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La notte bianca. Le poesie di Zivago
"Le Poesie di Zivago"""" ripercorrono l'intera vicenda di Jurij, protagonista del romanzo """"Il dottor Zivago"""", facendo da riassunto per """"tappe"""" del percorso esistenziale e costituendo ciascuna la """"stazione"""" e """"icona"""" di una fase, di una meta, di una caduta, di una ripresa, di un ritorno. E, come nel romanzo, di fronte alla violenza della storia che """"piega e piaga"""" nel dolore e nel sangue gli uomini, risalta la felicità che per breve tratto nella discontinuità comunque li attraversa in virtù della natura e della misteriosa carica spirituale di cui sono ricchi senza rendersene conto. Jurij Zivago è la trasposizione romanzata, l'alter ego di Pasternak. Si fa interprete di quella stessa fragilità dell'individuo e di quella solitudine dell'intellettuale che Pasternak sperimenta nella sua esistenza dentro la violenta morsa della storia del suo paese """"stravolto e squartato"""" dalla guerra e dalla rivoluzione. Si fa portavoce di quella stessa alternativa spiritualistica impregnata di sensibilità cristiana di cui Pasternak è stato testimone coraggioso nella sua vita. Dietro alla sua creatività e all'esercizio del pensiero, Jurij nel romanzo scrive e pubblica poesie proprio come fa lo stesso Pasternak nella vita reale. E Jurij nel romanzo vive lo stesso dissidio del suo autore tra l'artista e la società, tra la poesia e la politica, tra l'arte e la storia, tra l'amore e il matrimonio." -
Rosmarina
Età di lettura: da 5 anni. -
Africa e dintorni
Far nascere da zero un moderno laboratorio farmaceutico a Bukavu, Zaire, un altro a Bissau, Guinea Bissau. Queste due delle molte imprese che due uomini semplici hanno condotto a termine in Africa nel corso di un paio di decenni. Non professionisti delle grandi organizzazioni internazionali, ma piccoli uomini dal grande cuore, che, giunti alla pensione, hanno impegnato le loro conoscenze tecniche e il loro tempo libero affrontando rischi imprevedibili e pesanti responsabilità. E soffrendo difficoltà ambientali di ogni genere, pratico e culturale. Dagli appunti di uno dei due protagonisti un florilegio di episodi, personaggi e ambienti narrati con il linguaggio di tutti i giorni sul filo di una partecipazione emotiva insopprimibile e toccante. E non solo Africa, ma anche altre storie di vita, altre esperienze, hanno fornito all'autore spunti narrativi e poetici capaci di coinvolgere il lettore in una visione commossa e profonda dell'animo umano. -
Tipicchio. Ediz. a colori
"Adesso ti picchio, lo grida proprio a tutti, poi mostra i suoi pugni e fa gli occhi brutti... Un racconto dove l'ascolto, dove il perdono dato da un bambino che è stato picchiato, dove l'amore e le cure di una mamma affettuosa, riescono a trasformare il feroce e arrangiato mostro Tipicchio tanto da renderlo irriconoscibile. Questa storia parla di bullismo, di rabbia e di aggressività, di una scarsa igiene e cura del proprio corpo, ma anche, e soprattutto, di gesti gentili, di accoglienza e dell'importanza della famiglia. Età di lettura: da 7 anni." -
Giorgio e il drago
"Tanto tempo fa..."""". Così iniziavano tutte le storie del nonno. Ogni sera apriva un libro della biblioteca, si sedeva sulla grossa poltrona imbottita del salotto ed iniziava a leggere. Era il momento della giornata che Giorgio preferiva in assoluto. Età di lettura: da 5 anni." -
Quattro Occhi
Sul sentiero stretto come una pennellata di colore c'è un cartello: perdilà e c'è chi va. Sul viale largo come un rotolo di carta da pacchi c'è un cartello: perdiqua e c'è chi viene. Un grande e un piccolo si incontrano proprio all'incrocio di quel sentiero e di quel viale. Sono tanto diversi quanto curiosi di scoprirsi, ciascuno con le proprie caratteristiche. La solitudine e la ricerca dell'amicizia, l'ascolto e il dono, il desiderio e la meraviglia accompagnano i due protagonisti durante il lento viaggio che intraprendono insieme verso la cima della montagna, a scrutare il cielo e scegliere la propria stella. Un legame che si consolida tra un passo e un salto... Età di lettura: da 5 anni. -
Lingua madre
Una nebbia che sembrava come tutte le altre che l'hanno preceduta arriva a Chioggia per non andarsene più. Nonostante i bollettini delle maree non registrino alcuna anomalia, una secca prodigiosa come mai si era vista a memoria d'uomo rende impraticabile qualsiasi via d'acqua: in città non si arriva più né dal mare né da terra mentre, per un arcano sortilegio, cominciano a verificarsi fatti che non possono in alcun modo essere spiegati: da ambulatori a scuole, da farmacie a studi fotografici, da canili a uffici del catasto, una serie senza fine di misteriosi eventi mette a dura prova le coscienze dell'intera comunità tormentata da incomprensibili sovvertimenti nell'ordine naturale delle cose, costringendo ciascuno a trovare il proprio angoscioso filo d'Arianna per farsi strada in mezzo a tale e tanta aberrazione. Ed è così che non solo le maglie del tempo prendono ad allentarsi, ma anche luoghi e parole finiscono per svegliarsi forzando tutti a rivedere il dove e il come delle proprie derive personali.rnIn un turbine di voci che da balconi, negozi, bus, telefoni e persino antichi documenti arrivano fino a noi e chiedono di essere ascoltate e capite, fra medici basiti di fronte a casi clinici mai registrati prima dai manuali e psicologi in cerca di risposte, fra preti che di risposta non riescono a trovarne alcuna e chiromanti messe alle strette da carte e sogni che sembrano solo presagire il peggio, uno dopo l'altro compaiono in città, come in una ieratica teoria di oscuri figuranti, i segni premonitori di una catastrofe imminente.rnLasciati da soli a scontare l'incapacità di darsi una ragione, gli abitanti di Chioggia hanno ormai una sola possibilità di comprendere l'enigma di inesplicabile proporzione da cui sono stati colpiti: quella di interrogare la lingua. Che è vera madre ma anche figlia, inizio e fine di tutto, mistero e rivelazione. E la lingua risponderà, puntuale, in un apocalittico quanto emblematico finale che non lascerà scampo a nessuno, in un inesorabile regolamento di conti in cui ogni debito sospeso verrà saldato e ogni senso doverosamente ricomposto nell'angosciante monito del vero e ineludibile responsabile di tanto rovesciamento. -
Parusia
"Ogni essere umano, raggiunta l'età della ragione, si trova inconsapevolmente di fronte ad una scelta, vivere di ciò che appare cercando di trarne il meglio oppure guardare oltre la superficie, ossia esplorare. Quest'ultima è l'opzione che ho seguito. Nella filosofia platonica un concetto che mi ha colpito è la """"parusia"""" ossia la presenza della divinità in ogni cosa materiale di cui è fatto il mondo degli uomini."""" Il riconoscere questa presenza con la fatica, anche con il dolore della ricerca, è il tema di questa raccolta di Gianfranco Jacobellis, capace come pochi di trasferire la dimensione filosofica in limpido pensiero della quotidianità, in una poesia che come ampiamente dimostrato già in passato è dominata da una direttrice intellettuale risolta in chiave lirica. """"Cerco la trascendenza (a volte la trovo) in ogni attività umana come una liberazione dal dolore e dal male. Come una riva di salvezza. Lo stesso obiettivo si riconosce nella teologia cristiana che nella parusia indica il ritorno del Cristo sulla terra alla fine del tempo. Quel tempo che oggi mi limita e che mi renderà libero quando non ci sarà più."""" La ricomposizione delle forze incommensurabili, l'incontro della linearità dell'eterno e della puntiformità del quotidiano, contraddistinguono queste nuove poesie di Jacobellis. E l'impulso a raggiungere sottili e risolutivi equilibri sia esistenzialmente, grazie al lavoro della scrittura, sia entro la scrittura stessa nel suo farsi, trama tutto il discorso poetico, rendendolo come sospeso nella riflessione e insieme incalzandolo." -
Le immagini dell'aria
Nella poesia di Giuliana Piovesan si intrecciano, con tenera misura, tre livelli: l'immagine del passato, il riconoscimento d'amore e la ricomposta testimonianza del presente. E i tre livelli coesistono in un discorso di piena maturità umana ed espressiva che conosce e pratica, nel continuo reciproco rispecchiamento, accanto all'esperienza della vita il gioco dell'intelligenza e i riferimenti della cultura. La chiave di lettura è il filo onirico: quel tanto di inventività fantastica, di visionarietà che interviene sempre ad animare le situazioni facendole levitare e caratterizzando in aerea leggerezza le presenze di persone, ciascuna nello ""spessore della sua filigrana"""" e di paesaggi, anch'essi sempre in """"filigrana"""", per virtù dell'autrice nel suo stesso farsi leggera. I luoghi sono sognati o intravisti nella visione piuttosto che effettivamente documentabili, anche se reali. E questo vale anche per le presenze umane, rese diafane e lattiginose da uno schermo che, mentre le vela, nella loro improvvisa luminosità anche le rivela e, in particolare, per forza e suggestione la presenza di un """"tu"""", sottolineato con partecipazione anche nel disinganno, che attraversa tutta la raccolta. Del resto tutto vive nella raccolta """"Le immagini dell'aria"""" in una intermittenza dominata da una direttrice intellettuale: la presenza costante dell'assenza, che è sostanza stessa della visione, dell'invenzione fantastica che rappresenta il mistero, anche nella consapevolezza dei suoi aspetti più disincantati. Ma la voce della cancellazione non è tanto un'ossessione quanto invece una misura di consapevolezza, nel rapporto e nel colloquio costante con le ombre dentro l'alone di una musica particolarissima."" -
Il castrato di Vivaldi
Candidato al Premio Strega 2017rnPresentato da Maurizio Cucchi e Paolo Ruffilli.rnrnrnAngelo Sugamosto nasce il primo ottobre 1720 in un poverissimo Polesine. Nel coro parrocchiale si distingue per la purezza della voce e il prete convince la famiglia a farlo castrare. È l'inizio di un'avventura che spesso finiva in tragedia. La mortalità tra i bambini sottoposti alla brutale operazione era altissima. Angelo sopravvive e ha fama e celebrità. Su di lui, dopo la morte, scese una smemoria secolare che questo romanzo dirada. Il narratore moderno acquista una crosta in un mercatino dell'antiquariato. Si lascia aggredire dal mistero che avvolge la persona che vi è ritratta e l'indagine diventerà un assillo. Alla fine conoscerà il ""suo"""" castrato con il movimento di un romanzo poliziesco. Se si esclude una novella di Balzac, Sarrasine, mai il tema del castratismo, prima del romanzo di Gian Domenico Mazzocato, era stato affrontato dalla narrativa europea. Di questo fenomeno che attraversa i secoli e giunge fin quasi ai nostri giorni (possediamo, in registrazione, la voce dell'ultimo castrato della cappella Sistina) si conosce pochissimo. Angelo Sugamosto vive a Venezia, Parigi, Londra. Conosce Vivaldi, Goldoni, Händel, Casanova e il divino Farinelli, il castrato più famoso. Ha infinite amanti. I castrati perdevano la capacità di procreare ma non la virilità. Tuttavia il Sugamosto di Mazzocato è eroe dolente e inquieto. Odia la sua condizione e i suoi genitori. Cerca qualcuno che scriva la sua storia e la porti sul palcoscenico. Il dramma della solitudine e della disperazione. La povertà e l'ambiguità dei rapporti umani. Riuscirà nell'intento in modo inatteso."" -
Le metamorfosi del cuore
Il discorso dell'amore copre un percorso noto e ricorrente: la dichiarazione, il disagio, la gelosia, l'incontro, l'attesa, la tenerezza, la passione, l'io-ti- amo, l'esclusiva. Ma, proprio perché ci si muove in un territorio usuale, la reinterpretazione del poeta si affida in misura inversamente proporzionale all'originalità della pronuncia oltre che all'incisività espressiva. E appunto il caso di questo canzoniere d'amore di Giovanni Sato dal titolo subito significativo ""Le metamorfosi del cuore"""". E, in presenza degli sconfinamenti dissennati e maniacali dell'amore, ecco subito l'opportunità di evocare in scena giusti talismani. Perché la superstizione rientra di diritto tra le pratiche del gioco amoroso e servono """"oggetti"""" (quelli dell'amato, naturalmente) ai quali attribuire il potere magico di tener lontani mali o pericoli. Non c'è innamoramento, infatti, che non si trascini dietro una sana volontà scaramantica. Con una bravura istintiva, Giovanni Sato riesce a muoversi ardito e arguto in mezzo ai mille trabocchetti dell'eterna vicenda amorosa, riconsegnandone al lettore un attraversamento personale, del tutto inedito, perfino sorprendente e, in ogni caso, inaspettato. Nel giro breve di qualche verso, di qualche strofa al massimo e nella forma inquietante della poesia che tutto evoca e disperde. All'amata assente, l'autore fa continuamente il discorso della sua assenza. L'altra è assente come referente e presente come allocutrice: ne deriva il carattere angosciato e angosciante del tempo """"presente"""", che è il tempo vero dell'amore (e del delirio amoroso). Il discorso amoroso, nella pratica corrente, è tutto immerso negli stupori e nelle difficoltà delle differenze, ma può essere catastrofico, confuso, puerilmente sentimentale, ripetitivo e contraddittorio. L'abilità del poeta che intenda """"ricostituirlo"""" in un testo autonomo (la così detta """"poesia d'amore"""" di universale aspirazione) sta nella capacità di selezione, di setaccio, di strutturazione. Contano, allora, il tono e la tinta, le minime sfumature. Anche qui, la bravura di Giovanni Sato si dimostra vincente."" -
Dalla Serenissima al Regno d'Italia. Il plebiscito del 1866
I 150 anni trascorsi dal Plebiscito del 1866 rappresentano un'occasione per chiedersi: quanto ha contato effettivamente la volontà dei Veneti nelle vicende che portarono all'annessione al Regno d'Italia? Sono stati i Veneti arbitri del proprio destino? Era possibile un Veneto autonomo? -
La repubblica e l'imperatore. Ediz. a colori
Verso la fine del Settecento la Serenissima si stava avviando rapidamente verso la propria fine: i floridi commerci di un tempo non c'erano più e la decadenza politica e militare era sempre più accentuata. Fu la vittoriosa campagna napoleonica del 1797 a sancire quella fine: dopo una breve esperienza giacobina, il Veneto fu ceduto all'Impero d'Austria fino al 1805, quando Napoleone se lo riprese e lo incluse nel regno d'Italia governato dal Vicerè Eugenio di Beauharnais, modificandone profondamente le strutture. -
La zanzara, il gallo e l'oboe. Ediz. a colori
Tre delicatissime filastrocche che hanno per protagonisti due animali, la zanzara e il gallo, e uno strumento musicale, l'oboe. ""Parabolette"""" le chiama l'autore, Alberto Sinigaglia, alludendo alle similitudini che animali e cose hanno con i fatti della vita. Così, a ritmo lento e cadenzato, la zanzara si lamenta di essere perseguitata ed esclusa dalla società, il gallo si riconosce il merito di risvegliare dal sonno per rimettere ogni giorno in movimento la vita che rischierebbe di perdersi nell'assenza, l'oboe che stanco del gioco di squadra nell'orchestra aspira al ruolo di solista. Età di lettura: da 3 anni."" -
Il pappagallo e il doge
Storie di una vita, attraversata e determinata dalla lunga professione di giornalista: incontri, amicizie, esperienze straordinarie in giro per l'Italia tra Venezia, la città natale, e Torino, sede della ""Stampa"""", passando per Roma e Milano e tanti altri luoghi. Alberto Sinigaglia ha un talento innato del raccontare e ciascuna delle sue storie ha la ricchezza e la densità di un romanzo. La cronaca delle occasioni e dei giorni si fa racconto d'avventura, i caratteri dei personaggi (che si tratti di Ugo Pratt, Mario Soldati, Aldo Palazzeschi, Massimo Mila, Enzo Biagi, Indro Montanelli, Giovanni Spadolini o qualsiasi altro) diventano parte della trama stessa e ne guadagna la narrazione che ci trascina inavvertitamente dalla realtà dentro la leggenda. I suoni e le voci per le calli di Venezia o nei caffè e nelle trattorie di Torino o nelle stanze della redazione della """"Stampa"""" intonano piccole sinfonie nei luoghi privilegiati del ricordo. Il libro della memoria si trasforma in affondo narrativo che, dietro le circostanze quotidiane, scopre la vita piena di significati, di prospettive, di veri e propri prodigi. La lievità, l'assenza di enfasi, la delicata ironia, la sensibilità visiva si fondono in una naturalezza che è il marchio di uno stile felice e coinvolgente."" -
Non solo Putin. Da Gorbaciov a Putin, da Reagan a Trump. I retroscena dei complicati rapporti America-Russia dall'80 ad oggi: la nuova guerra fredda
Una ricostruzione storica sulla base dei documenti desecretati da CIA e KGB. Dal sogno del nuovo ordine mondiale a cavallo del '90 - quando il falco Reagan si scopre colomba e offre all'Urss l'opzione zero, l'azzeramento degli arsenali nucleari, e dopo il suo rifiuto lancia lo scudo spaziale - alla nuova Guerra fredda. Da dieci anni America e Russia sono in contrasto quasi ovunque, oggi combattono tra di loro la cyber war, si armano una contro l'altra, non collaborano alla lotta al terrorismo. Un'analisi che passa attraverso la caduta del muro di Berlino e la riunificazione tedesca, Gorbaciov e il golpe che tentò di deporlo, e Bush padre che tentò di salvarlo, e poi Clinton, al quale Putin imputa l'allargamento della Nato. E il ruolo dell'Europa e dell'Italia. E infine, tornando ad oggi, la questione ucraina e la questione islamica. E su tutto ciò irrompe la presidenza di Donald Trump, con tutte le sue incognite. -
Un cadavere e mezzo-Senza scarpe
"Un cadavere e mezzo"""": Una ragazza esanime sulla Fondamenta di un canale di Venezia. Un cadavere? Diciamo... mezzo. L'importante è che l'aggressore ne sia convinto. Un giornalista fiuta lo scoop e collabora. Sembra un episodio secondario, ma spunta una tavoletta incisa con caratteri cuneiformi, a quanto pare assai preziosa. Un raro reperto, certificato da un famoso archeologo e un celebre esperto di iscrizioni assire. Un noto antiquario veneziano e la sua affascinante socia intravedono l'affare della vita quando un facoltoso cliente americano si fa avanti per acquistarlo. L'americano è in arrivo e occorre far arrivare la tavoletta. Tutti si concentrano alla mostra dell'antiquariato dove... al mezzo cadavere se ne aggiungerà un altro e il commissario Bernardi cercherà di mantenere la promessa fatta al giornalista in attesa del suo scoop. """"Senza scarpe"""": Il commissario Bernardi è alla ricerca di un pretesto per sottrarsi ad una vacanza in crociera impostagli dalla sua amica, la contessa Ludovica. La quale, in vista della crociera, ha acquistato un esclusivo paio di scarpe. Il pretesto si presenta da solo, sotto forma del cadavere di una giovane donna che affiora inopinatamente da uno dei canali di Venezia prossimo al commissariato. Un cadavere privo di scarpe. Da dove è arrivato? Intanto, ancorata al molo, la grande nave da crociera attende i passeggeri, tra i quali anche la contessa Ludovica e il commissario, che non intende salirci. Ma l'inchiesta lo conduce proprio a bordo dell'enorme bastimento, un labirinto di corridoi, cabine, sale e saloni, oltre che. di persone, di ambizioni e di passioni. Un intrico, nel quale le scarpe della contessa diventano importanti..." -
Fuga dal bunker
Adolf Hitler ed Eva Braun non si suicidarono il 30 aprile 1945 nel bunker della Cancelleria del Reich. I russi, i primi a essere entrati a Berlino all'epoca dei fatti, hanno testimoniato con alcune foto la morte del dittatore nazista e della Braun. Foto che però ritraggono due scheletri anneriti, assolutamente irriconoscibili. I documenti del Kgb resi noti dopo il crollo del regime comunista hanno rivelato che i corpi ritrovati non corrispondevano in realtà a quelli di Hitler e di Eva Braun. I documenti dell'FBI, oggi desecretati, testimoniano che Adolf Hitler non si è suicidato ed è fuggito dalla Germania prima dell'entrata dei russi a Berlino. Alcuni indizi avevano portato alla conclusione che Hitler si fosse rifugiato in Argentina. Ma Hitler ha scelto un'altra via di fuga, le cui modalità e la cui meta ci racconta Franco Massari, un esperto del nazismo, in ""Fuga dal bunker""""."" -
Voci di confine
"Voci di Confine"""" propone, nelle intenzioni dell'autore, una trama ai confini della coscienza tra il nulla, il niente, l'abisso, l'infinito, l'assenza, la vacuità e la morte come ultimo inevitabile sconosciuto inestricabile traguardo. Lo sfondo di tutto questo è il voler conoscere, la spinta interiore a voler comprendere, la ricerca che non avrà mai fine, e quindi la presa di coscienza dell'insipienza e dell'incomunicabilità di ciò che abita nelle profondità più remote segrete e impronunciabili dell'animo umano. Una fluidità di coscienza oltre che di immaginazione visiva caratterizza le poesie, in un continuo alternato che dilata le immagini in cale e pause di ritmo, per poi rimetterle in movimento al passo veloce della sua musica. E la chiave di volta di questa intensa poesia esistenziale sono certe oscillazioni debordanti, a segnare le quali intervengono iterazioni e divaricazioni, assonanze ed accordi. Sono le intenzioni a cui corrisponde lo sforzo appunto esistenzialmente ripagato del conoscere se stessi fin dove si possa e si riesca, al di là di tutto e nonostante tutto, perché è l'unica cosa che alla fine conta nella vita. Tale percorso di autoconoscenza si traduce in una lingua intarsiata, specchio di quella condizione psicologica che continuamente si divarica nel groviglio del pensiero, che è il groviglio stesso dell'esistenza, in cui si agitano tutti i motivi e tutte le occasioni: gli affetti, l'amicizia, la morte, il tempo, la sofferenza, la storia, il mondo." -
Una festa al museo. Ediz. a colori
Consapevoli del fatto che il tema dello scorrere del tempo e delle misurazioni temporali sono concepite in maniera diversa nell'età dell'infanzia rispetto alla percezione adulta, i coautori si sono inventati l'escamotage dei ""passi"""" e delle """"azioni"""". Quindi """"starnuti, giravolte, morsi..."""" degli animali protagonisti dell'evoluzione delle specie, sono un modo alternativo di ripercorrere con i bambini le sale del museo e scoprire quali sono le specie più antiche e quelle più moderne. Attraverso queste azioni semplici i bambini possono immergersi in diverse ambientazioni (visibili nel libro) che mostrano come nel tempo il regno animale si sia evoluto fino all'uomo, ovvero il bambino, protagonista della storia. Il libro dunque si propone di interpretare la prima delle tre aree tematiche del museo: """"Sulle tracce della vita"""", in maniera libera, rielaborando le immagini e aggiungendo oggetti e suggestioni provenienti dalle altre sezioni del museo, """"Raccogliere per stupire, raccogliere per studiare"""" (oggetti provenienti dalle collezioni di esploratori e ricercatori), e """"Le strategie della vita"""" (le strategie di sopravvivenza degli esseri viventi). Età di lettura: da 4 anni.""