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Occidente
Tredici anni di parole si riuniscono in una silloge votata alla riflessione e al sentimento. Parole nate ""quando vogliono e come vogliono"""" appuntate su quaderni, taccuini, diari, scontrini fiscali: un percorso di vita che si trasforma in viaggio nel momento stesso in cui si osserva all'indietro, per capire che cosa eravamo e che cosa siamo diventati, e che cosa ne è stato del mondo. L'occidente è il luogo del tramonto, della morte della luce e della nostra cultura. La sensazione odierna è infatti quella di un progressivo degrado dei valori della cosiddetta civiltà occidentale, acuito da una crisi economica che sembra destinata a non finire. Il Poeta diviene allora testimone della decadenza e il suo canto si fa malinconico, talvolta struggente e amareggiato, ma la parola ha ancora il dovere di lottare e ricostruire un possibile futuro. Senza vestire i panni del profeta, Stefano Santini tratteggia il presente con le tinte calde dell'ultima ora del giorno, espandendo la metafora all'amore, al lavoro, alla società, e rivendicando il diritto al sogno e alla speranza. Se la fine è vicina, non dobbiamo comunque avere paura. L'uomo rinascerà, come la storia insegna, semplicemente, magari scrivendo poesie, come un viandante tra le foglie d'autunno che già osserva i segni della prossima primavera."" -
La strega e le altre
Essere donna, ieri come oggi, è un'avventura, un cammino in quella parte del vivere più autentica e ferina, che cela angoli ancora inesplorati o incomprensibili alla razionalità dell'universo maschile. La sensibilità è senza dubbio il veicolo principe di questo viaggio, tracciato dal piacere di osservare e ascoltare le vicende degli altri, per tentare poi di interpretarle e narrarle, filtrandole come per ottenervi una pozione magica, tramandata di generazione in generazione dalle sapienti mani di donne antiche per carpire l'essenza stessa della vita e del tempo. Questa è la Strega che prende vita grazie alle parole di Maria Vittoria Nardini e ai disegni di Grazia Marzano. È una donna sinistra, affascinante nella sua ambiguità, spesso non riconosciuta tale da una società che cura più la forma dell'essenza, ma circondata per fortuna dalle 'altre' a cui invece appare per quello che è. Ecco dunque che un'alchimia di fiabe, racconti e illustrazioni ci narra di amore, amicizia, solidarietà, giustizia e molto altro ancora. L'animo femminile, nella sua poliedrica e sconfinata predisposizione all'apertura e al dialogo, è il fulcro di questa piccola galassia di storie che ci insegnano, attraverso l'abbraccio di uno stile fluido e senza tempo, a far tesoro persino del silenzio e del dolore. -
La stellata
Dalla fine degli anni Sessanta a oggi, una donna ripercorre la propria storia spinta dall'ennesima prova cui la vita la sottopone. Fuori piove e dalla sua finestra lo sguardo si perde oltre l'orizzonte: la tristezza che l'avvolge trascina fuori un ricordo dopo l'altro come un fiume in piena. E riecco i suoi vent'anni e la spensieratezza dell'adolescenza, il lavoro al calzificio, le colleghe amiche, i primi amori e, su ogni cosa, gli occhi azzurri di Leo e le promesse mai mantenute. Lassù alla stellata, in quella piccola radura tra gli olivi, con i fuochi di Sant'Ermete sul finire dell'estate che esplodono tra i rami in mille colori, una decisione cambierà per sempre la sua vita. Soprattutto se chi ha accanto si dimostrerà vigliacco, succube di una madre possessiva e bigotta. Occorre lottare, stringere i denti e andarsene. Perché per una donna di quegli anni, ogni diritto in più è una conquista dal prezzo insostenibile. Ma la determinazione della protagonista riuscirà a dominare ogni avversità, a dispetto di chi ritiene una ragazza madre uno scandalo e la sua solitudine una colpa. Con una nuova consapevolezza arriveranno le soddisfazioni negli studi, della qualifica da infermiera, di una vita dignitosa, del sorriso meraviglioso di una figlia. -
Tutte le insonnie della mia vita
La notte è da sempre il momento della giornata in cui si può finalmente dismettere l'armatura necessaria al quotidiano combattere. È l'ora della riflessione e della malinconia, ma anche della riconquista di sé e della propria intimità. Il corpo esausto si abbandona al buio, si rincorrono con la mente improbabili sogni e ci si arrende al riposo in attesa di un'alba che dischiuda un orizzonte nuovo, autentico, oltre le nevrosi delle nostre frenetiche esistenze. Tutte le insonnie della mia vita si offre dunque al lettore come il diario di un viaggio attraverso questi momenti, come il resoconto interiore di un altro modo di vedere le cose, più profondo e 'notturno', per questo rivelatore e illuminante sulla parte più autentica dell'esse- re uomini e donne oggi. Attraverso il filtro dell'insonnia si delinea infatti un'altra vita, per dirla con Neruda, una ""pergola"""" sotto cui il meriggio dell'esistenza appare meno arso e desolato, ma anche dove i silenzi si allungano e le solitudini ci prendono per mano per condurci, senza paura, alla verità prima delle cose."" -
Lusciniae
Luscinia, in latino 'usignolo'. Già dal titolo l'autore dichiara di voler costruire un'altra poesia, lontana anni luce dalla tendenza odierna alla semplificazione formale e dei contenuti che avvicina sempre più la lirica alla prosa. Attraverso una profonda conoscenza dei classici e una solida padronanza degli strumenti stilistici messi a disposizione dall'intera letteratura greco-latina e italiana, il Poeta conferisce alla parola un'assolutezza d'altri tempi, ancorando saldamente al significante immagini e contenuti nuovi e attuali. La mitologia diviene così alter ego e filtro della cronaca d'oggi, aiutandoci a comprendere ciò che accade attorno a noi. Eluana e Beppino Englaro, il delitto di Avetrana, l'11 settembre e Nassyria, Raciti, il caso Fritzl, Paola Caputo, la vicenda della Thyssenkrupp e altro ancora: nelle liriche di Samuele Granetti la storia contemporanea è illuminata dalle vicende degli dei e degli eroi del mondo antico, a conferma della reale immortalità di quei miti. Ed ecco allora che l'usignolo torna a cantare a gran voce. Novello Orfeo reduce dalla discesa nell'Ade, il Poeta risale alla luce dell'era presente narrando la tenebra del baratro, svelando l'inferno dell'essere umano nascosto nelle piccole cose di ogni giorno e nei fatti di attualità. -
Ti racconto una favola
Che cos'è una favola? È un racconto fantastico? Una narrazione per l'infanzia? Un mondo del tutto slegato dalla realtà? L'autore torna alle origini del genere, all'essenza originaria del latino fabulae, dal verbo for faris, cioè 'parlare'. Ecco che prende vita una galassia di piccole storie che hanno per protagonisti animali parlanti di ogni tipo e specie. C'è davvero l'imbarazzo della scelta! 9 per 9 narrazioni sulla scia di Fedro, Esopo, La Fontaine, Leopardi e Orwell, nelle quali una coppia di animali si forma ogni volta nelle circostanze più diverse e dà vita a un dialogo in cui emergono i tratti fondamentali dell'essere umano contemporaneo. Proprio come l'uomo del Duemila, questi animali non impongono né insegnano morali preconcette ma, semplicemente, ammaestrano alla vita. È infatti la vita stessa che ci insegna a vivere, spesso in ritardo e attraverso i nostri errori, e ciò che questi piccoli grandi amici vogliono farci capire è che ogni giorno merita di essere vissuto esattamente come la nostra natura ci suggerisce. Con uno stile chiaro, una narrazione fluida e uno sfondo di piacevole ironia, le favole di Luigi Jadicicco nascono per un pubblico di ogni età. A scuola così come a casa, tra le mani di un bambino o sotto gli occhi saggi di un nonno, questo variopinto mondo di parole saprà raccontarci di noi stessi attraverso il meraviglioso regno della Natura. -
I due mondi di Rossana
Rossana è una ragazza un po' speciale. La sua vita, all'apparenza quella di una tranquilla e promettente studentessa universitaria, cela un qualcosa di magico. Accanto al mondo reale, Rossana frequenta infatti un universo parallelo: quello della fantasia più libera e sorprendente. Potrebbe sembrare che accada soltanto nella sua testa, in realtà si tratta del lato più autentico della sua stessa vita, complementare e inscindibile a quello 'reale': da uno sfondo all'altro, personaggi fantastici, amici e parenti si fondono e si confondono per scrivere tutti insieme una storia unica e incredibile. Tutto questo è dovuto all'""eredità"""" della sua saggia bisnonna, che da sempre le narrava storie di regni lontani e fantastici e che solo adesso, alla luce di una nuova coscienza, le appaiono ricche di nuovi insegnamenti. Ora che Rossana ha deciso di trascriverle in vista di un dono da fare alla cuginetta, a dieci anni dalla scomparsa dell'anziana, le si presenta una difficile scelta: continuare sulla strada della fantasia, oppure tornare coi piedi per terra? Se accetterà di proseguire sulle orme della bisnonna, diverrà una strega dei sogni proprio come lei e il suo compito sarà quello di tutelare il mondo della fantasia e assicurarne la sopravvivenza. Ha venti giorni per decidere."" -
Acquacheta
Sui pendii montani a metà strada tra il mare e il cielo, laddove la vita è più dura e la tempra degli uomini più tenace, un bambino si affaccia alla vita e muove i suoi primi passi in un mondo sospeso tra passato e futuro. Sono gli anni Sessanta e anche lassù, tra le rare case sparse attorno a Pescaglia, nella rigogliosa montagna lucchese, giungono le prime avvisaglie di un ""progresso"""" che scompiglierà presto l'atavico equilibrio tra uomo e natura. Antichi gesti osservati con stupore alle soglie dell'infanzia scompaiono con l'arrivo dell'adolescenza e il piccolo Acquacheta, spinto da irrefrenabile curiosità, vive ogni avventura con la sana incoscienza della tenera età, sempre alla ricerca dell'esperienza che faccia diventare grandi. Quel soprannome mette subito in guardia sulla sua carica travolgente: all'apparenza tranquillo e riflessivo, mostrerà ostinazione e coraggio da vendere non appena la """"buriana"""" gonfierà le sue acque. Gli argini più duri da abbattere saranno la povertà di quei luoghi e la continua necessità di manodopera nei campi, ma il suo spiccato senso del dovere farà di lui un piccolo uomo capace di gioire e divertirsi persino nel duro """"gioco"""" del lavoro."" -
Gregorio e il numero magico
Gregorio fa visita ai nonni nel ""cangiante"""" casale di Seven Heaven. Ancor prima di arrivare, abituato ai divertimenti della vita metropolitana, teme di dover trascorrere una tipica noiosa giornata campagnola, ma una volta entrato in quell'insolita abitazione, ecco Routine, una bambina dall'aria malmessa e dal vocione potente, che lo trascina in una stuzzicante caccia al tesoro. Quel misterioso e ripugnante essere che puzza di letame è infatti entrato in casa di soppiatto e si dirige nella """"stanza della fortuna"""" del nonno. Lì sono custoditi i più incredibili portafortuna e proprio lì conducono gli indizi scoperti dai due giovani protagonisti... Che sia davvero la volta buona? Età di lettura: da 7 anni."" -
Il compagno invadente
In una notte di temporale, un'auto pirata investe un uomo, uccidendolo e scomparendo nel nulla. Nessuno l'ha vista. L'incidente segnerà per sempre le vite di Camilla e Claudia, amiche fin dall'infanzia, un'anima sola in due corpi. Hanno sempre condiviso tutto, persino lo stesso mestiere di psicologhe e terapeute presso il centro per malattie mentali del padre di Camilla. Claudia, tra le due, è sempre stata la più fragile, la più instabile, salvata ogni volta dall'affetto dell'amica e dalle amorevoli cure del padre di lei. Dopo l'incidente i ruoli si invertiranno, e sarà Camilla ad avere bisogno del sostegno della sua amica, che accanto e fedele condividerà con lei e farà proprio il dolore generato dalla morte dell'uomo. Ma chi era alla guida di quell'auto? Camilla, dopo una lunga ricerca, facendo leva sul rimorso riuscirà a farsi contattare dall'assassino, il quale si nasconderà a lungo dietro un nickname all'interno di una chat. I pazienti delle due donne, la patologia del figlio di Camilla, nonché l'esistenza delle due protagoniste tessono la trama del romanzo svelando la fragilità più intima dell'essere umano e mostrando come, comunque vada, dolore e felicità siano le facce inscindibili della vita di ognuno di noi, persino di chi deve fronteggiare tutti i giorni il proprio ""compagno invadente""""."" -
Quei nostri ragazzi
Lorenzo è uno studente liceale di una città di provincia, desideroso di esplorare la vita agli inizi degli anni Cinquanta. Sono quelli tempi difficili, con l'Italia riemersa da poco da una guerra rovinosa. Ma c'è entusiasmo nell'aria, adulti e ragazzi sono pieni di ottimismo e di speranza e ai giovani basta poco per stare bene: un amico sincero, un bel voto a scuola, il sorriso di una ragazza. Dall'ariosa e vivace Versilia alla più chiusa e riflessiva Lucca, poi di nuovo al mare, a Marina di Pisa, e in giro per l'Europa in una sorta di viaggio di iniziazione: questo lo scenario in cui Lorenzo si fa uomo a poco a poco, costruendosi una cultura e una propria visione della vita. Le sue tre ""colonne greche"""" dell'esistenza - famiglia, amicizia e amore - sono l'obiettivo a cui tendere: più sono solidi questi pilastri, più forte e deciso sarà il suo passo nel mondo. Allorché uno di essi verrà bruscamente a mancare, tutto sembrerà perdere significato. Un romanzo agrodolce, uno spaccato di vita di ciò che eravamo, per non dimenticare i valori che oggi stiamo trascurando e ricordarci che, con il coraggio e l'umiltà, possiamo tornare a guardare con fiducia al futuro."" -
Sotto la luna di Tahiti
Come al termine di un lungo viaggio per mare, l'autore traccia in versi una sorta di diario di bordo, fa il punto sul proprio girovagare nel mondo, enumerando esperienze e ferite, sogni persi nella risacca implacabile del tempo e desideri insoluti che reclamano virulenti il proprio spicchio di realtà. Dentro e fuori dalla metafora, il mare è presenza costante nelle liriche di Luca B. Lippi, con i suoi mostri degli abissi, i suoi porti lontani, i richiami suadenti e ingannatori di donne hawaiane, le esotiche essenze psicotrope a lenire di tanto in tanto l'anima, la stanchezza per le condizioni mutevoli del tempo, la pelle corrosa dal vento e dal sale. Una volta a terra ci assale il rancore per le cose perdute, per l'illusione tradita di una rinascita e per la sensazione di essere fuori posto ovunque; pesa l'ombra nera delle piccole e grandi sconfitte nell'eterno e inutile rincorrersi degli eventi. ""Sotto la luna di Tahiti"""" è come un blues di altri tempi, malinconico e potente, un canto che si leva notturno al ritmo di catene sbattute su grate di ferro: qualora Dio non si voltasse di fronte a questo trambusto, possiamo cavarcela da soli. La condivisione del dolore fa di noi esseri umani un coacervo di energia incontrollabile. La morte dell'estate prelude all'autunno ruggente, alla tempesta che abbatte e rinnova."" -
Il serpentino
Il serpentino è una raccolta di liriche bilingue all'origine: l'autore propone al lettore l'immediata traduzione per una doppia fruizione, come se fosse l'esecuzione stereo di una stessa melodia. La forza vitale delle immagini e la guizzante energia delle figure retoriche sono infatti le medesime nei testi a fronte, ognuno affiancato alla propria traduzione, ma ciò che la doppia lingua permette di afferrare è proprio la differente musicalità dei due diversi sistemi linguistici, il reciproco punto d'attacco sulla parola laddove essa abbandona la sua scorza ordinaria per diventare poesia. Queste liriche sono l'inno alla gioia di vivere, alla curiosità che si prova di fronte all'esistenza e alle sue rappresentazioni, prima fra tutte la cultura e i suoi più alti esponenti. Ed ecco che a Drumcliff, di fronte alla semplicità di una tomba spersa tra le tante croci celtiche, non si può non provare ammirazione per il nome che porta: Yeats. È lo stesso sentimento che ci assale in biblioteca, tra gli scaffali gremiti di ""provviste per la vita"""". Non manca la percezione del fuggire inesorabile del tempo e della certezza della morte, né la coscienza delle storture della storia passata e contemporanea. La poesia di Valerio Innocenti è l'invito a guardare a un'era novella, nonostante ciò che siamo e siamo stati, è """"percepire il caffè quotidiano/ come ambrosia in coppa dorata""""."" -
Diario di un burocrate per caso
Paolo Vettori, forte della propria esperienza lavorativa all'interno del Ministero del Lavoro, fa il punto su alcune questioni cruciali per il presente e il futuro del nostro Paese. Primo fra tutti, il problema dell'immigrazione. Dal particolare punto di vista di Brescia, vera e propria ""città-laboratorio dell'Italia multietnica di domani"""", l'autore guarda con interesse e spirito critico al fenomeno, senza mai cadere in futili ideologie o in sterili opposizioni aprioristiche: solo considerando i dati effettivi, alla luce di recenti fatti di cronaca e di riflessioni al di sopra delle parti, è possibile intravedere un cammino comune verso una giusta e pacifica convivenza tra """"noi"""" e """"loro"""". Parallelamente alla professione, una vicenda familiare costringe l'autore a scontrarsi con le difficoltà di chi, in Italia, si trova a dover conciliare una disabilità con il proprio diritto al lavoro, tra concorsi pubblici, ricorsi al TAR e lunghe attese in tribunale: un vero e proprio caso di """"ordinaria ingiustizia"""", che trova qui l'occasione per mutarsi in lotta politica. Infine tre lettere, di cui una indirizzata al Ministro dell'Interno, tracciano un percorso professionale e umano volto costantemente all'incontro con l'altro, nonostante le mille difficoltà di una società imperfetta ma proprio per questo perfettibile."" -
La sciamana
Una donna, Angela, ritorna dopo vent'anni nella casa che abitava da bambina. Nel tentativo di parlare ai misteriosi vicini, che comunicano con gli altri solo attraverso un vecchio armadietto, si imbatte in una bizzarra anziana che la invita a entrare nella propria abitazione. Le offre un tè aromatizzato allo zenzero e, ignorando la reticenza di Angela, comincia a leggerle il futuro. Inizia per la protagonista un viaggio sospeso tra sogno e realtà. Tata Lia, così viene chiamata l'anziana, evoca in lei mondi arcani, volti sconosciuti ma intimamente legati al suo essere donna, oscure presenze che la trascinano nel sangue, nella disperazione, nella voglia di uccidere e di rinascere. Attraverso una sequenza di storie nella storia, scandita da quattro tempi superiori (quelli dell'Acqua, della Terra, dell'Aria e del Fuoco) si delinea così un vero e proprio percorso di iniziazione a una verità arcana, in grado di infonderle nuova forza per trovare il proprio posto nel mondo, nonostante le difficoltà e i sogni persi nel cammino. Incarnandosi in altre figure femminili, Angela vive ogni possibile bivio che la vita le impone, rafforzandosi a ogni scelta grazie al coraggio di elfi, streghe, vampiri e 'semplici' donne: ognuna capace di imporre al destino il proprio volere, forte della spada che col tempo ha saputo forgiarsi. -
Cronache di un'opposizione
Attraverso il filtro della propria lunga e combattiva esperienza sul campo, l'autore raccoglie in questo volume una miscellanea di considerazioni circa i temi principali del dibattito politico degli ultimi anni, all'interno sia dello scenario più ""intimo"""" della propria città, Viareggio, sia in quello più ampio del Partito e del governo della Nazione. Da sempre attivo militante della sinistra, Milziade Caprili guarda con coraggio al passato del suo schieramento, analizzando gli elementi che ne hanno determinato la crisi odierna e affrontando di petto persino la spinosa questione della """"colpa"""" di aver contribuito alla caduta del primo governo Prodi. La sua è una storia di ininterrotta opposizione, perfino quando il centrosinistra si trova a conquistare la maggioranza degli elettori: all'interno del suo stesso partito si trova infatti nella minoranza contraria a ogni tipo di compromesso, di ipocrisia, di trasformismo. Ma non si tratta di un'opposizione sterile e ostinata: queste Cronache sono un concentrato di proposte concrete per il futuro, un'agenda da portare avanti a livello locale e nazionale. Con la Prefazione di Fausto Bertinotti."" -
Witches. La quinta discendente
Tra fantasy e romanzo di formazione, l'opera prima di Silvia Balducci, trascina il lettore nel cuore di eventi sviluppati sul tema delle streghe. Piacevole, dalle atmosfere magiche e un po' torbide, è popolato soprattutto da personaggi femminili legati tra loro da ancestrali legami. Protagonista è la giovanissima Viola che si trasferisce dal Winnetka a Lucca insieme alla madre nella casa della nonna materna dove da bambina era solita trascorrere le estati e il Natale. A Lucca l'aspetta una nuova vita e un nuovo ambiente ma anche un vecchio amico, Lorenzo. Decisa ad affrontare il cambiamento tenendo un profilo ansiosamente basso, ben presto si trova tuttavia a fronteggiare terribili e ricorrenti sogni popolati da misteriose figure al termine dei quali è tormentata da una sete irrefrenabile. Nel frattempo, come tutte le ragazze della sua età, deve misurarsi con l'ambiente scolastico, i compiti da fare, le nuove amicizie e un nuovo amore che la accompagnerà verso la consapevolezza del proprio destino. -
Diario di un suicida indeciso
Un romanzo noir dalle atmosfere particolarissime: un'isola tropicale, un vulcano semi addormentato, un aspirante suicida, un impiccato che non è chi dovrebbe essere, un diario che appare e scompare, uno stregone africano, una piantagione di vaniglia molto sospetta, la tomba di un vero pirata, una coppia di anziani coniugi che se ne stavano bene a casa loro, dulcis in fundo un commissario nero e zelante con un aiutante bianco e indolente. Eppure, fin dalle prime battute è l'aspirante suicida Jean Pierre Chambonnet il protagonista assoluto della vicenda, è lui con le sue manie, le sue frustrazioni, la sua lucida e contagiosa ironia che cattura l'attenzione del lettore e lo incatena alla storia. Quasi senza soldi, alla soglia dei sessant'anni non ha mai lavorato e non sa fare niente. Suicidarsi, certo, ma solo dopo avere ""saggiamente"""" impiegato i pochi euro rimasti in rhum, tabacco, giovani donne compiacenti, cocaina, vitto e alloggio annotando l'evolversi della situazione nel suo Moleskine."" -
Il clavicembalo mal temperato
Una poesia che sembra rappresentare l'amore in ogni suo passo, ogni sua parola, ogni suo verso. L'amore che stringe il cuore, toglie il fiato e a ogni colpo d'occhio regala un senso di pienezza e vuoto al tempo stesso. L'amore, non solo l'innamoramento, ma l'Amore. Quello che dura, quello difficile da dimenticare, difficile da lasciare andare. La poesia di Gabriella Pison è fatta di versi morbidi che si dissolvono in ritmi vellutati, melanconici. Un'ombra di dolce tristezza vela, infatti, le sue sensazioni quasi a testimoniare un connubio tra dolore e speranza, un connubio sempre in bilico su quel baratro appena sfiorato. Un linguaggio ricco che fa pensare a un pittore impressionista mentre imprime su tela colori, esperienze e sentimenti. Aleggia lungo il percorso, che la poetessa ci invita a compiere, un vento leggero di apparente discontinuità che si ricompone però alla fine in un melodico e accattivante complemento: non si vive in superficie, si vive scavando nel profondo della propria anima abbracciando le opportunità, le occasioni mancate, fiocchi neve che si mutano in farfalle. E a quel punto il nesso logico tra un clavicembalo, una nota stonata, una ruga e una stella cadente apparirà al lettore in tutta la sua disarmante bellezza. -
Mondi paralleli
Questo libro non è soltanto un libro, è un ponte gettato tra sponde vicine ma reciprocamente incomunicabili, è un passaggio impervio verso altri mondi, paralleli ma distanti anni luce. La personale esperienza di vita dell'autrice, che dopo anni di dure vicissitudini ha finalmente trovato il proprio equilibrio tra Europa e mondo balcanico, offre al lettore l'opportunità imperdibile di guardare al di qua e al di là di una trincea spesso invalicabile, fatta di incomprensione e di scarsa predisposizione all'incontro con l'altro. Lo spunto autobiografico è la scintilla per narrare di esili, fughe e ritorni, declinati nei più disparati contesti: non soltanto la recente realtà della guerra dei Balcani, ma anche scenari futuri immaginari che ribaltano ogni prospettiva, costringendo l'Occidentale a farsi profugo e clandestino; non mancano i ""mondi paralleli"""" intravisti dietro l'angolo della quotidianità, la dimensione altra del sogno, dei misteri dell'archeologia, di stelle meno lontane di quanto si pensi. Come il Ponte Vecchio di Mostar, distrutto e poi ricostruito, queste parole discendono agli inferi per riemergerne vittoriose, cariche di una nuova consapevolezza e messaggere di speranza.""