si insinua, quasi inavvertitamente, sotto la pelle sino a produrre nel lettore una sorta di narcosi. Ma è una narcosi che non ottunde i sensi, al contrario li affina, li costringe con dolcezza a vedere ciò che ogni giorno abbiamo sotto gli occhi, ciò che ogni giorno abbiamo sotto gli occhi, ciò che ogni giorno rischiamo di dimenticare se non fosse per la musica della poesia appunto, grazie alla cui modulazione la vita si rispecchia in un'acqua che rimanda l'immagine riflessa arricchita di una terza dimensione, quella della coscienza e della conoscenza. Scrivendo di lei, il poeta Corrado Calabrò individuava nel lavoro della scrittrice un tema centrale e nevralgico, quello dell'attesa: """"L'attesa è lo stato d'animo dell'adolescenza; e l'anima di Maria Nicosia è adolescente. È passata attraverso il suo vissuto ma senza estraniarsi da sé, mantenendo quasi intatta la sua aspettativa"""". E il gesto dell'attesa, lo sappiamo, coincide in poesia con quello dell'ascolto e anche con quello, solo apparentemente discordante, del dono e dell'offerta. Dono che è la vita in tutte le sue forme, nei colori del mare tra Scilla e Cariddi come nel sorriso indomito della madre, nel fiore dell'ibisco che fiorisce a settembre sul balcone e annuncia i tramonti brevi e repentini dell'inverno, i giorni che si sgranano come chicchi di un invisibile rosario..."""" (Dalla Prefazione di Mario Specchio)" -
Napoli aspetta Godot? Cronache non turistiche per viaggiatori e residenti
Una tormentata dichiarazione d'amore a una città unica, Napoli. Ricomponendo il mosaico delle percezioni, delle riflessioni, della rabbia e del disincanto, Casaburi trasforma in avvincente scrittura narrativa la vita urbana. Restituisce al ""tempo della città"""" il suo carattere unitario e lo sottrae alle mode, agli stereotipi, ai compiacimenti estetizzanti. Il libro è dunque una stazione di sosta obbligata da cui ripartire per ricominciare a parlare di Napoli come città universale, soprattutto in un momento storico, come quello che stiamo attraversando, che impone di rifiutare l'abbraccio nefasto dei luoghi comuni. Un elogio del dubbio, perché solo i dubbi della ragione possono aprire le porte alla speranza. Per Napoli e per il Sud."" -
Solo per ingiustizia
È il 17 dicembre del 2008 quando scoppia il caso ""Global Service"""". Vengono emesse 12 ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari e una in carcere per l'imprenditore Alfredo Romeo. Scoppia la bufera mediática. Dopo soli due mesi le richieste di rinvio a giudizio per tutti gli indagati e il 9 marzo 2009 l'inizio del processo con rito abbreviato dinanzi a Enrico Campoli, giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Napoli. Il 19 marzo del 2010 viene emessa la sentenza di assoluzione con formula piena """"perché i fatti non sussistono"""". Un'inchiesta della Procura napoletana, definita """"chimerica"""" nella sentenza di Campoli, che ripropone con grande attualità il tema delle intercettazioni e del rapporto tra media e giustizia. Un libro-verità in cui si ripercorrono tutte le tappe di una dolorosa vicenda giudiziaria: dai giorni trascorsi da Gambale agli arresti domiciliari fino al processo e all'assoluzione. Le emozioni, i ricordi, la storia degli anni vissuti dall'autore nelle istituzioni. E ancora l'amicizia con Alfredo Romeo, i fatti oggetto dell'inchiesta, analizzati e scandagliati capillarmente, le contraddizioni e le ombre, le tante domande ancora senza risposta."" -
I figli del vulcano
L'amore tra Modesto e Sofia, che riescono a coronare il loro sogno pur tra mille difficoltà; le vicende dei loro figli, seguiti dalla nascita fin dopo il matrimonio. La mitica Oplonti sullo sfondo, a colorare di immagini un mondo fatto di tradizioni e antiche credenze. All'interno del romanzo un'attenzione particolare è data dall'autrice al carteggio intercorso tra lo zio Attilio e il fratello Giovanni durante la prima guerra mondiale, figurando quasi come un romanzo nel romanzo. -
L' intruso
Settembre 2007. In una Napoli frenetica, tra violenze e incomprensioni familiari, un giovane neolaureato in Giurisprudenza, Stefano De Santis, riesce finalmente a coronare il suo sogno, entrando in un importante studio legale del centro storico per dare inizio alla tanto agognata attività forense. Tra collaborazioni, udienze in tribunale e giornate fitte di impegni, Stefano sentirà crescere una forte attrazione per la bella Virginia, figlia del dominus. Il corso della sua vita sarà sconvolto d'improvviso da segreti che non tarderanno a coinvolgerlo e da un'inaspettata amicizia che lo proietterà in una lotta contro il tempo, a caccia della sua verità. Lo studio sarà al centro di numerosi delitti, che sembrano portare a un unico colpevole, mentre colpi di scena e un passato mai sopito cambieranno gli eventi, mettendo a dura prova i nervi dei protagonisti. Tra indagini di polizia e attività investigative, tra truffe finanziarie e imprenditori e banchieri collusi, un detective, Rodriguez, ispettore della squadra omicidi della Questura di Napoli, lavorerà senza sosta, voltando le spalle alla Procura, mettendo finanche a rischio la sua credibilità, per far luce sul mistero che si nasconde dietro quegli efferati crimini, in una lunga corsa contro il tempo. Un investigatore privato, esperto di computer, e uno psichiatra, spuntato dal passato, aiuteranno Rodriguez a ricostruire il rebus. -
Eccoci. Racconti
Eccoci, tutti noi, figli di un'Italia multietnica e variopinta. Eccoci, raccontati dall'abile penna di chi l'Italia non solo l'ha vissuta, ma sa descriverla minuziosamente, cogliendone particolari e sfumature. Storie di quotidiana follia (Rupert), di amicizie infinite (Antonio), di donne tradite (Flavia) e uomini disillusi dall'amore (Alberto), cronache di un'Italia selvatica e rurale, incantata dai miti antichi, della cui magia ci resta ben poco (Annibale). Per ogni nome una storia, un inizio e una fine, e nel frangente che li separa la percezione di un'insolita inquietudine, come se qualcuno ci avesse appena ricordato che la grana dei racconti è quella della realtà in cui siamo vissuti e di cui non ci siamo mai realmente accorti. Storie amare e malinconiche, storie gioiose e allegre, che si compongono in un mosaico colorato da cui emergono meraviglie e miserie, mescolate come nella vita. -
Elogio della malaparola
Divertissement, provocazione, insegnamenti, curiosità. ""L'elogio della malaparola"""" è questo, e molto altro. È una finestra spalancata all'improvviso su un panorama spesso dimenticato, è uno scavo nelle radici della lingua napoletana che porta alla luce reperti sorprendenti, è una lezione di equilibrio e raffinatezza che non rinuncia a un tocco di colore, grazie a esempi vivi, celeberrimi e meno noti, tanto in versi che in prosa. L'elogio ha il fine, dichiaratamente espresso, di rivalutare e nobilitare non solo il dialetto napoletano, spesso oggetto di critiche denigratorie, riportandolo a un dignitoso status culturale, etnico, addirittura antropologico, piegando in direzioni ora didascaliche, ora burlesche; ma soprattutto quello di ridar lustro alla sua forma apparentemente più infima, la malaparola, l'offesa, l'imprecazione, rivelandone tutta la carica espressiva cui è sottesa consapevolezza e ironia."" -
L' onorata sanità
All'inizio degli anni Novanta, mentre in Italia dilaga la corruzione politica e Napoli è governata da amministratori spesso collusi con la camorra, il dottor Natale Sorrentino, manager di primo piano della sanità privata, viene assassinato a colpi di pistola in una strada sulla collina di Posillipo. Il sospetto che il delitto sia maturato nell'ambiente politico-affaristico che ruota attorno alle cliniche scuote profondamente Francesco Castagna, segretario-factotum del ministro della Sanità, e contribuisce ad alimentare la crisi che da qualche tempo lo attanaglia. La storia, che prende spunto da vicende realmente accadute, si sviluppa seguendo l'inchiesta condotta dal magistrato Nando De Roberti e arriverà a scoperchiare un perverso intreccio di interessi e ricatti politici sulle cliniche di Sorrentino, svelando un'inquietante commistione fra mondo legale e mondo criminale. Un noir che scandaglia quella zona grigia della società in cui si intrecciano crimine, politica e malaffare. Una devastante patologia sociale che unisce delinquenti comuni e cosiddetti insospettabili in un unico disegno. -
Le cartoline di Foquita. Filastrocche per grandi e piccoli
Come puoi vedere, sono una foca-cucciolo-otaria di circa tre anni e mezzo. La foto mi è stata scattata da uno strano bipede della tua stessa razza che non avevo mai visto, di passaggio dalle nostre parti (isole Galapagos). Il mio nome è Foquita Alcazar e mia madre, che presto ti farò conoscere, si chiama Fernandina. Adoro stare ih acqua dove posso fare mille meravigliosi giochi, per non dire piroette. E poi, l'acqua fa diventare la mia pelliccia lucida e lucente... Età di lettura: da 5 anni. -
La stagione delle sabbie
Una famiglia nella Palermo degli anni Cinquanta. Paolo bambino, Paolo ragazzo, Paolo uomo, fra Parigi, Oxford e Hartford. La ricerca di un equilibrio sempre sfuggente, precario e pericoloso, come la vita. Un romanzo di formazione per fotogrammi e immagini. Il ritratto virato in seppia di un nucleo familiare avvolto in un bozzolo, che può di volta in volta farsi rifugio e prigione, generatore di passioni profonde, come solo quelle di sangue sanno essere. La famiglia come incubo e scuola di vita, intrico di affetti genuini e altrettanto genuini odi. Guardarsi indietro, con l'occhio del tempo, con l'affettuoso distacco di chi ha trovato, dopo tanto peregrinare, il proprio posto nel mondo. Una voce personalissima per una storia universale, con la memoria come filo conduttore. Una selezione chirurgica, attraverso emozioni e ricordi, alla ricerca del tassello giusto per volti, voci, psicologie, attraverso la geografia del cuore. Alla ricerca del punto di rottura, da cui ripartire per inquadrarsi, mettersi in salvo e ricominciare. -
Elogio della parola e della poesia
Joan Maragall nacque nel 1860 a Barcellona da una ricca famiglia della borghesia imprenditoriale. Dopo gli studi in Giurisprudenza, si dedicò esclusivamente alla scrittura, dividendo il suo impegno tra giornalismo, poesia e prosa letteraria. Collaborò sin dalla sua fondazione al Diari de Barcelona, contribuendo all'affermazione di una identità catalana disegnata da confini linguistici e ideali all'interno di una auspicata tensione paniberica che condivise con autori importanti di lingua castigliana della sua generazione, come Miguel de Unamuno e Francisco Giner de los Rìos. La sua opera infatti concorse, al di là di ogni appartenenza a scuola o temperie storica, alla fondazione di un immaginario mitico e collettivo di lingua e nazionalità catalane. La produzione poetica si compone di cinque raccolte: ""Poesies"""" (1895), """"Visions i Cants"""" (1900), """"Les Disperses"""" (1904), """"Enllà"""" (1906), """"Seqüències"""" (1911), e numerose traduzioni di poeti, sia classici che contemporanei. Tra gli scritti in prosa si ricordano diversi epistolari di gran valore letterario e gli """"Elogi"""", di cui si propongono oggi in traduzione i due che meglio esprimono la sua poetica civile, irrazionale, cristiana e redenzionista: l'""""Elogio della parola"""" (1903), l'""""Elogio della poesia"""" (1909). Il poeta, poco tradotto, e noto in Italia solo a un esiguo numero di lettori non ingenui, si spense nel 1911 nella città natale. Contiene il """"Canto spirituale"""" tradotto da Lello Voce e un'introduzione di Francesco Ardolino."" -
Il segreto del portafoglio
Giacomo Cavalcanti torna a raccontarsi dopo il ""Viaggio nel silenzio imperfetto"""". Definisce questo romanzo """"il libro che per tutta la vita ho desiderato scrivere, e che ho amato da sempre, ancor prima di iniziarlo"""". Il protagonista, che narra di sé in prima persona, ritorna a casa dopo quindici anni di vagabondaggi. Troverà ad attenderlo la madre, vecchia Penelope indomita, e ricordi dolorosi come nodi scorsoi, che stringono e fanno sanguinare. Dovrà fare i conti con il proprio passato e prendere coscienza degli errori commessi. Sullo sfondo, una storia d'amore scoperta per caso, rovistando in vecchi cassetti: quella di uno zio mai conosciuto, di cui porta il nome, morto in guerra, mentre era volontario in Africa. Un'autobiografia dolorosa e pungente, una storia struggente e commovente. Un romanzo sull'amore, sulla perdita e sulla possibilità di riscattarsi, sempre. Prefazione di Maria Roccasalva."" -
Camorra dobermann
C'è un filo sottile che lega la criminalità organizzata alla politica, alle forze dell'ordine e all'intero sistema mediatico che comanda le nostre vite: il potere. Entrare a far parte dell'Organizzazione può significare talvolta per taluni dare una svolta alla propria esistenza. All'interno dell'Organizzazione sei tu che decidi della tua vita: puoi diventare un pusher e spacciare droga ai ""fantasmi"""", oppure farti puttana di strada, che si vende per dieci euro; se sei un marchettaro effeminato cocainomane e sei pronto a uccidere pur di uscire dalla fogna in cui vivi, in una lurida casa popolare, con tua madre sottomessa a un marito ubriacone e violento, puoi finanche arrivare a diventare il capo di una spietata gang affiliata a uno dei clan più potenti della città. In una Napoli corrotta, dove convivono nell'illegalità nigeriani e cinesi, polacchi e ucraini, greci e indiani, il lettore scende a mani nude nell'underground metropolitano. A fargli compagnia personaggi come Kalashnikov, specializzato nel far sparire i cadaveri che killer come Dobermann, poliziotto allevato dall'Organizzazione, gli consegnano in custodia; e Bulldog Genny, capo di una gang che insieme ai suoi scagnozzi, Lupo Cane Secco e K.O., fa tremare al suo passaggio persino l'asfalto rosso sangue di una città ormai senza possibilità di riscatto."" -
La fabbrica del grottesco. Il teatro di Chiarelli, Rosso di San Secondo, Cavacchioli e Antonelli
Il libro, articolato in sette capitoli dedicati ai protagonisti del teatro grottesco, intende ricostruire la rete di relazioni personali e letterarie che hanno portato alla rinascita della scena italiana fra Otto e Novecento. L'indagine prende avvio da una breve panoramica del grottesco in Italia (1916-1924) per poi intraprendere un percorso analitico attraverso le opere dei singoli autori. Il II capitolo, infatti, è dedicato a Luigi Chiarelli, ""ideatore"""" e teorico del teatro grottesco: la sua opera principale, """"La maschera e il volto"""", rievoca gli intrecci del Mattia Pascal pirandelliano, arrivando a conoscere un discreto successo cinematografico grazie agli adattamenti di Genina e Mastrocinque. Seguono i capitoli dedicati a Rosso di San Secondo, una delle figure più interessanti di questo teatro per la sua vena """"espressionista"""": la sua drammaturgia ricca di figure femminili complesse e di triangoli insostenibili invita alla riflessione sui temi della libertà e del tradimento. Il V capitolo si apre quindi al teatro di Cavacchioli, che offre importanti spunti per ciò che concerne il dibattito sul Novecento e la Commedia dell'arte (non a caso uno dei suoi attori prediletti è Raffaele Viviani). Chiudono la raccolta due saggi dedicati a Luigi Antonelli: il primo riguarda il suo particolare """"umorismo fantastico"""" e gli ambigui rapporti personali con Luigi Pirandello; il secondo analizza la personale operazione di riscrittura del mito di Cassandra compiuta ne """"La casa a tre piani"""".""