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Morte di un amico che guardava
Il manoscritto racconta, in prima persona, la storia di un'amicizia. Inizia con la morte di uno dei due amici, Giorgio Messori, autore pressoché sconosciuto di un libro favoloso: ""Nel paese del pane e dei postini"""". Subito dopo il racconto della sua morte, si torna indietro nel tempo, ai giorni della contentezza; poi, di nuovo alla sua malattia, alla sua morte, per riprendere con episodi del passato struggente, gioioso. Il libro vive, fino alla fine, di sfasamenti temporali: dal racconto di viaggi, passeggiate, sbronze adolescenziali, incontri fugaci, leggendari, a quello delle notti irrespirabili, della luce atroce dei giorni, dell'impotenza a dare un senso, più che alla morte, alle sofferenze senza speranza di un amico. E, di nuovo, il racconto dei giorni felici, e di nuovo la morte. Per finire con le lettere scritte da Giorgio morto, da un'altra terra, dove ha conosciuto una ragazza misteriosa, suicida, che custodisce, svagatamente, una biblioteca di volumi ingialliti."" -
L' apprendista amante
Grandi e piccoli personaggi letterari popolano questo romanzo di Parini ambientato sull'isola di Capri. Alex Massolino, allevato dalla madre per essere il ragazzo sveglio della famiglia, è uno studente della Columbia University quando suo fratello Nicky, ""il figlio minore"""", viene ucciso in Vietnam nel 1970. Turbato dalla morte di Nicky, soffocato dalle attenzioni della madre, Alex decide di accettare un lavoro come segretario apprendista di un famoso romanziere e poeta scozzese che vive a Capri: Grant Rupert. Grant, così come Robert Graves, identifica le sue teorie poetiche con la vita sessuale: vive con la moglie, Vera, e due """"muse"""": Holly Hampton, una giovane bionda di sangue nobile, e Marisa Lauro, una bella ragazza italiana, forse un po' disturbata. Alex è ben presto risucchiato nella scena luccicante dell'isola, dove incontra grandi scrittori come Graham Greene e Gore Vidal. Come suggerisce il titolo, Alex riceve un'educazione sessuale, sospira d'amore per Holly ma soccombe al fascino più accessibile di Marisa. Grant, un vecchio satiro, sembra aver bisogno della rivalità di Alex per ottenere un vantaggio sulle sue conquiste. Lo stress, Holly, e in particolare Marisa, sono un prezzo alto da pagare, e Alex lascia Capri con una nota di amarezza. L'incapacità di gestire con saggezza le proprie esperienze hanno reso il soggiorno sull'isola piuttosto vuoto, riempito parzialmente dalla rilettura delle lettere di Nicky dal Vietnam, che gli hanno fornito una tregua dal mondo decadente dei Grant."" -
Achab. Il romanzo dai conversari di Achab
"Oggi la democrazia digitale permette a chiunque di scrivere il proprio romanzo. Anche ad alti livelli le paratie del genere, le regole fondamentali, diventano superflue. Ognuno rappresenta se stesso. («Soggettività esibita», la definisce Filippo La Porta). IL bisogno di affermare un ego narrativo dove le regole sono inutili, l'idea invisibile di un'epoca traspare appena attraverso il filtro dello scrivente. Addio metafora, avventura, creazione di personaggi immaginari ma simboli rappresentativi di un mondo. II limite della democrazia digitale, intesa come superficie piatta, sdrucciolevole, ha il merito di liberarci dalle manette ideologiche, ma ci rende naviganti senza bussola. Narrativa, poesia, diarismo, filosofia etc. fuse, a volte in modo egregio, dimenticando la forma, per esempio, verticale della poesia, e quella della narrativa, contenitore orizzontale in una cornice ben precisa. II saggio, proprio come assaggio e riflessione sul senso, e il divenire. I generi non esistono quasi più, tutti figli ibridi di una madre bellissima, ma spesso disturbanti per la pretesa onnisciente del loro sapere. La corda pazza sembrerebbe essersi spezzata. La critica, in grave difficoltà, rinuncia al proprio compito di fronte al caotico montare di pagine di libri e manoscritti che riempiono spazi ormai saturi. Noi di “Achab"""" abbiamo chiesto ad alcuni scrittori, intellettuali, di esprimere la loro idea in proposito. Non incoraggiate il romanzo, dice in un suo volume, forse provocatoriamente Alfonso Berardinelli. Ma probabilmente si continuerà a scrivere perché è il teatro della vita. La scrittura detiene un sapere profondo che i media con le loro piume di superficie non sembrano poter avere. A volte penso al Moloch di Metropolis che tutto ingoia e digerisce. Chefare? Concluderei con l'idea di città stratificata, da riedificare attraverso i fili sottili di una riflessione comune che non dimentichi che l'origine di tutto è in realtà solo una favola per adulti."""" (Nando Vitali)" -
Lo scarabeo
Mariano ha 13 anni, vive a Napoli e da grande vuole diventare ricco e rispettato come il signor Rosario che ha fondato la ""Scarabeo"""". L'agenzia, sotto la copertura di un'impresa di pulizie, seleziona e forma profili per clienti particolari. Mariano non vuole essere come suo padre Salvatore che si è fatto arrestare ingenuamente e vorrebbe a tutti i costi offrire una vita migliore a sua madre Cettina che si occupa delle pulizie per conto dell'agenzia. Mariano è innamorato della segretaria Serena e fantastica di sposarla, ma la gelosia nei confronti dell'ingegner Stefano Cava, assunto dall'agenzia per un colpo in banca, lo spinge a selezionare a sua volta una banda per dargli una lezione."" -
Il giorno seguente
Napoli. Nina è nata e cresciuta per essere moglie e madre. Ma quando si risveglia dopo un lungo coma in ospedale capisce di non avere più niente. Da questo momento in poi non sarà più la stessa; a farle compagnia solo il dolore e la sua cieca solitudine. Dovrà provare a trovare una nuova sé. Il desiderio di tornare a vivere è forte e, a tratti, ha il colore della necessità. Eppure c'è anche il senso di colpa verso ciò che ha perduto, ogni volta in cui prova gioia per altro. Alessandro è un pugile in crisi di identità, con una infanzia difficile. Uomo incapace di instaurare rapporti umani autentici, le donne, ai suoi occhi, sono solo il divertimento di una sera. Entrambi si sentono soli al mondo, ma col tempo scopriranno di essere molto simili. Il giorno seguente vuole essere una riflessione sulla capacità di rinascere e di ripartire daccapo quando la vita ci toglie tutto. Ma anche una riflessione sull'amore che può salvare dal buio. Non è semplicemente una storia di dolore. È una storia di speranza. -
Lampedusa
Una ragazzina evoca l'infanzia trascorsa serena con la sorella, la madre e il padre nella campagna nizzarda. Lampedusa è l'isola del sogno che la famiglia sceglie per passare le vacanze, quando il padre abbandona la casa inspiegabilmente e senza lasciare tracce. L'evento costituisce una forte rottura nell'animo della protagonista e a questo ne seguiranno altri che cambieranno bruscamente il suo mondo. Costretta a vivere in un angusto appartamento della periferia di Nizza, la ragazza, come in balìa delle onde, perde ogni riferimento nello spazio e nel tempo, perde il mare immenso che mirava dalla collina in compagnia del padre, la luce del faro la sera, i cedri della sua terra e perde la magia di quei ricordi. L'amicizia con l'anziana vicina di casa, con la quale recupera la memoria del quartiere, e con Fadoun, una compagna di scuola di origini africane, con la quale divide la sua solitudine, aiuta l'adolescente a cambiare rotta. I racconti di Fadoun del terribile viaggio intrapreso con la sua famiglia dall'Africa, attraverso il deserto e poi il grande mare per approdare finalmente, viva, sulle coste di Lampedusa, salvano le due ragazze da un naufragio esistenziale. Maryline Desbiolles in questo romanzo breve utilizza una prosa profonda e poetica per legare con delicatezza il dramma collettivo delle migrazioni a quello intimo della perdita, facendo in modo che la lettura prosegua in un continuo riconoscimento di sé nel vissuto dell'altro. -
Le scarpe dei matti. Pratiche discorsive, normative e dispositivi psichiatrici in Italia (1904-2019)
Un pomeriggio d’inverno, tra i seminterrati dell’ex manicomio civile di Aversa, come epifania, si danno allo sguardo centinaia di scarpe accatastate, impolverate, rotte, rosicate dai topi, spesso spaiate. Cumuli di scarpe senza lacci, pezzi di storie smarrite, testimonianza di sentieri interrotti e cammini traditi, abbandonati in quell’Altrove, ‘le reali case dei matti’, spazio di potere, di esclusione, di dolore.rnDa quell’incontro, si è attraversato oltre un secolo di storia italiana, indagando le pratiche discorsive, le normative, le tecniche che hanno definito il discorso psichiatrico in Italia: dalle previsioni d’internamento contenute nella legge del 1904 al superamento dei manicomi determinato dalla 180 del 1978, passando attraverso le esperienze di psichiatria critica e l’utopia della realtà basagliana e fino all’attuale organizzazione dei Servizi territoriali per la salute mentale. Queste pagine si interrogano su un futuro che è sempre già alle nostre spalle, storicizzando le questioni che oggi sono poste, a fronte dello smantellamento del welfare, dal TSO, dalla contenzione meccanica e farmacologica, dalle Rems, dalle nuove forme di manicomializzazione, dalla psichiatrizzazione manualistica della vita quotidiana, dalle ri-categorizzazioni securitarie dei ‘soggetti pericolosi’.rnNon ci sono risposte, solo il tentativo di riflettere su problematiche che intersecano i destini biografici di milioni di persone, le loro sofferenze e solitudini ma anche le istituzioni, i saperi, i dispositivi coinvolti nella loro gestione; convinti che sia possibile curare, cioè prendersi cura della sofferenza psichica ma consapevoli che esiste un fascino sempre meno discreto del manicomio.rnScrive Assunta Signorelli nel prezioso saggio che apre questo libro: “ Se, invece di progettare e costruire cronicari sempre più grandi, eufemisticamente chiamati residenze con aggettivi più diversi e fantasiosi, ci si soffermasse sulla necessità per la persona malata di mantenere un legame con il proprio passato, la propria esperienza sociale e relazionale, di vivere la malattia come un passaggio, certamente doloroso, della propria vita […], non solo le forme e i luoghi del trattamento sarebbero a dimensione umana, ma la cronicità stessa scomparirebbe, trasformandosi l’esperienza di malattia e la sua evoluzione, in una forma dell’esistere, visto che la normalità, intesa nel senso nobile del termine, altro non è se non un continuo oscillare fra salute e malattia, entrambe strettamente collegate all’ambiente socioculturale nel quale la persona vive”. -
Lo strano caso dei quattro cadaveri sorridenti
Metà anni Settanta, il Napoli è in mano a Vinicio e il vicecommissario Antonio Delicato si trova a indagare su quattro misteriosi delitti la cui soluzione dipende dalle indicazioni contenute in altrettante lettere anonime. Sembra che l'ignoto mittente si diverta a corredare le missive con filastrocche e spunti ironici ma anche con puntuali informazioni sugli autori dei crimini. Grazie a tali indicazioni, il vice Delicato verrà in possesso di prove schiaccianti nei confronti degli assassini, ma invece di sentirsi soddisfatto per i facili successi ottenuti, si arrovella nel dubbio che si tratti di una messa in scena ordita dall'autore delle lettere. Al quarto omicidio, un episodio che lo tocca da vicino consolida la sua teoria spingendolo a seguire con caparbietà una nuova pista. Scoprirà che tra i sospettati esiste un legame che parte da molto lontano, precisamente dalla condanna di un innocente all'ergastolo dovuta al comportamento vile e opportunista di alcuni giudici popolari. Affidandosi all'intuito, giungerà finalmente a individuare il movente all'origine della catena di omicidi; basterà al vicecommissario per rintracciare il colpevole e arrestarlo? -
Autosalone corallo
A undici anni, Daniele Rocci colpisce un pallone talmente forte da farlo arrivare sulla mongolfiera dell'Onorevole Violetta, che va a casa Rocci e, in presenza dei giornalisti, dice che un giorno il ragazzo giocherà in Nazionale. Lui però è negato per il calcio, non viene seguito da un manager ma da suo padre, e alla fine diventa agente immobiliare. Ha una compagna, Stefania, e due figli. Un giorno viene licenziato e comincia a pensare di essere in credito con la vita, sente di essere un uomo da poco, un fallito, e teme che anche Stefania possa vederlo così. Intanto cerca svogliatamente un altro lavoro. È Stefania, che ha un part-time, a trovargliene uno nell'Autosalone Corallo. Lì Daniele conosce l'ingegner Corallo, che sta per aprire un punto vendita Ferrari e che muove la sua vita su una sola regola: il secondo e il terzo posto non servono a niente, se non a ricordati che non sei arrivato primo. -
C'era una volta Hollywood. 20 anni di cinema americano di genere 1990-2020
250 recensioni relative al cinema americano di genere, che ha continuato ad attraversare la copiosa e multiforme produzione hollywoodiana. Il volume passa in rassegna tutti i generi di un cinema classificato spesso di ""serie B"""" che nel ventennio di riferimento 1990 – 2010 ha visto il consolidamento di alcuni generi considerati inossidabili come la commedia, il fantasy, il film d'azione, il thriller, il noir e la quasi estinzione di altri come il western e il bellico. In questo appassionato viaggio critico nel cinema americano di vent'anni, il lettore può trovare opportune riflessioni sulla trasformazione e la contaminazione del cinema contemporaneo con l'avvento delle nuove tecnologie e della computergrafica. Che hanno inevitabilmente ridisegnato le forme ma non hanno alterato più di tanto la forza empatica e l'essenza mitopoietica del grande cinema americano. Prefazione di Salvatore Piscicelli."" -
Non si chiede il nome alle fate
Questa è una fiaba moderna. È la storia di un amore perduto nel passato, di sogni che si realizzano e altri mai realizzati, cose ritrovate, premonizioni, coincidenze e circostanze incredibili mescolate al reale della Torino di oggi. L'eroe che vive di nostalgia è il vecchio Villon, ma la regista della trama, colei che si manifesta nei momenti cruciali, è una misteriosa ragazzina. Nella Parigi del 1943, Villon è un ufficiale dell'esercito tedesco in convalescenza. La sera del 12 novembre vede per la prima volta ""la donna che avrebbe reso la sua esistenza una lunga nostalgia"""". È Thea, la bellissima figlia di un generale delle SS. Oggi Villon è a Torino. C'è Tommaso, un ragazzino ribelle che gli si affeziona; c'è Diogene Morozzi, un supplente di scienze alcolizzato, ma educatore amato dai suoi studenti. Durante un'uscita scolastica, tutta La classe va al """"Teatro dell'amore perduto"""" per vedere la collezione di marionette di Villon. Tommaso comincia a sudare e si sente soffocare. La marionetta più bella si trova al centro della sala. È lei, Thea, l'amore perduto di Villon. Qui i personaggi si confronteranno nella luce soffusa della sala, tra marionette e costumi di scena, mentre all'esterno esplode una sommossa. Con la compagnia che vuol mettere in scena La tempesta di Shakespeare, i protagonisti lasceranno il teatro per dare un finale alla storia. In un continuo incrociarsi di rievocazioni, i piani temporali del racconto si alternano tra ricordo e presente, come tra il sogno e la veglia, in un mirabile flusso narrativo e stilistico."" -
How do I imagine being there? Ediz. italiana
L'arcipelago di St Kilda è la parte più remota delle isole britanniche, nelle Ebridi Esterne, Scozia. Nel 1930 gli ultimi abitanti abbandonarono l'isola: restano muri di pietra, case, sentieri segnati dal lavoro, un'intera topografia perde il suo disegno, ciò che si possedeva si disperde, ciò che si sperava non accade. L'artista Claudia Losi riesce ad arrivare a St Kilda nel 2012. In che misura un luogo è descritto dalla geologia, dalla geografia, dalla storia, e in che misura è invece immaginato? Cosa vuol dire pensare un luogo ancora prima di esserci stati fisicamente? Quante descrizioni vanno ad abitare la nostra coscienza? Quali fra loro governano le parole e le immagini che decidiamo di restituire al mondo? ""How do I imagine being there?""""cerca di rispondere a queste domande attraverso una riflessione corale: uno scrittore, un semiologo e uno storico del cinema, un geografo, un biologo e un naturalista, un neuroscienziato, uno psichiatra e un artista hanno prestato a Losi la propria voce per descrivere, attraverso St Kilda, un'idea di """"arcipelago mondo"""". Completa il libro una serie di nuove tavole dell'artista."" -
How do I imagine being there? Ediz. italiana
L'arcipelago di St Kilda è la parte più remota delle isole britanniche, nelle Ebridi Esterne, Scozia. Nel 1930 gli ultimi abitanti abbandonarono l'isola: restano muri di pietra, case, sentieri segnati dal lavoro, un'intera topografia perde il suo disegno, ciò che si possedeva si disperde, ciò che si sperava non accade. L'artista Claudia Losi riesce ad arrivare a St Kilda nel 2012. In che misura un luogo è descritto dalla geologia, dalla geografia, dalla storia, e in che misura è invece immaginato? Cosa vuol dire pensare un luogo ancora prima di esserci stati fisicamente? Quante descrizioni vanno ad abitare la nostra coscienza? Quali fra loro governano le parole e le immagini che decidiamo di restituire al mondo? ""How do I imagine being there?""""cerca di rispondere a queste domande attraverso una riflessione corale: uno scrittore, un semiologo e uno storico del cinema, un geografo, un biologo e un naturalista, un neuroscienziato, uno psichiatra e un artista hanno prestato a Losi la propria voce per descrivere, attraverso St Kilda, un'idea di """"arcipelago mondo"""". Completa il libro una serie di nuove tavole dell'artista."" -
Ontani a Bali. Ediz. illustrata
Luigi Ontani è considerato uno dei primi grandi artisti italiani viventi. Pittore e scultore, lavora da decenni sui temi del mito, della maschera, del simbolo in forme diverse. Uno degli aspetti più leggendari, ma meno documentati della sua attività è il lavoro che svolge a Bali dove risiede per alcuni mesi all'anno. Nel marzo 2014 lo scrittore Emanuele Trevi e la fotografa Giovanna Silva hanno vissuto qualche settimana con lui assistendo all'allestimento di un Ogoh Ogoh, un carro allegorico che si prepara per il giorno di Nyepi, il giorno del silenzio. Destino dell'Ogoh Ogoh è poi di essere bruciato. Attorno a questa breve parabola lo scrittore ha intessuto le sue riflessioni sul tema del mito, ha osservato con partecipazione a un momento in cui storia, leggenda e contemporaneità sono diventati poco distinguibili e ne ha tratto un racconto. Silva ha invece documentato, con tecniche fotografiche diverse, la traiettoria dell'Ogoh Ogoh partecipando a un rito che finora era pressoché sconosciuto. -
Ontani in Bali. Ediz. illustrata
Luigi Ontani è considerato uno dei primi grandi artisti italiani viventi. Pittore e scultore, lavora da decenni sui temi del mito, della maschera, del simbolo in forme diverse. Uno degli aspetti più leggendari, ma meno documentati della sua attività è il lavoro che svolge a Bali dove risiede per alcuni mesi all'anno. Nel marzo 2014 lo scrittore Emanuele Trevi e la fotografa Giovanna Silva hanno vissuto qualche settimana con lui assistendo all'allestimento di un Ogoh Ogoh, un carro allegorico che si prepara per il giorno di Nyepi, il giorno del silenzio. Destino dell'Ogoh Ogoh è poi di essere bruciato. Attorno a questa breve parabola lo scrittore ha intessuto le sue riflessioni sul tema del mito, ha osservato con partecipazione a un momento in cui storia, leggenda e contemporaneità sono diventati poco distinguibili e ne ha tratto un racconto. Silva ha invece documentato, con tecniche fotografiche diverse, la traiettoria dell'Ogoh Ogoh partecipando a un rito che finora era pressoché sconosciuto. -
Dreams. Ediz. illustrata
È un incontro felice, quasi spontaneo, quello tra un grande artista, il “Grande Vecchio” Gianfranco Baruchello, e uno dei nostri scrittori più importanti, Michele Mari. L’incontro avviene sul terreno della trascrizione dei sogni e ognuno prende a prestito la lingua dell’altro: così Baruchello correda i suoi sogni con brevi scritte, didascalie, mentre Mari, descrivendo i suoi sogni, sente la necessità di aggiungere qualche elementare disegno. Ne viene fuori un libro che prova a rispondere alla domanda: qual è la materia dei sogni? L’artista romano usa colori lievi o il segno della matita per fissare sulla carta uomini, macchine immaginarie, paesaggi, labirinti, ricorrenze erotiche e ossessioni nelle forme (minareti, lumache). Molti sogni sono quasi delle sceneggiature per sequenze di analogie: sta a chi guarda il compito di inventarsi una storia. Lo scrittore milanese tiene invece un diario dei propri sogni in cui si interroga sulla natura dei simboli, esplora il difficile rapporto col padre (Enzo Mari), descrive ambienti onirici. Sembra che ci sia una progressione narrativa nel diario, anche se l’argomento – il suo rapporto con l’inconscio – non si presta a nessuna vera conclusione. Michele Mari per scrivere il suo testo è partito da un corpus di disegni che Gianfranco Baruchello ha accumulato tra gli anni Settanta e gli anni Novanta. I due hanno lavorato insieme per selezionare una scelta dei sogni che si trovano nel volume, prassi che costituisce un assoluto inedito nella produzione dell’artista romano, nonché un esperimento di incontro artistico di esito altissimo. -
The variational status. Ediz. multilingue
The Variational Status è un’indagine di Riccardo Giacconi sullo stato dei documenti, su come le storie sono attraversate da fattori sociali e politici, sui legami tra atti isolati e inarticolati di resistenza e vecchie modalità di trasmissione. Tra queste storie trascurate e ignorate, si può identificare una tensione pre-politica attraverso lo studio di documenti non ufficiali, varianti narrative, leggende, tradizioni popolari, tracce e indizi, più che costruzioni storiografiche. Tre personaggi servono da casi studio: la sparizione dell’assassino Simone Pianetti, l’amnesia dell’anarchico Augusto Masetti e le misteriose origini di un personaggio delle marionette colombiane, el espiritado. Attraverso spettacoli di marionette, cantastorie, romanzi gialli, fogli volanti o pamphlet anarchici, The Variational Status presenta queste storie come intrinsecamente non separabili dalle loro modalità di trasmissione. Il libro è stato pubblicato in occasione del progetto The Variational Status, commissionato e presentato da ar/ge kunst (Bolzano), Centrale Fies (Dro) e FRAC Champagne-Ardenne (Reims). -
Los Angeles 1989 Tokyo 1991
Los Angeles 1989 Tokyo 1991 raccoglie una collezione di immagini da due metropoli tra le più complesse e indeterminate del pianeta, la cui forma sociale e urbana è incessantemente riplasmata dall'esistenza minima di milioni di persone in movimento. Contro la bulimia fotografica del dominio digitale, la restituzione di Lombardelli aspira al massimo dell'oggettività e del rigore, al punto che la realtà incontrata passo a passo nelle strade accentua, anziché attenuare, il senso di inquietudine che abita il grande vuoto della capitale californiana, così come il grande pieno di quella giapponese. E se nella prima esplorazione la guida sembra essere il Wenders dell'epilogo di Lo stato delle cose (1982), nella seconda Lombardelli si fa accompagnare dal ricordo di Yasujir? Ozu e del suo cinema quotidiano. Il libro rimette in scena una successione di sguardi che sono stati rivolti al mondo quasi trent'anni fa, dichiarando in questo modo come debba essere il tempo, e non la tecnica, a spingere le nostre immagini sul piano della visibilità. -
The curiours Mr. Pettena. Rambling around USA 1971-73. Ediz. illustrata
The Curious Mr. Pettena racconta il viaggio in più tappe, attraverso città e ampi spazi naturali, dell’anarchitetto Gianni Pettena agli inizi degli anni Settanta negli Stati Uniti. Il tour comincia con l’esperienza universitaria a Minneapolis, per rivelarsi un viaggio formativo ed esperienziale alla scoperta del paesaggio americano, visto soprattutto dal finestrino dell’auto. Negli anni della Land Art e delle avanguardie architettoniche americane (con cui ebbe numerosi contatti diretti) Pettena guarda soprattutto al nomadismo della vita e della società americana: dai villaggi hippie di Sausalito alle abitazioni dei Nativi Americani Acoma e Navajos in New Mexico; dalle insegne scintillanti di Las Vegas alle baracche delle periferie senza nome. Da queste fotografie on the road, attraverso l’Interstate 66, emerge l’immaginario di Pettena: l’amore per i grandi spazi naturali, la libertà del viaggio, le forme di una architettura irregolare e anonima. Ma soprattutto, come per molti giovani di quegli anni s’intravede il desiderio e la possibilità di una vita diversa. La pubblicazione include un’intervista di Luca Cerizza a Gianni Pettena e i testi di James Wines ed Elisabetta Trincherini. -
San Marino. 30th September 1950. Ediz. italiana e inglese
È il 1950. Il confine tra Italia e San Marino è controllato da postazioni di blocco e polizia: il piccolo stato aveva appena aperto un casinò nonostante la contrarietà dell'Italia. Il 30 Settembre di quello stesso anno Eugenio Montale vince la prima e unica edizione del Premio Letterario San Marino con un corpus di quarantasette poesie che andranno a comporre ""La bufera e altro"""", pubblicato nel 1956. Per ritirare il premio assai corposo di un milione di lire, Montale attraversa la frontiera in modo rocambolesco, a piedi, come un clandestino. Rita Canarezza e Pier Paolo Coro raccontano questa storia attraverso un progetto inedito, tra parola e immagine, in cui le poesie prendono corpo attraverso la ricostruzione, video e fotografica, del viaggio di Montale.""