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Tra arte e vita. Percorsi fra testi, immagini, suoni
Il volume è il risultato di una ricerca di Ateneo svolta presso la Sapienza Università di Roma. Muovendo da prospettive scientifico-disciplinari diverse, gli autori dei vari contributi proposti – filosofi, storici dell’arte e della letteratura, archeologi, architetti – tracciano una serie di stimolanti percorsi storico-critici e teorici dando così voce a un’esigenza di ricomprensione di quel rapporto tra arte e vita, e quindi tra arte e realtà, che oggi, in un contesto sempre più dominato dal prevalere di logiche omologanti e massificanti, costituisce un tema di indubbia attualità, a livello sia estetico che etico. A essere in gioco infatti è la possibilità di riconoscere all’arte quella funzione conoscitiva, ossia quel “contenuto di verità”, che la produzione artistica contemporanea tende spesso a negare, e che rappresenta invece l’unica dimensione capace di garantire la funzione critica dell’opera. -
Ponti-Ponts. Langues Littératures. Civilisations des Pays Francophones . Vol. 15
COMITÉ SCIENTIFIQUE: MARCO MODENESI Directeur RAOUL BOUDREAU CRISTINA BRANCAGLION ANDRÉ BROCHU MARIA COLOMBO TIMELLI MANDÉ ALPHA DIARRA GIAN LUIGI DI BERNARDINI JACQUES DUBOIS ALESSANDRA FERRARO DANIELA MAURI MARCO MODENESI SILVIA RIVA SIMONETTA VALENTI COMITÉ DE RÉDACTION: CRISTINA BRANCAGLION Secrétaire BARBARA FERRARI MARIA BENEDETTA COLLINI FRANCESCA PARABOSCHI JADA MICONI ELISABETTA BEVILACQUA NOTES DE LECTURE: Études linguistiques CRISTINA BRANCAGLION Francophonie européenne SIMONETTA VALENTI Francophonie du Maghreb DANIELA MAURI Francophonie de l’Afrique subsaharienne MARIA BENEDETTA COLLINI Francophonie du Québec et du Canada ALESSANDRA FERRARO Francophonie des Caraïbes MARCO MODENESI OEuvres générales et autres francophonies SILVIA RIVA -
Lacan e l'estetica. Lemmi
L’epoca contemporanea chiama a un nuovo pensiero estetico, oltre i confini del sistema dell’Arte e al di là del sentire cosciente. L’insegnamento della psicoanalisi lacaniana ci offre l’occasione per corrispondere a questa chiamata. Non si tratta di “applicare” la psicoanalisi all’Arte o all’Estetica in generale. Si tratta di ripensare alcune delle nozioni chiave con cui la modernità ha definito le coordinate simboliche del sentire attraverso un lavoro di costruzione concettuale che convenga all’esperienza analitica e all’elaborazione che Lacan ne ha offerto. È per sviluppare questa esigenza che, all’interno delle attività di Orbis Tertius, abbiamo progettato il presente volume, aprendo un campo d’indagine sul possibile innesto tra psicoanalisi lacaniana ed estetica. Il volume si apre con due delle nozioni chiave, forse più note, dell’insegnamento di Lacan: linguaggio e desiderio. E prosegue con nozioni altrettanto “classiche”, come l’immaginario, lo sguardo e la voce, per poi esplorare nozioni che interessano più da vicino l’ultimo insegnamento di Lacan, come lo stile, il corpo e la lettera. -
Scenari. Quadrimestrale di approfondimento culturale (2015). Vol. 2
Articoli dei redattoriEdoardo Greblo, Confini in movimentoGiovanni Leghissa, La modernità come destino comune. Considerazioni in margine alla “guerra al terrorismo”Valentina Re, “Diritto alla città”: conversazione con Andreas PichlerMaria Grazia Turri, Giuda e la purezza: i due poli della nuova ideologia planetariaAndrea Zhok, Sulla filosofia come pratica e come funzione pubblica—Media e gastromania(a cura di Gianfranco Marrone)Gianfranco Marrone, Je suis caponata? Destini della gastromaniaGiuditta Bassano, “Tamer Ramsay”. Frontiere del cooking show contemporaneoFrancesco Mangiapane, La filosofia nel Foodoir. Ricette e romanziLeonardo Romei, Junior Human Beings. Alcune note sul format televisivo Junior MasterChef ItaliaDiletta Sereni, Come dire vino. Alla ricerca di un vocabolario sostenibileBianca Terracciano, La culturalizzazione del crudo. Il caso Ciao, sono Hiro—La cassetta degli attrezzi. Strumenti, metodi, collaborazioni della storia dell’arte(a cura di Michele Da ntini)Michele Dantini, IntroduzioneEmanuele Pellegrini, La tecnologia e le cose. Filologia, apprendimento, riproducibilitàChristian Caliandro, Appunti su critica e autofictionLara Conte, Critica come arte come critica. Gli anni Settanta in ereditàMichele Dantini, Storia dell’arte e scienze cognitive. Come avviare il dialogo tra discipline—Contributi esterniPierluigi D’Eredità, Il “Gold Standard”, socio occulto della crisi del luglio 1914 -
Tra il sensibile e le arti. Trent'anni di estetica. Studi di estetica (2014) vol. 1-2
Estetico metropolitano. La scena BaudrillardMaria Giuseppina De LucaEpigenesi e deduzione dei giudizi estetici. Per il superamento di antiche dicotomieFabrizio DesideriDalla modernità alla contemporaneità: l’opera al di là dell’oggettoGiuseppe Di GiacomoRelazione, sistema, virtualità. Prospettive dell’esperienza esteticaRoberto DiodatoIf you can’t leave your mark give up. Su arte pubblica, street art e politiche della memoriaFilippo FimianiDufrenne e gli esiti dell’estetica fenomenologicaElio FranziniEstetica patica. Appunti per un’atmosferologia neofenomenologicaTonino GrifferoLa storia dell’arte nell’epoca post-storicaLuca MarchettiEstetica e natura umana: considerazioni programmaticheGiovanni MatteucciDall’estetica tecnologica all’estetica interculturaleGiangiorgio PasqualottoEstetica, visual culture studies, BildwissenschaftAndrea PinottiTemas y claves de la estética actualIgnasi Roviró AlemanyMorfologia estetica. Qualche riflessione su forma e funzione in estetica alla luce della teoria dell’evoluzioneSalvatore TedescoDare l’esempio. Cosa è cambiato nell’estetica degli ultimi trent’anni?Stefano Velotti -
Il capitalismo della scommessa
La rivoluzione digitale è una causa o un effetto della metamorfosi dell’economia politica che ha scatenato la crisi? Di sicuro negli ultimi decenni gli investimenti di capitale hanno ‘scommesso’ sempre più su entità puramente virtuali, i derivati, creati all’interno di speculazioni borsistiche infinitamente potenziate dalla tecnologia informatica e dalla rete; dopo la parentesi del welfare, con la crescita esponenziale dei profitti generati dai flussi finanziari, il capitalismo sembra essere diventato ciò che da sempre era, fin dai tempi atroci della rivoluzione industriale: dietro le apparenze di autonomia, flessibilità e competitività, l’attività umana venduta ad altri uomini – anche quella cognitiva – assume di nuovo le caratteristiche di “lavoro servile”. La tesi sostenuta in questo libro è che tra le nuove forme di lavoro pseudo-autonomo e il “capitalismo della scommessa” vi sia una segreta complicità, se non addirittura un ‘sistema’ nel quale, grazie alla digitalizzazione dei flussi di denaro con cui si ‘gioca’ on line, sta emergendo una nuova e insieme primitiva economia psichica, che gira compulsivamente intorno all’azzardo ed appare caratterizzata da un’esperienza del tempo puntiforme, tattica, narcisistica e sovreccitata. L’abitudine ormai diffusa di scommettere su tutto sembra suggerire che tra le “derive” del lavoro – precarietà, flessibilità, disoccupazione – e i “derivati” finanziari ci sia un profondo rispecchiamento, che spaventa il vecchio assetto sociale del capitalismo ma seduce soprattutto i giovani, cioè il futuro dell’economia politica. -
Lo scritto e il suo lettore. In ascolto di Jean-Louis Chrétien, Martin Heidegger, Jean-Luc Marion
È utile, oggi, tornare ad insistere sulla filosofia di Martin Heidegger? Quale interrogazione imprescindibile pone la differenza ontologica? Questo libro, sfruttando le riflessioni della fenomenologia francese contemporanea vuol rispondere a questa domanda. E, con ciò, interrogarsi su quale forma dell’umano dica il suo particolare posizionamento. In particolare, dal confronto con Jean-Luc Marion e Jean- Louis Chrétien emerge la figura del lettore/scrittore. Essa offre un nuovo sguardo sulla soggettività che si scopre già situata in una Scrittura/scrittura. Questa richiede di essere letta e detta. L’appello della lettura dichiara l’esigenza di una risposta, essa è offerta per una assunzione decisionale. Il soggettolettore è, necessariamente, scrittore che leggendo-scrivendo sceglie come egli possa essere. Il testo supera ogni dicotomia Dio-Uomo, soggetto-oggetto, poiché le ricomprende nella dialettica appello risposta, Testo testo. Ciò che emerge da questa analisi è la possibilità data all’uomo affinché egli sia nel reale, secondo la propria finitezza. -
Antropoiesi. Poesie scritte al buio
Un grande avvenire attende la Poesia visiva. Ci troviamo ai bordi di una distesa finora male esplorata: non si è fatto tutto quello che si sarebbe potuto fare, ma il campo s’indovina ancora fertile. La Poesia visiva ha trovato i suoi operai: sono decine e centinaia su tutta la Terra. Ormai è un’arte matura e le sue virtù sono lampanti: grandi possibilità e varietà soddisfatte con mezzi materiali e strumenti davvero modesti. La collana, che s’inaugura con questo libro, intende contribuire con opere, ma anche con apporti teorici alla fioritura cha s’attende. Il titolo della collana è ampolloso e altisonante, ma è quello che ci vuole per una ripresa energica delle sperimentazioni di Poesia visiva. Gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso conobbero il suo successo, ma ora la grande ondata è passata e, se anche molti di quegli artisti tuttora vivono e producono opere, l’ambiente ha bisogno di aria fresca e idee nuove. -
UniVersusCittà
Architettiuniudieci Concorso / Laboratorio di idee per la riqualificazione del Polo Scientifico dell’Università di Udine ai Rizzi -
Visiocrazia (2014). Vol. 2
“L’uso politico dell’immagine nelle democrazie occidentali tocca una delle trasformazioni profonde della società contemporanea e degli uomini che la abitano. Il tema della visiocrazia fa emergere radici nascoste nella cultura letteraria, teologica, giuridica e tocca la questione vitale del nesso tra forza e forma della legge”. -
Etica per una Repubblica
In uno stato repubblicano innanzi tutto dovrebbero venire la res publica e gli scopi da essa perseguiti, i primi dei quali interessano e coinvolgono la comunità generale e non singoli individui o loro gruppi o associazioni. È da tale premessa, ovvia ma anche per questo troppo spesso tralasciata, che prende avvio la ricerca dei possibili contenuti - un codice comportamentale - di un'etica pubblica repubblicana: un'etica capace di orientare rettamente il legislatore, il governante, i cittadini tutte le volte in cui si tratti, nei diversi ruoli, di compiere delle scelte che, incidendo sulla res publica e sulla convivenza pacifica e civile che in essa si deve realizzare, dovranno essere sempre rispettose della sovranità popolare e capaci di coordinare effettivamente, e utilmente, gli interessi particolari con l'interesse generale. -
La religione tecno-capitalista. Suddividere, connettere
Il saggio è un’analisi del rapporto conflittuale tra capitalismo, tecnica e democrazia. E partendo da Benjamin, che già aveva definito il capitalismo come una religione, sviluppa ed estende il modello a quella che declina come religione tecno-capitalista. Apparato tecnico e capitalistico che è appunto religioso per la sua capacità di legare i soggetti tra loro e a sé come apparato. Religione. O potere pastorale, come lo aveva definito Foucault facendo nascere/derivare appunto dal potere pastorale cristiano l’idea poi moderna di governamentalità e di biopolitica. Dunque, mercato e tecnica come poteri pastorali nella loro capacità di fare gregge e di connettere e di indurre ciascuno a dover/voler essere connesso. Con il passaggio, quindi, dall’homo oeconomicus del mercato all’homo technicus del tecno-capitalismo. Per cercare di governare tali processi – automatici (autopoietici), non neutri e sfuggiti al controllo umano e democratico – occorre estendere la pratica della laicità verso questa particolare religione. -
Post. Vol. 4
Secondo una delle piu? praticate disambiguazioni del concetto di convenzione, qualcosa (un principio, un fatto, un comportamento) e? convenzionale se non e? dettato da uno stato di cose immodificabile ma e? in qualche misura “up to us” – in altri termini: se possiamo sceglierlo, se e? il frutto di un nostro accordo (implicito o esplicito) e cosi? via. Dove c’e? un accordo ovvero una scelta condivisa da una comunita?, ci sara? quindi anche convenzione: per questo non c’e? spazio dell’agire-sapere – dalla giustizia alla proprieta? privata, dalla politica all’etica, dal linguaggio alle scienze – che non sia almeno in parte convenzionale. In questo numero di Post, un’equipe formata da giovani filosofi, artisti visivi, semiotici, storici, scienziati politici, giuristi, matematici e fisici si impegna a demarcare i diversi contesti convenzionali e a precisare modalita? e funzioni svolte dalle convenzioni tanto nel “mondo della vita” quanto nel contesto della ricerca scientifica. Testi di: Laura Amato, Antonio Bondì, Andrea Cavalli, Andrea Cavazzini & Federica Turriziani Colonna, Filippo Costantini, Francesca Ciulla, Filippo Domaneschi, Francesco Guala, Francesco La Mantia, Diego Mantoan, Adriano Martufi, Alberto Naibo & Paolo Maffezzoli, Matteo Plebani, Laura Porro, David Ragazzoni, Letizia Thiella, Giulia Torrengo, Raffaele Ventura, Hugo Viciana. Progetti speciali di: Francesca Banchelli & Alessandro De Francesco, Josephine Baker-Heaslip & Anne Haack, Ludovica Carbotta, Laurent Derobert, Alessandra Donati & Luca Bertolo, Cleo Fariselli, Emeric Lhuisset & Samira Ouardi, Jonatah Manno, Elodie Seguin. Interviste a: Yemina Ben-Menahem, Margaret Gilbert, Hilary W. Putnam. -
Ai confini dell'educazione degli adulti
Considerare l’educazione in stretta connessione con i concetti di limite, di possibilità e di sfida è quanto anima l’approccio di questo volume ad alcune significative e peculiari questioni dell’adultità contemporanea. Per un verso, il limite e la possibilità si danno come i termini dialettici della tensione di continua crescita migliorativa che connota l’educazione. Educazione che, per inverarsi ed evolversi, deve conoscere i suoi limiti, intesi sia come ostacoli o traguardi oltre ai quali pare non sia dato spingersi sia, soprattutto, come frontiere da abitare e da attraversare consapevolmente. Di qui, il richiamo alla possibilità è ineludibile, giacché consente di dare un senso all’educazione come l’impresa umana e umanizzante per eccellenza, tesa a varcare limiti, e a costruirne di nuovi, aprendo ventagli di possibilità da esperire. Per altro verso, è facendo perno sulla sfida che le potenzialità dell’educazione si rendono visibili e praticabili: sfida, ovvero approccio coraggioso, tanto a quei limiti quanto a quelle possibilità. E, quindi, sfida ai dati di fatto verso ciò che ancora non è ma che potrebbe e dovrebbe essere, sfida al passato e al presente verso il futuro. Sfida all’incompiutezza e all’imperfezione verso un percorso permanente di integrazione e di perfettibilità. I contributi qui raccolti, dunque, individuano e trattano alcuni temi sfidanti l’educazione degli adulti, e da essa sfidati, facendo leva proprio sulla maturità in divenire dei soggetti chiamati a reggere le sorti della comunità, ma non per questo meno bisognosi di guida o di motivazione educativa. Tutt’altro: lo status di educando costituisce per l’adulto la sua sfida più impegnativa, più faticosa ma anche più gratificante, obbligandolo eticamente e moralmente a coltivare, senza soluzione di continuità, il bene individuale come bene collettivo e viceversa. -
Eredità di questo tempo
Pubblicato a Zurigo nel 1935, ""Eredità di questo tempo"""" affronta la questione, che coinvolse negli anni venti e trenta anche intellettuali come Walter Benjamin e Theodor Wiesengrund Adorno, delle radici del consenso di massa al nazismo. Il titolo è ardito: propone di ereditare dal presente, non dal passato, da """"questa"""" epoca, che è la nostra, a cui apparteniamo e che ci appartiene, non da quella di avi lontani, guardati con ammirazione e nostalgia. Il metodo con il quale Bloch """"racconta"""" la storia dell'avvento del nazismo è altrettanto innovativo. L'accumulo disordinato e liberamente combinatorio dei fenomeni, dai simboli della propaganda politica alle condizioni economico-sociali dei ceti impoveriti all'ampia gamma dell'immaginario letterario, artistico, cinematografico e filosofico che segnano il volto della Germania degli anni venti e trenta, prelude all'invito a tenere gli occhi ben aperti - uno dei suggerimenti di fondo del libro di Bloch ai suoi lettori. Eredità del presente vuol dire sguardo sull'attualità che sa dilatarne fortemente i confini e soprattutto si sforza, usandone gli aspetti più anticonvenzionali e bizzarri, non allineati e spesso del tutto improduttivi, di far circolare aria (autonomia e libertà di pensiero, fantasia) in mezzo a reliquie imbalsamate o semplicemente a vuoti deprimenti. Questo libro, che per molti aspetti rappresenta il laboratorio del Principio speranza (1955)."" -
La chiave musicale di Wittgenstein. Tautologia, gesto, atmosfera
"È impossibile per me dire nel mio libro una parola su tutto ciò che la musica ha significato nella mia vita. Come posso sperare allora di essere compreso?"""". Con queste parole Ludwig Wittgenstein spiegava all'amico Maurice O'Connor Drury l'importanza della musica per lo sviluppo del suo lavoro filosofico. Questo libro segue l'indicazione data dal filosofo, individuando nella riflessione sulla musica una chiave d'accesso all'intero percorso che va dal Tractatus logico-philosophicus alle annotazioni contenute in Della Certezza. Senza voler tracciare un'estetica musicale wittgensteiniana (ma non rinunciando a un confronto con le principali voci della filosofia della musica), il presente lavoro rilegge l'opera di Wittgenstein trovando nell'arte dei suoni la pietra di paragone a partire dalla quale tentare di spiegare alcuni tratti caratteristici della logica, della comprensione verbale e dell'accordo tra i parlanti." -
Itinerari di silenzio
Il testo propone una riflessione esperienziale, in dialogo con voci diverse e credibili, sul significato e il valore del silenzio, suggerendo un possibile percorso per chiunque ne coltivi il desiderio e la disponibilità: in un contesto contemporaneo di bisogno di connessione con gli altri, anche se in una dimensione essenzialmente virtuale. Esso si snoda attraverso l'indicazione di luoghi e di vie ""al"""" silenzio (la solitudine, l'ascolto, il rapporto con la parola) e """"del"""" silenzio (la natura, la scoperta del proprio posto, la musica), prospettandone anche i frutti (l'umiltà, la pazienza, la mitezza) che da esso germinano per un diverso stile di vita. Sempre in una dimensione essenzialmente esperienziale. anche secondo la sua declinazione sociale e nella vita di coppia, il silenzio è proposto come elemento costitutivo di una vita autenticamente umana, di crescita nella consapevolezza di sé, capace di superare l'indifferenza, per la maturazione di un dialogo autentico con l'altro. Il taglio laico della pubblicazione è per chi nutra il gusto della spiritualità, intesa come apertura allo spazio dell'interiorità e del dialogo, nella dimensione dell'ascolto di sé e dell'altro, nell'attenzione all'uomo. Prefazione di Bruno Forte."" -
Partecipiamo. Tra autorappresentazione dei media e rappresentanza dei partiti
Ascesa dei media e declino dei partiti tracciano le coordinate della partecipazione politica nel tempo presente. Dai sogni di un’agorà elettronica delle prime comunità virtuali sino al click e all’hashtag activism di Facebook e Twitter, le piattaforme digitali di comunicazione hanno suscitato entusiasmi circa la possibilità di rivitalizzare la partecipazione nei regimi democratici o addirittura di innescare processi di democratizzazione in contesti autoritari. Sicuramente i movimenti degli ultimi anni (dagli indignados spagnoli alle primavere arabe) si sono sviluppati nel nuovo ambiente mediale. Ma basta questo per affermare che la struttura delle opportunità di partecipazione si è effettivamente allargata? Nello stesso tempo, infatti, i partiti, tradizionali canali di impegno pubblico, hanno visto indebolirsi tale funzione a seguito di una loro leaderizzazione e a vantaggio di una partecipazione mediata dalla figura del capo (come il laboratorio italiano ha ben mostrato). E così anche la forma più riconosciuta di partecipazione – il voto – pare in declino. Per affrontare al meglio i nodi problematici attuali della partecipazione politica sono necessarie categorie all’altezza delle sfide del presente. -
The internal distance. Selected poems (1989-2012)
«La poesia di Thimothy Houghton si caratterizza immediatamente per un tono complessivamente riflessivo, con una straordinaria capacità osservativa, diciamo pure un’attenzione capillare verso la realtà (benché sia spesso “indecifrabile”), dalla quale trarre segni e indicazioni sul senso o sui sensi ad essa profondamente sottesi. In questa sorta di anamnesi, ch’è prima di tutto introspettiva, un ruolo fondamentale giocano gli affetti familiari (in primis la figura del padre, spesso ricorrente per lampi e improvvise epifanie), ri-percepiti o ri-evocati come presenze che hanno lasciato e ancora lasciano segni duraturi, indelebili, sui quali e con i quali confrontare i propri passi» (dalla prefazione di Luigi Fontanella). -
L'Académie Internationale de philosophie des sciences. Documents théoriques, historiques, statuts, membres, colloques et histoire photographique
Fondée en 1947 sur l’initiative principale du père dominicain Stanislas Dockx, l’Académie Internationale de Philosophie des Sciences de Bruxelles constitue une des institutions culturelles internationales les plus prestigieuses, qui au cours de sa longue et intense activité, a toujours favorisé un dialogue sincère et approfondi entre le monde de la recherche scientifique et celui de la réflexion philosophique avec la profonde conviction suivante: il faut partir de la pleine reconnaissance de la valeur culturelle de la connaissance technico-scientifique comme valeur de base pour construire une société ouverte et pacifique au niveau mondial. Dans ce volume, pour la première fois, nous avons collecté de façon systématique et organique, une série de documents théoriques et historiques, ainsi que des statuts, la liste des colloques et toutes les publications, l’indication analytique de tous les membres de l’Académie, depuis sa fondation jusqu’à aujourd’hui. Ce sont des informations prises dans plusieurs recherches menées aux archives de Bruxelles de cette institution, auxquelles est associée une documentation photographique de l’histoire de l’Académie. De cette façon, le lecteur et le chercheur intéressé disposent d’un instrument pour la connaissance analytique de l’histoire de cette Académie, qui se confiure comme une contribution visant à ouvrir et favoriser de nouvelles recherches et de nouvelles études, qui, nous l’espérons, seront en mesure, dans un avenir proche, de mieux faire connaître et étudier l’histoire de cette prestigieuse académie internationale; le but de cette institution coïncidant avec le défi de pouvoir faire dialoguer ouvertement les hommes et les femmes qui appartiennent aux différentes traditions conceptuelles et de pensée, afin de construire une société socratique du dialogue et d’une confrontation culturelle et théorétique plus sincère.