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Le ragioni del silenzio
La cosa va affrontata come so io! Sono io che posso sapere ne ho viste di cose io da quaggiù, e da lassù! Signori miei, sono il SILENZIO, e una delle mie prerogative è quella di cacciare quanto è di intralcio alla pubblica quiete e alla comprensione delle cose e, credetemi, se mi intrometto è solo a fin di bene quello dei due cantastorie, e quello vostro -
Temi selinuntini
Grazie a questi dèi sono vittoriosi i Selinuntini. / Grazie a Zeus vinciamo, grazie a Fobo e / ad Eracle, grazie ad Apollo e a Poseidone, / grazie ai Tindaridi e ad Atena, alla Maloforo, a Pasicrateia / e agli altri dèi, / ma soprattutto grazie a Zeus. Selinunte. Iscrizione della Vittoria (IG, XIV, 268, 1-7) -
Momenti della filosofia hegeliana. Ethos, arte, religione, storia
Il volume affronta tematiche proprie delle sezioni conclusive del sistema hegeliano. Se l'Eticità è il regno della libertà realizzata, Arte, Religione e Filosofia sono momenti concreti dello ""spirito assolutamente libero"""": il concetto di libertà, pertanto, riveste il ruolo di elemento costitutivo dei diversi gradi dello spirito. Sotto questo riguardo il significato hegeliano della eguaglianza, il sapersi liberi e nella libertà eguali, passa attraverso la comprensione del Cristianesimo come religione conciliata con la scienza, l'Illuminismo e la Rivoluzione francese. Hegel stabilisce un parallelismo tra arte ed eticità: nel mondo greco l'ethos si presenta come bellezza che si realizza nell'opera d'arte. In questo contesto, tuttavia, essendo un prodotto della genialità artistica, la libertà si rende presente solo come pura forma, non adeguata al contenuto. Arte bella, religione rivelata e filosofia sono anche modi dello sviluppo dello spirito nel tempo. La relazione con la temporalità è sancita dal principio secondo cui """"la storia della filosofia è la filosofia stessa"""": Spinoza rappresenta in modo emblematico questo intreccio di speculazione e storiografia, in quanto riconosciuto da un lato come """"cominciamento essenziale di ogni filosofare"""" e dall'altro come """"Hauptpunkt der moderne Philosophie"""". Franco Biasutti (Pordenone, 1946) è professore ordinario di Filosofia Morale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Padova. Tra le sue pubblicazioni si possono ricordare: La dottrina della scienza in Spinoza, Bologna 1979; Assolutezza e soggettività. L'idea di religione in Hegel, Trento 1979; Ricerche sulla fortuna di Spinoza nel Settecento italiano. Parte prima, Trento 1984; Prospettive su Spinoza, Trento 1990; Dialettica e metodo in Hegel. Ricerche sulla """"Logica"""" jenese del 1804-1805, Ancona 1999; Filosofia della religione come scienza filosofica, Pisa 2002; L'occhio del concetto. Pensiero e trasparenza della storia in Hegel, Pisa 2002."" -
Da parte a parte. Apologia del relativo
Più di cinquant'anni fa il grande filologo Eric Auerbach denunciava lucidamente i primi segni della fine della cultura umanistica e del senso storico nelle nuove generazioni e nella scuola: la ""nostra terra"""", l'Europa spirituale di Dante e di Gthe, giungeva al tramonto. Oggi che quel processo si è compiuto, sembriamo vivere in un caos che ricorda, per certi versi, gli incerti inizi della cultura dei primi cristiani. Come allora, il mondo globale in cammino è alla ricerca di un nuovo universalismo, di un nuovo linguaggio condiviso, e il libro di Sini si interroga su tale eventualità, ponendo in questione il concetto stesso di totalità e di partecipazione. Attraverso autori come Bruno, Vico, Leibniz e Nietzsche, Sini delinea i fondamenti di quella che, in termini filosofici, si potrebbe chiamare una nuova """"monadologia"""" copernicana: un nuovo rapporto, cioè, fra il tutto e le parti, la società e l'individuo; un rapporto che escluda ogni ricorso alla violenta e nichilistica superstizione di supposte, e imposte, """"verità assolute"""" e che esalti invece il valore della relazione e la vitalità del """"relativo""""."" -
Galleria in esilio. Il trasferimento delle opere d'arte da Firenze a Palermo a cura del cavalier Tommaso Puccini (1800-1803)
Il cavaliere pistoiese Tommaso Puccini, direttore della Reale Galleria degli Uffizi e segretario dell'Accademia di Belle Arti, era già stato protagonista della difesa delle collezioni fiorentine durante l'occupazione francese del 1799. Tra il giugno e l'ottobre del 1800, egli organizzò il viaggio per mare da Livorno a Palermo di 75 casse contenenti quanto di meglio esisteva nelle raccolte degli Uffizi e di Pitti. L'obiettivo era quello di preservarle dal nuovo arrivo delle truppe francesi e da altre possibili requisizioni. Attraverso i documenti pubblici e privati di questo trasporto eccezionale, questo lavoro cerca di ricostruire lesperienza palermitana di Tommaso Puccini, tanto difficile quanto opportuna per il mantenimento dell'integrità sia degli Uffizi che delle collezioni di Pitti. Chiara Pasquinelli si è laureata in Storia del Risorgimento presso l'Università degli studi di Firenze con una tesi dal titolo ""Le requisizioni di opere d'arte in Toscana durante gli anni francesi"""" (1796-1814). E' attualmente allieva del Dottorato in Storia e sociologia della modernità presso il Dipartimento di Scienze della politica dell'Università di Pisa. E' autrice di alcuni saggi sulla questione delle spoliazioni di opere d'arte in Toscana nel periodo francese."" -
Gli obblighi di tutela penale. La discrezionalità legislativa nella cornice dei vincoli costituzionali e comunitari
Il dibattito sugli obblighi di tutela penale, originariamente sviluppato nellalveo costituzionale, ha iniziato a farsi strada, di recente, anche nello spazio giuridico dellUnione europea, mirando a un condizionamento significativo della discrezionalità del legislatore interno sulle scelte punitive. Sennonché, intese in modo rigido, le richieste di incriminazione di matrice europea rischiano di trasformare radicalmente il Parlamento nazionale da artefice a mero esecutore di opzioni politico-criminali non direttamente riferibili a tale organo, con evidente e marcata modificazione della matrice di democraticità assicurata allintervento penale dalla garanzia costituzionale della riserva di legge. La rottura con la secolare tradizione illuministica nel campo penale suggerisce di approfondire la riflessione sulla dimensione assiologica e la componente politica del diritto penale, quando esso è influenzato dalle indicazioni di penalizzazione di provenienza costituzionale e sovranazionale. Caterina Paonessa si è laureata in Giurisprudenza presso lUniversità degli Studi di Firenze, ove ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in discipline penalistiche; attualmente è titolare di un assegno di ricerca in diritto penale presso lUniversità degli Studi di Siena. -
Femminismo ed educazione in età giolittiana. Conflitti e sfide della modernità
Il femminismo italiano diede un contributo fondamentale alle questioni educative emerse in una stagione densa di cambiamenti come l'età giolittiana. All'interno della presente indagine, il problema pedagogico è considerato in una chiave di lettura tesa a individuare quei fattori di tenuta e di rottura che innervarono le rivendicazioni, le istanze e le proposte delle donne, volti ad imprimere un segno diverso alla storia, secondo un'ottica ""femminile"""". Questo lavoro entra nel vivo dei dibattiti tra le protagoniste - note e meno note - che alimentarono soprattutto i congressi femministi del 1907 e del 1908. Al di là contrasti, obbedienti alle ragioni della fede e dell'ideologia, appare in primo piano l'impegno a favore degli """"ultimi"""" e la valorizzazione della """"bellezza"""" quale efficace antidoto contro la degradazione della personalità umana. Proprio durante quei congressi si intrecciarono reti """"al femminile"""" che furono all'origine di iniziative e progetti, tra cui La Casa dei Bambini istituita presso l'Umanitaria di Milano. Il riferimento teorico a Ellen Key sul tema della """"maternità sociale"""" consentì inoltre al femminismo italiano di aprirsi a una dimensione di livello internazionale."" -
Francia e Russia allo specchio. Cultura, politica e storiografia (1789-1917)
La percezione di un paese 'altro' mette in gioco non solo categorie culturali, politiche e storiografiche, ma anche una riflessione che, a volte, può tramutarsi in distorsione. A questo allude la metafora dello specchio. Come la Francia ha guardato alla Russia e, ancora, come la Russia ha guardato alla Francia, è una domanda che vanta una tradizione di studi consolidata. A quella domanda, però, questo volume risponde a modo suo: grazie a una prospettiva di sguardi incrociati, collocati in una precisa cornice temporale, esso propone un percorso insolito tra chiavi interpretative che furono forgiate da scrittori di entrambi i paesi. Con scritti di: Guido Carpi, Cristina Cassina, Giovanna Cigliano, Ettore Cinnella, Claudio De Boni, Antonino De Francesco, Regina Pozzi, Mikhail Velizhev, Antonello Venturi. Cristina Cassina, ricercatrice di storia contemporanea (Università di Pisa), si interessa alle culture politiche e agli assetti istituzionali del ""lungo"""" Ottocento. Antonello Venturi, ricercatore di storia contemporanea (Università di Pisa), studia il socialismo russo e le sue rappresentazioni dell'Europa occidentale."" -
Varia e libera musa. Poesia quotidiana a raccolta
Alla base del fare poesia di Paolo Stefanini vi è un atteggiamento complesso e polivalente: dietro i temi apparentemente lievi, esposti spesso attraverso il vetro deformante dellumorismo, cè in realtà sostanza e coerenza, così come la volontà costante di esaltare la sacralità della poesia, il suo potere di parlare anche di cose concrete senza rinunciare tuttavia a suggerire il buonsenso, il gusto del vero e dellautentico, la bellezza che si nasconde dietro la polvere del tempo. (Dalla presentazione di Valeria Serofilli) -
Libertà è fatica. Inteviste e testimonianze
Il titolo di questo libro viene da loro, dai ragazzi della comunità di recupero ""Gruppo Valdinievole"""". E' il loro motto: sintetizza l'insegnamento che quotidianamente ricevono, la promessa, cioè, di una autentica e umana liberazione dai vincoli della tossicodipendenza attraverso il lavoro, la lotta e l'impegno di tutti, giorno dopo giorno. Nel Gruppo si crede alla bontà della natura dell'uomo e si dà fiducia alla volontà individuale."" -
La filosofia della storia come problema. Karl Löwith tra Heidegger e Rosenzweig
Per la coscienza dell'Occidente l'uomo è diventato sempre più estesamente il mondo dell'uomo e il mondo la storia del mondo. Ciò si è in qualche modo fissato, per un lungo tratto di tempo, nell'esercizio della Filosofia della storia. Alla Filosofia della storia e alle sue categorie - a Turgot, a Kant, a Hegel, a quell'interlocuzione con gli autori della Scienza della logica e della Ricchezza delle nazioni che è il 'discorso sul metodo' dell'Introduzione ai Grundrisse di Marx - ha ancora senso riferirsi e attingere. Ma nel ri-concepire criticamente quello che l'Occidente ci ha consegnato come costituzione di un proprio, particolare, oggetto di pensiero, non è possibile trascurare il contributo che alla nostra contemporaneità filosofica ha recato Karl Löwith. L'esame del suo contributo relativamente proprio a quell'oggetto è una sorta di condizione preliminare, di necessario lavoro introduttivo. E' quanto si propongono queste pagine: con riguardo non tanto alla interpretazione dei diversi autori offerta in Significato e fine della storia, quanto piuttosto alle ragioni che hanno motivato la sua indagine in generale e la scrittura di quel libro in specie. Lorenzo Calabi si è laureato in Storia della Filosofia all'Università Statale di Milano. E' professore di Filosofia Morale nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Pisa. Ha scritto su Smith, Malthus, Hegel, Marx. Con ETS ha pubblicato I quaderni metafisici di Darwin. Teleologia «Metafisica» Causa Finale, Pisa, 2001; Darwinismo morale, Pisa, 2002; Il caso che disturba. Spunti e appunti sul naturalismo darwiniano, Pisa, 2006. -
Marinetti a Pisa
E fin qui le cose sarebbero andate meno male; ma al principiar del lavoro di Marinetti Elettricità ricomincia il vociare, il fischiare indiavolato, e, quel che è peggio, la pioggia di vegetali; tanto che Marinetti è costretto a venire sulla scena a pregare il pubblico di riserbare a lui solo quei regali, ma di risparmiare gli artisti. Bene! Fischi! Zitti! Applausi, ecc. Con documenti tratti da ""Il Corriere Toscano"""", """"Il Mattaccino"""", """"Il Messaggero Toscano"""", """"L'idea fascista"""". Con scritti di Stefano Renzoni, Alessandro Tosi, Carlo Titomanlio, Anna Barsotti"" -
La paranoia. Psichiatria e antropologia
Il tema della paranoia, per la sua complessità, non può certo essere circoscritto in un volume; l'intento è quello di presentare i principali indirizzi di studio che, nel panorama italiano contemporaneo, si cimentano intorno ad un argomento tanto ampio e problematico. La questione della paranoia fa emergere i rapporti di continuità e contiguità tra i vissuti abnormi di cui si occupa la clinica psichiatrica e le dinamiche operanti nei più svariati contesti micro- e macro-sociali, quando la Paura dell'Altro, nelle sue varie forme individuali e collettive, parassita le esistenze e ne può condizionare il destino. Per questo i curatori di questo libro, in parte frutto della ricca discussione tenutasi al Centro per l'Arte Contemporanea ""Luigi Pecci"""" di Prato nel novembre del 2006 in un confronto pluridisciplinare tra clinici, filosofi, psicoterapeuti, antropologi e sociologi, hanno voluto accostare alcuni esemplari studi antropologici ed etnopsichiatrici ai contributi più specificamente psicopatologici. È possibile apprezzare la qualità e l'originalità dei diversi contributi che, ognuno dal proprio vertice osservativo (nosografico, psicopatologico, cognitivista, socio-antropologico ed edetnopsichiatrico) pongono importanti basi per ulteriori, specifici approfondimenti."" -
Studi a saggi. Linguistica
Fenomenologie sinestetiche tra retorica e pragmatica, p. 7 Maria Catricalà Mutamento ed Entropia. Un approccio informazionale ai processi di grammaticalizzazione, p. 93 Francesco Rovai Gli aggettivi latini in -idus, p. 117 Rossana Di Gennaro Sui nomi indoeuropei dellorfano, dellerede e della vedova: una nota al Vocabulaire di Benveniste, p. 167 Andrea Nuti Una nota su ittita hˇark- + participio, p. 191 Maria Napoli Recensioni Franco Fanciullo, Introduzione alla linguistica storica (P. Di Giovine) Wolf-Armin Frhr. von Reitzenstein, Lexikon Bayerischer Ortsnamen (M.G. Arcamone) Andrea Sansò, Language Resources and Linguistic Theory (M. Mosca) -
Tommaso d'Aquino. Origine e fine della vita umana
L'attuale e scottante dibattito sulla natura umana dell'embrione viene qui presentato attraverso un importante contributo della filosofia medievale.Il libro ricostruisce la posizione di Tommaso d'Aquino quanto all'origine e alla fine della vita umana, discutendo alcune possibili implicazioni bioetiche della sua dottrina embriologica. Centrale la posizione di Tommaso quanto al rapporto tra procurato aborto e omicidio e la sua posizione sul tema della coincidenza tra fine della vita umana e morte biologica dell'organismo. Più in particolare, il libro propone un'inedita e dettagliata ricostruzione del modo in cui Tommaso risolve due questioni cruciali del dibattito embriologico sia medievale che moderno: quella della natura dellembrione e quella della sua identità trans-temporale.La tesi centrale del libro è che Tommaso rifiuta consapevolmente la tesi dell'umanizzazione immediata dell'embrione: questa convinzione non scaturisce da nessuna debolezza del suo ragionamento filosofico né dalle limitate e inesatte conoscenze embriologiche che Tommaso aveva a disposizione. -
Gerusalemme, ultimo viaggio. Sette diari
Il libro raccoglie diari di viaggio di giornalisti ed esperti di cooperazione, tra cronache inedite, note di cultura, costume e società. Racconta uno spezzato significativo, particolare ed informale della Terra Santa, attraverso brevi scritti che partono dalla guerra tra Israele ed Hezbollah del 2006, per arrivare a Gaza e ai giorni nostri. Non si tratta del classico racconto della vicenda bellica in Medio Oriente: infatti, la narrazione, partendo dalla forma del reportage, si trasforma in introspezione. Gli scritti, cioè, si allargano ai vari aspetti del vissuto degli autori, dal quale scaturiscono riflessioni, approfondimenti e valutazioni dello scenario quotidiano di quella terra; digressioni nel campo politico, militare e sociale, flash back su situazioni surreali e personaggi caratteristici. Il libro si conclude con le riflessioni di un profondo conoscitore della Terra Santa: Padre Michele Piccirillo, frate francescano, professore ed archeologo di fama internazionale recentemente scomparso. Gli autori: Luca Del Re (la7), Raffaele Palumbo (Controradio), Sonia Oranges (il Riformista), Umberto De Giovannangeli (L'Unità), Enrico Catassi (esperto di cooperazione decentrata), Alfredo De Girolamo (presidente Cispel Toscana), Francesca Marretta (Liberazione). -
L'antro di Platone. Testo francese a fronte
Il pittore Jean-Honoré Fragonard nel 1765 espose al Salon di Parigi un quadro, Coreso e Calliroe, mettendo in scena una storia narrata da Pausania. L'opera rappresenta il momento drammatico di una tragedia che si stava perpetrando, la morte che Coreso si sta dando con un pugnale per salvare la bella Calliroe dal sacrificio a cui egli stesso l'aveva portata. Il quadro è una scena teatrale. Quasi un fotogramma cinematografico. Diderot scrisse di non avere visto il quadro, ma di averlo sognato: egli si trovava dentro la famosa caverna di Platone dove i prigionieri-spettatori erano ""re, ministri, preti, dottori, apostoli, profeti, teologi, politici, bricconi, ciarlatani, artisti facitori di stupefacenti illusioni e tutta la genìa dei mercanti di speranze e di paure""""."" -
Arancio sbiadito
L'ascoltatore impegnato trascende l'apparenza. Conosce ogni parola della storia che gli sto raccontando. Lo so io e lo sa anche lui. E sì, chiaro, lo sapete anche voi. Ma non per questo smette di ascoltare. -
Il contesto è il filo d'Arianna. Studi in onore di Nicolao Marker
I saggi qui presentati costituiscono un omaggio al lungo e florido lavoro scientifico di Nicolao Merker, professore emerito nella Facoltà di Filosofia dell'Università degli studi di Roma ""La Sapienza"""", da parte di colleghi, amici e allievi che si riconoscono nella parte essenziale del suo magistero e che desiderano riproporne il senso, sia nella ricerca, sia nella didattica universitaria. Sono raccolti studi di diversa provenienza disciplinare (storia della filosofia, filosofia morale, filosofia del linguaggio, scienza della politica) accomunati da un programma di ricerca che situa i testi e il loro significato all'intersezione col contesto storico e culturale dal quale provengono e nel quale assumono un loro valore determinato. Questa scelta di metodo ha un senso preciso oggi, dinanzi al sempre più frequente appiattimento della consapevolezza storica negli studi non meno che nella elaborazione della mentalità sociale e negli stili di informazione a favore di una equivoca """"decostruzione"""" dei processi di conoscenza e dei loro oggetti. Nicolao Merker, già professore di Storia della filosofia moderna nell'Università di Roma """"La Sapienza"""", e ora professore emerito nella Facoltà di Filosofia, ha curato numerose edizioni italiane di classici dell'illuminismo e dell'idealismo tedeschi (Lessing e Hegel), nonché di Marx e Engels. Fra i suoi libri più recenti, """"Il sangue e la terra. Due secoli di idee sulla nazione"""" (2001), """"Europa oltre i mari. Il mito della missione di civiltà"""" (2006), """"Filosofie del populismo"""" (2009)."" -
Maestro unico? No grazie
La pluralità degli insegnanti è l'espressione di un'alta concezione formativa della professionalità docente. All'interno del team i maestri hanno oggi la possibilità di dare spazio al vissuto di bambini e bambine e alle relazioni affettive, di approfondire i saperi nella duplice dimensione dei metodi e dei contenuti, di valorizzare la pluralità delle intelligenze e degli stili di apprendimento, di dare una risposta più efficace all'integrazione, di costruire nella comunità-scuola una cultura del confronto, del dialogo e della collaborazione. Quarant'anni di innovazioni pedagogiche e didattiche realizzate nella scuola dell'infanzia ed elementare non possono essere mortificate unicamente in virtù di esigenze economiche, che nulla hanno a che fare con i bisogni formativi delle nuove generazioni, come hanno ben capito i genitori che si sono schierati per la pluralità dei docenti.