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Italia desde fuera. La percezione dell'Italia nella cultura ispanica
Nel corso del 2011 numerose sono state le celebrazioni e le iniziative volte a commemorare l'unità d'Italia, di cui ricorreva il 150° anniversario. Inserendosi in una delicata congiuntura storica, politica, economica e sociale, l'occasione è stata propizia per avviare attente riflessioni non solo sul periodo risorgimentale, in cui si sono forgiati quegli ideali che hanno consentito al popolo italiano di unirsi faticosamente sotto un'unica bandiera, ma anche sulla fisionomia che il nostro Paese ha acquisito nel tempo, fino ai giorni nostri, in cui l'Italia - e con essa tutti gli stati membri dell'Unione Europea - è chiamata a ripensare un'identità nazionale che da un lato preservi il proprio patrimonio culturale e dall'altro favorisca il costituirsi di una nuova identità sovranazionale europea. Anche in quest'ottica è opportuno interrogarsi sul contributo offerto dalla cultura del nostro Paese e sulla percezione dell'Italia unita che si è venuta a creare in Europa e, più in generale, nel mondo. Il presente volume raccoglie una serie di saggi ispirati al tema dell'immagine dell'Italia in Spagna e Ispanoamerica: il doppio versante corrisponde al desiderio di offrire una pluralità di approcci che, pur accomunati dall'argomento, tendano a diversificarlo secondo una prospettiva che i linguisti definirebbero diatopica; e corrisponde anche alle due ""anime"""" dell'ispanismo dell'Università degli Studi di Napoli """"L'Orientale"""", nel cui seno nasce il progetto di questa pubblicazione."" -
Mentre vita tramonta. Versi e prose
Con questa raccolta in versi e prose, Paolo Cristiano, classe 1919, propone la sua ultima opera: trentasei composizioni poetiche brevi ed essenziali, alcune quasi in forma epigrammatica, cui si aggiungono alcune pagine di prosa, fitte di pensieri e ricordi. Una sorta di personalissimo zibaldone, cui seguono, in chiusura, nove liriche che, come segnala Robertomaria Siena nella sua nota introduttiva, propongono nel loro insieme ""l'assoluto della domanda"""". L'autore traccia in queste pagine un itinerario che ripercorre gli episodi e le riflessioni più importanti riguardanti la propria esistenza; eppure, la fragilità e le incertezze che paiono trasparire qui e lì sono solo apparenti: viene fuori, prepotente e ineluttabile, il vigoroso carattere di questo poeta, la forza e l'energia di una mente sempre vigile e lucida, lo sguardo, a volte disilluso ma comunque ironico, di chi tanto ha visto e tanto ha vissuto. Il leitmotiv della raccolta è efficacemente espresso dal titolo e, come scrive Nicola Terzulli nel suo commento di chiusura, pone il lettore di fronte a una sorta di riepilogo dei fondamenti della passione poetica di Cristiano, espressi in atteggiamento dilemmatico tra l'Essere e il Non Essere, vale a dire tra la vita e la morte, tra la positività del Tutto e la negatività del Nulla, lungo i cui estremi ha da sempre fluito tutta la ricchezza e versatilità del suo fare poetico e, a ben riflettere, la sua mordente speculazione intellettuale."" -
Dentro la stanza
Alcuni eventi della vita sono indelebili: segnano la nostra mente e non ci abbandonano. Può passare molto tempo, ma loro sono lì, e capita di fermarsi, come ipnotizzati, a fissare il vuoto e continuare a guardarsi dentro. Goffredo è diventato un uomo. Passo dopo passo ha superato i ricordi ormai lontani, fino a credere di essersi liberato di un'infanzia difficile. Qualche volta si volta indietro col pensiero, ma il presente, suo figlio, la sua famiglia, rappresentano la vita da percorrere, il futuro. Poi all'improvviso tutto ritorna, e quella flebile sensazione di aver lasciato tutto alle spalle viene spazzata via da una notizia che lo coglie di sorpresa. Un motivo di giustizia lo condurrà verso i luoghi del passato. Un processo risveglierà in lui la voglia di tornare alle origini per sperare che la storia abbia finalmente un epilogo diverso. Il viaggio è molto di più: un flashback, il contatto con la sua terra, l'incontro con chi ha segretamente amato. Il viaggio è l'occasione per ricordare gli amici, le avventure e i giochi, ma anche per fare i conti con i propri incubi, pensando a sua sorella, a quell'uomo e alle violenze silenziose incise sul suo corpo. -
Elogio del professor Bellamore. La parola ai fatti
La breve vita dell'uomo che inventò il farmaco dell'amore. -
Guarda giù per la strada
Non è un romanzo, non è una serie di racconti. Sono cartelle uscite da una vecchia macchina da scrivere, da un computer andato in avaria, attraverso un portatile quasi nuovo. Erano finite lì, tra un pezzo e l'altro di cronaca e, a rileggerle, raccontano giorno dopo giorno, anno dopo anno, una quotidianità segnata da gioie, dolori, speranze, disillusioni. Giornalista lei, giornalista lui, cardiochirurgo pediatrico il figlio. Il racconto di un grande amore, di una coppia che ha diviso vita privata e lavoro nella stessa redazione. Poi la chiusura del giornale, la disoccupazione e le strade che professionalmente si dividono. Lui a Roma, lei a Napoli. La scommessa: ricominciare, rimettersi in gioco, poco più che trentenni, con un figlio di pochi mesi. Una vita vissuta nel fine settimana, tra Roma e Napoli, e le brevi vacanze al mare, come l'ultima, in quel fine aprile, a Maratea. Il cinque maggio lui è fulminato da un aneurisma cerebrale. Ha appena compiuto cinquant'anni. La cesura. Il coraggio di andare avanti, con un figlio che diventa adulto in fretta e brucia tutte le tappe, medico con lode a ventiquattro anni, specialista con lode a ventinove. Sullo sfondo Napoli, avvincente e predona, la difficile impresa di entrare nelle caste, giornalisti e medici, l'impossibile sfida di chi pensa che basti essere bravi perché gli si aprano le porte, senza accettare compravendite, scappando dai compromessi. In primo piano, la professione, il giornalismo, il mestiere più bello del mondo... -
Virtuosismi amorosi di un cuore debole
Salerno, fine anni Settanta. In una mattina non così diversa dalle altre, Andrea Dell'Amore si ritrova a dover fare i conti con l'impietoso riflesso che vede nello specchio. Andrea si sente smarrito, imprigionato in un involucro che npn gli consente di soddisfare i propri impulsi, costantemente risvegliati dalla bellezza delle donne che incrociano il suo cammino, e che rappresentano per l'uomo un amara e utopistica tentazione. Il cammino di Andrea si incrocia per la prima volta con quello di Cristina, una sciatta ma allo stesso tempo fascinosa studentessa, che rapisce la sua attenzione. La passione per questa donna segnerà il suo ineluttabile destino. Tra incontri piacevoli e mancate soddisfazioni, Andrea scoprirà lati oscuri della vita di Cristina. Queste scoperte però rappresenteranno per lui la sua condanna a morte. -
L' enigma del sarcofago
Un architetto romano squattrinato, la sua nobile moglie e la sua amante ebrea, un sarcofago, un'eminenza della Chiesa, un principe, un testamento, un notaio con suo figlio psicologo, la massoneria, un barone e un professore tedeschi, il giovane nipote del barone, un commissario di polizia e un restauratore romani. Sono questi i protagonisti del giallo di Maria Rocca-salva, che si snoda tra l'Italia e la Germania. A dare il titolo al romanzo è un sarcofago appartenente al Vaticano, intorno al quale si intrecciano eventi e morti misteriose. È stato restaurato perché trasporti a Eichstätt qualcosa di importante: non si sa se documenti segreti della Chiesa o dei nazisti, denaro, atti processuali o una salma. Chiunque avanzi un'ipotesi si ritrova assassinato. Il barone Von Strohenberg arriva a Roma e, subito dopo aver stilato un testamento in cui nomina erede dei suoi beni la Santa Sede, salta in aria con l'autista nella sua Mercedes. L'architetto Sallusti, al quale il barone aveva commissionato la realizzazione di un imponente monumento ideato da Albert Speer, si ritrova protagonista di un misterioso intrigo. Il commissario Spinelli, dai piccoli casi di routine, si trasforma in un rocambolesco investigatore ""fuorilegge"""". Manfred, il nipote del barone, apparente diseredato e protagonista marginale, diventa la chiave di volta per sciogliere gli intrecci."" -
Stefan Zweig deve morire
Stefan Zweig, uno degli intellettuali più eminenti e conosciuti in Europa, torna in Brasile nel 1940, dopo esservi stato solo di passaggio verso la metà degli anni Trenta, per fuggire al clima tempestoso instaurato dal nazismo in Europa. Prende casa a Petrópolis, una bella e fresca cittadina vicino Rio de Janeiro e qui, fra l'altro, scrive Brasile, paese del futuro. Nella notte fra il 22 e il 23 aprile 1942, subito dopo il Carnevale, Stefan e sua moglie Lotte vengono trovati morti, in casa, sul letto, l'uno accanto all'altra. A oggi ancora non è certo se si sia trattato di omicidio o suicidio. Il romanzo si apre con Zweig che racconta in prima persona l'ultimo giorno della sua vita e ne ripercorre le tappe principali, i momenti più importanti, la quotidianità, le letture, le conferenze per le Americhe, gli incontri. Nella seconda parte del romanzo, l'autore immagina, e quasi dimostra, come alla base della morte di Stefan ci sia una congiura di nazisti brasiliani di Petrópolis, i quali sanno in anticipo che non sarà fatta nessuna autopsia dopo la morte. Nell'ultimo capitolo, siamo ora nel 2000, l'azione si svolge in un'aula della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di San Paolo, dove due studiosi discutono della morte di Zweig e Lotte: perché i funerali sono stati fatti così in fretta? Perché non è stata fatta l'autopsia? Perché la morte dei due è stata così male indagata? -
Il bambino ruvido
Greta aveva scelto per sé una vita irregolare e scandalosa, sempre in fuga, alla ricerca di nient'altro se non di se stessa. In una malinconica sera dicembrina si lascia travolgere dalla passione per Angelo, ma non immagina che l'affascinante uomo conosciuto per caso in un bar altri non è che il timido bambino, affetto da psoriasi, con il quale ha trascorso l'infanzia nel brefotrofio che li aveva accolti dopo il disfacimento delle rispettive famiglie. A quei tempi ""la Papessa"""" - così la chiamano tutti in paese per il suo fascino segnato da uno sguardo misterioso, fragile e dannato - non vestiva ancora i panni di una avvenente e misteriosa donna dal passato turbolento, ma di Nicola, un ragazzino dall'animo sensibile, costretto a combattere ogni giorno con il ricordo di una tragedia passata e i demoni di un futuro segnato dalla propria natura. Senza tralasciare i risvolti a volte amari dell'amore romantico, """"Il bambino ruvido"""" catapulta il lettore alla scoperta della diversità. Un romanzo intriso di erotismo, tormento, finti tabù, magia, mistero, ma anche da un sentimento di solitudine e rivalsa. Presentazione di Mara Carfagna. Prefazione di Rita Romano."" -
Tifo per il Barcellona. UIL Scuola 1985-2013
"'Tifo per il Barcellona'. Perché questo titolo? È stata la prima domanda, spontanea, prima ancora di curiosare tra le pagine e le immagini che sarebbero poi diventate la pubblicazione di fatti, raccontati e illustrati, della storia abbastanza recente del nostro Paese e della scuola in particolare. La scuola riflette la società, che ha sempre più dimensione europea, e la società si rispecchia nella scuola. È stato già detto, ma mai come oggi è vero. Viviamo in un tempo fatto di transizione e di trasformazione, un tempo in cui tutto è in movimento, valori e ideologie, singoli uomini e interi popoli. Ma è necessario governare il cambiamento. È necessario trarre da queste trasformazioni tutto il bene possibile. È necessario seguire l'unico percorso praticabile: la strada impervia ma affascinante dell'integrazione multietnica e multiculturale. E questa strada trova nella scuola, di ogni ordine e grado, il suo crocevia più importante, perché la scuola riflette la società ma la società, rispecchiandosi nella scuola, deve potervi leggere il proprio futuro fatto necessariamente di giustizia, di libertà e di solidarietà. Senza dimenticare che ogni percorso esistenziale nasce da un progetto che è quasi sempre figlio di un sogno. Alla scuola spetta quindi anche l'arduo compito di preservare, indirizzare e promuovere i sogni che muovono mente e cuore dei nostri ragazzi. La scuola contrasti, dunque, anche qualunque tentativo pretestuoso di rimpicciolire i sogni della gioventù..."""" (Carmen Micillo)" -
Il delitto di via Pacuvio
Non fai in tempo a morire che bussano alla tua porta per ""offrirti"""" il funerale. Un fenomeno tristemente diffuso, quello del racket del """"caro estinto"""". Il comandante della stazione dei Carabinieri di Posillipo, Felice Scannapieco, è deciso a porre fine a questa ignobile speculazione. Intanto, nella vicina via Pacuvio, un eminente uomo politico viene trovato morto accanto alla sua compagna: giace in una pozza di sangue con un foro in fronte; un unico colpo ravvicinato, sicuramente un proiettile di grosso calibro. Si scatena l'inferno. È un delitto maturato nella vita pubblica o in quella privata? La squadra di investigatori, messa insieme dal viceprocuratore Anselmo Farentino, è costretta a fare i conti con sordidi giochi di potere, tra invidie e gelosie. Un racconto giallo che si muove tra cronaca, storia e fantasia."" -
L' orologiaio di via Salonicco
Carlo Pallavicini è un giovane della provincia italiana, anonima, grassa e sempre simile a se stessa, tanto comune da non essere geograficamente riconoscibile se non grazie a particolari che ce la svelano in controluce. Il ragazzo mostra una precoce quanto pericolosa propensione all'autonomia di pensiero. Attraverso Eugenio, il capostipite della famiglia, la sua storia si dipana attraverso scelte e personaggi che si faranno ricordare: il dottor Morescanti, il Vela e Margherita Conforti; Giulia Croce, don Gonzalo Cierva e l'avvocato Marelli. E ancora, l'Illustrissimo Bartolomeo Poncia Rodrigues, Provvisore alle Opere Pubbliche e membro del Gabinetto della Pubblica Sanità; Antenore Boselli, e il greco, ma per tutti ""turco"""", Ioannìdes Prosomenissa. Un filo rosso percorre il romanzo, ed è quello della vita di provincia, sfondo, materia e pretesto del narrare, in cui le vicende umane si succedono al pari delle stagioni e attraversano generazioni, costringendo gli uomini a un faticoso tiro alla fune. Sarà l'incontro con un libro a fare da cartina al tornasole, ricomponendo, come in un puzzle, i tasselli e le storie di via Salonicco. Francesco Napoli, con una lingua capace di abbracciare più voci, tratteggia un piccolo mondo in cui i paesaggi sono vivi come i personaggi che li abitano."" -
La farfalla asimmetrica
A Palermo circola, tra le tante leggende popolari, quella secondo cui nella quadreria di una famiglia nobiliare sia conservato uno specchio di tela armena ottenuta dalla lavorazione del papiro, la cui cornice era parte integrante di uno di quelli che uomini di cultura araba erano soliti esporre agli angoli delle strade della città, per dare modo ai passanti di acconciarsi, al soldo di un'offerta. Questo specchio pare abbia, grazie allo spirito benigno che vi dimora, la facoltà di duplicare e fissare sulla tela immagini di soggetti innamorati. Si narra che nel XV secolo vi sia stato dipinto, da un pittore del Nord, il ritratto di una nobildonna siciliana, e che fra l'artista e la fanciulla fosse nato l'amore. Il pittore Cosimo Armagnati raggiunge Palermo per lavoro: gli viene commissionata la riproduzione di un'opera del periodo rinascimentale per lui molto significativa, il ritratto di una donna. Durante l'incontro con il sovrintendente Ferdinando Velia, quest'ultimo gli propone la lettura di un testo che tratta dell'Inquisizione: vi si narra la storia di Beatrice Gurrieri, accusata di stregoneria. Cosimo resta affascinato dalla tematica trattata, anche perché vi sono omonimie tra lui e il presunto scrittore del testo e tra il sovrintendente e uno degli accusatori della donna. È trovandosi di fronte al quadro che deve riprodurre che accade l'impensabile: sente il tocco di dita femminili che gli sfiorano le labbra e prende coscienza che la donna del dipinto è lì, in carne e ossa. -
Elogio di Francesco. Il papa della rivoluzione
"Era la buona, meravigliosa, irripetibile sera del 13 marzo 2013. Il pontefice appena eletto, un argentino di sangue italiano, aveva scelto il nome di Francesco. Primo Francesco, primo Papa gesuita e primo Papa del continente americano. Venuto dalle Ande, dalla terra della Patagonia e del Fuoco. """"Habemus Pampa"""", titolano spiritosacci i senza dio di Liberation. """"Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo..."""" dice lui di sé e, nel dirlo, è già uno di noi. Venuto dalla fine del mondo, per mostrarci l'inizio di un nuovo mondo. Qualcosa che ha a che fare con la notte dei tempi? Forse l'abolizione stessa del tempo? La carezza incarnata di un Dio finalmente possibile?""""." -
La donna ardente
Si chiama Amara e la sua storia si svolge oggi, un po' domani, appena ieri: dopo l'estate della grande canicola, le stagioni dell'influenza aviaria, in un mondo di flagelli e di caos. Un idillio che volge al melodramma sessuale, fino a una tragica parodia: prima tra un uomo perbene, Gennaro, devoto alla comunità, e una giovanissima donna senza importanza, in apparenza poco intelligente ma in realtà iperdotata, e con un corpo sensualmente fatale; poi tra questa donna-fontana, frizzante e ardente, e un manipolo di vigili del fuoco. La materia narrativa è quella dei fatti di cronaca, dei ritagli di giornale, dei processi: tutto, nella realtà collettiva universale nella quale si inscrive questo romanzo d'amore - perché proprio di un passionale romanzo d'amore si tratta -, è presentato oggettivamente: omicidi, incidenti, stupri, epidemie, con la psichiatria a far sparire tutto ciò, e i racconti eroici o vittimari - è tutt'uno - per travestirlo. Lo sguardo è di un romanziere dalla scrittura minuziosa e allucinata, primitiva come quella degli artisti che hanno scelto di abbattere i limiti del buon gusto, dei divieti morali, e l'oppressione del non detto. -
Lo spazio a 4 dimensioni nell'arte napoletana. La scoperta di una prospettiva spazio-tempo
"Il saggio di Adriana Dragoni [...] unisce all'originalità del suo impianto teorico un rigore scientifico sorprendente, in quanto molteplici sono i livelli di approfondimento del tema trattato. Una critica d'arte raggiata e multidirezionale, che significa non solo interdisciplinarietà e relazionismo scientifico, ma anche riconsiderazione del soggetto conoscente e della conoscenza come processo collettivo, come approfondimento critico dell'esistente. Amore dell'oggetto come oggetto simbolico, come forma di mediazione e riflessione sul reale, come realtà in movimento, come futuro ma anche come memoria storica."""" (dalla Prefazione di Giovanni Persico)" -
L'uovo d'oro di Virgilio e altri miracoli napoletani. Un'indagine sulle fonti della creatività
Napoli è stata per centinaia di anni un grande centro creativo. E la creatività dei suoi abitanti è sopravvissuta per secoli all'occupazione straniera, alla diffusa miseria, alla fine del suo ruolo di grande capitale, alle ripetute catastrofi naturali e alle terribili epidemie. Come dare una spiegazione a tutto ciò? Si dice che il mago Virgilio abbia creato, all'interno di una sfera di cristallo, un uovo d'oro per salvare Napoli da ogni calamità naturale. L'uovo, messo in una gabbia di ferro, fu seppellito sotto un castello, ancor oggi conosciuto come Castel dell'Ovo, per darle stabilità e vita eterna. Michael A. Ledeen suggerisce alcune sorprendenti risposte attraverso un'analisi altamente originale dei concetti napoletani di ""vita"""" e di """"morte"""": che spazia dalla religione al crimine organizzato, alla guerra, alla violenza. Il suo profondo amore per questa sorprendente città e la sua gente è evidente in ogni pagina."" -
Sequenze
"Sequenze"""" è un'antologia che racchiude circa un trentennio della produzione poetica di Lorenzo Gigliotti, a partire dalle prime composizioni degli anni Ottanta. La raccolta si articola in sezioni costruite attorno ad alcuni nuclei poetici generativi invitando spesso il lettore a un hic et nunc in cui la poesia si fa occasione di scioglimento di nodi della mente e dell'anima. Le composizioni qui presentate delineano un percorso di scrittura sempre limpida ma anche consapevole delle fondamentali lezioni poetiche del Novecento e trovano unità stilistica nella capacità di tradurre immagini in versi, con una sensibilità visiva che si ricollega alla professione di regista dell'autore. Trovano anche unità di intonazione nel rivolgersi costantemente a un fu - esplicito o implicito che sia - che chiama direttamente in causa la risonanza del lettore. Ciò si verifica sia quando il colloquio in versi si atteggia in immagini, sia quando si dispone in elenco affettivo della memoria. Infatti, una delle sezioni, """"Sequenze"""", che dà il titolo all'antologia, nasce proprio dall'incontro con la poesia di Antonio Porta, alla cui """"estetica della serie"""" l'autore fu introdotto da Edoardo Sanguineti durante le riprese della sua """"Storia della Letteratura Italiana"""", della quale Gigliotti fu regista per la Rai." -
L' imperfetto. L'arte del camaleonte
Chi non ricorda il benessere degli anni Ottanta? Tra una Roma ""intrallazzona"""" e gaudente e una """"Milano da bere"""", tra modelle e signore in cerca di compagnia, tra finanzieri, politici e portaborse, il giovane Fulvio tiene fede alle sue origini napoletane e impara subito l'arte di muoversi con astuzia: di giorno imprenditore, di notte cantante da night-club e gigolò, rincorrendo il successo finirà per vivere avventure comiche o drammatiche, arrivando a vendersi anima e identità. Ma, com'è già accaduto a molti italiani, ci penserà la crisi a fermarlo: in un solo anno perderà azienda, moglie e relazioni sociali. Come risollevarsi? La soluzione è la più inaspettata, così come insospettabile è la donna che lo costringerà a guardarsi dentro e, finalmente, a crescere. Prefazione di Filippo La Porta."" -
Vangelo e Costituzione
Se Gesù tornasse oggi, cosa direbbe, cosa farebbe? Predicherebbe il Vangelo e la Costituzione! È la tesi di un racconto, immaginato ma realistico. Il Messia rinasce e cresce nei quartieri più disagiati di Napoli, fa l'operaio metalmeccanico in Emilia, lotta per la giustizia economica e sociale, caccia i mercanti dal tempio della finanza, s'impegna per la pace. Nel suo cammino, permeato dall'incontro con gli apostoli contemporanei, affianca al Vangelo la Costituzione e ripropone il suo progetto originario: umano, terreno, laico non ecclesiale: il suo fine è la trasformazione del mondo reale in ""regno dei cieli"""", cioè in un villaggio globale in cui siano effettive l'uguaglianza, la libertà, la giustizia, la solidarietà. .. Attraverso la cronaca e il dialogo viene affrontato in maniera appassionata e coinvolgente il ruolo di donne e uomini, stati, borsa, banche, imprese, cittadini, lavoratori... e religioni, in gran parte attraversate da scandali e centri di potere, proprio come duemila anni fa. Il messaggio è l'equilibrio materiale e spirituale del genere umano attraverso un amore attivo che faccia dell'azione individuale e comunitaria lo strumento essenziale per l'attuazione dei """"diritti inviolabili"""" delle persone.""