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Nonna Cioccolata
La morte al compimento dei cento anni di Maria Granda, donna controversa ma rispettata, è occasione inderogabile perché la sua famiglia allargata, apparentemente disunita e distante, si ritrovi per dividersi la sua eredità. Generazioni diverse si incontrano a Italia, distretto di Tupungato in Argentina, dove Maria, originaria di Cellarengo, in Piemonte, gestiva la hacienda di famiglia. Nel loro confronto si allentano le maglie del tempo che offuscavano antichi e drammatici eventi, lasciando affiorare verità terribili ma solo in apparenza disgreganti. In un crescendo di emozioni, i segreti che erano stati accuratamente celati tornano a galla, ma ciò che viene alla luce - imbarazzanti legami col nazismo, cadaveri occultati, paternità insospettabili - non sono che inutili epifanie. Eppure è proprio nelle situazioni difficili che emergono i legami tra le persone, sono questi valori, che siano di sangue o di affetto, a contare veramente. Una vicenda di migranti e delle loro migrazioni tra due continenti, Europa e America del Sud, a cavallo di due secoli. A una prima impressione, non vi sono molte similitudini con gli eventi epocali che, con sbarchi giornalieri, caratterizzano i giorni nostri, ma è un inganno dovuto alle diversità culturali: gli esodi hanno in comune tra di loro le sofferenze che patiscono le popolazioni che si spostano e i traumi che si generano nei luoghi di accoglienza. L'autore sembra giocare con le ossessioni e i sentimenti dei personaggi, creando per ognuno di essi personali contributi e un suo ruolo specifico, necessari per districarsi in una trama altrimenti complessa. -
Nessuno mi chiede di te
Il senso della vita è, forse, semplicemente il senso che si decide di darle. O come canta Vinícius de Moraes ""La vita non è un gioco, amico/ la vita è l'arte dell'incontro"""". È il caso, la coincidenza, il destino, la vita che ci fa incontrare qualcuno o qualcosa che ci fa vibrare. Incontrare un amore, un amico, una persona con cui costruire e inventare un noi. Altrettanto incontrare un libro, un animale, un soffio di vento in primavera. Alzarsi una mattina e avere la consapevolezza che qualcosa sta per cambiare. I gesti sono gli stessi. Stessi i rituali, gli obblighi e le responsabilità. Eppure avverti una specie di brivido positivo. Una sensazione, un'intuizione. Qualcosa sta per far irruzione nella tua vita. Tu non puoi e non vuoi evitarlo. Perché quell'incontro, non importa se durerà un attimo un giorno un anno o più, riposizionerà le tessere del mosaico. L'arte dell'incontro è quella che, nei primi istanti, fa succedere tutto e niente. Prima non c'era, adesso c'è. E tu, che non sei mai stato, adesso senti l'avventura nelle cose quotidiane. L'arte dell'incontro è quella delle vite quando si sfiorano e non si invadono. Il momento prima della definizione. La vigilia delle certezze. L'alba dei ricordi quando torni a essere io. Gli incontri veri si fanno solo così, con la consapevolezza che potrebbero non durare, che potrebbero continuare a esistere solo dentro di te, che potrebbero non chiedertene mai notizia."" -
Fra gli ultimi del mondo. Vol. 2
Una miscellanea di sei racconti e cinque liriche, che rappresenta un assaggio del meglio che la seconda edizione del Premio Letterario ""Gli ultimi del Mondo"""", spin off del """"Premio Montale Fuori di Casa"""", ha prodotto a livello lirico e narrativo."" -
I bambini di San José
Nella campagna assolata di un Messico essenziale e sconfinato, un gruppo di amici abita la Grande Casa. Non importa quale provenienza abbiano e quale sia la storia che ha condotto lì ciascuno di loro: assieme formano una piccola comunità legata da stretti rapporti di fiducia e solidarietà reciproca, combattendo con caparbietà la solitudine, il senso di disorientamento dovuto alla coscienza di una irrimediabile alterità dal resto del mondo e la mancanza di stimoli di un futuro incerto. Il progetto di rinnovare la struttura, per aprirla al mondo e farne un punto di incontro non solo di individui ma soprattutto di valori, scuote la quotidianità di tutti. Nella comunità di amici si presentano nuovi personaggi, si creano novità inaspettate e si rompono equilibri apparentemente consolidati: dinamiche psicologiche e relazionali complesse investono i protagonisti, che indagano se stessi con coraggio e meticolosità, perdendosi e ritrovandosi attraverso l'amore, il viaggio e la meraviglia per la spontaneità infantile. Ognuno degli abitanti della Grande Casa si confronta con il cambiamento e, scalfendo le patine dell'abitudine, tempra e affina nuove verità personali, orientandosi al raggiungimento della reale felicità. Un gruppo di bambini diviene il fulcro per i pensieri rivolti a un migliore domani. -
D'apnea fremo
"Tutto cominciò quando smisi di parlare con Dio e, di conseguenza poi, disperatamente, cominciai a parlare con me. Ciò che scrivo si srotola da quel nodo fatidico, e giunge fino alle quotidiane richieste di comprensione di buchi vorticosi dell'umano. Non è stato un processo di scrittura delicato: si sono improvvisamente rotti gli argini, e l'acqua ha invaso tutto, diventando fango, trascinando con sé detriti di altre ere. È per questo che razionalizzare ciò di cui scrivo mi è estremamente arduo. Spesso rileggendo le mie poesie non ricordo perché le ho scritte, quale fosse il punto. L'eruzione imperscrutabile di un momento. Ma ne colgo le note emotive, i miei mostri, rintraccio le mie carezze, e mi capita di commuovermi, per un'emozione che riconosco, come se provassi empatia per una parte di me, per un momento di me. Questo è ciò che spero possa succedere anche al lettore."""" (dall'introduzione)" -
Parole sostenibili
Lavinia Stairs è una donna che ama la vita semplice, si batte in difesa degli animali e per una natura ecosostenibile. A un certo punto decide di abbandonare lavoro e conoscenti e di trasferirsi in una casa circondata da un ampio giardino dove coltiva erbe aromatiche. La sua porta è sempre aperta per offrire a chiunque, viandante esploratore ladro o animale di passaggio, cibo e acqua fresca. Ma voltare le spalle al passato, tagliare i ponti con una vita precedente non garantisce che i ricordi non tornino a porre dubbi, suggerire riflessioni, lacerare certezze. Lavinia li disperde traducendoli in versi e continuando la sua metaforica ricerca dei valori fondamentali dell'essere umano. Stefania Vecchiato sceglie una inusuale contaminazione di genere in cui il labile confine tra narratore e personaggio si sfuma in quello tra realtà e immaginazione. -
Sguardi sul mondo
Attraverso una riflessione intima e personale, la poetessa affida ai versi una sorta di liberazione dell'io per permettergli di ricongiungersi con la sua parte più profonda. Le liriche si ricompongono per immagini, senza artifici ideologici, spontanee e graffianti, in grado di restituire al mondo un vivido sentire. Gli sguardi, dimensione schiacciante su una realtà mutevole, tentano di esplorarne ogni angolo. Sguardi che non sono maschere, che rovistano nella coscienza sedimentata degli uomini per cercare costantemente di rianimarla: sono i pensieri, gli stati d'animo, i ricordi, i valori, i dialoghi, la presenza/assenza dell'umano, della natura e delle cose; sono i frammenti di vissuto raccontato, costruito o immaginato che si celano o svelano tra luci e ombre di vite imprevedibili e di sogni. Una sintesi di sguardi, confusi, rimandati, raccolti, proiettati e di scelte che ne disegnano le traiettorie. ""Sguardi sul mondo"""" è una linea che non vuole confini, è ponte che regala una vista futuribile e sempre nuova sull'universo. Un oscillare continuo, fra chi resta vivo, tra venti e maree, tra contatti e urti e chi, pur esistendo, ne rimane impassibile. Il comportamento umano è malinconicamente o felicemente legato alla sua capacità esplorativa. Non è possibile comprendere appieno i moti veri dell'anima, solo coglierne gli sguardi."" -
Lo straniero
Nelle valigie di cartone soltanto ricordi destinati a diventare memoria di un rimpianto lontano. Fine del XIX secolo. Dodici anni; fin troppi per un bambino dell'epoca, pochi per un adulto di qualsiasi tempo. Attraverso i suoi occhi spalancati al mondo, l'epica di una generazione. Meraviglia, incredulità, paura, disperazione, speranza, curiosità, ogni genere di emozione scrolla la sua anima, specchio del medesimo turbamento che sconvolge le sorelle più piccole, il padre e la madre. Non ha nome il bambino che narra il concepimento di un abbandono, il viaggio attraverso l'ignoto e il terrore del rifiuto; è un giovane adulto in una folla di uomini e donne animati da desideri e disperazione, troppo piccolo per pretendere spiegazioni, troppo grande per non comprenderle. La speranza invece ha un nome preciso. La speranza si chiama America. La terra dove dimenticare la miseria, dove costruire un futuro, dove trovare un lavoro, dignità e magari ricchezza. Una terra madre e matrigna, benevola e inflessibile, accogliente e critica, amica e giudice. Una terra dove il nulla del presente può divenire incognita dell'avvenire. Una terra dove diventare straniero. -
Ricordi
Non c'è artista, autore, poeta che non si sia confrontato con quanto di più ancestrale esista a livello inconscio per ognuno di noi: il ricordo, spesso confuso e/o identificato con la memoria anche se, in realtà, i due termini hanno un significato diverso. Nella vita, così come nell'arte, alla memoria appartiene la necessità di tramandare il passato, di testimoniarlo anche attraverso una forma pubblica; al ricordo fa capo, invece, la volontà, quasi sempre inconscia, di migliorare la condizione della vita. La poesia ci aiuta a capire, a riassemblare le tessere scompaginate di un mosaico. Carla Carloni Mocavero afferra i ricordi e ne fa versi mirabili di immagini istantanee, intimisti ed eleganti. Parla al cuore del lettore la poetessa, senza far mostra di artifici retorici ma con un linguaggio diretto in cui aleggia un soffio di melanconia. Primeggia un'attenzione sommessa e pudica per il tempo e le grandi illusioni della gioventù; la volontà di segnare alcuni percorsi fondamentali della sua vita, dai ricordi d'infanzia alla simbologia del viaggio, che per lei, umbra trasferita a Trieste, illustra le tappe personali dell'esistenza ma anche, simbolicamente, le tappe di una crescita intellettuale ed emotiva. La poetessa approccia un bilancio della sua vita, e lo fa aprendo la porta di una metaforica stanza, dove, simili a oggetti, giacciono le cose fatte e non fatte. Tra questi oggetti del passato ella cerca una cosa che non ha una forma precisa, un ingrediente capace di trasformare tutti quei simulacri del suo passato, vivificandoli. -
Melina. Una storia surreale
L'avvio in apparenza assomiglia a una favola in cui una bambina di nome Melina si mette alla ricerca di un anello magico capace secondo un'antica profezia di rendere felice la sua mamma. Via via però i frammenti di narrazione, vere e proprie tavole metaforiche, illustrano, per lo più senza un ordine temporale e logico, le vicende reali e immaginarie, interiori ed esteriori, consce e inconsce, fisiche e spirituali della protagonista. Melina nel suo viaggio è affiancata, fisicamente o emotivamente, da un amico immaginario forse antagonista forse alter ego magari personificazione del dolore umano, suo specchio e sua antitesi, il misterioso Michele, al quale la bambina è legata da un'intesa che va oltre lo spazio e il tempo. -
Punti di vista
Leggenda vuole che una sera mentre Ernest Hemingway è al bar con gli amici scommetta di riuscire a scrivere una storia (bella) in sei parole e ovviamente vinca con la famigerata ""For sale, Baby shoes, Never worn"""". Difficile imbattersi in una storia, perché di storia si tratta, più triste di questa qui. È spiacevole, perché alle leggende ci si affeziona subito, ma pare proprio che questa storia sia frutto della fantasia di un agente letterario, Peter Miller che l'ha pubblicata in un libro uscito nel 1991. Certo, resta una bella storia, ma è una bella storia falsa. Che tuttavia continua a essere utilizzata, citata, copiata: nel corso degli anni sono stati lanciati diversi contest nel tentativo di creare qualcosa di simile e ugualmente forte, sempre in sei parole così come in centoquaranta caratteri poi portati a duecentottanta. Le storie brevi (e belle) piacciono ai lettori anche a quelli più attratti dai social che dalla carta stampata. Non caratteri ma parole, duecentottanta, il limite in cui Giovanni Renella circoscrive i suoi racconti e descrive la realtà osservandola da una differente angolazione. Gli insoliti protagonisti delle sue storie, siano essi persone o oggetti, si muovono inseguendo trame che schiudono al lettore appunto una prospettiva di osservazione alternativa, curiosa e insolita. E solo nelle ultimissime righe rivelano l'identità dei protagonisti o un epilogo inatteso. L'invito dello scrittore, permeato di garbata ironia, è quello di guardare agli accadimenti e alle cose da un altro punto di vista. Quella che noi consideriamo, infatti, realtà effettuale, si dimostra ingannevole nelle premesse e l'effetto sliding doors è dietro l'angolo."" -
Come waka dell'autunno che viene
La letteratura giapponese è esteticamente raffinata. La poesia in particolare fu ed è coltivata con profonda passione. Lo waka affonda le proprie radici nell'antichità e il termine si scompone in wa (uno dei nomi con cui viene identificato il Giappone) e ka (canto/poesia), da qui il termine waka ossia poesia giapponese. Lo waka si compone di versi molto brevi, in tutto trentuno sillabe, i temi più trattati sono la natura e l'amore, cristallizzati in soli cinque versi. Pochi poeti occidentali, ancora meno italiani, si sono messi alla prova con questo tipo di poesia. Antonella Azzoni in trentacinque waka pennella e sfuma un universo emozionale che ha radici nel suo cuore. La passione amorosa nelle sue differenti sfumature è vissuta in consonanza con la sensibilità per le manifestazioni e i cambiamenti della natura, in linea con la tradizione poetica del Giappone. In particolare, la nostalgia, la solitudine, l'assenza dell'amato, sono posti direttamente in rapporto con il giungere dell'autunno e il suo graduale trascolorare nella stagione invernale. La ripetitività e insistenza dei contenuti, sì come di certe formule poetiche, sono ricercate dalla poetessa nell'intento di evocare tutta la monotonia di una pioggia autunnale. -
Parole appese
Dal 27 ottobre al 18 novembre 2018 a Villa Argentina (Viareggio, Lu) è stata allestita la mostra ""Spessosottile. Un percorso espositivo a tema, tra libri foto e dipinti"""": una forma inedita di conoscere e vivere l'arte, attraverso una commistione di libri, teatro, musica, tecnologia, pittura e impegno sociale per una regia espositiva che mirava a coinvolgere lo spettatore. In nove sale tematiche sono state esposte le copertine di quarantotto libri, tutti al massimo di quarantotto pagine, a cui si sono aggiunte due sale dedicate alla violenza di genere e al volontariato attivo a sostegno dei bambini più disagiati, una sala tecnologica e una sala simbolo dell'interazione tra forma scritta e forma pittorica. La mostra ha registrato in tre settimane migliaia di visitatori, e ha distribuito centinaia di libri in omaggio. L'ultimo giorno di mostra, in particolare, si è chiuso con una sessione di scrittura estemporanea riservata al testo breve, con l'obiettivo di incentivare la narrazione e la lettura, di conseguenza. Tema dell'estemporanea: l'arte, intesa e declinata in tutte le sue variabili. Il risultato è una silloge che fin dal suo titolo esprime la volontà di declinare l'universo-libro in modi e termini diversi e spesso sorprendenti."" -
L' ora del sole e della luna
L'individualità di ogni poeta e di ogni poesia consiste in un diverso modo di sentire, di interpretare le cose, e nei fattori di tale diversità rientra anche la specificità del sentire in quanto donne. Daniela Conti Benassi affresca una silloge in cui riversa il suo mondo, i suoi affetti, le sue malinconie, il suo dolore per la perdita di due persone a lei molto care, affronta l'abisso della sofferenza e dello sconforto. Versi dolci, amari e intrisi nel sale della vita per un banchetto di parole e sensazioni. Pensieri liberi, rose affidate al mare da carezzare senza aver paura di pungersi. Parole scritte di getto o pensate, ponderate e scelte o gettate a caso, interconnesse o frammentate. La maggior parte dei ricordi impressi nelle sue poesie sono, per citare un'espressione di montaliana memoria, aspramente felici. È la scrittura amica fedele della mia solitudine che consente alla poetessa di elaborare consapevolmente il proprio vissuto emotivo, avviando un dialogo intimo con quella parte di sé che deve trovare la forza di continuare il viaggio verso un orizzonte in cui si fonde e confonde l'ora del sole e della luna: felicità e melanconia. -
Non sai fare altro. Storia di infelicità con rare eccezioni
Mario è un uomo di mezza età, incapace di amare, di provare qualsiasi sentimento duraturo. Amare è la sua ossessione, ma non sa farlo. Vorrebbe essere diverso, un uomo affidabile, invece sa solo deludere e mentire. Dopo il fallimento del suo matrimonio qualcosa si è rotto dentro di lui. Si perde dietro al ricordo della donna, dietro al rimpianto, incapace di darsi una spiegazione. Non vuole stare solo, la notte gli fa paura, non riesce a dormire perché nell'oscurità è inesorabilmente costretto a guardarsi dentro. Solo nell'attesa di conoscere un'altra donna, un mondo inesplorato e pieno di promesse, si sente vivo. Questione di attimi. Un percorso emotivo fatto di incontri e di scontri, dove ciò che conta non è la meta ma il viaggio in un mondo popolato da strane creature diurne e notturne, donne e demoni, che lo accompagnano, lo inseguono. Poi, una mattina, sul litorale romano incontra Chiara, una donna dal temperamento mite e remissivo che si prende cura di un figlio affetto da una grave malattia. Mario la persuade a fidarsi di lui, dimostrandosi seriamente disposto a prendersi cura di entrambi. La sua costante fuga dall'altro, dalle responsabilità, ma anche da se stesso, è senza redenzione o è ancora in tempo per invertire la rotta? Un romanzo che esplora senza sentimentalismi la solitudine e le relazioni uomo-donna. -
Sotto la città e altre storie
Stefano Frigieri si addentra in una dimensione del terrore che non è fatta di paura, ma di ombre e ambiguità, di coincidenze inquietanti e misteri irrisolvibili. Si serve del fascino dell'anormale e del misterioso per avvincere il lettore e tenerlo inchiodato alla pagina, all'erta e pronto a reagire se alzando lo sguardo incontra quello di uno sconosciuto che lo osserva a sua volta... È il fascino proprio di un evento bizzarro, di quel qualcosa di indefinito che pare essere in procinto di verificarsi facendosi beffa della nostra razionalità. Un fascino a cui sottrarsi è impossibile perché in ognuno di noi c'è il mostro cattivo relegato al sicuro in una stanzetta a tenuta stagna che ambisce a confrontarsi coi suoi simili. E solo noi ne siamo la chiave. Lo scrittore ci offre le indicazioni per trovare la porta. Oltre quella porta, creature che si nutrono di cellule umane, di sudari, che sopravvivono grazie a trasfusioni di sangue giovane, in agguato per vendicarsi di un torto, spiriti che ritornano dall'aldilà, che non riescono ad abbandonare i propri affetti, una strega che frequenta lo studio di un medico e un frate che dà fuoco alla propria abbazia... Dieci racconti per una silloge che chiama in gioco le nostre più ataviche paure e ci invita a prudenti riflessioni su quella realtà oltre il visibile a cui si può decidere di prestare attenzione oppure no. -
Confine
Il terrorismo islamico, con una serie di attentati, prende di mira alcuni importanti centri di ricerca negli Stati Uniti e in Europa. Respinte le mire di espansione territoriale del Califfato, il nuovo fronte dei terroristi è la ricerca scientifica, in particolare due fra i suoi settori più avanzati: l'ingegneria genetica e la rilevazione delle onde gravitazionali. Entrambe sono accusate di empietà, poiché spingono l'uomo a portare i confini della conoscenza e della ricerca in territori che, per alcuni, appartengono soltanto al Creatore: l'origine della vita e l'origine dell'universo. Il Counter Terrorism Group, la centrale che coordina le agenzie antiterrorismo dei paesi dell'Unione Europea, sospetta che l'obiettivo del prossimo attentato possa essere l'osservatorio per la rilevazione delle onde gravitazionali di Pian delle Stelle, in Alto Adige, e mette in allerta l'Antiterrorismo italiano. Restano indirettamente coinvolti in questo allarme anche Gianni Loboscech, un giovane ingegnere dell'osservatorio, innamorato di una collega, e suo padre Paolo, colonnello dei carabinieri in pensione. La minaccia è reale, perché un reclutatore dell'ISIS, con l'appoggio di una cellula presente in Italia, sta addestrando uno studente di fisica, con l'obiettivo di infiltrarlo a Pian delle Stelle. Sullo sfondo un'attesa e una riflessione. L'attesa di un nuovo segnale gravitazionale, parte di quell'astronomia multimessaggero che ci consente di conoscere un Universo sempre più lontano nello spazio e nel tempo. La riflessione riguarda la ricerca scientifica: fino a quale punto è lecito creare in laboratorio energie spaventose, rischiando che escano dal nostro controllo, e simulacri di vita, creando gravi problemi di bioetica? -
L' operaio intraprendente
Alvise Maccagnan, trasandato operaio saldatore padovano renitente al lavoro, ha da poco avviato una villeggiatura distensiva in un paesino sul mare nel Sud Italia. Un pomeriggio, girovagando in auto, viene fermato a un posto di blocco da Carmine Cammarata, agente scelto di polizia municipale oppresso dal grigiore dei trascorsi personali e delle faccende quotidiane. Da quel momento inizia il susseguirsi di rocamboleschi accadimenti che porterà l'operaio malandrino prima a custodire il segreto di una valigia piena di soldi sporchi interrata in una discarica abusiva poi a vestire i panni dell'instancabile e intraprendente regista della fuga dalla vita passata e da alcuni dei peggiori e insanabili difetti dell'uomo. Con una narrazione esilarante, sarcastica e irriverente, Mauro Ronchieri guida il dispettoso Alvise Maccagnan nel viaggio iniziatico verso il sogno di libertà che coinvolgerà con crescente affiatamento lo stesso Carmine Cammarata e Salvo Diotallevi, incompreso insegnante socialista prepensionato e pittore emarginato. Armati di coraggio sovversivo, i tre onesti malfattori si ritroveranno a cogliere l'occasione di reinventare l'esistenza affrancandosi da una delirante società civile e ad avventurarsi, risoluti e speranzosi, nella irrinunciabile ricerca salvifica dell'amicizia, della solidarietà, dell'amore e... di un nuovo inizio. Il romanzo con la lievità tipica dell'ironia esplora senza formalismi l'animo umano e le sue disillusioni. -
Piccolo loto giapponese
Renè è un giovane operaio fiorentino, uno come tanti, forse solo un po' introverso. Ma dietro la maschera di ragazzo tranquillo si cela uno spietato cacciatore di uomini al soldo della mafia giapponese. Scampato a un attentato in cui ha perso l'amore della sua vita, ha voltato pagina e riscritto il suo futuro. Per quanto ciò sia possibile. Una tranquilla domenica sera di dicembre, però, mentre sta rincasando dopo un pomeriggio trascorso a lavoro, uno sconosciuto lo riporta bruscamente alla realtà consegnandogli un messaggio in busta chiusa. Su un cartoncino azzurro è riportato un numero da chiamare. Consapevole che a volte è il passato a non voler restare nei ranghi, decide di stare al gioco e segue le istruzioni. Una bellissima giovane donna dai tratti orientali, Khyra, gli affida l'incarico di recuperare gli appunti di uno scienziato la cui rivoluzionaria scoperta è destinata a mutare radicalmente le relazioni umane. E offre un compenso a cui Renè non può resistere: Mizuki, compagna nella vita e nel lavoro, sarebbe a detta della donna miracolosamente scampata all'attentato e sua prigioniera. Se Renè porterà a termine l'incarico, Khyra gliela consegnerà. -
Prima che tutto cambi
Il Novecento, secolo interessante ma inquieto e complesso, per Viareggio è un periodo ricco di interazioni sociali politiche e artistiche; la sua specificità balneare contribuisce ben presto a farne un centro cosmopolita, vero e proprio crocevia culturale di rilievo europeo. Se da un lato l'Europa ferve di ideali e di illusioni, non mancano le contraddizioni. Anche Viareggio ha le sue: mentre la Darsena vive del lavoro dei marinai, dei pescatori e dei calafati, al di qua del canale Burlamacca, si moltiplicano i luoghi di ritrovo e la passeggiata si mostra superba. L'incendio del 1917 ne cambierà il volto, ma è solo l'inizio. La grande guerra pretenderà un pesante tributo in termini di vite umane e difficoltà economiche, pagate soprattutto dal proletariato. Il biennio rosso, l'avvento del fascismo, la Seconda guerra mondiale lasceranno tracce indelebili anche sul piano urbanistico. Gli anni Cinquanta-Sessanta vedono un miglioramento generale del tenore di vita: gli alberghi di lusso ospitano i grandi nomi della finanza e dello spettacolo, per chi non se li può permettere ci sono le pensioncine e le stanze in affitto. Il turismo viareggino cambia volto: da turismo di élite, lentamente dirottato verso Forte dei Marmi, all'attuale turismo di massa. Sorretti da una solida e attenta ricerca documentale ricca di aneddoti, testimonianze inedite e materiale d'archivio, le autrici tratteggiano un'epoca nell'intento di ricostruirne atmosfere, speranze e delusioni.