Sfoglia il Catalogo ibs033
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8241-8260 di 10000 Articoli:
-
Teoria e critica della regolazione sociale (2019). Ediz. bilingue. Vol. 2: Teoria e critica della regolazione sociale - Economia, diritto e humanities: quale homo...?-Economics, law and humanitie...
TEORIA E CRITICA DELLA REGOLAZIONE SOCIALE / THEORY AND CRITICISM OF SOCIAL REGULATION 2/2019The difficulty of a genuine dialogue and understanding between economics, law and humanities, seems to be due not only to the fragmentation of reflections on man, but to a real ‘conflict of anthropologies’. What kind of conceptions of man and human values are presupposed by and / or privileged by economics, law, economic approaches to law and social sciences? How and when do these conceptions come into conflict within and between disciplines? How do these conceptions of man and his values influence the conceptions of economics, law and institutions, and vice versa, how do these last conceptions influence the former? What are the normative, regulatory and practical implications of assuming an anthropological and / or axiological perspective instead of another? This Special issue aims at exploring the possibility of finding a common ground for discussion between economics, law and humanities, through the analysis and comparison of both the conceptions of man, human action and values assumed by economics, law and humanities, and their normative implications. -
La scrittura come scoperta
La scrittura come scoperta è un saggio filosofico che indaga sul ruolo svolto dalla scrittura tanto nella creazione letteraria quanto nella formazione del pensiero. Per far questo è necessario interrogarsi sulla natura propria della scrittura, sui suoi connotati di fondo, sulle implicazioni che presenta, analizzando autori di diversa provenienza, le cui riflessioni, al di là dei limiti disciplinari, possono offrire un significativo riscontro all’idea di scrittura che qui viene presentata. Non c’è autore che non concordi con il principio generale di Vilém Flusser, che sosteneva: “è solo scrivendo che, con sorpresa, si scopre quello che volevamo scrivere”. Tuttavia di una cosa siamo sicuri: che l’essenziale si trovi ancora al di là della scrittura. L’inesprimibile è il centro invisibile a cui essa si rivolge, anche se scrivere non è rivelare, ma nascondere, ovvero “un’arte di rivelare la verità mediante la sua dissimulazione” (Leo Strauss). -
International lexicon of aesthetics (2020). Vol. 3
International Lexicon of Aesthetics - 03 - 2020 -
Studi di estetica (2020). Vol. 1: Rethinking Hegel's aesthetics.
RETHINKING HEGEL’S AESTHETICS Francesca Iannelli, Alain Patrick Olivier, Klaus Vieweg, Rethinking Hegel’s last Lectures on aesthetics in and for the 21st century Jacques Rancière, Les vertus de l’imparfait Paul Kottman, Noli tangere: on the limits of seeing and touching in Hegel’s philosophy of art Francesco Valagussa, Tramonto dell’imitazione e filosofia dell’arte nella Vorlesungsmitschrift di Adolf Heimann Martin Donougho, Hegel’s “characteristic” (die Charakteristik) in 1828-29 Giulia Battistoni, Azione e coscienza in Hegel: tra filosofia dell’arte e filosofia del diritto Francesco Campana, La concezione hegeliana dell’ironia e il corso berlinese del 1828-29 Gabriele Schimmenti, Bruno Bauer’s critical theory of art and Hegel’s lectures on aesthetics in 1828-29 VARIA Ernst Cassirer, Tre lettere a Susanne Langer Ivana Randazzo, Cassirer e Langer: a proposito di Linguaggio e mito Fabrizia Bandi, Sublime bigness. An aesthetic dissertation on contemporary architecture Simona Chiodo, Prometheus and the evolution of the relationship between humans and technology Andrea Maistrello, On the very idea of a “language of art”. Aesthetics and psychoanalysis RECENSIONI, RASSEGNE, AUTOPRESENTAZIONI, NOTE BREAKING POINTS BOOK FORUM Mark Johnson, Hallgjerd Aksnes, Thomas Alexander, Giovanni Matteucci, Tone Roald, On Mark Johnson, The aesthetics of meaning and thought. The bodily roots of philosophy, science, morality, and art -
Giornale critico di storia delle idee (2019). Vol. 2: Pratiche di immanenza-Practices of immanence.
“Immanenza” è una delle parole chiave della filosofia italiana contemporanea, e non solo. Anche l’arte, la psicoanalisi, l’antropologia e altre discipline ne discutono e ne utilizzano, in diversi modi, la valenza euristica. L’ispirazione comune di buona parte dei contributi della rivista rimanda a Gilles Deleuze, e ad alcuni pensatori italiani che ne hanno raccolto il testimone, nonostante gli sviluppi teoretici che ne seguono siano eterogenei e talvolta apertamente critici rispetto al filosofo francese. Il presente volume si inserisce dunque all’interno di tale orizzonte teorico, proponendo una serie di contributi interdisciplinari attorno alla relazione fra immanenza, pratiche e forme di vita. Antonio Catalano, Giulia Guadagni, Nota editoriale / Editorial Note SAGGI (PARTE I) – PRATICHE DI IMMANENZA Felice Cimatti, «Considerate lilia agri». Etica e Negazione in Dietrich Bonhoe er Giordano Ghirelli, “C’era una vita…” Narrazione e immanenza Alice Giordano, “Attraverso le parole”: scrittura e lettura come pratiche di immanenza Giulia Guadagni, Della presenza di spirito Stefano Oliva, Dire “amen”: un gesto verbale Lorenzo Petrachi, Dell’uso immanente della potenza: Agamben interprete dell’ultimo Foucault Giacomo Pezzano, “Immanenza”: una buzzword fi losofi ca? Tra critica all’immanenza e critica immanente Tommaso Tuppini, Normance di Céline: imminenza e vortice INTERMEZZO Antonio Catalano, Giulia Guadagni, Intervista a Felice Cimatti e Andrea Tagliapietra: Cose e Cartoni animati come paradigmi di immanenza SAGGI (PARTE II) – SVILUPPI TEORETICI DELL’IMMANENZA: LINGUAGGIO, INTERPUNZIONE E STORIA Claudio D’Aurizio, L’immanenza e il pensiero italiano contemporaneo Massimo Donà, Ontologia dell’interpunzione (o, del “respiro” dell’essere) Francesco Lesce, Deleuze e la prova dell’immanenza. Note su un confronto con Hegel e Heidegger Emilia Marra, Al capezzale del signor Riderhood: quella libertà che fa la di erenza Sandro Palazzo, Alcune note su linguaggio, concetto e immanenza, nell’interpretazione hyppoliteana di Hegel Riccardo Valenti, «…une épistémologie sans démon, sans crochet céleste». La terza causalità bergsoniana e le radici di un discusso rovesciamento assiologico Cristiano Vidali, Sulla Soglia dell’immanenza. Un confronto tra Sartre e Deleuze SAGGI (PARTE III) – IMMANENZA E ANTROPOLOGIA Maririta Guerbo, L’antropologo sciamanizzante. Sciamanesimo e statuto del discorso antropologico in Eduardo Viveiros de Castro Luigi Giovanni Quarta, «Penser autrement», ovvero l’impresa fi losofi ca di un antropologo NOTE CRITICHE Valentina Sperotto, Spazi di pensiero insospettabili: i romanzi libertini a vocazione fi losofi ca del XVIII secolo CONTROVERSIE Vincenzo Ceci, Ragione e Trinità in Ilario e Agostino Andrea Lamberti, Thomas Fienus . Alcune considerazioni su immaginazione e magia tra Cinquecento e Settecento -
Diritto, potere e libertà. Scritti in onore di Bruno Montanari
Qualche anno fa si sono tenute presso l'Auditorium dell'ex Chiesa della Purità dell'Università di Catania due giornate in onore di Bruno Montanari. Questo testo raccoglie le quattro relazioni presentate in quell'occasione e tanti altri contributi che costituiscono un'ideale prosecuzione della discussione che ne è seguita. Bruno Montanari, per tutti coloro che hanno preso la parola nel corso di quelle giornate, è stato un amico e per molti un maestro. È stata una fortuna averlo incontrato lungo il nostro cammino. E queste pagine sono un tentativo, speriamo riuscito, di ringraziarlo. -
Media spazio display. ZKM Zentrum für Kunst und Medien di Karlsruhe. HFG Hochschule für Gestaltung
Il lavoro ripercorre la storia dello ZKM Zentrum für Kunst und Medien di Karlsruhe, a partire dalla sua architettura, dalle idee e tradizione teorica di cui è stato incubatore fin dagli esordi, sino ad arrivare all'analisi di alcune mostre che ne hanno rappresentato i momenti espositivi più rilevanti. La prima parte ""Media"""" ricostruisce le vicende della concezione e fondazione dell'istituzione ad opera dello storico dell'arte e dell'architettura Heinrich Klotz (1931-1999). La seconda sezione """"Spazio"""" parte dal contesto del centro nella sua duplice natura di museo e 'fabbrica del pensiero' per avanzare alcune ipotesi critiche per l'analisi dell'istituzione a partire dalla peculiarità del pensiero teorico che l'ha attraversata. La terza parte intitolata """"Display"""" analizza alcune mostre che hanno avuto luogo presso lo ZKM, attraverso la selezione di cinque casi studio studio (MindFrames, Moments, Iconoclash, Making Things Public, Reset Modernity!) e due antecedenti storici (Les Immatériaux e Laboratorium) nei quali il """"display"""" diviene lo strumento di analisi dello spazio espositivo. La cibernetica muove lo studio."" -
Teoria e critica della regolazione sociale (2020). Vol. 1: Disegnare la realtà sociale-Drawing social reality.
With the publication of John Searle’s famous book The Construction of Social Reality in 1995, a new philosophical discipline comes to life, although with roots that date back to Husserlian phenomenology (and, in particular, to Adolf Reinach and Czes?aw Znamierowski’s research): social ontology.More specifically, this ontological investigation of society aims to study the conditions of possibility and the logical structure of social reality and its entities. According to Searle, social reality is a symbolic reality in that it is made possible by that particular “biological capacity” that humans possess “to make something symbolize”. For example, it is thanks to this human ability that a piece of multicolored paper can have the value of a ten-dollar bill. This ability is also the basis of language, which, according to Searle, is an essential tool for the construction of social reality. The role played by language in the creation of institutional entities has been particularly highlighted by the research carried out by Barry Smith and Maurizio Ferraris on documents as linguistic artifacts that greatly enhance the architecture of institutional reality.Within this survey, however, the roles that can also be played by drawing, alongside language, in documents and social architecture, as a “symbolizing tool” have often been overlooked. The objective of this special issue is to fill this gap, interlacing social ontology (and the theory of documentality) with a second new philosophical discipline recently brought into being thanks to Patrick Maynard’s book Drawing Distinctions: The Varieties of Graphic Expression, published in 2005: philosophy of drawing.Antonio Incampo, Giuseppe LoriniDisegnare la realtà sociale. Un’introduzioneMaurizio FerrarisIl circolo normativoPatrick MaynardDrawn Together. Graphics & Collective IntentionalityJohn R. SearleSemiotics as a Theory of RepresentationBarry Smith, Olimpia G. Loddo, Giuseppe LoriniLe credenziali: parole, disegni e poteri deonticiFilippo BottalicoLa legalità disegnata. Appunti su disposizioni non testuali e diritto penaleAngela CondelloSul caso giuridico come disegnoFrancesco Mancin Un diritto creato dai luoghi? Un’indagine sugli oggetti e sulla normatività delle rappresentazioni topo-cartografichePaolo MoroFigures of Speech and Legal Style. The Visual Shape of LawMarco Q. SilviI disegni e la forza costitutiva dei documentiGuglielmo SiniscalchiIconic Turn in Deontic Words. From Visual Rules to Optical DispositivesPaolo Sommaggio, Ivan DaldossLa rappresentazione grafica della formazione. Architetture e modelli -
Democrazia come produzione del sociale. Il pensiero dei «New York Intellectuals» fra marxismo e pragmatismo
Il volume ripercorre le tensioni che attraversano il concetto di democrazia così come viene formulato nella cultura americana fra le due guerre mondiali. In particolare, si sofferma sul pensiero del gruppo di intellettuali conosciuto come New York Intellectuals. Pur partendo da posizioni radicali e marxiste, questi intellettuali contribuiranno in modo sostanziale alla definizione della democrazia come modello sociale e politico e – in modo del tutto inatteso – al carattere ""liberale"""" di questa forma di convivenza. Questa ricostruzione mira a mettere in luce le linee fondamentali di una teoria giuridico-sociale al fine di delinearne gli esiti politici e le peculiarità concettuali, in grado ancora oggi di fornire non inutili lenti di lettura delle contraddizioni del nostro presente."" -
Pubblici in esilio. Il consumo delle arti al tempo della pandemia
Lo stato di emergenza che stiamo vivendo pone i luoghi della cultura tra i primi di cui siamo stati privati. Questa è l'occasione per interrogarci sulla relazione tra il pubblico e le arti. Per questo sociologi, filosofi, antropologi, storici dell'arte ed economisti insieme a direttori di musei e altre istituzioni si confrontano sulla cultura al tempo dell'emergenza e sulla complessità contemporanea dell'essere spettatori. -
Libere scintille della mia voce. Opere scelte
Nel contesto letterario europeo l'eredità di Lesja Ucrajinka si colloca fra le eccellenze. È una specie di biglietto da visita della letteratura ucraina: nel periodo di transizione che va dalla fine dell'Ottocento agli albori del XX secolo, Ucrajinka è una pioniera per l'ampiezza delle tematiche affrontate e la sua poetica ha l'effetto di un'onda potente nella letteratura europea di quel periodo. Le idee letterarie dibattute in queste opere scelte non sono esplicite, per trovarle il lettore deve immergersi in profondità come se fosse alla ricerca di perle preziose, per trarre dal piacere della lettura quello impagabile della bellezza. -
Canada. Storie, visioni e sfide di un laboratorio del futuro
Il racconto di un Paese lontano e immenso, che gli italiani conoscono per sentito dire, per i suoi miti o per esserci emigrati. Il Canada come non lo avete mai letto, tra racconti di un viaggio che parte dai vicoli di Roma e termina dinanzi alla skyline mozzafiato di Vancouver. Il Canada che troverete senza averlo cercato, nelle avventurose storie dei suoi pionieri come nelle biografie dei suoi eroi contemporanei. Ma non solo questo, anche una Nazione giovane, nata francese per avventura, cresciuta inglese per via di una guerra settecentesca e diventata oggi laboratorio del futuro, chiuso nel suo splendore naturale ma aperto alla costruzione di un mondo nuovo. Paese poetico senza crederlo, ospitale verso i bene intenzionati e riconoscente verso i suoi ""First Nations"""", il Canada è un luogo del mondo dove ha ancora senso un'esortazione pronunciata da Pierre Elliott Trudeau: """"Curare a volte, alleviare spesso, confortare sempre""""."" -
Libussa. Tragedia in cinque atti
Nella tragedia in cinque atti Libussa, composta fra il 1822 e il 1848, rappresentata e pubblicata postuma, Franz Grillparzer rivisita il mito della fondazione di Praga a opera di una delle tre figlie del principe Krokus, attingendo in originale autonomia alle fonti di Johann Karl August Musäus e Clemens Brentano. Libussa incarna il principio di un matriarcato rurale, statico e contemplativo. Innamoratasi del contadino Primislaus, la protagonista si rassegna alla sua concezione patriarcale mirante alla creazione di una moderna civiltà urbana, ai commerci e al progresso. In un’estrema visione palingenetica, fra l’apocalittico e l’utopico, preludio della sua fine purificatrice, Libussa profetizza in chiave antimoderna un futuro dell’umanità in cui il sapere e il profitto saranno riunificati dal sentimento. Il tragico e catartico epilogo rivela un singolare spirito dell’utopia da parte di un “rivoluzionario conservatore”, come Joseph Roth definì Grillparzer, preoccupato per gli sviluppi nefasti della modernità tecnologica e disumanizzante. -
My people. La mia gente
La raccolta poetica My People (1970) di Oodgeroo Noonuccal, oggi considerata un ""classico"""" della letteratura postcoloniale, è qui tradotta in italiano per la prima volta. Questa antologia dà voce al popolo aborigeno australiano, marginalizzato, decimato e sfrattato dalla sua stessa terra con l'arrivo dei colonizzatori. La poesia di Oodgeroo recupera e riscrive le tradizioni orali e culturali aborigene, rivendicando nel contempo i diritti negati dalle politiche governative. Oodgeroo è la prima poetessa aborigena della storia. Il suo iter letterario ha inizio a metà degli anni Sessanta con la raccolta d'esordio We Are Going, pubblicata col nome anglosassone Kath Walker e poi confluita in My People. Oltre alla traduzione italiana integrale, questa edizione a cura di Margherita Zanoletti offre un'introduzione contestuale e testuale e un testo inedito in italiano della scrittrice indigena Alexis Wright."" -
Il pensiero poetante. Saggio su Leopardi
La sapiente guida di Antonio Prete ci accompagna con uno stile chiaro ed elegante nella lettura dello Zibaldone di Leopardi, in un volume divenuto un classico per gli studi leopardiani. Nelle pagine del poeta prende forma un dialogo assiduo tra il pensiero degli antichi e quello dei moderni, ed emergono con forza alcuni grandi temi che ci riguardano da vicino: la centralità del desiderio, la critica della civiltà, la distanza dalla natura, la ricordanza, il rapporto tra finitudine e infinito. -
Giornale critico di storia delle idee (2020). Vol. 1: Traduzione-Translation.
E. Cerasi, F. Mores, Nota editoriale / Editorial Note LA TRADUZIONE E L’INTRADUCIBILE A. Tagliapietra, Il silenzio, ovvero la riserva dell’intraducibile C. Dolce, Homo, animal tradens et traditum. Sul rapporto tra fi losofi a e antropologia del linguaggio E. Nardelli, Soggetti di traduzione A. Giordano, Due casi di intraducibile: Epepe e il Codex Seraphinianus PERCORSI DI STORIA DELLE IDEE F. Moretti, Aliud dicitur, aliud demonstratur. L’allegoria nel mondo tardo-antico e medievale F. Mores, Tradurre Francesco E. Cerasi, Il monolinguismo del cristianesimo. Note sull’ermeneutica religiosa di Feuerbach C. Boi, Tradurre, interpretare, tradire. Un caso fi losofi co: Hannah Arendt G. Armogida, Il traduttore scellerato. Pierre Klossowski e il teatro dei simulacri G. D’Acunto, Henri Meschonnic e l’arte del tradurre I. Oggiano, Rifl essione sulla traduzione con Jacques Derrida S. Hrnjez, “Più che comunicazione”. La traduzione come prassi sociopolitica CONTROVERSIE M. Duichin, «Per la pace perpetua» o «Alla pace perpetua»? Kant tra giuspacifi smo ed escatologia apocalittica T. Tosi, Le radici culturali della crisi europea. Filosofi a, scienza e arte in Occidente tra il 1850 e il 1930 P. Missiroli, Kant, Foucault e il dire il vero: persona o soggetto? ITALIAN THOUGHT M. Fortunato, Giuseppe Rensi: un j’accuse contro il reale L. Basile, Pasolini “riformista”? Un’ipotesi di lavoro NOTA CRITICA A. Arsena, Ernst Ju?nger e la Sardegna come sineddoche E. Maglione, Nietzsche e Kierkegaard fi losofi dell’esistenza -
Journal of theatre anthropology (2021). Vol. 1: origins, The.
The first issue of Journal of Theatre Anthropology, ""The Origins"""" (256 pages with illustrations), features articles and studies translated into English or written in their original languages (Spanish and French), with a foreword by Eugenio Barba and an editorial by Julia Varley. Organised into five sections, Origins, Comments, Reflections and Discussions, Recurring Principles and News, the contributions range from early research on theatre anthropology to the reflections of scientists and theatre historians such as Jean-Marie Pradier, Peter Elsass, Nando Taviani, Franco Ruffini, Nicola Savarese, Patrice Pavis, Moriaki Watanabe, to testimonies of performers such as Julia Varley, Ana Correa, I Made Pasek Tempo, Sanjukta Panigrahi and others."" -
Political torture in the twentieth century
Unanimously banned and condemned, torture has been used in many countries throughout the 20th century. Ruxandra Cesereanu’s essay aims to deepen this subject, showing the unimaginable dimensions that human cruelty can sometimes reach. The Armenian Genocide, the Nazi camps, the Gulag, the Military Juntas in Latin America, the totalitarian regimes in Africa and those in Islamic states are just a few examples of the tortures that man can inflict on his fellow men. From the description of the techniques, the motivations and the moments in which acts of savage violence take place to portraits of torturers and the victim, Ruxandra Cesereanu’s book gives us an overview of the phenomenon of torture, to refresh our collective memory.Ruxandra Cesereanu is Professor at the Faculty of Letters (Department of Comparative Literature) in Cluj, member of the staff of the Center for Imagination Studies (Phantasma) and director of the Creative Writing Workshops on poetry, prose and movie scripts. She is well known for producing major research and critical monographs, with several books of non-fiction: Imaginarul violent al romanilor / The Violent Imaginary of the Romanians (Bucharest: Humanitas, 2003; Tracus Arte, 2016); Decembrie 1989. Deconstuctia unei revolutii / December 1989. Deconstruction of a Revolution (Iasi: Polirom, 2004; second edition, 2009); Gulagul in constiinta romaneasca. Literatura si memorialistica inchisorilor si lagarelor comuniste / The Gulag Reflected in Romanian Consciousness. About Literature and Memories of Communist Prisons and Camps (Iasi: Polirom, 2005; Pitesti, Manuscris, 2018); Naravuri romanesti / Romanian Bad Habits (Iasi: Polirom, 2007); GOURMET. Céline, Bulgakov, Cortázar, Rushdie (Cluj: Limes, 2009); Biblioteca stranie / Weird Library (Bucharest: Curtea Veche, 2010, granted the Prize of the Association of General and Comparative Literature in Romania); and Fugarii – Evadari din inchisori si lagare in secolul XX / The Fugitives – Escapes from Prisons and Camps in the Twentieth Century (Iasi, Polirom, 2016, granted the PEN Romania Prize in 2017). -
Voci indigene e saperi sovversivi. Le donne m?ori innovano le coscienze
Il libro è la testimonianza di un lungo viaggio intrapreso da una giovane ricercatrice e di una densa ricerca sul campo che alterna fasi di collaborazione a episodi conflittuali, in un continuum relazionale avvincente con le donne Maori.Nelle isole della ""Lunga Nuvola Bianca"""" Aotearoa, ovvero la Nuova Zelanda, le voci indigene e i saperi sovversivi delle donne Maori innovano la conoscenza, attivando processi di profondo mutamento nella società. Questo lavoro ci invita a riflettere sul valore epistemologico dei saperi delle donne, che hanno la possibilità di intervenire sui sistemi sociali per ripensarli e risemantizzarli, liberandosi dalle gerarchie patriarcali, dal disciplinamento coloniale e dalla genderizzazione occidentale del sapere. L'idea di condividere paradigmi conoscitivi differenti e contro-egemonici è l'obiettivo del contributo, così come il tentativo di promuovere sinergie intellettuali tra le configurazioni dell'intellighentsia delle Maori e le prospettive intersezionali e transfemministe."" -
The school for scandal. Superfici
Vero e proprio gioiello di arte comica, The School for Scandal (1777) ci ha regalato due delle scene più memorabili dell'intera storia del teatro inglese e ha goduto di una popolarità ininterrotta dall'epoca del suo debutto fino ai nostri giorni, trasformandosi da subito in un cavallo di battaglia per grandi attrici e attori e annoverando tra i suoi primi, appassionati estimatori personaggi del calibro di George Washington e dell'imperatrice Caterina di Russia. Secoli prima che l'espressione fake news entrasse nell'uso comune, il capolavoro di Sheridan ci parla di una società in cui il passaparola, attraverso un uso sapiente dei nuovi mezzi di comunicazione di massa, eleva la diceria al rango di verità. La sua messa a fuoco del rapporto tra apparenza e interiorità, identità e reputazione, è ancora oggi di straordinaria modernità. Con il suo approccio prismatico, Superfici mira a restituire la densità culturale e l'energia sociale di un'opera solo in apparenza leggera, cogliendone le diverse sfaccettature e mettendole in relazione con le molteplici ""carriere"""" del suo autore - drammaturgo, impresario teatrale, politico e personaggio pubblico. Approfondimento contestuale e lettura ravvicinata permettono di aprire il testo a discorsi e ambiti adiacenti, tra cui le arti figurative, la cultura materiale, la dimensione economica.""