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Metafisica e società. Scritti in onore di Emmanuele Morandi
Emmanuele Morandi ha sempre creduto e testimoniato che la dimensione più autentica della ricerca filosofica è quella di una comunità che si raccoglie attorno ai ""problemi"""" che fondano i saperi: alla luce di ciò, si comprende il senso dei suoi sforzi tesi a generare assieme ad altri delle """"comunità"""" che resistessero allo scorrere corrosivo del tempo, e al susseguirsi frenetico delle altre cose """"da fare"""". Mai persuaso da un'idea che esaurisce il ruolo dell'intellettuale identificandolo con l'individuo """"produttore"""" di saperi - """"misurato"""" e """"valutato"""" attraverso logiche amministrative e tecnocratiche, e sulla base delle soluzioni o dei """"risultati"""" che è in grado di fornire - Emmanuele ha sempre cercato piuttosto di ricreare il proprio """"spazio pubblico"""" e il proprio """"raggio di azione"""" come monastero in cui la povertà di mezzi fosse compensata dal ritrovato legame tra """"conoscenza"""" ed """"amicizia"""". Questo volume, che coinvolge molti degli amici e delle amiche incontrati lungo il suo cammino, va quindi letto tanto nella dimensione dell'affettuoso ricordo, quanto nella prospettiva dei differenti legami di amicizia che, proseguendo il dialogo con Emmanuele, ascoltano, vivono e testimoniano un amore per il sapere capace di ardere senza temere nulla, in grado di rivestire di sé luoghi, persone e relazioni."" -
Verso le matrici antepredicative della fenomenologia trascendentale. Dalle «Logische Untersuchunge» ad «Idee II»
Il saggio qui proposto si sviluppa a partire dalla delineazione del programma logicista tratteggiato nei Prolegomeni fino all'individuazione delle sintesi estetiche. Esso ripercorre quindi in maniera capillare la mossa e sfumata traiettoria di evoluzione e trasformazione che innerva e scandisce dettagliatamente buona parte del cammino husserliano, secondo le articolazioni di una rigorosa infrastruttura profonda intercettata a partire dagli anni '80 dalla più penetrante bibliografia critica - prevalentemente di lingua francese e tedesca - qui ampiamente vagliata. Alla luce di ciò Crivella sviluppa le sue analisi mettendo a punto due fuochi teorici tanto precisi quanto originali; trascendentale dinamico e schematismo oscillante. Questi ultimi diventano così i principali terminali operativi tramite cui l'autore non smette mai di recuperare da prospettive d'esame sempre diverse e da angolature tematiche sempre variate il dialogo ininterrotto che Husserl ha intrattenuto con il kantismo. -
Pagine sparse di uno psichiatra
Questo libro raccoglie gli articoli di Mario Augusto Maieron pubblicati negli ultimi quattro anni su aspetti teorici della psichiatria, argomenti di storia della psichiatria e, da un punto di vista letterario e culturale, di storia della medicina. I primi due capitoli sono originali e riguardano le attuali conoscenze sulle basi neurobiologiche dell'attività mentale e la storia della dottrina psichiatrica dall'età dei Lumi, quando la psichiatria fu riaccolta nella medicina, fino a oggi. Prefazione di Giuseppe Armocida. -
Arlecchino e il microscopio. Saggio sulla filosofia naturale di Leibniz
Questo lavoro, che si colloca al confine tra la storia della filosofia e la storia della scienza, analizza il costante interesse dimostrato da Gottfried W. Leibniz (1646-1716) per la nascente microscopia, che spalancò alla scienza moderna campi di indagine interamente nuovi. La più piccola goccia d'acqua rivela un pullulare di creature invisibili a occhio nudo, che estendevano la scala naturale ben oltre i limiti allora conosciuti. Leibniz, che fu sempre particolarmente sensibile, in ogni campo della sua attività, teorica e pratica, a ciò che è infinitamente piccolo, non esitò a utilizzare prontamente l'osservazione del microcosmo come supporto empirico del ""nuovo sistema della natura"""" che andava elaborando: una sorta di atomismo vitalistico, noto anche come """"monadologia"""". In esso trovava una formulazione rigorosa la tesi che il mondo attuale realizza la massima varietà ordinata possibile, idea che Leibniz cercò di corroborare attraverso le nuove scoperte osservative, in un dialogo costante tra """"scienza colta"""" e """"saperi tecnici"""", speculazione metafisica e risultati sperimentali. Prefazione di Massimo Mugnai."" -
La ricezione italiana di Fernando Pessoa. Tra mitizzazioni e appropriazioni (in)debite
Lo studio della ricezione di un autore fuori dai propri confini nazionali presuppone un'idea di letteratura come spazio non autosufficiente e dunque la concezione di letteratura 'nazionale' deve essere quella di un organismo che nella sua evoluzione ha saputo oltrepassare i propri confini (geografici, linguistici, culturali...) per commisurarsi con contesti letterari 'altri'. Il presente volume si interroga non solo sul valore e l'importanza - anche materiale - del contributo italiano alla costruzione del mito letterario pessoano, ma anche sulla rilevanza che ha rivestito il caso Pessoa nella cultura italiana. Quali sono i rapporti che gli studiosi e gli scrittori italiani hanno 'intrattenuto' con Fernando Pessoa e quanto il modello Pessoa ha contato per la nostra tradizione letteraria? Se si è concordi nel riconoscere il ruolo della letteratura in un sistema nazionale, ossia il ruolo definibile come ""metabolismo culturale"""", possiamo dunque comprendere come a tutt'oggi il contributo di uno dei maggiori intellettuali del secolo scorso risulti inesplorato."" -
La fine della morale. Genealogia, forme storiche e criticità dell'autodescrizione della società moderna
Perché una società che si vuole morale si scopre invece immorale, come rivelano i diffusi e ripetuti scandali di corruzione? È una questione che riguarda essenzialmente le singole coscienze o è principalmente una conseguenza della società stessa e del suo modo d'essere e di funzionare? L'economia, il potere politico, la scienza, l'educazione in che senso possono essere morali o immorali una volta che siano esercitati all'interno della legalità? E ancora, cos'è propriamente la morale sul piano storico-sociale? Perché, solo nella società moderna la morale diventa perfettamente simmetrica, vale cioè in egual misura per chi giudica e per chi è giudicato, mentre così non era nell'antichità e nelle società tradizionali della vecchia Europa? Queste sono alcune delle domande che questo libro si pone e a cui prova a dare una risposta tramite una particolare interpretazione sociologica della storia dell'Europa occidentale e del suo pensiero etico a partire dal XVII secolo. -
Dike. Rivista di storia del diritto greco ed ellenistico (2016-2017). Vol. 19-20
AteneMirko Canevaro, Edward M. Harris The Authenticity of the Documents at Andocides’ On the Mysteries 77-79 and 83-84Laura Pepe Osservazioni sul ruolo e sulla funzione degli esegeti ateniesiSviatoslav Dmitriev The Theoric Fund, the Athenian finance in the 330s, and ApollodorusMichael Leese Lysias and a forgotten law on the administration of orphans’ estates in classical AthensCirene Stefano Struffolino Gruppi etnici, divisioni sociali e organizzazione del territorio in Cirenaica tra Batto II e i Tolemei Età ellenistica Philip Egetenmeier Prozessrechtliche Überlegungen zum geplanten Synoikismos zwischen Teos und Lebedos (RC 3) Recensioni Monique Bile M. Gagarin - P. Perlman, The Laws of Ancient Crete Michele Faraguna R. Fabiani, I decreti onorari di Iasos. Cronologia e storia Cronache Alberto Maffi XXI Symposion di diritto greco ed ellenistico -
Le vacche nere. Intervista immaginaria (il disagio del XXII congresso)
Nel 1976 si svolge il XXII congresso del PCF, secondo modalità inconsuete: i dirìgenti del partito si rivolgono intatti ""a tutti i francesi"""" attraverso la radio e la televisione prima di completare la discussione interna e """"giocano con le parole"""" della tradizione teorica comunista - in particolare con l'espressione """"dittatura del proletariato"""". Althusser reagisce proponendo un'""""autointervista"""" polemica che alla fine non pubblicherà. Si tratta di un testo prezioso, in primo luogo perché coglie con grande lucidità la trasformazione che sta investendo in quegli anni i partiti comunisti europei, che abbandonano la connotazione di classe per presentarsi come """"partiti di governo"""" al servizio di tutti i cittadini. In secondo luogo, perché Althusser ripercorre il proprio lavoro teorico - dal """"Per Marx"""", a """"Leggere il Capitale"""", alla """"Risposta a John Lewis"""" - mostrandone la posta in gioco politica. Un testo che restituisce al tempo stesso la complessità, l'impegno e la profonda 'coerenza del pensiero althusseriano: il pensiero di un marxista per tempi di crisi, come i nostri."" -
Ricordi e desiderio
È possibile coniugare la riflessione filosofica, almeno quella che si interroga sull'uomo, e le neuroscienze, almeno quando ammettono l'irripetibile complessità del pensiero? È il tentativo portato avanti in queste pagine, seguendo un percorso che prende avvio da Leopardi e si snoda lungo gran parte del pensiero occidentale, facendo dialogare filosofia, antropologia, psicanalisi, neuropsicologia e neurofisiologia. La ricognizione è svolta partendo dal presupposto che il mondo delle neuroscienze e quello della filosofia possano mutualmente arricchirsi, a condizione di ammettere che l'anima di ogni individuo sia costituita dal suo vissuto di emozioni e memoria (come attualizzazione dei ricordi ricordati) e dal desiderio (come ricerca dell'alterità fondamentale), ma anche dal suo cervello, dai neuroni e dalle connessioni che lo compongono e che ne costituiscono l'infinita profondità. -
Il disordine del capitale. Ideologia e realtà del neoliberismo: il nuovo sfruttamento
Il neoliberismo non ha affatto provocato il ritiro dello Stato o l'attenuazione della sua azione sulle questioni economiche e sociali. Al contrario, lo Stato ha attivamente promosso e assecondato gli interessi degli affaristi e degli sfruttatori. Il cambiamento è consistito nella subordinazione della politica all'economia rispetto a prima, quando la politica riusciva ad indirizzare l'economia. È stato impiantato con successo un sistema biopolitico che ha esteso lo sfruttamento capitalistico su tutti gli aspetti della vita degli individui, di cui l'indebitamento di massa è il fenomeno più evidente. Ciò non ha affatto superato le vecchie forme di sfruttamento, che anzi si sono diffuse e intensificate. Il mercato viene presentato come basato sull'eguaglianza di tutti gli attori, ma è vero il contrario: il mercato stimola e premia solo la diseguaglianza fra di essi. Il rapporto creditore-debitore, che è centrale nel capitalismo finanziario, è un rapporto fondato sulla proprietà, un rapporto tra chi ha denaro e chi non ce l'ha, è un rapporto asimmetrico, di potere. -
L'invenzione della grazia. Sulle tracce di un'idea splendida
La grazia valeva già in antico come una sorta di realtà aumentata: quando un dio, di solito una dea, versava charis (grazia) sul capo di qualcuno, chi ne beneficiava appariva pienamente se stesso. Questo libro indaga la scoperta della grazia, a partire dal saluto di Nausicaa a Ulisse: un imperativo che ordina di splendere di gioia, come l’augurio angelico a Maria. L’idea di grazia dice la condizione migliore in cui possiamo esprimere la nostra umanità; supera la potenza del desiderio e inaugura la logica del dono. La sua ricca polisemia investe molti ambiti – estetico, giuridico, teologico, antropologico – e ogni volta li trasforma. Attraversa diffusamente il linguaggio, già nella quotidiana ripetizione del «grazie»; concerne la gratitudine, definisce il fascino, restando tuttavia impercettibile, sino alla dimenticanza. Eppure si tratta di un concetto potente che ha caratterizzato la storia della nostra cultura da Omero alla filosofia contemporanea. Sono qui inseguite le tracce ricorrenti di quest’idea che manifesta la trasfigurazione di sé, il più che naturale dell’umano, il nesso di attività e passività nel soggetto vivente. -
Ponti-Ponts. Langues littératures civilisations des pays francophones. Vol. 17
NOTES DE LECTURE: Études linguistiques CRISTINA BRANCAGLION Francophonie européenne SIMONETTA VALENTI Francophonie du Maghreb DANIELA MAURI Francophonie de l’Afrique subsaharienne MARIA BENEDETTA COLLINI Francophonie du Québec et du Canada ALESSANDRA FERRARO Francophonie des Caraïbes MARCO MODENESI Œuvres générales et autres francophonies SILVIA RIVA -
Creative cities. Which (historic) urban landscape
A conference held in Venice at ETCAEH, the programme in Heritage Studies established by the University of Nova Gorica and IUAV, in parallel with the first debates at UNESCO on Historic Urban Landscape, gave birth to this book. A book that talks about historic preservation and creativity, but also about communities and civic engagement, disaster management, assessment needs, urban planning and anthropology. A book that itself questions the very idea of urban landscape, asking for a new approach that may go beyond previous convictions, practices and praxes, encountering the needs of a more global society. This is why this volume has been organized to offer a small but due overview on the development of the idea of Historic Urban Landscape, integrated by the views and perspectives of geographers, economists and sociologists who may be called to contribute in planning (historic) cities in a more holistic manner. The urban landscape is not only the historic one and this is why the contribution on social creativity is fundamental: in making a place, in making ‘the’ place. -
Linguistica e filosofia del linguaggio. Studi in onore di Daniele Gambarara
La vita scientifico-accademica di Daniele Gambarara coincide in gran parte con quella dell'Università della Calabria, in cui arrivò nel 1974, a poca distanza dalla fondazione. Da allora, non ha mai lasciato l'Unical. Questo non significa che si sia votato all'isolamento: la cifra del suo lavoro è esattamente opposta. Il compito che egli si è assegnato in tutti questi anni è stato quello di porre l'Università della Calabria (e il gruppo che attorno a lui negli anni si è formato -rappresentato dai curatori di questo volume) al centro di una rete che non si limita ai contatti più stretti, e nemmeno alla variegata galassia demauriana, ma si apre al dialogo, alla collaborazione e allo scambio con le realtà più diverse. Di questo dialogo, che dura da più di quarant'anni, il libro è una testimonianza e un rilancio. -
Frances Elliot and Italy. Writing travel, writing the self
Frances Elliot was a British Victorian writer and traveller. She spent most of her life in Italy to which she dedicated much of her work: travelogues, social histories and various critical articles. This book identifies and critically analyses the strategies that she uses in her texts to construct an image of the Italian peninsula for her British contemporaries. Elliot’s representations of the Mediterranean country, which she explored from North to South, from the Alps to Sicily, were deeply ambivalent, and were seen through the prism of her experiences as a woman in patriarchal Victorian England. This volume explores how, for Elliot, Italy became a space of ‘otherness’ with a disturbing but also enriching and empowering potential. Ultimately, it provides an insightful examination of the extent to which Italy opens up a space in which Elliot managed to find her own voice as a woman and as a writer. -
Pensieri sulla vera valutazione delle forze vive
I ""Gedanken"""" rappresentano il primo momento sintetico della speculazione kantiana. In essi è affrontata la celebre querelle delle forze vive, occasionata da Leibniz nel 1686 nei riguardi della filosofia cartesiana attorno al tema della conservazione della quantità di moto. Già da questo primo scritto emerge chiaramente il filo conduttore che attraversa tutta la ricerca scientifica di Kant, volta al perseguimento di una descrizione sistematica dell'universo, antecedentemente determinata (a priori), secondo l'indirizzo programmatico della scienza """"classica"""", vale a dire in assoluta conformità rispetto alla legge di causalità e al principio di ragion sufficiente, secondo cui: posita ratione, ponitur rationatum."" -
Pop-sophia. 12 ingressi (senza omaggi) alla filosofia
Esibizionismo, immortalità, Kant e Derrida; algoritmi animali, emozioni e esseri umani; neurotrasmettitori, amore e ""alianza"""", David Bowie e l'idea di Europa; robot e nuove pratiche sessuali; senso della vita e colonizzazione della merce; genocidi umani, genocidi animali e funzione dello Stato; misericordia per i ricchi e opere di Gianluca Vacchi; fine della provvidenza, Descartes e pop art; paura e intelligenze artificiali; bellezza e ingiustizia; teologia e Depeche Mode: 12 introduzioni fuori dagli schemi ai problemi della filosofia."" -
I figli impossibili della nuova era. Sull'esperimento anti-genealogico dell'epoca moderna
Prendendo in esame nelle sue molteplici forme la figura del ""bastardo"""" e il ruolo che di volta in volta questo personaggio ha interpretato sul palcoscenico dell'Occidente in cammino, Peter Sloterdijk riflette attorno ai dilemmi che accompagnano il gioco d'azzardo delle trasmissioni culturali. Un libro costellato dai numerosi volti che hanno segnato la storia della civiltà occidentale: da Socrate a Edipo, da Gesù a Francesco d'Assisi, da Alessandro Magno a Cola di Rienzo, da Madame de Pompadour a Napoleone, sino ad arrivare ai più terribili protagonisti della modernità. Dietro le quinte di questo grande spettacolo, spiano silenziosi gli """"anonimi eroi della continuità"""", costantemente a confronto con quell'""""oscuro oggetto della trasmissione"""" che allaccia o recide le generazioni, che sollecita a pensare un nuovo modo di accogliere il passato e di immaginare il futuro dell'umanità."" -
Incontri con la macchina. Scritti meta-scientifici
La macchina, non tanto come oggetto tecnologico, ma come idea, pervade sempre più la nostra società con promesse meravigliose, talora inquietanti. I confronti avuti con numerosi giovani nel corso epistemologia della macchina, nella Scuola di dottorato del Politecnico di Torino, hanno prodotto una serie di brevi libere “scritture” che potremmo definire “ai confini della realtà”, ma già ampiamente nei territori dei sogni, della fantasia, dell’arte, della paura, dell’amore. Gustabili da tutti, uomini di scienza o no, questi piccoli saggi sono la prova che solo superando i limiti imposti da rigide discipline, e accompagnati dal coraggio che affianca ogni entusiasmo giovanile, si può sperare di capire un po’ di più il mondo, di scoprire ancora qualcosa di nuovo. -
Il male comune nella storia. Le donne collaborazioniste processate a Milano dal 1945 al 1947
Guardare le collaborazioniste con gli occhi della storia di genere significa tendere a non riflettere sul ruolo rivestito dalle stesse nel periodo 1943-'45. Sono coloro che hanno preso parte attiva alla storia del tempo, compiendo opere espressione del male dilagante. Ed ecco che la verità processuale, emersa attraverso l'attenta lettura dei fascicoli di alcune imputate, fa affiorare il male comune inteso non agostinianamente come assenza del bene, bensì quale libera estrinsecazione della volontà umana, del bene di pochi. Parafrasando un'espressione di Massimo Recalcati, il male comune diviene un sistema pervasivo che, gradualmente, si espande penetrando all'interno degli anditi più reconditi della mente umana in grado di pervenire alla persecuzione dell'altro. Le vicende affiorate consentono non solo di ricostruire avvenimenti trascurati e caduti nell'oblio, ma aprono il varco alla riflessione fenomenologica. Il male trova nel suo opposto la dissoluzione del negativo: attraverso l'amore, inteso come la più alta espressione del bene, vi è l'implicazione della condizione femminile, la quale si esplicita tramite la debolezza dell'umanità. Quest'ultima, costituita da una prevalenza mediatica maschile, vorrebbe dominare ma non vi riesce nella sua egoistica affermazione, ricorrendo all'universo femminile nei momenti di inesorabile precarietà. Ed ecco che la donna, per antonomasia estrinsecazione di positività, di colei che genera il buono, cioè il nuovo uomo, la vita, manifestazione di sicuro progresso diviene il fulcro nodale dell'argomentazione che conduce a ri-memorare, a ri-costruire i processi celebrati nei confronti delle collaborazioniste, mettendo in luce - per dirla con Paul Ricoeur - ciò che è stato, ciò che non dovrebbe essere, ma che deve essere combattuto: il male. L'etica, la politica e la società, in primis, chiedono il superamento del male comune, anzi la modificazione del male in bene per la collettività. Prefazione di Fabio Minazzi.