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La comodità delle stampe. Roma nella collezione Buonvicini della Capitolare di Pescia (1662-1696)
L'ingente collezione di stampe Buonvicini conservata all'interno della Biblioteca Capitolare di Pescia e composta in origine da oltre 10.000 immagini suddivise in 32 tomi tematici, presenta una architettura complessa e articolata passibile di molteplici linee di approfondimento e di lettura. Il libro nasce dalla volontà di estrapolare da questa raccolta eterogenea un nucleo significativo e coerente di incisioni utili a chiarire i rapporti che il canonico e collezionista pesciatino Andrea Buonvicini (Pescia 1622-Roma 1696), vissuto nell'Urbe per oltre tre decenni in qualità di Rettore del Collegio Urbano de Propaganda Fide, ebbe modo di instaurare con i responsabili della stamperia poliglotta di Propaganda, il suo diretto coinvolgimento nei procedimenti tecnici della produzione libraria e le frequentazioni erudite, ancorché vissute di riflesso, che poterono orientare le sue scelte. Massimiliano Bini si è laureato in Storia della Grafica presso la Facoltà di Beni Culturali dell'Università degli Studi di Pisa. Attualmente è Direttore del Museo della Carta di Pescia e dottorando in Tecnologie e Management dei Beni Culturali presso l'IMT di Lucca. -
Il mostruoso e l'amore. Saggi su Platone
I testi raccolti in questo volume sviluppano delle prospettive filosofiche orientandosi ai dialoghi platonici e rivolgendosi sia a studiosi di Platone che a non specialisti di filosofia. Questi testi si appropriano del diritto di porre i pensieri platonici in contesti nuovi e rinunciano espressamente al medio comunicativo della trattazione scientifica. Ogni testo è stato pensato ispirandosi a Platone e offre un'occasione per tornare a Platone. Come scrive Figal nella Prefazione: ""Essi vogliono indicare l'elemento stimolante, stupefacente, illuminante, e che rende spiritualmente felici, quale si sperimenta nei dialoghi platonici. Li si può leggere come dei cartelloni pubblicitari che vogliono sedurre il lettore, come l'invito ad una lettura libera e che introduce alla ricchezza teorica di Platone come se lo si scoprisse per la prima volta""""."" -
Un canto pisano
Non sono Ulisse, ma un monaco in una schiera di poeti, un viaggiatore in Toscana, un turista a Venezia. E non lontano da Pisa, nella vicina Coltano, la sede del DTC, eretta dai fascisti [...] dove la pantera è stata messa in gabbia e i Canti Pisani ebbero inizio. Sam Hamill è uno tra i maggiori poeti americani viventi. Autore premiato di oltre quaranta libri tra poesie, saggi e traduzioni dal giapponese e dal cinese classico. Ha fondato le Edizioni Copper Canyon Press. Il suo ultimo libro di poesia è Almost Paradise, Shambala 2005. Arturo Zilli ha tradotto Poesie scelte di Rose Ausländer (Mupeditore) e La Canzone perduta di Josef Burg (Giuntina). -
Ti ho dato ali per volare
La tematica del ruolo, dell'immagine, del profilo professionale dell'insegnante, della relazione fra maestro e allievi, delle finalità, dei metodi di insegnamento e apprendimento è assai affascinante e complessa: il testo si propone di affrontarla da un prospettiva storica, che permetta di scoprire come alcuni aspetti di essa siano apparsi in maniera significativa per la prima volta nella Grecia classica, causando l'emergere di immagini, rappresentazioni, che hanno poi percorso la storia della cultura occidentale. In particolare viene presentata una riflessione sistematica sulle figure dei Sofisti e di Socrate, a partire dall'analisi di testi filosofici, ma anche storici, medici, letterari, teatrali, che ci permettono, seppure con difficoltà e parzialmente, di ricostruire l'intenso dibattito di cui essi furono protagonisti e in particolare gli interrogativi a cui tentarono di porre soluzioni sovente molto attuali, quali la necessità di un'educazione extrafamiliare, la simmetria o asimmetria nella relazione fra maestro e allievo, la definizione della figura professionale dell'insegnante, la dicotomia fra educazione e istruzione, la possibilità di metodologie differenti. -
Da Ulisse a... Il viaggio negli abissi marini tra immaginazione e realtà
In questo volume sono racchiusi gli Atti del Convegno Internazionale ""Il viaggio negli abissi marini tra immaginazione e realtà"""" (Imperia il 5-7 ottobre 2005), VI appuntamento della serie """"Da Ulisse a"""", che ha trovato nella mitica figura di Ulisse il filo conduttore per analizzare l'esperienza odeporica nell'esplorazione di luoghi più o meno remoti della superficie terrestre. Nel Convegno la tematica del viaggio è stata tutta concentrata verso le profondità marine, la cui eplorazione registra continui progressi grazie agli strumenti tecnologici sempre più raffinati realizzati per ricerche scientifiche, che coinvolgono numerosi settori disciplinari, primo fra tutti quello dellArcheologia marittima. Promettenti sono anche le ricerche condotte a livello internazionale per lo sfruttamento del mondo sottomarino e l'individuazione di ricchissimi giacimenti minerari e di idrocarburi e per trovare nuove fonti di energia. Fin dai tempi più antichi l'uomo ha sognato l'esplorazione degli abissi terrestri ed è significativo che Alessandro Magno nella sua ansia di conoscenza, abbia voluto esplorare le profondità marine rinchiuso in un batiscafo appositamente realizzato per tale avventura, argomento questo ampiamente trattato in almeno due relazioni del Convegno. Proprio in considerazione dell'attualità e della ricchezza culturale del tema centrale del Convegno, le relazioni presentano argomenti dall'antichità classica greca e latina, dove il viaggio sul fondo del mare ha rivestito una notevolissima importanza sia in ambito letterario che artistico, e giungono fino ai nostri giorni, con l'analisi del ciclo dello Squalo di Spielberg e con il terribile evento dello Tsunami."" -
Falsi raccordi. Cinema e filosofia in Deleuze
Sembra siano di due tipi molto differenti le motivazioni che oggi spingono i filosofi a desiderare di uscire dalla filosofia. Da una parte, c'è lo sfinimento di coloro che della filosofia non sanno più che farsene. Ma dall'altra - ed è il caso di Deleuze - c'è la volontà di rompere le antiche alleanze (con il senso comune, la religione, lo Stato) e di trovare per la filosofia nuove armi di resistenza e creazione. Questo significa ""uscire dalla filosofia attraverso la filosofia"""". E in tal senso va inteso l'incontro deleuziano con il cinema. L'immagine-movimento e L'immagine-tempo sono pienamente libri di filosofia. Le nozze con il cinema, che essi festeggiano, hanno l'effetto di far filare la filosofia lontano dalla palude dell'attualità. Al contempo, però, in questa fuga le forniscono gli strumenti per intraprendere una lotta senza quartiere contro le tentazioni malsane che costantemente l'attraversano. Deleuze ha immesso nella filosofia un germe eteroclito che, cristallizzando, ha fatto nascere qualcosa di nuovo, che è ancora, mostruosamente, filosofia. Coloro che intendevano farla finita con la filosofia si accomodino altrove."" -
L'espressività dell'architettura. Materia, superficie, colore
9. Domenico Taddei Prefazione 11. Domenico Taddei Nella didattica. Architettura e cromatismo o architettura colorata 19. Pier Lodovico Rupi Architettura e colore 27. Massimo Dringoli Esaltazione del colore e tendenza alla sua negazione nell'architettura moderna e contemporanea 35. Sebastiano Amato Acciaio e vetro in architettura: dalla forma alla struttura 45. Antonello Boschi I sette segni del tempo. Combattere l'invecchiamento precoce della pelle (architettonica) con una sana cosmesi (urbana) 55. Andrea Bulleri Un deserto di significati. L'opera di Rick Joy a Tucson, Arizona 73. Caterina Calvani Forme audaci e materiali insoliti: nuova architettura? 81. Andrea Martini Il pigmento come materia. La ragione del colore 97. Giuliana Bedini Il colore nell'architettura 101. Domenico Taddei Appendice didattica -
Commento storico al libro II delle «Guerre civili» di Appiano. Vol. 1
Il libro II delle Guerre Civili di Appiano prende le mosse dalle vicende dell'anno 63 a.C. e si chiude con gli eventi immediatamente successivi alle Idi di marzo. Il suo nucleo centrale è costituito dal racconto del conflitto tra Cesare e Pompeo. L'articolata successione degli avvenimenti risulta strutturata in una narrazione organica e compatta, che si snoda entro una cornice di forte valore simbolico. Le premesse da cui parte l'avventura politica di Cesare sono le stesse che hanno segnato l'azione di Catilina. I fattori che resero possibile il suo successo, rispetto al fallimento dell'esperienza catilinaria, furono la sua capacità di stringere solide alleanze politiche e le sue straordinarie doti di comandante militare, su cui si innestano le premesse per il confronto finale con Alessandro Magno. La narrazione del libro II, di cui l'autore sembra condividere i toni e l'impostazione critica, amalgamando con abilità i differenti materiali delle fonti utilizzate, configura l'ascesa di un leader capoparte e il suo graduale imporsi grazie alle proprie doti di grande generale: un percorso personale in cui si incarna la trasformazione di un intero stato e il configurarsi del sistema politico imperiale, di cui Appiano si sente parte. -
Funghi commestibili del Marocco. Ediz. italiana, francese e araba
Il volume, di carattere eminentemente didattico divulgativo, è dedicato all'illustrazione di 50 specie commestibili presenti in Marocco e si compone di tre parti: la prima fornisce semplici indicazioni sulla biologia di questi organismi, sulla loro tossicità, sul modo di raccoglierli ecc.; la seconda illustra le entità di maggior interesse alimentare, attraverso un'idonea iconografia ed una dettagliata descrizione; la terza parte prende in considerazione altre specie potenzialmente eduli ma che oggi solo raramente vengono raccolte. Per ogni specie viene fornita la descrizione, viene indicato il tipo di commestibilità, l'eventualità di confusione con specie velenose e un'immagine originale a colori. -
Il nodo dei nodi. L'esercizio del pensiero in Vattimo, Vitello, Sini
Dopo la crisi dei fondamenti, che senso ha ancora la filosofia? Come fa a dire quel che dice, su che poggia il suo sapere? A quale criterio può appellarsi e in base a quale autorità ha ancora diritto di parola? Sono, queste, domande che il presente libro pone a tre autori dell'attuale panorama filosofico italiano: Gianni Vattimo, Vincenzo Vitiello, Carlo Sini. Tre filosofi che con la questione del fondamento si sono confrontati, senza sfuggire al problema del fondamento del loro stesso dire, ovvero della legittimità della propria prassi filosofica. Più che un problema, un vero e proprio paradosso, come la riflessione di Heidegger ha mostrato a suo modo attraverso i temi del circolo ermeneutico, della storicità e dell'Evento (Ereignis). La ragione, quando vuol dar ragione di se stessa, si trova infatti coinvolta in un vortice senza fondo. Vortice in cui sono catturati tutte le nostre scienze e tutti i nostri saperi. Vattimo, Vitiello e Sini indicano in tale paradosso non solo la questione irrisolta del pensiero ermeneutico successivo a Heidegger, ma il nodo dei nodi della filosofia e della razionalità occidentale. Nodo che non può essere evitato e che perciò essi pongono al centro della riflessione filosofica. O meglio, vi si pongono al centro. Al centro del vortice, in cui ne va, quindi, del senso stesso di ciò che dicono, ovvero della sensatezza e della legittimità del loro fare filosofia. L'esito di questa loro mossa, di questo gesto radicale che, anziché sottrarsi alle aporie della ragione, tenta di farsene carico, viene vagliato lungo un itinerario che attraversa gli snodi principali della loro riflessione, mettendone a confronto sviluppi e strategie, nel tentativo di sondare quale via possa ancora percorrere il pensiero contemporaneo. -
Gerbert. Il tempo del ritorno
Che cosa ci unisce ad un uomo separato da noi dall'abisso del tempo? Cosa, se non l'immaginazione, ci consente di parlare con un tempo passato rendendolo vivo, reale, attuale? La solitudine del sapere, la miseria umana, l'incontro con l'Altro, l'amore proibito si intrecciano in un personaggio immaginario che si ispira a Gerbert d'Aurillac (945/50-1003), conservandone solo le spoglie. Aquitano di nascita e monaco benedettino, filosofo, matematico, astronomo, maestro e consigliere di re e imperatori, Gerbert peregrinò dalla Spagna musulmana all'Italia, alla Germania, divenendo attivo protagonista della vicenda politica degli ultimi decenni del X secolo. Dopo essere stato abate di Bobbio e arcivescovo di Reims e di Ravenna, nel 999 salì al soglio pontificio con il nome di Silvestro II, il Papa dell'anno Mille. Allora della sua vicenda umana s'impadronì la leggenda. Storia e finzione, vero e falso danno vita a una maschera che mescola sembianze di passato e presente: in fondo un pretesto per parlare del nostro tempo. De te fabula narratur. -
Italian eclectic. Il palazzo grande di Livorno
Un esempio dello stile eclettico italiano, così Reyner Banham definisce nell'ottobre del 1952 il palazzo Grande di Livorno realizzato da Luigi Vagnetti (Roma 1915-1980) nella omonima piazza della città a partire dal gennaio del 1950 nell'intento di riuscire a cogliere le peculiarità dell'architettura italiana a lui contemporanea rispetto a quelli che sono i tratti distintivi o, per dirla alla Banham, dei dogmi del Movimento Moderno. Nel palazzo Grande, infatti, l'International Style è uno stile tra gli altri, un elemento all'interno di un vocabolario di cui fanno parte anche forme prese in prestito dal passato. E questo modus operandi plausibile, sostiene Banham, anche in seno al Movimento Moderno a patto che gli stili utilizzati siano puri in se stessi è proprio quello che ha generato l'edificio del Vagnetti. Non si tratta però di una arbitraria raccolta di elementi disparati, come sottolinea Saverio Muratori in un articolo di poco più tardo, ma piuttosto dell'utilizzo sapiente di forme che, al di là della loro occasionale derivazione, acquistano senso solo se viste in funzione del quadro unitario dell'opera. Il giudizio di sostanziale apprezzamento espresso sia da Banham che da Muratori nei confronti del palazzo Grande stride tanto con l'atteggiamento di generale disinteresse che è stato riservato a questa opera dalla critica architettonica contemporanea, quanto con l'opinione essenzialmente negativa che ne ha il cittadino livornese, in specie colui che più vivida ha conservato nella memoria l'immagine dell'originaria piazza priva del 'Nobile Interrompimento'. Appellativo questo con il quale, come sottolinea il Vagnetti stesso, ""per mordace sarcasmo o per vanità"""" le polemiche di stampa e l'opinione pubblica battezzarono da subito il nuovo fabbricato"" -
Diachronica et synchronica. Studi in onore di Anna Giacalone Ramat
Gli studi raccolti in questo volume sono offerti ad Anna Giacalone Ramat da amici e colleghi che hanno condiviso con lei varie iniziative di ricerca. L'occasione dell'omaggio è rappresentata dal ricorrere del quindicesimo anniversario della fondazione del Dipartimento di Linguistica dell'Università di Pavia, di cui la festeggiata è stata tra i primi e più impegnati promotori. Nel pieno rispetto dello spirito che ha da sempre animato la ricerca di Anna Giacalone Ramat, il volume raccoglie studi afferenti ad aree tematiche diverse, che spaziano dall'acquisizione linguistica alla tipologia, dalla morfologia al mutamento linguistico.Scritti di: Cecilia Andorno, Emanuele Banfi, Giuliano Bernini, Gaetano Berruto, Pier Marco Bertinetto, Marina Chini, Sonia Cristofaro, Pierluigi Cuzzolin, Paolo Di Giovine, Giacomo Ferrari, Stefania Giannini, Romano Lazzeroni, Giuseppe Longobardi, Marco Mancini, Gianguido Manzelli, Giovanna Marotta, Giovanna Massariello, Piera Molinelli, Maria Pavesi, Ignazio Putzu, Davide Ricca, Elisa Roma, Domenico Silvestri, Raffaele Simone, Edoardo Lombardi Vallauri, Rosanna Sornicola, Ada Valentini, Massimo Vedovelli. -
Silvio Ferri 20 luglio-27 settembre 1944. Come la lingua può scongiurare una strage
Il libro contiene una raccolta di testimonianze che vanno dal 20 luglio 1944, giorno dellarrivo della Wehrmacht nella Valle dellOttavo, fino al 27 settembre 1944, giorno della sua liberazione. In particolare, viene descritta lopera del prof. Silvio Ferri che riuscì a salvare dai tedeschi la popolazione di tutta la Valle. Nel libro sono contenuti diversi documenti storici inediti e una ricca documentazione fotografica. Vedi anche: Silvio Ferri, La Sibilla e altri studi sulla religione degli antichi -
Arche megiste. Per una didattica del greco antico
Ha ancora una validità insegnare oggi il greco antico? Se sì, con quali metodi? Si tratta di domande ricorrenti nel mondo della scuola e nel dibattito universitario. In effetti si sente da più parti il bisogno di uno svecchiamento dell'insegnamento della lingua greca e di metodi più efficaci. Questo volume nasce da tale esigenza. Esso raccoglie il lavoro di più anni d'esperienza diretta, condotto a vari livelli, dall'insegnamento ginnasiale e liceale a quello universitario, fino alle scuole di specializzazione. Si tratta quindi di uno strumento prezioso, appositamente pensato per i docenti presenti e futuri, corredato com'è di riflessioni teoriche, di revisioni in chiave didattica degli argomenti più ostici da trasmettere e di materiale utilizzabile per un nuovo approccio al greco. Fabio Roscalla (Pavia 1962), dottore di ricerca in Filologia classica, è professore di ruolo di latino e greco nei licei classici. Docente presso la SILSIS di Pavia, è professore a contratto nella facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Pavia, dove tiene l'insegnamento di Lettorato di greco. E' autore, tra laltro, di una edizione dell'Economico di Senofonte (Milano 1991) e del volume Presenze simboliche dell'ape nella Grecia antica (Firenze 1998). Per i tipi dell'ETS ha scritto Biaios didaskalos. Rappresentazioni della crisi di Atene della fine V secolo (2005) e ha curato L'autore e l'opera. Attribuzioni, appropriazioni, apocrifi nella Grecia antica. Atti del Convegno internazionale (Pavia, 27-28 maggio 2005) (2006). -
Esercizi di geometria e trigonometria
Il testo, rivolto agli studenti che intendano partecipare al concorso per l'ammissione allAccademia Navale, consiste in una raccolta di esercizi, corredati dalle rispettive risoluzioni, o di indicazioni utili alla soluzione, su argomenti di geometria che sono per lo più in programma nelle scuole secondarie. Esso si affianca, come complemento di esercizi risolti, al volume: G. Giannuzzi, S. Guerra, G. Pizzarello, ""Richiami di matematica elementare"""", ETS."" -
Responsabilità sociale e competenze organizzative distintive
I danni che le organizzazioni irresponsabili generano sulla società costituiscono ""un concreto rischio per l'intera umanità (UNEP)"""": esiste un fabbisogno urgente di Corporate Social Responsibility (CSR). Un orientamento alla CSR, oltre a migliorare l'ambiente dal punto di vista economico, sociale, ecologico e culturale, può permettere alle organizzazioni di rispondere alle difficili sfide competitive? """"Responsabilità sociale e competenze organizzative distintive"""" si propone di rispondere a questa domanda esaminando la CSR e il suo rapporto con alcune capacità organizzative con cui è intimamente connessa, come la cultura, l'etica e la vision organizzativa. Il testo descrive le varie motivazioni che possono spingere una singola azienda a compiere scelte socialmente responsabili. A livello di rete l'orientamento della CSR può essere fonte di macro-competenze distintive, stimolando le aziende a creare assetti evoluti, come i learning, cultural e visionary networks. Risulta vitale anche il ruolo giocato dalle organizzazioni pubbliche e non-profit. Ne emergono forme di rete di tipo misto che possono risultare capaci di mantenersi in equilibrio nel lungo periodo e sviluppare un'elevata proattività, anche in ambienti molto dinamici e competitivi. Il lavoro termina ipotizzando uno scenario dove le organizzazioni pubbliche, private, non-profit e i cittadini collaborano per la costruzione di un futuro comune migliore. A testimoniare l'arduo ma non impossibile obiettivo, due case study, in cui la CSR è all'origine di una leadership vision-based e di altre competenze distintive a livello aziendale e di rete: il Gruppo Loccioni e il network delle Cinque Terre. Federico Niccolini è ricercatore di Organizzazione Aziendale presso l'Università di Macerata. È, inoltre, docente in corsi di perfezionamento per la Scuola Sant'Anna di Pisa. Ha lavorato nel campo della responsabilità sociale negli Stati Uniti, dove è stato consulente del US Department of Interior- National Park Service ed ha insegnato in alcune università (University of Albany, Paul Smith College of the Adirondack). Attualmente è affiliato alla Colorado State University."" -
L'etica della parola. La riflessione sul linguaggio di Paul Ricoeur
Muovendo dall'intento di riallacciare un nesso vivente fra quelle due sfere che Saussure aveva nettamente separato la langue come sistema autonomo di segni e la parole come rappresentazione soggettiva e intenzionale , Ricur ha sviluppato una riflessione sul linguaggio che ruota intorno al ""fenomeno"""" della parola, vista come punto di snodo fra sincronia e diacronia, struttura e avvenimento, semiologico e semantico. Non solo. Ma l'atto ermeneutico stesso è da lui inteso sul modello della parola: come quella """"parola-seconda"""" che, in quanto è chiamata dalla """"parola-prima"""" del simbolo, ne riprende e ne esplicita il senso nel movimento produttivo della riflessione concreta. L'interpretazione si configura, così, come quella forma di appropriazione che, attraverso la lettura, completa il discorso del testo su un piano analogo a quello dell'attualità del parlare."" -
Sono venuta correndo a cercarti. Canzoni e musica dell'antico Egitto
Che cosa fischiettavano gli uomini sul Nilo? Quali brani facevano sognare le ragazze egiziane dai lunghi capelli neri? Nella loro ansia di farsi eterni, gli antichi Egiziani hanno trasmesso al futuro la memoria delle loro vite. Immortalati sulle pareti dei monumenti funerari, accanto a donne e uomini che continuano nei millenni le loro occupazioni, i musicisti di feste passate ancora toccano i loro strumenti e al loro fianco le iscrizioni geroglifiche riportano i testi delle canzoni. Questo volume, pur rivolgendosi a un pubblico più ampio dei soli specialisti, offre una sintesi documentata e puntuale della vita musicale nell'antico Egitto. La prima parte introduce a quanto oggi sappiamo di quella musica e dei suoi strumenti; la seconda propone i testi delle canzoni più rappresentative che circolavano nell'antica Tebe più di tremila anni fa, veri e propri ""gioielli"""" letterari della antica cultura egizia."" -
Il cantore e la musa. Poesia e modelli culturali nella Grecia arcaica
Questi studi esaminano la figura del cantore tradizionale in rapporto alla cosidetta ""poetica arcaica"""", con richiamo alle finalità perseguite da questo genere di poesia e al tipo di conoscenza che permette di conseguire. Successivamente sono indagati i mutamenti che misero in crisi questo modello autorevole, già ben definito nella poesia omerica ed esiodea, secondo modalità riconoscibili nelle riflessioni sulla poesia già in età tardo-arcaica (Simonide, Pindaro, Bacchilide, Cherilo). A questi temi, che riguardano più da vicino la storia letteraria, se ne accompagnano altri che hanno per oggetto alcune note figure del mito greco. Essi costituiscono il naturale complemento alle affermazioni di poetica ricorrenti nei poemi, sulle quali la critica ha comprensibilmente indugiato più a lungo. Con questa esigenza si spiega l'inclusione nella ricerca non soltanto di personaggi quali Femio, Demodoco, Thamyris, ma anche del re trezenio Pittheus e dello stesso Hermes, cui la tradizione attribuiva l'invenzione della lira. Conclude il volume un saggio dedicato alla ripresa di questi temi in Democrito e nello Ione platonico. Pur nellambito di un ripensamento profondamente originale essi utilizzano ampiamente il tradizionale modello epico. Nell'appendice sono prese in esame varie tradizioni sui Telchini, figure mitiche primordiali caratterizzate da una marcata invidia, cui tuttavia si attribuiva un'importante realizzazione culturale: l'invenzione delle arti plastiche.""