Sfoglia il Catalogo ibs033
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2601-2620 di 10000 Articoli:
-
Interdittive antimafia e controllo giudiziario. Atti del Convegno di studi (Catanzaro, 23 giugno 2022)
Il tema delle misure amministrative e giudiziarie di contrasto all’ingerenza delle organizzazioni criminali nelle attività imprenditoriali è di forte attualità e presenta ancora ambiti non compiutamente esplorati. Il perimetro di svolgimento dell’attività amministrativa nell’adozione delle interdittive appare ormai ampiamente definito, anche a seguito di una accorta opera giurisprudenziale di tipizzazione degli elementi prognostici “a condotta libera”, che ha consentito di individuare un nucleo consolidato di situazioni indiziarie e, in tal modo, di superare il deficit di tassatività della fattispecie denunciato anche dinanzi alla Consulta. Permangono alcune incertezze e conseguenti divergenze di valutazione in tema di rapporto tra informative e controllo giudiziario, che involge l’attività del tribunale penale della prevenzione e vede costantemente impegnato il giudice amministrativo. Le incertezze emergono, non solo in sede amministrativa, sull’applicazione dei nuovi istituti del contraddittorio procedimentale e della collaborazione preventiva introdotti dalla novella del 2021 al codice antimafia, ma anche riguardo agli effetti dell’ammissione al controllo giudiziario sul processo amministrativo di impugnazione della misura e, sul piano sostanziale, in ordine all’ammissione a controllo nei casi di interdittiva emanata in sede di aggiornamento o nei confronti di soggetti che non svolgono attività di impresa, o ancora, all’applicabilità dell’istituto al diniego di iscrizione nella white list, o alla possibilità di adottare nuova interdittiva in ipotesi di esito favorevole del controllo giudiziario. Al dibattito su questi temi ha inteso contribuire l’Avvocatura dello Stato di Catanzaro con l’organizzazione del convegno di studi, quale proficua occasione di confronto tra avvocati dello Stato e del libero foro, magistrati amministrativi e penali, rappresentanze associative del sistema imprenditoriale, senza che manchi la voce di chi in sede amministrativa è chiamato ad operare il corretto bilanciamento di valori costituzionalmente tutelati. -
Amica Sofia Magazine (2022). Vol. 2
La rivista è uno strumento di ricerca per la filosofia proposta nei contesti dove la filosofia non è ancora arrivata, dalla Scuola Primaria agli Istituti tecnici. Svolge la sua ricerca nella scuola stessa e nell'Università. Si propone sempre di essere la voce di molti maestri che ragionano con i bambini in maniera complessa, sperimentando la strada della filosofia attraverso la domanda, senza per questo stabilirne dei canoni specialistici. La rivista pubblica esperienze di maestri che già attuano la filosofia nelle loro classi e raccolgono i pensieri e le domande dei bambini. Inoltre cerca di essere uno strumento critico in questo settore, dando consigli bibliografici nelle sezioni ""Recensioni e Ferri del Mestiere"""". Un'ampia sezione è dedicata alla filosofia civile, che indaga il pensiero nei luoghi più difficili dell'esistenza: carceri, ospedali… Amica Sofia, lungo la strada delle pratiche filosofiche, mantiene sempre il confronto con la ricerca che in questo settore viene svolta all'estero in una sezione ad essa dedicata."" -
Rigenerare fiducia. Rapporto Lombardia 2022
Dopo la scossa della pandemia, la Lombardia è chiamata a ricostruire un percorso di nuova normalità (new normal) facendo leva sulla resilienza che ha dimostrato il sistema economico e sociale in questo difficile biennio. Vanno messe a frutto le lezioni apprese dalla pandemia e consolidati quei cambiamenti positivi (in particolare sul fronte della digitalizzazione) che hanno consentito alla Lombardia di riprendere con rinnovato slancio il percorso di crescita sostenibile e di transizione ecologica. Allo stesso tempo, lo scenario post pandemico evidenzia come siano presenti e radicate alcune fragilità che assumono contorni diversi (materiali, educativi, sociali) che nei prossimi anni rischiano di allargarsi, minando la coesione sociale e alimentando la sfiducia. Il Rapporto Lombardia 2022, giunto alla sua sesta edizione, va letto anche in questa chiave. Non si tratta solo di fare il punto della situazione, di fotografare lo stato dell’arte della sostenibilità in Lombardia e il libello di attuazione degli obiettivi previsti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. E nemmeno di limitarsi a verificar la funzionalità di alcune policies di fronte a problemi diventati di colpo più grandi e complessi anche solo rispetto a due anni fa. Piuttosto, si tratta di entrare nel merito di questi problemi cercando di capire come la politica e le istituzioni in generale possono aiutare a rigenerare fiducia per affrontare sfide che, come quella demografica, pur traguardando risultati nel lungo periodo, richiedono risposte immediate. PoliS-Lombardia – Istituto regionale per il supporto alle politiche della Lombardia – ha come mission il servizio e l’accompagnamento alla implementazione (e valutazione) delle politiche della Regione Lombardia, con particolare riferimento agli aspetti economici, sociali e territoriali. Prefazione di Giovanni Beretta. -
Potere e memoria. Federico Campbell e Leonardo Sciascia
Federico Campbell (1941-2014) è stato un giornalista, narratore, saggista ed editore messicano. Quando scoprì i romanzi di Leonardo Sciascia, nel 1978, lo scrittore siciliano diventò per lui un punto di riferimento imprescindibile. Si conobbero di persona nel 1985, a Palermo: fu l’inizio di una bella amicizia, testimoniata dal carteggio qui riprodotto. Questo volume offre una lettura delle maggiori opere di Campbell a confronto col maestro siciliano: potere e memoria sono, infatti, due parole-chiave dell’opera dei due scrittori. I grandi temi di interesse, gli spunti di riflessione sulla politica e sulla società, l’instancabile vena critica e polemica accostano Campbell a Sciascia e rappresentano un ponte fra letterature, storie e culture. Del resto Campbell pubblicò nel 1989 La memoria di Sciascia: una raccolta di articoli che viene considerata tra le migliori introduzioni alla figura dell’autore di Racalmuto. -
Organizzare e innovare le dinamiche aziendali. Relazioni, tecnologie, welfare
Il presente lavoro prende spunto dalle attività di ricerca teorica e applicativa portate avanti dagli autori da tempo, grazie al confronto avviato e continuo con i colleghi del Gruppo di Ricerca di Organizzazione Aziendale dell’Università Magna Græcia di Catanzaro. L’obiettivo è stato quello di evidenziare, da un lato, le principali sfide presenti alle organizzazioni – pubbliche, private e no-profit – rispetto ai cambiamenti in atto nei contesti, focalizzando le attenzioni sul ruolo importante delle nuove tecnologie e rispetto al nuovo driver della sostenibilità, con quanto richiesto e considerato rilevante per le persone, nella gestione delle nuove complessità. Dall’altro, in stretta liaison con quanto evidenziato nelle riflessioni teoriche, rappresentare alcune esperienze rilevanti sviluppate da organizzazioni private e/o pubbliche, attraverso la metodologia dei cases studies. Analisi teorica ed empirica insieme aiutano nella comprensione dei fenomeni organizzativi complessi. -
Una posizione sociale
Confinato nel microcosmo molisano di Casacalenda, il giovane protagonista Massimo Niro cerca di «dare un senso alle voci dell'infanzia» attraverso una scrittura fatta di flashback, monologhi interiori, cantilene, testi di musica jazz improvvisati dal nonno (ombrellaio girovago) in ricordo dei tempi americani, quando era stato testimone dell'eccidio di New Orleans. Un teatro di passioni terragne dove scorrono personaggi eccentrici e vicende peccaminose, forestieri enigmatici e padri inadeguati. Dove è costante la febbrile ricerca di un ruolo e di una dimensione dello stare al mondo. Anche se poi, «quando si è raggiunta la coscienza di ciò che si è, quindi il terrore della completa vuotaggine, del non-senso, anche la posizione sociale – difesa o ambita – si sfascia ai nostri occhi». -
Le dimensioni dell'architettura
Le dimensioni dell’architettura è un omaggio a Bruno Zevi, figura di spicco del Novecento italiano e co-fondatore della Fondazione Aldo Della Rocca. Omaggio che si dispiega nella prosecuzione delle sue ricerche sulla comprensione dell’arte architettonica, sancite attraverso il saggio Saper vedere l’architettura. Le analisi di Zevi volte a individuare la dimensione che supera la quarta, il tempo, fondano sulla consapevolezza che le quattro dimensioni non siano sufficienti a contenere lo spazio interno (dell’architettura), quello spazio che non può essere rappresentato compiutamente in nessuna forma, che non può essere appreso e vissuto se non per esperienza diretta. Riconoscendo che l’architettura vera deriva dalla ricerca della bellezza, dall’analisi dei principi fisici che coinvolgono spazio, tempo, velocità, accelerazione e gravitazione, dal richiamo ai valori della sensorialità e della memoria percettiva, l’autore del volume Le dimensioni dell’architettura individua altri due elementi misurabili che identifica nella quinta e nella sesta dimensione: parti attive dell’architettura, perché solo attraverso esse l’oggetto formale può essere goduto, capito, fruito e amato. Poi, dispiegando alcune analisi sui rapporti inscindibili tra le sei dimensioni, fin dalla fase di concepimento dell’idea architettonica, introduce esempi di lettura interpretativa. -
Fiaccole, non vasi. Confronto critico sulla scuola di oggi e, soprattutto, quella di domani
Rigido nozionismo, competitività tra studenti, livelli di ansia scolastica tra i più alti al mondo, incapacità di generare passioni e interessi: sono solo alcune delle criticità a cui l’attuale modello didattico italiano è urgentemente chiamato a porre rimedio. Fiaccole, non vasi si propone dunque di individuare soluzioni utili al rilancio del nostro sistema educativo affinché i docenti vengano finalmente messi in condizione di ispirare i propri allievi, forgiandone tanto il carattere quanto lo spirito critico. In gioco non c’è solo la preparazione, ma anche la maturazione individuale dei ragazzi, futuro di questo Paese. Da qui il contributo di autorevoli esperti provenienti da diversi ambiti: Annamaria Berenzi, Eugenia Carfora, Lorella Carimali, Alessandro de Concini, Umberto Galimberi, Nicolò Govoni, Sandro Marenco, Carlo Mazzone, Deanna Michelini, Daniele Novara, don Marco Pozza, Matteo Saudino ed Elena Ugolini. Prospettive eterogenee per stimolare riflessioni e affrontare l’argomento da molteplici angolazioni, dando vita a un confronto a distanza che ha fatto germinare idee, spunti, suggerimenti e linee guida per edificare l’istruzione del domani. -
Family business: costruire un futuro sostenibile. Dialoghi fra imprenditori e accademici
Quest’opera celebra il quarto di secolo dalla fondazione dell’Associazione Italiana delle Azienda Familiari (AIDAF). Non ha uno sguardo retrospettivo né è un racconto del passato. È un saggio sul futuro che prende forma di dialogo fra aziende familiari e accademia italiana per esplorare il mondo del family business, combinando rigore con pragmatismo. Spunti concreti di riflessione per costruire prima e preservare poi continuità e sostenibilità del sistema famiglia-azienda. Il dialogo si compone di venticinque lettere e relative risposte, raggruppate in cinque sezioni: famiglia, proprietà, giovani, impresa e sostenibilità. Da una parte, gli imprenditori associati a AIDAF formulano un quesito sul family business nella forma di lettera all’accademico che, in risposta, elabora un breve saggio. Si affrontano questioni ricorrenti o classiche, come il passaggio generazionale, che temi del dibattito più contemporaneo, come la sostenibilità e la gestione di grandi famiglie imprenditoriali. Il saggio non è rivolto solo agli associati AIDAF. È stato curato per intavolare una conversazione con coloro che sono soci di aziende familiari; con le nuove generazioni; con gli imprenditori; con i manager e i professionisti che collaborano con le aziende familiari; con gli studenti; con i cultori della materia o, più semplicemente, con coloro che esprimono curiosità sul mondo del family business. Come in ogni dialogo, anche in questo la speranza è di stimolare un interesse a proseguire nello scambio di vedute, esperienze e conoscenze oltre le pagine dell’opera, ricordando che la vivacità e eccellenza del tessuto delle aziende familiari è fondamentale per sviluppo di un Sistema Paese. -
L' equivoco della responsabilità sociale delle imprese
Può esistere una ""responsabilità sociale delle imprese"""" che coniughi etica e profitto economico? Quali sono i fattori dell'esperienza sociale, economica e politica in grado di spiegarla? Sono sufficienti tali fattori per realizzare un agire responsabile o questo resta una dichiarazione di principio da parte delle imprese più strategicamente orientate? E soprattutto: qual è la razionalità oltre il mutamento e con quali risultati effettivi? L'ipotesi interpretativa da cui muove il volume cerca di fornire una risposta a questi interrogativi. I fenomeni che vanno sotto il nome di globalizzazione, complessità, economicismo, postfordismo, deistituzionalizzazione, società dell'informazione e tecnologicamente avanzata, come la figura emergente del """"consumatore cittadino"""", sicuramente rimettono in discussione gran parte delle dinamiche costitutive del moderno ordine sociale ed economico. Ognuno di questi fattori """"strutturali"""" è in grado di incidere in maniera determinante sulle condizioni di realizzazione della RSI, spiegandone i meccanismi costitutivi essenziali sul piano esperienziale, come l'insistenza conoscitiva sul piano analitico. D'altro canto, però, queste forze non sembrano in grado di realizzare il felice e atteso connubio tra etica ed economia che rimane smorzato nelle sue potenzialità e incapace di tradursi in realtà di fatto. Il mutamento sperato, e per certi versi innestato, diviene lettera morta se la razionalità che c'è dietro ridefinisce solo apparentemente il rapporto tra valore economico e valore sociale, e se quest'ultimo viene riconosciuto e negato al tempo stesso, come il concetto. di """"disconferma"""" ben esemplifica. La RSI svela un quesito centrale per lo sviluppo economico e per il successo delle imprese ma non lo risolve in senso costruttivo e, così facendo, lascia se stessa e l'esperienza cui attinge nell'""""equivoco"""": il valore sociale deve essere soltanto drenato o, invece, anche riprodotto? Introduzione di Paolo De Nardis."" -
Slovak studies. Rivista dell'Istituto Storico Slovacco di Roma (2022). Vol. 1-2
Rivista dell'Istituto Storico Slovacco di Roma. -
Scoprirsi italiani. I viaggi delle radici in Italia
I viaggi (o turismo) delle radici sono i viaggi che compiono gli emigranti e i loro discendenti verso il luogo d’origine. Essi rappresentano un’importante chiave di volta nel rilancio turistico, e non solo, dell’Italia post Covid-19. Ma cosa intendiamo per turismo delle radici? Quali sono i luoghi delle radici? Chi e cosa cerca il viaggiatore delle radici? Quanti viaggi delle radici esistono? A questi e ad altri interrogativi rispondono Gabrieli, Giumelli, Licata e Sommario con questo libro, frutto di una ricerca appassionata e pluridisciplinare basata su un approfondito questionario somministrato nelle aree interessate dall’emigrazione italiana. Una guida indispensabile per comuni, istituzioni italiane ed estere, agenzie turistiche e, soprattutto, l’occasione per portare al centro dell’attenzione le storie dei 30 milioni di Italiani (e dei loro 50 milioni di discendenti) che negli ultimi 150 anni hanno lasciato l’Italia, perché “Si va da dove si viene” e, come dice Vito Teti nell’intervista contenuta in questo volume, perché «partire, restare e tornare sono termini assolutamente inseparabili, non possono essere scissi». -
Un ponte tra vecchia e nuova Italia. La Consulta Nazionale (1945-1946)
Tra l’autunno del 1945 e la primavera del 1946, la Consulta Nazionale ha rappresentato il primo luogo di incontro tra formazioni e generazioni politiche vecchie e nuove e, anche per questo, tra loro molto distanti. In questa sede, sulla scorta di un confronto talvolta anche molto aspro, ma sempre leale sugli obiettivi di fondo, esse hanno finito in realtà per trovare una mirabile sintesi politica, che è poi culminata nella stesura della Costituzione. Proprio alla Consulta cioè, dove per la prima volta, dopo la Liberazione, vennero affrontate questioni nodali definite e risolte poi alla Costituente, sono maturati i presupposti politico-cultural-istituzionali della nuova Italia repubblicana. Ripercorrerne in modo puntuale l’esperienza, finora poco considerata, risponde così non solo all’esigenza di colmare una lacuna storiografica ma anche al bisogno di gettare nuova luce su alcuni passaggi fondamentali della transizione costituzionale italiana. -
Dal bello al sublime. La nascita del gusto per la natura selvaggia
A lungo i luoghi più selvaggi e inospitali del globo terrestre hanno rappresentato soltanto un oggetto di terrore, avversione o totale disinteresse. Montagne e deserti, foreste e oceani sono stati da sempre banditi dalla sfera del bello e del buono. Ma sul finire del '600 si assiste, in Europa, alla nascita di un'inspiegabile attrazione per i loci horridi, un gusto del tutto nuovo per l'informe e il terribile: un'esperienza estetica; il ""sublime"""", come Edmund Burke la consacrò; fondata su un piacere negativo, problematico, che attrae e respinge, esalta e atterrisce, e ha radici negli abissi dell'animo umano. Oggi, di fronte a una Natura offesa, che ha perduto ovunque la sua """"terribile maestà"""", è ancora possibile fare esperienza del sublime?"" -
Io, l'uomo dei mille trailer
«Il cinema è sogno, immaginazione. Lui ne ha alimentato, per oltre mezzo secolo, desiderio, aspettativa, curiosità. Figura conosciuta professionalmente solo agli addetti ai lavori, Miro Grisanti è stato, a nostra insaputa, il responsabile di innumerevoli battute e stacchi di montaggio che nel buio sacrale della sala cinematografica, o attraverso i ripetuti passaggi televisivi, sono rimasti impressi nella memoria collettiva. Col suo lavoro di trailer maker (o trailerista, all’italiana), Grisanti ha infatti rielaborato i film destrutturandoli e ricomponendoli in una sintesi, di durata variabile dai novanta ai quindici secondi (a seconda della destinazione d’uso), volta a colpire anche lo spettatore più distratto o smaliziato, per convincerlo ad andare al cinema. Una vera e propria riscrittura cinematografica, finalizzata a valorizzare il contenuto del film da promuovere, ma anche a depistarne il percorso narrativo e a dissimulare le atmosfere al fine di non rivelare troppo della trama, o talvolta per mostrare i pochi elementi attrattivi, quando, proprio per la sua indiscutibile capacità, veniva chiamato a salvare film impresentabili. Un mestiere ibrido fra il montatore, il regista e il pubblicitario con “licenza di tradimento”, che Grisanti ha svolto indefessamente per più di cinquant’anni al servizio della Settima Arte a tutto tondo. Dal cinema di Visconti agli horror, da Pasolini alle commedie, da Ferreri alle parodie, ha realizzato più di mille trailer…anzi “prossimamente”, come si chiamavano negli anni Sessanta quando ha iniziato la sua carriera. Un magnifico caleidoscopio di azioni, musiche, titoli e colori, che, grazie alle soluzioni grafiche, gli effetti in truka (ora al computer) e un montaggio sincopato, sono diventate vere e proprie opere d’autore in miniatura e, insieme, prologo sempre più organico allo spirito della pellicola» (Fabio Micolano). Con due note di Aurelio e Luigi De Laurentis. -
L'eroe criminale. Stepan Bandera e il nazionalismo ucraino
Eroe nazionale, «martire della libertà», simbolo della lotta per l’indipendenza e la sovranità dell’Ucraina per alcuni; criminale di guerra, filonazista, sterminatore di polacchi ed ebrei per altri, Stepan Bandera, «padre» del nazionalismo ucraino moderno, divide ancora oggi l’opinione pubblica, in Ucraina e non solo. Alla figura di questo «eroe criminale», tornata in auge nel corso della cosiddetta «Rivoluzione di Maidan» o «Euromaidan» del 2014, grazie alla rievocazione e alla celebrazione, anche simbolica, compiute dai due principali movimenti ultranazionalisti ucraini di estrema destra, Svoboda e Pravyj Sector, oggi protagonisti, con il battaglione «Azov», della resistenza nei confronti dell’invasore russo, è dedicato questo libro di Marco Fraquelli. Un saggio agile, seppure approfondito, che, insieme alla narrazione delle vicende biografiche di Bandera, ci permette di conoscere più da vicino la nascita e lo sviluppo del nazionalismo in Ucraina nel ventesimo secolo, dal primo dopoguerra alla Guerra fredda al fenomeno «Maidan», consentendoci di comprendere meglio alcuni importanti aspetti dell’attuale fase delle vicende ucraine. -
I politici e la politica in Calabria e in Sicilia. Come cambia la rappresentanza nei sistemi regionali
Il libro presenta i risultati di una ricerca sui fenomeni di personalizzazione della politica e di disintermediazione della rappresentanza condotta in Calabria e Sicilia. Il lavoro analizza i cambiamenti nel profilo dei consiglieri regionali nell’arco di tre legislature, relativamente ai caratteri socio-anagrafici, al legame con i partiti e alle modalità di interazione con gli elettori. In entrambe le regioni sono state riscontrate rilevanti trasformazioni riguardo alla socializzazione politica e all’accesso alla rappresentanza, alle risorse utilizzate per la costruzione e il mantenimento del consenso, alle modalità di conduzione delle campagne elettorali, alla comunicazione politica attraverso i social media. Tali tendenze si inseriscono nel solco dei cambiamenti in atto nelle democrazie occidentali, sebbene nei contesti studiati tendano a manifestarsi come continuazione delle tradizionali modalità di acquisizione e gestione del potere, coniugandosi con nuove dinamiche populistiche. -
Symphonia trinitatis. Trinità, identità e relazione nell'itinerario teologico di Ildegarda di Bingen
Viene qui illustrato un ricco Status quaestionis che, dopo aver riassunto lo stato delle edizioni critiche e della letteratura scientifica del secolo scorso, si concentra sulla situazione degli studi del primo ventennio degli anni Duemila. Tre capitoli centrali, che rappresentano la vera e propria dorsale del volume: il secondo è dedicato al momento iniziale in cui viene ricevuta la rivelazione mistica, il terzo, cuore del percorso mistico ildegardiano, descrive il significato del cammino di perfezionamento individuale e comunitario che (ri)conduce alla gioia edenica e il quarto è dedicato proprio a questa dimensione di gaudium e iubilus. A chiusura dello scritto un capitolo in cui è proposto un confronto con l’esperienza del Liber Novus dello psichiatra Carl Gustav Jung (1875-1961). -
Le imprese estere in Italia: il ruolo nelle economie regionali
Il campo di azione delle imprese multinazionali è allo stesso tempo globale e locale. Gli impianti produttivi delle multinazionali, infatti, hanno le radici in territori con i quali scambiano risorse tecnologiche, talenti e conoscenze. Nel quotidiano svolgimento della propria attività economica, le sedi locali delle imprese estere in Italia potranno contare su relazioni stabilite con fornitori, clienti, lavoratori e altri stakeholder che condividono l’appartenenza ad uno stesso territorio. Il volume approfondisce il rapporto tra le multinazionali estere e i territori regionali, con particolare riferimento alla dimensione degli asset intangibili (sviluppo del capitale umano, propensione ad innovare, attività di ricerca e sviluppo), che affiancano il capitale tangibile e rappresentano un vero e proprio patrimonio strategico che garantisce un vantaggio competitivo all’impresa. La prima parte del volume è dedicata all’analisi strutturale della distribuzione territoriale delle imprese multinazionali a capitale estero in Italia, mentre la seconda parte è dedicata a brevi schede regionali, che riportano i dati sulla presenza delle imprese estere in ciascuna regione e il loro peso sull’economia locale. -
Spazi e linguaggi «di moda». Ricerche sull'«homo vestiens»
Cos’è che rende Moda la moda? Di certo le straordinarie capacità creative e innovative di maison, grandi e piccoli marchi, geniali sarti e stilisti, sapienti mani e super attrezzati laboratori. Altrettanto rilevante a costruzione linguistica che, dalle cartelle-stampa delle sfilate e dalla pubblicità, si dipana attraverso una miriade di spazi testuali iconico-verbali. A confezionarli insieme in un’unica stoffa arlecchina, che assembla neologismi e bislacchi amalgami, esotismi ed eco-tecnicismi, perle retoriche e colloquialismi, la nostra stupefacente capacità di rappresentazione concettuale del mondo. È per questo che un nastro di seta e tulle, intrecciato con perline e strass, in copertina sembra evocare un paesaggio, mentre capovolto rivela i tratti di un viso. Le diverse potenzialità combinatorie di questo genere di imbastiture e fili discorsivi, però, non seguono qui un criterio estetico, quanto la necessità di cominciare a inventariare forme e norme della grammatica spazio-cognitiva dell’arte di abbigliarsi.