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Condizione e costi dell'insularità. In Italia e In Europa. Con aggiornamenti relativi alla riforma costituzionale
Il volume raccoglie gli atti del Convegno promosso dalla Regione Siciliana e dalla Regione Sardegna, con il patrocinio della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e della Commissione Isole della Conferenza delle regioni marittime e periferiche (CPRM), presso la Camera dei Deputati (Sala del Refettorio di Palazzo S. Macuto) il 10 dicembre 2021. A questi lavori si aggiungono, inoltre, alcune riflessioni svolte in occasione del successivo Seminario tenutosi l’8 aprile 2022, presso la sede di Roma della Regione Siciliana sulla proposta: “La condizione di insularità tra Europa ed Italia”, con l’intervento dell’eurodeputato francese, Younous Omarjee, Presidente della Commissione per lo sviluppo regionale (REGI) del Parlamento UE. -
Decarbonizzare la democrazia. Energia, terra e politica dalla rivoluzione industriale alla guerra russo-ucraina
Avviarsi verso un’economia decarbonizzata significa affrontare difficoltà che vanno oltre quelle di ordine strettamente tecnico: l’intreccio che esiste tra il sistema politico-istituzionale e il regime energetico fossile che ne ha reso possibile l’evoluzione richiede una ridefinizione di ciò che sono la società, i rapporti di potere e le aspettative di giustizia. Le tensioni politiche che stiamo vivendo, a tutti i livelli, sono i sintomi e gli esiti della crisi del sistema energetico alla base dello sviluppo delle società moderne che sono state in grado, fino ad un paio di decenni fa, di coniugare sicurezza, consumi ed un livello accettabile di equità. In un gioco di specchi tra la storia degli ultimi tre secoli e la riflessione teorica, questo lavoro cerca di mettere in luce l’emergere di un nuovo pensiero ecologico. -
Nazione pop. L'idea di patria attraverso la musica
L'idea di Nazione continua a proporsi in varie forme e gradazioni. A volte, come avverte Michael Billig, penetra nel nostro quotidiano in modi silenziosi, inavvertiti, ""banali"""". Spesso non viene neppure nominata, eppure sopravvive e prospera. Le «banali profondità della coscienza nazionalista» si riproducono in una ricca molteplicità di manifestazioni. Tra queste c'è anche la musica. Ripercorrendo il legame tra musica e nazione alla luce della Filosofia della musica di Mazzini e dei Prolegomena sul patriottismo di Michels, il volume arriva fino al pop. Dall'analisi del caso italiano emerge una teoria di frasi, sintagmi, ritornelli inseriti in molte canzoni dagli anni Settanta a oggi. Nella musica popolare di massa il tema nazionale si presenta attraverso la celebrazione dell'amore o della nostalgia dell'Italia, il ricordo della storia patria, la critica al carattere e al malcostume italiani."" -
Istituzioni del federalismo. Rivista di studi giuridici e politici (2022). Vol. 2: Il PNRR come motore del cambiamento dell'amministrazione
«Prendendo in prestito una metafora nautica, possiamo dire che il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che l'Italia ha concordato con l'Unione Europea per superare gli effetti negativi della crisi pandemica e far ripartire l'economia è già al suo secondo giro di boa. È di fine settembre la valutazione positiva formalizzata dalla Commissione europea sui risultati raggiunti dal nostro Paese nel primo semestre del 2022. Si tratta di ben 44 traguardi e 1 obiettivo rispetto alla road map pianificata, che si aggiungono ad un primo, importante risultato già conseguito nel 2021 e riguardante ben 51 risultati, centrati e riconosciuti dalle istituzioni comunitarie. Un passaggio formale, questo, non di poco conto, dato che, per come risulta essere impostata la dinamica di funzionamento sottesa al PNRR, solo una volta ottenuto dall'UE il riconoscimento dell'effettivo conseguimento degli obiettivi previsti per il singolo step temporale, a seguire può essere poi disposto il pagamento delle singole rate, con le quali è stato frammentato l'imponente impegno finanziario, pari ad oltre 191 miliardi di euro, che la Commissione ha riconosciuto all'Italia come ausilio economico, in parte a fondo perduto e in parte a titolo di prestito agevolato». (dall'editoriale) -
Capitalismo stellare. Come la nuova corsa allo spazio cambia la Terra
I satelliti hanno rivoluzionato la nostra vita senza che ce ne accorgessimo. I sistemi di navigazione satellitare delle nostre auto e dei nostri telefoni cellulari ci guidano in ogni parte del mondo e hanno permesso lo sviluppo di un’economia globalizzata dove la logistica traccia persino i nostri acquisti online passo dopo passo. I satelliti di osservazione della Terra sono i veri strumenti che ci permettono di capire come evolve il clima. La sicurezza dei nostri paesi dipende dalle comunicazioni spaziali e dalle immagini satellitari, come sta a dimostrare la guerra in Ucraina dove il conflitto tra Russia e Occidente si combatte anche in orbita. I satelliti connettono il mondo ma lo pervadono. L’economia spaziale che l’uomo sviluppa sfruttando i segnali satellitari avvantaggia tutti ma arricchisce pochi e se le possibilità che oggi lo Spazio sembra offrire all’umanità appaiono quasi infinite, la realtà è che la dimensione spaziale intorno alla Terra è limitata e dovrebbe essere una risorsa condivisa a disposizione di tutte le nazioni, un luogo eletto patrimonio dell’umanità. Non per un idealistico fanatismo ideologico ma per la sopravvivenza della nostra stessa specie. A nessuna azienda privata, per quanto ricca e finanziata da un governo, dovrebbe essere consentito di monopolizzare lo Spazio per creare un’economia terrestre a proprio vantaggio esclusivo alimentando persino nuovi rischi di emergenze ambientali. Però è proprio quello che sta accadendo oggi sopra le nostre teste distratte dalle concrete e reali difficoltà quotidiane. Come esposto nel libro, poche corporations private stanno plasmando la nuova economia dello spazio integrandola con nuove discipline e differenti settori di mercato: robotica, cibernetica, neuroscienza sono alcune dimensioni che si integrano nei business plan planetari dei nuovi imprenditori che si lanciano nella corsa allo Spazio per cambiare la Terra. -
Campi immaginabili. Vol. 66-67
Fondata ne 1990 e diretta da Rocco Mario Morano, la rivista «Campi Immaginabili» si è distinta per aver creato e consolidato proficue occasioni di confronto di idee e metodologie tra i nostri italianisti più qualificati operanti anche all'estero e quelli stranieri. Inclusa nei più importanti repertori bibliografici internazionali delle riviste di studi umanistici, si rivolge al pubblico degli specialisti di letteratura italiana e comparata, offrendo, allo stesso tempo, strumenti utili di consultazione e di aggiornamento ai docenti delle scuole secondarie e spunti e suggerimenti di lettura ai cultori più esigenti e raffinati delle lettere. Per l'apertura a tematiche vaste e complesse, l'indipendenza critica, la dimensione e il valore qualitativo dei contributi, è stata definita «lo spaccato migliore dell'Italia letteraria». Giorgio Bárberi Squarotti ha dichiarato: «La rivista ""Campi Immaginabili"""", con i suoi saggi di carattere filologico e critico e il suo rigore scientifico - abbastanza raro oggi - è diretta in modo eccellente ed estremamente originale anche per scelta di argomenti e di autori di assoluto valore, talora addirittura mai studiati e ricondotti a una visione nuova e del tutto indipendente da qualsiasi scuola o moda o tendenza dominanti»."" -
La città sepolta. Politica e istituzioni degli ebrei a Catania nel XV secolo
La Sicilia fu definita ""Achèr Israel"""", ovvero """"Altro Israele"""", sembrando così, se non un luogo ideale, un contesto nel quale da secoli gli ebrei convivevano con le altre etnie presenti utilizzando forme organizzative, di amministrazione della giustizia, di culto proprie, e assumendo un ruolo di rilievo all'interno dei diversi tessuti urbani, al contempo separati e profondamente uniti al milieu cittadino nel quale erano radicati. Il volume ricostruisce le vicende della comunità ebraica di Catania nel XV secolo, nel più ampio contesto delle giudecche siciliane, sino all'applicazione dell'editto di Granada. Ne emerge un'immagine nitida della communitas judaica etnea, degli spazi fisici che occupava e del ruolo istituzionale, economico e sociale che ricopriva; l'affresco di una comunità operosa e integrata, seppure inevitabilmente caratterizzata da forti tratti distintivi. Prefazione di Asher Salah."" -
Nuove norme per le zone montane. Il DDL Montagna 2022
ll disegno di legge “Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane” (Atto della Camera n. 3628), attuativo dell’art.44, co.2, Cost., è consegnato, con questo testo, alla prossima legislatura. L’obiettivo strategico interessa tutta la nazione: per più della metà i comuni italiani sono comuni montani. Affermare «Io sono un Montanaro Italiano» e «Io resto in montagna» scioglie i confini della città in senso proprio e la proietta verso le aree rurali. Colma i divari. Unisce urbs e rus, aree urbane e aree rurali. Per realizzare il principio costituzionale di uguaglianza sostanziale nel lavoro, nella scuola, nella sanità, nei servizi, procedendo dalla perequazione fiscale, la Costituzione pone al legislatore un imperativo immediatamente vincolante: differenziare per rendere uguali in forza dell’equità. -
La Magna Grecia. Paesaggi e storie. Vol. 1-3
La Grande-Grèce di François Lenormant, con le sue ricchissime e variegate narrazioni diaristiche, è dedicata sì principalmente all'antichità magnogreca, ma si estende anche all'età bizantina e all'età moderna, fino all'Ottocento calabrese e meridionale, manifestando pure una sensibile e acuta attenzione allo spazio antropico e alle bellezze paesaggistiche, alle questioni economiche e sociali. L'opera, articolata in tre volumi, narra in questa prima parte – dopo Taranto, Metaponto, Eraclea e Siri – l'attraversamento della Calabria magnogreca e bizantina, da Sibari a Rossano e alla Valle del Neto. Il secondo volume è dedicato a Crotone e Squillace; il terzo riguarda l'ultima parte dell'itinerario, da Catanzaro a Nicastro, Pizzo, Monteleone e Mileto. L'intelligente curiosità dell'autore, sorretta dalla fluidità e dal fascino di una scrittura esuberante e rigogliosa, ha fatto sì che l'opera divenisse in breve un classico, adoperato come guida dai più importanti viaggiatori stranieri che visitarono la Calabria tra Otto e Novecento, come George Gissing e Norman Douglas. -
GeoTrade. Rivista di geopolitica e commercio estero (2022). Vol. 4: La bomba delle sanzioni. Una globalizzazione senza la Russia?
Rivista di Geopolitica e Commercio Estero. -
Una famiglia radicale
«L’arrivo di Wanda e Franco in paese, dopo il matrimonio celebrato a Bologna, in sordina, a un anno dalla mia nascita, fu un evento drammatico. La casa era deserta».rnrnI radicali degli anni Cinquanta e Sessanta non erano mondani né snob, non appartenevano a circoli elitari, e la sera non andavano a Via Veneto con Scalfari o Pannunzio. Eugenia Roccella racconta, con sagace umorismo, di radici isolane, di una famiglia tradizionale e un po’ stramba, confinata nella Sicilia più interna, e di un giovane provinciale che, finita la guerra, arriva in una città stimolante e colta come Bologna, diventa carismatico leader degli studenti laici, si innamora di una donna fuori dagli schemi, e si immerge nell’euforica impresa della costruzione di una nuova cultura politica. Ha intorno un gruppo di ragazzi geniali e di belle speranze, e un giovane e promettente seguace che si chiama Marco Pannella.rnL’autrice narra di quella che fu una vera e propria fucina di intellettuali, in parte destinata a divenire classe dirigente della prima repubblica, uomini della tempra di Sergio Stanzani, Gino Roghi, Tullio De Mauro, Gino Giugni, Sergio Castriota, Stefano Rodotà. Narra di incontri amichevoli e conviviali con artisti, scrittori, giornalisti tra i quali spiccano i nomi di Dacia Maraini, Pier Paolo Pasolini, Adele Cambria, Lino Jannuzzi.rnÈ il racconto di un’educazione laica e libertaria, di una famiglia insolita, di un Sessantotto diverso, fatto di digiuni e sit-in, femminismo e nuove libertà. Un romanzo memoir che getta nuova luce su un ambiente poco esplorato, persone che hanno fatto la storia dei diritti civili in Italia, ma la cui storia più intima pochi conoscono.""""|Libri"" -
Geopolitica dell'infosfera. L'eterna disputa tra Stato e mercato/individuo nel Nuovo Ordine Mondiale Digitale
Viene qui esaminata la Quarta Rivoluzione industriale che ha le sue caratteristiche propulsive nella digitalizzazione delle informazioni con metodi di contabilità decentrata e in linguaggio criptato e nel loro uso con metodi di iper-intelligenza artificiale; essa crea un mondo virtuale, chiamato Infosfera, in cui la realtà si va trasferendo a ritmo incessante dando vita a quella conosciuta come Metaverso. Il lavoro presenta anche un’analisi dei possibili sviluppi quantistici. Di questa Rivoluzione vengono esaminati i molteplici effetti sulle relazioni interne e internazionali, alla luce dell’eterna disputa tra Stati e individui, mediata dai mercati, che delineano un Nuovo Ordine Mondiale Digitalizzato. Ma la resistenza del Vecchio Ordine, come dimostrano le tensioni tra Stati Uniti e mondo islamico mai sopite, quelle con la Russia, esplose nell’invasione dell’Ucraina, e con la Cina, in bilico precario e pericoloso, creano una situazione complessa e difficile da governare tra potenze in cerca di prevalenza piuttosto che di convivenza pacifica. Emerge prepotente l’esigenza di un nuovo contratto sociale digitale all’interno dei Paesi che propizi un Ordine Mondiale basato su equilibri di potenza. Il lavoro affronta anche l’esame dei contenuti del problema etico della rivoluzione digitale dal punto di vista sia della visione cristiano-occidentale, sia di quella islamica e, più in generale, orientale. -
Protagonisti e antagonisti del Primato. Cristianesimo, poteri, istituzioni. Studi per Teresa Sardella
Fulcro della riflessione a più voci offerta dal volume, il Primato della chiesa romana costituisce un tema storico e storiografico dai numerosi livelli problematici, diacronico per eccellenza, straordinariamente longevo. Con saggi dedicati ad antichità, medioevo, età moderna, età contemporanea, la prima sezione presenta alcuni protagonisti, eventi e processi esemplari, in un vasto spettro geografico che ruota intorno a Roma e all'Occidente cattolico, ma si proietta anche oltre tali confini (gli autori nell'ordine sono: Ramón Teja, Emanuela Prinzivalli, Raffaele Savigni, Maria Clara Rossi, Paolo Cozzo, Giuseppe Ruggieri, Giovanni Vian). La seconda sezione, come suggerisce il titolo: Approfondimenti e ricerche in corso, raccoglie i contributi di studiosi di formazione più recente (Tiziana Danelli, Antonio Mursia, Maria Fallica, Francesca Campigli), che qui presentano risultati di approfondimenti sul tema o indagini in progress. La varietà di periodi, personaggi, questioni e fatti evocati, apre a lettrici e lettori quadri d'insieme o spiragli, mostrando fili e intrecci di una storia assai lunga, una storia ancora in gran parte da scrivere. -
Ferrante re di Napoli. Quando il potere era al Sud
Ferdinando I d’Aragona, detto comunemente Ferrante, è stato re di Napoli dal 1458 al 1494, un periodo cruciale nella storia della penisola italiana disseminata di Repubbliche e Signorie e in cui quello di Napoli era il solo Regno. Ferrante ebbe strette relazioni con alcuni personaggi di grande rilievo quali Lorenzo il Magnifico, Ludovico il Moro, Alessandro VI, nei confronti dei cui Potentati, come pure verso le Repubbliche di Genova e Venezia, esercitò una leadership in certi momenti così accentuata che a metà del 1480 – dopo avere domato la tracotanza baronale – si era diffusa la voce che aspirasse a diventare re d’Italia. Se tale disegno si fosse realizzato, Ferrante avrebbe potuto ad armi pari competere con le grandi monarchie nazionali (Francia, Spagna, Inghilterra) che stavano affermandosi in Europa in quel periodo e contrastare efficacemente l’espansionismo islamico. Nonostante il ruolo di primo piano, mancava un lavoro che ripercorresse la vita e l’opera di questo sovrano, la cui figura è strettamente intrecciata alle vicende italiane e mediterranee nel periodo di transizione dal Medioevo all’Età moderna. -
Sarti volanti
Un romanzo sull’amore, e, dunque, sulla morte. E sulla scrittura. Le vite parallele di una madre, Rosa, e di una figlia, Amélie, che non furono mai bambine e che erano, forse, la stessa persona. Due storie imperfette e difettose, “da aggiustare, correggere e rifinire”, come gli scritti degli altri, che Amélie riparava da studentessa e come gli abiti degli altri, che lei accorcia, allunga e restringe nel suo laboratorio di sartoria. Trenta “variazioni” su un tema, l’impossibilità dell’amore “vissuto”, accostate l’una all’altra, in quella misteriosa e lineare composizione, che, come la cucitura su una stoffa, è il flusso lineare di ogni vita. -
La rana e lo scorpione: ripensare il Sud per non essere né emigranti né briganti
Un appello alla mobilitazione civile e democratica per evitare che il Paese si spacchi. La metafora dantesca dei gironi infernali usata per classificare le responsabilità o irresponsabilità di Enti e persone. Senza sconti per nessuno e senza peli sulla lingua si chiamano in causa i tanti che a voce si dichiarano a favore del Mezzogiorno. Tra passato, presente e futuro si mette in evidenza come l'approccio verso le problematiche del Mezzogiorno sia stato sempre ""leggero"""". Sotto la lente il Governo Draghi e le ultime elezioni, parlando di quello che viene definito lo scippo del Recovery Plan, non dimenticando il fallimento della Lega, della """"rivoluzione""""” dei Cinque stelle e il fenomeno """"Reddito di cittadinanza"""". Uno sguardo alla prospettiva del Mediterraneo, una forte critica a una pubblicistica nazionale mirata a far sentire i meridionali inferiori. Infine, l'appello ai liberi e forti per evitare l'ipotesi Cecoslovacchia, o l'ipotesi Jugoslavia. O peggio l'ipotesi Catalogna. Prefazione di Massimo Villone. Postfazione di Gaetano Savatteri."" -
Un insegnamento per il futuro della nostra scienza. La mia testimonianza su Lord Patrick M.S. Blackett
La figura di Blackett è il motore e l’argomento iniziale del libro di Zichichi. Il fisico siciliano ebbe da giovane la fortuna di lavorare col già affermato professore inglese e di entrare nel circolo ristretto dei grandi padri della fisica moderna. Antonino Zichichi racconta storie e aneddoti, dipingendo, come in un quadro astratto, macchie di colore e di luce attorno a Blackett e ad altri attori che ha avuto modo di frequentare, alcuni dei quali anche in qualità di collaboratore. Questo è il motivo di maggiore interesse del libro. La notevole quantità di informazioni storiche e scientifiche, non sempre molto conosciute anche tra i colleghi e molte di prima mano, aiutano a comprendere personaggi e situazioni. Una memoria storica non generata da un mero osservatore imparziale, ma da un protagonista con le sue idee e la sua propria lettura dei fatti. -
Le emergenze energetiche tra crisi geopolitica e questione ambientale
Il presente lavoro offre alcune riflessioni in tema di policy per la sicurezza energetica e ambientale, assumendo una prospettiva complessa in cui l’analisi geo-economica si collega a quella dei rischi relativi alla cybersecurity nella connessione delle infrastrutture critiche energetiche e alle questioni ambientali. Nella prima parte dell’opera, curata da P. Manno, viene approfondito il tema della sicurezza energetica, definita e identificata quale interesse nazionale preminente per la sicurezza generale di un Paese cui fa seguito un focus sulla cybersecurity. La seconda parte del volume, curata da A. Uricchio, affronta i temi delle politiche fiscali per l’energia, attraverso l’analisi degli scenari normativi esistenti in materia e di quelli futuri in cui le scelte di carattere impositivo devono essere coniugati in senso funzionale con le politiche energetiche e ambientali, intese in senso sistemico e integrato. Tale prospettiva peraltro è fortemente promossa dalle istituzioni europee e trova ora una forte spinta propulsiva nella nuova formulazione dell’art. 9 della Costituzione che valorizza il diritto all’ambiente e quello al futuro delle nuove generazioni. -
Verso una scienza delle città. Il ruolo degli aggregati urbani frattali
La città intesa come luogo di valorizzazione della intelligenza collettiva dei suoi abitanti, invoca un salto di paradigma in grado di produrre una nuova visione della sua missione e la sua capacità di generare un ecosistema abilitante, basato sull’hardware fornito dalla nuova qualità degli spazi e delle infrastrutture e sul software costantemente aggiornato dalla cittadinanza attiva, ma soprattutto dotato di un nuovo sistema operativo costituito da un’urbanistica e da politiche urbane avanzate, capaci di rispondere alle mutate domande della contemporaneità. Una Urban Intelligence in grado di immaginare orizzonti più ampi di conoscenza e predizione, utili alla pianificazione e alla gestione urbana, capaci di costruire scenari più adatti a restituire la complessità della vita urbana. In sintesi, il lavoro di ricerca si pone l’obiettivo di proporre spunti di riflessione, in un’ottica legata alla teoria frattale e delle reti, che costituiscono un paradigma per indagare la varietà complessa e multiforme rappresentata dai sistemi urbani; un campo sperimentale fertile, sulla Città di domani, nell’intento scientifico di individuare i diversi e molteplici elementi di conoscenza, nonché di analisi predittive. Presentazione di Alessandro Bianchi. Postfazione di Antonio Leone. -
Il futuro delle professioni. Come la tecnologia trasformerà il lavoro dei professionisti
Questo libro predice il declino delle professioni per come le conosciamo e descrive le persone e i sistemi che le sostituiranno, in un futuro sempre più prossimo. Nella società aumentata di Internet, secondo Richard e Daniel Susskind, gli “intermediari” della conoscenza, cioè figure quali medici, insegnanti, contabili, architetti, consulenti, avvocati e altri tipi di professionisti del Ventesimo secolo, dovranno trasformare il proprio modo di lavorare. Il futuro delle professioni spiega come le tecnologie sempre più capaci metteranno a disposizione di tutti la “competenza pratica” dei migliori specialisti, a basso costo e senza interazioni faccia a faccia. Gli autori sfidano il “grande patto”, l’accordo grazie al quale in passato sono stati riconosciuti i monopoli ai professionisti. Sostengono che le professioni attuali sono opache e non più abbordabili e che la competenza dei professionisti migliori è al servizio solo di pochi. Il libro solleva importanti questioni pratiche e morali: in un’era in cui le macchine possono superare gli esseri umani nella maggior parte dei compiti, quali saranno le prospettive di lavoro? Chi dovrà possedere e controllare le competenze online? Quali compiti rimarranno riservati esclusivamente alle persone?