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Bandiera rossa trionferà? L'Italia, la rivoluzione di ottobre e i rapporti con Mosca (1917-1927)
Il centenario della Rivoluzione di Ottobre offre l'occasione per un ripensamento delle sfide politiche, militari, diplomatiche e ideologico-culturali che il 1917 pose all'Italia tardo-liberale e poi fascista negli anni di esordio del governo Mussolini. Basato su documenti inediti provenienti dall'Archivio della politica estera della Federazione russa e su un minuzioso lavoro di ricostruzione della storiografia italiana e sovietica sulla Rivoluzione, il libro traccia un vivido affresco delle ricadute di quello straordinario evento sulle relazioni tra Roma e Mosca tra il 1917 e il 1927. In quei dieci anni l'Italia ""vinse"""", o """"perse"""", a seconda dei punti di vista, la sua Grande Guerra, ambì, con metodi maldestri e riuscendoci solo in parte, a ottenere uno status da grande potenza, cadde in un caos politico e sociale mal gestito dagli ultimi instabili e incapaci governi dell'età liberale, si consegnò nelle mani di un leader forte nell'illusione che, ritornata la calma, questi avrebbe volentieri ceduto la scena. La Russia perse il suo Zar, sperò nella tenuta della rivoluzione borghese del Febbraio, travolta invece da quella proletaria dell'Ottobre, lasciò il conflitto precipitando nel vuoto istituzionale e politico di una lunga e violenta guerra civile, risorse Stato fra gli stati, mutilata di quella guerra civile paneuropea immaginata a garanzia della propria sopravvivenza e mai scoppiata. Fu quella Russia sovietica a intessere relazioni economiche e diplomatiche con la nuova Italia di Mussolini e, come i documenti dimostrano, ad attribuire all'Italia fascista un'importanza strategica ben più rilevante di quanto sinora si era pensato."" -
Educare nel tempo dell'estraneità. Il lavoro educativo nelle urgenze della crescita contemporanea
A guardare la contemporaneità ci sembra di scorgere persone sempre più slegate dai contesti, dalle appartenenze, dalle culture particolari... così come ci sembra di scorgere comunità sempre più indeterminate, diffuse, in continua trasformazione. Simili condizioni appaiono provocare, con una certa evidenza, nelle vicende singolari e plurali, vissuti e sentimenti di estraneità. Sul versante promettente, l'estraneità fa sentire le persone affrancate dal peso delle relazionalità subite, non scelte, e le comunità libere di estendersi fino ai confini del globo. Sul suo versante critico, però, l'estraneità fa sentire le persone smarrite, disperse, prive di ancoraggi consistenti, e le comunità confuse, senza che si possano ritrovare in luoghi comuni e in valori condivisi. In questo ulteriore salto di complessità, promettente e critico (come sempre), che transita per i vissuti di estraneità, tocca ammettere quanto, tra le pratiche che ci fanno persone e mondo, anche l'educare stia vivendo una stagione di particolare affanno. Lungo quali figure di identità accompagnare le crescite? Presso quali città imbastire legami? È nel vivo di una rinnovata impresa educativa, chiamata a rispondere anche alle sfide della contemporanea estraneità, che il presente volume ha raccolto saggi differenti, intrecciando diverse esperienze e diverse prospettive disciplinari, perché insegnanti, educatori, psicologi, assistenti sociali, pediatri, amministratori, studiosi e ricercatori potessero cogliere le possibilità e contenere le criticità in gioco nei vissuti di estraneità e rilanciarle come ulteriori occasioni di crescita. -
Trasparenza nelle società partecipate. Obblighi ed opportunità
Il presente volume evidenzia come i più recenti provvedimenti emessi (dal legislatore, dal Ministero per la pubblica amministrazione e la semplificazione e dall'ANAC) in materia di trasparenza ampliano il campo di applicazione soggettivo ed oggettivo delle disposizioni previste dal D. Lgs. 33/2013, ritenendo che le società pubbliche debbano soggiacere ""all'applicazione totale delle regole di trasparenza"""", innestando quindi regole pubblicistiche in aziende organizzate in modo assai diverso rispetto alle amministrazioni pubbliche. Tuttavia, dal punto di vista aziendalistico, soprattutto nel settore delle public utility, adeguati meccanismi di accountability (esterna ed interna) possono favorire una migliore allocazione delle risorse, con conseguente miglioramento dell'efficienza. Inoltre, la cultura della legalità e l'etica diventano patrimonio aziendale, contribuendo a migliorare l'ambiente nel quale l'azienda opera. Infine, il sistema di regole ed i modelli organizzativi connessi, introdotti per specifici controlli, divengono, ove debitamente correlati e integrati, strumenti di miglioramento delle performance aziendali."" -
Per un'economia umana. La trappola dell'ottimizzazione
Se l'invocazione di un'economia ""umana"""" attraversa spesso come un concetto vago lo spazio svuotato di una politica senza progettualità, questo trattato ne espone i fondamenti con un linguaggio accessibile e con il proposito di riportare la possibile risposta della filosofia al centro della discussione pubblica, non solo cercando un vivo confronto con tutti gli attori economici, ma coinvolgendo senza barriere specialistiche lettrici e lettori come cittadini di una comunità dissolta. Preceduto da un notevole successo in Germania, nella sua versatilità il libro decreta, contro l'ortodossia dominante nella scienza economica, la sconfitta definitiva dell'homo oeconomicus, l'ottimizzatore protagonista di un sistema economico autodistruttivo se non sottoposto a misure umane di contenimento, difende nel dibattito etico attuale il nucleo normativo della modernità tramite una modernizzazione integrativa delle virtù antiche, reclama sul piano politico un nuovo dialogo transnazionale sui lineamenti di un modello sociale europeo marginalizzato, introduce con un approccio interdisciplinare al vasto dibattito degli ultimi anni sulla connessione spezzata tra etica ed economia. Il volume consente di accostarsi al pensiero di uno dei filosofi tedeschi più influenti grazie al saggio critico in lingua italiana di Giovanni Battista Demarta."" -
Il «prisma» Rousseau. Lo sguardo di Fichte sulla politica tra Staatsrecht e Rivoluzione francese
Nell'opera di Fichte il nome ""Rousseau"""" diviene un prisma. Tra il 1792 e il 1799 le sue presenze illuminano i piani che il filosofo tedesco articola con l'ambizione di formare un nuovo sguardo su diritto e politica, sovvertendo l'immaginario meccanicistico veicolato dalle scienze camerali e dal giusnaturalismo prussiano, alla luce della svolta critica kantiana e dell'impatto della Rivoluzione francese (e della sua evoluzione storica). Sotto il nome """"Rousseau"""" si celano personaggi diversi a seconda di come Fichte lo convoca, difende o critica facendoli giocare talvolta l'uno contro l'altro: dall'autore del Contrat social, dei Discours, dell'Émile o delle Confessions a precise immagini più o meno stereotipate diffuse sul suo conto tra il pubblico tedesco prima e dopo il 1789. Se poi l'ottica e i suoi effetti di distorsione sono al cuore degli artifici della scienza politica moderna, lo specchiarsi di Fichte in """"Rousseau"""" (per differenziarsene) ci permette di interrogare, sul piano della loro genesi storica e concettuale, metafore, miti e categorie che ancora informano i nostri modi di pensare la politica e di concepire i fondamenti della civiltà o (dis-)ordine occidentale."" -
Educazione all'arte/arte dell'educazione. Il paradigma CREARE: un contributo al rinnovamento pedagogico
L'Agenda di Seul 2010, che sintetizza i lavori della Seconda Conferenza Mondiale dell'UNESCO sull'Educazione Artistica (intesa come arts education, ossia un'educazione che includa non solo le arti figurative, ma anche musica, dramma, danza e scrittura), enuncia il principio che essa deve essere considerata ""componente fondamentale e durevole del rinnovamento qualitativo dell'educazione"""", contribuendo in tal modo """"a cogliere le sfide sociali e culturali del mondo contemporaneo"""". In questa prospettiva, l'Educazione alle Arti non deve essere concepita solo come un insegnamento tra gli altri, ma come uno speciale punto di vista, dal quale è possibile ripensare i modelli, spesso obsoleti, che sorreggono l'attuale stato dell'educazione. Adottare questo punto di vista può essere un'occasione vincente per adeguare creativamente i processi educativi ad un mondo in continuo cambiamento. Il presente volume è un'indagine sui principi dell'Educazione alle Arti, che ne sottolinea l'importanza nella formazione equilibrata di individui, gruppi e comunità, in una prospettiva interdisciplinare che include pedagogia, psicologia, antropologia, neuroscienze e filosofia delle arti. Il risultato di tale indagine è un modello innovativo, sintetizzato nel paradigma CREARE, che indica l'approccio Creativo-Riflessivo-Enattivo alle Arti nella Relazione Educativa. Esso suggerisce valori, strategie e metodi che possono essere adottati per sviluppare in modo equilibrato ed efficace le straordinarie potenzialità educative di tale approccio. Il libro è rivolto a studenti delle Accademie di Belle Arti, dei Corsi di Scienze dell'Educazione e della Formazione, dei DAMS; docenti di discipline artistiche; artisti impegnati nell'ambito educativo; pedagogisti, educatori, atelieristi, insegnanti di ogni ordine e grado; studenti e professionisti delle ArtiTerapie; infine a tutti quelli che riconoscono l'importanza della creatività nella vita umana."" -
L' educazione extrascolastica nella seconda metà del Novecento. Tra espansione e rinnovamento (1945-1975)
Il trentennio successivo al secondo conflitto mondiale è stato caratterizzato da una forte espansione del sistema scolastico e da un notevole fermento del mondo dell'educazione extrascolastica, cresciuto spesso in modo tumultuoso e disordinato. Gli spazi del ""fuori scuola"""" si sono progressivamente moltiplicati e dilatati: da quelli dell'associazionismo e dell'animazione socio-culturale a quelli delle Istituzioni educativo-assistenziali e dei mezzi di comunicazione di massa, a cominciare dal cinema e dalla televisione. Un posto privilegiato ha conservato la carta stampata: in particolare, ha registrato un deciso sviluppo e un significativo rinnovamento il settore dell'editoria per ragazzi. Luoghi come musei e biblioteche hanno riscoperto una vocazione promozionale e educativa assente nel passato. Anche il tempo dell'educazione si è articolato e gradualmente allargato raggiungendo tutte le età della vita, dalla prima infanzia all'età adulta a quella anziana, nella prospettiva dell'educazione continua o permanente. Su questi processi di trasformazione ha esercitato una sensibile influenza il contesto sociale e culturale: il mondo dell'extrascuola si è rinnovato, ma anche ideologizzato, diviso, osteggiato in tante sue espressioni, ispirate spesso da contrapposizioni politiche, economiche e religiose. Gli interventi raccolti nel volume si propongono di ricostruire tutti questi aspetti, esplorati solo parzialmente in sede storiografica, ma che appaiono essenziali per conoscere meglio una stagione vivace e complessa, destinata a trovare un punto di svolta nel riformismo dell'Italia degli anni Settanta."" -
La tutela sociale e legale dei minorenni. Interpretazione e applicazione del diritto minorile
I principi che regolano il diritto minorile sono anzitutto materia d'interpretazione da parte dei magistrati ma la loro conoscenza è necessaria anche nella formazione degli operatori. Le storie problematiche dei minori e delle loro famiglie mettono infatti in luce l'importanza dell'interazione tra saperi diversi e funzioni distinte. Il libro si propone di fornire una panoramica delle norme, anche con casi esemplificativi e una lettura multidisciplinare, analizzando le difficoltà e le conseguenze della loro applicazione e mostrando cosa accade nella vita e nella mente dei bambini e dei loro genitori. Per questa ragione il testo ha adottato una forma originale rispetto ad altri manuali di diritto: espone i molteplici interventi che possono essere messi in atto tenendo conto della condizione esistenziale del bambino o dell'adolescente e le possibili diverse implicazioni. Il manuale si rivolge agli operatori che si occupano della tutela e della cura dei minorenni: assistenti sociali, educatori, psicologi e avvocati che, nella loro pratica professionale, si confrontano con situazioni complesse e con responsabilità gravose. Può interessare anche a tutti coloro che si occupano a vario titolo di bambini e ragazzi, in particolare gli insegnanti. -
Heritage di prodotto e di marca. Modelli teorici e strumenti operativi di marketing per le imprese nei mercati globali del lusso
L'heritage nell'ambito del marketing viene considerato quale attributo del product e service concept e rappresenta la sintesi di un sotto-insieme di attributi immateriali simbolici, quali il legame con il passato, la figura del fondatore, della sua famiglia, le tecniche di lavorazione delle origini, le persone che hanno reso celebre il prodotto o la marca, il contesto storico, il territorio di origine. In un'ottica di marketing, l'impresa deve adottare strategie di richiamo e valorizzazione dell'heritage per competere nei mercati dei beni a elevato valore simbolico; in questo ambito, infatti, è fonte di vantaggio competitivo durevole e difficilmente imitabile poter disporre di un prodotto e di una marca dotati di una competenza distintiva unica, come una storia antica, associata a un mito, alla figura indimenticabile del fondatore, di una famiglia o a un luogo di creazione simbolico iniziale. L'importanza di questi attributi immateriali segna anche la profonda diversità tra i mercati del lusso e della moda e quelli dei beni di consumo e durevoli, per i quali l'heritage è meno importante. Il percorso logico del volume è sintetizzabile come segue: analisi e interpretazione della letteratura e dei principali modelli di riferimento relativi all'heritage; inquadramento del product e service concept - inteso quale sommatoria di attributi tangibili, intangibili e simbolici; ideazione di un modello di riferimento specifico per i beni di lusso per valorizzare l'heritage basato su una analisi dei contenuti di 150 marche; identificazione delle azioni di marketing operativo e strategico che le imprese mettono in atto per gestire e rievocare in chiave moderna l'heritage stesso. -
Verso una cultura dell'incontro. Studi per una terapia transculturale
Questo lavoro è destinato a operatori della salute mentale - infermieri, psicologi, assistenti sociali, psichiatri - che lavorano sul territorio quotidianamente in strutture deputate alla cura e all'accoglienza. Le proposte teorico-pratiche qui presentate offrono un aiuto a chi si sente un ""po' spaesato"""" di fronte a un rifugiato, richiedente asilo, migrante, che talvolta mette in difficoltà le griglie conoscitive a cui si è normalmente abituati. Vengono qui riportate ricerche ed esperienze sul campo, per dotare l'operatore del IIIº millennio di un pensare/agire transculturale capace di rispondere a realtà sempre più complesse con cui viene a contatto. Attraverso la descrizione di storie individuali, di coppia e di gruppo si vuole proporre un diverso posizionarsi nel processo d'osservazione, sulla scia di George Devereux e Gregory Bateson. Verso una cultura dell'incontro è una direzione nel processo di cambiamento con persone, non con nuove categorie. Il processo di cura diviene allo stesso tempo un viaggio di conoscenza e di aiuto, facendo leva anche su risorse dell'operatore mai esplorate, entusiasmi e curiosità perdute. Come ci suggerisce Ramon Panikkar infatti: """"La conoscenza senza amore è calcolo, non è vera conoscenza, manca il rapporto di intimità e di prossimità con la cosa conosciuta...""""."" -
Il porto di Catania nel lungo Ottocento. Infrastrutture, traffici, territorio (1770-1920)
Il volume ricostruisce da una prospettiva di longue durée di circa un secolo e mezzo il difficile percorso di accesso della città di Catania al mare. Nel lungo passaggio dall'età moderna a quella contemporanea, infatti, la complessa relazione tra un centro urbano vivacizzato dalla ricostruzione post-terremoto del 1693 e una costa siculo-ionica già «occupata» da altre realtà marittime più consolidate si giocava sulla capacità da parte della «Capitale» etnea di dotarsi di un porto artificiale che potesse aggiungere nuovi sbocchi «geo-commerciali» alle opportunità derivanti dal legame tradizionale con un hinterland agricolo, ma anche «minerario», sempre più esteso e penetrante verso l'interno. Il libro ricostruisce, dunque, da una prospettiva «marittima», l'ascesa di Catania nelle gerarchie urbane prima regionali, cioè a partire dal secondo '700, e poi anche nazionali, dall'Unità all'avvento del fascismo. Si tratta di una scalata che parte dal progetto «modernizzatore» del principe di Biscari e che prosegue con l'espansione dei traffici commerciali e con la progressiva ma difficoltosa costruzione delle strutture portuali, da integrare, a partire dalla metà dell'800, alla nascente rete ferroviaria. Tutto sommato, una storia di una «successful city», che però non riesce a sciogliere pienamente lo scarto tra aspirazioni, visioni del futuro e realtà del presente, in cui si perpetua continuamente la rincorsa tra infrastrutture e traffici. Potenzialmente sempre espandibili nel futuro - e inadeguate nel presente - le prime; incapaci di stabilizzarsi e superare le fluttuazioni momentanee del mercato, i secondi. Dinamiche che fanno di Catania un interessante caso di studio nel panorama dell'Europa mediterranea durante il «lungo Ottocento». -
Competere senza scommettere. Scelte dei consumatori e innovazione
Quali scelte devono compiere le aziende per riuscire a crescere? Come possono creare prodotti che i clienti desiderino acquistare? L'innovazione può essere programmata ed essere dunque qualcosa di più di una semplice scommessa legata al caso e alla buona sorte? Clayton Christensen, professore della Harvard Business School, ha provato a fornire una risposta a questi interrogativi, offrendo alle aziende una nuova prospettiva a partire dalla quale sviluppare innovazione di prodotti e servizi. Dopo anni di ricerca, Christensen e i suoi collaboratori sono giunti a una conclusione fondamentale: l'idea, da tempo diffusa tra le aziende di tutto il mondo, che il modo più efficace per innovare consista nel conoscere il maggior numero di informazioni possibile sui clienti è sbagliata. Questi ultimi non si limitano infatti ad acquistare prodotti o servizi: chiedono a essi di svolgere un compito molto specifico in una determinata circostanza. Per utilizzare la metafora di Christensen, i clienti ""assumono"""" i prodotti e li """"licenziano"""" quando non ne hanno più bisogno. Gli autori sostengono che, riuscendo a individuare ciò che spinge i clienti ad """"assumere"""" un prodotto o un servizio, qualsiasi organizzazione potrà migliorare i suoi processi innovativi, creando prodotti e servizi che i clienti vorranno portare con sé nella loro vita, e per avere i quali saranno ben disposti a pagare un premio. La Jobs Theory offre nuove speranze di crescita a tutte quelle aziende frustrate da anni di sforzi e investimenti che non hanno portato ai risultati sperati. Il libro descrive attentamente l'innovativo approccio studiato da Christensen e collaboratori, offrendo una spiegazione completa della teoria e il motivo per cui essa è efficace, ma, soprattutto, spiega come utilizzarla concretamente nel mondo reale e come non sprecare le conoscenze che è in grado di fornire."" -
Quale diversità per gli alunni sud-asiatici in Italia? Lingue, sistemi educativi ed esperienze transcontinentali in prospettiva interculturale
La confluenza delle differenze che definiscono la scuola italiana d'oggi costituisce un'opportunità di comunicazione tra culture, terre, continenti... Di fronte all'assortimento di situazioni possibili in una classe multiculturale, l'autore ha optato per mettere in luce le esperienze che, mentre fanno da ponte con il loro ""passato"""", permeano il vissuto degli alunni d'origine sud-asiatica in Italia, permettendo loro di reinvestirle in pratiche di socializzazione con i vari segmenti del contesto ospitante a partire dalla scuola. Impresse nella memoria degli alunni indiani, bangladesi, pakistani e srilankesi, nonché coniugate con le aspettative riposte in un progetto migratorio, le vestigia della pluralità linguistica, della varietà alfabetica, delle eredità postcoloniali, quali la lingua inglese e i sistemi educativi subcontinentali, raffigurano conoscenze pregresse funzionali all'immissione dei """"piccoli"""" protagonisti in nuovi scenari socioculturali. E queste sono solo alcune delle variabili interpretabili come diverse dal momento che racchiudono una carica di diversità, caratterizzata da una fisionomia frastagliata e complessa, che le rende quotidiane e al contempo peculiari, capaci cioè di far differenza e dare forma a un'identità diversa. Muovendo da una riflessione teorico-metodologica, quale contributo alla ricerca e al dibattito sul fenomeno della diversità in prospettiva interculturale, per arrivare a ripercorrere i sentieri - socioculturali, linguistici e formativi - dei giovani sud-asiatici in una dimensione transcontinentale, il volume fornisce uno sguardo pedagogico-antropologico sulla diversità nella scuola e nella società italiana; quanto al suo lato pratico, si configura quale materiale pedagogico, i cui contenuti possono essere destinati a vari scopi operativi: didattico, formativo e informativo. Con presentazione di Franca Pinto Minerva."" -
Come è potuto accadere? Richiamare le persone all'accountability per i risultati in modo positivo e strutturato
Lavorando per vent'anni con le migliaia di clienti della loro società, Connors e Smith hanno sviluppato una serie di strategie innovative per richiamare le persone all'accountability, risollevando così il morale di intere organizzazioni. In questo libro propongono dei passi efficaci per giungere, in modo pianificato, strutturato, a diffondere uno spirito di responsabilizzazione per i risultati in ogni team di lavoro, così da contrastare quell'atteggiamento diffuso in molte realtà, che consiste nel trovare sempre qualcuno da accusare quando i problemi si sono ormai manifestati. Riflettendo su una serie di casi, molti dei quali coinvolgono aziende loro clienti, gli autori mostrano come stabilire delle aspettative chiare e come gestire le aspettative insoddisfatte con le quali inevitabilmente ci si deve confrontare. Questo libro aiuterà i professionisti di ogni livello a aumentare produttività, profitti e soddisfazione per il proprio lavoro. -
Verso un'architettura ecocentrica
Il volume tenta di individuare alcuni tratti comuni in esperienze di progettazione che, dispiegandosi in regioni molto diverse della Terra, in contesti territoriali eterogenei, possono tuttavia ritrovarsi dentro un paradigma che possiamo definire ecocentrico. L'idea di radunare questi diversi apporti sotto la definizione di progettazione ecocentrica estrapolandone alcuni principi comuni intende cogliere la novità di questi approcci progettuali, nonché la promessa di un futuro più umano e di un ruolo davvero centrale dell'architettura nella trasformazione dell'ambiente costruito. L'aggettivo ""ecocentrico"""" sembrerebbe alludere ad un atteggiamento che intenda contrapporsi a quello 'egocentrico' di cui sono accusati i protagonisti dell'architettura internazionale. In realtà l'architettura non può rinunciare a rappresentare le istanze di gruppi sociali ed attori economici che continuano a raffigurare le forze trainanti dell'economia mondiale; al tempo stesso va rilevato come un altro modo di fare architettura stia crescendo d'importanza, acquisendo una diffusione planetaria. Questo secondo modo di intendere la progettazione architettonica - che si può definire ulteriore anziché altro, nel senso che si aggiunge piuttosto che essere alternativo a quello dell'architettura globalizzata - non è tanto legato alla rappresentatività di grandi istituzioni pubbliche o private, quanto agli sforzi di attori e committenti meno incisivi nel panorama dell'economia globale, ma ben più partecipi nelle realtà locali. È grazie al loro essere parte di quanto succede intorno che queste architetture stanno facendo da battistrada ad un'idea della progettazione capace di rimettere al centro le ragioni profonde di un'attività, spesso vista come un fatto tecnico o tutt'al più d'immagine, che appare invece sempre più necessaria a dare una direzione ai bisogni innati di riconoscimento, radicamento e rappresentazione propri delle società umane. L'obiettivo che si intende perseguire in questo testo è quello di individuare alcuni tratti comuni in esperienze di progettazione che, pur dispiegandosi in regioni molto diverse della Terra, in contesti territoriali eterogenei, possono tuttavia ritrovarsi dentro un paradigma che possiamo definire ecocentrico. L'idea di radunare questi diversi apporti estrapolandone alcuni principi comuni vuole portare a cogliere la novità di questi approcci progettuali, nonché a realizzare la promessa che vediamo contenuta in essi di un futuro più umano e di un ruolo veramente centrale dell'architettura nella trasformazione dell'ambiente costruito. Prefazione di David Rifkind."" -
La transizione difficile. Politica e istituzioni in Sardegna (1969-1979)
Nel trentennio dalla sua ""fondazione"""" che cosa ha fatto la Regione? Quali scelte hanno prevalso? Come si preparava a fronteggiare la crisi, di cui emergevano con forza i primi segni nella coesione sociale, nella struttura economica soprattutto industriale, nei numerosi interventi del governo regionale? Che cosa succedeva nella politica regionale? Come si evolveva l'idea dell'autonomia e dello stesso autogoverno? Gli autori ricostruiscono la storia politica e istituzionale della Sardegna degli anni Settanta, un periodo complesso durante il quale si tentò una difficile transizione verso un nuovo modo di governare (più rivolto a sinistra) e verso un nuovo modello di sviluppo (maggiormente attento ai settori tradizionali dell'economia sarda, quello agro-pastorale e quello estrattivo), dopo i mutamenti introdotti nella società dagli """"anni della Rinascita""""."" -
Il permesso di creare. L'arte della psicoterapia della Gestalt
Il rapporto tra creatività e salute mentale riflette l'ottica antropologica e filosofica con cui consideriamo il rapporto tra individuo e società, tra essere umano e natura. Inserendosi nello sviluppo del pensiero sociale e psicoterapico in merito (da Sigmund Freud a Otto Rank a Wilhelm Reich), la psicoterapia della Gestalt conia il termine di ""adattamento creativo"""", integrando il bisogno sociale di condivisione delle norme con il bisogno individuale di originalità e differenziazione. La capacità artistica non appartiene esclusivamente a personalità eccezionali (né tanto meno nevrotiche), al contrario essa caratterizza l'adattamento spontaneo del nostro essere in relazione, e dunque il sano vivere sociale. Le relazioni umane sono intrinsecamente creative e auto-regolantesi. Alla luce delle nuove scoperte neuroscientifiche e dello sviluppo parallelo di altri approcci psicoterapici, il libro risponde alla necessità di fare il punto sul pensiero gestaltico sull'arte e la creatività e sulle sue applicazioni. I contributi di Daniel Stern e di alcuni fra i maggiori psicoterapeuti della Gestalt danno vita in questo libro ad un compendio che, più che una sistematizzazione manualistica del tema, rappresenta in sé una gestalt armonica - perfino nelle sue note dissonanti - e un ponte dialogico clinico e teorico tra rappresentanti europei e statunitensi dell'approccio gestaltico."" -
Musicoterapia e relazione. Interventi riabilitativi in ambito psichiatrico-geriatrico e psicoeducativo
Il volume raccoglie contributi pluridisciplinari inerenti alla dimensione terapeutica della musica con particolare attenzione agli aspetti clinici, neurofisiologici e psicologici. Sono illustrate le molteplici prospettive dell'intervento musicoterapico in ambito psichiatrico, geriatrico e psicopedagogico, con riferimento a esperienze professionali concrete di oltre due decenni in Italia e, dal 2011, in Svizzera. Con un approccio musicoterapico incentrato sulla relazione e sull'utilizzo di tutte le componenti del linguaggio musicale (ritmo, melodia, armonia), i partecipanti al setting vengono stimolati e coinvolti sul piano psicocorporeo, affettivo-emozionale e cognitivo. La prima parte del volume è relativa alla relazione terapeutica, con riflessioni in ambito psicologico e psichiatrico; la seconda parte riguarda l'ambito geriatrico e le esperienze musicoterapiche con gli anziani; l'ultima parte riguarda gli effetti della musica sull'entrainment motorio, sulla vocalità, unitamente ad esperienze della musica e della musicoterapia nell'ambito dei disturbi specifici dell'apprendimento (DSA). Il libro si rivolge principalmente a psicologi, medici, musicoterapeuti, musicisti e quanti sono interessati alla materia musicoterapica. La presenza di indicazioni pratiche sull'approccio in musicoterapia e le riflessioni più generali, lo rendono utile anche per iniziare la professione con un certo rigore metodologico. -
Design a better business. Nuovi strumenti, skill e mindset per la strategia e l'innovazione
Che tu sia un team leader, il fondatore di una startup, un innovatore, un investitore o uno studente pieno d'iniziativa, questo libro è la guida più completa ai nuovi strumenti, skill e mindset richiesti per progettare business migliori, gestire le complessità e creare valore. Il mondo è cambiato. Non solo le abitudini dei consumatori, la tecnologia e altri trend stanno sradicando le attività commerciali un tempo fiorenti, ma anche interi mercati stanno mutando ed emergendo dall'incertezza dell'attuale network economy. Design significa migliorare il modo in cui si guarda al mondo, è un processo ripetibile e disciplinato che chiunque può apprendere per creare valore. Come il design ha permesso a innumerevoli startup di creare nuovi modelli di business e mercati, il design ti aiuterà a decidere quando e quali strumenti usare per imparare qualcosa di nuovo, persuadere gli altri a intraprendere un percorso diverso, e in definitiva a prendere le migliori decisioni (di business). ""Design a Better Business"""" illustra il nuovo approccio pratico e immediato (il double loop design process) per creare e sviluppare valore usando esercizi collaborativi e generativi che chiunque può imparare e provare da subito nelle proprie organizzazioni. Leggerete considerazioni e suggerimenti di alcuni dei maggior opinion leader internazionali su temi cruciali: Steve Blank sull'innovazione, Alex Osterwalder sui modelli di business, Nancy Duarte sullo storytelling e Rob Fitzpatrick sulle indagini di mercato. Arricchito dalle visualizzazioni dettagliate di 20 strumenti strategici, 48 case studies ed esempi concreti (sia di grandi aziende come ING Bank, Audi, Autodesk, e Toyota Financial Services, sia di piccole startup, incubatori ed organizzazioni no profit), """"Design a Better Business"""" è una guida completa e pratica per lanciare e sostenere l'innovazione come vera e propria disciplina nella propria organizzazione."" -
Barocco giuridico. Osservatori, osservanti, spettatori
Siamo ancora artefici del diritto, o solo spettatori inerti di un ordine ormai al di fuori della nostra portata? Rispondere significa indagare due figure chiave della filosofia giuridica e politica del Novecento: l'osservatore e lo spettatore. Se con l'osservatore il discorso normativo disvela una dimensione razionale, positivista e partecipata, con lo spettatore il diritto mostra la sua natura passionale, ""patetica"""" ed iconica. Ancora: se l'osservatore è sempre in grado di modificare ed incidere sulla realtà giuridica, lo spettatore può solo assistere passivamente ad un diritto che finisce per assomigliare ad una grande mise-en-scène. Il volume intende mostrare come la crisi della forma-stato e dei modelli di sovranità novecenteschi, insieme alla nascita della """"società delle immagini"""", trovino proprio nello spettatore la forma di soggettività privilegiata per interpretare e de-costruire il diritto contemporaneo. Nell'epoca del """"Barocco giuridico"""", in cui le forme della modernità sembrano piegarsi fin quasi a dissolversi come in un dipinto di Rubens o di Velázquez, chi decide nasconde sempre più il suo volto fra folle acclamanti, cieche e impotenti, e sguardi erranti e solitari di chi stenta semplicemente a riconoscere un nuovo ordine.""