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Ante Pavelic e il nazionalismo croato degli Ustascia
I Balcani sono considerati il cuore pulsante dell'Europa, nel quale convivono numerosi popoli e civiltà diverse. Una convivenza difficile e per questo motivo è stata nei secoli una terra particolarmente instabile che l'ha resa preda ambita da molte nazioni nel corso della storia. Dall'Ottocento in poi anche l'Italia ha poggiato il proprio sguardo su questa terra, alla quale avrebbe legato il proprio destino negli anni a venire. Sul rapporto con i vicini slavi si sarebbe consumata la crisi dello Stato liberale, e la conquista delle coste dalmate sarebbe stato uno dei cavalli di battaglia della propaganda fascista. Ed è proprio nell'ottica di un'egemonia italiana sulle due sponde dell'Adriatico che furono orientati i rapporti tra il fascismo e gli Ustascia, movimento nazionalista croato sorto negli anni Venti per ottenere l'indipendenza dal nuovo Regno di Jugoslavia, nato dopo la Grande Guerra. Con l'ausilio di un'accurata bibliografia viene qui attentamente seguita l'evoluzione del rapporto tra il fascismo e gli Ustascia, incarnati nelle figure di Mussolini e Pavelic, i leader di questi due movimenti politici, con un'analisi che si rifà anche ad una ricostruzione storica che sempre più va condotta in prospettiva europea. -
Tra le anse del cuore
"Tra le anse del cuore"""" là dove l'anima, accarezzata dalla sinfonia d'una brezza, arde dal desiderio di approdare su rive esistenziali d'infiniti silenzi musicali, anela cielo bianco velo dove non batte il tempo più l'ora, sogna albicanti lidi lambiti da carezze d'onda e pertugi per fissare sublime lucore e al tatto percepire l'immenso pulsare; abbraccia afflati di luci per cancellare le stasi di una vita arida di estasi, respira infiniti sconfinati e danza e vaga nell'anelato chiarore d'eterno fulgore. Nella profondità della sua poesia l'animo del lettore può rivivere il battito d'un tempo, prima definito e poi infinito, le sequenze d'un vissuto intessuto di un intenso sentire, l'ansimare di un vivo sentimento partecipe dell'esistente." -
I giorni del gelsomino
Questo racconto nasce dal ricordo di un'infanzia dal sorriso amaro che svela la mutevolezza della vita. Frammenti di attimi, sensazioni, emozioni, gioie e dolori, profumi, colori, suoni si ricongiungono in una ricostruzione emotivamente realistica che coinvolge il narratoreautore in un turbinio di immagini e percezioni visive e uditive. -
Il romanzo di Tommaso Campanella
«Difficile dare una risposta alla domanda: ""Chi è stato veramente Fra' Tommaso?"""". [...] """"Il romanzo di Tommaso Campanella"""" è opera in cui l'erudizione, la cultura e la filosofia hanno saputo sciogliersi in racconto lucido e compatto, opera che finalmente dà il giusto rilievo a uno dei personaggi più affascinanti e inquietanti di tutti i tempi.» (Dalla Prefazione di Norberto Bobbio)."" -
L' utopia di un intellettuale. Giuseppe Valarioti (Rosarno, 1950-Nicotera, 1980)
L'utopia, il disegno di una società perfetta, proiettata in una dimensione spazio-temporale indefinita e possibile, nella quale gli uomini avrebbero potuto realizzare una convivenza felice, ordinata, pacifica, e il bene collettivo. Questo fu l'impegno politico e intellettuale di Giuseppe Valarioti. Non un sogno, una speranza illusoria, effimera, irrealizzabile, piuttosto un desiderio, un progetto, poggiato su gambe robuste, da perseguire e raggiungere. Amò la Calabria e la sua storia, i contadini, i giovani, amò Medma e la sua storia antica. La difese e la voleva valorizzare per la elevazione culturale del nostro popolo. Amò la musica, le arti, la bellezza, che voleva fossero godute da tutti e soprattutto dai poveri. Difesa del patrimonio storico, ambientale, artistico, culturale sono tracce importanti del suo pensiero e di una lotta che dobbiamo continuare e perseguire. Di questa lotta è stato parte importante, senza mai tirarsi indietro, con il suo carico di intelligenza, la sua cultura, i suoi valori, la sua straordinaria visione prospettica. Le inquietudini di quel tempo, del nostro tempo, e le vicende in cui maturò il suo assassinio rilette a distanza di quarant'anni, fanno emergere un quadro d'insieme e intrecci tuttora al centro di vicende giudiziarie che segnano la Calabria non senza elementi di novità. Come sempre ciò che siamo è frutto di quanto non abbiamo compreso, di lotte perse o non combattute. -
Così parlano le mafie. Viaggio nei linguaggi mafiosi di ieri e di oggi
Il saggio ""Così parlano le mafie. Viaggio nei linguaggi mafiosi di ieri e di oggi"""" prova ad analizzare l'evoluzione dei linguaggi mafiosi mettendo a confronto le tre più imponenti organizzazioni criminali di stampo mafioso italiane: Cosa Nostra, Camorra e 'ndrangheta. Lo studio parte da alcuni aspetti che riguardano la tradizione e la cultura mafiosa per arrivare ad analizzare la capacità delle organizzazioni mafiose di adattarsi ai tempi e alle evoluzioni culturali e tecnologiche. Nel testo sono state inserite alcune interviste che permettono di leggere il fenomeno mafioso da varie prospettive: quella della magistratura (Anna Canepa); delle forze dell'ordine (Gen. Giuseppe Governale, direttore della Dia); della politica (Andrea Orlando, onorevole ed ex ministro della Giustizia) e del giornalismo d'inchiesta (Paolo Borrometi). Prefazione di Anna Canepa."" -
Sensibilità chimica multipla-Multiple Chemical Sensitivity. Chiedo giustizia. Una storia vera
«Leggendo il libro e la lotta contro la ""Sensibilità Chimica Multipla"""" (M.C.S.) che Ines porta avanti da 35 anni mi verrebbe da dire: """"Fine pena mai"""", insomma un ergastolo sanitario per le sofferenze che ha patito! Questo testo dovrebbe essere letto dai ragazzi nelle scuole perché sappiano che la scuola dell'obbligo è stata una conquista, che la parità di genere è stata una conquista tuttora messa in discussione, che la burocrazia corrotta è sempre attiva, vedi la coraggiosa lettera di Ines adolescente al Presidente della Repubblica Saragat, in merito a una graduatoria truccata per l'assegnazione di alloggi popolari, e che l'azione giudiziaria è farraginosa in mano ad azzeccagarbugli incompetenti. Consiglierei, inoltre, di studiare questo libro nelle facoltà di Medicina e Chirurgia e di Scienze Infermieristiche affinché i giovani non siano arroganti e autoreferenziali, che mettano al centro il paziente e non la malattia, che non abusino dell'intramoenia per arricchirsi alle spalle di malati gravi, come nel caso del cognato dell'autrice, che comprendano il malessere delle persone perché, molte volte, un sorriso dell'operatore sanitario equivale a un potente farmaco. Mi auguro che, finalmente, la M.C.S. sia riconosciuta nei Livelli Essenziali di Assistenza affinché sia fatta, in parte, seppur tardivamente, giustizia.» Dalla Prefazione del dr. Luigi Rubens Curia."" -
Il treno del sole e altri racconti
"Anche in quest'ultima raccolta, sono tutti racconti tratti da storie vere, vissute in prima persona o che mi hanno raccontato, modificati solo nomi e luoghi, per ovvie ragioni. Da sfondo sempre la lotta per migliorare le proprie condizioni e quelle degli altri, la lotta per un mondo più equo e più giusto."""" (Dalla Prefazione)" -
Mater et Magistra nostra
"Le pagine che seguono, scaturite dalla mente di un dotto docente di Ecclesiologia e dal cuore di un parroco sensibile e acuto, propongono un itinerario di conoscenza del mistero della Chiesa, la comunità dei discepoli di Cristo così intimamente uniti a Lui da costituirne la presenza viva ed efficace nel tempo e nello spazio. Ne è autore don Giacomo D'Anna, stimato presbitero dell'Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova e apprezzato studioso, che mi onora da lunghi anni della sua fraterna amicizia. Egli mette sapientemente a frutto e a disposizione di tutti, in questa pubblicazione, con un linguaggio fluido e accessibile, il risultato maturo della sua fede genuina nella Chiesa, definita """"Madre e Maestra nostra"""", del suo insegnamento accademico e, soprattutto, della sua pluridecennale esperienza pastorale. Don Giacomo non nasconde di fare tesoro di quanto il suo maestro di vita, l'Arcivescovo Vittorio Mondello, a cui ha dedicato il libro, gli ha sapientemente comunicato con il suo magistero e il suo amore alla Chiesa. Col senno di poi, possiamo affermare che fu veramente saggia la decisione di Mons. Mondello di indirizzare, negli anni Novanta, il suo giovane segretario agli studi romani di Ecclesiologia, che egli affrontò con tanta passione e impegno presso la Pontificia Università Lateranense... ... La lettura di questo libro potrà risultare utile e arricchente non soltanto ai neofiti che si accostano con stupore al mistero della Chiesa, ma anche a quanti desiderano ravvivare il senso della loro appartenenza alla Comunità ecclesiale, il cosiddetto sensus ecclesiae, spesso offuscato da una coltre di opacità o di tiepidezza. Sarà oltremodo prezioso questo volume anche agli operatori dei molteplici settori della pastorale che aspirano a non essere sterili burocrati del sacro, ma annunciatori entusiasti della gioia del Vangelo e testimoni credibili di una Chiesa """"in uscita""""."""" Dalla Presentazione di Mons. Cesare Di Pietro Vescovo Ausiliare di Messina." -
Reggio cinquant'anni dopo. Cosa hanno scritto i giornali dell'epoca sulla Rivolta di Reggio
"Se la cronaca è l'occhio della storia, si può ben dire che questo lavoro di Salvatore Moscato traduce la mastodontica rassegna stampa che, per otto mesi, raccontò 50 anni fa, la Rivolta di Reggio, in un formidabile affresco storico nel quale i titoli dei giornali, nazionali e regionali, sono chiodi conficcati nei fatti umani, sociali, politici, di un'intera città"""". Dalla Prefazione di Raffaele Malito." -
La scissione comunista e le ragioni di Turati. Il Congresso di Livorno, 15-21 gennaio 1921
«Le ricostruzioni storiche di Mauro Del Bue hanno ormai una loro ""identità"""" molto originale. Entrano in particolari minuti, così da rendere non solo la verità storica, ma anche l'atmosfera e le passioni dei protagonisti. Hanno lo stile del cronista e trasformano perciò la narrazione in un vivido reportage giornalistico. Seguono il ritmo di una rappresentazione teatrale, incalzante e drammatica. Il risultato è che eventi di un secolo fa sembrano a tratti svolgersi sotto i nostri occhi, acquistando la caratteristica non di un pallido ricordo lontano, ma della vivida realtà. Tutto è stato detto su Livorno (e lo sarà nei prossimi mesi per la ricorrenza del Centenario). Posso soltanto aggiungere qualche elemento di contorno, marginale ma forse utile. Come diceva Turati, è stato il """"culto della violenza"""" ciò che ha diviso i socialisti dai comunisti. Così come il loro estremismo, l'intolleranza, la criminalizzazione dell'avversario politico. Ma tutto ciò non ha diviso i comunisti dai fascisti. Anzi, è stato comune a entrambi. E infatti a volte li ha avvicinati, perché gli estremi possono anche toccarsi e persino fondersi tra loro. Il metodo (in questo caso la violenza antidemocratica) può persino diventare più importante della sostanza, ovvero dell'obiettivo politico... ...Leggendo questa cronaca di Livorno, nasce spontaneamente una domanda: cosa mai sarebbe accaduto se gli scissionisti avessero dato ragione a Turati in tempo utile, come d'altronde egli stesso aveva previsto e auspicato nel suo discorso?» Dalla Prefazione di Ugo Intini."" -
Storia della mia vocazione
«Ma da dove viene tanta forza, tanta energia, tanto amore per gli altri? Ecco, forse il significato di questo libro sta proprio nel cercare di dare risposta a questa domanda. E don Giovanni Zampaglione cerca di farlo regalando al lettore una serie di flash, con i quali ci racconta a grandi tratti la sua scelta, la sua vocazione, la sua risposta alla ""chiamata""""». Dalla Introduzione di Olga Melodìa Balzano."" -
La guerra dei 6 giorni non terminò con mio padre
"La Guerra dei 6 Giorni non terminò con mio padre"""" è una raccolta di emozioni trasmesse da articoli, lettere personali e ricordi che Alberto Baumann ha tentato di condividere non soltanto in famiglia, ma anche con i suoi amici e lettori. Fra il 1967 ed il 1969 aveva visto quel che molti non hanno voluto scorgere neanche dopo 53 anni. Solo da poco l'antisemitismo, l'antiisraelianismo e l'antiebraismo sono stati riconosciuti come aventi la stessa radice razzista: 3 facce della stessa medaglia. Politica, ignoranza, opportunismo e tante altre cose potrebbero però cambiare, se ci si volesse rendere conto che una cosa sola rimane quella che è: la storia." -
Come in un nuovo giorno
Margherita è una donna indipendente, determinata, libera di vivere la sua fantastica vita. La perdita delle sue certezze, però, la costringerà a fermarsi cadendo in uno stato di depressione, di stasi e di routine. Un'azione insolita, nelle sue ormai tristi consuetudini, la spingerà a rivivere il suo passato. Inizierà così la sua rinascita. Imparerà, grazie all'aiuto di Betta e Luca, a risvegliare la sua anima e tornerà a essere la donna che era prima. -
Angeli sulla collina. Il «romanzo» della vita, spiritualità e ideali del canonico Salvatore De Lorenzo
Il volume ripercorre, attraverso i suoi diari spirituali e documenti dell'epoca, la breve ma intensa vita del canonico Salvatore De Lorenzo (Melito Porto Salvo 6 gennaio 1874 - Gallico di Reggio Calabria 14 marzo 1921), autentico testimone della fede e della carità, nonché protagonista della vita ecclesiale e sociale del suo tempo. Laureatosi nel 1901 con il prof. Giovanni Pascoli presso la Regia Università di Messina con una tesi su ""L'ipotesi messianica nella Quarta Egloga di Virgilio"""", si dedicò ad una intensa attività pastorale e sociale quale parroco della Chiesa della Candelora in Reggio Calabria, essendo anche protagonista degli albori dell'impegno dei cattolici in politica. Il suo sogno di realizzare un istituto per accogliere ragazzi poveri ed abbandonati, non realizzato se non in nuce per la sua immatura morte, è stato poi concretizzato da san Luigi Orione, al quale nel 1918 il De Lorenzo aveva lasciato in eredità la """"Collina degli Angeli"""", un terreno panoramico dove poi è sorto il grande Santuario di Sant'Antonio, al cui interno riposano dal 1952 le sue spoglie mortali."" -
Benedetto l'amore
"Mi sono specchiata tante volte nella storia d'amore della mia più cara amica Gisel... Ho raccolto per lei le sue parole, la sua musica interiore, la gentilezza dei suoi pensieri, il dolore, l'abbandono, la solitudine, la rinascita grazie al perdono, la sua ferita preziosa, l'esilio da se stessa e da ogni possibile patria e poi il suo rialzarsi, come gesto quotidiano grazie alla fede, ricordando sempre che solo chi ama, rinasce ad ogni istante"""". Così inizia il racconto di una passione amorosa che si trasformerà in un trauma, per poi evolvere in una sofferenza poetico-spirituale che porterà la protagonista ad accogliersi e scoprire che nell'altro possiamo conoscerci o disconoscerci, perderci o ritrovarci riparando le ferite emotive e cancellando stati mentali nocivi attraverso il Perdono. Solo così è possibile sperimentare un senso di autentico amore per se stessi, mentre il mondo si rivela come il luogo benedetto della creazione." -
Reggina un sogno chiamato serie A
Giorgio è un adolescente di Reggio Calabria che ha fatto della fede per la Reggina la sua ragione di vita. Figlio unico e colpito dalla morte prematura del padre quando lui aveva solo cinque anni, è cresciuto ed educato dalla madre, maestra di scuola elementare, una sorta di sergente di ferro, soprattutto riguardo al suo andamento scolastico. Una mamma però dolce, premurosa e che viene spesso spiazzata dai comportamenti del figlio e sopporta tutte le sue peripezie per amore della Reggina. Accade che Giorgio dopo la gioia per il ritorno in serie B della sua amata squadra, assapora nella stagione successiva il sogno della serie A, lo accarezza e lo sfiora in quella calda e sfortunata domenica di giugno del 1989, quando la Reggina a Pescara perde, ai calci di rigore contro la Cremonese, lo spareggio per centrare la prima storica promozione in serie A. Da quel giorno Giorgio insegue quel sogno che un po' lo stuzzica, un po' lo tormenta, fino ad arrivare a quello storico 13 giugno 1999, al delle Alpi di Torino, quando la Reggina finalmente raggiunge la vittoria e la promozione in serie A. Non mancano in questo romanzo gli episodi riguardanti la vita privata di Giorgio, i suoi primi innamoramenti, le sue relazioni sentimentali spesso burrascose, il suo impegno in politica, un racconto lungo dieci anni che si intreccia e si cadenza con le partite della sua squadra del cuore, un arco di tempo in cui in Italia accadranno molte cose, come la stagione delle stragi, gli anni di Tangentopoli, la guerra nel Golfo e quella nei Balcani, che resteranno indelebili per tutta la sua generazione... -
Lo chiederò a Neil Young
Bernardo è un ragazzino originale: ama la musica, sa parlare al contrario, adora gli animali e sa ascoltare i racconti di coloro che cavalcano l'onda impetuosa del tempo che scorre. Ha appena cominciato a frequentare la scuola media, con entusiasmo, ma viene subito investito dalla violenza dei ""perdigioia"""" e di una professoressa distratta. Bernardo suona la chitarra, ma odia fare le scale e gli esercizi: preferisce l'improvvisazione e il rock. Sarà costretto ad affrontare i compagni, che lo aspettano all'angolo della strada per deriderlo e picchiarlo, apprendendo l'arte della """"danza"""" e dell'attesa. Lo aiuterà un compagno di viaggio, che gli rivelerà i trucchi per uscire dai labirinti, nei quali ogni uomo """"precipita"""", quando perde l'entusiasmo e la meraviglia, preda della rabbia e del desiderio di vendetta. Senza violenza, ma con determinazione, Bernardo, grazie ai racconti mitici di Ortenzio, alla musica di Neil Young e al suo libro preferito, """"Efrem soldato di ventura"""", di Mino Milani, troverà il suo punto di equilibrio, sorretto da Alfonso, un cane errabondo, dai passeri Castore e Polluce e da Ares id Elatan, Principe delle nevi, un gatto soriano. Sullo sfondo della narrazione, la filosofia di Telesio e Bruno, due pensatori ribelli. Questo romanzo di formazione è ispirato a una storia vera e al tentativo, riuscito, di sconfiggere, con la musica e le parole, la violenza di chi si accanisce sulle persone sensibili, scambiando un grande dono per codardia."" -
Il paese del sole. Ediz. illustrata
Questo libro è un viaggio in una terra della storia millenaria, culla del pensiero moderno, al centro del Mediterraneo. Una terra che fu fenicia, greca, romana, araba, normanna e spagnola, e che nel 1861 con la sua annessione al resto della nascente Italia, diventa sud: come luogo geografico e come identità culturale. Un viaggio che racconta bellezza e devastazione di questa terra e del suo popolo, senza troppo curarsi né delle storie ufficiali né di quelle parallele. La storia è sempre la storia di chi la racconta, e la verità non può essere certo rinchiusa nei libri. Le pagine di questo libro sono esperienze vissute sul campo; incontri, dialoghi con la gente di strada, con le loro storie di vita vissuta. E vogliono essere un invito, per chi legge, a smettere di credere o non credere alle storie di altri, e cominciare a interessarsi in prima persona alla propria storia, alla propria terra, alla propria intelligenza. Un invito a porsi domande, lasciar perdere i giudizi confezionati con etichette e data di scadenza, e fidarsi delle proprie sensazioni nel cercare le risposte. Sensazioni che albergano in quegli spazi di coscienza così poco frequentati e poco alimentati, oggi, dai moderni sistemi di vita. Ma che ci sono, dentro ognuno di noi. Bellezza, poesia, l'arte in genere, il libero pensiero, sono i portali di accesso per quegli spazi; le immagini e le parole di questo libro vi ci condurranno per mano. -
Il mattone sudato. Paesaggio, Mediterraneo, comunità locali dal cinema ai nuovi media
Questo libro si occupa di un argomento sfuggente e preciso al contempo. I luoghi e ""un"""" luogo specifico in particolar modo: un Sud geosimbolico e il Mediterraneo come espansione di questo Sud geosimbolico, sulle tracce del percorso segnato da Franco Cassano e Pedrag Matvejevic. [...] Si tratta di un territorio entro il quale le sedimentazioni culturali fanno sistema con i manufatti architettonici e le emergenze naturali, costruendo un composto in cui le comunità si riconoscono e trovano identificazione. A contribuire alla costituzione di tale paesaggio non sono esclusivamente le emergenze fisiche, ma gli elementi mediali che lo rappresentano (sempre modificandolo). Nel caso di questo libro ci occuperemo in particolar modo di quanto viene ripreso dai media audiovisivi. [...] Di questa cultura mediterranea si è provato ad disegnare sia quadri generali, come quello del cinema del Sud Italia, come regioni specifiche (la Sardegna o lo Stretto di Messina), come figure diverse di cineasti che in essa si ritrovano (Elvira Coda Notari, Izza Génini, Giuseppe Tornatore). [...] Si è provato ad indagare i rapporti con il passato e con il presente delle figure e dei momenti che costituiscono il nucleo delle riflessioni contenute nel testo (quelli legati al dispiegarsi del medium cinematografico). Dunque si è individuato in alcuni dispositivi mediali una premessa (le mappe, gli strumenti ottici del precinema), e in altri una espansione contemporanea e postcinematografica del pensiero spaziale che si è osservato dipanarsi nel periodo in cui il medium cinematografico è stato quello dominante (la realtà virtuale e aumentata, le mappe digitali, il videogioco). In questi universi mediali del pre e del post cinema, si è provato a intravedere le possibili connessioni con quel pensiero mediterraneo che si è provato a delineare come insieme compatto.""