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Palazzo Giuliari a Verona
Tra il 2006 e il 2008 l'Ufficio Tecnico dell'Università di Verona ha curato, d'intesa con la Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, l'esecuzione del restauro della facciata di palazzo Giuliari, sede del rettorato e di numerosi uffici amministrativi. Alla conclusione dei lavori venne pubblicato questo volume, che si ripresenta in seconda edizione-al termine del restauro degli interni sin da allora previsto-, corredato da una nota del progettista. -
Alessandra di Rudini
Figlia di un primo ministro, alunna indisciplinata, moglie di un marchese, amante ""ufficiale"""" di Gabriele d'Annunzio, suora carmelitana, fondatrice di tre monasteri. L'autore, attraverso una ricca documentazione archivistica e bibliografica, tenta di ricostruire la biografia di una nobildonna che, al di là delle apparenti contraddizioni, rimase sempre fedele a se stessa realizzando alla fine il suo """"sogno di libertà"""" fra le mura di un convento."" -
Si dice a Verona. 550 modi di dire del dialetto veronese
Sono commentati qui 550 modi di dire veronesi, per la maggior parte raccolti nella città di Verona. Non si tratta di proverbi, che appartengono a un settore molto diverso: questi rappresentano consigli, moniti o conclusioni, mentre i modi di dire sono essenzialmente metafore. I modi di dire sono locuzioni caratteristiche che quasi sempre non possono essere tradotte letteralmente: espressioni spesso riferite a fatti del passato, non più presenti nella coscienza dei parlanti. -
Il Grande Vajont
"Il Grande Vajont"""" è l'espressione con la quale i tecnici della Sade chiamavano l'enorme diga che il 9 ottobre 1963, con la frana del Toc e l'esondazione verso il paese di Longarone, causava quasi 1910 vittime. Questo volume, pubblicato nel 1983 e oggi completamente riveduto dagli autori dei vari saggi, rappresenta un inquadramento generale del problema-Vajont (dal punto di vista della cronaca, della legge, dell'informazione, della geologia); ma al tempo stesso non si esime dal levare un forte grido d'accusa nei confronti di una strage ormai dimenticata." -
Le montagne della discordia. Sei secoli di lotte confinarie tra la Valle dell'Agno e la Val Leogra (1291-1890)
Il libro narra le vicende legate alle lotte confinarie che per sei secoli hanno visto in opposizione le comunità della valle dell'Agno e della val Leogra. Una storia di contrapposizioni forti, che è stata ricostruita sulla base di documenti d'archivio che spaziano dal 1304 al 1890, conducendoci dall'epoca scaligera fino al Regno d'Italia, passando per le dominazioni veneziana, francese e austriaca. I protagonisti di queste vicende sono stati i comuni di Recoaro, Valdagno, Torrebelvicino e Schio, che si sono a lungo contesi il possesso delle montagne e il diritto al pascolo e al taglio del legname. La ricca mole di documenti giudiziari fornisce uno spaccato della conflittualità nella società rurale connessa ai problemi confinari e di utilizzo delle risorse. La strenua lotta per rivendicarne la proprietà portava non solo ad azioni condotte legalmente ma arrivava sino alla falsificazione di documenti. Gran parte delle vicende narrate ruota infatti sulla falsa Donazione scaligera del 1 ottobre 1327 a favore di Recoaro. -
Schedare gli italiani. Polizia e sorveglianza del dissenso politico: Verona 1894-1963
Il volume intende indagare i caratteri della sorveglianza sul dissenso nell'Italia contemporanea, a partire dall'analisi dei fascicoli personali dei sorvegliati politici nella provincia di Verona tra la fine dell'800 e i primi anni '60 del '900. Qual è il profilo politico, sociale, generazionale e di genere dei sorvegliati? Quali sono i motivi che portano alla schedatura e gli attori coinvolti in tale pratica? Come e perché variano nel tempo l'intensità e la durata della sorveglianza? Dalle risposte a questi interrogativi emerge come la storia della sorveglianza politica - della sua continuità e delle sue discontinuità - tenda a configurarsi attorno ai campi di significato che di volta in volta assume la categoria di sovversivo. I soggetti, le idee e i comportamenti che sono ritenuti potenzialmente in grado di sovvertire l'ordine pubblico e il sistema di potere vigente vengono fatti oggetto di un dispositivo di controllo e disciplinamento volto a eliminare il pericolo di una radicale e traumatica trasformazione. -
San Marco a Venezia
La visita della Basilica di San Marco è una tappa obbligatoria per tutti i visitatori di Venezia. La ricchezza e la varietà della sua decorazione e del suo arredo liturgico sono tali che non sono molti quelli che riescono ad orientarsi senza difficoltà in questo labirinto. Questa guida è stata scritta per chi sente il bisogno di sapere e, di conseguenza, di vedere di più. Essa infatti intende colmare la lacuna tra le guide concise e una sterminata bibliografia scientifica. -
Partigiani di pianura. Storia della Resistenza nel sudovest veronese
Il testo ricostruisce le vicende politiche e militari delle brigate ""Anita"""" e """"Italia"""", le principali formazioni partigiane che furono attive nel Sudovest della provincia di Verona, in una zona totalmente pianeggiante e assolutamente proibitiva per le intenzioni dei ribelli. Il volume dà risalto al contesto sociale e culturale nel quale maturarono le scelte di opporsi ai nazifascisti armi alla mano e analizza la società civile locale, complessivamente ostile alla prosecuzione della guerra fascista e capace di esprimere forme di altra resistenza. Prima ricerca sul periodo 1943-45 in riferimento al Sudovest scaligero, è una storia della Resistenza locale che - lontana da prospettive campanilistiche - collega le vicende del territorio ai più ampi scenari provinciale, regionale e nazionale."" -
Gli Estensi nell'Europa medievale. Potere, cultura e società
In questo numero di ""Terra e storia"""" le ricerche condotte da illustri medievisti gettano nuova luce sulla storia di una grande famiglia il cui nome è indissolubilmente legato alle più splendide stagioni culturali e politiche di città quali Ferrara, Modena, Reggio e naturalmente Este, da cui la stirpe trasse il nome. Un lignaggio aristocratico che estese la propria influenza grazie ad una accorta politica matrimoniale che gli permise di stringere vincoli vantaggiosi con altre casate potenti affermatesi sulla scena europea."" -
Oltre il declino l'unità. I dilemmi del sindacato italiano
Il sindacato attraversa uno dei periodi di minor ""appeal"""" della sua storia: declino degli iscritti e del consenso popolare (almeno secondo i sondaggi di opinione); ripiegamento della contrattazione, sempre più di tipo """"concessivo"""" e """"difensivo"""", come si usa dire in gergo; scarso seguito nella stampa e nei nuovi media; pochissima attenzione da parte di studiosi e intellettuali. In questo panorama depresso, il libro di Luigi Viviani costituisce una importante eccezione perché, non senza una buona dose di ottimismo della volontà, propone un impegnativo corpo a corpo con le strategie degli attuali leader sindacali, alla ricerca di una via di uscita dai vicoli ciechi in cui si dibatte il sindacalismo contemporaneo."" -
Paese perduto. La cultura dei contadini veneti. Il giro del torototèla
Il giro del torototèla è il secondo volume di Paese perduto. Nel disegno unitario dell'opera, esso tende a rappresentare il mondo contadino e la sua cultura, oltre che con l'espressione comune della parola, anche attraverso la canzone, la filastrocca e la battuta ironica, condensata nello spirito e nella forma dei soranòmi, delle nominàie, delle coionàie. Il torototèla, cantastorie modesto delle contrade della Bassa, ultimo ""trovatore"""" di una lunga catena di poeti questuanti, è il segno rappresentativo della parola povera legata al lavoro, alle cose, alla quotidianità, ma che ha dignità e forza per elevarsi a canto e a poesia."" -
Storia di Vicenza. Dalla preistoria all'età contemporanea
Vicenza non può vantare, nel suo percorso storico, dinastie signorili paragonabili a quelle dei Carraresi o degli Scaligeri, né una particolare propensione all'espansionismo territoriale. Tuttavia, nonostante si tratti di una realtà urbana in qualche modo defilata, è stata capace di notevoli imprese architettoniche ed economiche. L'economia vicentina, il vero filo rosso della sua storia, è stata costantemente vitale, potendo contare sull'attivismo dei suoi abitanti e sul loro spirito di intraprendenza, concretezza e sobrietà, a lungo sorretti da strutture ecclesiastiche saldamente radicate nel territorio. -
«Non era una donna, era un bandito». Rita Rosani, una ragazza in guerra
"Cosa pensò Rita, la giovane maestra ebrea dai capelli rossi, quando nel mirino del moschetto vide i nazifascisti venirle addosso? Perché era rimasta indietro a sparare, mentre gli altri partigiani, incluso il suo uomo, si erano dati alla fuga? Aveva forse saputo che il suo ex fidanzato era stato ammazzato ad Auschwitz? Non voleva più vivere nell'Italia avvelenata dalle leggi razziali? Una storia vera, piena di ombre, con domande cui nemmeno un processo per omicidio e una medaglia d'oro - l'unica, concessa a un'italiana morta in combattimento - riescono a dare risposta definitiva. Le vicende di Rita e dei due uomini della sua vita: """"Kubi"""", un triestino di origine polacca di cui l'autore trova le ultime appassionate lettere in Abruzzo in un palazzotto in rovina, e il colonnello Ricca, un reduce di Russia guascone e tombeur de femmes. Tre vite nella tempesta, nelle quali è impossibile non immedesimarsi."""" (Paolo Rumiz)" -
La laguna di Venezia. Ediz. illustrata
Viene riproposta una nuova edizione, in formato compatto, di questo volume dedicato alla laguna di Venezia, pubblicato per la prima volta da Cierre nel 1995 in coedizione con l'Unesco, ottenendo importanti riconoscimenti, tra cui il premio Gambrinus (edizione 1996, sezione ecologia). L'opera è il risultato della collaborazione di alcuni fra i maggiori esperti e studiosi della laguna, tra cui Denis Cosgrove, Pierre George ed Eugenio Turri, i cui contributi offrono un quadro completo di questo luogo, descrivendone i caratteri ambientali, i delicati meccanismi dell'organismo lagunare, le logiche che regolano il rapporto uomo e territorio, le meraviglie architettoniche e artistiche, e anche le impressioni che ne hanno ricavato viaggiatori, artisti e scrittori, nonché le urgenti problematiche degli anni recenti. Il tutto corredato da un corredo fotografico, con numerose immagini aeree, e da un testo introduttivo del poeta russo Joseph Brodskij. -
I delitti di Alleghe. Le verità oscurate
Nel 1933 ad Alleghe due fatti inquietanti mettono in subbuglio il paese: la morte di una cameriera dell'albergo Centrale, trovata in un lago di sangue con la gola tagliata da un colpo di rasoio la mattina del 9 maggio, e quella della giovane moglie del figlio dell'albergatore, trovata annegata nel lago la mattina del 4 dicembre. Dodici anni dopo, il 18 novembre 1946, due coniugi vengono uccisi a colpi di pistola nella notte nel vicolo La Voi. Nel luglio 1958 il colpo di scena: i carabinieri, ispirati da un articolo di Sergio Saviane, arrestano quattro persone, ritenute gli autori di una efferata catena di omicidi, ciascuno dei quali compiuto per nascondere il precedente. La vicenda verrà raccontata nel 1964 da Sergio Saviane nel libro ""I misteri di Alleghe"""" (Mondadori, ora Pilotto, Feltre). Toni Sirena ricostruisce i fatti, ancor oggi controversi, attraverso gli atti processuali, migliaia di pagine di verbali, testimonianze, perizie, interrogatori, confessioni, ritrattazioni."" -
Padova romana. Da Augusto a Teodorico
Da tempo gli autori di questo volume - uno storico e un'archeologa - si confrontano su argomenti di antichità. In particolare sulla storia di Padova, oggetto di riflessioni nel corso dei tanti incontri pubblici cui hanno dato vita presso i Musei Civici della città. A un primo volume dedicato alla storia della Padova protostorica segue ora questo sulla Patavium romana, raccontata lungo un arco cronologico che si estende dalla romanizzazione al crepuscolo del mondo antico. L'occasione per porre l'accento su questi temi è una ricorrenza importante: nel 2014 si celebra infatti il bimillenario della morte di Augusto, sotto il cui governo Patavium conobbe una particolare opulenza e vide riattualizzate, nelle parole di poeti e storici contemporanei, le origini dal sangue troiano che l'accomunavano a Roma. -
Verona romana
Il libro offre, in chiave divulgativa, un'introduzione agli aspetti storico-archeologici di Verona in età romana, dalla nascita dell'insediamento sul colle di San Pietro allo sviluppo di una città ritenuta ""grande"""" nell'antichità, fino al dominio goto di Teodorico; viene poi data attenzione ai temi del recupero e dello studio dell'antico dalla tarda età medievale e del reimpiego di elementi lapidei romani in molte zone della città."" -
San Zeno in Verona. Ediz. italiana e inglese
Cierre edizioni pubblica un volume di grande formato che, attraverso un appassionante percorso per immagini, vuole narrare la storia e, al contempo, mostrare le ricchezze artistiche del complesso abbaziale di San Zeno. Alternando inquadrature d'insieme e sguardi ravvicinati, che consentono di vedere per la prima volta dettagli spesso inaccessibili, il volume restituisce un ritratto inedito della basilica dedicata al santo patrono, simbolo di Verona. I testi di Tiziana Franco e Fabio Coden, docenti di Storia dell'Arte Medievale presso l'Università di Verona, danno conto dello stato attuale delle conoscenze e degli studi affiancando le magistrali fotografie di Basilio e di Matteo Rodella (BAMSphoto), realizzate, in molti casi, avvalendosi di piattaforme elevate e dell'elicottero. -
La Divina Commedia in dialetto veneziano da Dante Alighieri
Nel 1875 esce presso la Tipografia del Seminario di Padova una versione in dialetto veneziano della Divina Commedia. Scopo dichiarato del traduttore Giuseppe Cappelli è quello di ""rendere, per quant'è possibile, popolare un'opera astrusa [...] e dai pochi studiosi soltanto compresa, nonché ad agevolarne la intrinseca intelligenza"""". La traduzione di Cappelli permette anche al lettore di oggi di accostarsi nuovamente ai testi più illustri della nostra letteratura riscoprendo al contempo la ricchezza e il colore del dialetto veneziano."" -
Diario di un geografo
Queste pagine raccolgono una serie di prose e riflessioni scritte da Eugenio Turri, esploratore e geografo del paesaggio, a partire dagli anni '50 fino al 2005, anno della sua morte. Parte di esse sono state ispirate dagli ambienti familiari delle colline e dei monti del Veronese, dove l'autore era nato, parte invece dai paesaggi percorsi durante i suoi numerosi viaggi, soprattutto nelle zone aride dell'Asia centrale e dell'Africa. All'esplorazione dei luoghi geografici corrisponde in queste righe un'intensa indagine del paesaggio interiore, e l'osservazione scientifica si trasforma in profonda e sfaccettata riflessione filosofica sulla natura e sulla condizione umana.