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Camminare, pensare, immaginare... Tempi, modi e luoghi dello stare e dell'andare
Camminare è un'azione semplice che apre alla complessità del vivere. In questo libro accompagniamo il lettore lungo i crinali dei significati che assume questa pratica, spesso considerata elementare. Proponiamo di riflettere sul camminare non solo come semplice mezzo di locomozione, ma come esercizio di trasformazione di sé, che ci permette di scoprire il nostro modo di stare in relazione con il contesto e con noi stessi nella forma più semplice, facilitando e stimolando la nostra innata capacità di immaginare e, quindi, di generare paesaggi che arricchiscono la nostra esperienza. Nella società contemporanea, contrassegnata da una presenza distante e da spostamenti sempre più rapidi da un punto all'altro del pianeta, riproporre l'andare lento del camminare a piedi diventa un'opportunità per riappropriarsi di quelle facoltà corporee, spirituali, emotive, cognitive e relazionali che permettono di riconnettersi a se stessi e aprono al mondo, alla propria storia. -
The last avant-garde. Alternative and anti-establishment reviews (1970-1979)
The underground magazines of the seventies were innovative, provocative and often made with limited resources. In the second half of the 20th century, they represented a fertile laboratory for experimenting. They came about in the wake of the 1968 protests, fostered by the common drive for a sort of revolt, and seemed to anticipate some of the trends that would fully develop with the advent of the digital era: from an innovative definition of the boundaries of the public sphere to a more original structure of hierarchies between producers and consumers. A rich and multifaceted array of experiences paying particular attention to the renovation called for by a number of social stakeholders – from the fierce, second-generation feminism to the most extreme fringes of extra- parliamentary political action – is here explored by scholars from different fields of study through the analysis of the single cases and/or specific genres. Such an array has inevitably drawn the renewed attention of periodical studies: indeed, while it should be said that such a period was short lived, the results it produced, the traces and the problematic legacy it left are now to be found in the ambitious, perhaps utopian project of a shared, polyphonic culture, fuelled by constant dialectics between the one and the many. -
Verso un'arte desacralizzata
"Ogni opera d'arte è un fatto completamente culturale. Di conseguenza, la storia di ogni arte non può non risolversi in storia della cultura"""". Partendo da questo assunto Francesco Iengo (1938-1999) lancia la sfida alla mitizzazione dell'arte come atto creativo e all'ideale dell'autenticità. I testi dedicati all'arte, apparsi tutti negli anni Ottanta, sono dunque pensati per combattere una tale battaglia, per entrare in lotta contro l'eternizzazione della storia, il mito dell'atto creativo e, di seguito, l'ideale dell'autenticità. Eternizzazione, creazione e autenticità sono il risultato di un sistema ideologico che è necessario decostruire, in quanto espressione di un mascheramento, di una visione del mondo tutta incline a legittimare la borghesia nella sua ascesa economica." -
Le ragioni del pensiero. Filosofi italiani del '900
L'attuale situazione dell'Italia è radicalmente diversa da quella del Novecento, in cui hanno operato i dieci filosofi italiani considerati in questo lavoro. La globalizzazione costituisce la nuova condizione in cui si colloca la società e la cultura del nostro Paese, in un processo di rapido sviluppo, tale da avere suggerito al sociologo Zygmunt Bauman la felice immagine di società liquida, ossia aperta, incerta. Di fronte a questo preciso contesto, l'Autore ha scelto di compiere allora l'analisi di un problema, di un argomento o, spesso, anche di un'opera che ha avuto un particolare rilievo nel pensiero dei filosofi qui considerati, affrontando questioni che non sono estranee alle odierne discussioni filosofi che. Questo, per esempio, è il caso di Mario Manlio Rossi, che, nel momento in cui il protestantesimo aveva una significativa presenza e una rivista come Conscientia, si pose il problema del rapporto tra teologia e filosofia, nonché quello della presenza del pensiero di Lutero in scrittori e pensatori italiani e dell'Europa. Oggi anche papa Francesco ha riconosciuto una certa attualità a Lutero, aprendo una discussione all'interno del cattolicesimo. Oppure si rileva l'importanza del contributo del filosofo cattolico Marino Gentile che ha svolto un riesame della cultura cattolica discutendo - sollecitato direttamente da G. B. Montini (futuro Papa Paolo VI) - il rapporto fra cattolicesimo e modernità, ovvero una ""costante"""" della cultura cattolica. Un originale contributo sulla guerra ha infine fornito il filosofo positivista Erminio Troilo, il quale ha individuato le ragioni della Prima guerra mondiale nella cultura filosofica, mostrando come il pensiero di Fichte e di Hegel l'abbiano preparata, facendola accettare alla classe dirigente tedesca. Di fronte alle guerre che accadono oggi, in cui anche l'Italia è stata variamente coinvolta, il problema della legittimità o della necessità della guerra continua infatti a essere un argomento dibattuto, sia pur con opposte opzioni."" -
Approssimazioni. Echi del Bel Paese nel sistema hegeliano. Wirkungeschichte della filosofia di Hegel in Italia
Anche se nel periodo jenese Hegel aveva pianificato di intraprendere una Kunstreise in Italia sulle orme di Winckelmann e Goethe, questo progetto giovanile concepito nello spirito del Grand Tour non si realizzò mai. Cionondimeno Hegel stimò, conobbe e ammirò ampiamente l'arte e la cultura italiana. Con il presente volume ci si propone pertanto un duplice obiettivo: ricostruire il ruolo che la pittura, la musica, l'opera e la poesia italiana hanno rivestito nella filosofia hegeliana e, inoltre, offrire un quadro della ricezione italiana del pensiero di Hegel - da Bertrando Spaventa fino a Gianni Vattimo e a Giorgio Agamben - tenendo presente anche il ruolo dei traduttori italiani delle opere hegeliane - dal dimenticato Alessandro Novelli al ben più celebre Benedetto Croce -, e il confronto critico del pensiero femminista, in particolare di Carla Lonzi. -
Il cannocchiale d'oro ovvero guardare vicino, guardare lontano con Galileo Galilei
In occasione di un viaggio di lavoro a New York, un affermato professionista si vede costretto a rivedere i canoni fondamentali della sua vita. Il percorso lo porta a maturare un processo evolutivo che condurrà a imprevisti e imprevedibili esiti esistenziali. Si tratta di una esperienza che genererà un uomo diverso da prima, completamente rinnovato e mutato; essa metterà in discussione i cardini di un modus vivendi e i principi stessi del passato e del presente, le certezze consolidate e granitiche insite nell'impostazione consuetudinaria di abitudini quotidiane. Da ciò scaturisce un modificato rapporto con se stesso, con le donne, con il mondo che lo circonda. Ne risulta scardinata la visione ""ordinata"""" di chi, radicato in ataviche certezze, si trova impreparato davanti all'imprevisto. Le situazioni si capovolgono; come col cannocchiale le cose vengono viste alla rovescia. È la fine di convincimenti stabili, il suo habitat ordinato va in crisi. Il romanzo prende le mosse dal ruolo dello sguardo nel coinvolgimento emotivo entro le relazioni interpersonali. Le potenzialità della vista e di quanto è a essa connesso, saranno quindi simbolo di atteggiamenti vitali e diventeranno comportamenti che condizioneranno la realtà del protagonista e delle persone che verranno in contatto con lui, modificando il presupposto stesso delle capacità affettive. Grazie a un percorso di crescita e maturazione il personaggio troverà la strada per emergere dalla dimensione oscura e inconsapevole dei rapporti sentimentali superficiali, giungendo alla chiara consapevolezza di un approdo strutturale non più offuscato da un confuso modo di gestire i sentimenti. Una nuova luce aprirà impensati orizzonti e riflessioni."" -
L' oikonomia aristotelica nell'insegnamento universitario tra Due e Trecento
Con un minuzioso e attento lavoro sui testi medievali, Paolo Del Debbio in questo saggio indaga in maniera inedita la rappresentazione delle pratiche umane rivolte alla produzione dei beni materiali tra Due e Trecento. La nascita di una scientia oeconomica nei laboratori delle aule universitarie tra il XIII e il XIV secolo si fonda sulla fedeltà all'autorità di Aristotele, i cui scritti sulla filosofia pratica sono all'origine della sua suddivisione in tre scienze: l'etica, l'economica, la politica. Questo schema attraversa i secoli e arriva invariato alla cultura latina medievale, ma è inadatto alla riflessione sui beni ""utili"""" all'uomo in un contesto sociale ed economico che è radicalmente mutato rispetto alla polis di Aristotele. Il volume conduce un'accurata ricostruzione storica di come il mondo latino-cristiano dell'istituzione universitaria adotti un paradigma, quello della moralità aristotelica, che dimostra tutta la sua inattualità, con esiti diversi e mai portati alla luce."" -
Altre modernità. Energie etiche per il progetto
La messa in crisi del concetto di modernità, la fine delle grandi narrazioni progressiste che avevano caratterizzato il Novecento, ha aperto una nuova fase nella ricerca globale di soluzioni per un mondo che subisce fenomeni di urbanizzazione incontrollata, cambiamenti a scala geografica e sommovimenti geopolitici senza precedenti. La spinta propulsiva della modernità, la capacità di dare al presente una qualità specifica che lo differenzia dal passato e ne indirizza il futuro, sembra oggi venir meno. Rimane forte la visione della modernità come rottura della tradizione, caratterizzata da tutto ciò che rigetta l'eredità del passato; ma la modernità occidentale, accolta a scala globale come promessa di sviluppo, non rappresenta più una visione planetaria di un futuro migliore di cui tutti potranno beneficiare, quanto sempre più spesso l'imposizione di valori alieni e culturalmente specifici, per giunta presentati come universali. A partire dal secondo dopoguerra molti intellettuali in diversi campi del sapere hanno affrontato la necessità di individuare traiettorie di sviluppo alternative: non impossibili regressioni pre-moderne ma nuovi paradigmi del moderno: altre modernità. -
Interartes. Diegesi migranti
Il volume presenta una serie di studi che indagano da un punto di vista testuale, socio-culturale, enciclopedico, editoriale, economico-produttivo, il reimpiego consapevole di tematiche e soggetti tratti dai grandi classici moderni in opere ascrivibili alle categorie di riscrittura, plagio, suite o continuazione, trasposizione intersemiotica. -
Maria Rebecca Ballestra. Una fenomenologia del postumano
Maria Rebecca Ballestra una fenomenologia del postumano -
Prospettive su Wagner. Filosofia, musica e letteratura
Il volume raccoglie i contributi di un gruppo di studiosi che si sono confrontati sull'opera di Richard Wagner; si tratta del risultato di una serie di seminari, diretti da Giuseppe Di Giacomo, che hanno coinvolto filosofi, musicologi e studiosi di letteratura. I contributi interpretativi e teorici presentati da questa raccolta di saggi rappresentano una molteplicità di voci che mostrano come sia possibile avvicinarsi a un'opera tanto complessa e profonda, senza la presunzione di raggiungere alcun risultato definitivo. Da questo punto di vista, filosofia, letteratura e musicologia determinano lo spazio dell'indagine su un artista essenziale per la comprensione della modernità musicale e della cultura dell'Ottocento e del Novecento. -
L' icona che delira. Esplorazioni sociologiche su Hermes, Bosch, Shakespeare, Benjamin, Nolan, Pratt, Bene
Che relazione c'è tra l'opera e il suo contesto sociale? Come si può individuare il nesso tra un'opera e il tempo in cui essa ""accade"""", che può anche essere molto distante da quello della sua realizzazione? A partire da questi interrogativi, Stefano Cristante analizza alcuni capolavori apparentemente senza tempo, come il """"Trittico delle delizie"""" di Bosch e """"Il mercante di Venezia"""" di Shakespeare, ed esplora i contorni sociologici delle pratiche artistiche ed esistenziali di menti irregolari come Walter Benjamin, Carmelo Bene e Hugo Pratt."" -
Civitas educationis. Education, politics and culture (2019). Vol. 1
EDITORIAL – EDITORIALE Enricomaria Corbi Nilde Iotti: a figure at the present time Nilde Iotti: una figura al tempo presente SYMPOSIUM FILOSOFIA ED EDUCAZIONE: PER RIFONDARE IL CONCETTO DI HUMANITAS Monica Ferrari, Matteo Morandi Introduzione. Un progetto di lavoro in fieri Andrea Potestio La formazione umana come progetto: attualità del pensiero pedagogico di J.-J. Rousseau Matteo Morandi Luigi Credaro e la rifondazione scientifica della pedagogia Maura Striano Filosofia ed educazione nel pensiero di John Dewey: i temi della prolusione romana del 1903 Sergio Filippo Magni Creare capacità e funzionamenti: i presupposti della sfida educativa di Amartya Sen e Martha Nussbaum Monica Ferrari Insegnare la condizione umana: la proposta pedagogica e culturale di Edgar Morin Letizia Terna Per non concludere: questioni di filosofia dell’educazione tra manualistica italiana contemporanea e formazione degli insegnanti ESSAYS – SAGGI Maria Chiara Del Mastro, Maria Rosaria Strollo Pedagogia dell’invecchiamento ed autobiografia musicale Stefania Lorenzini Dark-skinned foreign origin young people, adopted by Italian parents. Stereotypes, prejudices and problems in identity construction Stefano Oliverio La Bildpädagogik oltre il totalitarismo dell’imagologia? Neurath e il progetto di una ‘scrittura per immagini’ Franca Pesare Dal male alla responsabilità come condivisione. Auschwitz: paradigma di negazione assiologica dell’umano BOOK REVIEWS – RECENSIONI Anna Mancinelli Pati L., Scuola e famiglia. Relazione e corresponsabilità educativa, Brescia: Morcelliana, 2019 -
Parol. Quaderni d'arte e di epistemologia (2019). Vol. 30
Questo numero di Parol è doppio e molto ricco. L'apertura è dedicata a Guido Gozzano. Il saggio verifica se sia possibile tracciare alcuni punti d'incontro tra la poesia di Gozzano e gli orientamenti estetici, concettuali e formali, perseguiti dalle avanguardie. Il primo focus della rivista è dedicato al ""Cinema del limite"""". L'idea di limite è veicolata nel suo senso più astratto, in cui al di sopra e al di sotto si tenta di descrivere un determinato fenomeno che, per propria natura, risulta essere imprendibile: il cinema sperimentale. L'intermezzo tra i due focus è occupato dalla nuova sezione """"Antropologie"""" che apre lo sguardo a temi sempre più in beetwen tra le varie articolazioni di un sapere ibridato. E si comincia con un'analisi antropologica del fenomeno """"ecomuseo"""", partendo dal principio di Huges de Varine per il quale """"L'ecomuseo è quindi uno strumento di partecipazione popolare alla gestione del territorio e allo sviluppo comunitario"""". Segue la parte monografica su """"Scuola e cultura digitale"""", in cui vengono affrontati temi connessi ai problemi provocati da un uso - a volte - acritico delle nuove tecnologie in ambito scolastico. E per far questo si usa uno sguardo che va dalla filosofia della tecnologia e della mente alle scienze della comunicazione, passando attraverso apporti delle neuroscienze e della teoria sociale e dei media. Chiude il numero la consueta sezione """"Margini"""" con un saggio sul rapporto tra pittura e cinema, una riflessione su Giovanni e Teresa, letterati della """"riforma controriformista"""", un'analisi particolare di alcune opere di Klee, uno studio su John Ruskin in Italia, uno sguardo sulle idee direttrici dell'estetica nella tradizione cinese e un particolare punto di vista del parco di Pinocchio a Collodi fra paesaggio, arte e memoria dei luoghi."" -
Tra il manifesto e lo specchio. Il viaggio della tradizione dall'alchimia dei Rosa+Croce alla Libera Muratoria
“Di questa fatica, che spesso procede sorprendentemente vicina al velo che non è dato passare, siamo tutti insolitamente beneficiari: il curioso di storia che cerchi letture alternative al maturare dei fatti, il cultore della materia esoterica, l’iniziato, il curioso dell’Arte e il cercatore. Efesto ha una fiaccola che illumina superfici a lungo lasciate nell’oscurità, risveglia fuochi latenti e suscita bagliori sopiti.” Andrea Zucconi e Guido Buffo -
El feedback interactivo y la adquisición del español como lengua extranjera
El feedback interactivo es una actividad colaborativa que se genera a partir de la interacción entre pares o entre alumno y profesor. Desde esta perspectiva es un poderoso recurso de concienciación lingu?ística y, por ende, de adquisición. Este volumen está dividido en dos partes: en la primera el feedback, entendido como proceso y producto de la interacción, se analiza en el marco de la Teoría Sociocultural y la Hipótesis de la Interacción. Además, se traza una panorámica de las tipologías y las técnicas, así como una síntesis razonada de los estudios sobre su eficacia en el proceso de adquisición de lenguas extranjeras. En la segunda parte se incluyen dos trabajos empíricos con diseños, modalidades de interacción y niveles de competencia lingu?ística distintos, cuyo objetivo común es observar el impacto del feedback interactivo en la evolución de la interlengua de aprendientes de español e italiano LE. Esta división de los contenidos refleja uno de los principios básicos de la investigación en acción, en la cual la teoría y las prácticas docentes se retroalimentan mutuamente. -
Guida globale di Street Design
“La progettazione intelligente delle strade migliora la qualità della vita in svariati modi, dalla riduzione di emissioni inquinanti e responsabili dei cambiamenti climatici, al miglioramento della sicurezza stradale e dell’economia urbana. La Guida globale di street design è una risorsa fondamentale per rendere le città del mondo più resilienti e sicure.” – MIKE BLOOMBERG ex sindaco di New York “Per più di un secolo, la vita nelle strade è cresciuta come l’erba nelle crepe di un marciapiede: ha prosperato malgrado l’asfalto e il traffico. La Guida globale di street design parte dal principio opposto, che non possiamo aspettare che le strade producano esseri umani che sfidino coraggiosamente l’ambiente avverso, ma dobbiamo progettarle in modo da rendere la vita nelle strade attiva e coinvolgente.” – JAN GEHL urbanista, architetto e autore di Città per le persone “Le strade sono alla base dell’intera struttura sociale di una città: muoversi, lavorare, abitare, fare compere e giocare. Con questa guida, le città per la prima volta hanno a disposizione una risorsa universale per creare città a servizio di tutti coloro che le vivono.” – ENRIQUE PEÑALOSA esperto internazionale di trasporti ed ex sindaco di Bogotá “Lo street design sta rivoluzionando il modo di progettare le strade urbane e la Guida globale di street design è il primo testo a raccogliere in modo completo le nuove strategie che stanno trasformando le città di ogni parte del mondo. Basandosi su esempi reali e concreti, la guida stabilisce un nuovo modello per strade più sicure che riequilibrino lo spazio urbano a vantaggio del trasporto pubblico, dei ciclisti e dei pedoni. Questo libro crea un nuovo linguaggio globale che coniuga vivibilità, mobilità ed economia urbana.” – JANETTE SADIK-KHAN Bloomberg Associates, ex assessore ai trasporti di New York -
Della «croyance» al cinema. A partire da Gilles Deleuze
Con questo studio si è voluto ri-lavorare il concetto di croyance, muovendo dalla sua prima apparizione nel pensiero deleuziano, anche allo scopo di ricostruirne una genesi. Occorreva innanzitutto indagare nella tradizione vitalista in cui la filosofia di Gilles Deleuze è immersa, poiché quella del “vivente” rimane indubbiamente la questione essenziale, posta nel quesito “moderno” per eccellenza: come qualcosa di nuovo è possibile? Non bisognerebbe smettere mai, infatti, di immaginare la storia della filosofia e la storia del cinema come la scena di una battaglia di cui non si conosce anticipatamente l’esito. A partire dalla catastrofe del dopoguerra, il cinema avrebbe saputo registrare assieme a un fondamentale choc del pensiero, un’“esigenza di mondo” che prende il nome di croyance. Poiché una potenza del debole – toute puissance de l’impuissant – appartiene a quest’arte che sceglie di poter ricominciare ogni volta, rilanciando la potenza di una ripetizione differenziante. Pervadendoci di una qualità di presenza, il cinema ci offre dunque la possibilità di rimpiazzare il modello del sapere con un atto di fede radicale che smetta di rivolgersi a un mondo altro per rifondare, in questo, un immanentismo radicale. Nella croyance crediamo di toccare il fondo più evidentemente “patico” di tutto il pensiero deleuziano, forse addirittura il suo più proprio grido filosofico: il faut croire en ce monde. Sublime affezione capace di manifestarsi attraverso un esercizio trascendentale del solo, semplice fatto di essere uomini: credere all’impossibile, al di là di ogni ragione. -
Zapruder. Rivista di storia della conflittualità sociale. Vol. 52: ordine del discorso, L'.
SOMMARIOZAPRUDER 52 Salvatore Corasaniti, Alessandro Pes e Alessandro StoppoloniLa lingua batte dove il dente duoleLuca Des DoridesSenza parole. Lingue dei segni e conflitto sociale Ettore AsoniTra lo spazio e le parole. Razza e linguaggio nello Standard American English Ester CoisOrdine è decoro. Registri discorsivi e pratiche di disposizione nello spazio urbano Alessia Masini«Questo è punk, non musica!»Angelica Pesarini e Guido TintoriLa grammatica della razza: identità e cittadinanza Javier AlcaldeMaro estas gutaro. Storia del movimento esperantista in CatalognaAlessandra CastellaniBlack and gray. Tatuaggi chicani e culturedel barrioFrancesca SocrateLa linguistica dei corpora. Linguaggio e conflittoAndromalisCut up for dummies. Piccolo manuale di conflitto linguisticoWomen in TranslationUna traduzione femminista.Le poesie di Audre Lorde (a cura di Giulia de Rocco)Sandro GobettiX. Scoprire l’incognita tra le pagine di «Infoxoa» (a cura di Giovanni Pietrangeli)Luca Peretti«Ciak, azione!». Alcune note su cinema e conflittoAlessandro PesHow the Movies Shape a Society. Film e serie tv nel post ObamaProgetto “San Basilio, Storie de Roma”Inquisizione del XXI secolo. Apparizioni (e sparizioni) in borgataChristian De VitoSapere e potere. Le lingue dell’accademiaGennaro Carotenuto / Stefano Boni, Il poder popular. Nel Venezuela socialista del ventunesimo secolo. Politici, mediatori, assemblee e cittadini; Ivan Severi / Luca Cangianti, Alessandra Daniele, Sandro Moiso, Franco Pezzini e Gioacchino Toni, Immaginari Alterati. Politico, fantastico e filosofia critica come territori dell’immaginario; Giovanni Pietrangeli / Fiammetta Balestracci, Pietro Causarano, Al confine delle Alpi. Culture, valori sociali e orizzonti nazionali fra mondo tedesco e italiano (secoli XIX - XX); Alessandro Stoppoloni / Marco Severo, Vincenti per tutta la vita. Antifascisti parmensi nella guerra di Spagna -
NipPop. 10 anni di cultura pop giapponese in Italia
"NipPop: 10 anni di cultura pop giapponese in Italia"""" è il frutto di un percorso iniziato nel 2011, un anno dolorosamente indimenticabile per chiunque si occupi di Giappone. L’11 marzo un terremoto al largo delle coste del Tohoku ha generato un’onda di tsunami che ha causato la morte di oltre 15.000 vittime. Ecco: NipPop è nato da quell’onda, dalla volontà di un gruppo di studenti e di docenti di realizzare un evento che riportasse l’attenzione sul Giappone e sul difficile momento che stava vivendo. Una giornata di solidarietà, che fin da subito ha voluto configurarsi prima di tutto come momento d’incontro, di dialogo, ponendo al centro i ragazzi, che del progetto sono stati il cuore. Questo volume vuole essere una testimonianza e una traccia tangibile del percorso fatto fino a oggi; solo per ragioni di spazio e di organizzazione si circoscrive all’esperienza delle edizioni del 2017, 2018, 2019: ovvero La belva nell’ombra, Queer Japan e #FoodPop. Tra i collaboratori figurano studiosi italiani e stranieri, esperti del settore, critici, giornalisti, scrittori e mangaka, per offrire un quadro ampio sul mondo variegato delle culture pop dal Giappone all’Italia."