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Soffici e Sironi. Silenzio e inquietudine
Possiamo osservare in questa esposizione due delle linee significative dell'arte italiana nel secolo scorso. Voci sostanzialmente diverse come quelle di Soffici e Sironi; contigue nello svolgimento di filoni creativi che ebbero fortuna nelle vicende della nostra cultura. Soffici, con la sua esperienza francese, 1900-1907, proseguita in raccordo con gli amici di Francia, Picasso, Braque, Apollinaire, fin dentro le vicende della rivista La Voce e quindi di Lacerba, 1913-1915, coinvolto nelle battaglie di cubismo e futurismo. Sironi, presto (1903-1904) partecipe, nell'ambiente romano, delle sperimentazioni linguistiche di Balla e Boccioni. Una formazione scientifica, la sua, che lo portò ad apprezzare l'architettura moderna in qualità di misura espressiva, dando alle sue composizioni una solida struttura geometrica. Più lirica e sedotta dalle illuminazioni rimbaudiane la pittura di Soffici; solida, quasi estratta da concrezioni minerali la pittura di Sironi. Soffici e Sironi furono artisti di grande purezza e rigore morale, unici anche nell'assumere su di sé la responsabilità di una grave sconfitta politica, unici nel non sottrarsi con strategie flessibili al giudizio. Soffici poeta d'avanguardia e capace di rinnovare la tradizione; Soffici pittore che teneva alla sintesi del reale con un linguaggio denso di sussulti interiori. Sironi costruttore nella pittura e nella scultura, Sironi critico eccellente, scrittore che seppe anche con la poesia toccare profonde corde del sentimento. -
La villa di Castel Pulci. Ediz. illustrata
Dopo sedici anni dalla sua prima pubblicazione, esce ora questa nuova edizione del volume sulla villa di Castel Pulci, una delle architetture più grandi e maestose costruite nei dintorni di Firenze. Sorta sui resti di un antico castello dei Pulci, nei primi anni del XVI sec. la villa fu costruita dai Soderini, la potente famiglia fiorentina cui apparteneva Piero, gonfaloniere 'a vita' della Repubblica dopo la cacciata dei Medici. Dopo essere stata acquistata da una delle famiglie più facoltose di Toscana, i marchesi Riccardi, nella prima metà del Settecento la villa venne ampliata e trasformata su progetto dell'architetto Gioacchino Fortini, divenendo una delle loro più fastose residenza di campagna. -
Museo Salvatore Ferragamo. I nostri primi trent'anni
Nel ventesimo anno di attività ed a 30 anni dalla prima esposizione, questa seconda pubblicazione della collana Fare Museo rende omaggio al primo museo di impresa italiano del settore moda. Scritto da Stefania Ricci direttrice del museo, il volume è arricchito da un saggio di Antonio Paolucci e da una premessa di Ferruccio Ferragamo. Attraverso una ricca selezione di immagini, il volume ripercorre le collaborazioni più importanti e gli allestimenti più innovativi dell’attività del museo, utilizzato oggi come veicolo di conservazione della memoria del fondatore e strumento di comunicazione del brand a livello mondiale. -
Raffaello, «la Muta». Indagini e restauro. Ediz. illustrata
Il 43esimo volume della collana ""Problemi di conservazione e restauro"""" che l'O.P.D. conduce insieme alla casa editrice Edifir-Edizioni Firenze presenta l'intervento di conservazione e restauro della così detta """"Muta"""" di Raffaello della Galleria Nazionale di Urbino. Le osservazioni compiute dai restauratori insieme ai risultati delle indagini diagnostiche, realizzate secondo la consueta procedura del Settore di restauro dei Dipinti mobili (e cioè la seguente obbligatoria e ragionata progressione: indagini non invasive di area; indagini non invasive puntuali; indagini invasive non distruttive; indagini invasive distruttive) hanno evidenziato alcune caratteristiche del momento dell'esecuzione e qualche problema conservativo, affrontato e risolto col restauro. Indagini e restauro sono serviti anche per chiarire la dubbia paternità raffaellesca ed il fatto che si tratta sicuramente del ritratto di una persona reale, dato che l'underdrawing impiegato è quello che Raffaello usa in queste occasioni."" -
Manuale di progettazione urbana
A partire dalla fine degli anni Novanta si è avviata in Gran Bretagna una profonda revisione dei processi e dei metodi della pianificazione e della progettazione urbana, basata su di una rinnovata consapevolezza del potenziale positivo in termini culturali, sociali ed economici che i nuclei urbani e metropolitani possono esprimere. Come primo passo in tale direzione, il gruppo multidisciplinare diretto da Lord Richard Rogers noto come Urban Task Force si assunse il compito fondamentale di delineare quale potesse e dovesse essere il futuro delle città britanniche definendo i principi base e le strategie utili a sviluppare le enormi potenzialità insite nell'idea di città, riducendone al contempo gli effetti negativi, sulle persone come sull'ambiente. Nel London Plan del 2004, che così tanto attinge dal lavoro della Urban Task Force, concetti astratti quali la sostenibilità ambientale, sociale ed economica nel processo di produzione dello spazio urbano si concretizzano in una serie di strategie e di metodologie chiaramente definite, che tendono verso un unico obiettivo di qualità, dello spazio come della vita all'interno dei nuclei urbani. Tra queste strategie, quella che maggiormente incide sul modo di programmare e gestire lo spazio urbano è quella che trasferisce molte delle responsabilità e degli obiettivi che prima rientravano nell'idea modernista di ""pianificazione urbanistica"""" verso una rinnovata e più ampia accezione di """"progettazione urbana""""."" -
Capo d'Orlando. Il palazzo municipale e la città. Studi per la valorizzazione e il restauro. Ediz. italiana e inglese
Il volume raccoglie la storia di un luogo simbolo deli'autonomia comunale di Capo d'Orlando e attraverso un percorso conoscitivo, che parte dal rilievo architettonico e finisce con la comprensione delle tecniche costruttive, propone la riconversione di uno spazio oggi prettamente amministrativo e politico in un luogo di confronto culturale e sociale. -
Bernard Berenson, Wladimir Weidlé, e «Le api d'Aristeo». Un dialogo sul «destino attuale delle lettere e delle arti»
Attraverso le pagine di un carteggio con Berenson, la riscoperta di un grande autore russo del Novecento, Wladimir Weidlé, e del suo libro, ""Le api d'Aristeo"""", una limpida e commossa riflessione sulla crisi dell'arte e della civiltà contemporanea."" -
Comunicare la trasformazione
Gli strumenti comunicativi della trasformazione, territoriale, urbana e architettonica, assumono un ruolo determinante nel risultato trasformativo: attraverso la descrizione e l'interpretazione dei mutamenti in atto essi consentono una valutazione critica che orienta l'intervento progettuale. Il volume raccoglie alcune riflessioni per indagare metodologie e modalità, cui l'architettura, e con essa la città, il paesaggio, la società, si comunica e si trasmette. -
Giuseppe Giorgio Gori. Opera completa
Giuseppe Giorgio Gori è stato uno dei Maestri indiscussi della prima generazione dei progettisti di Scuola Fiorentina. Al suo lavoro si deve la revisione e l'evoluzione di ogni possibile gestualità che l'eredità michelucciana sui temi della variabilità poteva lasciare nelle derive di Scuola Fiorentina. Il suo pensiero e la sua opera, infatti, subito la mitigano attraverso l'immissione nel progetto di una dimensione certa, intelligibile, trasmissibile, quindi, scientifica, capace di riportare all'interno del suo spessore teorico e operativo anche la dimensione del procedimento. Grazie all'opera di Gori, potremmo dire che in base a queste caratteristiche si riporta la progettualità fiorentina al ruolo prezioso di ""sistema"""", legandola maggiormente alla tradizione rinascimentale fatta di misura, ritmo, prospettiva, piuttosto che alla casualità e alla libertà tipica dell'epoca medievale. Quindi, per Gori, è molto più importante il transito compiuto per arrivare a quella che è per lui solo una tra le infinite soluzioni possibili e non la soluzione; una soluzione comunque variabile, rivedibile, superabile ed evolvibile in un processo inesauribile di ricerca continua. Quindi un progetto che mai si conclude, ma che si muove nell'infinita consistenza ed essenza della realtà."" -
Arte antica in mostra. Rinascimento e Barocco genovesi negli anni di Orlando Grosso (1908-1948). Ediz. illustrata
Il volume indaga la fortuna critica della straordinaria dotazione artistica della città di Genova, con particolare riferimento alla prima metà del Novecento e al ruolo giocato da Orlando Grosso, direttore del civico Ufficio di Belle Arti, in rapporto con personalità come Bernard Berenson. Wilhelm Suida. Camille Enlart, Corrado Ricci. Ugo Ojetti, Giuseppe Fiocco, Anna Maria Brizio e Carlo Ludovico Ragghianti. Durante il suo mandato, lo spazio effimero della mostra e quello istituzionale del museo furono i due fronti di azione nell'ambito di un progetto culturale unitario, di portata internazionale e parallelo alla ""Genova pittrice"""" di Roberto Longhi."" -
Gloria Campriani. Habitat, la ricomposizione. Catalogo della mostra (Certaldo, 13 febbraio-3 aprile 2016). Ediz. italiana e inglese
L'artista certaldese propone un linguaggio fortemente simbolico e si distingue per l'utilizzo di materiali di recupero, reinterpretandoli. Habitat, la ricomposizione è il titolo del suo progetto che vuole far riflettere sul mondo odierno, sulla necessità di un continuo dialogo sociale e sul bisogno di creare relazioni, per contrastare l'irrigidimento e l'individualismo. Il viaggio di Gloria Campriani nell'habitat umano contemporaneo, avviene per temi diversi attraverso le sale di Palazzo Pretorio, con installazioni, performance, video, fotografie, arazzi e opere pittoriche in un vero e proprio cammino che vuole farci riappropriare delle nostre emozioni, un cammino che indaga nell'animo umano, in grado di commuovere, infondere speranza e stupire attraverso un preciso disegno comunicativo che le opere sono in grado di trasmettere. -
Le api d'Aristeo. Saggio sul destino attuale delle lettere e delle arti
Una lunga meditazione sulla situazione di singolare precarietà e di pericolo che minaccia l'arte e l'artista nel mondo d'oggi. -
Un fiume di parole
Yves Bonnefoy, senz'altro il maggior poeta vivente d'Europa, ama usare, in riferimento alla Poesia, il concetto di ""entroterra"""": la Poesia ha sempre bisogno di un entroterra che la nutra, la connoti, le doni radici e respiro. Il Valdarno è l'entroterra delle poesie raccolte in questa Antologia. Anche dopo aver letto questo bel libro - una vasta antologia di poeti valdarnesi, appunto - sarebbe presuntuoso cercar di dare una risposta conclusiva alla questione se esista un Genius Loci poetico prettamente valdarnese e in cosa eventualmente esso consista: si può dire, però, che la comparsa d'un libro del genere, spalancando davanti ai nostri occhi un panorama complessivo, seppur certamente non esaustivo, di qualche secolo di poesia prodotta in Valdarno, ci permette finalmente di porsi simili questioni avendo in mano un primo, importante strumento di studio e di confronto (Dall'introduzione, Una vallata di Poesia di Stefano Beccastrini)."" -
Gherardo Bosio. Opera completa 1927-1941. Ediz. illustrata
Gherardo Bosio (1903-1941) si colloca in maniera decisa all'interno della cultura architettonica degli anni Trenta grazie a progetti realizzati sia in Italia che all'estero. Dopo un iniziale periodo formativo a Roma, è uno dei primi laureati alla Scuola Fiorentina di Architettura e membro del primo Gruppo Toscano Architetti. Unitamente alla didattica come docente di Composizione Architettonica dell'ateneo fiorentino, Bosio unisce una costante attività di collaborazione con le maggiori riviste del tempo ed una proficua ed intensa attività lavorativa. La partecipazione alla V Triennale milanese del 1933, che segue quella alla Mostra di Architettura Razionale del 1932, lo consacra alla ribalta nazionale. La realizzazione della Casa del Golf Club di Firenze invece, grazie a pubblicazioni sulle maggiori riviste straniere, amplifica la sua fama nel panorama internazionale. Nel 1936 Bosio è uno dei primi tecnici a partire per l'Africa Orientale Italiana, per la quale progetta le maggiori città con principi compositivi d'avanguardia e grazie alle quali diviene uno dei maggiori esperti di urbanistica coloniale. Grazie a queste esperienze nel 1939 viene chiamato a dirigere l'Ufficio Centrale per l'Edilizia e l'Urbanistica Albanese a Tirana, dove ha modo di realizzare i principali edifici per la città e di coordinare i maggiori piani regolatori per i centri urbani della nazione. -
Giovanni Raspini Wild. Segni e gioielli animalier. Ediz. italiana e inglese
"Wild"""" è un omaggio sincero alla libertà e all'immaginazione di Giovanni Raspini. Un diario di viaggio che si esprime in disegni e pitture, una straordinaria sedimentazione materica che trova compostezza nelle pagine del suo """"scrapbook"""", il libro degli schizzi, l'album magico della memoria personale e collettiva. Così l'idea primigenia del designer di gioielli toscano si fa immagine compiuta, quasi senza sforzo apparente, come fosse il volo della farfalla o la corsa del ghepardo. Una sorta di palingenesi estetica che offre a chi guarda lo spettacolo della creazione, intimo e vitale ogni volta. Spesso i disegni di Giovanni Raspini da riflessioni divengono progetti, e infine gioielli. Altre volte lo schizzo rimane lì, il cartoncino impilato fra innumerevoli compagni, il faldone sommerso fra altri faldoni. Ma il tempo di Giovanni Raspini non è il tempo lineare della fretta globalizzata. Egli ama la circolarità, la riflessione, la connessione di idee, persone e cose. Il suo tempo è un meraviglioso groviglio da cui scaturiscono creazione ed eleganza senza tempo. Mito e coscienza della forma." -
Resine e no. L'introduzione delle resine acriliche nel restauro italiano
Dagli anni Quaranta del Novecento furono sperimentati in Italia numerosi prodotti di sintesi nel tentativo di risolvere le problematiche conservative delle pitture murali. Grazie all'indispensabile contributo della ricerca internazionale le resine viniliche e acriliche furono introdotte e applicate in molteplici fasi di intervento, segnando il passaggio da una concezione del restauro di tradizione ottocentesca a una nuova metodologia di approccio, supportata dall'ausilio della sperimentazione scientifica. La diffusione di questi nuovi materiali si deve alle ricerche condotte presso l'Istituto Centrale del Restauro di Roma, diretto da Cesare Brandi, e al fondamentale contributo di alcuni restauratori, in particolare di Leonetto Tintori, uno tra i primi operatori a testare questi ritrovati negli interventi al Camposanto di Pisa, sugli affreschi di Giotto a Padova e Firenze, e in numerosi altri restauri. Negli anni Sessanta a queste esperienze si affiancarono le indagini di Paolo Mora, Paul Philippot e Giorgio Torraca, che contribuirono ad approfondire la conoscenza sulle sostanze sintetiche e a diffonderne l'utilizzo. Il testo è stato infine arricchito con le testimonianze di numerosi restauratori italiani, di storici dell'arte e di alcuni degli scienziati che presero parte in prima persona a quelle esperienze. -
Guida ai musei dell'Empolese Valdelsa
Popolata sin da tempi antichissimi, attraversato dall'Arno e dalla Via Francigena, con le sue colline punteggiate da borghi, chiese e castelli, l'Empolese Valdelsa, patria di celebri personaggi come Leonardo da Vinci e Giovanni Boccaccio, vanta un patrimonio artistico e culturale d'eccezione. In ventisette musei dedicati ad Arte e Archeologia, Scienza, Saper Fare e Memoria, si raccontano la storia e le storie di questo territorio nel cuore della Toscana. -
In difesa dell'arte. La difesa del patrimonio artistico delle Marche e dell'Umbria durante la seconda guerra mondiale
Il volume illustra, attraverso documentazione inedita, l'azione dei soprintendenti Guglielmo Pacchioni, Pasquale Rotondi e Achille Bertini Calosso, ricostruendo altresì il ruolo svolto dal Kunstschutz e dagli ufficiali americani della Monuments, Fine Art and Archives Sub-Commission nelle operazioni di tutela e di recupero delle opere trafugate quali quelle della collezione perugina di Raimond van Marle, -
I concetti di imitazione e di espressione nella teoria e nella storia delle arti figurative. Viatico per una storia della critica d'arte
Una lucida e sintetica introduzione ad alcuni dei problemi fondamentali della storia della critica d'arte dall'antichità al Novecento. -
The players. Magazine. Fashion style, contemporary art, design, travel, lifestyle. Vol. 7
Il nuovo magazine della casa editrice che da anni collabora con Pitti Immagine Uomo. Pulito, essenziale, moderno, artigianale. Il magazine presenta delle storie di apertura sui protagonisti, moderni ""players"""" nei settori della moda, dell'arte contemporanea, del design del lifestyle, con approfondimenti e taglio trasversale. Materie, tendenze, sulle collezioni e sulle aziende protagoniste della moda e del lifestyle, ma anche la storia dei capi """"iconici"""" e la costruzione del guardaroba perfetto, con indicazioni sugli outfit del lavoro e del tempo libero. Un noto disegnatore reinterpreta le tavole illustrate delle storiche riviste USA come """"Apparel arts e Esquire"""". Poi arte contemporanea, design, architettura, viaggi completano le rubriche essenziali ma approfondite del moderno """"player"""" contemporaneo. Infine un occhio di riguardo ai futuri protagonisti del design, della moda attraverso le più importanti scuole di formazione.""