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Don Giuseppe Chiot. Un prete del Novecento
Al di là del contesto locale, la notorietà di don Giuseppe Chiot (1879-1960), parroco di San Luca (nel centro di Verona) dal 1914 al 1960, è legata al suo incontro con Galeazzo Ciano, nel momento tragico del processo di Verona e dell'esecuzione (1944). Ma la stessa pietà mostrata verso i potenti il sacerdote veronese l'aveva mostrata, durante tutta la sua vita, per gli emigrati, i soldati al fronte, i carcerati, per tutte le categorie ""marginali"""". E con la stessa intensità egli visse la passione per l'arte contemporanea, per la letteratura, per la Nazione italiana, oltre che la sua missione di parroco."" -
Il palazzo e la città. Le vicende di palazzo Emilei Forti a Verona
Gentiluomo di antico stampo, colto e generoso, Achille Forti decise di lasciare il suo cospicuo patrimonio all'""amata Verona"""", avendo designato nel testamento il Comune come erede universale di tutti i suoi beni. Le vicende del palazzo che egli aveva abitato vengono ora ripercorse attraverso uno studio approfondito che prende in considerazione la fabbrica a partire dalle vestigia del periodo romano, attraverso le emergenze medievali e quelle del periodo veneziano quando proprietari del palazzo diventarono gli Emilei, famiglia di origine bresciana arrivata a Verona al seguito delle armate viscontee. Un palazzo ricco di storia, quindi, e di svariate e continue sovrapposizioni architettoniche e pittoriche, come testimoniano la facciata esterna, gli affreschi, le decorazioni e le grottesche realizzati in diversi periodi e numerosi al suo interno."" -
Arrampicate nelle Dolomiti
71 arrampicate nelle Dolomiti: Valle del Sarca, Brenta, Marmolada-Vallaccia, Catinaccio, Sella, Sassolungo. -
L' Arena di Verona
Il testo offre un sintetico panorama della storia, lunga duemila anni, di un monumento universalmente noto, affascinante sia per la complessa struttura sia per le vicende di cui è stato protagonista. -
Piccola terra. Con DVD
Valstagna, Canale di Brenta, Vicenza: su piccoli ""fazzoletti di terra"""" un tempo coltivati a tabacco si gioca il destino in controtendenza di personaggi assai diversi, impegnati nel dare nuova vita ad un paesaggio terrazzato in stato di abbandono. C'è chi rimane aggrappato con ostinazione e orgoglio all'antico podere di famiglia, chi lascia il posto di operaio in cava per ritrovare se stesso, chi venendo dal mondo urbano decide di prendersi cura di campi e muri a secco grazie ad un innovativo progetto di adozione, e chi originario del Marocco coltiva il sogno dell'integrazione per sé e per i propri figli. """"Piccola terra"""" è un messaggio di speranza per terre alte marginali. È un racconto sul valore universale del legame con la terra, che prescinde da interessi economici, impedimenti politici, steccati culturali. Il """"mondo dei vinti"""", raccontato negli anni Sessanta dal regista Giuseppe Taffarel, qui è una montagna che torna a vivere, in un nuovo rigoglio che sa di menta, appartenenza e libertà."" -
Memorie di un nonagenario. Peregrinazioni e vita padovana
Questa autobiografia riguarda un periodo di quasi settant'anni (1946-2011), successivi ai due decenni di vita già considerati nelle ""Memorie pisane 1921-1946"""".In 34 brevi capitoli si ripercorrono qui via via le esperienze professionali dell'autore durante la sua carriera di medico ospedaliero: l'Accademia Navale, il servizio di ufficiale medico, i soggiorni a Napoli, in Calabria, in Liguria precedono la lunga permanenza di sessant'anni a Padova. Nella progressione cronologica i ricordi personali si intrecciano con i richiami allo sviluppo sociale e politico. Il libro offre quindi anche ampia materia per un'immagine complessiva dell'evoluzione del nostro Paese tra la seconda metà del Novecento e i primi anni del nuovo millennio."" -
Dobro. Storie balcaniche
Alpino negli anni Ottanta e richiamato in servizio vent'anni dopo, l'autore racconta la sua esperienza nelle missioni in Bosnia e in Kosovo tra il 2001 e il 2004. Sullo sfondo di Balcani ben lontani dalle rappresentazioni mitiche create dai mezzi di comunicazione occidentali, l'autore riporta con sensibilità e consapevolezza non solo la drammaticità dei conflitti, ma anche gli avvenimenti quotidiani, la generosità e la vita ""normale"""" degli abitanti del posto, i rapporti dei soldati con gli alleati e con i compagni di servizio. Ne emerge una geografia dei Balcani inedita, esito della storia antica e recente, della tradizione dei diversi popoli dell'area, dei conflitti indifferenti alle leggi nazionali e internazionali. Una geografia che sfida quindi quella astratta e razionale delle potenze occidentali, colpevoli di dimenticare l'uomo inserito nella sua comunità e nei suoi luoghi di origine."" -
Da Giorgione a Canova
In questo volume vengono pubblicati alcuni scritti di Adriano Mariuz che rivelano la straordinaria qualità delle intuizioni critiche e della sua scrittura. Nessun aspetto viene trascurato nell'approccio all'opera d'arte, rivelata sempre nella sua complessità, ma con uno stile accattivante, mai accademico. È il Settecento veneziano ed europeo il cuore del volume, con attenzione particolare a Giambattista Piazzetta, l'anti-Tiepolo, artista indicato quale punto di riferimento anche per il giovane Canova. -
Una vita per il remo. Storie di voga alla veneta, di canotaggio e di pesca in laguna
Sergio Tagliapietra Ciaci è uno dei sei ""Re del remo"""" incoronati nel Novecento ed è considerato il più grande regatante di quel secolo e forse di sempre. Nato a Burano nel 1935, debuttò diciottenne tra i campioni della voga vincendo subito la Regata di Murano su gondole a un remo. Ha corso la sua ultima Regata Storica nel 1991, a 56 anni, ma è sempre nei cuori degli appassionati, per l'esemplare sportività e la grande simpatia. Ciaci, come preferisce essere chiamato, è un campione del remo eclettico, che ha vinto con tutte le barche della voga alla veneta, con il galeone delle Repubbliche Marinare e con le barche del canottaggio. È stato infatti anche olimpionico con l'Otto a Melbourne nel 1956 e a Tokio nel 1964, meritandosi tutte e due le volte la finale. Adesso si dedica ai giovani, cercando di trasmettere loro la sua enorme passione per il remo e la sua altrettanto grande voglia di vincere, di non accontentarsi mai. Questo libro racconta la sua storia di uomo e di vogatore, ritraendo al contempo un ambiente - la laguna - e un mondo - quello della voga alla veneta - di grande fascino e di profonda tradizione culturale."" -
Verona e il suo territorio nel Quattrocento. Studi sulla carta dell'Almagià
La grande carta del territorio veronese detta ""dell'Almagià"""" (dal nome del geografo che per primo la studiò, nel 1923), costituisce uno dei più importanti monumenti cartografici """"locali"""" del Quattrocento italiano. Realizzata su pergamena, raffigura la città di Verona e il suo territorio con le zone immediatamente circostanti: il lago di Garda, il Trentino meridionale, una parte del Mantovano. Fu voluta dal governo veneziano dopo il 1460 in un momento nel quale la Serenissima si stava rendendo conto che occorreva """"conoscere"""" sino in fondo un territorio, per """"governarlo"""" in modo efficace e per provvedere alla sua difesa. Gli elementi che caratterizzano il contesto geografico (montagne, corsi d'acqua, laghi, paludi, boschi) sono riprodotti con grande suggestione pittorica. Con altrettanta cura sono raffigurati nel paesaggio tutti i segni della presenza umana: il sistema delle strade, le fortificazioni, i borghi e i villaggi e inoltre, con grande ricchezza di particolari, la città di Verona."" -
Costruire la vita. Una storia gardesana
In queste pagine Carlo Simoni raccoglie la testimonianza dell'amico Giacomo, un olivicoltore di Toscolano Maderno, incontrato nel periodo in cui si dava avvio al recupero di un'area posta alle spalle dello stesso paese, la Valle delle Cartiere. I brani che di tanto in tanto interrompono il racconto danno conto del percorso che ha permesso di cogliere la singolarità e il valore dell'esperienza e della cultura di Giacomo. La sua vicenda si svolge a partire dalle origini contadine per approdare, dopo l'esercizio di altre professioni e un'ininterrotta passione sportiva, a un'attività nella quale le finalità economiche convergono con quelle ambientali e sociali. Il recupero di terreni alla coltura più caratterizzante dell'area, l'uliveto, si risolve infatti non solo in un contributo sostanziale alla salvaguardia di un paesaggio segnato dallo squilibrio creatosi tra la fascia costiera e l'entroterra, ma anche nella possibilità di offrire nuove occasioni a giovani in difficoltà. -
Tre spari nella notte. Romanzo partigiano
Tra le province di Padova e Vicenza si dipana la vicenda narrata nel romanzo. Sono gli ultimi mesi della lotta di liberazione, che da quelle parti è finita il 29 aprile 1945 con i feroci colpi di coda delle colonne tedesche in ritirata. Il comandante Pierre, detto ""il partigiano santo"""" (Giacomo Prandina, medaglia d'oro della Resistenza), guida gli uomini, le donne e i giovani della Seconda brigata partigiana Damiano Chiesa. Sono tutti cattolici, ma hanno preso le armi in mano per amore della libertà, della patria e della propria fede. Tre spari nella notte uccidono uno di loro in un agguato. Non c'è un movente, o forse ce ne sono troppi. La ricerca degli assassini si intreccia con gli assalti, i sabotaggi, le deportazioni, le stragi e l'insurrezione finale. Buona parte dei personaggi del romanzo sono realmente esistiti, molti dei fatti d'arme sono davvero accaduti in quei luoghi e in quelle date. Anche se con modalità diverse. Ma i rapporti umani, la partecipazione popolare e i valori per i quali uomini e donne hanno combattuto, sono documentati e arricchiti dal fiume dei ricordi di chi, dopo settant'anni, è ancora vivo."" -
I leoni di San Marco. Vol. 3
Il leone marciano ha rappresentato qualcosa di più di uno stemma per gli abitanti di Venezia e per i sudditi della Repubblica: esso divenne infatti anche un emblema politico e religioso, un simbolo che esprimeva tutta la potenza della città, e per questo fu amato e odiato, ebbe una straordinaria diffusione e fu rappresentato in forme anche diversissime, spesso rivelatrici del tipo di rapporto che si instaurava tra Venezia e gli abitanti del luogo in cui di volta in volta veniva collocato. L'opera, la cui prima edizione uscì nel 2002, viene riproposta completata e aggiornata, con l'aggiunta di un terzo volume contenente oltre 1500 schede, di cui 700 relative a opere antiche (realizzate prima del 1797) e circa 800 relative a opere moderne, che propone centinaia di nuove fotografie, talvolta scattate dopo restauri importanti. -
Sole sale vento fuoco. L'antica arte del conservare il cibo. Memorie, pratiche, vecchi sapori, ricette
Questo libro racconta, in tono semplice e divulgativo, la tradizione dei cibi conservati: i prodotti e le tecniche utilizzate per trasformarli in minestre, pietanze, condimenti, dolciumi. Dalla cucina popolare italiana e da questi prodotti, che si potrebbero pensare come ""pietanze di mortificazione"""", sono derivati in realtà piatti importanti, noti e pregiati quali il pesce in carpione, il tonno sott'olio, la bottarga, il caviale, il baccalà, le anguille marinate, le carni salate, i salumi, le marmellate, i canditi, le mostarde ecc. Piccoli miracoli gastronomici - dei quali si riportano qui numerose ricette, classiche, d'autore e di tradizione casalinga - dovuti in gran parte alla buona volontà e alla fantasia delle donne. Un mondo, insomma, quello dei conservati, meritevole d'essere meglio conosciuto e che, come scrive nella prefazione Gualtiero Marchesi, l'autore di questo libro rappresenta """"con passione, con precisione e ricchezza di citazioni e di aneddoti, luoghi e personaggi"""" che hanno popolato questo volenteroso e sofferto scenario di storia dell'alimentazione italiana."" -
Da Malcesine a Peschiera. 40 itinerari attraverso il Garda veronese
Una guida per tutti coloro che frequentano l'area del Baldo-Garda, che invita ad approfondire la conoscenza di un territorio particolarmente ricco di testimonianze naturali, geografiche e storiche, caratterizzato da paesaggi straordinari, un territorio unico, ma dalle mille sfaccettature date dalla diversità geomorfologica dei due versanti principali: quello del lago di Garda e quello della valle dell'Adige. Gli itinerari qui descritti si addentrano in tutti gli ambienti, partendo da Malcesine per salire sul monte Baldo, andando alla scoperta sulla sponda veronese del lago attorno a Brenzone, Torri del Benaco, Garda e Bardolino, fino a raggiungere la porzione più meridionale del Garda, Peschiera, e da qui fino a Valeggio sul Mincio. Per l'autrice la scelta tipologica dei percorsi è stata dettata in primo luogo dalla volontà che questi siano accessibili anche a chi non è molto allenato e alle famiglie con bambini; solo qualche itinerario è più impegnativo, ma la sua bellezza ne ha resa indispensabile la descrizione. -
Escursioni nei colli dell'alto Trevigiano. Quartier del Piave, Valsana, Colli di Conegliano e di Vittorio Veneto
L'alto Trevigiano ha una sua spiccata identità territoriale nella sinistra Piave, a ridosso delle Prealpi. Un'area in prevalenza collinare, raccolta e varia nello stesso tempo, ricca come poche di peculiarità artistico architettoniche e paesaggistiche, oltre che di nicchie naturalistiche di grande pregio. Questo testo cerca di coprire in modo sistematico con percorsi originali l'area considerata, cercando di cucire e collegare tutto ciò che emerge nei diversi campi d'interesse. Seguendo gli itinerari proposti in questo libro si vedrà che oltre all'elemento paesaggistico che l'ha resa celebre, il vigneto del Prosecco, in questa zona c'è molto altro da scoprire. -
Ammazzateli tutti! Storie di banditi del Veneto
Un Veneto inusuale, terra di briganti e di banditi, emerge da queste pagine. A partire dalla temibile banda di Giovanni Stella, decapitato a Padova assieme ad altri dodici briganti nell'ottobre del 1812, punta di un iceberg che vede in attività numerose bande dopo le insorgenze in età napoleonica. A metà Ottocento il brigantaggio si manifesta in una dimensione ancora più vasta, ed è oggetto di una repressione ferocissima. Una commissione militare insediata a Este nel 1850 processa più di 1200 briganti infliggendo centinaia di condanne a morte, di cui più di quattrocento eseguite. Una strage che colpisce ladri e rapinatori, ma anche briganti non privi di coscienza sociale. Infine, Giuseppe Bedin: il più temibile bandito degli anni Trenta del Novecento. Capo della ""famigerata banda"""" che per tre anni semina il terrore nell'Italia settentrionale e tiene in scacco le forze dell'ordine, mettendo a segno colpi clamorosi che imbarazzano il regime fascista all'apice del consenso, Bedin ambisce a presentarsi come bandito giustiziere, che ruba ai ricchi per dare ai poveri. In realtà - più che a Robin Hood - è assimilabile a un gangster come Dillinger, che del resto era quasi suo coetaneo."" -
Padova prima di Padova. La città e l'universo veneto
In più occasioni gli autori di questo volume hanno dialogato su temi inerenti l'antichità, confrontandosi ora in sedi accademiche ora nel corso di pubblici incontri. Insieme hanno dato vita al Perìpatos, un felice ciclo di conversazioni sulla storia di Padova antica che da alcuni anni ha luogo nei chiostri dei Musei Civici della città. Questo volume prende lo spunto proprio dalle riflessioni proposte in quella sede, in cui la storia e l'archeologia si incontrano e si raccontano attraverso le loro competenze disciplinari. -
The Arena of Verona
Il testo offre un sintetico panorama della storia, lunga duemila anni, di un monumento universalmente noto, affascinante sia per la complessa struttura sia per le vicende di cui è stato protagonista. -
Racconti di viaggio
Esperto di suoli forestali, l'autore viaggia attraverso i continenti per lavoro, cercando il contatto con gli indigeni e le foreste. Questo libro descrive le sue impressioni, offrendo il punto di vista di chi proviene da un paese industrializzato, ricco, culturalmente e tecnologicamente evoluto, considerato civile e democratico, conducendo il lettore a diretto contatto con la natura e le popolazioni locali. Sei racconti che ci fanno viaggiare ora nell'America del Sud, per comprendere l'amarezza e la sofferenza dei popoli indigeni sconfitti. Ora nelle foreste di conifere delle Alpi Albanesi per incontrare l'aquila, l'orso bruno e il lupo, creature forti e intelligenti. Ora in Africa a stupirsi per il comportamento dei bianchi che vogliono imporre le leggi dell'economia globale e la loro cultura. Ogni racconto contiene una ricchezza di messaggi che si trasforma talvolta in ferma condanna, talaltra in alta divulgazione naturalistica, e ancora in riconoscimento profondo della dignità delle persone semplici e genuine quali sono i personaggi principali dei suoi viaggi.