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L' universo di Hitchcock
Questo saggio è un perfetto esempio dì cosa sia in grado di fare i! filosofo sloveno Slavoj Zizek quando può mescolare a piacimento gli ingredienti che gli sono più congeniali: psicoanalisi, cinema e filosofia. Attraverso l'analisi di uno dei più famosi film di Hitchcock, ""Psycho"""", Zizek espone mirabilmente le differenze che dividono usi approccio estetico moderno da uno post-moderno: mentre l'arte moderna è semplicemente shockante per il pubblico, quella postmoderna comprende in sé tutte le possibili interpretazioni che essa stessa mette in moto. La riflessione su Hitchcock diventa così al contempo auto-riflessione, considerazione critica e messa in discussione continua dei paradigmi che sorreggono le teorie estetiche, In una sorta di strabismo continuo, soggetto e oggetto della riflessione non cessano di scambiarsi di posto e di cancellare la distanza che li separa."" -
Comunismo e revisionismo in Italia. Testimonianza di un militante
Bruno Fortichiari, testimone diretto e protagonista della nascita del Partito Comunista in Italia, racconta – in un’Intervista curata da Luigi Cortesi e in una serie di Appunti per la storia della sinistra comunista milanese – un pezzo di storia operaia della prima metà del Novecento. Si tratta di una delle poche ricostruzioni (se non l’unica) della politica comunista in Italia che proviene dall’interno del gruppo dirigente del 1921-23 e che non si schiaccia sulla posizione ufficiale del gruppo che ha prodotto la degenerazione stalinista del partito, ma neppure si propone di parlare soltanto a qualche militante ben selezionato. La nuova edizione di questo testo (curata dall’Archivio Bruno Fortichiari) è un tentativo di conservare traccia – a disposizione delle nuove forze antagoniste al sistema capitalista – di figure del movimento operaio italiano che, come Bruno Fortichiari, non appartengono all’iconografia classica né della storiografia accademica né di quella “democratica”, ma rientrano a pieno titolo nella tradizione di una prassi politica di classe. -
L' irrazionale
Ció che emerge dalla esplorazione di questo libro, sullo sfondo della descrizione dell'ascesa di un modello di razionalità potentissimo ma anche estremamente arrogante, è in un certo senso il volto femminile, scuro, magmatico della conoscenza, quello che l'irrazionale ci rivolge e da cui, proprio nel tempo delle devastazioni sempre più accanite che una ragione senz'anima produce nell'esperienza dell'uomo e del mondo, occorre farsi nutrire e sostenere. Una necessità di riscoperta non ingenua, ma avvertita e puntigliosa, filosoficamente sorvegliata, del volto dei saperi catalogati talora frettolosamente come irrazionali, del loro messaggio profondo, della loro tessitura complessa e stratificata, dalle religioni alle fonti magiche e sapienziali, fino alla riflessione esigente e problematica di filosofi come Schopenhauer, Nietzsche e Kierkegaard, Bergson e Heidegger, è quella che, con una sicurezza mai presuntuosa, semmai con la tortuosità di un'interrogazione ripetuta e incalzante, l'autrice ci invita a fare. -
Epistole italiane
Questo libro raccoglie in un testo unico le lettere d'introduzione - le Epistole proemiali - che Giordano Bruno dispose quale premessa ai propri dialoghi italiani. Tramite queste lettere il pensatore nolano intendeva fornire una chiave di lettura e di spiegazione facilitata al complesso materiale teoretico, che avrebbe successivamente sviluppato ed esposto nella propria opera filosofica. Volumi di difficile comprensione - come la ""Cena de le Ceneri""""; """"De la Causa, Principio e Uno""""; """"De l'Infinito, Universo e mondi""""; """"Spaccio de la Bestia trionfante""""; """"Cabala del Cavallo pegaseo""""; """"De gli Eroici Furori"""" - avrebbero così trovato una guida per una corretta interpretazione. La presente raccolta delle lettere introduttive ai testi bruniani, cerca di tracciare - dopo uno studio preliminare dell'intero corpus dei Dialoghi Italiani - una linea interpretativa unitaria, di analisi e commento, fornendo in tal modo quella guida auspicata e cercata dallo stesso filosofo nolano."" -
Ascoltami attentamente. Voci e parole per raccontare l'adozione
Questo libro costituisce una raccolta di voci per raccontare, dal punto di vista delle emozioni, l'esperienza dell'adozione. -
Possibilità dell'io. Il cogito di Descartes e un dibattito contemporaneo: Heidegger e Henry
Che cosa intendiamo quando diciamo: cogito ergo sum? - Penso, esisto in quanto pensante. E questa è l'unica cosa di cui per Cartesio, uno dei più grandi pensatori della nostra tradizione occidentale, non è mai possibile dubitare. Si tratta, in effetti, di una tesi fondamentale che appartenendo alla storia del Seicento ha vantato in tempi più recenti forse il primato dell'uso/abuso di una formula filosofica perfino a mo' di slogan, pur vantando nel contempo una chiarezza intuitiva solo apparente. E per questo che il cogito di Cartesio appartiene anche al pensiero contemporaneo: per l'interesse e la problematicità suscitati dall'idea che la prova della nostra esistenza consiste nella nostra capacità di pensiero. Si intuisce come qui siano implicate molte questioni, filosofiche e culturali, legate in primo luogo alla natura dei rapporti fra il pensiero e l'azione, la mente e il corpo. Ma che ci portano presto a interrogarci sull'opportunità di un cambio di prospettiva rispetto a una teoria della certezza incontrovertibile della presenza di sé a se stessi. Infatti, l'essere capaci di pensiero è una possibilità dell'io che consente altre vie interpretative e che mette qui in gioco due voci filosofiche contemporanee - Heidegger e Henry - per poi invitare a pensare una teoria dell'autocoscienza che non consacri l'io come principio di tutte le cose, né perciò del mondo, della verità, del senso. -
Culture nazi? La tentation létal des intellectuels du XX Siècle-Cultura nazista? La tentazione degli intellettuali del Novecento.. Ediz. bilingue
Le ralliement à la politique meurtrière du nazisme de la part de plusieurs penseurs incontournables comme Martin Heidegger ou Carl Schmitt reste aujourd’hui à penser. Les discours et les interrogations à l’égard de ce fait indéniable et "" scandaleux """" ne cessent pas de proliférer : pour cette raison, il faut à tout prix soustraire le traitement de ce sujet au journalisme policier et à la censure moralisatrice, qui ne s’attaquent aux égarements de la pensée radicale que pour jeter le marque du scandale sur la pensée elle-même. Les enjeux réels soulevés par ce sujet sont multiples : d’abord, la signification et la valeur de la radicalité dans la exercice de la pensée deuxièmement, l’ """" essence """" de l’Etat National-socialiste et de sa politique exterminatrice enfin, les liens de notre présent avec l’âge des exterminations de masse. Tout cela peut être traité à partir de l’étude des tentations létales qui unirent plusieurs représentants de la pensée et du savoir au destin du cauchemar bio-politique national-socialiste. Il ne s’agit que de traiter ces enjeux au-delà des scandales préfabriqués, en essayant de comprendre si la radicalité intellectuelle recèle-t-elle une complicité structurelle avec l’horreur et les catastrophes, et quelle place faut-il attribuer à la rationalité économique et scientifique dans les pratiques génocidaires du nazisme. Par là, on pourra (du moins, espérons-le) jeter un peu de lumière sur le jeu entre radicalité et aveuglement qui est inhérent à toute pensée guidée par la """" passion du réel """" – ce qui aidera peut-être à reconnaître les dangers qui habitent notre présent, non pas à cause d’un excès de radicalité, mais plutôt à cause de l’emprise étouffante d’une passion meurtrière pour la normalisation. L’adesione alla politica omicida del nazismo da parte di numerosi pensatori indispensabili come Martin Heidegger o Carl Schmitt resta a tutt’oggi materia di riflessione. I discorsi e gli interrogativi su questo fatto innegabile e ‘scandaloso’ non cessano di proliferare: perciò, è necessario sottrarre il trattamento di questo tema al giornalismo poliziesco ed alla censura moralizzatrice, che si occupano degli sviamenti del pensiero radicale solo per gettare il marchio dello scandalo sul pensiero stesso. Le poste in gioco reali di questo tema sono diverse: innanzitutto, il senso e il valore della radicalità nell’esercizio del pensiero; in secondo luogo, l’“essenza” dello Stato Nazional-socialista e della sua politica sterminatrice; infine, ciò che lega il nostro presente all’epoca degli stermini di massa. Tutto ciò può essere trattato a partire dallo studio delle tentazioni letali che unirono numerosi rappresentanti della cultura e del sapere al destino dell’incubo bio-politico nazional-socialista. Si tratta soltanto di trattare queste poste in gioco aldilà degli scandali prefabbricati, cercando di capire se la radicalità intellettuale nasconda una complicità necessaria con l’orrore e la catastrofe, e che posto riservare alla razionalità economica e scientifica nelle pratiche genocidarie del nazismo. In tal modo, si potrà (o almeno speriamo) fare un po’ di luce sul gioco tra radicalità e accecamento inerente ad ogni pensiero guidato dalla “passione del reale” – ciò che forse contribuirà... -
La questione della brocca
Che cosa è una cosa? Circondati, talvolta assediati dalle cose, usiamo volentieri il termine ""cosa"""" per parlare d'altro, dimenticando proprio quel che fa di una cosa una cosa (ad esempio, di una brocca una brocca). Quattro grandi filosofi del Novecento provano qui a ricordarcelo. Ragionando di vasi, di brocche, di manici, Simmel e Bloch, Heidegger e Adorno ci offrono quattro casi esemplari di quel ritorno alle cose stesse che è stato non solo la parola d'ordine di un movimento filosofico particolare, la fenomenologia, ma anche un complessivo orientamento del pensiero contemporaneo verso l'esperienza nella sua vivente corporeità: un'esigenza urgente di concretezza che non significa cedimento all'empirismo, ma piuttosto delicata empiria, scrupolosa dedizione agli oggetti, infaticabile svelamento dei loro infiniti strati di senso. Il lettore può sperimentare qui quattro diversi stili, profondamente affini ma anche irriducibili nelle loro peculiarità, con cui la filosofia è tornata ad accostarsi ai molteplici sensi delle cose: a partire dal senso estetico, quello che in primo luogo e originariamente ci dischiude l'oggetto in quanto cosa della percezione e dell'immaginazione, aprendoci al mondo."" -
Studi sulla poetica di Aristotele
Approfondire i temi trattati da Aristotele nella ""Poetica"""" non è un'impresa facile, perché il testo ci è pervenuto mutilo e in una redazione spesso sintetica o abbozzata. Condotta con un talento teoretico che sa coniugare un'accesa passione polemica a un vigile rigore filologico, la ricerca dell'autore assolve brillantemente a quest'impresa e porta un contributo prezioso all'interpretazione dell'idea fondamentale dell'estetica aristotelica e, più in generale, di tutta la riflessione antica sul bello e sull'arte."" -
Nomi comuni. Esplorazioni di filosofia morale
La nostra esperienza morale sembra essere sempre più frammentata, mentre i nostri codici etici sono divenuti problematici, aperti a revisioni, talvolta così profonde, da rendere l'idea di una lettura lineare della nostra moralità qualcosa di sorpassato. L'azione morale e la conoscenza etica assomigliano così all'esplorazione di un territorio parzialmente sconosciuto. Quelle che vengono offerte in questo volume sono, appunto, esplorazioni di alcuni arcipelaghi concettuali - calcolo, comunità, eguaglianza, minaccia, progresso, regole - della filosofia morale. Non offrono una visione conclusiva dei problemi che indicano, se mai questo è possibile, ma intendono convergere tutte su una idea che, per quanto sullo sfondo, è centrale, ossia che l'esperienza etica viene da noi percepita come un'unità narrativa: un'unità frastagliata, talvolta addirittura difficilmente componibile, della quale ci sono sconosciuti i confini e della quale intravediamo spesso solo vaghi contorni, ma che non possiamo fare a meno di pensare e ripensare, asintoticamente, come unità. -
Trattato filosofico sulla libertà. Etica della persona e teoria dell'agire
Un ""trattato"""" su uno dei temi fondamentali della filosofia: la """"libertà"""", analizzata in modo sistematico e in prospettiva etico-antropologica, pur non mancando considerazioni di carattere psicologico, teologico e giuridico. Concepita la libertà come """"essenza della coscienza spirituale"""" e come """"autodeterminazione razionale del volere"""", vengono analizzate le classiche questioni dell'arbitrio e del valore, dei condizionamenti e della responsabilità, del bene e del male, del rapporto fra intenzione e azione. Domina l'intero svolgimento il connubio verità/libertà, sia in riferimento alla concretezza della persona, e sia in riferimento all'Assoluto come orizzonte fondante l'umana esistenza."" -
Come si strappa il cuore
“L'opera di Karel Šiktanc sorge nel contesto della poesia ceca del dopoguerra dall'ethos della lirica leggendaria, così come fu coltivata da Jaroslav Seifert, Vladimír Holan o František Halas...” (Marie Langerová). “L’eccezionale musicalità e la sensibilità ritmica, la ricca strumentazione sonora e l’impiego creativo del materiale lessicale, danno alla poesia di Šiktanc una grande intensità eufonica che sovente fornisce l’unica chiave di lettura...” (Gertraude Zand). “La sempre maggiore presa di distanza dal regime manipolatore dei destini degli uomini trova impulso e sostegno nell'attaccamento di Šiktanc alla regione della Boemia centrale, alla sua tradizione e al suo stile di vita (...) essi però non sono puro strumento, ma spesso si arricchiscono di significati emotivi, metaforici e simbolici” (Miroslav ?ervenka). -
Mito, immagine e forma nell'estetica di Enzo Paci
La ricostruzione della prospettiva estetica di Enzo Paci lascia emergere una “filosofia dell’arte” che può essere ricompresa in una teoria della percezione e dell’esperienza estetica. Per Paci l’opera d’arte non è che la realizzazione compiuta e oggettivata della forma estetica, il cui inizio è nell’immagine e nel mito. L’immagine, termine medio “tra l’esistenza e lo spirito”, dà ragione della differenza fra un confuso sentire e la percezione che contiene in sé, come lo schema kantiano, una sua “razionalità”, un’inclinazione verso la forma, quindi verso la conoscenza o l’espressione artistica. Il mito, che Paci lega, con Vico, alla prima immagine corporea, è riaffermato nella sua valenza di imprescindibile forma simbolica, ma anche ripreso alla luce della temporalità relazionistica: si rivela così ancora funzionale, strumento orientativo per l’esistenza umana non solo sul piano conoscitivo, ma anche sul piano etico come apertura e progetto verso il futuro. Se immagine e mito, in quanto vanno al di là del nudo e immediato esistere, si pongono sul piano della trascendenza, la forma è alla base della vita dell’uomo e della natura, anch’essa portatrice di simboli. È uno degli aspetti più originali della teoria di Paci che fonda sull’organicismo la necessità del ritorno alle “cose stesse” nell’orizzonte della Lebenswelt. L’arte, dovendo rappresentare “l’idea nel senso”, può essere resa solo in una determinata forma, la cui riuscita è affidata ad una raffinata padronanza dei mezzi tecnici. Tuttavia non deve essere il campo del puro gioco formale, e lasciarsi irretire dalle possibilità della tecnica, ma conservare la memoria del precategoriale. Negli autori più significativi del Novecento (Proust, Mann, Rilke, Eliot, Valéry) Paci ritrova l’eco dell’intenzionalità husserliana tesa verso un nuovo “umanismo”. -
Bhishma. Vivere e morire secondo il Mahabharata
Nel più vasto poema epico dell'umanità, il ""Mahabharata"""", la figura del condottiero Bhishma occupa un posto centrale. I suoi insegnamenti descrivono una filosofia in azione applicabile, anche e soprattutto oggi, ai diversi casi della vita. Coraggioso, leale, memore dell'aspetto spirituale di ogni azione, Bhishma combatte con equanimità e distacco, consapevole che il più grande campo di battaglia è nascosto nella propria niente. In questo libro dallo stile agile, ricco di aneddoti e dialoghi, Swami Veda Bharati apre al lettore lo scrigno del Mahabharata e rende possibile ammirare il tesoro di una saggezza senza tempo in cui lo straordinario Bhishma risplende, nella vita come nella morte. In appendice compare la traduzione dal sanscrito del """"Re degli Inni"""", una composizione poetica inclusa nel sesto libro del Mahabharata, che raccoglie gli insegnamenti di Bhishma morente."" -
Episteme. Un laboratorio dei saperi e delle pratiche educative nella scuola superiore. Vol. 1
Episteme, ovvero il sapere scientifico. Abbiamo scelto questo antico termine per indicare un vero e proprio laboratorio dei saperi e delle pratiche educative. E un simbolo, il labirinto delle monete di Creta. Perché questo simbolo? Il labirinto è un problema, rappresenta infatti la ricerca dell’unico percorso che conduce a una meta, la quale può essere: all’esterno del labirinto (in tal caso l’abilità consisterà nell’attraversare il labirinto uscendo dalla parte giusta); al centro del labirinto (da dove poi si può uscire ripercorrendo a ritroso il cammino percorso). Quest’ultimo è il caso del labirinto di Creta, che nella sua iconografia tradizionale è unicursale, ovvero è un falso labirinto, consistente in una sola strada tortuosamente aggrovigliata, del tutto priva di biforcazioni o incroci: non è possibile perdervisi, perché non ci sono alternative o scelte. Il significato della parola “labirinto” sembra richiamare un luogo nel quale ci si perde per via delle molte strade alternative. Questo significato è coerente con il nostro: un percorso lungo, tortuoso e ineluttabile verso una meta definita, che non si sa se sia buona o cattiva. Forse, una volta raggiunta la meta, scopriremo che i nostri problemi sono appena iniziati. -
In contrattempo. La pittura malgrado tutto
Questo libro non è semplicemente un saggio di estetica o di teoria delle arti dedicato alle sorti della pittura nel contemporaneo, né è il solito catalogo di opere visive introdotte o ""presentate"""" da autori dediti alla pratica logico-verbale. È, invece, la testimonianza di un incontro tra alcune voci dell'interrogazione filosofica contemporanea europea e alcuni protagonisti attuali del fare artistico italiano, in particolare pittorico. È il concreto esempio di un confronto tra la prassi filosofica e la prassi artistica, nel rispetto della loro invalicabile distanza. I pittori protagonisti, con le loro opere, del dialogo sono: Italo Bressan, Francesco Correggia, Pietro Finelli, Silvestro Lodi, Lello Lopez, Salvatore Lovaglio, Franco Marrocco, Marco Pellizzola, Nicola Salvatore (intervistati da Valeria Tassinari). Gli autori dei saggi teorici sono: Massimo Donà, Félix Duque, Romano Gasparotti, Vladimir Gradev, Gabriele Perretta, Carlo Sini, Vincenzo Vitiello."" -
Simplegadi. Vol. 27: Sentieri di mezzo. Tra Occidente e Oriente.
Nell'intento di proseguire sulla strada del dibattito interculturale, i saggi proposti in questo numero di Simplegadi rispondono a diverse esigenze. Da un lato, si è inteso dare spazio a contributi che permettessero di affrontare argomenti diversi, in modo tale da rendere conto della varietà di approcci e della pluralità di voci che costituiscono una ricerca dialogica e interculturale in senso ampio: per questo gli argomenti trattati spaziano dalla storia della filosofia alla linguistica, da tematiche filologiche e problemi di traduzione a confronti tra autori e proposte filosofiche di differenti tradizioni. Dall'altro, il comune denominatore di questi stessi saggi è rappresentato proprio dal costante confronto con l'esteriorità filosofica, linguistica, culturale - che innerva necessariamente ogni pensiero che si voglia aprire alle tensioni del presente. In questo numero l'esterno, l'altro, lo straniero è costituito in particolar modo dalle tradizioni di pensiero di India, Cina e Giappone. Senza voler ridurre ogni forma di confronto a un esercizio accademico e logico-argomentativo, ma cercando il più possibile di preservare la novità e la sorpresa dell'incontro con il diverso, i contributi di questo volume hanno l'intento di offrire una possibilità in più di comprendere e approfondire la natura filosofica dei temi implicati in ogni percorso interculturale. -
Il mondo sotto osservazione. Scritti sul realismo
Scritti sul realismo è il frutto dell'ultimo, intenso, decennio di riflessione di Paolo Bozzi e rappresenta così il condensato del suo testamento filosofico. lì volume, inedito, raccoglie una serie d'importanti saggi elaborati durante gli anni novanta, in cui lo psicologo affronta cruciali problemi a cavallo tra scienza e filosofia seguendo l'approccio anti-psicofisico e la fenomenologia sperimentale iuxta propria principia che aveva da sempre contraddistinto il suo originale e rigoroso programma teoretico. Alcuni aforismi e racconti che aprono e chiudono il volume sono proprio tesi a ricordarci, nella loro lucida intelligenza, la ricchezza di interrogativi e ditemi filosofici che è possibile dispiegare tramite la semplice osservazione del mondo esterno. -
In equilibrio su una linea di numeri
Qual è la matematica che sta dietro all'apparecchiare la tavola? Quale e quanta matematica pervade la nostra quotidianità? Quanto importante è la matematica nella scuola primaria? Beh, noi crediamo lo sia moltissimo! Questa breve raccolta di problemi di aritmetica elementare si propone di essere un supporto e uno stimolo soprattutto per gli insegnanti di scuola primaria. Si va dal concetto di relazione a quello di funzione, dallo studio della struttura dell'insieme dei numeri naturali a quello della struttura dell'insieme dei razionali. Punto di partenza di ciascun tema è sempre un problema, la cui risoluzione permette l'introduzione operativa di nuove strutture e relazioni. -
Critica della parvenza. Kant, Hegel, Schelling
La parvenza ha sempre richiamato il senso di un che di contrapposto tanto alla verità quanto alla realtà. Eppure, ricostruita attraverso le pagine di Kant, Hegel e Schelling, essa può rivelarsi chiave preziosa per accedere a una dimensione che all'umano appartiene ancor più e ancora prima di ogni verità: la storicità. Avventurarsi nell'orizzonte burrascoso della parvenza, spingersi oltre la verità - al di là delle elaborazioni teoriche assicurate nei sistemi del pensare e al di là dei risultati conseguiti dalla scienza e resi suscettibili di fruizione strumentale dalla tecnica - costituisce per l'uomo contemporaneo una sfida ineludibile sul cammino della riscoperta del senso del suo essere. In questo volume la ricerca sul tema dell'inizio si fa vincolo tra piano teoretico e piano pratico, illuminato dal nodo che lega parvenza e inizialità; mentre gli autori, Kant, Hegel e Schelling, si fanno materia di originale riflessione per la fondazione di un nuovo orizzonte di lettura della storia.