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Maria Melani stilista fra Pistoia, Firenze e Roma. Ediz. a colori
Il volume ricostruisce la vicenda professionale di Maria Bucciantini Melani, stilista, nata a Pistoia nel 1920, ben presto giunse alla guida di uno dei più noti atelier cittadini, dal 1954 in poi disegnò abiti con una griffe propria: “Melania”. Maria ha fatto parte di quel gruppo di creativi, artigiani e stilisti che parteciparono alla definizione dell'identità della moda Italiana a partire dalla fine degli anni 40. In quegli stessi anni Maria strinse relazioni professionali con l'ambiente della moda fiorentina, è in questo periodo che entrò in contatto con Giovanni Battista Giorgini, Emilio Pucci creò per lei Nel 1958 Maria aprì il proprio showroom in via Capo le Case a Roma. Durante l'esperienza romana Maria conobbe Furio Pancani, che divenne il suo frontoffice. Tra il 1960 e il 1962 intuì il tramonto della moda femminile caratterizzata dalla “linea a 8” e iniziò a sperimentare lo stile geometrico introducedo decorazioni metalliche, sperimentò i materiali più diversi collaborò con disegnatori e artisti tra cui Moreno Cappellini. -
Architettura e percorso
La relazione tra architettura e percorso costituisce una struttura dinamica in grado di disegnare territori, paesaggi e città. Il volume raccoglie i contributi eterogenei di vari autori quali riflessioni interdisciplinari con l'intento di restituire al percorso stesso, secondo varie declinazioni, valori estetici, formali e sociali significativi, integrandolo all'opera architettonica come parte dell'intera trasformazione urbana e territoriale. -
Guido Andloviz. Forme e decori per la ceramica. I disegni dall'archivio «ritrovato» della Società Ceramica Italiana di Laveno (1923-1961). Ediz. illustrata
Protagonista indiscusso della ceramica industriale italiana tra le due guerre e oltre, fu chiamato nel 1923 a rinnovare la produzione della Società Ceramica Italiana di Laveno, sul Lago Maggiore. Sofferente per un eccessivo ritardo stilistico, la terraglia lavenese era diventata suo malgrado esempio di quelle ""resurrezioni artificiose di un gusto oltrepassato"""" aspramente criticate in occasione della prima Biennale delle Arti Decorative di Monza. Bastarono, tuttavia, soli due anni perché, ai serviti decorati con bordure e vignette all'uso della terraglia inglese, fosse affiancata una nuovissima linea di manufatti, la cui progettazione fu affidata appunto ad Andloviz. In effetti, fu proprio grazie alla sua sensibilità d'artista, capace di cogliere, nel vivace panorama di cultura mitteleuropea cui apparteneva, le più feconde suggestioni, che riuscì a tradurre in nuove forme e nuovi decori una tradizione che era giusto non rinnegare. Dal 1925 in poi, la S.C.I. di Laveno partecipò a tutte le Biennali monzesi ed alle Triennali di Milano, sempre meglio definendo il suo carattere d'industria d'arte all'avanguardia, sia nell'estetica del prodotto che nelle tecnologie impiegate. Unico artefice di questo rinnovamento repentino ed efficace fu proprio Guido Andloviz, così come Gio Ponti, attivo per la Richard-Ginori, lo fu per la porcellana della Manifattura di Doccia e per la terraglia di San Cristoforo. Tuttavia, mentre Gio Ponti ha avuto un'immensa fortuna critica, Andloviz, uomo di proverbiale riservatezza, è rimasto un po' ai margini di una storia della ceramica che dovrebbe annoverarlo tra i padri indiscussi del design italiano. Il recente, fortuito ritrovamento di parte dell'archivio dello studio artistico di Andloviz ha però finalmente permesso di approfondire e riscrivere questa lunga vicenda progettuale in parte già dimenticata."" -
Fra Longhi e Procacci. Restauro a Firenze nella prima metà del Novecento
L'interesse per una più approfondita conoscenza degli eventi legati alla Conservazione e al Restauro avvenuti nel passato e per una riflessione sui suoi fondamenti teorici attuali, sta progressivamente crescendo; questo grazie alla consapevolezza di dover fondare gli studi e l'attività di restauro su basi storiche e teoriche più solide. La collana Storia e teoria del restauro vuole rivolgersi agli addetti ai lavori e al mondo delle Università, fornendo sia una adeguata sede dove sviluppare la ricerca e il dibattito, sia la possibilità di reperire importanti materiali di studio. La collana è articolata su due serie: gli Studi, destinati a presentare ricerche e studi in forma monografica o antologica e i Documenti n cui verranno pubblicati o ri-pubblicati importanti materiali di studio. Attraverso l'attenta disamina di un vasto materiale archivistico, proveniente dall'Archivio Centrale dello Stato, l'autrice ricostruisce la storia della conservazione e del restauro delle opere d'arte nel territorio fiorentino nell'arco di tempo tra il 1900 e il 1950. Questa storia, peraltro lacunosa anche a causa delle due guerre mondiali, è oggetto di una puntuale ricostruzione dei restauri compiuti su molte celebri opere d'arte. L'impegno culturale ed economico volto a questo fine, vide impegnati la Direzione Generale Antichità e Belle Arti del Ministero della Pubblica Istruzione, ed i suoi uffici territoriali, nonché restauratori e privati cittadini. È a tutti questi che si deve lo sviluppo moderno della disciplina del restauro nella sua componente tecnica e metodologica e il merito di aver reso possibile per il patrimonio artistico di giungere sino a noi. -
Vittorio Granchi. Lezioni di restauro
Il volume contiene le Lezioni di restauro che Vittorio Granchi (Firenze 20 ottobre 1908-30 novembre 1992), uno dei protagonisti più noti e stimati della scuola fiorentina del restauro, tenne per decenni presso il Gabinetto Restauri della Soprintendenza alle Gallerie di Firenze su incarico di Ugo Procacci e di Umberto Baldini. Le lezioni si articolano in una Prima parte e in una Seconda parte. La prima riguarda in special modo i dipinti su tavola, campo in cui Vittorio fu profondo conoscitore e specialista e ove ebbe modo di compiere con passione, dedizione e grandi capacità interventi memorabili come quello sul Crocifisso di Cimabue, in particolare dopo i gravissimi danni subiti in seguito all'alluvione del 1966. Nella seconda si descrive il restauro dei dipinti a olio su tavola e su tela attraverso molteplici esempi di interventi da lui effettuati su opere di grandi maestri. Il ciclo delle Lezioni di restauro di Vittorio Granchi si configura, nel suo insieme, come un documento storico che ci consente di avere una visione complessiva, una sorta di ""trattato"""", sulle conoscenze e l'operatività della Scuola fiorentina del restauro alla metà del Novecento, ponendosi altresì, nella sua struttura generale, come il contributo didattico più articolato ed esteso giunto fino a noi, concepito da uno dei suoi più autorevoli esponenti. Significativamente il ciclo delle Lezioni è dato alle stampe a 3o anni dalla sua scomparsa."" -
The players. Magazine. Fashion style, contemporary art, design, travel, lifestyle. Vol. 9
Il nuovo magazine della casa editrice che da anni collabora con Pitti Immagine Uomo. Pulito, essenziale, moderno, artigianale. Il magazine presenta delle storie di apertura sui protagonisti, moderni ""players"""" nei settori della moda, dell'arte contemporanea, del design del lifestyle, con approfondimenti e taglio trasversale. Materie, tendenze, sulle collezioni e sulle aziende protagoniste della moda e del lifestyle, ma anche la storia dei capi """"iconici"""" e la costruzione del guardaroba perfetto, con indicazioni sugli outfit del lavoro e del tempo libero. Un noto disegnatore reinterpreta le tavole illustrate delle storiche riviste USA come """"Apparel arts e Esquire"""". Poi arte contemporanea, design, architettura, viaggi completano le rubriche essenziali ma approfondite del moderno """"player"""" contemporaneo. Infine un occhio di riguardo ai futuri protagonisti del design, della moda attraverso le più importanti scuole di formazione."" -
Tiepolo e la prima guerra mondiale: dagli Scalzi alle Gallerie dell'Accademia
Il volume raccoglie i contributi della giornata di studi organizzata il 2 dicembre 2015 presso le Gallerie dell'Accademia di Venezia e dedicata a ""Tiepolo e la prima guerra mondiale"""". In occasione del centenario della bomba austriaca che distrusse l'affresco di Giambattista Tiepolo nella chiesa veneziana di Santa Maria di Nazareth o degli Scalzi, i saggi raccolti presentano i risultati di nuove ricerche intorno alla storia dei superstiti pennacchi del soffitto, oggi esposti nelle sale delle Gallerie dell'Accademia, un'occasione per riflettere sulle vicende materiali di quelle opere e sul clima culturale di anni tanto significativi per la storia della tutela e del restauro del patrimonio storico-artistico in Italia."" -
Maestri di paesaggistica. Progetti e interviste. Ediz. a colori
A fronte di una condizione ambientale e urbanistica sempre più degradata e maltratta, negli ultimi anni lo studio specialistico della Paesaggistica è emerso sia in Italia che all'estero. Negli ultimi decenni, infatti, si è costruito molto, in ogni dove: vicino alle città, in campagna, in montagna, lungo le coste ed anche a ridosso di ecosistemi fragili. Ora bisogna dire basta e ripensare alle città partendo dagli spazi aperti per ""ricucire"""" le periferie, e bisogna pensare al nostro Paesaggio devastato. Nella consapevolezza che nessuna norma, nessuna regola, nessun vincolo può garantirci un'evoluzione corretta delle trasformazioni del Paesaggio, dobbiamo auspicare la nascita di un grande numero di paesaggisti preparati e avvertiti. È per questo motivo che questo libro presenta, includendo delle schede essenziali, l'attività ed il pensiero di 20 paesaggisti: 10 stranieri e 10 italiani. Oggi, in tutto il mondo operano decine di paesaggisti eccellenti. Qui saranno delineati 10 brevi profili: quello dell'olandese Van Gessel, del belga Pechère, dei due spagnoli Bellmunt e Caruncho, dell'inglese Lancaster, dei tre francesi Clément, Courajoud e Desvigne, dello svizzero Burgi, del portoghese Nunes. Sebbene si tratti di un numero ridotto di professionisti, costoro hanno in comune di essere ben noti e assai stimati in Italia. Il criterio usato per selezionare gli Italiani si è basato su quanti si sono impegnati a diffondere, a far conoscere e a insegnare questa disciplina nel nostro Paese. Pertanto, sono presenti quattro docenti universitari, Ferrara, Maniglio, Zagari e Zoppi, tre straordinari divulgatori scientifici, Oneto, Pizzetti e Pejrone, e tre professionisti che hanno battuto in lungo ed in largo il nostro Paese per far conoscere il mestiere del paesaggista con la pratica professionale, Kipar, Pozzoli e Villa. Con questa operazione si vuole presentare i Maestri di Paesaggistica odierni così da fornire uno strumento utile per i paesaggisti di domani."" -
Cetamura del Chianti: una comunità etrusca. Ediz. a colori
Il volume è un estratto in lingua italiana dell’opera completa “Wells of Wonders: New Discoveries at Cetamura del Chianti”. Vengono raccontati gli scavi, i ritrovamenti e la storia di questo straordinario sito archeologico nella zona di Gaiole in Chianti. -
Soffici e Rosai. Realismo sintetico e colpi di realtà. Catalogo della mostra (Poggio a Caiano, 7 ottobre 2017-7 gennaio 2018). Ediz. a colori
Alle Scuderie della Villa Medicea di Poggio a Caiano è attivo dal 2009 il Museo Soffici e del '900 italiano, centro di esposizione e studi dedicato a un artista del XX secolo che compiutamente ha rappresentato la creatività del nostro Paese, ha coniugato esperienza internazionale e profonda partecipazione all'insieme culturale dell'Italia. Il Museo di Poggio a Caiano ha sondato, anche con esposizioni specifiche - la Toscana in Europa, l'Europa in Toscana, 50 paesaggi a cinquant'anni dalla scomparsa dell'artista, Soffici e Sironi - con presentazione di libri e conferenze, il tratto dell'avanguardia storica, fino allo scoppio del primo conflitto mondiale, evento al quale Soffici prese parte con entusiasmo e dal quale trasse due dei libri fondamentali nella letteratura di guerra: ""Kobilek. Giornale di battaglia"""", 1918, """"La ritirata del Friuli"""", 1919. Oltre cinquanta opere pittoriche sono esposte in permanenza nelle sale del Museo e coprono l'intero arco del lavoro di Soffici, il suo originale momento cubofuturista, 1911-1916, la sua tangenza critica con il movimento di Valori Plastici, e dal 1919 in poi quel """"realismo sintetico"""" che egli stesso indicò come insegna della sua poetica rinnovata a contatto con la realtà dell'uomo e della natura. L'attività del museo è intesa a raccogliere documenti inerenti la grande quantità di scambi che ebbe l'artista, il suo ruolo di protagonista nell'ambito delle riviste """"Il Selvaggio"""" e """"L'italiano"""", l'intensa azione che esercitò sulle giovani generazioni, cercando di leggere in modo unitario la tradizione e lo spirito di innovazione. E pure a inquadrare la figura di Soffici con il coacervo degli artisti italiani del Novecento che possono fare da confronto ideale con il nostro autore. Su questo indirizzo di lavoro è stata organizzata la mostra """"Soffici e Rosai. Realismo sintetico e colpi di realtà"""", ponendo a specchio due maestri della Toscana novecentesca che ebbero importanti riscontri in ambito europeo. Anche i risvolti letterari hanno cospicuo rilievo: Soffici pubblicava su grandi giornali oltre ad avere una costante produzione di libri; Rosai, collaboratore sporadico di riviste toscane, contribuì vivacemente alle polemiche sull'arte. Due misure diverse per dare risalto alla realtà, alla percezione degli uomini, degli ambienti, ma sostanzialmente unitario il loro legame con il paesaggio, con quanto la natura offre, suggerisce all'interpretazione pittorica. La concezione serena di Soffici e la visione drammatica di Rosai possiamo visitarle non come documenti del passato, ma come un percorso attuale, stimolante e alternativo in cui vi sono costanti di qualità nel linguaggio, di esemplare partecipazione lirica e di amore della natura come sfondo ideale per la vita dell'uomo. Con un contributo di Marco Moretti. Presentazione di Marco Martini e Giacomo Mari."" -
Gli incunaboli della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze
L'Indice degli incunaboli della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze è un catalogo sintetico in cui ognuna delle prime edizioni a stampa prodotte entro l'anno 1500, conservate in Laurenziana, viene presentata attraverso i suoi elementi essenziali di identificazione. Lo scopo è quello di fornire agli addetti ai lavori un agile, ma efficace strumento di consultazione, che riporta riuniti in un unico volume dedicato tutto il posseduto della biblioteca, fino ad oggi reperibile solo in via indiretta o nell'insostituibile, ma datato, ""Indice generale degli incunaboli delle biblioteche d'Italia"""" o nell'aggiornato e ricco database, fruibile tuttavia solo in formato elettronico, """"Incunabula Short Title Catalogue della British Library""""."" -
Conservare la memoria. Vent'anni di restauri a Settignano
Il volume ripercorre vent'anni di attività della parrocchia di Santa Maria a Settignano, insieme alla Misericordia e al Trentesimo, dedicati alla cura delle opere d'arte mobili e immobili sul territorio di questo piccolo borgo, sulle colline a nord est di Firenze. Fortemente voluti dal parroco Don Giorgio Tarocchi, con il quale Francesca Baldry ha collaborato nella tutela e conoscenza dei beni, i restauri che vengono illustrati in questa agile guida rivelano opere d'arte di grande interesse, come il Crocifisso di Pietro Tacca e l'Ultima Cena di Andrea Commodi. La pubblicazione, che include un testo introduttivo del funzionario responsabile alla tutela Lia Brunori e un saggio dei restauratori Andrea e Giacomo Granchi, è arricchita da un glossario tecnico e da due piantine che la rendono un apparato didattico utile anche ai non addetti ai lavori. -
Le piccole, belle chiese di Arezzo. Ediz. a colori
"Arezzo con un'urbanistica composta da strade, stradine e vicoli che si aprono in una piazza, o piazzetta, è come una scenografia naturale di teatri continui, inattesi, che mi hanno invitato a descriverli, seguendo una idea da tempo coltivata: un itinerario delle piccole chiese. Non è un libro di divulgazione storica, neppure di critica artistica, non c'è la volontà di insegnare con nozioni, date, analisi dettagliate di costruzioni; c'è invece un'ambizione, quella sì, di riscoprire degli angoli, delle atmosfere, una certa poetica che Arezzo sa ancora custodire, in modo nascosto, quasi segreto"""". (Francesco Susi-Neri)" -
Restauro in accademia. Vol. 1
In occasione della prima sessione di diploma del corso quinquennale della Scuola di restauro, l'Accademia di Belle Arti di Bologna inaugura la pubblicazione dei quaderni ""Restauro in Accademia"""" dedicati alle migliori tesi di diploma, facendosi così interprete capofila delle frequenti sollecitazioni riguardanti la necessità di rendere pubblici i risultati della didattica, emersi più volte nelle periodiche riunioni del Tavolo Tecnico sul Restauro presso il MIUR, presieduto dalla prof.ssa Giovanna Cassese."" -
Vanitas mundi. Gioielli, oggetti, arredi e dipinti. Una danza macabra fra ironia, glamour, gotico e kitsch. Ediz. illustrata
"Non è facile sorprendere oggi. Giovanni Raspini ci riesce: è un artista gotico"""". Con queste parole Philippe Daverio introduce l'argentiere e designer toscano Giovanni Raspini, fondatore dell'omonimo brand di gioielli e oggettistica per la casa. Cosa sono oggi le Vanitas, forse un tema macabro, polveroso, spettrale? Neanche per sogno, visto che per l'argentiere toscano il """"memento mori"""" diventa motivo per celebrare la vita, per cantare gli anni felici e spensierati proprio attraverso la metafora artistica e naturale della morte. Così il ghigno del teschio diventa un sorriso ironico e le ombre diventano luce. Un teschio riletto in chiave Pop, in chiave Rock, all'insegna del glamour neogotico contemporaneo. Ecco collane fatte di serpi, orecchini scheletrici, sedie con gli scorpioni, mini-vanitas composite, specchi allegorici e candelabri coi pipistrelli. Simboli dell'eternità come le tartarughe, i vermi e le conchiglie accostati a sentinelle dell'effimero quali i fiori secchi, le ragnatele o le farfalle. Gioielli, oggetti, arredi, dipinti: queste e molte altre suggestioni presenti in questa pubblicazione a corredo della grande mostra che Giovanni Raspini ha inaugurato a Palazzo Visconti in Milano, tappa iniziale di un importante tour europeo. Farsi attraversare dallo stupore dell'esistenza, ovvero Vanitas Mundi (Una danza macabra fra ironia, glamour, gotico e kitsch). Il catologo della mostra offre un bouquet di ispirazioni che partono da elementi simbolici, scaramantici, apotropaici e surreali per giungere puntuali a quello che è il piatto forte di Giovanni Raspini: il modellato plastico, la scultura in cera che diventa argento o bronzo, con decori e inserimenti in pietra, corallo, cera, legno o resina. Molti, naturalmente, i riferimenti alle wunderkammer, ai Naturalia et Mirabilia, alle nature morte fiamminghe e alle scenografie barocche. E non potrebbe essere diverso. """"Vanità delle vanità, tutto è vanità"""", recita l'Ecclesiaste. """"Cerchiamo la meraviglia, la bellezza e la vita"""", risponde Giovanni Raspini. Sic transit Vanitas Mundi." -
Palazzo Davanzati e Firenze
Questo volume raccoglie alcuni saggi scaturiti dal ciclo di conferenze tenutesi a Palazzo Davanzati, tra il 2015 e il 2017, e organizzate da Brunella Teodori. Gli appuntamenti settimanali, dedicati alla storia di Palazzo Davanzati dal Medioevo al Novecento, hanno messo in luce aspetti inediti della committenza, della decorazione murale, degli intrecci familiari e commerciali a Firenze tra Medioevo e Rinascimento, fino alle trasformazioni ottocentesche di Poggi e all'impegno degli intellettuali anglo-americani di preservare la ""Firenze antica"""", portando all'acquisto del monumento da parte dello Stato italiano. La preziosità ed unicità di questa dimora mercantile nel cuore della città gigliata è ripercorsa da Francesca Carrara attraverso la storia delle importanti famiglie di banchieri che l'hanno abitata per prime nel Medioevo e poi modificata nel Rinascimento, con notevoli accrescimenti documentari. L'importanza dell'araldica nella decorazione parietale del Palazzo emerge dal saggio di Alessandro Savorelli; un contributo inedito, aggiunto dopo il ciclo di conferenze, che fornisce un'utilissima interpretazione e un regesto degli stemmi della camera dei Pavoni. Il ciclo pittorico più famoso del Palazzo, quello dedicato alla Castellana di Vergy, viene indagato con grande erudizione da Giovanna Lazzi che lo inserisce in un fitto e raffinato intreccio di rapporti tra arte e letteratura, facendo 'leggere le immagini'. L'interdisciplinarietà del ciclo di conferenze è esemplificata dal denso saggio di Maria Adele Signorini e Alessandro Canci che indagano sorprendenti aspetti botanici e ornitologici dei cicli decorativi del Davanzati. Il saggio di Claudio Paolini ben ripercorre i progetti ottocenteschi di Giuseppe Poggi attraverso disegni e documenti inediti, tessendo un quadro completo di quella fondamentale trasformazione urbanistica del centro fiorentino. Il godibilissimo contributo di Lucia Chiti racconta il ruolo centrale degli intellettuali anglo-americani nella riscoperta e conservazione di Palazzo Davanzati come monumento da tutelare e da promuovere. Invito accolto in prima istanza da Elia Volpi ad inizio del Novecento e poi, come racconta puntualmente Brunella Teodori nel saggio di chiusura, dallo Stato italiano con l'acquisto del 1951 e la riapertura al pubblico nel 1956. Il volume è stato realizzato con i fondi ordinari 2017 del Museo Nazionale del Bargello, cui afferisce il Museo di Palazzo Davanzati dal 2014. (...). (presentazione di Paola D'Agostino, Direttore del Museo Nazionale del Bargello)"" -
Koinè. Ricercare, progettare, educare, abilitare, sostenere, curare, includere. Ediz. illustrata
"Koinè"""" è una cooperativa sociale nata ad Arezzo nel 1993. Progetta e gestisce una amplissima gamma di servizi alle persone, sia di tipo educativo (Asili Nido e Scuole dell'Infanzia) sia di tipo socio sanitario (assistenza domiciliare, RSA, Centri Diurni, Case Famiglia, Alloggi protetti) sia di tipo sanitario (Servizi di riabilitazione psichiatrica, cure infermieristiche a pazienti oncologici) rivolti a bambini, minori, giovani, persone anziane, diversamente-abili, vulnerabili e a migranti. La capacità progettuale e la innovatività, assieme alla qualità effettiva dei servizi trovano riscontro in pochi dati: la cooperativa occupa 610 addetti che gestiscono circa 100 attività e servizi con oltre 2.000 utenti medi al giorno." -
The players. Magazine. Fashion style, contemporary art, design, travel, lifestyle. Vol. 10
Il nuovo magazine della casa editrice che da anni collabora con Pitti Immagine Uomo. Pulito, essenziale, moderno, artigianale. Il magazine presenta delle storie di apertura sui protagonisti, moderni ""players"""" nei settori della moda, dell'arte contemporanea, del design del lifestyle, con approfondimenti e taglio trasversale. Materie, tendenze, sulle collezioni e sulle aziende protagoniste della moda e del lifestyle, ma anche la storia dei capi """"iconici"""" e la costruzione del guardaroba perfetto, con indicazioni sugli outfit del lavoro e del tempo libero. Un noto disegnatore reinterpreta le tavole illustrate delle storiche riviste USA come """"Apparel arts e Esquire"""". Poi arte contemporanea, design, architettura, viaggi completano le rubriche essenziali ma approfondite del moderno """"player"""" contemporaneo. Infine un occhio di riguardo ai futuri protagonisti del design, della moda attraverso le più importanti scuole di formazione."" -
La città che «scrive». Percorsi ed esperienze a Pistoia dall'età di Cino a oggi. Catalogo della mostra (Pistoia, 21 ottobre-17 dicembre 2017). Ediz. a colori
In occasione dell'anno di Pistoia Capitale italiana della cultura 2017 l'edificio storico della Sapienza, fondato dal cardinale Niccolò Forteguerri e oggi sede della Biblioteca Forteguerriana, ha ospitato un suggestivo percorso dedicato alla scrittura a Pistoia, che si snodava fra manoscritti di opere letterarie, documenti, incunaboli, libri a stampa, autografi e materiali figurativi, dalla fine del Duecento ad oggi. Un viaggio - quello proposto dalla mostra - affascinante e multiforme che ha portando il visitatore a indugiare sugli scaffali e sui libri, alla ricerca del valore di una comune identità. Il volume raccoglie le opere che sono state esposte durante il periodo della mostra. -
Luogo. Tracce. Città ideale
Dialoghi con Leonardo Savioli, Maria Grazia Eccheli, Riccardo Campagnola, Giorgio Grassi, Franco Purini.