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«Da dove piovono le immagini?». La parola e l'immagine nelle Cosmicomiche di Italo Calvino
Immergendosi per la prima volta nella lettura delle storie del fumettistico Qfwfq, scritte da Italo Calvino fra il 1963 e il 1984, si ha l'impressione che le parole prendano forma d'immagini, fluide e plastiche nel loro scorrere nella mente. Perché? Questo è stato il punto di partenza che ha destato l'interesse sul rapporto parola-immagine nei racconti cosmicomici: alla ricerca di uno strumento che potesse essere allo stesso tempo cognitivo, linguistico e stilistico, la trattazione approfondisce la vasta teoria sulla metaforologia per giungere ad una densa interpretazione dei testi, riportandoli, in ultima battuta, al confronto con alcune illustrazioni, ad oggi non ancora raccolte in volume, che accompagnarono diversi racconti nella loro prima uscita su quotidiani e riviste. Un viaggio ultragalattico che cerca di spiegare il legame fra il dato scientifico e l'immaginazione visuale nelle cosmicomiche, segno di una rinascita creativa per l'autore nella seconda metà degli anni Sessanta. Il volume è stato insignito dal Ministero austriaco dell'Istruzione, della ricerca e della scienza del premio Award of Excellence 2020, in qualità di una delle quaranta migliori tesi di dottorato del 2020 scritte e pubblicate nell'intera Austria. -
La scrittura per l'apprendimento dell'italiano L2
Che ruoli può avere la scrittura ai fini dell.'avanzamento della competenza generale in lingua seconda, in apprendenti con diversi gradi di alfabetismo? Quanto e come la scrittura in L2 mutua processi dalla scrittura in lingua materna? Come migliorare le competenze scrittorie degli apprendenti? Sebbene le domande d'interesse intorno al tema siano numerose, la scrittura è considerata tematica di nicchia nell'ambito degli studi sull'acquisizione dell'italiano L2. Il volume interviene sulla questione presentando studi empirici e riflessioni teorico-metodologiche che forniscono al lettore un aggiornato stato dell'arte sulle ricerche legate alla scrittura per diversi scopi e in diversi contesti, da quello universitario all'accoglienza migranti. Non mancano suggerimenti didattici per il potenziamento della motivazione alla scrittura di insegnanti e apprendenti, per la pratica scrittoria con le glottotecnologie e per l'avviamento alla scrittura di analfabeti. -
In fieri. Ricerche di linguistica italiana. Vol. 2
Secondo volume di pubblicazioni biennali in collaborazione con l'ASLI, Associazione per la Storia della Lingua Italiana (Incontro dei dottorandi a Padova 2018). Obiettivo, dare spazio ai dottorandi. Il volume si divide idealmente in tre sezioni (testi letterari, antichi e moderni) e comprende: Simone Pregnolato, La filologia per la storia della lingua: proposte per un'edizione del Troiano Riccardiano di Mazzeo Bellebuoni; Felice Messina, Dal favoleggiare al parlare storicamente: forme di riscrittura della Nuova Cronica di Giovanni Villani nel Pecorone; Francesca De Cianni, Prime indagini sul volgare senese nella tradizione delle Lettere di Caterina: il caso di Mariano de' Vitali; Alice Ferrari, Per un glossario del Morgante; Brunilde Maffucci, Aspetti del comico in una commedia inedita di Giovan Battista Fagiuoli; Andrea Testa, Sul lessico in due commedie di Chiari: il dittico della Marianna; Michele Rainone, Quale competenza? Note linguistiche su alcune varietà intermedie di scritture processuali ai pugliesi di fine '700; Margherita De Blasi, Eros di Verga, un romanzo ""milanese""""; Maria Teresa Venturi, «Io provo un'immensa tenerezza per questa istituzione della lingua italiana»: Pier Paolo Pasolini """"linguista"""" e onomaturgo; Corinna Scalet, I valori del plurilinguismo nella canzone dialettale di area napoletana dagli anni '80 a oggi; Lorenzo Ferrarotti, Prospettive di ricerca sui dialetti del Piemonte orientale tra contatto linguistico e classificazione dialettale; Chiara Capone, Analisi linguistica del contratto di locazione; Maja Ður?ulov, L'italiano dei semicolti nei documenti della Questura di Fiume (1915-1945)."" -
Interpunzioni creative. Esempi letterari degli anni Duemila
Il volume si propone di definire ed esemplificare un paradigma significativo di usi ""creativi"""" della punteggiatura italiana contemporanea, in particolare del punto fermo, della virgola, del punto e virgola, dei due punti, delle parentesi tonde, delle lineette doppie, della lineetta semplice, del punto interrogativo, del punto esclamativo e dei puntini di sospensione. Con usi """"creativi"""" si intendono quegli impieghi interpuntivi che – per ragioni morfosintattiche o comunicative – si scostano dalla loro manifestazione standard, codificata dalle grammatiche e descritta nei libri specialistici. Il volume è fondamentalmente un libro di linguistica, ma la sua impostazione non esclude che l'ampia batteria di esemplificazioni interpuntive proposte possa tornare utile anche a chi intenda munirsi di strumenti concettuali per portare avanti un lavoro di stilistica letteraria con attenzione alla punteggiatura."" -
Dante e Bembo: storia di un disamore. L'invenzione dell'italico, un manoscritto petrarchesco perduto, controversie filologiche, cosmologiche e religiose, intrighi sentimentali e politici
Il volume, frutto di un trentennio di ricerche, indaga nel processo di formazione di Pietro Bembo come filologo volgare, nella preparazione delle aldine di Dante e Petrarca, nella stesura del suo libretto e poi delle Prose, anche grazie alla fortunata scoperta dell'""originale"""" petrarchesco e di un altro autografo-idiografo, ora perduto, contenente differenti strati redazionali del Canzoniere. Si propone, inoltre, di contribuire a mettere meglio a fuoco il suo pensiero critico letterario e linguistico, gli amori, gli amici e i rivali, la sua attività politica e i suoi studi neotestamentari, ma soprattutto il suo rapporto con Dante e la Commedia, nel settecentenario dantesco, che coincide con il cinquecentenario del suo trasferimento a Padova con la Morosina e dell'allontanamento da Roma e da papa Leone X, forse per aver difeso Ravenna - e la tomba del poeta fatta costruire dal padre Bernardo - contro le richieste dei fiorentini di riportare le spoglie dantesche nella sua città natale."" -
Ippolito Nievo giornalista tra letteratura e storia, tra società e politica
Sino agli anni '50 del secolo scorso, quando è iniziata in Italia la riscoperta dello scrittore Ippolito Nievo, i suoi scritti giornalistici erano poco conosciuti da critici e studiosi, nonostante ci fosse stata una produzione continua su giornali e periodici dal gennaio del 1853 al febbraio del 1861. Dobbiamo attendere il 1967 per l'uscita di una prima raccolta di articoli - pubblicati tra il 1857 e il 1860 su Il Pungolo e L'Uomo di Pietra, importanti giornali satirici milanesi - curata da Folco Portinari. In seguito, nel 1996, Ugo Maria Olivieri pubblica, Scritti giornalistici, una silloge ampia e articolata di scritti apparsi su testate diverse, tra cui, per citarne solo alcune: La Sferza, L'Alchimista friulano, L'Arte, Il Caffè, La Lucciola, L'Annotatore friulano. Possiamo dire che l'attività giornalistica di Ippolito Nievo è quanto mai varia e gli consente di sperimentare forme diverse di scrittura: poesia e teatro, pezzi di costume e cronaca musicale, corrispondenze, novelle e saggi politici. Forme che riprenderà poi nella stesura delle Confessioni, con struttura aperta a «quella contaminazione tra lingue sociali e lingue della rappresentazione artistica». Nievo ha ben chiara l'importanza che la stampa ha quale mezzo di promozione e divulgazione di istanze culturali, politiche e sociali, è anche consapevole della necessità di confrontarsi con il mercato editoriale per comunicare con un pubblico nuovo, ma lo fa mantenendo una posizione di distanza e di personale autonomia. In questi studi il percorso di un Ippolito Nievo poco noto: il giornalista! -
Senza traumi? Le ferite della storia e del presente nella creazione letteraria e artistica italiana del nuovo millennio
Dopo Dire i traumi dell'Italia del Novecento. Dall'esperienza alla creazione letteraria e artistica, questo volume verifica l'ipotesi, provocatoria, dell'assenza di traumi collettivi nelle società occidentali dalla seconda metà del Novecento e analizza la sua traduzione nella narrativa, nella poesia, nel teatro e nelle arti plastiche dell'Italia degli anni Zero attraverso una ""scrittura dell'estremo"""" quale compensazione formale ed etica. Rispetto all'assenza di traumi, di esperienza e di testimonianze dirette, da un lato la produzione culturale evoca una memoria ricacciata nelle pieghe del mutismo transgenerazionale che si esprime attraverso scritture neo-storiche e autofinzionali; dall'altro, nell'epoca della globalizzazione, si confronta con la considerazione del dolore altrui reinterrogando la funzione e le forme della mimesis. Ne risulta per la letteratura e le arti degli anni Zero in Italia la ricerca di nuove prospettive che rimettano l'empatia conoscitiva al centro della scrittura."" -
Percorsi didattici di alfabetizzazione. «Buone pratiche» per l'italiano L2 e L1
Il volume raccoglie alcuni dei contributi presentati al convegno 'Alfabetizzazione come pratica di cittadinanza: teorie, modelli e didattica inclusiva'. Le studiose e gli studiosi che si sono confrontati in quella sede hanno esplorato le diverse dimensioni e applicazioni del complesso e articolato concetto di alfabetizzazione, inteso come qualcosa che va molto al di là della sola acquisizione delle competenze di lettura e scrittura e dell'uso pieno del codice grafico e che può influire sull'inclusione sociale delle persone. Uno degli aspetti più esplorati nel convegno ha riguardato la riflessione sulle pratiche di alfabetizzazione, intese come strategie educative mirate ad avviare l'alfabetizzazione o ad approfondirla in alcuni suoi aspetti. Mentre infatti l'accesso alle competenze linguistiche orali è universale, acquisito dalla nascita e in modo naturale, l'accesso alle competenze linguistiche scritte è sempre stato mediato, storicamente, da istituzioni a ciò preposte; nella società contemporanea tali istituzioni sono i sistemi scolastici, e infatti alfabetizzazione e scolarizzazione (literacy e schooling) formano un binomio quasi indissolubile. I saggi sono raggruppati sulla base di alcuni criteri (attenzione all'italiano come LS/L2 o come L1, attenzione verso adulti migranti, o a minori con background migratorio, focalizzazione sugli analfabeti funzionali, ecc.) e accomunati dall'obiettivo di presentare e discutere sperimentazioni didattiche e buone pratiche. -
Il programma Marco Polo Turandot. Quindici anni di ricerca acquisizionale
Il programma Marco Polo Turandot ha compiuto quindici anni. Grazie a questo più di ventimila studenti cinesi hanno ottenuto un visto speciale per studiare l'italiano prima di iscriversi a Università, Accademie di Belle Arti e Conservatori. Questo volume è scritto da ricercatori, docenti ed esperti che hanno visto nascere il programma e che oggi riflettono su cosa è cambiato e su cosa deve ancora cambiare dal punto di vista dell'accoglienza, delle politiche linguistiche e della ricerca sull'insegnamento dell'italiano agli studenti cinesi. Oggi esistono diversi studi svolti con protocolli scientifici (replicabili) sull'acquisizione dell'italiano da parte degli studenti cinesi del programma MPT. Il presente volume ne raccoglie alcuni e li presenta al pubblico anche dei non specialisti. Questi studi suggeriscono che non è tanto la distanza tipologica tra cinese e italiano a rendere difficile l'apprendimento dell'italiano. È piuttosto quello che lo studente cinese ha fatto in Cina e come decide di vivere in Italia a rendere il compito dell'apprendimento linguistico possibile o impossibile. Il MPT ha enormi meriti storici, culturali, accademici, sociali ed economici. Ne va dato atto ai suoi inventori e ai suoi attuali promotori. Forse però è giunto il momento che questo programma gradualmente confluisca in un Foundation Year Program ben strutturato e normato, in cui gli studenti non siano separati per nazionalità e lingua. Così almeno recita il secondo punto del Manifesto per l'insegnamento dell'Italiano agli studenti internazionali, sottoscritto nel 2015 da 34 università italiane. -
Interlinee. Studi comparati e oltre
Le sedici tracce raccolte in questo volume rispecchiano la plurilinearità del percorso decennale compiuto dal loro autore che, formatosi da italianista tra il Giappone e l'Italia, era fatalmente ""condannato"""" a sondare non un contenuto per volta ma più di uno allo stesso tempo. Ad emergere da tale percorso sono piuttosto alcune """"interlinee"""", qui intese non tanto come sfumature, ma come sovrapposizioni e iati interpretativi (ciò che in giapponese si definirebbe gy?kan). Si affiancano, al di là dell'intento strutturale, scritti su temi di italianistica e di comparatistica, che aspirano a porsi come riflessioni artistiche e storico-sociologiche sulle modernità italiana e giapponese. Tali scritti, è bene chiarirlo, non sono da ritenersi il risultato complessivo di un progetto a lungo termine, bensì costituiscono per lo più lavori - su commissione o in circostanze non prive di casualità - realizzati con il fine di essere presentati in vari paesi, dall'Italia al Giappone, dall'Argentina all'Inghilterra. Finalmente raccolti in questa sede danno forma a quattro sezioni: Altre avanguardie; Pasolini tradotto e riletto; Lettere italiane nella modernità giapponese; Giappone, un'Italia allo specchio. Con la prima si cerca di ridisegnare la costellazione artistico-letteraria originatasi dai fervori futuristi e avanguardisti degli anni Dieci, senza fare ricorso a predefiniti centri di gravità, bensì prendendo in esame alcuni nomi """"minori"""" con il fine di gettare uno sguardo critico di più ampio respiro alla modernità tout court; e a seguire una sezione monografica dedicata al primo e all'ultimo periodo di un poeta contemporaneo, troppe volte incorniciato in un'univoca figura schematica confusa tra vita e opera, che nel presente lavoro si cerca di esporre a possibilità di rilettura (e di traduzione) finora mai esperite. La seconda metà del libro, invece, mette costantemente a paragone le due nazioni, giovani e antiche, le loro civiltà letterarie parallele, le coscienze dei popoli moderni tormentati in un esperimento mai risolutivo di comparatistica."" -
Tra Ungaretti e Valéry. Indagini intertestuali e relazioni interdiscorsive
Il volume propone uno studio di ricezione sulla lettura ungarettiana dell'opera di Paul Valéry, la cui influenza emerge soprattutto nel capitale passaggio che dall'Allegria conduce al Sentimento del Tempo, accompagnandone l'evoluzione almeno fino alla Terra Promessa. Sullo sfondo del dibattito critico entro cui risulta inscriversi la ricezione italiana dell'opera di Paul Valéry nella prima metà del Novecento, l'analisi segue il filo rosso dell'inflessione autoreferenziale della pagina critica ungarettiana che agisce come sistema complementare all'esercizio della poesia. Muovendo da un approccio interdiscorsivo, nella considerazione del versante saggistico quale indispensabile corredo alla produzione in versi, si giunge per questa via a considerare una prospettiva più strettamente intertestuale tra l'opera del poeta di Alessandria e quella del maître d'oltralpe, utile alla definizione di alcuni nuclei tematici chiave del discorso poetico ungarettiano. -
Umberto Morra di Lavriano e la cultura letteraria del Novecento. Atti del Convegno di Cortona, 17-18 ottobre 2019
Il volume raccoglie 27 contributi, tra studi e testimonianze, del Convegno svoltosi nel 2019 a Cortona su Umberto Morra di Lavriano (1897-1981). Ricostruendo la figura di Morra si riscopre una parte fondamentale della cultura italiana ed europea del Novecento. Vengono qui ripercorsi i suoi rapporti con Gobetti, Croce, Berenson, Moravia, Montale, Pancrazi, Alberti, Papafava, Capitini, Calogero, Guttuso, Severini, Salvatorelli e tanti altri. Schivo e discreto, ma sempre presente con intelligenza e coraggio nei momenti più difficili - dalla collaborazione con Gobetti negli anni Venti, alle tante amicizie con intellettuali antifascisti coltivate anche sotto il fascismo, all'impegno personale nella vita pubblica della Liberazione e del dopoguerra, fino alla direzione dell'Istituto Italiano di Cultura a Londra negli anni Cinquanta e alla promozione di importanti organizzazioni internazionaliste negli anni Sessanta e Settanta - Umberto Morra ha rappresentato e incarnato un'idea civile di letteratura che ancora oggi è valida e che merita di essere conosciuta. -
Culture della mobilità. Immaginazioni, rotture, riappropriazioni del movimento
Sottoponendo idee ed esperienze disciplinari proprie delle scienze umane e sociali al vaglio dei mobility studies, affermatisi nell'ultimo quindicennio, il volume indaga una variegata serie di testi e rappresentazioni. Diversi sono i suoi oggetti, i linguaggi analizzati, ampie e variabili le epoche, le proposte e le prospettive implicate; comune, per contro, la preoccupazione di ridisegnare confini e obiettivi della ricerca sul movimento e le sue forme tra le discipline, di porre in evidenza snodi problematici, punti di contatto fra le sollecitazioni della teoria e lo studio delle configurazioni effettive di culture e società. Concetti, storie e geografie, individui, corpi, gruppi sociali e spostamenti, intuizioni e poetiche, usi tattici, resistenze e reinvenzioni dello spazio normativo, del modo di vedersi e agire in un dato territorio, si compongono, nelle letture qui radunate, in un possibile lessico culturale della mobilità. -
Milano, il grattacielo e la metropoli. Riletture moderniste dello spazio urbano tra architettura, cinema e letteratura (1956-1963)
Forse nessun altro oggetto architettonico possiede la carica mitico-simbolica del grattacielo, il quale funge qui da cartina al tornasole per mettere in evidenza il complesso ventaglio di concezioni del moderno che si intersecano nella Milano del boom a cavallo tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio dei Sessanta. Prendendo spunto dal celebre saggio simmeliano sulla Metropoli e dalla rilettura fornitane poi da Massimo Cacciari si intendono così rileggere alcuni scritti architettonici del filosofo Enzo Paci (in dialogo con uno dei maestri del movimento moderno italiano, ovvero Ernesto Nathan Rogers), testi di Gio Ponti (l'architetto, insieme a Nervi e Danusso, del grattacielo Pirelli), due reportage ""letterari"""" di Dino Buzzati sul Pirelli, un saggio-racconto di Enrico Filippini sui grattacieli milanesi e ancora, vero fine dell'indagine, due testi cinematografici di Michelangelo Antonioni, rispettivamente La notte (1961) e, in secondo ordine, L'eclisse (1962). Chiude il volume un'appendice che ripropone per la prima volta al pubblico lo scritto di Filippini e un importante saggio di Gio Ponti sul Pirelli."" -
Paesaggi letterari e contesti geo-culturali
Nel transito dalla cultura antica, quando «non era ancora stato inventato», alla sua focalizzazione ""statica"""" nella prima modernità sino alla sua elaborazione contemporanea, il paesaggio è diventato un fattore qualificante nella costruzione della soggettività: collocato al centro di un'ermeneutica attiva, individua un ordine, una prassi e un'etica dell'esistente. Il paesaggio compensa le mancanze della realtà, condensa in forma iconografica un'aspirazione comune e il senso della memoria collettiva, salda passato e presente in una narrazione insieme contingente e dinamica. Valorizzando contesti geo-culturali difformi, i saggi inclusi nel volume spaziano dalla Sicilia empedoclea di Lucrezio al rapporto tra paesaggio e narrazione in Vico, dalla """"contestazione"""" della montagna nel primo Ottocento francese ai luoghi vitivinicoli italiani, dai versi paesistici di Zanzotto allo sguardo narrativo di Capitta, dai territori letterari dell'Oman al Nord-Ovest statunitense nel cinema di Gus Van Sant, alle distopie urbane della Spagna contemporanea."" -
Leonardo scrittore
Benché riconoscesse di non essere un letterato, Leonardo ebbe un rapporto straordinariamente proficuo con la scrittura. Del suo instancabile esercizio della penna restano testimoni migliaia di carte autografe, spesso rocambolescamente sopravvissute alla dispersione del tempo. In questa sorta di ininterrotto diario «sanza ordine», egli registra anche motti di spirito, favole, ""visioni"""" e racconti di creature mitologiche, assecondando un'attitudine narrativa forse ancor oggi poco nota. Al pari dei disegni e degli appunti tecnico-scientifici, queste prove espressive rivelano una capacità non comune di osservare e di interpretare la multiforme realtà dell'essere umano, della natura, del cosmo. Dopo aver tracciato i momenti essenziali della vita e della carriera dell'artista-ingegnere, il volume offre una guida completa agli scritti leonardiani, con particolare riguardo a quelli di orientamento letterario. Chiude il percorso un capitolo dedicato alla fortuna, attento a fornire anche un quadro aggiornato degli strumenti informatici e bibliografici oggi disponibili per una conoscenza approfondita dei taccuini vinciani e della loro affascinante storia."" -
Il cielo in una lettera. Aspetti linguistici dei carteggi astronomici nel primo Settecento
Nei decenni in cui si stava sviluppando la prima comunità scientifica, i carteggi ricoprirono in tutta Europa una grande importanza: ne è un esempio l’astronomia, che nello stesso periodo viveva anche la rivoluzione del newtonianesimo. Questo libro esplora la fitta corrispondenza con cui le osservazioni celesti venivano condivise tra Roma, Bologna, Genova e Parigi: oltre ad alcune lettere già edite di Giovanni Domenico Cassini, si studiano e pubblicano più di centocinquanta lettere tra Francesco Bianchini, Eustachio Manfredi e Giacomo Filippo Maraldi. Il volume procede alla luce degli studi sui linguaggi specialistici, indagando lo statuto diafasico dei carteggi astronomici, la peculiare dialettica fra italiano e latino al loro interno, la caratterizzazione sintatticotestuale delle lettere; si propongono inoltre schede lessicali sui principali lemmi astronomici del corpus, documentati e commentati in ottica sincronica e diacronica. Infine, l’Appendice cartacea e digitale fornisce la trascrizione – orientata a criteri di massima conservatività – di un’ampia selezione delle lettere inedite. -
Pasolini e Zanzotto: due poeti per il terzo millennio
Negli ultimi decenni Pasolini e Zanzotto sono venuti ad occupare un posto sempre più centrale e rilevante nella storia della poesia. Ma la loro presenza è animata da una forza che oltrepassa l'orizzonte propriamente letterario, facendo risuonare le loro voci nel pieno dei dibattiti decisivi del XXI secolo. La loro critica e la loro resistenza ai mutamenti che sono all'origine del mondo attuale si rivelano oggi come delle anticipazioni e delle testimonianze. A un secolo dalla loro nascita, questi poeti si presentano sempre più accomunati nella difesa di alcuni valori fondamentali dell'umano. Il saggio propone una ricostruzione delle convergenze tra questi due itinerari poetici, cercando di penetrare nei loro rapporti profondi, ma tentando soprattutto, attraverso gli strumenti della critica e dell'analisi testuale, di fare emergere il loro insegnamento, il sapere poetico che hanno lasciato in eredità agli uomini del terzo millennio. -
In fieri. Ricerche di linguistica italiana. Vol. 3
Venticinque Dottorandi di ricerca di diverse università italiane fanno esordio scientifico in questo volume che fa parte della collezione dell'Associazione degli storici della lingua italiana (Asli) dedicata ai giovani. Il campo delle indagini è largo: dagli Studi filologico-linguistici sul fiorentino argenteo. Per una nuova edizione delle lettere di Alessandra Macinghi Strozzi (1447-1470), al curioso Oltre la frittata di scammaro: indagine storico-linguistica del verbo cammarare e dei suoi derivati. E ancora dal 'Decameron' e censura nel Vocabolario della Crusca, alle Osservazioni intorno al lessico zoologico nella Commedia di Dante sino all'eredità ed evoluzione della canzonetta nel Novecento. Passando anche attraverso saggi di assoluta attualità come: Verdi parole: ecologia e cementificazione e La lingua del romanzo nero d'appendice: un approccio computer-aided. -
Inclusione scolastica degli studenti sordi e formazione universitaria degli interpreti delle lingue dei segni
Questo volume raccoglie alcuni degli interventi presentati al convegno Inclusione scolastica degli studenti sordi e formazione universitaria degli interpreti delle lingue dei segni che si è svolto in modalità telematica il 31 ottobre 2020 con sede virtuale a Fermo, Città Unesco dell’Apprendimento. L’evento ha inaugurato il primo anno accademico del corso di laurea sperimentale per Mediatori Internazionali delle Lingue dei Segni frutto del progetto LILS che, co-finanziato dal Ministero dell’Università, mira alla creazione di inedite figure professionali e di un innovativo eco-sistema inclusivo nell’ambito dell’istruzione universitaria accessibile con pari opportunità sia agli studenti udenti che agli studenti sordi. L’ambizioso progetto, condotto da un partenariato intersettoriale guidato dall’Università di Parma e dall’Osservatorio Nazionale sulla Mediazione Linguistica e Culturale, ha individuato nella sede di Fermo della Scuola Superiore per Mediatori Linguistici San Domenico l’ideale “laboratorio vivente” per questa sperimentazione. Gli articoli qui proposti dai diversi autori, resi ancora più attuali dal recente riconoscimento legislativo della Lingua dei Segni Italiana, fanno il punto sullo “stato dell’arte” nel campo dell’insegnamento della mediazione tra lingue vocali e lingue segnate che il recente aggiornamento del QCER (2020) pone tra gli obiettivi di una rinnovata pedagogia linguistica al servizio di uno studente europeo inteso come attore sociale in una società multiculturale e plurilinguistica.