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Cinema, letteratura, intermedialità
Il rapporto con i media è oggi al centro della nostra vita, struttura primaria con cui comunichiamo e facciamo esperienza dell'arte e del mondo e perciò oggetto di studio in vari campi disciplinari (comparatistica, sociologia, media studies). Dentro questo panorama sempre più dinamico e intricato, il volume esplora proprio le intersezioni tra cinema, letteratura e altri media seguendo due direttrici, che coniugano teoria e analisi critica. La prima indaga in modo preciso e aggiornato cinque questioni fondamentali: l'adattamento, l'intertestualità, la novellizzazione, la traduzione intersemiotica, il transmedia storytelling. La seconda individua e analizza quattordici film usciti negli ultimi trent'anni, assunti come casi esemplari – e scommesse interpretative – per scoprire le molte facce dell'intermedialità, fra cinema d'autore, classici rivisitati, saghe di successo e mutazioni transmediali. -
Nord e Sud. Divari economici e politiche pubbliche dall'euro alla pandemia
Per molti anni il Mezzogiorno è stato considerato il problema della crescita italiana. Con margini di azione compressi dalle regole europee e dall'eccesso di regionalismo, i governi nazionali si sono progressivamente disimpegnati dalle politiche di riequilibrio territoriale. Nel frattempo, il divario Nord-Sud è aumentato e l'Italia si è allontanata dagli altri paesi avanzati. Il programma Next Generation EU ha restituito nuova centralità alla coesione economica, sociale e territoriale, creando le condizioni per tornare a guardare al Sud non più solo come problema, ma come soluzione. In questo tornante delle politiche pubbliche, il libro ricostruisce le vicende dell'economia italiana del primo ventennio del XXI secolo in una prospettiva regionale. Il declino dell'Italia, l'ampliamento delle sue disuguaglianze interne (tra lavoratori, imprese e territori) e i mutamenti delle politiche vengono collocati nel più ampio quadro della nuova geografia europea e nel contesto delle grandi trasformazioni transnazionali: l'integrazione economica e monetaria europea, la globalizzazione, la crisi finanziaria mondiale, lo shock da covid-19. -
L'età dei Severi. Una dinastia a Roma tra II e III secolo
La fine della dinastia degli Antonini e l’avvento di quella dei Severi costituiscono uno spartiacque nella storia imperiale: preannunciano in modo significativo l’incipiente crisi del III secolo, ma soprattutto rappresentano il culmine dell’espansionismo romano e determinano un radicale mutamento ideologico nella concezione del principato nei suoi riflessi economici, sociali e religiosi. Il volume valorizza i momenti di rottura e di novità del periodo impostando su basi originali l’analisi di questi temi. -
Multilinguismo. Contesti educativi e clinici
La diffusione del bilinguismo nei paesi occidentali pone nuove sfide nei contesti clinici ed educativi. A livello clinico, occorre distinguere nella popolazione bilingue i bambini con disturbi primari del linguaggio, con autismo e con dislessia evolutiva da quelli neurotipici – un compito spesso non facile. In ambito educativo, è necessario valorizzare le potenzialità dei bambini bilingui favorendo la doppia alfabetizzazione e promuovendo il bilinguismo in presenza di disturbi linguistici e autismo. Il volume presenta le ultime ricerche e gli strumenti tecnologici in via di sviluppo per realizzare questi obiettivi. -
Geopolitica del mondo antico. Caratteri politico-militari del Mediterraneo dal II millennio a.C. al VI secolo d.C
Il volume analizza in maniera sistematica la storia della geopolitica nel bacino del Mediterraneo, Vicino Oriente incluso, nel periodo compreso tra il II millennio a.C. e il VI secolo d.C., dato che nella prima metà del VII secolo d.C. l'arrivo degli Arabi segnò una netta cesura fra la tarda antichità e il Medioevo. Gli avvenimenti che oggi sta vivendo l'Europa, nei quali sono in gioco questioni geopolitiche di grande rilevanza, hanno suscitato un interesse anche per la geopolitica del Mediterraneo antico. Il testo, grazie al contributo di validi studiosi del periodo, fornisce un quadro esauriente delle dinamiche che nel corso di circa 1.500 anni hanno caratterizzato le strategie dei vari soggetti politici attivi nell'area e che spesso sono sfociate in processi di integrazione sovranazionale, resi talvolta più difficili e problematici da profonde diseguaglianze demografiche, socioeconomiche, religiose. -
Didattica della letteratura italiana. La storia, la ricerca, le pratiche
La didattica della letteratura è un campo di ricerca relativamente giovane, che da qualche anno ha trovato una sua collocazione istituzionale tra gli studi letterari e in particolare nell'alveo della letteratura italiana, la disciplina che storicamente ha avuto un ruolo decisivo nella formazione dei docenti di italiano della scuola secondaria. Il volume fornisce gli strumenti concettuali necessari a intraprendere lo studio dell'insegnamento letterario con consapevolezza e responsabilità, nel rispetto della normativa vigente e del dettato costituzionale, tenendo conto del dibattito italiano, del variegato panorama internazionale e degli apporti di altre discipline interessate a indagare il ruolo della letteratura nella vita delle persone, fuori e dentro la scuola. L'ultimo capitolo offre indicazioni operative per realizzare una didattica laboratoriale fondata sulla lettura, la scrittura e la condivisione delle esperienze letterarie all'interno della comunità scolastica. -
La regia teatrale nel secondo Novecento. Utopie, forme e pratiche. Nuova ediz.
La seconda stagione delle riforme teatrali del Novecento, maturata tra gli anni Sessanta e Ottanta, vede l'elaborazione di teorie e la produzione di esperienze di assoluta originalità. I nuovi poeti della scena, oggi divenuti classici del Novecento, hanno realizzato un teatro centrato sulla figura di un regista per lo più demiurgo e creatore, autonomo rispetto all'istanza letteraria. Il volume, che si presenta in una edizione aggiornata e integrata, si muove su un duplice versante: delinea i tratti salienti della riflessione teorica e al contempo presenta gli specifici “stili” di lavoro. Emergono gli aspetti più originali e propri di questo poliedrico fenomeno registico: la rivoluzione totale del Living Theatre, la ricerca sulla corporeità e sulla presenza scenica dell'attore di Jerzy Grotowski e del suo discepolo Eugenio Barba, il teatro della luce di Robert Wilson, accanto alla scena dalla potenzialità plastica di Tadeusz Kantor, la ricerca della parola autentica in Peter Brook e in Giorgio Strehler, pur nella diversità delle poetiche e degli esiti. Ma anche le esperienze sul coro degli attori di Ariane Mnouchkine e l'ansia metafisica che pervade il lavoro di Anatolij Vasil'ev. -
Etnografia delle migrazioni. Temi e metodi di ricerca. Nuova ediz.
I migranti incarnano in modo emblematico, e spesso drammatico, la complessità e le contraddizioni del mondo globale contemporaneo. L'etnografia ha un ruolo importante nell'analisi del fenomeno delle migrazioni perché dà voce agli attori coinvolti studiandone le traiettorie di vita ed esplorando i contesti sociali in cui si muovono e agiscono. Il volume, in una nuova edizione ampliata e aggiornata, delinea i principali temi e ambiti di ricerca di questo settore, con particolare attenzione al contesto italiano, proponendosi come un'introduzione al panorama degli studi antropologici e sociologici sulle migrazioni contemporanee. Discute inoltre alcune delle questioni che hanno caratterizzato il dibattito pubblico e scientifico dell'ultimo decennio, dalla rilevanza delle migrazioni forzate alla presenza dei lavoratori stranieri nelle aree rurali, dall'acuirsi del razzismo al ruolo delle tecnologie digitali nelle vite dei migranti e nelle pratiche di ricerca degli etnografi. -
Cupio dissolvi. Percorsi verso la distruzione di sé
La distruzione di sé ha radici complesse, spesso cercate nei fenomeni sociali. Il volume sposta invece l’attenzione sugli individui che si sono tolti la vita prendendo in considerazione le loro biografie, alcune testimonianze e immaginando “interviste impossibili” a vari personaggi, tra cui: Rodolfo d’Asburgo, i due soldati e amanti Bordeaux e Humain, Kurt Cobain, Cesare Pavese, Andy Warhol e Oscar Wilde. Particolare interesse è rivolto al tema dell’identità: quella divisa di chi, come gli artisti, deve conciliare il vero sé stesso e la rappresentazione di sé all’interno del prodotto creativo; e quella rigida di chi lega a tal punto la sua esistenza a un altro “oggetto” (una persona, il denaro, il successo, il proprio corpo o la propria mente) che quando questo “gancio” salta, il “non esserci” diventa l’unica possibilità. Si esplora anche il suicidio parziale di chi non vuole la morte ma fa di tutto per procurarsela con eccessi di droghe, alcol, cibo, eros o sport estremi. L’intento del libro è sottrarre il fenomeno del suicidio al tradizionale romanticismo e alle speculazioni sociologiche, per ricondurlo all’espressione individuale di psicopatologie tanto incomprese quanto, spesso, curabili. -
In extremis. Il tema funebre nella narrativa italiana del Novecento
Al pari dell'amore, la morte è uno dei temi prediletti della letteratura di ogni epoca, e viene declinato in una inesauribile varietà di modi. L'autore affronta la trattazione del motivo funebre in alcuni fra i più importanti narratori italiani del secondo Novecento: Giorgio Bassani, Carlo Emilio Gadda, Giorgio Manganelli, Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Le prospettive non potrebbero essere più diverse. Si va dalla liturgica celebrazione del lutto del Giardino dei Finzi-Contini all'immedicabile strazio della Cognizione del dolore, dall'estenuata attesa della morte del Gattopardo agli estrosi, ossessivi funambolismi dei libri di Manganelli. In ognuno di questi casi, la morte è sempre anche qualcosa di diverso rispetto alla semplice conclusione di un'esistenza: può fungere da pretesto, da alibi, da dispositivo apotropaico o depistante, perfino da gioco, non di rado diventando emblema di un'intera visione della realtà. L'introduzione del volume è dedicata al ruolo della morte nell'opera di Italo Calvino e di Primo Levi, mentre il capitolo finale esamina un brano di Giuliano Scabia in cui il protagonista visita l'aldilà: un'interpretazione della condizione ultraterrena insieme lieve e serissima – oltre che pregnante dal punto di vista antropologico – che vale come discreto quanto incondizionato omaggio alla vita, alla convivenza, alla condivisione dei destini. -
Ecfrasi, immaginazione, scrittura. Letteratura e arti figurative da Dante a Gadda
L'iconografia e la cultura figurativa sono di primaria importanza in una tradizione come quella italiana, esposta a un contatto continuo con l'arte antica e moderna. Il volume propone un percorso avvincente e originale attraverso la letteratura, analizzando la complessa interazione fra testi e opere artistiche, menzionate esplicitamente dall'autore o riconoscibili in maniera indiziaria. Gli oggetti artistici non sono mai inerti, ma entrano in relazione con i testi in cui sono evocati: il sofisticato rapporto di riprese e suggestioni impone un confronto radicale sulle possibilità dei diversi mezzi espressivi e offre illuminanti chiavi di lettura. Nel libro un'indagine di tal genere è rivolta alla Commedia di Dante, ai Trionfi di Petrarca, alla Gerusalemme liberata di Tasso e al Pasticciaccio di Gadda: tutte opere che sono costantemente in dialogo con le arti figurative, alle quali hanno fornito a loro volta temi e argomenti, con sorprendenti e affascinanti contaminazioni. Due saggi sono dedicati all'interpretazione di alcuni canti dell'Inferno che hanno acceso la fantasia di artisti e lettori. -
Il sapiente e il sovrano. Tommaso d'Aquino nel Paradiso di Dante
Nel luglio del 1323 papa Giovanni XXII canonizza Tommaso d’Aquino in una solenne cerimonia ad Avignone; ma il teologo domenicano era stato già “beatificato” alcuni anni prima nei versi del Paradiso di Dante. Nel suo viaggio ultraterreno, infatti, il poeta aveva incontrato l’anima di Tommaso mentre ascendeva fra i cieli del terzo regno. Nei canti del Cielo del Sole, dove si trovano le anime degli spiriti sapienti, egli intrattiene con l’Aquinate una lunga conversazione che acquista una valenza dottrinale e si fa indagine speculativa su un tema centrale nella sua riflessione: la nozione di sapienza. Il Tommaso d’Aquino che si trova nel Paradiso è così una figura complessa, frutto non solo della costruzione letteraria ma anche della pratica filosofica dantesca e si inquadra nell’articolata storia della ricezione dell’eredità intellettuale dell’Aquinate. Il volume indaga il modo in cui Dante Alighieri, nella sua opera, “incontra” Tommaso d’Aquino, delineando il contesto filosofico e teologico di un dialogo che nell’economia della Commedia e dei suoi contenuti assume anche un valore politico. Perché la discussione sulla sapienza, che attraversa i canti 10-13 del Paradiso, investe anche l’ideale del “re sapiente” impersonato da Salomone e prende i tratti di un’acuta e durissima critica dell’ideologia politica della corte del re di Napoli Roberto d’Angiò. -
La filosofia morale di Edmund Burke. Culture, tradizioni, civiltà
Nel corso della sua carriera politica, Edmund Burke ha elaborato una filosofia particolarmente sensibile alla diversità culturale. Filosofo “in azione”, come egli stesso si definiva, Burke riconosce un'unità trascendente di tutte le tradizioni culturali. Il volume ricostruisce nel dettaglio la sua filosofia morale, rintracciandone una solida sistematicità e mettendo in luce l'intreccio delle molteplici componenti speculative che ne sono alla base, tra cui la prudenza, la legge naturale, la prescrizione, il senso comune e l'utilità. L'universalismo morale sotteso al suo pensiero non livella ma rispetta la diversità, non risolve ma mantiene la complessità, donandole al contempo una sfumatura grazie alla quale diventa possibile dire che le differenze non contraddicono l'universalità, ma anzi la inverano al massimo grado. Nella sua filosofia, allora, le tradizioni sono variazioni contestuali di un unico modello morale trascendente. La sua difesa del popolo indiano oppresso dal malgoverno della Compagnia britannica delle Indie Orientali ne è una conferma, dal momento che per lui le usanze dei vari popoli «non respirano che un solo spirito». -
Solidarietà. Filosofia di un'idea sociale
In concomitanza con le numerose crisi degli ultimi anni, gli appelli alla “solidarietà” nella sfera pubblica si sono moltiplicati e il valore dell'aiuto reciproco e della condivisione di risorse e rischi è stato ampiamente riscoperto e riattualizzato, anche con relativo successo. Eppure, l'idea di solidarietà risulta ancora ostaggio di una cattiva retorica che rende il suo richiamo innocuo e generico. Sorta nel lessico giuridico latino, sostituto moderno degli antichi legami di fraternità ed erede della Rivoluzione francese e di quella industriale, essa è sin dall'inizio concepita come risposta concreta – fondata essenzialmente sul riconoscimento di un'interdipendenza – a contraddizioni e palesi ingiustizie, così come ai problemi di integrazione sociale. Il libro ripercorre le principali tappe storico-filosofiche di un concetto in parte sottostimato e dimenticato dalla più ampia riflessione sulla giustizia, contribuendo a riscoprirne i caratteri più distintivi (primi fra tutti: reciprocità e orizzontalità) e la sua importanza decisiva sul piano politico e morale. Il testo si misura anche con le sfide e i problemi che riguardano la solidarietà europea e le prospettive di mutuo supporto su scala globale. -
Storie naturali delle rovine. Forme e oggetti del tempo nella Francia dei philosophes (1755-1812)
Fra il terremoto di Lisbona del 1755 e la pubblicazione delle Recherches sur les ossements fossiles de quadrupèdes di Georges Cuvier (1812), la rovina diviene l’oggetto-laboratorio della filosofia dei Lumi. Irriducibile e polisemica, depositato della storia della natura e di quella degli uomini, essa si colloca all’intersezione tra saperi e metodi differenti, rivelandosi un vero e proprio centro concettuale e metaforico della seconda metà del Settecento. Né presente né passata, ma passato che si deposita naturalmente nella forma del presente, la rovina restituisce l’immagine di una ragione che non occulta le ombre e gli angoli del tempo, ma che interroga le strutture chiaroscurali della storia e dei suoi ritmi: nella tensione tra permanenza e oblio, nella catastrofe che articola la misura variabile delle continuità e delle discontinuità e dell’atteso e dell’inatteso, tutta la superficie del presente appare attraversata da ritmi e storie multiple che mostrano, agli occhi del filosofo, l’enorme profondità dell’istante. -
Espatriate. Storie di donne italiane emigrate in Canada
In anni recenti l'emigrazione italiana verso l'estero ha ricominciato a far parlare di sé destando crescente preoccupazione nell'opinione pubblica. Ciò nonostante sono ancora scarse le ricerche che approfondiscono l'esperienza di chi ha ripreso a lasciare il nostro paese e ancor meno sono quelle che hanno scelto di farlo a partire da un approccio di genere. Se viene oramai dato per scontato che a emigrare da paesi ad alto reddito siano in egual misura uomini e donne, la possibilità che l'esperienza di questo gruppo di migranti possa presentare delle specificità riconducibili alla dimensione di genere rimane finora largamente trascurata. Eppure, focalizzare l'analisi sulla migrazione femminile risulta utile perché permette, attraverso un gioco di specchi che interroga sia la società d'origine sia quella di approdo, di mettere in luce aspetti dell'esperienza migratoria altrimenti a rischio di passare inosservati. Esaminando le storie di vita di dieci donne emiliano-romagnole che hanno deciso di lasciare la loro terra per trasferirsi in Canada, il volume propone una riflessione su cosa voglia dire andarsene dall'Italia al giorno d'oggi affrontando in particolare temi legati al riconoscimento, all'agency e agli stili di vita. -
Alle origini della psichiatria moderna. La figura e l'eredità di Carlo Lorenzo Cazzullo
Nonostante già nella seconda metà dell'Ottocento in Europa la neurologia e la psichiatria avessero trovato la loro autonomia culturale e scientifica, nelle università italiane il loro insegnamento era ancora svolto in un unico corso, Clinica delle malattie nervose e mentali, al cui interno la componente neurologica era preponderante su quella psichiatrica. Solo nel 1976, a opera di Carlo Lorenzo Cazzullo, la psichiatria troverà anche nel nostro paese una sua autonomia disciplinare e didattica. Il volume, analizzando l'opera di Cazzullo, permette di comprendere maggiormente il periodo di riformismo psichiatrico che, a partire dagli anni Settanta, ha portato alla soppressione dell'istituto manicomiale e alla territorializzazione delle cure per i malati mentali, indagando così le origini della psichiatria moderna. Nonostante già nella seconda metà dell'Ottocento in Europa la neurologia e la psichiatria avessero trovato la loro autonomia culturale e scientifica, nelle università italiane il loro insegnamento era ancora svolto in un unico corso, Clinica delle malattie nervose e mentali, al cui interno la componente neurologica era preponderante su quella psichiatrica. Solo nel 1976, a opera di Carlo Lorenzo Cazzullo, la psichiatria troverà anche nel nostro paese una sua autonomia disciplinare e didattica. Il volume, analizzando l'opera di Cazzullo, permette di comprendere maggiormente il periodo di riformismo psichiatrico che, a partire dagli anni Settanta, ha portato alla soppressione dell'istituto manicomiale e alla territorializzazione delle cure per i malati mentali, indagando così le origini della psichiatria moderna. -
La Chanson de Jérusalem: l'epopea dei Crociati cannibali. La storia dei «fanatici dell'Apocalisse»
Nel XII secolo compare, da qualche parte nel Nord della Francia, una chanson de geste, anonima, sull’impresa più grande di tutte: la liberazione del Santo Sepolcro. Ciò che colpisce è la presenza, tra i protagonisti, dei Tafuri, ossia crociati cannibali. Invece di essere disprezzati per la loro condotta, sono esaltati e incoraggiati dall’autore. Perché succede questo? Perché hanno enorme importanza nel racconto? E qual è il loro ruolo nella battaglia apocalittica contro le armate del diavolo? La Chanson de Jérusalem fa parte del ciclo della crociata, un insieme di racconti che mitizzano le vicende dei crociati dall’appello al sinodo di Clermont del 1095 fino a Saladino. Il volume analizza il significato propagandistico dell’opera, dove si intrecciano avvenimenti realmente accaduti ed elementi leggendari. -
Resistenti, ribelli e terroristi nel Sahel. Dall'occupazione coloniale alle crisi contemporanee (1897-2022)
Non c'è instabilità senza cause e se, attualmente, il Sahel è raffigurato dall'Europa come territorio di insicurezza e terrore, le origini di tale rappresentazione vanno cercate nella Storia o, per meglio dire, nelle diverse storie che compongono l'incontro/scontro fra Occidente, Africa e Islam, a partire dall'occupazione coloniale del Sahel. Resistenze, intrighi, cospirazioni e rivolte hanno reso questo spazio l'oggetto di romantiche suggestioni e più pragmatiche narrazioni politiche volte a creare un rapporto di dominazione, fondato sulla differenza – irrimediabile e irredimibile – fra un Occidente civilizzatore e un Sahel riottoso, infido e fanatico. Da allora, il mito della “classe pericolosa” del Sahel, fatta di banditi ed esaltati, trafficanti e ribelli, ha viaggiato attraverso la competizione della Guerra fredda e la geopolitica della Guerra al terrore, fornendo il pretesto per interventi di stabilizzazione e repressioni poliziesche. In questo quadro si sono sviluppati i sistemi politici e statali di Niger e Ciad, casi privilegiati di analisi nel volume. Basandosi su fonti d'archivio, testimonianze orali e anni di lavoro sul campo, l'autore getta nuova luce sull'origine dell'instabilità del Sahel a partire dalla dialettica coloniale, raccontandoci come le crisi sociali nelle quali viviamo, in Niger e Ciad come in Europa, siano in parte nate da tale, irrisolto, incontro/scontro. -
Lo spazio della scuola. Architetture scolastiche e cicli pedagocici
Il volume presenta un percorso di ricerca elaborato sulla base di esperienze condotte applicando il Manifesto “1+4” in contesti di progettazione di nuove scuole, adattamento di quelle esistenti, formazione di docenti, analisi delle modalità di utilizzo di ambienti innovativi. La letteratura sul tema fa emergere l'importanza di un approccio integrato tra architettura e pedagogia e identifica per la sua realizzazione una serie di fasi successive che va dalla progettazione all'occupazione degli spazi. La ricerca di indire ha sviluppato tale approccio elaborando il concetto di “ciclo pedagogico abitativo”, secondo cui la scuola è un ecosistema in continua evoluzione nel quale la componente materiale, quella relazionale e quella pedagogica interagiscono e si influenzano vicendevolmente. Il ciclo abitativo si applica tanto alle scuole di nuova costruzione, quanto a quelle esistenti costantemente sottoposte a sollecitazioni innovative ed esigenze di adattamento. In questa ottica la componente “spazio” emerge come variabile che entra a tutti gli effetti nella prospettiva progettuale della scuola autonoma individuando un nuovo elemento del bagaglio professionale del docente: la competenza spaziale.