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Etica della vita. Nuovi paradigmi morali
Le questioni emergenti dall'ambito della vita sono al centro della riflessione etica recente; non solo quelle che riguardano la vita umana e le possibilità di manipolarne l'origine e spostarne i confini, ma anche quelle che concernono il nostro rapporto con gli animali non umani e quello con l'ambiente e la vita vegetale. Le provocazioni sollevate dalle scienze negli ambiti della biomedicina, dell'etologia, della teoria evoluzionista e dell'ecologia portano, secondo molti, alla necessità di una revisione critica dei nostri modi di pensare sull'etica. Il settore dell'etica della vita è stato, più di ogni altro, al centro degli sforzi per trovare nuovi paradigmi morali, nella consapevolezza dei limiti della tradizione morale occidentale, che le nuove questioni rendono evidenti. -
I diritti umani da un punto di vista filosofico
È il saggio in cui l'autrice espone in modo più articolato e completo la sua elaborazione della questione dei diritti umani. Jeanne Hersch individua nella capacità di libertà dell'essere umano e nell'esigenza assoluta di attualizzazione e affermazione di questa capacità il fondamento assoluto e universale dei diritti umani. Al contempo, però, ricerca le condizioni concrete e reali di sviluppo di questa capacità di libertà, le condizioni di una ""vita buona"""", corrispondenti all'oggetto dei diritti umani particolari, politici e civili, sociali ed economici, culturali ecc. L'incrocio di esistenzialismo e realismo rende la sua posizione particolarmente originale e feconda, e la inserisce a pieno titolo nel dibattito filosofico contemporaneo sui diritti umani insieme a Bobbio, Sen, Nussbaum, Griffin, Benhabib, Arendt, Searle e altri. A partire dalla sua idea di libertà, Jeanne Hersch offre infatti solidi argomenti rispetto ad alcuni dei maggiori problemi che sono al centro del dibattito attuale sui diritti umani: il problema del fondamento dei diritti umani, della giustificazione della loro universalità, del significato e dell'efficacia delle Dichiarazioni universali, dell'inclusione dei diritti positivi (economici, sociali, culturali) nei diritti umani, e dell'educazione ai diritti umani."" -
Gli strumenti per governare
Più che a fattori geografici e commerciali, lo sviluppo economico di uno stato è legato alla qualità delle sue istituzioni. Puntare a questo sviluppo significa assicurarsi delle istituzioni che funzionino. Le istituzioni sono le regole fondamentali del gioco, gli strumenti necessari per governare. E questi strumenti non sono affatto neutrali: essi veicolano valori, creano abitudini e schemi di pensiero. Recuperando la grande tradizione di studi inaugurata da Max Weber e Michel Foucault, gli autori si interrogano sui complessi rapporti fra società politica e società civile, individuando in questi strumenti una chiave fondamentale per comprendere le cause dell'inerzia e dei grandi cambiamenti della nostra società. Dopo il grande dibattito sollevato in Francia e nel mondo anglosassone, l'edizione italiana curata da Tommaso Vitale presenta delle versioni aggiornate dei saggi originali, che tengono maggiormente conto delle specificità del caso italiano, in prospettiva comparata. -
Le leggi della pienezza. Creare, innovare, produrre cose
Sebbene ogni pezzo di ogni oggetto soddisfi un qualche desiderio, esso crea allo stesso tempo il bisogno di altri oggetti: i cereali richiedono un cucchiaio, la televisione ha bisogno di un telecomando. Rich Gold chiama questa densa, intricata ecologia degli oggetti creati dall'uomo ""la pienezza"""". E questo libro - che è allo stesso tempo un trattato a fumetti, una riflessione autobiografica e un saggio pratico di filosofia morale - spiega come capire e convivere con """"la pienezza"""". Gold scrive di """"pienezza"""" da una prospettiva apparentemente contraddittoria (ma dal suo punto di vista complementare) di artista, scienziato, designer e ingegnere - tutte professioni che gli appartengono, che ha svolto contemporaneamente durante la sua carriera."" -
Napoleone a Mosca
Costruito con un ampio ricorso a memoirs, lettere e documenti di epoca napoleonica, il libro narra gli eventi dal maggio al dicembre del 1818, l'arco di tempo in cui la più grande armata mai radunata fino a quel momento invase la Russia, marciò fino a Mosca e poi dopo aver vinto ogni battaglia e conquistato la capitale, si ritirò incalzata dall'inverno che sopravanzava e dai cosacchi che la decimavano. Il racconto è documentato, attento agli aspetti psicologici e intellettuali dei protagonisti così come a quelli militari e logistici della campagna di Russia. Molti passaggi danno prova di una capacità evocativa e narrativa. I quesiti di fondo riguardano le ragioni politiche ma anche psicologiche delle scelte di Napoleone: la stessa campagna e la rottura del trattato firmato con lo zar Alessandro, la decisione della ritirata, di riconoscere come sconfitta una spedizione che aveva portato alla vittoria sanguinosa di Borodino e alla conquista di Mosca, data poco dopo alle fiamme dai russi. Napoleone è ritratto preoccupato per la giovane età di certe truppe alleate, ritenendo che le sofferenze prolungate di una spedizione sarebbero state meglio sopportate da soldati più avanti negli anni - e saranno numerosissimi i suicidi tra i giovani soldati -, messo a dura prova nel constatare che le vittorie sul campo e la presa della città russa più importante non significavano una vittoria, ma anzi il preludio di una disfatta. -
La conoscenza come bene comune. Dalla teoria alla pratica
Oggi attraverso internet la conoscenza è potenzialmente disponibile per tutti con un solo click. Ma proprio nel momento della sua apparente maggiore accessibilità, il sapere è soggetto a norme sempre più restrittive sulla proprietà intellettuale, che limitano l'accesso alle risorse on-line. Queste nuove forme di ipermoderne enclosures mettono a rischio il carattere di bene comune della conoscenza. E proprio di fronte a tale pericolo, questo volume ribadisce che il sapere deve essere una risorsa condivisa, il propellente stesso per le moderne società che legano la loro prosperità e il loro sviluppo alla ricerca, alla formazione e alla massima diffusione sociale di saperi creativi e innovativi. Ma come preservare questo bene nell'epoca del neoliberismo informazionale globalizzato? Come evitare che il sistema ecologico-sociale della conoscenza ""utile"""" venga travolto dalla privatizzazione? Per realizzare questo grande obiettivo democratico è necessario ripensare la proprietà intellettuale e il copyright, ma anche il ruolo delle biblioteche, delle istituzioni formative e delle forme di creazione e condivisione digitale dei saperi, così come il modo in cui i nuovi contenuti digitali possono essere conservati e resi disponibili attraverso il web. Open content, creative commons e open source possono costituire un efficace modo di garantire l'accesso alla conoscenza e una sua maggiore e più democratica diffusione globale."" -
I demoni di Gödel. Logica e follia
L'adesione al pensiero razionale non preserva la psiche di chi lo esercita. Tra i molteplici esempi quello di Gödel è forse il più luminoso. Considerato il più grande logico del XX secolo, grazie ai teoremi di incompletezza (1931), Kurt Gödel fu ossessionato dal timore di essere avvelenato e finì per morire dopo aver deciso di smettere di alimentarsi. Ma accanto a queste manifestazioni ve ne furono altre ben più creative connesse alla sua credenza in demoni, angeli ed extraterrestri e ai tentativi di darne dimostrazione razionale, fino al tentativo di applicare le sue teorie alla prova ontologica dell'esistenza di Dio. alla base di questo viaggio tra logica e follia, lo studio delle migliaia di pagine inedite di Gödel, dove si trovano l'applicazione del teorema di incompltezza al diavolo, tentativi teorici stravaganti e credenze deliranti. -
Geopolitica del conflitto arabo israeliano palestinese. Spazi, fattori e culture
Dopo i fatti, le riflessioni: sulla scia di uno dei dibattiti più controversi degli ultimi anni, Giovanni Codovini offre una mappa inedita della regione più calda del pianeta e degli scontri che la insanguinano da più di cent'anni. Calando la lettura degli eventi nella cornice dei delicati equilibri geopolitici mediorientali e mondiali, l'autore amplia la nostra visione del conflitto e della questione israeliano palestinese, esaminandola da un'angolazione più complessa, capace di coniugare il rigore dell'indagine storica all'attualità scottante dell'analisi geopolitica, geoeconomica e geoculturale: dalle variabili della politica internazionale ai fattori strategici dell'acqua e degli scenari demografici, passando per le complesse questioni culturali dell'identità, della memoria collettiva e del credo religioso, il libro traccia un caleidoscopio del luogo in cui si concentrano gli orrori e le speranze del mondo, restituendoci l'immagine che ciascuno dei due popoli ha di se stesso e dell'altro. -
Aristotele
Aristotele, ""il maestro di color che sanno"""", secondo la celebre formula dantesca, per molti secoli è stato considerato il Filosofo, e quasi il simbolo stesso della ragione umana. Ancor oggi, le prospettive aperte dallo stagirita mantengono un'intatta vitalità: se la sua logica e la sua epistemologia sono state riscoperte nella loro grandiosa architettura, le sue analisi ontologiche sono tornate al centro del dibattito filosofico. Varie correnti dell'etica contemporanea hanno posto in luce la straordinaria attualità del pensiero pratico di Aristotele, mentre un'attenzione sempre più viva si proietta anche sulle sue indagini di filosofia naturale. In tale quadro, la presente introduzione alla filosofia aristotelica """"può essere collocata sullo stesso piano degli studi più importanti su Aristotele degli ultimi decenni"""" (H. Flashar) e rappresenta uno strumento prezioso per quanti cercano un accesso filologicamente rigoroso e filosoficamente affidabile ai testi dello stagirita. Emerge dal libro la complessa immagine di un filosofo criticamente aperto a tutte le vie del pensiero e attento, in parallelo, a coniugare l'ispirazione strutturale con un approccio fortemente problematico ai temi di volta in volta affrontati."" -
L'aggressività femminile
Sembra essere successo qualcosa in tempi molto lontani che ha indotto la compressione dell'aggressività non di una ma di tutte le donne, qualcosa che potrebbe essere una mutazione istintiva legata a uno stato di necessità, forse a esigenze conservative della specie. I sintomi di questa artificiale repressione si esprimono in comportamenti deficitari o eccessivi come: autolesionismo, abitudine al lamento, senso di colpa, dipendenza, insicurezza o ansia di controllo, prepotenza e atteggiamenti insofferenti e collerici. L'istinto aggressivo femminile è ammalato perché non riesce a esprimere una conveniente autodifesa dello spazio fisico, psichico e sociale e non risulta quindi capace di affermare e proteggere con efficacia l'identità soggettiva. Affrontando l'antico stato di necessità, riconoscendo il dolore per una lontana e comune ferita all'istinto e collegando quella ferita ai sintomi di oggi, diventa progressivamente possibile riscoprire l'energia aggressiva e con essa il desiderio e la capacità di affermare quella forma del pensiero e del sentimento che costituisce il modo femminile di stare nel mondo, un modo ancora in larga misura sommerso, ormai necessario non solo all'equilibrio della personalità femminile, ma forse anche alla salvezza del genere umano. -
Gli uomini delle tende. Dalla Mongolia alla Mauritania
"Questo - dicevano gli arabi, assaporando il vento del deserto - è il profumo migliore: non sa di nulla"""". Voltavano le spalle ai profumi, al lusso, per scegliere le cose in cui l'uomo non aveva avuto parte alcuna. Il beduino nato e cresciuto nel deserto aveva abbracciato con tutta l'anima questo credo di nudità per il motivo inespresso ma sentito che vi si sentiva libero, di là da ogni dubbio o esitazione. Vi perdeva legami materiali, comodità, ogni elemento superfluo o complesso per raggiungere una libertà personale che rasentava l'inerzia e la morte. La sua vita conosceva l'aria, i venti, sole e luce, spazi aperti e un immenso vuoto. Nella natura non v'era fecondità, non vi apparivano sforzi umani: solo il cielo in alto, la terra intatta in basso. Nient'altro. (T.E. Lawrence)" -
Autorità. Subordinazione e insubordinazione: l'ambiguo vincolo tra il forte e il debole
Trascurato dal dibattito internazionale e dalle scienze sociali del nostro tempo, il tema dell'autorità, e più in generale del potere come chiave di interpretazione dei legami sociali, è più che mai attuale. Questo studio, scritto trent'anni fa, risulta tuttora spiazzante, scomodo disturbante. Lungi dal fornire soluzioni definitive, ""Autorità"""" vuole insegnare a pensare, a esercitare il proprio spirito critico senza adeguarsi al flusso lineare della comunicazione o accontentarsi di ricette preconfezionate. Attingendo a materiali storici e sociologici, testimonianze, esempi letterari ed esperienze personali, Sennett svela i legami profondi tra i processi macrosociali e l'esperienza soggettiva di ogni individuo, dando modo di comprendere anche al lettore non specialista che questi legami lo riguardano in prima persona. Rompendo il velo dell'ovvio, del senso comune, delle ideologie correnti, l'autore invita a fare nostra questa esperienza, ad appropriarcene come spazio d'azione, a incidere su ciò che accade: solo riconoscendo il vincolo di autorità saremo in grado di metterlo in discussione e di produrre un autentico cambiamento sociale attraverso un'emancipazione individuale e collettiva."" -
La contrattazione aziendale. Esperienze in Olivetti (1975-1995)
L'idea dalla quale partono molti commentatori è quella di chiedere alle parti sociali di spostare il baricentro contrattuale dal livello nazionale a quello aziendale. In Italia la questione presenta qualche complessità in ragione del peso schiacciante della piccola impresa, meno dotata delle competenze adatte allo svolgimento di tale compito. Con questo spirito Raffaele Delvecchio ha pensato di proporre all'attenzione dei lettori una raccolta ragionata di accordi al cui negoziato e alla cui applicazione ha partecipato in Olivetti dal 1975 al 1996. -
Migrazioni italiane. Storia e storie dell'Ancien régime a oggi
II libro si propone di riempire un vuoto creatosi fra i risultati della ricerca specialistica, condotta sia in Italia sia nei molti Paesi di destinazione dell'esodo italiano, e la necessità di un'opera di agile lettura che permetta a un pubblico più vasto di acquisire nozione dei molti problemi sottesi allo studio delle migrazioni italiane. Il volume intende infatti fornire un racconto sufficientemente dettagliato, rivolto a studenti, insegnanti e a tutti quegli operatori che, confrontandosi con la realtà delle migrazioni contemporanee, si vogliano documentare sul passato migratorio del nostro Paese e sui retaggi ancora ben visibili, a chi li sappia decodificare, che esso ha prodotto nel corpo della società italiana. -
Le forze del lavoro
II punto di partenza del libro è un quesito: il movimento operaio è destinato irreversibilmente a perdere la sua forza e la sua capacità negoziale? L'autrice studia le trasformazioni principali delle lotte operaie, il passaggio dalla centralità del settore tessile a quella del settore automobilistico fino a quelle odierne dei settori dei trasporti e delle comunicazioni e mostra il ruolo che ancora oggi in molte parti del mondo, specialmente dove è stata delocalizzata parte dell'attività industriale, giocano i movimenti dei lavoratori. La ricerca è condotta in maniera rigorosa, e il ventaglio di possibilità di azione e organizzazione che presenta non derivano da una tesi a priori, ma da un'attenta disamina dei dati sull'andamento delle lotte operaie in una pluralità di paesi del Nord e del Sud del mondo. Il libro è un esempio raro di sociologia rigorosa, basata su analisi comparative di lungo periodo capaci anche di fornire ragionevoli previsioni sulla direzione che i fenomeni sotto osservazione prenderanno nel futuro. -
Di duelli, scacchi e dilemmi. La teoria matematica dei giochi
La teoria dei giochi è una recente disciplina matematica che si occupa dello studio di situazioni di interazioni strategiche fra individui. Il suo nome si rifàa appunto al gioco come primo semplice esempio di interazioni fra individui, tesi a ottenere un risultato che non dipende solamente dalle proprie scelte. Essa ha applicazioni fra l'altro in economia, teoria delle scelte sociali, biologia, psicologia. In questo libro vengono proposti, in un modo semplice e accessibile anche ai non specialisti, numerosi esempi che servono a introdurre i principi di base. Successivamente vengono illustrate alcune parti della teoria con particolare enfasi sulle definizioni e sui teoremi fondamentali. -
Città latenti. Un progetto per l'Italia abusiva
Un viaggio nel paesaggio paradossale dell'abusivismo edilizio, tra abitazioni perennemente incompiute, condonate, abbandonate. Con una domanda di fondo: se non è possibile buttare via tutto è possibile progettare un futuro? La città abusiva è il più vasto progetto collettivo mai realizzato nel nostro paese. È la proiezione nello spazio e nel futuro di un certo modello familiare, di un desiderio di benessere faticosamente conquistato e di un insieme di abitudini omologate e individualiste, a loro volta intrecciate ad un'implicita e mai del tutto controllata politica di autoorganizzazione, che ha drammaticamente influenzato lo sviluppo urbano italiano, non soltanto nel Mezzogiorno. Osservato da vicino nelle sue forme e nelle sue storie, ad oltre tre decenni di distanza dalla sua nascita, questo paesaggio abitato ci svela che le sue attese di futuro si sono in realtà esaurite da tempo, dissolte nella nuova domanda di qualità che la società contemporanea esprime. La sua costruzione perennemente non finita testimonia - più che una curiosa modalità di crescita progressiva e ""aperta"""" - l'esplicito fallimento del grande disegno collettivo ad esso sotteso. Città latenti è un progetto in forma di libro per questo versante della città meridionale, che riflette sulle sue possibilità di trasformazione sovvertendo i presupposti formali e procedurali fino ad ora mantenuti dalle Politiche Pubbliche e dalla Legge sul Condono Edilizio."" -
Habeas corpus. Sei genealogie del corpo occidentale
Tema del libro è il corpo umano, il corpo vivente, il corpo in movimento. Più precisamente il saggio di Sergio Leoni si occupa dei saperi, delle pratiche, delle scienze che lo hanno studiato e plasmato - ""plasmato"""" perché non esiste affatto qualcosa come """"il corpo umano"""", se non come posta in gioco di un certo sapere, scommessa di un insieme di pratiche, progetto di una rete di scritture, di un programma di sperimentazioni, di un sistema di scambi economici, di un insieme di operazioni di potere. Per comprendere ciò che le scienze e le tecniche fanno dei nostri corpi, la ricerca filosofica di Federico Leoni indaga lo statuto della neurologia tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, la configurazione epistemologica della psicoanalisi intorno al 1895 (quando era ancora una scheggia impazzita al confine tra la psichiatria positivista e la pratica malcerta dell'ipnosi), la filosofia tedesca intorno al 1930 (nei suoi intermittenti contatti con i primi risultati dell'etologia), la psicologia degli anni trenta e quaranta, il nascente programma computazionista (che ha posto le basi per le applicazioni informatiche), l'anatomia medievale e rinascimentale, la teologia aristotelica, i recessi enigmatici dell'idealismo, il rigore della fenomenologia di Husserl. Prefazione di Carlo Sini."" -
Le radici di una fede. Per una storia del rapporto fra moneta e credito in Occidente
Una storia non semplicemente della moneta e del credito, ma del loro rapporto, così come esso si costituisce storicamente a seguito dei differenti modi storici in cui la moneta è istituita in Occidente. Alla base dell'intero lavoro vi è una considerazione della moneta come istituzione, e del rapporto debitore-creditore come antropologicamente fondante la vita economica. Se la relazione debito-credito è la radice di ogni economia propriamente detta, la moneta vi ha un ruolo fondamentale e duplice. Inizialmente, per poter anche solo essere acceso, il debito esige di poter essere denominato e misurato, di essere cioè riportato a una misura del suo valore. Ma successivamente, per poter essere effettivamente onorato, esso esige anche un mezzo di pagamento. Dunque, la relazione credito-debito esige che la moneta svolga due funzioni distinte: quella di unita di misura e quella di mezzo di pagamento. Se le due funzioni di ""moneta che conta"""" e di """"moneta che paga"""" non sono debitamente regolate, il rischio è che i """"mercati finanziari"""" si costituiscano non come luoghi di regolazione della relazione debito-credito (come luoghi cioè per l'incontro fra debitori e creditori), ma come spazi per la procrastinazione del debito (secondo la felice definizione dell'economia finanziaria capitalistica che dobbiamo a Mare Bloch)."" -
Educare al benessere
Il significato di benessere in occidente sta abbandonando una connotazione esclusivamente economica, abbracciando sempre più una prospettiva di significato soggettivo ed intcriore, spesso ostacolato dalla incapacità da parte dei soggetti a contemperare aspetti emotivi e cognitivi nell'interpretazione del mondo circostante in termini di aspettative, volizioni, idee e valori. Il possesso di ""tutto"""" in misura uguale, o comunque molto simile, produce incapacità a desiderare """"qualcosa"""" in particolare e, dal momento che l'identità di un individuo si struttura proprio a partire dalla capacità di desiderare, di avere obiettivi da raggiungere, di esprimere una progettualità propria ecco, allora, che il processo di costruzione dell'identità personale viene esposto ad una potenziale crisi di crescita che può comprometterne lo sviluppo in maniera irreversibile. Allo scopo di prevenire tale rischio, l'impegno sul fronte educativo appare evidente. L'autrice approfondisce lo studio sul tema del benessere nella convinzione che la ricerca in campo educativo e formativo possa offrire un significativo contributo in termini di analisi e di intervento in situazioni in cui il benessere individuale e sociale costituisce il perno intorno a cui ruotano, a vari livelli, dai progetti esistenziali dei singoli individui, alle programmazioni politiche ed economiche di interi paesi, sino ai piani di sviluppo di tutto il pianeta.""