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Sguardi di famiglia
Come guardiamo la famiglia, le famiglie? E che cosa vediamo? La ricerca pedagogica mira a cogliere le strutture di senso, indaga le fragilità e i malesseri, per proporre forme di intervento capaci di sviluppare nuovi atteggiamenti e comportamenti, di prendersi cura dei legami familiari. La contemporaneità, con i suoi fermenti e contraddizioni, mostra tutti gli effetti spaesanti di una rivoluzione antropologica in atto. Come dare senso ai fenomeni della pluralizzazione, al moltiplicarsi di forme e modi del far famiglia, alle nuove frontiere della genitorialità, alle disperate richieste di aiuto, allo spaesamento degli educatori? Se compito della pedagogia della famiglia è orientare l'intervento educativo, è anche vero che lo sguardo del ricercatore determinerà la natura delle sue osservazioni, plasmando finalità, metodi e contesti fino a costruire un «oggetto famiglia» molto peculiare e specifico. Abbiamo così tanti e diversi sguardi: centrati gli uni sull'esperienza soggettivamente vissuta, gli altri sulle dinamiche transgenerazionali e intergenerazionali, sull'inconscio familiare oppure sulle interazioni concrete. Rappresentare – come fa questo testo – tali differenze e farle dialogare è il primo passo per cambiare il modo di pensare le famiglie e rapportarsi a esse. -
Da Strabone al cyberspazio. Introduzione alla storia del pensiero geografico
Negli ultimi vent’anni, lo studio della storia e dell’epistemologia della geografia si è affermato internazionalmente come un settore disciplinare autonomo, aggiungendosi al tradizionale ambito della geografia storica e accompagnando lo Spatial Turn delle scienze sociali.rnQuesto libro, senza ambire a un'impossibile esaustività, si propone come un percorso guidato fra i differenti esempi di come un ricercatore di storia della geografia possa affrontare oggi questioni e problematiche che vanno dall'antichità al mondo di Internet, presentate secondo il principio che la produzione del sapere è sempre situata e in ogni caso mai neutrale. -
Forma e funzione. Crisi dell'antropologia ed estetica della natura
Morfologia e funzionalismo profondamente percorrono le vicende del pensiero antropologico degli ultimi due secoli, ed è appunto nel gioco e nel contrasto di tali prospettive che si costruiscono le principali alternative su cui, di volta in volta, si è costruita la scienza dell'uomo nelle sue relazioni con il pensiero estetico e nel suo dialogo con la filosofia della natura. Ripercorrendo alcuni momenti esemplari del pensiero antropologico moderno, da Herder a Schiller a Schopenhauer, da Gehlen a Plessner a Ejzenstejn, sino a Blumenberg e a Shusterman, il volume articola la relazione fra forma e funzione sino a lasciare emergere il progetto di un'estetica della natura, una scienza della forma vivente e dei suoi valori espressivi ed emozionali. -
Rapsodia estetica
Il libro raccoglie una serie di saggi di Jean-François Lyotard, protagonista della filosofia contemporanea, ricoprendo l'intera riflessione estetica del filosofo tra gli anni Settanta e i Novanta. Dall’economia del desiderio – in cui opere, artisti e pubblico sono considerati come superfici sensibili interattive – si giunge alla fine postmoderna delle grandi narrazioni e al recupero della Critica della facoltà di giudizio come luogo per ripensare la «materia» dell’arte. Il libro non restituisce solo gli interessi artistici e i pensieri di un filosofo che ha segnato l’ultima parte del Novecento, ma apre oggi anche a una meditazione sull’arte e sulla sensibilità, e sul loro rapporto, oltre la categoria di opera. -
Educazione ambientale e formazione degli operatori. Il caso Puglia
La crisi ecologica in atto rappresenta indubbiamente una delle questioni su cui si fa sempre più necessaria e urgente una riflessione sistematica, inter e transdisciplinare, in cui un ruolo di primo piano può essere svolto dai saperi pedagogici e didattici e dall'istruzione superiore. Questo lavoro tocca alcune delle più cruciali questioni relative a tale crisi: da quelle epistemologiche, sui significati di ambiente nella prospettiva della teoria generale dei sistemi e del paradigma della complessità, a quelle propriamente pedagogiche e didattiche, nell'approfondimento dell'educazione ambientale e della figura dell'educatore ambientale come ""professionista del futuro e per il futuro""""."" -
Costruire resilienza
La fase di transizione verso l'autonomia e l'età adulta si configura come complessa per tutti i giovani e rappresenta una sfida evolutiva ancora più difficile e delicata per i ragazzi e le ragazze cresciuti in una comunità per minori. Questi ultimi, infatti, con il raggiungimento della maggiore età, si trovano spesso a dover lasciare il contesto protetto di cura e di tutela per andare incontro ad un futuro pieno di incognite, ostacoli e paure, soprattutto se manca una rete di sostegno e di supporto. Attraverso quali strategie operative, pratiche, modelli e interventi è possibile progettare ed implementare percorsi educativi di accompagnamento all'autonomia dei neomaggiorenni in uscita dalle comunità per minori? Quali i fattori e i processi protettivi che contribuiscono alla costruzione di resilienza? E quali, invece, le condizioni di rischio? Il volume affronta tali questioni cruciali proponendo un percorso articolato che si muove nell'integrazione di differenti livelli di analisi. La prima parte del testo traccia una cornice di riferimento della letteratura sulla resilienza, assunta come chiave interpretativa privilegiata, ed esplora alcune tra le più rilevanti e recenti esperienze ed evidenze sul fenomeno in oggetto, soprattutto in ambito internazionale, al fine di metterne a fuoco i principali criteri di azione in una prospettiva pedagogica. Gli assunti teorici intersecano e orientano l'indagine empirica nella seconda parte del libro... -
La migrazione dei simboli. Pubblicità e religione
Perché la pubblicità fa ricorso a contenuti di carattere religioso per promuovere prodotti che con la religione hanno poco o nulla a che fare? Da quando ciò accade? Affrontare questi interrogativi conduce a riflettere su un importante mutamento che riguarda beni simbolici, di tipo religioso ed economico, e discorsi pubblici che hanno acquistato una rilevanza in larghi strati della società. La ricerca condotta coglie fenomenologie in pieno sviluppo. L'analisi empirica riguarda un ampio campione di pubblicità che copre cinquant'anni di storia sociale italiana, individua i simboli religiosi più usati, gli scopi pubblicitari cui tali simboli rispondono, i cambiamenti registrati nel tempo. L'interpretazione mette in luce le convergenze e le tensioni tra senso e consenso, marcando lo spostamento dei simboli religiosi al di fuori dei confini del loro campo. -
L'ultimo spazio di libertà. Un approccio umanistico e culturale alla geografia del mare
L'analisi geografica si è prevalentemente concentrata sulla superficie solida del nostro pianeta, nonostante il mare ne ricopra la maggior parte. Soprattutto rari sono gli studi geografici che riguardano il rapporto culturale ed emozionale degli esseri umani con il mare. Eppure questo enorme spazio è stato caricato da parte di chi lo frequenta, direttamente come navigante, o indirettamente come lettore o spettatore dei tanti racconti che vi sono ambientati, di valori simbolici e culturali che concorrono a dargli un senso, a permetterci di farlo nostro da un punto di vista culturale e affettivo. Il libro vuole essere un tentativo d'indagine sul senso attribuito al mare da una categoria particolare di suoi frequentatori: i praticanti la vela d'altura. Attorno a questa esperienza del mare, sia diretta sia mediata, si costituisce una comunità che comprende i velisti di tutto il mondo e di tutti i tempi, e che vede negli spazi pelagici una ""terra promessa"""" a cui fare riferimento anche nella vita quotidiana trascorsa a terra. Prefazione di Marcella Schmidt di Friedberg."" -
Forme, azioni e suoni per il diritto all'educazione
In seguito alle normative del 2012, 2013, 2014, la scuola italiana dei primi decenni del 2000 ha tutte le caratteristiche per essere scuola dell'inclusione. Le normative (leggi, decreti, circolari) ci sono e rimandano alla visione globale del diritto all'educazione per tutti, sancito dalla Costituzione e dalla ""Convenzione internazionale sui Diritti dell'Infanzia"""". Il compito di dare concretezza a questo diritto è affidato a docenti, educatori e educatrici spesso giovani, alle prime esperienze lavorative, o che hanno svolto altre professioni prima di occuparsi di educazione. Sono professionisti pieni di buone intenzioni, ma inesperti; hanno bisogno di confronto e formazione. L'obiettivo del libro è coniugare il diritto all'educazione di tutti con le capacità di coloro che hanno il compito d'insegnare e educare e che, soprattutto all'inizio, vorrebbero avere dei modelli da seguire. Sono, per esempio gli insegnanti che partecipano ai concorsi a cattedra oppure quelli che seguono i TFA (Tirocini Formativi Assistiti) o i PAS (Percorsi Abilitanti Speciali). Il punto di riferimento di questo libro è la """"Convenzione sui diritti dell'Infanzia"""", un documento forse poco noto ai neoinsegnanti e ai neoeducatori, ma fondamentale da conoscere, usare, fare proprio. Il libro offre molti modelli possibili di laboratori educativi e didattici, descritti in modo tale da essere formativi per chi svolge (o svolgerà in futuro) varie professioni nel campo dell'educazione."" -
Geografia dei bambini. Luoghi, pratiche e rappresentazioni
Perché abbiamo bisogno di una ""geografia dei bambini""""? L'importanza dell'orientamento nello spazio o dell'osservazione diretta, il ruolo sociale e politico della nostra disciplina all'interno della scuola, le connessione con i temi della cittadinanza e della sostenibilità: sono nodi discussi a fondo da diversi autori. Eppure, nel pensiero geografico contemporaneo, è emersa con forza la necessità di isolare un ambito di lavoro, indipendente dalla ricerca sull'insegnamento della geografia, indirizzato nello specifico allo studio dei luoghi, delle pratiche e delle rappresentazioni che """"costruiscono"""" le geografie dell'infanzia. La Children's Geography di matrice anglosassone si è affermata, innanzitutto, come un passaggio fondamentale per definire i bambini e le bambine non più come """"individui in transizione verso l'età adulta"""", ai quali fornire le coordinate per essere, un giorno, adulti capaci e responsabili, e, in seguito, si è convertita in uno strumento indispensabile per considerarli attori protagonisti dei luoghi che abitano tutti i giorni: la casa, la scuola e gli spazi pubblici. Questo libro si apre proprio con un'argomentazione a favore di questa autonomia e con la discussione del posizionamento intradisciplinare della """"geografia dei bambini"""". Prosegue proponendo un'applicazione dei principali nodi teorici della Children's Geography ai luoghi che maggiormente influenzano l'esperienza spaziale dei bambini e delle bambine..."" -
Figure della cura. Gesti, immagini, parole per narrare
Il libro esplora e approfondisce i possibili nessi tra saperi: il sapere medico, di cura ed educativo, all'interno di una prospettiva in cui sono di centrale importanza le dimensioni del paradigma della narratività, della narrazione e delle pratiche narrative, declinate anche autobiograficamente, e affidate a più linguaggi (la scrittura, l'arte, il teatro, il cinema, la poesia visiva...). Gli autori, alcuni dei quali fanno parte del Gruppo di ricerca interuniversitario IRACLIA, sollevano numerosi interrogativi e punti di attenzione utili per una maggiore comprensione critica del punto di vista narrativo e fenomenologico nel lavoro e nella relazione di cura, in particolare quella medico-sanitaria. Di qui, l'interesse rivolto al più ampio orizzonte delle Medical Humanities e della medicina narrativa, di cui sono evidenziate possibilità, criticità, o veri e propri limiti contestuali, professionali ed etici. -
La scelta dell'inclusione. Progettare l'educazione in contesti di disagio sociale
La scelta dell'inclusione parte da un coinvolgimento personale. Scegliere di includere vuol dire, prima di ogni cosa, scegliere di includersi, di mettersi in discussione, di ripercorrere la propria storia, di lavorare sulle proprie emozioni, sulla consapevolezza dei propri punti di forza e di debolezza. La scelta di includere è relativa all'includere l'altro come egli è, senza investirlo e caricarlo di aspettative proprie, ma impegnandosi a fornirgli gli strumenti necessari affinché un giorno sia lui a poter scegliere chi e come essere. La scelta di includere è prima di tutto una scelta etica, ed è proprio dalla dimensione etica, ossia dalla volontà di restituire alla nostra società l'integrità che perde ogniqualvolta una persona resta esclusa, che scaturisce la seconda dimensione, quella culturale e scientifica. La scienza, in particolare quella pedagogica, ponendosi al servizio dei processi di inclusione nei contesti reali, esprime la sua natura di scienza sociale, empirica e pratica, oltre che eidetica, che si alimenta nel confronto diretto con le esperienze e i contesti reali di cui si interessa. Questo volume intende, dunque, offrire spunti di riflessione teoricometodologici e strumenti per progettare e gestire un servizio educativo in condizioni di difficoltà, a partire da un'esperienza concreta, dalla sua genesi e dal suo sviluppo. -
Educare al cinema
Quali origini ha avuto la media education? Che cos'era prima dell'avvento del digitale? Chi faceva educazione ai linguaggi audiovisivi, in che modo, e ispirandosi a quali orientamenti o teorie? rnSenza la pretesa di costruire una storia esaustiva dei rapporti tra educazione e il cinema, il volume cerca di rispondere a queste domande attraverso una serie di studi e testimonianze su come l'educazione al linguaggio filmico si sia sviluppata in diversi contesti e forme, dal cineforum ai giocattoli, dalle guide per gli insegnanti al film making scolastico. rnL' «educare al cinema» che dà titolo al libro, allora, non è da intendersi come l'espressione di un complemento di luogo, bensì di scopo, poiché si parla di educare alla lettura, scrittura e senso critico di testi e linguaggi audiovisivi, secondo pedagogie e didattiche progenitrici di quelle che riscontriamo tuttora per la digital & media literacy. L'ipotesi, infatti, è che sul cinema la pedagogia abbia messo a punto le categorie concettuali e i modelli d'azione che ancor oggi utilizziamo per tutti gli altri media. -
L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità finanziaria. Genealogie ed eterogenesi dei fini nell'arte contemporanea
Di fronte ad alcune opere d'arte contemporanea molti si domandano: ""Ma questa è arte?"""". Il libro cerca di spiegare le dinamiche del mondo dell'arte per sottolineare come il successo di alcune attuali proposte post-estetiche sia determinato dal potere finanziario e della comunicazione. L'analisi muove dalla considerazione che l'arte è un conferimento di valore su un oggetto creato con intenzionalità artistica. Conferimento che oggi non è determinato dal giudizio critico-valutativo o da un soddisfacimento popolare (se non indotto), bensì sulla base di una costruzione del consenso tesa a creare un capitale di visibilità sull'artista o sull'opera. Di questa dinamica si evidenziano sia le genealogie - ovvero la loro presenza anche nel passato sia la volontà di spostare l'arte in una dimensione persino opposta a quella dei suoi originari obiettivi (eterogenesi dei fini). La prima parte del libro sviluppa i temi di carattere teorico. La seconda passa brevemente in rassegna alcuni esempi di arte contemporanea, mostrando la ripetitività di alcuni temi che vanno costituendo una nuova retorica dell'espressione."" -
Il bambino e gli schermi. Raccomandazioni per genitori e insegnanti
È vero che il web è pericoloso per i bambini? Genitori e insegnanti, che si servono spesso della rete a casa propria e nella vita privata, pare che ne abbiano paura quando si tratta dei loro figli o dei loro allievi. Gli adulti amano la tecnologia, i bambini e gli adolescenti anche, ma, paradossalmente, non riescono mai a usarla insieme. Come uscire da questo ""blocco comunicativo"""" intergenerazionale e riuscire a far sedere genitori e figli e insegnanti attorno allo stesso """"desco tecnologico""""? In primo luogo sfatando, con una rigorosa analisi scientifica, pregiudizi e timori che non hanno ragione di essere. Questo libro, a cura della prestigiosa Académie des Sciences, è l'equivalente di un insieme coordinato di linee guida ai problemi che può comportare la progettazione e la gestione di servizi rivolti ai bambini e ai preadolescenti che utilizzino tecnologie digitali. Integrando i dati scientifici più recenti della neurobiologia, della psicologia, delle scienze cognitive, della psichiatria e della medicina, allo stesso tempo propone agli insegnanti, agli educatori - ma anche ad esempio al personale sanitario o a quello delle istituzioni museali - raccomandazioni semplici e operative che possano essere di aiuto nei differenti contesti."" -
Logica e immagine del mondo. Studi su «Über Gewissheit» di L. Wittgenstein
Da qualche anno ormai ""Della certezza"""" (Über Gewißheit/On Certainty) di Ludwig Wittgenstein è al centro dell'interesse non solo degli interpreti wittgensteiniani, ma anche di epistemologi, filosofi del linguaggio, studiosi di pragmatica e filosofi in genere. Allo stesso modo è diventato cosa comune tra alcuni studiosi parlare, sulle orme di Avrum Stroll e Danièle Moyal-Sharrock, di """"Della certezza"""" come del terzo capolavoro di Wittgenstein, da aggiungere al """"Tractatus logico-philosophicus"""" e alle """"Ricerche filosofiche"""". Il libro di Luigi Perissinotto, che qui viene ristampato con una nuova prefazione e che risale al 1991, è stato in Italia, ma non solo, uno dei primi studi complessivi su """"Della certezza"""" e uno dei primissimi tentativi di studiarne il ruolo nel contesto dell'intera opera di Wittgenstein, anche al fine di stabilire il contributo che essa può dare ai grandi temi filosofici del dubbio e della certezza, della credenza e della conoscenza, dello scetticismo e del fondazionalismo. Nonostante gli anni trascorsi, il libro resta un utile commentario e un'importante introduzione, ancora in grado di dialogare con la più recente e aggiornata letteratura, a queste tarde e suggestive annotazioni dell'ultimo Wittgenstein."" -
Social media e comunicazione della salute. Profili istituzionali e pratiche digitali
Cerchiamo diagnosi e cure su «Dr. Google». Leggiamo blog alla ricerca di recensioni su specialisti e ospedali. Interagiamo con il medico su WhatsApp. Contattiamo le Asl su Facebook e Twitter. Sempre più, oggi, Internet e i social media sono ambienti comunicativi in cui ricercare informazioni sulla salute, ma anche piattaforme per mettersi in relazione e comunicare con medici, cittadini e strutture sanitarie. In questi anni la comunicazione della salute si è profondamente modificata, grazie a innovative pratiche digitali, in uno scenario caratterizzato da profondi cambiamenti nel sistema dei media e nella comunicazione pubblica e istituzionale. Il volume prende spunto da questi fattori per analizzare come i social media trasformano i processi e le pratiche comunicative tra istituzioni pubbliche della salute, medici e cittadini/pazienti. Attraverso la lente della comunicazione pubblica, si ripercorrono usi, pratiche, opportunità e criticità legati all’adozione dei social media per la comunicazione della salute. Un percorso di ricerca che si snoda tra la gestione strategica di profili istituzionali social e le pratiche digitali di cittadini connessi, che danno visibilità a temi di salute sempre più controversi e richiedono una voce pubblica credibile, presente e autorevole. Una ricerca tra consapevolezza e competenze, tra retoriche dell’innovazione tecnologica e sperimentazioni 2.0, tra teorie e studi empirici a livello internazionale e nazionale. Una nuova sfida per la sanità, i comunicatori pubblici e i cittadini. Un affascinante ambito di indagine per chi studia e fa ricerca in comunicazione. -
Le eredi. Aziende vinicole di padre in figlia
Come ragionano padri e figlie, in tempi di pari opportunità, sulla trasmissione di un'impresa e di un mestiere storicamente patrilineari come quelli legati all'azienda vinicola familiare? Tra ""dolce esclusione"""", dovere familiare e capacità di affermazione, le eredi rappresentano un caso emblematico di femminismo diffuso? A partire da queste domande, il libro si focalizza sulle ambivalenze del discorso familiare nel passaggio del testimone. In esso si confrontano strategie individuali e collettive, gerarchie formali e sostanziali, diritto paritario e arrangiamenti pratici. La ricerca, basata sull'analisi di casi aziendali con passaggio generazionale, rivela nuove interdipendenze tra i generi e le ridefinizioni delle possibilità sociali, per le imprenditrici, di incorporare un habitus e una posizione di tradizione maschile."" -
Filosofie della metafora
Le lingue che parliamo sono strumenti straordinariamente vivi e flessibili. La metafora è uno dei mezzi più comuni con cui entriamo nel loro cuore pulsante: inventiamo nuovi usi dei vocaboli, violiamo le regole, allarghiamo i dizionari. Questo libro si occupa della metafora come un laboratorio nel quale studiare fenomeni linguistici complessi, eppure molto frequenti. Ma per riuscirci è necessario mettere da parte un pregiudizio pesante: la convinzione che facciamo metafore soltanto per abbellire i nostri discorsi. Non è così. Il linguaggio metaforico è qualcosa di molto più importante. È uno strumento che ci fa vedere la realtà con occhi diversi. Perciò parliamo di ""linguaggio figurato"""". Nella metafora, le parole e le immagini si incontrano e ci aiutano a comprendere il mondo più a fondo di quanto non accada a uno sguardo muto."" -
La rivoluzione francese 1789-1799
"Proprio considerando le difficoltà tradizionali, rese più acute per una vicenda relativamente breve nel tempo, ma di per sé così intensa come la Rivoluzione francese, il saggio di Vovelle può rivelarsi davvero un capolavoro. Nelle prime quarantacinque pagine si ha già la storia abrégée della Rivoluzione. Tutti gli avvenimenti e le svolte fondamentali: ma non seccamente esposti in una serie arida, già invece calati nella significanza politica, civile, sociale che li contraddistingue. L'analisi particolare verrà nei capitoli seguenti. Ma intanto la spinta e la direzione essenziali che muovono il grande rivolgimento sono indicati nei loro caratteri peculiari: contro il feudalesimo, contro la società di ordini, che ha al sottofondo la crescente contrapposizione delle classi, contro l'assolutismo del potere monarchico. [...] Infine, in poche pagine, anche in una sintesi generale, Vovelle non trascura di tratteggiare la rivoluzione delle mentalità nella vita quotidiana, cercando di rilevare i caratteri eminenti della maniera di vita dei ricchi e dei poveri, dei modi di vestire, dei gusti verso le feste e gli spettacoli, dei rapporti fra padri e figli, mariti e mogli, della condizione della donna in generale. [...] Un piccolo libro denso di fatti e di pensieri, che mostra in modo esemplare come la vera storia sia ancora e sempre quella del concorrere di forze sociali, economiche, istituzionali, civili, culturali, religiose ecc."""" (dalla """"Prefazione"""" di Furio Diaz)"