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Marienbad Elettrico-Bastian Schneider. Ediz. italiana
Enrique Vila-Matas, uno dei più grandi scrittori europei contemporanei, nel 2015 accetta di passare quasi sei mesi in compagnia di Dominique Gonzalez-Foerster, artista francese impegnata in quel periodo nel complesso allestimento di una mostra personale al Centre Pompidou di Parigi. Per Vila-Matas, dopo Kassel non invita alla logica, è un ritorno sulla scena dell'arte contemporanea. A metà tra diario e riflessione, tra saggio e narrazione, Marienbad elettrico è soprattutto un viaggio alla scoperta dei meccanismi della creatività. Il testo che segue, Bastian Schneider, è una conferenza/performance tenuta nel 2016 a Lisbona: un nuovo passo creativo all'interno di una collaborazione artistica che dura da oltre vent'anni tra Vila-Matas e l'artista francese. In questa occasione diventa sempre più esplicito il modo di fare letteratura dello scrittore spagnolo: il legame tra un testo e i precedenti, il rimando alla tradizione letteraria. Anche in quest'occasione Vila-Matas si conferma un acrobata della parola. -
Lucifer over London. Guida alla città adottiva
È l'unica cosa fissa, Lucifero sopra Londra. Tutto il resto è continua transizione, transazione, traduzione. In nove racconti cinematici, architettonici e fotografici, scritti in un inglese dalle inflessioni cinesi e arabe, russe e italiane, Lucifero assume connotazioni diverse: neoliberismo o impero, Fante di Quadri o cocktail, Greta Garbo o un altro angelo, il condominio Loveless o il Meridiano zero. Quel che gli sta sotto è Londra, vista dagli stranieri delle ultime migrazioni, delle prossime deportazioni, forzate o volontarie, quelli che compongono la Londra di oggi quanto la contraddicono. Perché Londra è transito e tremore, Londra è un numero di realtà contigue, alcune che si toccano, molte che si negano, è la lingua apolide e la città afasica, è la madre di tutte le lingue. Londra, la quinta città italiana, forse non esiste ma è dove vivremo questo nostro secolo. -
Via Roma 398. Palermo. Ediz. inglese
Il 14 luglio 1933 alle dieci circa del mattino, nella stanza 224 del Grand Hotel et des Palmes di Palermo, viene rinvenuto il corpo senza vita di Raymond Roussel. Così si apre il racconto-inchiesta di Leonardo Sciascia dedicato alla morte dell'autore francese nel leggendario hotel che ha accolto musicisti, artisti e letterati, da Guy de Maupassant a Richard Wagner, da Oscar Wilde a Giorgio De Chirico. Scrittore visionario, dandy mesmerista, viaggiatore radicale, eccentrico presidente della Repubblica dei Sogni, Raymond Roussel è stato tra gli innovatori più strenui del secolo scorso. ""Via Roma 398. Palermo"""" nasce e si lascia ispirare dal mistero sulla morte di Roussel e riunisce, attorno all'enigmatica stanza 224, trenta artisti e autori internazionali di diverse discipline, provenienze e saperi, per un omaggio corale al poeta. Il volume, a cura di Luca Trevisani, presenta inoltre la traduzione inglese, qui pubblicata per la prima volta, del pamphlet """"Atti relativi alla morte di Raymond Roussel"""" di Leonardo Sciascia."" -
Né altra né questa. La sfida al labirinto. Ediz. italiana e inglese
Il catalogo ufficiale del Padiglione Italia alla 58ª Biennale di Venezia rispecchia il tema del labirinto scelto dal curatore Milovan Farronato per la mostra di Enrico David, Chiara Fumai e Liliana Moro. ""Venezia è un labirinto che nei secoli ha affascinato e ispirato l'immaginazione di tanti creativi, tra cui Jorge Luis Borges e Italo Calvino, i due più grandi labirintologi contemporanei a detta del matematico Pierre Rosenstieh"""" (MF). Il libro presenta, nella traduzione inglese, il saggio di Italo Calvino La sfida al Labirinto (N.5 di «Menabò», Einaudi, Torino 1962). L'analisi del labirinto è arricchita da un saggio narrativo di Emanuele Trevi che ripercorre l'idea storica del Labirinto, dagli antecedenti letterari ai giorni nostri, mentre una serie di saggi brevi raccolti sotto la regia di Farronato dà vita a una architettura polifonica costruita sulle parole chiave che hanno guidato il curatore e gli artisti nello sviluppo del progetto espositivo. Infine il saggio fotografico a cura di Giovanna Silva espande la visione del dedalo in termini metaforici presentando luoghi labirintici come il Cretto di Burri, il Labirinto Borges, gli archivi di Pompei."" -
End. The sound of the Woodpecker Bill: New York City. Ediz. illustrata
Durante la primavera del 2016 Antonio Rovaldi percorre a piedi tutti i margini di New York City. A volte a piedi, altre in bicicletta, raggiunge un capolinea della metropolitana, lega la bici a un palo e comincia a camminare. Si spinge lungo i bordi dei cinque boroughs della città che, nella loro diversità, compongono l'immagine complessiva di New York. Le recinzioni che circondano la città talvolta ostacolano il passaggio e impediscono lo sguardo. Spesso, arrivato alla fine di una strada, si trova davanti a un cartello giallo con la scritta ""End"""". In quelle aeree di verde spontaneo le oche canadesi covano le uova e i limuli, strane creature corazzate dell'oceano, si arenano sulle spiagge ricordandoci che New York City potrebbe essere una città fantasma emersa dagli abissi milioni di anni fa o improvvisamente destinata a sprofondare per sempre nelle acque grigie dell'oceano."" -
Romanistan
"Romanistan"""" è il diario di viaggio di Luca Vitone che percorre a ritroso il tragitto di emigrazione del popolo Rom dall'India nord-occidentale verso l'Europa con lo scopo di mettere in luce l'unità culturale di un popolo che vive in una situazione di frammentarietà. Il viaggio inizia a Bologna, dove è conservato un documento del 18 luglio 1422, la prima testimonianza ufficiale della presenza del popolo Rom in Italia. Vitone si muove all'indietro sul percorso fatto da Rom, Sinti e Kalé: attraversa Friuli, Slovenia e Croazia, scende attraverso la Serbia, Bosnia-Erzegovina e Bulgaria, entra in Turchia e raggiunge lo stretto del Bosforo, prosegue in Asia e continua verso est attraversando la Cappadocia, passa vicino l'Ararat, visita l'Armenia, scende in Iran in direzione del Golfo Persico, viaggia l'altopiano del Belucistan, oltrepassa l'Indo per raggiungere il Rajasthan. Un percorso avventuroso tra civiltà diverse, spesso reso difficoltoso da incontri imprevisti e soste inaspettate. Il materiale raccolto durante il viaggio (testimonianze, materiali visivi e documentaristici) e confluito nel libro è anche alla base di una produzione video e di una serie fotografica che saranno esposti al Centro Pecci di Prato a partire dal prossimo novembre" -
Transcript 04 44' 14'' Lithuania and the collapse of USSR. Ediz. inglese e lituana
L'11 marzo 1990 la Lituania è la prima delle tre repubbliche baltiche a dichiarare la propria indipendenza, dando l'avvio a un processo che portò al collasso dell'Unione Sovietica. Il regista e artista lituano Jonas Mekas, recentemente scomparso, tra il 1989 e il 1991 ha ripreso con la sua videocamera Sony i telegiornali e gli approfondimenti TV che andavano in onda negli Stati Uniti, dove l'artista ha vissuto gran parte della sua vita, registrando il punto di vista americano sul crollo della rivale URSS. Il libro ""Lithuania and the Collapse of the USSR"""" raccoglie la trascrizione integrale del video, della durata di quasi 5 ore che, in modo lineare e cronologico, mette in evidenza i fatti, le persone, le opinioni espresse in quei giorni cruciali. Mekas ha sempre descritto questo suo lavoro come un dramma della Grecia classica in cui i destini delle nazioni sono cambiati dall'imponderabile: la volontà di un solo uomo, una piccola nazione determinata a riconquistare la libertà, sostenuta dagli dèi nella sua lotta contro il potere, è il principio della fine dell'Impero Sovietico."" -
Carlo Levi a San Costantino Albanese. Archivi della Basilicata. Ediz. italiana e inglese. Vol. 2
1975: Cinque fotografie che ritraggono Carlo Levi in visita a San Costantino Albanese mentre sta dipingendo il suo ultimo quadro, un dipinto su muro, che oggi è ancora in quella stanza. Levi, che morirà meno di un mese dopo, torna in Basilicata, il luogo del suo esilio, del ""Cristo si è fermato a Eboli"""", per questo lascito finale: un quadro che è un dono al territorio e alla comunità Arbereshe, la minoranza di lingua albanese che vive lì. In accompagnamento ai documenti fotografici un saggio di Massimiliano Tommaso Rezza sul ritratto, il soggetto e la rappresentazione fotografica come documento privato e che nasce da una presenza fisica. L'etnomusicologo Nicola Scaldaferri, colui che ha conservato le fotografie fino a oggi, ha invece intervistato uno dei due personaggi ritratti nell'ultimo quadro dipinto da Levi. Il soggetto viene quindi rappresentato in tre forme: pittorica, fotografica e tramite la scrittura."" -
Falce e martello-The hammer and the sickle. Ediz. illustrata
Falce e martello: tre dei modi con cui un artista può contribuire alla lotta di classe di Enzo Mari è il piccolo catalogo che accompagnava la mostra alla Galleria Milano nel 1973. Oggi la mostra è riproposta, con lo stesso allestimento, nella stessa storica galleria milanese; il reprint anastatico del catalogo è arricchito da fotografie e documenti provenienti dagli archivi della Galleria e dall?Archivio Mari, oltre che dai saggi di Bianca Trevisan, che ricostruisce il percorso progettuale dell'artista e designer milanese, e di Riccardo Venturi che racconta il dibattito storico, artistico e politico in cui si inserisce un progetto che venne accompagnato da un film e che fece molto discutere in quegli anni. Un frammento degli incandescenti anni Settanta e una riflessione su falce e martello, il simbolo più iconico del Novecento. -
Togliatti. La fabbrica della Fiat. Ediz. illustrata
«Cinquant'anni fa s'inaugurava nella città di Togliatti lo stabilimento realizzato dalla Fiat per la produzione delle Zhiguli. C'erano voluti quattro anni di lavoro e lo sforzo di migliaia di operai e tecnici italiani e sovietici. Claudio Giunta e Giovanna Silvia raccontano la storia nel volume Togliatti» - Il Sole 24 Orern«Una storia recuperata negli archivi del Novecento che, grazie alla bravura narrativa di Claudio Giunta, parla di quei tempi che sembrano sempre freddi e nebbiosi, quasi in bianco e nero, e della Togliatti di oggi, un posto delabré, ""dove niente è memorabile se quello che si cerca è la bellezza""""» - Touring magazinernrnrn21 agosto 1964: muore Palmiro Togliatti. 28 agosto 1964: la città di Stavropol-sul-Volga, mille chilometri a sud-est di Mosca, viene ribattezzata ?Togliatti?. 22 aprile 1970: nel giorno del centesimo compleanno di Lenin, dall'AutoVAZ di Togliatti esce la prima automobile Zhigulì; nel 1976 gli esemplari prodotti saranno tre milioni: il grande balzo in avanti della motorizzazione sovietica. In mezzo, tra il 1966 e il 1970, c'è un'epopea italiana: perché a costruire il gigantesco impianto produttivo di Togliatti - una fabbrica grande il doppio di Mirafiori, in una città nata insieme alla fabbrica, tra inimmaginabili difficoltà e fatiche - furono tecnici e operai della Fiat, la Fiat di Vittorio Valletta e di Gianni Agnelli. Cinquant'anni dopo, Claudio Giunta e Giovanna Silva hanno viaggiato fra Torino e Togliatti per raccontare quella storia raccogliendo memorie familiari, ora comiche ora drammatiche, e ascoltando le voci - italiane e russe - di coloro che, giovani allora, parteciparono all'impresa."" -
Campo di Marte. Ediz. illustrata
Campo di Marte è un progetto ideato nel marzo del 2020, un periodo durante il quale Nathalie Du Pasquier non dipinge per scelta. Ritagliando le fotografie di quadri realizzati negli ultimi quarant'anni, l'artista francese le articola in una sequenza come se fossero caratteri tipografici, tenendo conto unicamente delle loro qualità formali e delle diverse possibilità di lettura offerte dagli accostamenti. Ne viene fuori un incantevole gioco di nonsense, un surrealismo quotidiano dove le immagini formano delle specie di frasi, intrecciandosi con vere parole pescate dal mondo dei libri: titoli, poesie, semplici calcoli - occasioni in cui all?artista mancavano le parole. -
Editoriale
"Museo per l'Immaginazione Preventiva - Editoriale"""" è la mostra-manifesto che ha riaperto il MACRO e introdotto il lavoro curatoriale del nuovo direttore artistico Luca Lo Pinto. Attraverso le opere esposte, chiamate ad anticipare i temi che si sviluppano in un programma triennale, la mostra ha aperto una riflessione più ampia sull'identità dell'istituzione museale contemporanea, invitando il visitatore a lasciarsi guidare dagli interrogativi e dalle visioni degli artisti. Il volume Editoriale raccoglie le voci di dieci tra i più importanti scrittori contemporanei italiani - Emanuele Trevi, Valerio Magrelli, Veronica Raimo, Ivan Carozzi, Nadia Terranova, Igiaba Scego, Alessandro Lolli, Elena Stancanelli, Francesco Pacifico, Chiara Valerio - che hanno tradotto la loro visita alla mostra in narrazione e immaginato ulteriori dialoghi con le opere esposte. Il libro, volutamente privo di immagini, restituisce la mostra esclusivamente attraverso la parola." -
Lettere dall'Egitto
Nel 1849, a 27 anni, Gustave Flaubert si imbarca per l'Oriente. Lo accompagna l'amico Maxime Du Camp. Non c'è un preciso programma di viaggio. L'idea è di conoscere i costumi e le grandi religioni dell'Oriente. Il cuore del viaggio è l'Egitto, dove l'armata di Napoleone era passata mezzo secolo prima. Con sé ha un taccuino con cui registra le impressioni di viaggio, mentre Du Camp si dedica alla fotografia. I l meglio di sé lo dà però nella corrispondenza: le sue lettere alla madre e all'amico Louis Bouilhet sono piene di vita, aneddoti, racconti e bellissime descrizioni. Lo scrittore non si sottrae a nessuna esperienza e così l'Egitto vien fuori in tutta la sua immediatezza e l'esotico si mescola alla vita quotidiana. Questa edizione, la più completa finora apparsa in Italia, restituisce al lettore un libro che sta alla pari con i capolavori dello scrittore francese ed è introdotto da Emanuele Trevi, accompagnato dalle illustrazioni di Nathalie Du Pasquier. -
Palermo. Un'autobiografia nella luce. Ediz. illustrata
Cos'è la luce? O meglio: che cosa c'è dentro la luce? C'è il tempo? La nostra storia? Quella della nostra città d'origine, così insopportabile e magnetica? Oppure nella luce si nasconde il linguaggio, un'infilata di parole in fuga che provano a illuminare le cose, addirittura il mistero di una vita umana? Certo è che per Giorgio Vasta e per Ramak Fazel la luce è un'ossessione che nutre una stralunata avventura nello spazio e nel tempo. In questo vortice di immagini Fazel inventa con il suo sguardo una Palermo sospesa, una città fatta di penombra dove, nel bel mezzo di una sterpaglia, è possibile imbattersi in un dinosauro. Ritratto di Palermo in soggettiva selvaggia, resa dei conti con il passato, nella rara bellezza della lingua esatta di Vasta si compone un'autobiografia paradossale, sulle tracce di un'archeologia di memorie e visioni: la fuga si dissolve in un'immagine nitidissima, irreale e struggente, in cui possiamo riconoscere la forma di ciò che per ciascuno di noi ha nome mancanza. -
Danish diaries. Ediz. italiana e inglese
Italia e Danimarca nell'ultimo secolo hanno scambiato merci, prodotto opere cinematografiche e artistiche, ma soprattutto hanno ospitato vicendevolmente una comunità di persone che hanno dato vita ad alcuni dei capitoli meno conosciuti dell'industria culturale europea. L'autore sceglie una forma diaristica per raccontare i suoi incontri e i suoi viaggi in Danimarca: non solo Copenaghen ma anche Snekkersten, Espergaerde, Humlebeak, Helsingør, Hou, Aarhus, Ebeltoft, Herning, Aerø e altre località minori. In questo libro si incontrano danesi che hanno trovato in Italia sapori, luce, compromessi, e italiane e italiani che in Danimarca hanno cercato volti, parole, ispirazioni. -
Non c'è nessuna Itaca. Viaggio in Lituania
Il viaggio in Lituania dello scrittore Francesco Cataluccio sulle tracce di Jonas Mekas, Marija Gimbutas, Czeslaw Milosz, Eimuntas Nekrosius. Grande esperto dell'Europa dell'est, Francesco Cataluccio torna, dopo molti anni, in Lituania, una piccola nazione di tre milioni di abitanti al centro e ai margini dell'Europa. Un luogo dove la natura è fatta di foreste impenetrabili, dolci colline, fiumi celesti, laghi e lagune a perdita d'occhio, che Thomas Mann elesse a luogo di vacanze. E città dove l'architettura barocca fa a gara con le nuvole. Un paese con una natura e una storia così non si dimentica facilmente e infatti la nostalgia e il forte desiderio del ritorno ha sempre accompagnato coloro che l'hanno dovuto abbandonare, come il famoso videomaker e poeta Jonas Mekas; la studiosa della preistoria Marija Gimbutas; il premio Nobel per la letteratura, il poeta di lingua polacca Czeslaw Milosz. Ma il ritorno è impossibile: la splendida Lituania di un tempo non c'è più, distrutta dalla violenza tedesca e poi dal dominio sovietico. La più grande comunità ebraica d'Europa è stata cancellata. Ma sono sopravvissute le storie straordinarie che la gente ricorda e i racconti di personaggi fuori dal comune, che conducono in un paesaggio naturale e umano composto da brandelli, tracce, ostinati segni. Tornata indipendente nel 1990, la Lituania ha avuto uno sviluppo culturale sorprendente: basti solo pensare all'arte contemporanea, o al magico teatro di Eimuntas Nekrosius. La Lituania è ancora tutta da scoprire. -
Dixit Algorizmi. The garden of knowledge. Ediz. illustrata
"Dixit Algorizmi. The Garden of Knowledge"""" è un'indagine sull'origine del mito e della narrazione delle tecnologie moderne, dal punto di vista delle pratiche artistiche contemporanee, per esplorare le loro radici dimenticate e le loro risonanze con luoghi, tempi e culture distanti. Il libro presenta una riflessione sul lavoro fondamentale di Muhammad ibn Musa al-Khwarizmi, scienziato ed erudito nato e cresciuto nella città di Khiva (oggi Uzbekistan). Il trattato di al-Khwarizmi Algoritmi de numero Indorum, scritto attorno all'825, è responsabile dell'introduzione del sistema di numerazione arabo in Europa, ed è stata proprio la traslitterazione latina del nome al-Khwarizmi in Algorizmi a darci la parola algoritmo. """"Dixit Algorizmi. The Garden of Knowledge"""" genera interpretazioni divergenti della tecnologia come mezzo, confermando la necessità di esplorare la profondità e la complessità della sua storia. Dixit Algorizmi è una serie di mostre, conversazioni e workshop che riflettono sulla storia della tecnologia e sulla sua relazione con la produzione artistica contemporanea. Progetto iniziato nel 2019, è stato presentato nel 2021 al CCA Tashkent e nel 2022 al Padiglione della Repubblica dell'Uzbekistan alla Mostra Internazionale di Arte - La Biennale di Venezia." -
Black Med. Ediz. illustrata
Black Med ha origine dalle riflessioni teoriche sul 'Black Mediterranean' (Mediterraneo nero), in riferimento alle ricerche della studiosa Alessandra Di Maio. Invernomuto intercetta le traiettorie sonore che attraversano la complessa e stratificata area del Mediterraneo registrandone i continui movimenti e assecondando l'intreccio dei suoi accadimenti e delle sue narrazioni. Black Med è un progetto iniziato nel 2018, basato su un archivio di musica e oggetti sonori provenienti dalla proteiforme area del Mediterraneo, in continua evoluzione; la sua manifestazione principale è la piattaforma blackmed.invernomuto.info. L'archivio raccoglie brani che raccontano diverse storie e tracciati diasporici; la selezione è volutamente non-geografica e contiene voci e identità multiple. Questo libro è il risultato di un lungo e tentacolare viaggio nelle nicchie teoriche del progetto, raccoglie tutto ciò che ha nutrito la ricerca di Invernomuto fin dagli inizi del progetto e include un'ampia lista di contributi esterni. -
From here to Tibet. A conversation between two walking artists. March 2019-July 2020
Gli artisti del camminare Hamish Fulton e Michael Höpfner si scambiano esperienze e riflessioni sul cammino come pratica artistica autonoma e l'incontro con il Tibet. Da oltre venticinque anni gli artisti Hamish Fulton e Michael Höpfner condividono idee e riflessioni sull'arte e sul camminare come pratica artistica autonoma. Nel corso del tempo si sono scambiati svariate e-mail, lettere e cartoline dai luoghi delle loro escursioni, mantenendo aperto e vivo il dialogo nonostante le grandi distanze. Nel 2015, lavorando insieme a una mostra al Museo MAN di Nuoro, gli è venuta l'idea di raccogliere in forma epistolare i pensieri che si sono scambiati sull'arte, sul paesaggio, sugli aspetti estetici e politici del camminare. Come suggerisce il titolo, From Here to Tibet ruota attorno alla profonda fascinazione che i due artisti hanno per il territorio e la cultura del popolo tibetano: per entrambi camminare e fare arte in Tibet si è rivelata un'esperienza che gli ha cambiato la vita e che ha in vario modo influenzato il loro percorso, il modo di pensare, la produzione artistica. Per il lettore, questa conversazione si snoda come una traccia e delinea il cammino come forma d'arte, cercando di collocarlo all'interno della storia dell'arte, soffermandosi sulle sue implicazioni sociali e politiche fino al tempo della pandemia. -
Viaggio in America. Stati Uniti e Canada (1831-32)
Il Viaggio in America di Alexis de Tocqueville è il backstage de La democrazia in America, l’opera più celebre del pensatore politico francese, nella quale è spiegato il funzionamento delle democrazie moderne. Il viaggio nasce probabilmente dalla delusione per il cambio di regime in Francia nel 1830, quando ai Borboni succedono gli Orléans. Di origine aristocratica ma di sentimenti liberali il giovane magistrato decide di partire per gli Stati Uniti per studiarne il sistema penitenziario. Arrivato a New York l’11 maggio 1831 con l’amico Gustave de Beaumont compie un itinerario che lo porta a toccare le principali città americane (Boston, Philadelphia, quelle del Sud, New Orleans, Washington), ma anche ad attraversare foreste vergini, deserti, a entrare in contatto con la wilderness. Il viaggio è costellato da un’infinità di incontri – si potrebbe dire che Tocqueville inventa attraverso questa esperienza il giornalismo d’inchiesta – che gli servono per comprendere i meccanismi di funzionamento di una democrazia, di una società di uguali. Il suo interesse è concentrato sule forme di integrazione, sulla religione, sul fenomeno della schiavitù. Tocqueville anche in questi appunti di viaggio si rivela un grande scrittore, attento a cogliere i dettagli di un organismo sociale attraverso la vita degli individui. Quando riparte per l’Europa il 20 febbraio 1832 ha capito che l’avvenire dell’uomo sarà determinato nel Nuovo Mondo.