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Il figlio di febbraio
Sono trascorse poche settimane da quello che è passato alla storia come il Gennaio di Sangue, e la violenza è di nuovo all’ordine del giorno per le strade di Glasgow. Un serial killer ossessionato da Elaine Scobie, figlia di un gangster locale, ha ucciso brutalmente il fidanzato della ragazza, incidendogli sul petto un macabro messaggio. Il rientro al lavoro dopo un breve congedo non potrebbe essere più complicato per Harry McCoy: in città sono sbarcate nuove droghe, che portano un nuovo tipo di violenza in una società già corrotta. La scia di morti sembra non fermarsi. E il passato di McCoy torna prepotente, rimbalza da un ritaglio di giornale, evoca ricordi terribili, chiede una resa dei conti che non si può più rimandare. Dopo Gennaio di sangue, il cinico ispettore scozzese torna ad affrontare se stesso e gli altri in un gioco teso e disperato che rischia di essergli fatale. -
Il bel viaggio. Insegnare letteratura alla generazione Z
«Percorrere i sentieri della letteratura, e condurre i più giovani a inoltrarvisi, è sempre – per citare un verso di Itaca del poeta greco Konstantinos Kavafis –, ancora oggi, davvero un ""bel viaggio"""".»I classici della letteratura hanno ancora tanto da dire, in particolare alla generazione dei ragazzi di oggi, sempre iperconnessi attraverso i social. Eppure, in un contesto che si muove con velocità e che premia le connessioni più che le riflessioni, le parole di grandi autori del passato rischiano di confondersi con il rumore di fondo, non essere lette con la giusta prospettiva e quindi apparire polverose e inutili, lontane dalla realtà. La sfida più grande per gli insegnanti (ma non solo) è quella di ristabilire un legame tra gli scrittori e i giovani, per svelare come romanzi, racconti, poesie, pagine scritte decenni e secoli fa possano regalare emozioni e spunti straordinari. Roberto Carnero, forte di un'esperienza più che ventennale sul campo, propone alcune idee e strategie per un confronto con i docenti, le figure che per prime sono chiamate ad affascinare i lettori di domani, ma anche con tutti coloro che sono interessati a comprendere il valore cruciale della letteratura nella formazione personale."" -
Sud
La storia di un mondo borghese che s'intreccia con la storia dell'Italia che intanto cambia in meglio e in peggio; il ritratto affettuoso e spietato di un luogo che è anche un tempo.rnrnValentino comprese che il passato non è tanto ciò che affiora dalla Storia, dalle rovine, dai massacri o dai monumenti, bensì un punto d'arrivo individuale.rnrnLe famiglie felici non sono interessanti; quelle complicate sì. Valentino lascia la Calabria da ragazzo, negli anni settanta del Novecento, ma la maturità, che si annuncia con il balenio a sorpresa del rimpianto, lo costringe a voltarsi indietro per misurarsi con la memoria e le memorie del mondo in cui è cresciuto. E quando torna a guardare e ascoltare scopre che se le persone non ci sono più, e spesso non ci sono più da molto tempo, le loro vite sono lì, e chiedono di essere raccontate. Ecco i patriarchi: il vecchio Notaio con i suoi figli accidentali e il Farmacista col suo violino chiuso nell'armadio, due famiglie parallele due rami che s'incrociano nella famiglia nuova dell'Avvocato e della moglie, l'amatissima Tamara che solo lui chiama Mara; la gente del popolo: Ciccio Bombarda l'autista senza patente, Peppo della posta che ha paura dei figli, Rosa e Cicia le pasionarie, Maria-la-pioggia e Maria del Nilo silenziose come tutte le divinità; e poi zie bizzarre e amici immaginari, domestici fedeli e mogli minuscole come bambine, amicizie che durano dalla soffitta di casa al campo di battaglia, ideali irrinunciabili e inconfessate debolezze; e gli oggetti, le automobili, i due piccoli Gauguin appesi nell'ombra. -
Rapporto al duce
"I rapporti dei federali si svolsero in un'atmosfera bellica abbastanza serena: pochi mesi dopo sarebbero stati contemporanei alla distribuzione del corpo di armata italiano in URSS, allo sbarco americano in Africa, alla perdita definitiva della Libia, all'intensificarsi dei bombardamenti sulla penisola"""".Un trimestre - da gennaio ad aprile 1942 - per fare i1 punto sullo stato di salute del Partito nazionale fascista: ecco lo scopo di Mussolini nel momento in cui convoca a Palazzo Venezia i novantasei federali, a capo delle federazioni, le organizzazioni provinciali del partito. All'ordine del giorno la situazione del PNF, i suoi rapporti con le organizzazioni cattoliche, l'economia e il mondo del lavoro, il sentire degli italiani nei confronti del conflitto mondiale. Sono temi scottanti, di grande attualità; il Duce ascolta, interroga, tiene lunghi discorsi sulla storia, la politica, la guerra. In questo volume, il testo stenografato di quelle conversazioni: un documento eccezionale da cui affiora l'autoritratto di un regime sul viale del tramonto: i testi ci restituiscono un paese disorientato, stanco, povero, la cui facciata """"imperiale e guerriera"""" comincia a mostrare tutta la sua inadeguatezza. Le note di Guerri sul fascismo, la scelta dei discorsi di Mussolini, la ricostruzione storica del partito e della sua organizzazione territoriale offrono uno sguardo realistico e al tempo stesso disincantato sull'""""autunno"""" del regime che per un ventennio è stato al timone del paese." -
Menzogna romantica e verità romanzesca. La mediazione del desiderio nella letteratura e nella vita
Qualificheremo come romantiche le opere che riflettono la presenza del mediatore senza mai svelarla, e romanzesche quelle che invece svelano. A queste ultime il presente saggio è essenzialmente dedicato.L’uomo è incapace in genere di desiderare prescindendo da un modello, consapevole o inconsapevole: l’oggetto o lo scopo di questo desiderio gli è proposto da un “terzo” che funge da mediatore. Questo è vero anche nella narrativa, dove il triangolo che si instaura tra personaggio, oggetto desiderato e mediatore è uno schema costante e centrale nella struttura del romanzo. Mitizzando l’eroe, accreditandogli una completa spontaneità di passioni e azioni, il romanticismo occulta l’“altro”, il persuasore o il mediatore: la “menzogna romantica” del desiderio puro, diretto, fa da schermo alla “verità romanzesca” del desiderio mediato. René Girard reinterpreta, alla luce di questa fondamentale intuizione critica e psicologica e attraverso un’analisi sottile e del tutto originale, le grandi opere e i personaggi della letteratura moderna. Da Cervantes a Flaubert, da Stendhal a Dostoevskij e Proust, egli segue le tracce del “desiderio triangolare”, confronta le varie e tipiche modulazioni con cui esso regola lo svolgimento romanzesco. E infine estende l’assunto che ognuno vive secondo un mediatore dai paradigmi della creazione fantastica a un ambito sociologico, indagando gli effetti alienanti e paralizzanti della mediazione nella vita reale. -
Braci. La poesia italiana contemporanea
Il metodo insomma è rischiare la cosa più difficile: ovvero che un'antologia di poesia italiana contemporanea, colta nel suo essere vivente e in sé contraddittoria, difettosa, laboratoriale, sia, per un verso, la libertà dei destini e, per l'altro, una necessità di scelta, in cui ciascun poeta viene letto e ammirato come se già fosse un classico, come se fosse quello che profondamente è: una parte essenziale di un'anima che legge, quella di un giovane lettore che si appassiona e insieme quella di un vecchio che vuole ancora capireMolto più di un'antologia di poeti italiani, questa raccolta di versi, voci e storie è un'istantanea e una caleidoscopica mappa di visioni e sguardi sull'Italia, sul mondo ma anche sul nostro quotidiano. Il cuore di Braci risiede nel gruppo di poeti e poetesse che sono espressione di una tendenza alla ricerca del senso e della centralità della lingua poetica contro ogni sperimentalismo avanguardista. Arnaldo Colasanti riunisce in questo libro una selezione di poesie di autori, molti esordienti negli anni ottanta, arricchita con una sezione di critica letteraria che riesce a guidare il lettore tra tante forme di espressione senza nulla togliere al piacere della scoperta e del contatto diretto con i testi. -
Guida il tuo carro sulle ossa dei morti
Con la sua prosa precisa e pungente Olga Tokarczuk ricorre ai modi del noir classico per virare verso il thriller esistenziale e affrontare temi come la follia, il femminismo, i diritti degli animali, l'ingiustizia verso gli emarginati.rnrnA Olga Tokarczuk è stato assegnato il Premio Nobel per la Letteratura 2018.rnrn«Una miscela sorprendente di thriller, commedia e trattato politico scritta da una donna di straordinaria intelligenza e sensibilità anarchica» – Sarah Perry, autrice del Serpente dell'Essexrnrn«Un romanzo di sovversiva eleganza» – New Statesmanrnrn«""Guida il tuo carro sulle ossa dei morti"""" vi farà venir voglia di leggere tutto quello che ha scritto Olga Tokarczuk» – Financial TimesrnrnUna cosa è certa: queste case non ci saranno più, il mio sforzo è insignificante, sta sulla punta di uno spillo, proprio come la mia vita. Dovremmo ricordarcene sempre.rnrnJanina Duszejko, insegnante d'inglese e appassionata delle poesie di William Blake, è un'eccentrica sessantenne che preferisce la compagnia degli animali a quella degli uomini e crede nell'astronomia come strumento per porre ordine nel caos della vita. Quando alcuni cacciatori vengono trovati morti nei dintorni del suo villaggio, Janina si tuffa nelle indagini, convinta com'è che di omicidi si tratti. Con la sua prosa precisa e pungente Olga Tokarczuk ricorre ai modi del noir classico per virare verso il thriller esistenziale e affrontare temi come la follia, il femminismo, l'ingiustizia verso gli emarginati, i diritti degli animali: surreale, acuto, melanconico, sconcertante, il suo romanzo interroga il presente anche quando sembra parlare di tutt'altro."" -
Il sole dei morti
«Ecco, dunque, com'è il deserto! Il sole ride. Le montagne giocano a rimpiattino con le ombre. Cosa può loro importare se hanno davanti rosei corpi vivi o cadaveri bluastri, dagli occhi bevuti per il vino o perché svuotati del sangue?»«Un documento terribile, eppure soffuso di splendore poetico, del tempo in cui i benefattori rossi ""spazzavano la Crimea con una scopa di ferro""""» – Thomas Mann, 1926«È una verità che trascende la maestria letteraria... Chi altri è riuscito a comunicare la desolazione e l'universale sfacelo dei primi anni sovietici, del comunismo di guerra?» – Aleksandr Solženicyn, 1992Penisola di Crimea, 1920-1921. La Riviera russa, devastata dalla rivoluzione e dalla guerra civile, è teatro della vendetta dei vincitori. Nella terra dei cimmeri, dove un mito degli antichi greci collocava la porta dell'Ade, divampa il moderno inferno dello sterminio dei """"nemici del popolo"""". Dall'alto di una casetta su un poggio affacciata su Alušta, cittadina incastonata tra i monti e il Mar Nero, il Narratore, che è l'autore stesso, assiste all'agonia per fame, saccheggi e abbandono di intere famiglie con bambine e bambini, arti e mestieri, vigne e frutteti e campi, e degli animali domestici, che deperiscono e muoiono insieme agli umani. Ivan Šmelëv, scrittore reputato e famoso in Russia fin dai primi anni del Novecento, pur nella catastrofe in atto sceglie di non andarsene per cercare di salvare il figlio, arrestato e scomparso. Quando avrà bussato a lungo e invano alle porte del nuovo Potere, abbandonata ogni speranza, si rassegna ad emigrare. Ospite di Ivan Bunin in Francia, comporrà in pochi mesi del 1923 Il sole dei morti, primo di tanti suoi libri diventati popolari nella """"Russia all'estero"""" e infine ritornati nella Russia postsovietica in innumerevoli ristampe. Šmelëv stesso ha voluto per Il sole dei morti il sottotitolo di epopea: all'afflato epico e lirico di una grande penna si unisce la potente testimonianza su una tragedia epocale a lungo mistificata e rimossa, restituita in presa diretta nelle esistenze concrete delle persone che la subirono."" -
Corpi celesti
Vincitore del Man Booker International Prize 2019Di quanto spazio ha bisogno una casa per contenere tutto il mio amore?«""Corpi celesti"""" è uno scrigno: un caos finemente calibrato di orbite famigliari, congiunzioni astrali, e della forza gravitazionale dei segreti» – The New York Times Book Review«Brillante e illuminante» – Sam Sacks, The Wall Street JournalNel piccolo paese di 'Awafi, in Oman, vivono tre sorelle. Mayya, la maggiore, sposa 'Abdallah, figlio di un ricco mercante di schiavi, dopo aver sofferto patimenti d'amore. Insieme saranno felici, e la loro unica figlia femmina, London, diventerà medico e sarà una donna forte ed emancipata. Asma', appassionata di letteratura e romantica sognatrice, si sposa per puro senso del dovere. Khawla, la più bella, rifiuta tutti i pretendenti e resta in attesa del suo grande amore, emigrato in Canada. Intrecciando le vicende di 'Abdallah, il cuore del romanzo, che riflette sulla sua vita mentre si trova in volo verso Francoforte, a quelle delle tre sorelle e dei loro figli, Jokha Alharthi tratteggia un vivido affresco dell'Oman di oggi, con le luci e le ombre che lo contraddistinguono. Grazie alla sapiente alternanza tra passato e presente, la narrazione scorre come un fiume in piena, animata dal desiderio di confrontarsi con antiche regole e infine sovvertirle."" -
L'acqua del lago non è mai dolce
Libro vincitore del Premio Campiello 2021Finalista Premio Stega 2021Giulia Caminito dà vita a un romanzo ancorato nella realtà e insieme percorso da un’inquietudine radicale, che fa di una scrittura essenziale e misurata, spigolosa e poetica l’ultimo baluardo contro i fantasmi che incombono. Il lago è uno specchio magico: sul fondo, insieme al presepe sommerso, vediamo la giovinezza, la sua ostinata sfida all’infelicità.rn«È impossibile non essere coinvolti e trascinati da questo romanzo di eleganza e maturità fuori dal comune» - Nadia Terranova, Tuttolibrirn«Una voce luminosa e potente, come una lunghissima poesia, come non se ne sentono da tempo, davvero da non perdere» - Maria Grazia Ligato, Io Donnarn«Una scrittura secca e agra, illuminata da abbagli di breve e intensa prosa poetica» - Fulvio Panzeri, Avvenirern«In un romanzo a tratti visionario e affidato a una lingua corposa, dalla consistenza materica, mentre Antonia resta ""scolpita nel marmo della sua maternità"""", Gaia, personaggio capace di suscitare nel contempo solidarietà e profonda avversione per il crescente cinismo, """"muta come biscia al sole""""» - Marzi Fontana, la LetturarnIo sono stata un cigno, mi hanno portata da fuori, mi sono voluta accomodare a forza, e poi ho molestato, scalciato e fatto bagarre anche contro chi s'avvicinava con il suo tozzo di pane duro, la sua elemosina d'amore.Odore di alghe e sabbia, di piume bagnate. È un antico cratere, ora pieno d'acqua: sulle rive del lago di Bracciano approda, in fuga dall'indifferenza di Roma, la famiglia di Antonia, madre coraggiosa con un marito disabile e quattro figli. Antonia è onestissima e feroce, crede nel bene comune eppure vuole insegnare alla sua figlia femmina a non aspettarsi nulla dagli altri. E Gaia impara: a non lamentarsi, a tuffarsi nel lago anche se le correnti tirano verso il fondo, a leggere libri e non guardare la tv, a nascondere il telefonino in una scatola da scarpe e l'infelicità dove nessuno può vederla. Ma poi, quando l'acqua del lago sembra più dolce e luminosa, dalle mani di questa ragazzina scaturisce una forza imprevedibile. Di fronte a un torto, Gaia reagisce con violenza, consuma la sua vendetta con la determinazione di una divinità muta. La sua voce ci accompagna lungo una giovinezza che sfiora il dramma e il sogno, pone domande graffianti. Le sue amiche, gli amori, il suo sguardo di sfida sono destinati a rimanere nel nostro cuore come il presepe misterioso sul fondo del lago.Proposto da Giuseppe Montesano al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione: «È con piacere che presento a questa edizione del Premio Strega L’acqua del lago non è mai dolce di Giulia Caminito, una storia ambientata nel paese lacustre di Anguillara Sabazia, una provincia italiana simile e diversa da molte altre province letterarie: dove le case popolari si intrecciano alle villette, all’antico centro storico, al lungolago e ai capannoni in uno sviluppo disarmonico che rispecchia e genera le disarmonie del vivere, uno sviluppo malato nel quale si annidano oscuri i conflitti. In questi luoghi narrativi Giulia Caminito dipana i percorsi di una famiglia proletaria dominata... -
Un'altra storia inizia qui
Dalle visite in carcere che fece Carlo Maria Martini lungo tutto il suo mandato episcopale nasce la riflessione racchiusa in queste paginern«Chi sbaglia può sempre correggersi: sicché come esigono i principi costituzionali, la pena deve guardare sempre al futuro» - Marta Cartabiarn«Prima di ogni altra cosa, ciò che andrebbe epurato dal linguaggio e abolito dalle pratiche mondane - non solo quelle penali - è proprio la crudeltà» - Adolfo Cerettirn“Entrai a piedi nella città, passai di fianco alle grandi carceri di San Vittore, diedi una benedizione e pensai: lì vivono migliaia di persone che devo andare a trovare.” Con queste parole Carlo Maria Martini ricordava il suo ingresso a Milano il 10 febbraio 1980. Dalle visite in carcere che fece lungo tutto il suo mandato episcopale nasce la riflessione racchiusa in queste pagine: come e perché fare in modo che la pena sia giustizia ma anche ricomposizione? Marta Cartabia, presidente della Corte costituzionale, e Adolfo Ceretti, docente di Criminologia, si confrontano con il magistero di Martini spiegando il valore che esso continua a racchiudere e la necessità ancora viva di ciò che l’arcivescovo auspicava: una giustizia che ricucia i rapporti piuttosto che reciderli, promuova i valori della convivenza civile, porti in sé il segno di ciò che è altro rispetto al male commesso. -
Casa Lampedusa
Grazie a un abile gioco di specchi, indagando con eleganza nel cuore di un uomo affascinante quanto la sua opera, Steven Price riporta in vita l’ultimo principe di Lampedusa, che da scrittore diventa personaggio letterario, nella cornice siciliana del secondo dopoguerra.rnrnGli alberi sono vecchi. I principi sono antichi.Ogni uomo, per quanto insignificante, dovrebbe lasciare qualche cronaca del tempo trascorso su questa terra. Le parole di Stendhal echeggiano nella mente dell’uomo di mezza età che fa una sosta pensosa in chiesa prima di avviarsi all’incontro con il cugino, Lucio Piccolo, al Caffè Mazzara, luogo consueto di conversazioni appassionate sulla letteratura. Siamo a Palermo, una mattina di gennaio del 1955, e l’uomo di mezza età, a cui è appena stata diagnosticata una malattia senza ritorno, è Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Una vita di studi e scritture, e non ha creato nulla. Non ancora. Parte da qui, da questo nodo di slanci e frustrazioni, il racconto intimo e dolente degli ultimi anni di un grande scrittore dediti alla stesura sempre più urgente di un solo capolavoro, Il Gattopardo, punteggiati da infruttuosi tentativi di pubblicazione e rasserenati dagli affetti - l’adorata moglie Licy, il cugino Gioacchino - prima della resa di fronte all’ineluttabile. -
Il libro della giungla
L'intera filosofia di vita di Rudyard Kipling è racchiusa in miniatura in questo caleidoscopico lavoro letterario che intreccia immaginazione, mito e magia. Indimenticabili, oltre a Mowgli, il “cucciolo d'uomo” allevato dai lupi, sono gli animali che popolano queste storie fantastiche: l'anziano pitone Kaa, la sinuosa pantera Bagheera, il saggio orso Baloo, filtrati dalla lente dell'antropomorfizzazione, permettono all'autore di affrontare temi e lezioni morali a lui cari, come la scoperta di sé, l'obbedienza alla Legge e la conoscenza del proprio posto nella società, ma anche la libertà di abitare mondi diversi, come fa Mowgli, in continuo movimento tra la giungla e il villaggio degli uomini. Racconti meravigliosi e avvincenti, da leggere e rileggere per tutta la vita. Età di lettura: da 7 anni. -
Persona. Soggettività nel linguaggio e semiotica dell'enunciazione
"Persona"""" è chiunque sia in grado di impiegare segni per mentire.Per la lingua italiana, la persona è l'individuo; per l'etimologia è la maschera; per il teatro è il personaggio; per la linguistica è la categoria in cui si esprime la soggettività. E per la semiotica? La teoria dell'enunciazione dice che l'io della lingua è un messaggero (o nunzio) a cui ognuno di noi affida la propria parola. Basandosi su analisi di testi diversi e non solo verbali (serie tv, film, la canzone Wish you were here dei Pink Floyd), con questo libro Paolucci apre a una visione più ampia. Mette al centro il """"si"""" impersonale anziché la coppia """"io/tu"""". Fa dialogare in modo originale l'eredità dello strutturalismo con le scienze cognitive. Costruisce una teoria fortemente innovativa, in cui per soggettività si intende la capacità di diventare oggetto delle nostre stesse riflessioni e così di elaborare pensiero strategico e azione efficace. Nell'infanzia si impara a dire """"io"""" e """"tu"""" solo dopo aver sperimentato la fantasia, il gioco di finzione, persino l'inganno. Ed è così che attraverso le maschere della persona si diventa un soggetto." -
Il cielo sopra Varsavia
Varsavia, oggi. Pavel, commerciante di tessuti, è inseguito dalla malavita polacca per un debito che ha contratto. Costretto a cercare di recuperare la somma del denaro che gli consentirà di rimanere vivo, cerca soccorso presso i suoi amici. Uno di questi, Bolek, divenuto ricco grazie al traffico di stupefacenti, si offre di aiutarlo, ma gli chiede in cambio un prezzo molto alto: il tradimento di un amico comune. Per le strade di una Varsavia disperata e indifferente, Pavel combatte la sua lotta per avere salva la vita e mantenere la sua dignità di uomo. -
Il futuro del lavoro è femmina. Come lavoreremo domani
Questo è un libro su come lavoreremo domani, e riguarda tutti: uomini e donne, giovani o prossimi alla pensione, persone alla ricerca del primo impiego o di una nuova direzione lavorativa, dipendenti o liberi professionisti, manager o imprenditori. Il futuro del lavoro è femmina, e potrà essere un futuro migliore per tutti.rnIl futuro del lavoro è femmina.rnNon donna, femmina.rnFemminili sono le competenze che saranno sempre più richieste in ambito professionale, perché nessun robot sarà in grado di replicare le cosiddette soft skills, ovvero le capacità emotive e relazionali. Femminili saranno i modi di organizzare le aziende, perché le gerarchie rigide e il comando verticale non funzioneranno più in uno scenario complesso, veloce e incerto. Femminile è oggi il punto di vista necessario per comprendere davvero come lavoreremo domani. Non si tratta infatti di capire chi vincerà la battaglia tra uomo e macchina, ma come cambieranno la gestione del tempo e dello spazio di lavoro, le relazioni e la nostra identità, il modo di cercare e vivere un impiego. L’esperienza del Covid-19, che ha costretto molti al lavoro da remoto e a relazioni professionali a distanza, ci ha dimostrato come ripensare il modo di lavorare sia più che mai necessario e urgente. Dobbiamo imparare a fare vero Smart Working, ma prima ancora a condividere obiettivi, dare e generare fiducia, mostrarci vulnerabili e capaci di metterci in ascolto. Questo libro racconta il futuro del lavoro e la via migliore per arrivarci tutti, maschi o femmine non importa. -
Giudei
Un secolo narrato da tanti diversi punti di vista, da tante voci che non fanno mai un coro, attraverso la storia di due famiglie ebree.rnL'orso di vetro posava gli occhi distratti su quell'accozzaglia di libri, di oggetti, ognuno dei quali ricordava un gesto, una frase, occhiaie violacee, sopracciglia inarcate, la famiglia dispersa, una diaspora nell'eternità.rnFebbraio 1903. Aaron e Samuele, cugini e amici, vagabondano in calesse per la Lucchesia. Il loro idolo si chiama Giacomo Puccini; Samuele è un impresario musicalteatrale; Aaron un fresco ingegnere. Ed è proprio in Puccini, sotto l'Isotta Fraschini che gli si è ribaltata addosso durante un'allegra fuga con l'amante di turno, che s'imbattono; sono loro a dare l'allarme. Cose che potevano succedere nell'Italia di allora. Aaron si sposerà con Rebecca (matrimonio combinato); tra discussioni su Verdi, Wagner e Puccini due modi di essere ebrei - i borghesi di Torino, irrimediabilmente marroni; gli agiati provinciali marchigiani - s'incrociano. Zia Ester e il soprano Drusilla, la casa delle Torrette col suo giardino, la piccola Giovanna e la sua mamma putativa Sara, l'artistico Elia, Miriam che amava i libri, l'affettuosa Kate e il suo Cielo; una guerra e poi l'altra, e in mezzo le leggi razziali, nuove famiglie, nuovi bambini, il fronte, la fuga, le perdite. Reinventarsi una vita, ritrovarsi; e poi il mondo nuovo, il mito degli Stati Uniti e quello di Israele, la ricostruzione, il boom, gli anni del terrorismo. -
Il più grande criminale di Roma è stato amico mio
Libro candidato da Edoardo Nesi al Premio Strega 2021Con una scrittura capace di addentrarsi nel buio del male grazie all'innocenza radicale da cui scaturisce, Aurelio Picca fa risuonare le parole dei carnefici e il pianto delle vittime in un profondo silenzio, e scrive un romanzo doloroso e ardente.«In ""Il più grande criminale di Roma è stato amico mio"""" la vita scorre tagliente e laida, bastarda e cattiva e insieme angelica» - La LetturaDalle finestre di una pensione sul lago Albano, Alfredo Braschi guarda l'acqua che colma l'antico cratere vulcanico e stringe una Beretta calibro 6,35 che, insieme alla pistola con cui i suoi antenati ammazzavano i tori, è tutto ciò che gli rimane. Alfredo ha conosciuto la dolcezza di un amore assoluto, l'amicizia, il tradimento, e ora non ha più nulla se non il coraggio per uccidere o morire. A sua volta """"sull'orlo di un cratere"""" popolato di tutte le giovinezze vissute, Aurelio Picca compie in questo romanzo un'operazione letteraria coraggiosa quanto il suo protagonista: lascia emergere dal passato la figura di Laudovino De Sanctis, ferocissimo criminale romano, e la sceglie come specchio attraverso cui condurre la narrazione ai suoi esiti più estremi. Con sette omicidi, quattro sequestri di persona, undici condanne definitive, due rocambolesche fughe dal carcere, Laudovino detto Lallo Lo Zoppo ha fatto tremare Roma fin dagli anni sessanta, ma nessuno finora aveva raccontato la sua storia. Nemmeno ventenne, Alfredo Braschi incontra Laudovino, ne rimane folgorato, è testimone del fascino e dell'orrore. Ma adesso che è solo, circondato dalle ombre, ricordare la fatale amicizia con Lallo è per Alfredo un modo per fare i conti con se stesso, senza pretendere sconti. In testa ha una sola traccia: la Ninnananna che sua figlia Monique cantava da bambina. Monique, come la figlia di Lallo. Monique, che ha subìto una violenza da vendicare...Proposto da Edoardo Nesi al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione: «È un romanzo esistenziale, Il più grande criminale di Roma è stato amico mio, e racconta la vita mentre scorre tagliente e laida, cattiva eppure angelica, nelle vene dei suoi personaggi. Anche del dolore, racconta, il dolore anch’esso angelico – e immenso, e mai sedato – che continua a pugnalare il protagonista, luogotenente inventato d’un criminale invece esistito davvero, che negli anni Settanta terrorizzava tutta Roma.rnIn quest’opera ambiziosa e mirabilmente scorretta Aurelio Picca ci mostra il portento del male raffigurato, e nelle pagine migliori arriva a svolgere uno dei compiti più sacri della letteratura, quello di mostrarci il mondo slabbrato e vuoto e insensato nel quale viviamo.rnVorrei dunque candidarlo al Premio Strega 2021.»"" -
Il tempo migliore della nostra vita
Leone Ginzburg rifiuta di giurare fedeltà al fascismo l'8 gennaio 1934. Pronunciando apertamente il suo no imbocca la strada difficile che lo condurrà a diventare un eroe della Resistenza. Un combattente integerrimo e mite che non imbraccerà mai le armi. Mentre l'Europa è travolta dalla marcia trionfale dei fascismi, questo giovane intellettuale prende posizione contro il mondo servile che lo circonda e la follia del secolo. Fonderà la casa editrice Einaudi, organizzerà la dissidenza e creerà la sua amata famiglia a dispetto di ogni persecuzione. Questa è la sua storia, dal giorno della cacciata dall'università fino a quello della morte in carcere. Nel racconto di Scurati accanto a quella di Leone e Natalia Ginzburg scorrono anche le vite di Antonio e Peppino, Ida e Angela, i nonni dell'autore, persone comuni nate negli stessi anni e vissute sotto la dittatura e le bombe della Seconda guerra mondiale. Dai sobborghi rurali di Milano divenuti operai ai vicoli miserabili del ""corpo di Napoli"""", le esistenze umili di operai e contadini, artisti mancati e madri coraggiose entrano in risonanza con le vite degli uomini illustri. Accostando i singoli ai grandi eventi, attraverso documenti, fotografie e lettere, ricordi famigliari e memoria collettiva, Antonio Scurati fa rivivere il nostro passato. Un racconto in cui si stagliano figure esemplari con il loro lascito inestimabile e quelle di persone comuni, fino a scoprirne la profonda comunanza: le nascite e le morti, i libri e i figli, le case abitate o evacuate, la vita privata che per tutti si attiene a una medesima trama elementare, in cui risuonano fatti memorabili e fatti trascurabili e in cui la grande storia incontra le storie di noi tutti."" -
Io & tech. Piccoli esercizi di tecnologia
Se non affrontiamo le sue sfide sarà la tecnologia a farci scivolare in tasca le risposte prima ancora di averci dato il tempo di fare le domande.La tecnologia è una presenza costante nella nostra vita quotidiana. Le notifiche scandiscono le nostre giornate, i servizi offerti dai colossi dell'economia digitale selezionano le informazioni a cui possiamo accedere, propongono i temi da discutere, suggeriscono nuovi contatti e reti sociali. Ma vivere con la tecnologia non significa comprenderla. A scuola non se ne parla quasi mai. Nei media se ne parla perlopiù per esaltarla, o per demonizzarla. Con il tono spigliato e ironico di chi conosce molto bene la materia, in questo libro Massimiano Bucchi ci accompagna tra sette semplici lezioni, dialoghi immaginari con le nostre App ed esercizi rivelatori da fare con lo smartphone. Per capire che la soluzione non è né accantonare o rifuggire le tecnologie né sottovalutare l'impatto che hanno su di noi, ma riconoscerne tanto i benefici quanto le controindicazioni. Non c'è rosa tecnologica senza spine. Prenderne coscienza è un primo passo, e nemmeno troppo piccolo.