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Napoleona. L'avventurosa storia di una nipote dell'imperatore
Napoleona Elisa Baciocchi, figlia di Elisa Bonaparte, era già da bambina una miniatura dello zio Imperatore: stessi lineamenti, stesso carattere collerico e prepotente. Cresciuta nell'assoluta fedeltà al mito napoleonico, nel 1830 si fece coinvolgere in un complotto ordito dai cugini Bonaparte, che mirava ad insediare il duca di Reichstadt (il figlio di Napoleone) a capo di un futuro Regno d'Italia. Di temperamento inquieto e insofferente, spesso preda della smania di viaggiare e fare ""affari"""", Madame Napoléon ebbe una vita errabonda e ricca di vicissitudini e contraddizioni. Quando nel 1848 Luigi Napoleone Bonaparte venne eletto presidente della Repubblica francese, per poi divenire imperatore con il nome di Napoleone III, lo raggiunse a Parigi, ma la vita di corte del Secondo Impero si rivelò inadatta a lei. Si ritirò allora nel Morbihan, in Bretagna, dove si dedicò con fervore a dissodare quelle terre desolate, e dove morì nel 1869, amata e rimpianta dalle popolazioni locali di cui era diventata un punto di riferimento. Tra le donne di casa Bonaparte spesso autoritarie, ma intelligenti e attive - Napoleona fu certamente una delle figure più forti e stravaganti: questo studio ne tratteggia la complessità e l'ambivalenza del carattere, oscillante tra arroganza e insicurezza, tra inconcludenza ed entusiasmo, fedele fino in fondo alla sua famiglia e al suo destino."" -
Gramsci e il problema storico della democrazia. Ediz. illustrata
Sulla base di una straordinaria crescita di attenzione che ha fatto di Antonio Gramsci l’autore italiano del XX secolo più studiato nel mondo, finalmente anche in Italia, dopo un lungo periodo di silenzio, si registra da alcuni anni una ripresa di interesse. In tale quadro assume un valore preciso la ripubblicazione di un classico degli studi gramsciani come il libro di Massimo L. Salvadori (apparso nel 1970, e riedito con modifiche nel 1973), con una sua Prefazione autobiografica, un capitolo aggiunto rispetto all’ultima edizione e un saggio introduttivo di Angelo d’Orsi, che ripercorre la “fortuna” di Gramsci dopo la sua morte. Nel libro, la lettura del pensiero gramsciano, in chiave di valorizzazione del “consiliarismo” e della presa di distanza dal “socialismo reale”, è anche una via per l’Autore per ragionare sulla democrazia in quanto tale, sui suoi limiti e le sue potenzialità. -
«Se fussero più ordinate, e meglio scritte...» Giovanni Battista Ramusio correttore ed editore delle Navigationi et viaggi
La raccolta Navigationi et viaggi curata da Giovanni Battista Ramusio uscì in tre volumi tra il 1550 e il 1559. L'intellettuale e uomo di Stato, amico e corrispondente del Bembo e di uomini di cultura di tutto il mondo noto, conoscitore di lingue antiche e moderne, finì per sovrapporsi o identificarsi con la sua stessa opera. Ma il ""Ramusio"""" è in realtà un'antologia di testi di origine, lingua e cronologia molto diversa; senza contare che accanto ai colti Vespucci e Verrazzano troviamo figure di formazione più modesta come Alvise da Mosto o Giovanni da Empoli. Questo studio, oltre a restituire individualità a un campione scelto di tali autori, indaga il ruolo di Ramusio come curatore testuale e correttore, il cui sforzo, tutt'altro che velleitario, è teso a garantire decoro linguistico e uniformità stilistica a un'opera che costituisce il testo di riferimento per la geografia europea e mondiale della seconda metà del XVI secolo, eppure sorprendentemente esclusa dal nostro canone letterario."" -
Scoperta e conquista di un mondo nuovo
Dieci anni dopo l'impresa compiuta da Cristoforo Colombo, Amerigo Vespucci, che durante i suoi viaggi aveva sentito pulsare nelle vene del mondo iberico la febbre esaltante della conquista dell'Atlantico, s'imbarca verso quel Mondo Nuovo che da lui prenderà nome. Dopo aver tracciato il suo profilo biografico e ricostruito l'ambiente dei mercanti italiani nella città andalusa considerata la porta verso il grande Mare Tenebroso ormai domato, il volume propone alcune letture di quella straordinaria avventura che segnò l'ingresso del quarto continente nella storia dell'Europa e dell'Occidente. Che connotazioni intellettuali assunse in quel tempo l'esperienza della Scoperta? Quali sono state le tappe più significative del cammino verso una sempre più completa rappresentazione dell'America nella cartografia del Rinascimento? Con quali moduli o invenzioni iconografiche la giovane arte della stampa ha cercato di far percepire ai suoi lettori la nuova articolazione delle conoscenze tra Vecchio e Nuovo Mondo? Come l'immaginario sociale ha rielaborato le notizie che giungevano d'Oltremare facendo dei nuovi possedimenti spagnoli una terra d'utopia o di maledizione? In che modo la giovane e ignota natura americana ha riconfigurato usi e costumi europei con le sue nuove piante e i suoi nuovi alimenti? Su questi interrogativi gli autori disegnano, da diverse prospettive, il quadro della ""novità americana""""."" -
Studi per le «Sorti». Gioco, immagini, poesia oracolare a Venezia nel Cinquecento
Francesco Marcolini, l'editore di Pietro Aretino e di Sebastiano Serlio, nella Venezia del primo Cinquecento era per tutti l'""ingegnoso"""" per i suoi interessi notori nel campo della meccanica e dell'ingegneria. Nel 1540 a queste competenze affiancò quella di autore, e pubblicò a suo nome Le sorti intitolate giardino d'i pensieri. L'opera, mentre sembrava assecondare una tradizione popolare mai sopita, in realtà offriva al lettore un libro-gioco che poco aveva a che fare con le ansie astrologiche e l'interrogazione dei destini individuali, e molto invece con la passione figurativa e combinatoria. Avevano collaborato all'iniziativa vari artisti, rimasti tutti nell'anonimato salvo l'autore del frontespizio, Giuseppe Porta, e un poeta, Lodovico Dolce, indicato però in cifra. Le ingiunzioni dell'Indice intervennero presto a troncare la vitalità di ogni occasione sortesca, anche non ludica. Ciononostante la fortuna delle immagini sarebbe stata vasta e protratta ben oltre il secolo. I saggi qui raccolti - che in questa collana si affiancano all'anastatica e al tomo dedicato all'edizione delle terzine - approfondiscono la figura dell'autore, illustrano le caratteristiche tecniche dell'iniziativa tipografica e ne ripercorrono le vicende editoriali, si interrogano sui rapporti con la tradizione filosofico-astrologica e sulla fortuna del genere, sull'apparato iconografico, sulla società che in esso si rispecchiava e sulle regole allora prodotte in materia di gioco e astrologia."" -
Parole e temi del romanzo medievale
II ""Tristan"""" di Béroul, Chrétien de Troyes, il """"Piramus"""" e """"Tisbé"""": sono alcuni dei titoli e degli autori dei romanzi medievali più conosciuti. Questo libro, con contributi di vari specialisti della materia, ne analizza le trame e gli intrecci, mettendo in luce le continuità e le discordanze di un genere letterario che - grazie all'uso delle lingue volgari e mettendo in campo personaggi come Lancillotto o Tristano - ebbe larghissima diffusione e riscosse un enorme successo presso la società feudale."" -
Pavia città regia. Storia e memoria di una capitale medievale
Pavia divenne capitale del regno italico nel VI secolo e mantenne tale prerogativa per tre secoli - dall'età longobarda a quella ottomana - nei quali il ruolo di capitale e residenza dei sovrani ne caratterizzarono profondamente le vicende urbanistiche, ecclesiastiche e culturali. Costituirono anche il nucleo dei successivi privilegi di Pavia in età comunale e all'epoca di Federico Barbarossa, che trovò in Pavia la base operativa e un fedele alleato nel confronto ideologico e militare con Milano. Un revival degli antichi fasti si ebbe con la conquista - nel 1359 - da parte dei Visconti, che si dichiaravano legittimi discendenti ed eredi dei re longobardi e promossero nella città una vasta opera di rinnovamente edilizio e culturale. -
Il Mediterraneo delle città. Scambi, confronti, culture, rappresentazioni
«Cuore di un mondo umano assai più vasto dei suoi immediati contorni», «complesso di mari» la cui «storia non è separabile dal mondo terrestre che l’avvolge» – come scriveva Fernand Braudel – il Mediterraneo è tante realtà insieme: è un insieme di paesaggi e di città; è geografia, storia, simbolo, metafora. Di questo mondo multiforme e poliedrico, i saggi qui raccolti hanno scelto di privilegiare l’osservazione delle realtà urbane, attraverso la quale è possibile cogliere le specificità e differenze, le discontinuità e fratture, ma anche le dinamiche di interazione reciproca, i processi di integrazione ed esclusione, e, soprattutto, comprendere le elaborazioni e rappresentazioni collettive dell’“altro”. Sempre sulla scorta braudeliana, protagoniste di questo tentativo di lettura dei contesti urbani mediterranei sono le due discipline tradizionalmente impegnate a decifrare le strutture territoriali: la geografia e la storia, che mai come in questo caso rivelano le loro profonde interconnessioni e interdipendenze. All’interno di questa prospettiva si è tuttavia cercato di presentare una pluralità di approcci e punti di vista per dare conto della complessità dello scenario analizzato, ma anche nell’intento di offrire spunti di riflessione e confronto e di proporre nuove categorie interpretative. -
Linguaggi politici nell'Italia del Rinascimento
Studiosi del tardo Medioevo e del primo Rinascimento cercano di mettere a fuoco il denso nodo concettuale dei linguaggi politici e di indagarne le implicazioni, sulla base di due direttrici fondamentali. Da un lato l'abbandono del terreno esclusivo dei ""grandi autori"""", dei testi prodotti da umanisti e filosofi, e l'allargamento a quello spettro di fonti che per convenzione sono definite """"pragmatiche"""" - capitoli, gravamina, arenghe, missive, statuti, testimoniali, atti notarili. Dall'altro, un'attenzione particolare per le circostanze d'uso del linguaggio, per le finalità che si proponevano di conseguire i soggetti che consapevolmente lo impiegavano: da qui l'importanza dei contesti sociali in cui le idee prendevano corpo, dell'indagine sui rapporti tra gli autori o produttori di testi e i loro destinatari."" -
Ordine e trasgressione. Un'ipotesi di interpretazione tra storia e cultura
Sul frontespizio dell’Instauratio magna di Francis Bacon un vascello dalle vele gonfi e sta per spingersi nel mare aperto oltre le leggendarie colonne d’Ercole, varcando così la soglia del mondo conosciuto. L’immagine è emblematica di come la cultura scientifica moderna e la sua promessa di progresso si configurino secondo la logica del plus ultra. Prendendo spunto dal più recente dibattito nelle Kulturwissenschaften dell’area tedesca e dal rinnovato interesse per la filosofia di Michel Foucault, i saggi raccolti in questo volume intendono promuovere un confronto interdisciplinare sull’ipotesi che la dialettica di “ordine” e “trasgressione”, al di là della sua fortuna pressoché universale nella storia culturale europea, moduli la percezione e la categorizzazione di ciò che inquadriamo come la nostra “realtà”. Applicata a svariati campi d’indagine come l’architettura, la letteratura greco-antica e la storia moderna, la chiave di lettura proposta privilegia un modello di ricerca che non si limita a ricostruire la storia événementielle, ma che sulla base dello stretto rapporto tra storia e cultura si interroga in maniera critica sui propri concetti di riferimento. -
La conquista spirituale. Studi sull'evangelizzazione del Nuovo Mondo
La scoperta del Nuovo Mondo offrì all'Europa l'inattesa possibilità di realizzare una ""conquista spirituale"""" che aprì interrogativi epocali. Come condurre l'immensa opera di conversione alla fede cattolica di popolazioni, che per secoli avevano vissuto nell'ignoranza dell'annuncio cristiano e fuori dai confini della Chiesa? Quale linguaggio parlare a genti che venivano percepite infinitamente lontane non solo geograficamente ma anche per culture e credenze religiose caratterizzate da valori giudicati inferiori e """"selvaggi"""" rispetto a quelli che strutturavano l'identità e la coscienza cristiana? Come evangelizzare gli indios in un contesto di conquista armata e di dominazione coloniale? Come rispondere alla sfida di coniugare non solo la liberazione spirituale dal peccato, ma anche quella temporale dalla servitù, dall'oppressione e dalle violazioni della dignità umana che accompagnavano la conquista materiale? Il volume vuole dare una risposta a queste domande analizzando le esperienze concrete in Messico, Perù e Brasile: un quadro complesso, che mostra come dal versante europeo nacque l'esigenza di una nuova teologia e di una visione della Chiesa depurata da ogni compromissione con il potere; dal versante indigeno, come si produssero forme di ibridazione culturale e di cristianizzazione dell'immaginario sociale."" -
Bibliografia gramsciana ragionata. Vol. 1: 1922-1965.
Chi studia o soltanto legge Gramsci oggi in Italia non può prescindere dalla sterminata letteratura critica sul suo pensiero accumulatasi nelle più diverse lingue e culture in ogni area del mondo. La produzione di studi, ma anche di edizioni, traduzioni, e materiali diversi, è diventata un fiume impetuoso, con un eccezionale crescendo culminato nel 2007 in occasione delle celebrazioni commemorative del settantesimo della morte, quando il mondo della cultura, accademica e militante, quello della scuola, e le istituzioni ufficiali di un gran numero di Paesi si sono impegnati a ricordare degnamente la figura e l'opera di questo sardo schivo, che trascorse in prigione gli anni decisivi della sua vita. Oggi quello di Gramsci è un nome noto a moltissimi: studiosi, in primo luogo, ma anche appassionati, e un pubblico vario, che talora nulla hanno a che fare con la tradizione comunista, con il marxismo, o con la stessa storia italiana. Dati ufficiali dell'Unesco ci dicono essere questo autore tra i più pubblicati, studiati e tradotti nel mondo. Da queste premesse nasce l'impegno della Fondazione Istituto Gramsci di pubblicare questa Bibliografia Gramsciana Ragionata (BGR) in tre volumi, dei quali esce ora il primo, dedicato agli anni compresi tra il 1922 e il 1965. -
La chiesa della regina
Il libro è uno studio sulla chiesa dell'Incoronata, una delle più notevoli del Trecento napoletano anche per i suoi affreschi, tra i pochi sopravvissuti del medioevo partenopeo. La chiesa venne fatta edificare dalla regina Giovanna I d'Angiò in un raro momento di serenità politica, ed è l'unica impresa architettonica da lei promossa. Fu concepita come una grandiosa operazione di rilancio di immagine della stirpe angioina con un risultato di grande originalità e complessità: dalle scelte artistiche alla promozione di un ospedale annesso alla chiesa; dalla ripresa dei simboli della memoria dinastica al ciclo pittorico di Roberto di Oderisio, uno dei protagonisti dell'arte campana del Trecento. -
Storie di una pieve del Valdarno. San Romolo a Gaville in età medievale
Nelle vicende di una pieve della campagna medievale è possibile leggere in controluce le dinamiche politiche, gli intrecci dei poteri, i conflitti tra le forze coinvolte nel territorio. Questo è il filo conduttore del volume dedicato alla pieve di San Romolo a Gaville (Figline Valdarno) dal X secolo fino alle soglie dell'età moderna. -
Il libro religioso in Italia nell'età moderna e contemporanea. Studi e ricerche
Il filo rosso che lega questi saggi di Pietro Stella è la comune accentuazione dell’importanza storico-documentaria del libro religioso, che vanta una produzione abbondantissima in età moderna fino alle soglie dell’età contemporanea. I temi presi in considerazione riguardano alcuni filoni significativi di questa letteratura, dalle edizioni di testi biblici e patristici ai catechismi, dai testi agiografici a quelli devozionali, dalla stampa di genere apocalittico a quella che testimonia la presenza di posizioni minoritarie di filoebraismo nell’Italia ottocentesca. Un particolare significato assumono in diversi saggi le traduzioni e gli influssi dottrinali di opere francesi, che, pur censurate e viste con diffidenza, passano spesso i loro messaggi religiosi sotto il velo dell’anonimato e attraverso citazioni in testi non sospetti, fino a diventare fonti di documenti ufficiali, come il catechismo di Pio X. -
Il catastico verde del Monastero di S. Giustina di Padova
Il ventiquattresimo volume della collana ""Fonti per la storia della Terraferma veneta"""" si rivolge alla storia di Padova e ad una delle sue istituzioni ecclesiastiche più prestigiose e rappresentative, il monastero benedettino di Santa Giustina."" -
Rubare le anime. Il diario del rapimento di Anna del Monte, ebrea romana
Come si difende il diritto alla libertà di fede e alla propria identità contro i tentativi di conversione forzata? Anna del Monte, giovane ebrea romana appartenente a una ricca e colta famiglia del Ghetto, strappata ai genitori e rinchiusa a forza a metà Settecento nella Casa dei catecumeni per indurla a convertirsi, ha lasciato una straordinaria e rara testimonianza della sua esperienza drammatica e della fiera opposizione ai tentativi di farle accettare il battesimo e di ""rubarle l'anima"""". Astuzia, cultura, capacità di rispondere anche sul piano dottrinale agli argomenti che dovevano intaccarne la fede, rivendicazione instancabile della propria identità ebraica e perfino coraggio fisico sono le risorse messe in campo dalla giovane per riuscire a resistere e a ritornare libera alla famiglia e alla sua comunità. Storia individuale di una donna fuori del comune, il suo diario della prigionia rivela anche uno squarcio drammatico della lunga e difficile storia dei rapporti tra ebrei e cristiani, narrando con grande potenza stilistica una vicenda di sopraffazione della coscienza e della libertà personale che tuttavia porta fino a noi il messaggio positivo della forza della ragione e della possibile reciproca, rispettosa, acccttazione. Esso si rivela dunque di impressionante attualità nel richiamare alla riflessione i temi della libertà di espressione e del rispetto dei diritti umani, ivi compresa la scelta religiosa altrui."" -
Un destino reversibile. Mafia, antimafia e società civile a Palermo
Nel nome della lotta alla mafia, e alla corruzione politico-affaristica che sta dietro di essa, si sono evidenziate nuove soggettività, nuove passioni, nuove forme di comunicazione politica Grande merito degli Schneider è quello di prendere insieme in considerazione sia l’azione che la reazione. Qui sta l’interesse del libro, qui sta la sua originalità. Già in passato, ci ricordano i nostri autori, la Sicilia aveva vissuto la dimensione dilacerante del conflitto sociale, politico e culturale. Già in passato le lotte per la terra e del movimento contadino si erano proposte come l’alternativa al sistema di potere di cui la mafia ha sempre fatto parte. Ma gli sviluppi recenti della battaglia entrano nel nucleo centrale della questione siciliana, nel momento stesso in cui il mondo variegato delle associazioni e dei movimenti antimafiosi ha provato a dar forma dal basso a una società civile consapevole, informata, battagliera. Il pezzo di Sicilia su cui si incentra l’analisi dagli Schneider è cambiato e tuttora cambia. È pensabile che cambino di segno, da negativo a positivo, gli stessi tratti di fondo della cultura regionale? Il titolo originale del lavoro è Reversibile Destiny. La risposta dei nostri autori è dunque positiva: quei caratteri possono essere rovesciati. [... quello degli Schneider] alla fine resta sì uno sguardo esterno, ma nel senso migliore. Il lettore italiano, che pure sta dentro, scoprirà eventi ignoti o semplicemente troppo presto dimenticati della sua stessa storia, e teorie atte a spiegarli [...] -
Dante, Guido e Francesca. L'amore nel V canto dell'Inferno
La suggestiva ipotesi proposta da Gennaro Sasso è che Dante abbia costruito la figura di Francesca da Rimini spirandosi alla teoria dell'irresistibilità dell'amore esposta da Guido Cavalcanti in ""Donna me prega"""": da questo punto di vista, la condanna di Francesca va dunque interpretata come una critica radicale dei concetti svolti nella grande canzone cavalcantiana, che Dante respinge con nettezza."" -
Gli ismi della politica. 52 voci per ascoltare il presente
Questo libro vuole essere una bussola per orientarsi tra gli ""ismi"""" della politica: idee, movimenti, tendenze. Ne vengono proposti cinquantadue, da Anarchismo a Liberalismo, da Fascismo a Marxismo, da Comunismo a Terrorismo, da Fondamentalismo a Laicismo, da Antiamericanismo a Pacifismo. Affidati a studiosi e studiose di tre generazioni, sono trattati in chiave teorica, empirica e storica, ma con l'occhio attento all'attualità. Quasi un breviario (laico) per l'anno, redatto in modo rigoroso, ma comprensibile anche dai non specialisti, in grado di dare - a politici, giornalisti, studiosi, studenti e al pubblico immenso dei cittadini - gli strumenti per orientare meglio le scelte politiche che compiamo ogni giorno. Giacché anche se noi """"non ci interessiamo di politica"""", è la politica a interessarsi di noi.""